viaggio in india 5

Ci chiamiamo Liviana e Massimo età 60 anni , dal 1971, anno del nostro matrimonio, abbiamo iniziato a girare per il mondo. Per ogni viaggio abbiamo tenuto un diario, quello che vi inviamo è il resoconto dell’avventura straordinaria in India durata 14 giorni. Partenza da Milano Malpensa alle ore 11 di sabato 28 ottobre, con un vecchio Boing...
Scritto da: antonacci max
viaggio in india 5
Partenza il: 28/10/2006
Ritorno il: 13/11/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Ci chiamiamo Liviana e Massimo età 60 anni , dal 1971, anno del nostro matrimonio, abbiamo iniziato a girare per il mondo. Per ogni viaggio abbiamo tenuto un diario, quello che vi inviamo è il resoconto dell’avventura straordinaria in India durata 14 giorni.

Partenza da Milano Malpensa alle ore 11 di sabato 28 ottobre, con un vecchio Boing 767 dell’Alitalia, arrivo a Dheli alle 23 locali, differenza 4 ore dall’Italia, all’aeroporto abbiamo trovato ad attenderci per portarci in hotel, Rafiq, un giovane indiano di circa 35 anni che per 12 giorni ci farà da guida. Come benvenuto ci ha donato 2 collane di fiori freschi.

Domenica 29 Ottobre Dopo un abbondante colazione, Rafiq e un autista con auto privata , ci hanno accompagnati alla scoperta della città. Dheli si divide in New Dheli e Old Delhi, città animatissima ma super inquinata dai gas di scarico di motorette e taxi sgangherati. Il cielo è perennemente grigio, oggi siamo fortunati perché essendo giorno festivo il traffico è minore. La moschea di Jama Masjid, la più grande dell’India, il cui cortile può contenere fino a 25.000 persone, è stata costruita nel 1658 in arenaria rossa e marmo bianco. Raj Ghat, un bellissimo parco, dove si trova una semplice piattaforma di marmo nero che indica il luogo dove il Mahatma Gandhi fu cremato. Nei dintorni si trovano altri luoghi di cremazione degli altri Ghandhi, Indira, Sanjay e Rajiv. La visita è proseguita percorrendo in auto la larghissima Rajpath dove ogni 26 gennaio si svolge la parata per la festa della repubblica, all’estremità di questo lungo viale, l’ India Gate, un arco trionfale in pietra alto 42 metri reca i nomi di 90.000 soldati indiani morti in guerra. Sempre su questo tratto di strada si trova la residenza ufficiale del presidente dell’India la Rashatrapati Bhavar e la costruzione circolare del parlamento. Di seguito la tomba di Humayun (imperatore moghul) fatta edificare alla sua morte dalla moglie Haji Begum . Nel centro della città spiccano le altissime cupole del grande tempio di Laxmi Narayan, dedicato alla dea della ricchezza. Ora di pranzo con toast e frutta e sorseggiando dell’ottimo tè. Pomeriggio escursione all’imponente “Red fort” costruito nel 1640 in arenaria rossa. Delhi, è un vero paradiso per lo shopping. Oggetti, finemente lavorati in oro o argento,bellissime stoffe colorate, splendidi tappeti in seta si trovano nei tanti bazar e empori statali .Abbiamo acquistato degli scialli in seta, divertendoci a mercanteggiare sul prezzo! Nel tardo pomeriggio, rilassante pausa nella piscina dell’hotel. Il clima è caldo ma non afoso, si sta bene. Le camere dell’hotel Ashok Country Resort dove siamo alloggiati sono molto spaziose ed eleganti. Cena al Parikrama ristorante girevole situato al 24° piano di un alto edificio, dove abbiamo gustato per la prima volta la cucina indiana; il panorama è superlativo.

