Viaggio in Oman 2
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Partiamo il 18 gennaio 2012 con Egyptair da Milano Malpensa. Dovremmo fare uno scalo al Cairo e proseguire per Muscat. Disservizi della compagnia aerea… insomma ci tocca dormire al Cairo in hotel e arrivare a Muscat un giorno dopo. Pazienza. L’entusiasmo di ciò che ci aspetta ci fa passare sopra a tutto. Abbiamo scelto per il ns. soggiorno un B& B . il Lanavilla nella zona di Gubrah, una soluzione vincente da molti punti di vista : la posizione direttamente sul mare, la nostra camera spaziosa e confortevole con un bel balcone affacciato sulla spiaggia, la struttura mette a disposizione una cucina per gli ospiti e due frigoriferi. Tutto estremamente pulito e ben tenuto. La colazione non è gran che, ma il comfort unito alla gentilezza del proprietario (tedesco) la fa diventare molto secondaria. Siamo già al 20 gennaio, dalla nostra camera vediamo i pescatori che tirano le reti e dopo una veloce colazione usciamo ad esplorare la zona, ci facciamo una lunga camminata sulla spiaggia e ritorniamo indietro per la passeggiata a mare non senza un paio di soste sulle accoglienti panchine all’ombra. La temperatura è fantastica, oscilliamo sui 25 / 26 gradi. Pranziamo in un ristorante turco, chiediamo pesce e ce lo servono con le solite spezie che a mio gusto rovinano il tutto. Vabbè, spendiamo 15 euro a testa.
Il giorno seguente ci facciamo portare da un taxi fino alle porte della citta’ vecchia, ovverosia della Muscat vera e propria. Ho capito che quando si parla di Muscat si intende solo la citta’ vecchia, perche’ cio’ che noi intendiamo con questo nome altro non sono che tanti grandi quartieri: Al Qurum, Mutrah, Gubrah ecc. Le distanze fra di loro sono notevoli, anche 10 e piu’ km. Il nostro albergo ad es. si trova all’estremita’ ovest, l’hotel Al Bustan all’est dopo la città vecchia. Essendo tutti piu’ o meno lungo la costa, succede che da una parte all’ altra ci vogliano 45 minuti, un’ora . Nonostante i buoni propostiti prima di partire, abbiamo rinunciato a noleggiare l’ auto (il noleggio è economico così come la benzina, 1 euro per 4 litri di super !) e ci siamo avvalsi per tutto il periodo di taxi o fuoristrada con guida/autista.. Durante gli 8 giorni abbiamo speso circa 340 euro per i trasporti ma dopo vi dirò… Ne è valsa la pena. Dunque oggi visita della Vera Muscat. La definirei un agglomerato di case tutte basse e bianche ai piedi delle montagne che la circondano per circa tre quarti, strade sterrate solo dentro il quartiere dove i ragazzini si rincorrono. L’ altro quarto e’ il mare, forti e fortini, torri di guardia ovunque si volga lo sguardo, su tutto dominano i forti portoghesi del 16° secolo, Jalali e Mirani . Al ritorno improvvisamente ci si trova su un magnifico viale di palme con aiuole ben curate che fronteggia il palazzo del sultano e alla fine curva su un grande piazzale, chiamato il colonnato per le colonne che conducono ad un’ altra residenza del sultano, quella ufficiale che spicca maestosa la’ in fondo. Al ritorno una camminata sulla corniche verso Mutrah, l’intenzione era di arrivarci a piedi ma ad un certo punto ci siamo arresi e siamo saliti su un taxi per ritornare a casa dopo aver mangiato un panino . Visiteremo Mutrah un altro giorno, oggi siamo troppo stanchi.
IL SOUK DI MUTRAH E LA CORNICHE
Non differisce molto da tutti gli altri souk dei paesi arabi, se siete stati al Cairo piuttosto che in Marocco la cosa non cambia molto: il tipico affollato mercato arabo diviso per settori, qui le spezie, là i tessuti, là la gioielleria. Il souk tutto è ricoperto da una moderna tettoia di legno, forse è in questo che differisce dagli altri. L’ingresso è maestoso, parte proprio dalla Corniche (si può vedere nel mio video-collage di foto all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=0E8MulFvSUI&feature=youtube_gdata_player Non ho ancora parlato della Corniche ovvero della interminabile passeggiata a mare della zona di Mutrah (non è la sola, ogni zona ne ha una e tutte bellissime, larghe, con piccoli belvedere e qualche panchina) ma questa di Mutrah è la signora della città. Non so chi l’abbia progettata ma ha una pavimentazione molto elegante in pietra a mosaico e le balaustre (si parla di 8 km dal porto fino a Muscat vecchia) in marmo, intervallate da sculture in rilievo a diversi soggetti, dai pesci a scene di vita locale. Molto suggestiva anche di sera, con le sue fontane illuminate e il passeggio. Di mattina invece l’animazione viene dal mare, quando arrivano le numerose barche dei pescatori e contrattano il frutto del loro lavoro, spettacolo che noi turisti non disdegniamo anche se l’odore è quasi insopportabile.
