Viaggio in Francia tra natura e tradizioni
Partiamo alle 6 del mattino del 13 agosto per evitare code in autostrada, invece non troviamo nessuno ed oltrepassiamo il Frejus (euro 44.20). La prima tappa è a Montignac, nel Périgord: si tratta di un grazioso paesino adagiato sulle sponde del fiume Vezére e alloggiamo all’Hotel “Le Petit Maison” (prenotato con Booking a 49 euro + 8.50 a testa per colazione). Per pasto e cena ci arrangiamo con provviste portate da casa,ma non rinunciamo ad una squisita crepe au chocolat assaporata su una terrazza sul fiume. Il giorno seguente ci rechiamo a piedi al Centre International de l’Art Pariètal Lascaux IV (ticket prenotato in Internet a 16.00 euro cad.) che visitiamo con interesse e soddisfazione. Le grotte di Lascaux purtroppo sono chiuse al pubblico dal 1963 a causa del deterioramento delle pitture ,ma nel 1983 è stato aperto Lascaux II con la realizzazione di pitture attuate con le stesse tecniche utilizzate nell’epoca preistorica. Nel corso degli anni sono state completate le riproduzioni dell’intera grotta.
Nel tardo pomeriggio ci spostiamo verso St Emilion, nella Gironda, ma alloggiamo a Libourne, che dista 8 km (camera con bagno prenotata con Airbnb a 40.00 euro + tasse) e ceniamo nella Brasserie La Renaissance.
Il 15 agosto, sotto una pioggerellina fine, passeggiamo lungo le stradine lastricate di St. Emilion, i cui famosi vigneti sono patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO ed ammiriamo l’infinita sequenza di cantine e negozi che rivendono vini pregiati di rinomati chateau.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Bordeaux e alloggiamo per 3 notti vicino a piazza Stalingrado ospitati dai gentilissimi Yves e Nathalie (camera con bagno prenotata con Airbnb a 40 euro + tasse). Appena sistemati, ci dirigiamo a piedi verso il centro storico,passando sul Pont de pierre (Ponte della pietra) e rimaniamo incantati davanti allo spettacolo di giochi d’acqua che si ammira a Place de la Bourse: uno specchio d’acqua (miroir d’eau) nel quale si riflettono cose, colori,forme; ad intervalli regolari si alza una nebbia grazie agli iniettori che nebulizzano l’acqua della Gironda. E’ talmente bello da vedere che decidiamo di ritornare più volte in orari diversi per perderci in quell’incanto d’acqua e nebbia. Ceniamo a Le Saint George in Place Camille Jullian, dove gustiamo entrecote e burger.
Il 16 acquistiamo il Bordeaux Metropole City Pass che dura 24 ore(29 euro cad.) presso Keolis Bordeaux Metropole Espace Gambetta, permette l’utilizzo di tutti i mezzi pubblici e l’ingresso in alcuni musei e siti culturali. Giungiamo all’Esplanade des Quinconces dove sorge il Monument aux Girondins; poi in Place de la Comèdie ammiriamo il Grand Thèàtre costruito nel ‘700 in stile neoclassico e prenotiamo la visita pomeridiana (ticket compreso nel City Pass). Nel frattempo ci rechiamo alla Cathèdrale de Saint Andrè in Place Pey Berland dove si trova l’omonima Torre; la cattedrale è molto bella ed è patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Ci rechiamo anche alla Chiesa di Nòtre Dame costruita tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700 e alla Place des Grands Hommes dove sorge un centro commerciale. Per il pranzo ci arrangiamo con insalatone o baguette acquistate nelle numerose boulangerie , dove propongono anche menù completi con aggiunta di dessert a base di canelet o macarons e boisson a scelta a prezzi modici. Consumiamo la cena a base di pesce a La Bonne Braise
Il 17 è in programma la visita alla Citè du Vin che è stata aperta al pubblico un anno fa. Ci si arriva comodamente con i mezzi pubblici (ticket compreso nel City Pass).Colpisce subito la moderna struttura architettonica dalla forma sinuosa come il tralcio di una gigantesca vite. E’ un grande museo articolato su 8 piani (al settimo c’è il ristorante) dedicato alla storia del vino. La visita è molto interessante perché ci permette di apprendere innumerevoli ed utili informazioni sulla viticoltura praticata in tutti i Paesi del mondo. E’ un percorso multisensoriale ed interattivo attuato anche con tecniche multimediali; molto gradita la degustazione di vini a scelta all’ottavo piano (peccato solo una..) .All’uscita ammiriamo i piloni del ponte Chaban Delmas, intitolato a colui che è stato sindaco della città per quasi 50 anni. Ci rechiamo poi allo Spazio Darwin dove è stato utilizzata una vecchia caserma per creare spazi alternativi : bistrot, negozio di prodotti biologici, mercatino dell’usato… L’ultima cena in città la consumiamo al Bistro Regent Bastide, una catena di ristorazione che abbiamo notato anche in alcune tappe successive e che propone diverse formule ad euro 12.90 escluso il bere. Abbiamo notato che a Bordeaux ci sono diverse stazioni di servizio per la ricarica delle auto elettriche.