Lunedì 30 ottobre Partenza dall’Hotel ore 8.30 con i nostri soliti angeli custodi. L’autista che parla solo l’hindi e Rafiq un approssimato italiano, sono molto gentili, il loro saluto a mani giunte e capo chino, ci mette quasi in soggezione. Siamo diretti a Mandawa, tempo bello, traffico caotico e disordinato, strade da terzo mondo, piene di buche. Lungo il tragitto, abbiamo attraversato villaggi poverissimi dove, abbiamo intravisto uomini mezzi nudi che si lavavano alla fontane pubbliche, bambini con abiti stracciati che giocavano tra l’immondizia, donne con i loro abiti tradizionali che andavano a prendere l’acqua con le brocche, all’unico pozzo del paese, barbieri improvvisati che tagliavano barba e capelli ai loro clienti lungo il marciapiede, con solo un piccolo specchio attaccato ad un cancello o sul retro di una macchina. Mucche, maiali, muli, cinghiali che trotterellavano tranquilli nel traffico. Mandawa è una cittadina piccola, frenetica, sporca, e povera, ma grazie ad alcune ricche famiglie di mercanti locali del 1800 oggi si possono visitare delle meravigliose haveli (ricche case decorate con affreschi che raffigurano soggetti storici, mitologici e religiosi, sia all’esterno che all’interno) queste abitazioni sono occupate dalla povera gente del posto; ne abbiamo visitate alcune, sempre circondati da un nugolo di bambini in cerca di un piccolo regalo. Pernottamento al Desert Resort, molto caratteristico, progettato come un villaggio del Rajastahan, le camere molto spaziose sono situate all’interno di capanne dai muri di fango, con scintillanti interni decorati con specchi; pare ci abbia soggiornato anche Sonia Gandhi!. Ci siamo concessi un rilassante massaggio ayurvedico con olio caldo effettuato da mani esperte e una cena squisita servita a buffet nel giardino a lume di torce, rallegrata da spettacoli di danzatrici, marionette e musicanti.

Martedì 31ottobre Quattro ore di macchina per arrivare a Fatehpur una città frenetica con un condensato di haveli in lento disfacimento, La più bella è l’haveli Nadine Prince, una dimora del 1800 completamente ristrutturata e riportata all’antico splendore. Abbiamo proseguito per Bikaner un antica città nel deserto, nota per i brillanti colori oro, circondata da mura merlate è ricca di templi e bazar. All’interno delle mura sorge l’imponente forte Junagarh imponente forte, dove si possono ammirare stupendi affreschi, la sala del trono, gli appartamenti privati del maharaja, il palazzo dei venti, il palazzo delle nuvole e un interessante museo delle armi. Sulla parete in pietra, all’interno di un cortile sono scolpite le impronte di mani delle mogli dei guerrieri morti in battaglia che compirono il rito del sati gettandosi sulle pire funebri dei propri mariti. Molto suggestiva la visita a due templi gianisti il Bhandasar Temple, con affreschi dai colori abbaglianti e sculture in pietra gialla; la leggenda racconta che nella malta usata durante la costruzione, siano stati aggiunti 40.000 Kg. Di burro liquefatto e al Karni Mata Temple situato nel villaggio di Deshonok distante 30 km. Da Bikaner . I sacri kaba (topi), affollano ogni angolo del tempio. Per entrare è necessario togliersi le scarpe, se uno di loro vi passa sopra i piedi è considerato un segno estremamente propizio e sarete guardati con grande invidia dai pellegrini. Pernottamento al Lallgart Palace in arenaria rossa, molto elegante, la nostra camera è immensa, tanto che ci siamo tolto lo sfizio di misurarne la superficie, circa 120 mq. Un tuffo nella piscina olimpionica coperta ci ha completamente rilassato. Cena a lume di torce nel patio esterno, con accompagnamento di balli tradizionali e musica indiana.

