Viaggio in Groenlandia con la famiglia

Un’esperienza emozionante tra ghiacciai, iceberg e balene
Scritto da: gio_4
viaggio in groenlandia con la famiglia
Partenza il: 08/08/2011
Ritorno il: 26/08/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
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Inutile dire che siamo appassionati di paesaggi nordici e quindi, dopo aver visitato Islanda, Alaska e parte della Norvegia, abbiamo preso in considerazione la Groenlandia, che ci ha impressionato ed emozionato in modo molto diverso dagli altri paesi del Nord.

Sia io che mio marito Francesco l’avevamo sorvolata parecchie volte andando negli Stati Uniti e avevamo intravisto, attraverso le nubi, scorci di panorami mozzafiato. Abbiamo quindi deciso di andare a vedere da vicino queste immense distese di ghiaccio e i nostri figli (Giovanni, 17 anni e Sofia, 11 anni) hanno aderito entusiasti alla proposta.

Per la Groenlandia ci sono molti viaggi organizzati e crociere, ma noi abbiamo preferito organizzare tutto per conto nostro, come negli altri nostri viaggi: è stato quasi possibile e facile ovunque e alla fine siamo stati veramente soddisfatti.

Informazioni di carattere generale:

Il viaggio in Groenlandia è piuttosto caro perché lo sono tutte le strutture relative al turismo. Anche per questo motivo abbiamo scelto di dormire negli ostelli e nelle fattorie, dove è anche possibile cucinarsi i pasti con un notevole risparmio e con la possibilità di incontrare altri turisti con cui scambiare chiacchere, consigli e suggerimenti.

Un’altra possibilità a cui avevamo pensato, e che alla fine abbiamo scartato, è la tenda. A posteriori, visto che abbiamo avuto tre settimane di sole splendente (abbiamo consumato un intero barattolo di crema protettiva fattore 30!) avremmo potuto fidarci, ma in caso di tempo brutto sarebbe stato un po’ troppo disagevole.

Per arrivare in Groenlandia ci sono due possibilità: via Rekiavik o via Copenhagen. Le linee aeree groenlandesi (www.airgreenland.com) sono ottime, molto efficienti, con una flotta nuova che comprende anche gli elicotteri (quindi, per alcune tratte interne, si può fare il viaggio in elicottero prenotandolo come volo di linea, ad un costo molto più abbordabile rispetto alle gita proposte dalle agenzie locali). Le prenotazioni si possono fare tutte tramite il loro sito.

C’è anche la possibilità di voli low cost dall’Europa tramite la Air-iceland (www.airiceland.is). Noi abbiamo fatto le prenotazioni un po’ tardi (giugno per il viaggio in Agosto) e quindi purtroppo non abbiamo trovato più posto con i low cost.

In Groenlandia in Agosto il sole tramonta verso le 23.30-24 e dunque le giornate sono lunghissime.

I supermarket sono numerosi (ogni piccolo centro abitato ne ha uno almeno) e fornitissimi. Si trovano senza problema pasta, riso (persino l’olio d’oliva), carne, frutta e verdura. Ovviamente pesce di ogni tipo. La spesa e la cucina fai da te non sono un problema.

Gli inuit sono una popolazione gentile ma piuttosto riservata. Le strutture e organizzazioni turistiche sono comunque quasi sempre gestite da danesi e non da locali. Sono gli inuit a guidare quasi tutte le imbarcazioni, infatti credo che siano gli unici con una esperienza tale da potersi orientare con sicurezza tra gli iceberg soprattutto per le loro parti sommerse.

Temperatura e clima. Noi siamo stati fortunatissimi dato che abbiamo avuto tre settimane di sole spendente. Ogni tanto il cielo si copriva di nuvoloni ma non c’è mai stata pioggia o brutto stabile. Abbiamo solo avuto due giornate di vento forte che ci hanno costretto ad annullare una gita, ma che hanno reso i colori ancora più accesi.

E’ fondamentale, se si intende fare passeggiate a piedi, dotarsi di spray anti zanzare (possibilmente il repellente totale) e di retina per viso, da mettere sopra o sotto il cappello. Per il viso il repellente non basta perché le zanzare mirano agli occhi. Le retine si trovano a poche corone in qualsiasi supermarket un po’ grosso. Noi le abbiamo comperate a Ilulissat.