PARTENZA PER NIZWA (140 KM) , ANTICA CAPITALE OMANITA E OGGI CENTRO CULTURALE E RELIGIOSO DEL PAESE
Il souk di Nizwa e’ particolare. Innanzitutto e’ circondato da mura con due porte d’ingresso la gente vi si poteva rifugiare e sentirsi al sicuro avendo anche a disposizione le vettovaglie. Si visita il souk nuovo (sempre dentro le mura) dove spiccano le botteghe artigiane per la lavorazione dell’ argento, fucili, pugnali e che comunica con quello vecchio, direi quasi preistorico, incuneato in un labirinto sterrato da cui si dipartono corridoi stretti e corti dove hanno sede i punti vendita di varie mercanzie, soprattutto spezie, farina, datteri. Da lì si accede anche al forte, costruito nel 1600 e caratterizzato da un’enorme torre conica dalla cui terrazza si può godere di tutto il paesaggio circostante, giardini di palme e alte montagne rossastre. Attraversiamo Nizwa, poi deviamo verso il piccolo villaggio di Tanuf costruito in un’ oasi stupenda, in mezzo a palme da dattero e piccoli orticelli dove si coltiva solo per il fabbisogno familiare. Incrociamo una donna con una cesta di panni in testa e due bambini per mano che si nasconde velocemente dietro un angolo al nostro apparire. L’ autista ci ferma alla grotta Al Hoota Cave chiedendoci se vogliamo visitarla (lo si può fare sia a piedi che su un trenino) ma preferiamo procedere oltre perche’ ci sembra inutile perdere tempo per stalattiti (ma poi abbiamo saputo che meritava la visita), preferiamo di gran lunga il folclore locale. Una quindicina di km. ci portano a 2000 metri di altitudine, in cima ai monti Al Hamra da cui si può gustare un panorama mozzafiato, a 360 gradi sul territorio. Peccato che quassù tiri un vento pazzesco e la temperatura sia di 7 gradi nonostante siano le ore 12 e non ci resta che consumare in auto i nostri panini perche’ non siamo attrezzati per questo clima. Ci rimettiamo in marcia e, all’improvviso, piombiamo nell’ anno zero. In lontananza si erge un presepe a grandezza naturale: posto sopra un cucuzzolo degrada verso un meraviglioso wadi , palme da cocco, banani e un ruscelletto… Roba da stropicciarsi gli occhi… sogno o realtà? Sono impressioni che mi assalgono spesso in questo girovagare per l’ Oman, crediamo di vedere borghi in rovina che poi risultano essere ancora abitati. Incontriamo qualche vecchietto ed un gruppo di giovani omaniti tutti col loro bravo dedashah bianco ed in testa il tipico kemma appena usciti dalla moschea dove sono stati per la preghiera del venerdì. Scambiamo due parole e ci fotografiamo reciprocamente, tutti abbinano il nome dell’ Italia a quello del Milan. Il potere del calcio ! La ciliegina sulla torta di questa giornata e’ rappresentata da una tipica casa omanita aperta ai turisti nella cittadina di Al Hamra in cui ci fermiamo al ritorno. Scene di tipica vita locale che ho cercato di immortalate col mio I Pad, credo con scarso successo, ahime’! Meglio la mia vecchia macchina fotografica. Una giornata molto intensa ma stampata dentro di me, coi suoi profumi, odori e sensazioni semplici e forti contemporaneamente.