Mercoledì 1 novembre Sette ore di viaggio massacrante in auto senza aria condizionata, perché l’autista ha paura di surriscaldare il motore, tutto per percorrere appena 300 km. Tappa a Jaisalmer “la città d’oro”, ha caratteristiche medievali, per i bastioni in arenaria gialla che circondano tutto l’abitato, Il suo fascino risalta particolarmente all’alba e al tramonto, quando le mura ambrate, investite dal sole, assumano una colorazione particolare. Abbiamo trascorso un paio d’ore in un grande bazar a contrattare sul prezzo di alcuni oggetti in argento. Pernottamento e cena al “Fort Rajwada” un moderno hotel costruito utilizzando materiali naturali, gli interni hanno un che di teatrale, perché sono stati progettati da uno scenografo di opere liriche. Giovedì 2 Novembre Giornata dedicata a Jaisalmer, avamposto nel deserto che sembra uscito dalle “Mille e una Notte”. Il vasto lago artificiale a sud della cinta muraria è circondato da una moltitudine di piccoli templi e santuari, in passato riforniva la città di acqua. Nella cittadella, visita del forte, dominato dall’elegante palazzo reale a sette piani e da sette templi gianisti in arenaria gialla collegati tra loro, prima di entrare nei templi bisogna togliersi le scarpe e tutti gli accessori in pelle. Nel pomeriggio escursione a dorso di cammello al margine del deserto del Thar a 30 Km. Dalla città . Dopo un ora di camminata lenta ci siamo accampati sulla sommità di una duna di sabbia per fotografare un bellissimo tramonto. Cena in un ristorate caratteristico, con pollo tandoori, deliziosi pakori (bocconcini di verdura e formaggio fritto con farina di ceci) chapati pane senza lievito servito caldissimo., come dessert il khir (delizioso budino di riso con pistacchi e mandorle) tutto per la modica spesa di 20 dollari per tre persone Venerdì 3 Novembre Ore 12.30 arrivo a Jodhpur “città blu“ è situata ai margini del deserto del Thar. All’interno della cinta muraria lunga 10 Km. Un intreccio di stradine strette caratterizzano la città vecchia. Traffico frenetico, centinaia di botteghe e bancarelle che vendono di tutto. La città è dominata dall’immenso forte Meherangart, di stampo medioevale il più bello del Rajasthan. Interessante la visita interna con la sala del trono, il palazzo delle donne, il palazzo dei fiori, la camera privata del maharaja Thakhat Sing che aveva più di 30 mogli e altrettante concubine, il palazzo di perla, dove le pareti sono ricoperte di polvere di conchiglia e infine un interessantissimo museo con una splendida collezione di ornamenti regali indiani. Un imponente monumento è il Jaswant Thada costruito in marmo bianco dedicato al marajah Singh II. Ritorno in hotel verso sera stanchissimi, cena a buffet squisita. L’hotel Bhawan un po’ fuori città è immerso in un verdeggiante giardino con un magnifica piscina.

Sabato 5 Novembre Direzione Uadaipur; sette ore per percorrere 150 Km., tra strade ancora in costruzione, traffico caotico, buche e sassi, rischiando il frontale almeno una decina di volte!. Gli automobilisti indiani sono indisciplinati e veri acrobati del volante, strombazzare e fare gli abbaglianti è il loro hobby preferito! Strada facendo ci siamo fermati a visitare Ranakpur uno complesso di templi gianisti tra i più grandi e importanti dell’India costruiti in marmo bianco. Udaipur “la città bianca” sorge sulle sponde del lago Pichola ed è famosa per i magnifici palazzi in marmo bianco che affiorano sulle sponde delle molteplici isolette del lago. Stupendo è il City Palace la più vasta reggia del Rajasthan. Dalle terrazze del piano superiore abbiamo assistito ad un meraviglioso tramonto sul lago. La Crystal Gallery,situata nel Fateh Prakash Palace è un’esposizione di preziosissimi cristalli fabbricati in Inghilterra nel 1877 ma rimasti imballati per 110 anni. Quando le casse furono aperte rivelarono una straordinaria collezione di sedie, sofà, tavoli, letti, lampadari, troni, tutto in cristallo, tra cui un preziosissimo tappeto antico decorato con pietre preziose; assolutamente da non perdere! L’hotel Hilltop che abbiamo prenotato si trova su un altura, un po’ troppo moderno, ma dalla terrazza della nostra camera si gode un panorama favoloso.