La Groenlandia è molto grande e dunque abbiamo fatto delle scelte (sperando di ritornare a visitare quello che non abbiamo visto…): abbiamo deciso di dedicare un giorno a Kangerlussuaq per la gita alla calotta polare, poi circa una settimana a Ilulissat e Disko bay, poi siamo discesi lungo la costa occidentale con il postale di linea Sarfk Ittuk, tre notti di navigazione, fino alla regione dei fiordi a sud (Narsaq) e infine una settimana circa di trekking nella regione sud.

Per quanto riguarda il trekking nella parte a sud, ci sono alcuni sentieri segnati, ma molto pochi. E’ comunque molto agevole camminare anche sui prati e sulle alture, ma è meglio avere uno strumento per orientarsi (bussola, Gps). Attenzione che a Nord la bussola segna il nord magnetico che differisce non di poco da quello geografico. Comunque si trovano facilmente le mappe della zona, anche nei supermarket dei centri più grossi.

Dettagli del viaggio:

Lunedì 8 agosto

Volo Sas Milano-Copenhagen delle 6.30 da Linate. Arrivo a Copenhagen alle 8.30 puntuale. Hotel Park Inn Hotel (della catena Radisson) vicino all’aeroporto (10 minuti di taxi) e vicinissimo alla fermata della metropolitana per il centro. L’abbiamo prenotato via Internet e siamo stati fortunati perché aveva la camera molto scontata in quanto parte dell’hotel era in ristrutturazione. Durante la giornata visita della città e dei luoghi più rinomati, con giro sul battello. Cena in albergo.

Martedì 9 agosto

Volo Airgreenland Copenhagen-Kangerlussuaq delle ore 9. Durata 4 ore e 30. Al check-in abbiamo iniziato a conoscere lo spirito degli inuit…. mai avere fretta…. ovvero, in inuit, imaq. La coda era di una lentezza incredibile (avremmo certamente perso l’aereo) e nessuno sembrava preoccuparsi o protestava. Ad un certo punto una hostess ci ha suggerito di fare la carta d’imbarco alle macchinette e questo ci ha permesso di cambiare coda e di risolvere velocemente la situazione! Aereo molto nuovo e pranzo a bordo più che decoroso.

A Kangerlussuaq avevamo prenotato due notti nell’ostello Old-Camp (wogac.com/accommodation/old-camp), gestito dalla Wog (www.worldofgreenland.com). Penso sia impossibile fare un viaggio in Groenlandia senza utilizzare in qualche situazione l’organizzazione della Wog. Infatti è la più grossa agenzia che gestisce tour privati che si possono fare nel paese e in molte situazioni non si possono visitare certi luoghi tranne che con loro (o con altre agenzie con prezzi equivalenti). L’ostello è spartano, ma ha tutte le comodità.

Il paese di Kangerlussuaq è tremendamente desolato (ex base militare americana in cui gli edifici sono praticamente tutti containers sorti attorno all’aeroporto) ma ha il pregio di essere la località da cui è più comodo raggiungere la calotta polare (in un’ora e mezzo di pulman). Il gestore dell’ostello ci aspettava all’aeroporto e ci ha portati all’ostello. Qui (grazie al fuso orario erano le 10 del mattino) abbiano prenotato la gita alla calotta polare per il pomeriggio. Gita assolutamente consigliata: è stato il primo approccio con i paesaggi groenlandesi (ghiacciai immensi e spettacolari, veri e propri tsunami di ghiaccio, la calotta polare che fa da sfondo a qualsiasi orizzonte, un silenzio che non avevo mai sentito, direi quasi totale). Dopo un’ora e mezzo di viaggio (con una sosta per vedere i resti di un aereo militare precipitato) abbiamo fatto una passeggiata di una mezz’ora sulla calotta e siamo rientrati, con pausa caffè lungo le sponde di un torrente. Ventoso ma suggestivo. Cena con pastasciutta fai da te in ostello.

Mercoledì 10 agosto

La mattina passeggiata di tre ore circa sulla montagna sopra l’aeroporto per vedere il fiordo di Kangerlussuaq dall’alto. Ne valeva la pena. Alle 15 volo per Illilusat della Airgreenland (sempre prenotato sul loro sito), durata un’ora e mezza. E’ stato un’ora e mezza di pura meraviglia…. L’aereo era quasi vuoto e questo ci ha consentito di spostarci continuamente da destra a sinistra per poter vedere gli scorci di panorama più belli: laghi, montagne, ghiacciai e, sullo sfondo, sempre la maestosa calotta.

