Viaggio in florida con bebe’
Partiamo da casa verso le 05:00 per Milano Malpensa, dove arriviamo un po’ prima delle 08:00. Dopo aver parcheggiato l’auto nel comodissimo ( e caro – € 20,00 al giorno – ) parking sotto il Terminal 1 , ci dirigiamo al banco check-in Alitalia dove c’è già coda… Alice dimostra subito il suo entusiasmo per i grandi spazi dell’aeroporto e, scesa dal passeggino, si diverte a gironzolare qua e là ! Arrivato il nostro turno, scopiamo che la compagnia aerea ha praticato l’over-booking sul volo 636 diretto a Miami. Stanno infatti cercando dieci “volontari” che rinuncino a volare su questa tratta, offrendo loro un volo alternativo per la stessa destinazione e ; se accetti ti danno anche un bonus di € 400,00 a testa ! Noi rifiutiamo la proposta, ovviamente. Al momento di prenotare per Miami, infatti, avendo la nostra creatura di poco più di un anno e mezzo, abbiamo scelto appositamente un volo diretto ( spendendo anche un bel po’ in più ) e questo di Alitalia era l’unico che faceva al caso nostro; visto che siamo alla nostra prima esperienza di volo “famigliare” abbiamo voluto evitare di fare scalo in altri aeroporti e di viaggiare con orari troppo scomodi…
Anche al gate, Alice dà sfogo alla sua curiosità e girovaga instancabile fra i passeggeri seduti in attesa della chiamata per l’imbarco. Si diverte un sacco e i nostri tentativi di rimanere seduti e di tenerla ferma restano vani. Tuttavia è anche vero che per 10 ore saremo costretti a tenercela in braccio… quindi è meglio che ne approfitti ora che c’è lo spazio necessario per muoversi in libertà ! A bordo succede un po’ di confusione con i posti a sedere tanto che, inizialmente, io e Alex ( mio marito ) siamo in posti separati su due file diverse; improponibile dato che viaggiamo con un infante. Fortunatamente riesco a convincere il tipo seduto accanto a me a cambiare di posto… devo dire che le hostess non si sono per nulla date da fare a trovarci una sistemazione migliore, come ad es. Metterci nelle prime file. Credo che eravamo gli unici genitori ad essere seduti nei posti più scomodi, tutti gli altri ( pakistani / indiani ) fruivano comodamente dei sedili anteriori con notevole spazio per le gambe. Beati loro ! In Casse Magnifica c’è un passeggero d’eccezione: Megan Gale ( andrà a Miami per un nuovo spot Vodafone ?? ) L’aereo decolla alle 10:30. Alice riesce a dormire per buone tre ore, noi invece cerchiamo di distrarci guardando un film; purtroppo il sistema video-entertainment funziona a singhiozzo, pertanto non riusciamo a vederci la fine del cartoon SHARK TALE . Peccato ! L’ultima ora di volo è la più critica: non riusciamo a fare stare ferma la piccola che vorrebbe percorrere in continuazione gli stretti corridoi dell’aereo. Come noi, anche lei dà i primi segni di cedimento e di stanchezza … Atterriamo a Miami alle 14:40; in realtà non sappiamo che il “bello” deve ancora venire, ovvero il controllo passaporti. Infatti rimaniamo in coda per oltre un’ora, perché ad ogni passeggero vengono rilevate le impronte digitali e viene scattata una fotografia. L’addetto di turno pretende pure che la piccola Alice faccia un sorriso ( Smile, smile, please ! ) Fatto ciò preleviamo i bagagli sparsi sul pavimento e ci dirigiamo a prendere la navetta della ALAMO che ci porterà al noleggio auto.
Alle 17:00 siamo alla guida della Chevrolet Impala color bordeaux, con seggiolino per bimbi. Ci dirigiamo verso le Keys; a Tavernier abbiamo prenotato un appartamento presso il resort OCEAN POINTE SUITES AT KEY LARGO.
Alle 18:45 arriviamo a destinazione, il sole è già tramontato ed è praticamente notte, l’appartamento è molto carino e spazioso, con tutti i comfort, peccato che a causa dell’oscurità non riusciamo ad ammirare il panorama … Siamo sfiniti e cotti ( anche per la temperatura che ci ha accolti ). Alle 20:45 ci addormentiamo.