Domenica 6 Novembre Giornata dedicata alla visita di Uadaipur, iniziando da un’indimenticabile escursione in battello sul lago Pichola per fotografare da vicino il romantico hotel Lake Palace che fu utilizzato come set del films di James Bond “Octopussy“ proseguendo fino a Jagmandir Island fiancheggiata da una schiera di enormi elefanti in pietra bianca, dove sorge un palazzo fatto costruire dal maharaja Jagat Sing nel 1650. Dal lago, la vista dell’imponente complesso del City Palace sormontato da balconi, cupole e torri è indescrivibile, Il museo al suo interno rappresenta il miglior esempio delle creazioni moghut, senza uguali per raffinatezza e splendore. Nel primo pomeriggio, l’autista ci ha accompagnato Shilgram un villaggio a 3 km. Dalla città inaugurato nel 1989 da Rajiv Gandhi, sito artefatto ma affascinante, dove si possono ammirare le abitazioni di fango, con gli interni decorati da specchi, tipiche della zona, uomini e donne con costumi tradizionali che si esibiscono nei balli e nei mestieri tradizionali alla vista dei turisti. Cena all’Ambai, bel ristorante in riva al lago con vista sul Lake Palace e il City Palace; ottima cucina.

Lunedì 7 Novembre Sveglia alle 5 e trasferimenti in aeroporto, Volo per Jaipur comunemente chiamata la ”città rosa”, capitale del Rajasthan. Stupefacente la vista dell’ “Hawa Mahal” o palazzo dei venti, un bellissimo edificio a cinque piani con innumerevoli finestre intagliate come filigrana nell’arenaria rosa, degno di un racconto di fiaba, da qui le donne della corte potevano osservare la vita quotidiana del popolo senza essere viste. La successiva tappa è stato il forte Amber, un magnifico palazzo fortificato dalle tinte rosate che si erge su un altura a 11 Km. Dal centro città. Per salire senza fatica la ripida strada acciottolata che porta al forte ci siamo fatti trasportare da un elefante guidato dal mohout (guardiano degli elefanti): una bella esperienza!. Dopo pranzo, abbiamo proseguito la visita al City Palace situato al centro della città vecchia costituito da un vasto complesso di giardini ed edifici, uno di questi è ancora la residenza dell’attuale maharaja che a differenza degli altri ambienti è chiusa al pubblico. Nel palazzo sono esposte bellissime e preziose collezioni di costumi reali in ambienti riccamente arredati, tra cui un’ampia tunica di seta ricamata appartenuta ad un sovrano alto 2 metri del peso di 250 Kg. In vita aveva avuto ben 108 mogli. Vicino al palazzo abbiamo visitato un straordinario osservatorio astronomico il ”Jantar Mantar” fatto costruire nel 1730 da Jai Sing un maharaja guerriero e astronomo. Stasera pernottiamo all’hotel “Rajamahal Palace” molto confortevole e raffinato, costruito nel 1700,è completamente ristrutturato. Cena in un animato ristorante assaporando ottimi e speziati piatti indiani.