Ilulissat, con tutta l’area della Disko Bay, è indicato dal National Geografic come uno dei posti più belli da visitare e tutta la zona lungo il fiordo è patrimonio dell’Unesco. Dall’aereo la vista del paesino (per loro quasi una cittadina) è molto particolare. E’ costituito da casette di legno tutte colorate, con le tubature esterne a causa del permafrost (che non consente di interrare nulla) e ha un porto molto caratteristico soprattutto per il fatto che è pieno di iceberg in continuo movimento. La posizione e il numero di questi iceberg condiziona totalmente la possibilità di uscire in barca (e quindi gli spostamenti e la pesca…imaq). Era la prima volta che vedevamo iceberg così grandi e numerosi. Non si smetterebbe mai di guardarli. Sono vere e proprie sculture di ghiaccio. Lo stesso iceberg che la sera ha una certa luce e una certa posizione il mattino dopo può essere andato via o essersi girato (mostrando la parte levigata dall’acqua) o semplicemente essere illuminato in modo diverso.

Con un taxi dall’aeroporto siamo andati all’ostello (www.ilulissathostel.com/) che è una struttura molto spartana e un po’ vecchiotta. Bagni in comune e cucina un po’ affollata. Il prezzo della camera doppia comunque era superiore a quello del Park Inn di Copenhagen!

L’atmosfera dell’ostello però è impagabile. Abbiamo conosciuto personaggi molto interessanti (due signorine australiane di 75 anni che giravano i paesi nordici a piedi, qualche camminatore solitario, una coppia di italiani che ci hanno dato utilissime informazioni sulla parte sud che avevano già visitato….) e il clima per esempio a cena era sempre allegro e molto socievole.

Giovedì 11 agosto – Sabato 13 agosto

La sera di mercoledì, dopo esserci sistemati in ostello siamo subito andati all’ufficio della Wog a prenotare le gite della settimana. Non le avevamo prenotate dall’Italia perché, essendo gite piuttosto costose, volevamo prima vedere sia le condizioni del tempo che del mare. Siamo riusciti a fare tutte le escursioni che avevamo individuato a casa, anche grazie al fatto che avevamo a disposizione qualche giorno e quindi une certa elasticità per le prenotazioni. Infatti alcune gite erano già complete.

Comunque alla fine abbiamo fatto: giovedì camminata per conto nostro lungo il Semermiut, che offre uno spettacolo continuo lungo il fiordo con i suoi iceberg (non serve assolutamente la guida perché è tutto molto ben segnalato e i sentieri sono tranquillissimi). La sera di giovedì Francesco e Giovanni hanno fatto la crociera di mezzanotte per vedere gli iceberg al tramonto (che era previsto alle 23.30). Bella anche se con qualche nuvole. Colori magici. Io e la piccolina abbiamo rinunciato temendo per freddo ed in effetti sono tornati piuttosto congelati. Il venerdì gita in barca al ghiacciaio Eqi (circa due ore di barca veloce) con lo slalom tra gli iceberg. L’Eqi è soprannominato anche la nursery degli iceberg perché il suo fronte maestoso ne produce in continuazione. Noi siamo stati fortunatissimi perché durante la sosta per il pranzo abbiamo assistito proprio al fenomeno del calving (quando un pezzo di fronte si stacca e cade in acqua generando l’iceberg). Volendo si può organizzare di dormire in un campo di casette presso l’Eqi e di salire sopra il ghiacciaio a piedi. Ma il costo della notte in uno di questi capanni è piuttosto proibitivo. Ci siamo accontentati della gita in giornata che comunque è stata più che soddisfacente. Sabato altra esperienza unica: il safari (fotografico) alle balene. Dopo una navigazione di più di un’ora senza avvistamenti, abbiamo visto una coppia di enormi e splendidi esemplari che abbiamo inseguito per in paio di ore tra le baie naturali degli iceberg. Emozionante guardarle mentre spruzzavano, si immergevano e passavano sotto la barca e sotto gli iceberg.