ESCURSIONE A WADI BANI KHALID
Noleggiamo un fuoristrada con autista che ci fa anche da guida (consigliataci dall’ albergatore), il costo è di 100 euro per tutta la giornata che dividiamo in tre ma il prezzo non cambierebbe anche se fossimo 4. Poco dopo Muscat facciamo una deviazione per Fanja, dove vediamo un piccolo wadi, diciamo il fratello povero del wadi dove stiamo andando. Proseguiamo e ci inoltriamo in una piccola oasi, fotografiamo un bellissimo portale e facciamo due passi fra i vicoli di questo borgo tuttora abitato. Ci fermiamo anche a Sarur dove gli abitanti ci fanno festa, ragazzi e ragazze nei loro abiti colorati (è il periodo di vacanze) ci vengono incontro sorridenti e ci invitano nelle loro case, a poco a poco si raduna una piccola folla gentile e ospitale. Non sono abituati ai turisti ed e’ una gioia vedere tanti visi entusiasti! La nostra destinazione è a 200 km. da Muscat, sostiamo a Ibra per i rifornimenti, in una panetteria acquistiamo un tramezzino e dei dolci per il pranzo. (che dolci! L’Oman è un paradiso per i golosi!). La nostra guida, molto gentile e disponibile ci regala un fuori programma portandoci sulla collina al villaggio della vecchia Ibra. In alto si vedono le torri che si guardano l’ un l’ altra, un tempo avvistavano i nemici e davano l’ allarme in caso di pericolo. Ho visto numerose torri girando in Oman, dovevano difendersi dai predoni. Ritorniamo alle rovine di Ibra, pare risalgano a 400 anni fa, incontriamo soltanto un nonno con una bambina in braccio e due omaniti che con una pala cercano di dissodare un quadrato di terra sassosa, proprio in quel che un tempo deve essere stato il cortile d’ ingresso di una abitazione. Veramente un impensato ma gradito itinerario fuori rotta turistica. Il viaggio e’ ancora lungo sono contenta del mio iPad che continua a tenere d’occhio la posizione in cui ci troviamo e mi rendo meglio conto della geografia dell’ Oman. Le strade sono tutte belle, anche l’ ultimo pezzo che devia dalla statale 23 verso Bani Khalid e’ asfaltato quindi per chi volesse andare con un’ auto normale non ci sono problemi. Anche questa, come tutte le altre strade omanite, illuminata a giorno, roba da non credere! Il wadi, nostra meta, e’ veramente bello, oggi non ci sono che qualche raro turista e due famiglie omanite, una che e’ passata con tanti vassoi e sporte per il pic nic, l’altra ai piedi della cascata a fare il bagno, le ragazze tutte vestite. Ci inerpichiamo sulle rocce fra cui scorre questo lungo bellissimo wadi o oasi che dir si voglia , è un peccato non essere arrivati in cima, scorgiamo da lontano una cascata sgorgare da una specie di boschetto verdissimo. Un vero peccato, la parte più bella è difficile da raggiungere se non correndo rischio di cadute, insomma inaccessibile alle gambe di una settantenne. Sulla via del ritorno optiamo per una corsa nel deserto, l’autista imbocca una stradina poco fuori Al Wasil deviando dalla strada 23 con l’indicazione camping Ahresh. Non sono mai stata in un deserto vero e proprio, o meglio mi sono sempre accontentata di rimanere sui bordi ma ondeggiare sulle dune fra tutta quella sabbia rossa è un’altra cosa ! Al camping non c’è anima viva, forse un custode che intravediamo da una tenda posta a mo’ di porta ad una capanna. Il silenzio e’ assoluto, seduta sulla sabbia mi lascio avvolgere da tanta bellezza lasciandomi andare a pensieri filosofici. Non abbiamo molto tempo purtroppo, e in macchina rimpiango di aver escluso dalla vacanza la notte nel deserto proposta da molti tour operator. Ve la immaginate una notte sotto le stelle in quell’ angolo di mondo? Il fatto è che temevo un campeggio con le classiche tende, invece si tratta di casette apparentemente ricoperte di paglia con servizi igienici singoli.