Il 18 partiamo alla volta del bacino di Arcachon, dove abbiamo prenotato per 4 notti una stanza con bagno ( prenotata con Airbnb a 53 €) a Gujan Mestras e rimaniamo piacevolmente colpiti per la sistemazione scelta (piscina a disposizione ed abbondante colazione incluse) e dall’accoglienza di Laurence e del marito. La cittadina ha sette porti ed è un centro importante per l’ allevamento di ostriche .Ci rechiamo subito a visitare il porto ostricolo “Le Canal”e nel pomeriggio giriamo nei diversi porti,osservando i capanni dove si pratica l’ostricoltura,per apprendere direttamente le varie fasi dell’allevamento. Ceniamo al Bistrot Gourmand che propone una formula a 15 euro escluso bevande.
Il 19 ci rechiamo alle Dune du Pylat (parcheggio 6 euro) che sono le più alte d’Europa. Intraprendiamo la salita, come molti altri turisti, lungo la parete sabbiosa (ci sono anche gli scalini) e una volta raggiunta la cima, ci rendiamo conto che è solo l’inizio di un lungo ed impegnativo saliscendi. La fatica è ripagata dallo splendido spettacolo che si ammira dalle cime di sabbia: a Ovest si vede l’Oceano che entra nel bacino e ad Est una fitta foresta a perdita d’occhio. Rimaniamo seduti, incantati dal bellissimo paesaggio, godiamo del tepore del sole ed osserviamo chi pratica parapendio; scendiamo lungo la spiaggia e ci concediamo un bagno, poi, però la risalita è faticosa… Dopo una meritata doccia, usciamo e ci dirigiamo a Port de Larros e a Les Petite Folies, gustiamo una cena a base di ostriche freschissime servite con pane, burro e limone ed accompagnate da un ottimo vino.
Il 20 decidiamo di andare ad Arcachon, cittadina costruita grazie a Napoleone III; parcheggiamo a fatica in zona stazione, ci dirigiamo al porto ed acquistiamo 2 biglietti per un tour per Ile dex Oiseaux (13 euro cad.) situata al centro del Bassin de Arcachon e possiamo ammirare l’estensione delle Dune vista dal mare. Nel pomeriggio ci regaliamo un po’ di relax sull’immensa Plage . Dopo essere ritornati a casa, decidiamo di cenare presso il ristorante La Humoise, dove gustiamo le “Mules frites”.
Il 21 ritorniamo al porto di Arcachon anche se la città è piuttosto affollata e decidiamo di recarci di nuovo al porto per traghettare a Cap Ferret ( 8 euro cad.). Nonostante anche questa parte del bacino sia invasa da barche di diverse dimensioni, viene tuttavia utilizzata per l’ostricoltura. Appena sbarcati, ci incamminiamo verso il Faro e lungo il tragitto ci distraiamo curiosando fra negozietti e bancarelle. Dopo aver divorato due mezze baguette farcite, ci riposiamo sulla spiaggia; nel tardo pomeriggio ritorniamo a casa. Per la cena decidiamo di ritornare a Les Petit Folies a gustare un menù completo di frutti di mare: ostriche, bulottes, bigorneauy (lumachine e lumacone )e crevettes (gamberi) innaffiato da vino bianco. In questa zona notiamo (e ce lo confermano) che la presenza di turisti italiani è piuttosto scarsa.