Domenica 14 agosto- Mercoledì 17 agosto

Alle 16 di domenica avevamo l’imbarco sulla nave Sarfak Ittuk (il loro postale), per percorrere la costa occidentale fino alla regione a sud.

La mattina abbiamo fatto un’ultima passeggiata di tre ore lungo il fiordo, nella parte che il primo giorno non eravamo riusciti a vedere e, dopo un ultimo pranzetto in ostello, abbiamo preso gli zaini e siamo andati al porto a piedi. Per imbarcarsi c’era una lunga coda ma essendo arrivati presto siamo riusciti a salire abbastanza in fretta. La nave è il postale che gli inuit utilizzano invece dell’aereo per spostarsi lungo i paesi della costa occidentale. Noi l’abbiamo prenotata da Milano via internet direttamente sul sito della Arctic Umiaq Line (http://aul.gl/). Abbiamo prenotato una cabina a quattro letti con bagno. Era piuttosto cara, ma poi abbiamo scoperto perché: è stata la sistemazione più lussuosa di tutto il viaggio, con bagno privato e doccia!. La nostra tratta è stata da Ilulissat a Narsaq dove siamo arrivati Mercoledì 17 agosto alle 20.

Il viaggio in nave è stato bello, soprattutto nella prima parte del tragitto. La nave è molto comoda, un po’ affollata fino all’arrivo alla capitale ma poi quasi vuota. Pochissimi stranieri (con cui abbiamo fatto velocemente amicizia) e moltissimi inuit. L’unico aspetto deludente è stata la nebbia che abbiamo sempre trovato lungo costa. Quindi, durante le navigazioni in mare aperto il tempo era splendido, e i paesaggi unici, con balene ovunque, ma lontane, durante le navigazioni lungo costa probabilmente i paesaggi sarebbero stati spettacolari ma spesso li abbiamo solo intravisti. A posteriori non saprei se consigliare questa navigazione o se preferire un volo verso sud con il guadagno anche di tre giorni… Diciamo che di positivo c’è stato il fatto che la navigazione ci ha “costretto” a fare un’interruzione di tutto relax dopo una settimana molto intensa e prima di un’altra settimana di trekking.

Giovedì 18 agosto

La sera di mercoledì 17 siamo sbarcati dalla nave a Narsaq, nella penisola sud della Groenlandia e abbiamo alloggiato alla GuestHouse Niviarsiaq. L’organizzazione di questa ultima parte di viaggio, con trekking e spostamenti in barca l’abbiamo effettuata con l’appoggio di una agenzia locale, gestita da Jacky Simoud e dai suoi collaboratori. In realtà avevamo già deciso noi tutto l’itinerario, gli spostamenti in barca e le notti, ma abbiamo affidato a lui la prenotazione di alcune fattorie (impossibili da contattare dall’Italia perché non hanno neppure il telefono) e soprattutto dei trasbordi. Infatti in questa regione non esiste un servizio di traghetti con orari fissi e possibilità di prenotazione anticipata. Bisogna appoggiarsi di volta in volta ad agenzie locali, con il rischio, se non si prenota in anticipo, di dover modificare l’itinerario per mancanza di posto. Comunque la Blueice di Jacky Simoud si è rivelata un’ottima soluzione: affidabili e con costi assolutamente ragionevoli.

Per la giornata di giovedì 18 agosto avevamo prenotato una gita al ghiacciaio di fronte a Narsaq, con un altro gruppo (www.tasermiutgreenland.com/) che prevedeva un trasbordo in Zodiac, la salita sul ghiacciaio e la visita di alcune caverne di ghiaccio. Avrebbe dovuto essere una gita bellissima, ma il vento ci ha costretto ad annullarla. Era così forte quel giorno che sono stati sospesi anche tutti i voli di collegamento con l’Europa. Abbiamo comunque occupato la giornata salendo a piedi sulla montagna alle spalle di Narsaq da cui abbiamo goduto di uno splendido paesaggio sui fiordi.

