Viaggio in Iran 3

Abbiamo effettuato questo viaggio nel 1997, solo in due perché nessun altro ha voluto seguirci, anzi qualcuno ci avrà considerato poco sani di mente... E dunque siamo partiti, avevamo solo la prenotazione delle prime due notti a Teheran. In Iran ci siamo spostati con voli interni, autobus di linea , taxi, auto private; abbiamo dormito in...
Scritto da: Dima Tanzi
viaggio in iran 3
Abbiamo effettuato questo viaggio nel 1997, solo in due perché nessun altro ha voluto seguirci, anzi qualcuno ci avrà considerato poco sani di mente… E dunque siamo partiti, avevamo solo la prenotazione delle prime due notti a Teheran.

In Iran ci siamo spostati con voli interni, autobus di linea , taxi, auto private; abbiamo dormito in alberghi più che discreti anche se naturalmente ben lontani dagli standard europei. Diciamo che visto i costi bassissimi, non si badava a spese.

Per quanto riguarda la gastronomia locale, è stato difficile reperire qualcosa di diverso da spiedini e riso bollito, chiamati in diversi modi, ma sempre spiedini e riso bollito.

Gli iraniani sono stati in genere molto gentili e accoglienti e anche un po’ curiosi nei nostri confronti.

Da Teheran (città bruttina) siamo andati in aereo a Shiraz, visitati i luoghi archeologici di Persepoli, Pasargade, Naqsh, veramente molto belli e suggestivi, specialmente se visitati al tramonto.

Poi ci siamo diretti a Kerman, visita a Bam, una città fantastica che sembra un gigantesco castello di sabbia, situata al centro di un’oasi di palme da datteri. Poi Yazd, città sacra del culto di Zoroastro, poi la bellissima Isfahan, con le sue leggendarie moschee e la piazza animatissima. Poi Kermanshah, da lì in aereo abbiamo raggiunto la città sacra di Mashad. Poi due giorni sul mar Caspio e ritorno a Teheran.

E’ stata una bella esperienza, senza dubbio. Difficile per molti versi: il nostro non era un viaggio organizzato , l’Iran non è strutturato turisticamente e non sono in molti a parlare inglese, spesso abbiamo dovuto farci capire a gesti o imparare qualche parola di arabo.

E’ stato come entrare in punta di piedi in un mondo affascinante ma completamente diverso dal nostro, cercando di abbandonare molte abitudini per la durata del viaggio. Per colpa di una foto scattata incautamente, abbiamo addirittura passato qualche ora in una stazione di polizia.

Per le donne poi è più faticoso perché bisogna girare completamente coperte da pastrani e con il velo sulla testa. E questo con una temperatura media di 40 / 42°. Pensate che una volta uno sconosciuto per strada mi ha ripresa perché mi usciva qualche ciocca di capelli sulla fronte… E poi bisogna abituarsi a vedere tutte queste donne con il chador che ti svolazzano attorno come lugubri fantasmi neri.

Credo che sia impossibile per noi capire veramente questo mondo islamico così intransigente e integralista, ma certamente è stimolante conoscerlo e indispensabile rispettarlo. Qualcosa poi ti resta addosso…

Se qualcuno volesse qualche informazione, sarò ben lieta di rispondere.

Ciao a Syusy e Patrizio e a tutti



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