Il 22 lasciamo con rammarico la bella casa di Laurence per dirigerci a Capbreton, nelle Landes. Arrivati al porto, ci incamminiamo fino all’antico ponte di legno del XIX sec. e lungo il tragitto ci fermiamo a curiosare fra le bancarelle del mercato del pesce ed oltrepassiamo l’Ecomusée de la Péche. Dopo un pomeriggio trascorso a rilassarci su un’immensa spiaggia libera appena fuori paese, ci rechiamo ad Anglet , nel Labourd, una cittadina celebre per la Chambre d’Amour che rievoca un’antica leggenda. Qui abbiamo prenotato un monolocale per 4 notti ( Airbnb a 50 € + tasse ).Christine ci fa la gradita sorpresa di farci trovare dolcetti(gateau basque) e un pezzo di formaggio locale. Per la cena acquistiamo “confit de canard”e “poulet basque con piperade”presso una gastronomia.
Il 23 ci rechiamo a Bayonne, troviamo parcheggio in centro e visitiamo il nucleo antico, cioè la Grand Bayonne che si estende dove confluiscono i fiumi Adour e Nive. Iniziamo da Chàteau Vieux, una piccola fortezza, passiamo dalla Poterne, una porta secondaria, quindi saliamo al Giardino botanico; di fronte al porticato osserviamo il Palazzo del Vescovado. Ci rechiamo alla Cattedrale Sainte Marie che, durante la Rivoluzione Francese, è stata spogliata di gran parte delle statue poste sulla facciata. Ci perdiamo nelle stradine che brulicano di negozi che offrono specialità gastronomiche ed acquistiamo del cioccolato all’Atelier du Chocolat. Partiamo alla volta della Petit Bayonne che un tempo era una palude e percorrendo Quai Galuperie, fiancheggiata da canali e ristorantini, seguiamo rue de Tonneliers con i suoi archi originari di case costruite anticamente su palafitte; giungiamo al Trinquet Saint André dove si trova il più antico gioco della pelota basca e notiamo all’interno un ristorantino. Nel pomeriggio decidiamo di visitare Biarritz, celebre località turistica di villeggiatura all’inizio della Belle Epoque,ma non riusciamo a trovare un posto auto nemmeno nei parcheggi a pagamento e rimaniamo disorientati per il traffico e la confusione. Ritorniamo ad Anglet, facciamo una bella passeggiata sul lungomare ed assistiamo a gare di surf, poi ci concediamo una Sangria. Per la cena gustiamo l’entrecote alla Brasserie L’Atrium ad Anglet.
Il 24 visitiamo Chàteau d’Abbadia ad Hendaye (euro 8.90 visita guidata in francese con traduzione in cartaceo). La dimora fu costruita nel XIX sec. per Antoine d’Abbadie,uno studioso di astronomia che vi ha installato un osservatorio astronomico in funzione fino al 1975. Bellissimo l’arredamento delle singole stanze che rievoca tutti i suoi viaggi compiuti in Africa ed in Asia. Usciti, passiamo lungo la Corniche, parcheggiamo e facciamo una breve camminata per ammirare le falesie e scattare foto. Più tardi decidiamo di dirigerci a Saint Jean de la Luz, il cui nome significa (S. Giovanni delle paludi), un’altra famosa stazione balneare,ma anche in questo caso non riusciamo a trovare un posto nemmeno nei parcheggi a pagamento, quindi, ritorniamo a casa per la cena.
Il 25 ci dirigiamo a Saint Jean de Pied de Port, capitale storica della Bassa Navarra e ultima tappa del “cammino di Santiago” prima di affrontare i Pirenei. Ci incamminiamo lungo i bastioni che delimitano la città vecchia fino alla Porte d’Espagne che apre il cammino verso i Pirenei. Non notiamo molti pellegrini, ma più che altro turisti. Curiosiamo fra negozietti che vendono articoli artigianali e specialità gastronomiche , gustiamo un sacchetto di macarons ed acquistiamo souvenirs e vini. Pranziamo alle “Cave Etats de Navarre” con jambon e fromage e birra basca. Nel pomeriggio ci dirigiamo ad Ainhoa e passeggiamo nella strada principale del paesino ammirando le antiche case a graticcio e la bellissima chiesa (vale la pena inserire 1 euro per l’illuminazione). Proseguiamo per Espelette , nota per il peperoncino ed ammiriamo le case a graticcio tappezzate di ghirlande di peperoncini. Naturalmente acquistiamo altri prodotti gastronomici locali (formaggi, peperoncino, marmellata di ciliegie nere…).