Venerdì 19 agosto e Sabato 20 agosto

Alle 11.45 ci è venuto a prendere un motoscafo della Blueice che ci ha portato a Itilleq, sulla sponda opposta del fiordo, dove con circa un’ora di camminata abbiamo raggiunto Igaliku, posto incantevole dove abbiamo alloggiato al Country Hotel, sistemati in una casetta di legno deliziosa. Questo hotel è gestito da una gentilissima signora danese, sempre del gruppo Blueice, che ci ha fornito tutte le informazioni per la gita del giorno successivo e che , la sera, ci ha preparato una deliziosa cena a base di spezzatino di renna. Sabato abbiamo fatto la prevista camminata (circa 8-9 ore) in cima alla montagna alle spalle di Igaliku e siamo arrivati a vedere un altro spettacolare ghiacciaio,…., dal cui fronte nascono tutti gli iceberg della baia di Narsarsuaq. Merita davvero. Durante la salita siamo stati fortunati perché abbiamo incontrato anche una volpe artica, con il pelo rigorosamente nero, essendo estate. Anche in questa salita nessun sentiero è segnato e quindi scendendo probabilmente ci siamo persi e abbiamo camminato un’oretta in più del dovuto.

Domenica 21-Mercoledi’ 24 Agosto

Questi ultimi giorni sono dedicati al vero e proprio trekking, con notti nelle fattorie delle pecore. Dopo essere partiti da Igaliku, a piedi abbiamo raggiunto Itilleq e poi, sulla barca della Blueice, Quassiarsuk. Quando siamo arrivati l’unico negozio del posto era chiuso e quindi…abbiamo saltato il pranzo. A stomaco vuoto abbiamo visitato il paese, la statua di Leif Erikson e la ricostruzione di un insediamento vichingo. Interessante. Abbiamo poi prenotato all’ostello di Terre Polari una escursione in canoa per Francesco e Giovanni per la mattina successiva. Infine siamo andati a piedi alla fattoria dove la sera finalmente abbiamo apprezzato una cena preparata dalla signora della fattoria (una zampa di pecora al forno … ottima!). La mattina successiva ci siamo spostati con la guida Gonzalo per raggiungere la baia per l’escursione in canoa in mezzo agli icebergs. Francesco e Giovanni sono rimasti entusiasti dal loro giro mentre io e la piccola Sofia ci siamo riposate al sole sulla spiaggia. Poi siamo ripartiti per percorrere a piedi circa 6-8 km fino alla fattoria successiva, sperduta nel mezzo di una incantevole penisola. Diversamente dalla parte nord del paese, il sud è verdissimo e offre dei paesaggi molto dolci, sempre sovrastati dalla calotta e spesso interrotti da squarci di ghiacciai. Nella fattoria l’alloggio è ancora più spartano di quello a cui siamo abituati (la doccia impraticabile) ma in compenso abbiamo trovato un pianoforte dove i ragazzi si sono lanciati. Cena e ormai solita partita a carte nella solitudine e nel silenzio totale.

Ultima giornata di trekking. Dopo un’altra dozzina di chilometri in mezzo al solito panorama spettacolare a cui quasi ci stavamo abituando, abbiamo raggiunto l’altra riva della penisola e arrivando un po’ in anticipo per l’appuntamento con la barca che ci porta a Narsarsuaq. Nell’attesa siamo riusciti a farci offrire un the da una ragazza australiana ospite in una fattoria sulla costa e poi ci siamo imbarcati per Narsarsuaq. Qui abbiamo trascorso le nostre ultime due notti in Groenlandia prima del volo che ci ha riportato a Copenhagen. La sistemazione era molto comoda (Hotel Narsarsuaq), ma certamente la meno caratteristica di tutte quelle che abbiamo sperimentato. La sera ci siamo concessi il buffet Groenlandese al lussuoso ristorante di Narsarsuaq e devo dire che è stata un’esperienza incredibile per tutti e quattro! Abbiamo assaggiato la carne di foca, di balena, le cozze giganti, il filetto di bue Muschiato e la piccola Sofia è stata l’unica ad avere il coraggio di mangiare un abbondante porzione di cotenna di balena!

Ultimo giorno pieno in Groenlandia: l’abbiamo dedicato ovviamente a salire sulla montagna alle spalle di Narsarsuaq per arrivare ad apprezzare l’ultima spettacolare veduta del ghiacciaio e infine, Giovedì 25 agosto abbiamo sistemato i bagagli e ci siamo imbarcati sull’aereo. E’ stato l’unico giorni di pioggia fitta e battente…

Mi auguro che qualcun altro sia invogliato da questo diario a intraprendere un viaggio così bello. Sono a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione!

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Balena e iceberg



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