20 marzo 2005 Florida Keys Domenica. Il cambio di fuso orario ci fa svegliare inevitabilmente molto presto, quindi alle 05:15 siamo tutti e tre “su di giri”. Avendo una cucina spaziosa ed attrezzata, preparo il latte per Alice e del caffè americano per noi ( che siamo senza cena ! ). Alle 06:30 si leva il sole e scopriamo che dal nostro terrazzino si domina un bel panorama fatto da fitta vegetazione tropicale; in lontananza si vede anche l’oceano … La giornata si prospetta interessante; il cielo è sereno e la temperatura è gradevolissima. Per prima cosa facciamo un giro a piedi per visitare la struttura che ci ospita:, la piscina, la spiaggia, il parco giochi con le altalene ed il molo. Rimaniamo incantati dalla bellezza di questo posto.
Facciamo un’abbondante colazione al bar della spiaggia e poi partiamo in direzione sud. La Overseas Highway è l’unica strada che percorre le Keys, quindi è sempre molto trafficata, specie oggi che è un giorno festivo. Dopo aver percorso 10 miglia, ci fermiamo a Islamorada al THEATER OF THE SEA, un piccolo parco acquatico dove si possono vedere in azione vari animali marini come i delfini e i sea-lions. Partecipiamo all’esibizione dei pappagalli e poi via-via tutto ciò che propone il programma della mattina. Alice sembra apprezzare molto questo genere di spettacoli; non posso dire altrettanto per noi adulti, ma quando si hanno bimbi al seguito… Pranziamo all’aperto con della gustosa pizza e del buon pollo, ammirando i vari tipi di uccelli che svolazzano tranquillamente nel parco. Prima di lasciare questo piccolo paradiso facciamo una passeggiata fino alla piccola laguna annessa al parco, ma non trovandola particolarmente interessante decidiamo di lasciare questo posto e proseguire verso sud.
Saliti in auto, Alice dimostra subito la sua antipatia per il suo seggiolino. Io non cedo e la lascio protestare e piangere, poi cade in un sonno profondo… Noi ci godiamo il paesaggio naturale lungo la strada, peccato che in alcuni punti la vegetazione di mangrovie sia così fitta da non lasciare intravedere nulla al di là, ovvero l’oceano. Facciamo alcune soste per scattare qualche foto, poi, poco prima di Marathon ( circa 38 miglia dal nostro punto di partenza ) facciamo una deviazione per visitare l’isola. Capitiamo proprio nella zona “in” dove non si vedono altro che lussuose residenze con prati e giardini curatissimi e l’onnipresente boat-ramp privata. Noto che anche qui, come in altre cittadine americane, i cancelli e le siepi di recinzione non le usa nessuno … Decidiamo di arrivare quindi fino al Seven Mile Bridge, il famosissimo ponte che attraversa le acque del Golfo del Messico/Atlantico congiungendo Key Marathon alle Lower Keys. Purtroppo non si possono fare delle soste lungo il tragitto, quindi per le fotografie ci limitiamo a ridurre la velocità. Terminato il percorso decidiamo di non proseguire per Key West poiché è già metà pomeriggio e di fare dietro front verso nord.
Facciamo una sosta a Sombrero Beach. Senza saperlo, capitiamo in questa bellissima spiaggia, molto pulita ed attrezzata con tavolini/ panche per il pic-nic ed un parco-giochi che attrae numerosi bambini. A turno, io ed Alex ci rilassiamo sul bel prato. Alice si diverte sull’altalena… Prima di rientrare a casa ci fermiamo al supermercato a fare un po’ di spesa ( verdura, frutta, bibite e latte ). Troviamo anche la pasta Barilla e della passata di pomodoro: ingredienti fondamentali per la gustosa cenetta che Alex vuole preparare. Approfitto della lavatrice/asciugatrice in stanza per fare un primo giro di lavaggio biancheria.
Tutti a nanna verso le 21:00 .
21 marzo 2005 Key West Lunedì. Anche questa mattina la sveglia è prima dell’alba.
Fatta colazione in casa, alle 07:30 siamo già in auto pronti per partire. Destinazione di oggi: Key West.
Senza fare troppe soste, arriviamo a destinazione alle 09:40.
Parcheggiamo l’auto a fianco la famosa Mallory Square.