Il 26 andiamo Pau, capitale del Béarn e visitiamo il Castello – Fortezza (visita a pagamento in francese); ci addentriamo fra negozi vari e pranziamo con insalatone al Ristorante Etna .Nel pomeriggio ci rechiamo a Boeig Bezing dove ci accolgono la simpatica host Auréda ed il figlio e ci mostrano il monolocale prenotato per 2 giorni (prenotata con Airbnb a 47 euro con piccola colazione inclusa+ tasse). La signora ci informa che a Nay (5 km) c’è una grande festa che dura 5 giorni, quindi decidiamo di andarci. Lungo il tragitto non incontriamo nessuno, ma il nostro scetticismo si smorza immediatamente appena superiamo il ponte del paese , dove incontriamo fiumi di persone e ci chiediamo da dove possa arrivare tutta questa gente; ci sono diversi posti gestiti dalle società sportive e dai locali che offrono ristorazione. Alle 11, lungo il fiume ci sono i fuochi d’artificio che durano un quarto d’ora!
Il 27 ci rechiamo a Lourdes, assistiamo alla messa vicino alla grotta, visitiamo in lungo ed in largo il grande e sontuoso Santuario e rimaniamo colpiti dalla moltitudine di persone di diverse etnie che affollano il luogo; numerose sono le Associazioni religiose ed umanitarie che accompagnano ammalati e disabili. Pranziamo a la Brasserie l’Ermitage . Nel pomeriggio visitiamo la Casa natale di Bernardette , il Mulino di Boly. Sulla via del ritorno ci fermiamo al Santuario di Nostra Signora di Betharram. Alla sera,ritorniamo alla festa di Nay ed incontriamo la nostra host con un’amica, così ceniamo insieme gustando moules a la plache e naturalmente gateau basque per dessert.
Il 28 ci dirigiamo a Carcassonne e lungo il tragitto in autostrada ci fermiamo all’Aire de Port Lauragais dove c’è un porto sul Canal du Midi e un piccolo museo . A Carcassonne alloggiamo per 1 notte al Residence Adonis La Barbacane (monolocale prenotato con Booking a 74 euro con 2 colazioni incluse). Ci inoltriamo lungo un sentiero in salita che porta direttamente alla Cittadella e giriamo fra negozietti e locali dislocati intorno al Castello. Acquistiamo i biglietti per assistere ad uno spettacolo medioevale e riusciamo a resistere al caldo sotto il tendone sistemato per garantire posti all’ombra. Ceniamo a base di “cassoulet” presso Le Trouvere .
Il 29 inizia il viaggio di rientro in Italia, ma seguendo sempre le indicazioni del nostro amico Alain, usciamo a Béziers, dove ci sono le 9 Ecluses de Fonseranes del Canal du Midi, importante perchè congiunge il Mar Mediterraneo con l’Oceano Atlantico. Ci fermiamo ad osservare i bateaux che risalgono il canale oltrepassando le chiuse. Poi proseguiamo nel viaggio fino ad arrivare a Diano Marina dove alloggiamo per 2 giorni presso l’Hotel Kristall ( prenotato con Booking all’ultimo momento); i proprietari sono molto gentili. Ci rechiamo al mare che dista pochi metri dall’Albergo e rimaniamo increduli nell’osservare la spiaggia piccola ed affollata . Per noi che proveniamo da spiagge oceaniche immense e quasi deserte, risulta difficile ed impensabile riuscire a rientrare in questi spazi…
Il giorno seguente ci rechiamo verso il centro e prendiamo lettini ed ombrellone, ma gli spazi sono sempre molto ristretti; trascorriamo l’intera giornata al mare.
L’ultimo giorno visitiamo l’antico borgo di Cervo, poi scendiamo per qualche ora in spiaggia, finchè una pioggerellina ci convince che è ora di partire per tornare a casa.
Se decidete di intraprendere un viaggio in Francia mettete in conto che i pedaggi autostradali da pagare sono frequenti, noi ne eravamo al corrente, visto che non è la prima volta che viaggiamo in questa Nazione.
Il nostro viaggio è stato molto bello e interessante, rimane il rammarico di non aver potuto fermarci maggiormente nelle diverse regioni poiché ciascuna di esse meritava una sosta più lunga per diverse ragioni: la cultura, la natura, l’archeologia, la storia, la religione e, non ultima, la gastronomia.
Adele e Mauro