Martedì 8 Novembre Oggi abbiamo percorso 250 Km. Consueto traffico da paura su strade strette e tortuose, inquinamento a mille!!!. Incidenti stradali ogni 30 km., pulman strapieni con decine di passeggeri attaccati ai portapacchi esterni e sopra il tetto, camion che trasportano nei cassoni posteriori uomini, donne e vecchi con taniche e bottiglie vuote che vanno a rifornirsi d’acqua potabile al più vicino pozzo. Povertà e sporcizia dilagano, alla vista di tutto ciò rimorde la coscienza quando soggiorniamo in eleganti hotel e mangiamo nei ristoranti più raffinati. Visita di Fatehpur Sikri, una bella città fortificata ora abbandonata ma ben conservata e dichiarata patrimonio dell’umanità. Dopo appena 40 km. Siamo arrivati ad Agra,” la città dell’amore eterno” dove si trova uno dei monumenti più famosi del mondo, il Taj Mahal costruito in marmo bianco traforato e tempestato da migliaia di pietre semipreziose e raffinate sculture. Fu fatto costruire da un imperatore moghul nel 1630 in memoria della moglie morta di parto. Anche se circondati da migliaia di turisti di ogni nazionalità, venditori ambulanti e fotografi improvvisati, questo luogo è magico. Assistere al tramonto del sole è uno spettacolo indimenticabile, quando il marmo bianco del mausoleo si accende di splendidi riflessi dalle varie tonalità che vanno dal dorato al rosa fino a diventare rosso e infine blu. Ad Agra ci siamo trattenuti due giorni, per visitare il mausoleo Akbar a Sikandra (10 Km. Da Agra) un forte circondato da una ciclopica cerchia di mura alte 20 metri, molto bello; e Itimad ud Daulah soprannominato Baby Taj, costruito nel 1625, interamente in marmo, tomba di un ricco wazir (primo ministro) persiano. Un paio d’ore, tra la calca ed il cattivo odore, le abbiamo trascorse a fare acquisti al Kinari Bazar con le tradizionali bancarelle che vendono di tutto. Ho comprato due portagioie in marmo nero intarsiate con pietre colorate e un sari di seta rossa con ricami in oro che non indosserò mai! Pernottamento all’hotel “Amar”con camere stile maharaja, e un centro ayurvetico dove con 30 dollari abbiamo effettuato un massaggio a base di oli essenziali. Giovedì 10 Novembre Prima colazione in hotel, trasferimento alla stazione ferroviaria, dove ci siamo congedati dal nostro autista. Abbiamo viaggiato per due ore in scompartimenti di prima classe, comodi, puliti con aria condizionata, direzione Jhansi dove ad attenderci c’era un’altra auto con autista. Un’ora di strada e visita del villaggio di Orcha con i palazzi e le sue piazze colorate, pausa pranzo e proseguimento per Khajuraho ubicata nella regione del Madhya Predesh. Arrivo all’hotel Usha Bundela alle 17.30, dopo un viaggio massacrante su strade con dossi e buche, trasportati da un auto senza ammortizzatori. Un massaggio ayurvedico ci ha ricompensato dei disagi della giornata. Cena a casa di Rafiq che ha voluto farci conoscere la sua numerosa famiglia, composta da tre maschietti, la giovane moglie, la madre e la giovane sorella, tutte e tre indossavano il sari. Persone educate, cordiali e molto riservate E’ stata una bella esperienza. I bambini sono stati felici di ricevere i nostri regali, zaini per la scuola ed astucci di matite.