UN’ALTRA GIORNATA DI RELAX E VISITA ALLA MOSCHEA
Il nostro alloggio è nella zona di Gubrah dove sorge anche la grande Moschea. Lasciamo questa visita alla fine della vacanza, mi sono portata da casa il nijab che avevo acquistato ad Abu Dhabi per pochi euro, ma si poteva entrare anche in pantaloni e capo coperto. All’ esterno non è poi un gran che ma dentro è proprio una meraviglia, lampadari e marmi oltre ad un enorme tappeto persiano che ricopre quasi l’intera superficie della sala principale. Una mezz’oretta e poi via in taxi per la nostra penultima giornata di sole. Ci facciamo portare al Dive Center,che si trova a una ventina di km. da Muscat vecchia, all’altra estremità del ns B&B dove trascorriamo alcune ore perlustrando la baia e ci concediamo un bel pranzetto a base di pesce, circa 16 rial (32 euro) a testa compreso un bicchiere di vino. Un po’ costoso per gli standard locali ma in compenso non abbiamo pagato l’ ingresso che sarebbe stato di 2 rial a persona. Sarebbe un bel posto dove alloggiare, ci sono camere tipo bungalow direttamente sulla spiaggia ma il luogo resterebbe poi troppo scomodo per le varie escursioni. Cena in Lanavilla a 5 rial (10 euro) a testa, ottimo cibo preparato, come anche ieri sera , dalla cameriera filippina Mirna. Mirna mi ha fatto riconciliare con la cucina asiatica, la cucina casalinga e’ tutta un’ altra cosa, a partire dalle insalate al pesce, agli spiedini di carne ! Il dessert consisteva in una specie di crema liquida fatta con latte di cocco e panna in cui era stata grattugiata una gelatina di nonsochegusto cmq di colore verde, oltre che squisito anche molto coreografico.
MUSCAT FESTIVAL
Oggi niente escursioni, vogliamo goderci la vita in qualche bel resort. Ci siamo fatti portare dal taxi fino all’estremita’ della grande spiaggia di Qurm all’ altezza del Plaza e ne abbiamo percorso qualche km. (4 o 5) fino all’hotel Intercontinental dove ci siamo riposati sulle comode sdraio poste sul prato lato spiaggia e poi pranzato sulla terrazza prospiciente la piscina, un bicchiere di Frascati come aperitivo (€ 25 a testa). Relax in questo splendido parco e via pedibus calcantibus verso (molto verso… le distanze sono enormi) la ns. residenza finche’ stremati ci arrendiamo e saliamo su un taxi. Una giornata impegnativa per le ns. gambe ma ci siamo goduti il sole e il mare. Stasera ha inizio il Muscat festival che si svolge in tre zone di questa immensa citta’ e decidiamo di non perdercelo optando per quello di Qurm. Con fatica troviamo un taxi ma alla fine siamo fortunati perche’ l’autista e’ socievole e per qualche rial in piu’ si offre di guidarci in questo enorme parco. Mossa azzeccata perche’ poi abbiamo trovato una coppia inglese che si era persa. Ebbene, serata bellissima, avremmo proprio perso tanto se non ci fossimo andati. Il parco tutto illuminato da festoni colorati sarebbe gia’ stato di per se’ uno spettacolo ma l’ interessante, oltre agli stands con vivande, drinks, e gadgets, e’ stata l’area delle tradizioni locali, gente venuta da ogni parte dell’ Oman con i loro costumi e il loro artigianato. Omaniti, rigorosamente solo uomini, che ballavano e suonavano pezzi della loro tradizione, bambini che per 1 rial potevano provare l’ebbrezza di cavalcare un somarello… Insomma un’ atmosfera pregnante che ti faceva sentire parte di un tutto. Gran finale con lo spettacolo di luci, acqua, suoni. Hanno sicuramente precettato dei tecnici competenti perche’ la visione delle fontane e delle torce danzanti inframezzate da raggi laser non aveva sicuramente niente da invidiare allo spettacolo delle fontane di Barcellona. Anche questa una giornata piuttosto nutrita ma da ricordare.
STANOTTE SI RITORNA A CASA!
Domattina alle 5 parte il nostro volo, si ritorna alla base e… al freddo! Volo Egyptair… come all’andata, incrociamo le dita, stavolta non siamo disponibili a nuove avventure. Vogliamo goderci fino all’ultimo raggio di sole e ritorniamo all’Intercontinenal (ve lo consiglio per la posizione, per il bellissimo giardino, per la piscina e per il ristorante con chef italiano). Per salutare l’Oman niente di meglio che un pranzo al grande buffet (32 euro a testa senza vino). Di solito anche noi scegliamo hotel a 4 selle ma stavolta abbiamo voluto fare un’esperienza diversa e devo dire che non è stata affatto deludente, anzi… A volte se il budget non è alto è preferibile soggiornare in una struttura di prezzo più modesto ma non lesinare sui trasporti e sulle escursioni. Oman addio, o forse arrivederci, chissà. Il viaggio di ritorno? Perfetto, abbiamo atterrato a Malpensa in orario. Domani si ricomincia, ma se così non fosse che vacanze sarebbero?