Venerdì 11 Novembre Mattina dedicata alla visita del complesso dei templi con sculture a soggetto erotico. Uno dei grandi capolavori dell’architettura indù. Lo spettacolo è affascinante e la massa di sculture che rappresentano donne e uomini che fanno sesso, riempie lo sguardo. Nel primo pomeriggio ci siamo congedati a malincuore da Rafiq e siamo partiti in aereo per Varanasi. Ad attenderci un’altra guida indiana che parla solo uno stentato spagnolo. Dopo una breve sosta all’hotel è iniziata la visita della “città eterna” di Shiva che sorge sulle sponde del Gange, il fiume sacro, dove i pellegrini indù si recano per immergersi e cancellare i propri peccati. Al tramonto abbiamo assistito ad uno spettacolo imperdibile costituito dalle molte piccole luci delle lampade ad olio lasciate galleggiare sull’acqua dai fedeli in segno d’offerta. E’ impossibile descrivere Varanasi, l ’impatto è scioccante: caotica, sporca, inquinata, ovunque mendicanti, invalidi e bambini indigenti Però la bellezza di questa città scopre e si apprezza, visitando i tanti templi tra cui il Bharat Mata, dedicato alla madre India, al cui interno si trova una grande mappa in rilievo della nazione realizzata in marmo, il tempio di Tulsi Manas in marmo bianco,il tempio di Durga conosciuto anche come tempio delle scimmie, per il gran numero di questi animali che vive nelle vicinanze, il tempio di Vishawanath con le torri placcate d’oro dedicato al Dio Shiv, Il maestoso complesso universitario, e altro ancora… Il Clarks hotel dove alloggiamo è molto elegante e pulito, anche la cena è stata ottima.

Sabato 12 Novembre Una gita all’alba sul Gange ci ha permesso di avere una splendida visuale sui Ghats, le ampie scalinate che scendono verso il fiume, e su quanto vi sorge alle spalle; templi, haveli reali, residenze, minareti, cupole di moschee e di assistere da vicino al flusso continuo di migliaia di pellegrini intenti alle loro preghiere ed ai loro rituali: bagnarsi nelle acque sacre ed adorare Dio con fiori e canti di inni. E’ stata una delle più belle esperienze che abbiamo vissuto durante questo viaggio. Nel pomeriggio partenza in aereo per Delhi, rilassante sosta nella piscina dell’hotel in attesa di riprendere l’aereo per l’Italia. Per quanto abbiamo scritto l’esperienza di un viaggio in India non si può trasmettere a pieno, bisogna viverla direttamente ed assaporarla con tutti i sensi. Gli splendori dell’India non hanno fine. Durata del viaggio 14 giorni Periodo ottobre/novembre Viaggio aereo /auto privata con autista Alloggio hotel Costo complessivo a persona €. 4.000,00 (organizzazione Kuoni) Elenco delle foto allegate: 01 – Noi autori del diario al nostro arrivo in India 02 – Delhi, Raj Ghat luogo dove fu cremato il Mahatma Gandhi 03 – Mandawa , interno di un Haveli 04 – Pellegrinaggio al Tempio di Karni Mata 05 – Topi sacri all’interno del tempio di Karna Mata 06 – Tramonto sulla città fortificata di Jaisalmer 07 – Musicista al lago Gadi Sagar nella città di Jaisalmer 08 – Tramonto sul lago artificiale Gadi Sagar (Jaisalmer) 09 – Panorama di Jodhupr “La città blu” dal forte Meherangarh 10 – Hawa Mahal – Palazzo dei venti 11 – Jaipur: elefanti al forte Amer 12 – Liviana e Massimo al Taj Mahal 13 – Impronte di mani delle mogli di guerrieri morti in guerra, che hanno effettuato il rito del “sati” 14 – Bucato sul lago Pichola 15 – Sculture erotiche al tempio indù di Kharjuraho 16 – Otre in argento della capienza di oltre 9000 litri usato per l’acqua sacra del Gange 17 – Varanasi, panorama dei “Ghat” (le sponde del fiume Gange) all’alba 18 – Varanasi , fedeli intenti alle preghiere sul Gange 19 – Abluzioni nell’acqua sacra del Gange 20 – Barbiere improvvisato 21 – Madre e figlia in abiti tradizionali 22 – L’acqua potabile è un bene prezioso 23 – L’arte di arrangiarsi! 24 – Nessuno paga il biglietto.

25 – Donne riunite intorno all’unico pozzo del villaggio P.S. Le foto naturalmente non le ho potute allegare, ma sono a Vs. Disposizione



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