Dopo una passeggiata al porto, dove sono attraccate due enormi navi-crociera, visitiamo il mercatino a fianco Mallory Square. Comincia a fare parecchio caldo… Percorriamo Duval St. Ed ammiriamo la serie infinita di locali e di negozi che attirano centinaia di turisti; anche oggi c’è parecchia confusione ! Verso l’ora di pranzo ci dirigiamo a piedi verso il porto e troviamo un tranquillo bar-ristorante. Ci accomodiamo all’aperto sotto gli ombrelloni e ci gustiamo delle ottime insalate e della carne con patatine. Alice si diverte a gironzolare qua e là ( per fortuna che non c’è affollamento ! ). Ci tratteniamo un bel po’ a goderci il bel panorama e a rilassarci.
Più tardi ritorniamo a Mallory Square e quindi ci dirigiamo verso Whiteheaad St. Sarà il caldo o la stanchezza, fatto sta che decidiamo di proseguire il tragitto in auto, quindi mentre Alex va a ritirare la macchina al parcheggio io ed Alice percorriamo a piedi la tranquilla Whitehead St. Qui intorno dovrebbe trovarsi la casa dove Ernest Hemingway ha soggiornato per un periodo, il Bahama Village ed il faro di Key West… a causa di un problema con il parchimetro non possiamo lasciare l’auto nelle immediate vicinanze di queste attrazioni, quindi andiamo direttamente al Southernmost Point in USA dove, a turno, i turisti, si fanno immortalare appoggiati a questo indicatore multicolore. Ora la calura è davvero insopportabile, per non parlare dell’alto tasso di umidità ! Dopo la foto di rito ( venuta pure male ! ) torniamo in macchina.
Nel ritorno facciamo un giro a Bahia Honda National Park. Lo slogan esalta “ Best Beach in Continental U.S. “ , forse non è il periodo giusto, fatto sta che questa località non ha nulla di eccezionale.
Alle 18:00 siamo di nuovo a casa dove nuovamente Alex ci delizia con un’altra cenetta. Sua cucina. Devo dire che la frutta e la verdura acquistata qui è ottima e molto saporita ! Anche questa giornata ci ha parecchio stancato e crolliamo inevitabilmente prima delle 21:00.
22 marzo 2005 Everglades National Park Martedì. Ancora una volta ci svegliamo prestissimo.
Alle 06:30 siamo in partenza per il Parco delle Everglades, dove giungiamo alle 08:45.
Oggi il cielo è coperto; le temperature rimangono comunque alte come pure l’umidità. Fortunatamente il cartello all’ingresso avvisa: MOSQUITO LEVEL : MODERATE.
Decidiamo di percorrere tutta la strada fino a Flamingo; il nostro tragitto è comunque a “singhiozzo”; ciò permetterà di incrementare il nostro personale reportage fotografico … Giunti al “capolinea” facciamo una passeggiata giusto per sgranchirci le gambe e rallegrare Alice, la quale esulta ogni volta che vede un ibis o un pellicano. Ora il cielo si è aperto ed il sole ha fatto breccia, finalmente. Al market acquisto anche un repellente: per tenere lontane le zanzare che ci attaccano inesorabilmente ogni volta che usciamo dall’auto.
Sarà per l’orario o per l’estensione di questo parco, ma i visitatori che si incontrano sono pochini. Meglio così, i posti affollati non ci sono mai piaciuti ! Decidiamo quindi di ritornare in macchina e rifare il tragitto in senso contrario, sostando qua e là nei vari punti panoramici segnalati dalla cartina. Finalmente vediamo i primi alligatori… che sensazione ! Sembrano quasi artificiali tanto sono immobili. Molti di loro si trovano nelle immediate vicinanze della riva e notiamo che non esistono cartelli che mettano in guardia i visitatori; o forse questa razza è innocua per l’uomo ? Fatto sta che poco dopo la nostra curiosità viene soddisfatta ed il temuto rettile se ne torna in mezzo allo stagno.
Il percorso più attrezzato e piacevole è l’Anhinga Trail che si trova a pochi minuti dall’entrata delle Everglades. Noi lo abbiamo tenuto per ultimo, così abbiamo avuto anche la fortuna di visitarlo ammirandone il bel paesaggio soleggiato. Qui le specie di uccelli acquatici sono numerosissime: ibis, gru, cormorani e logicamente l’anhinga ( che dà il nome a questo angolo di paradiso ) che ha la caratteristica di rimanere con le ali aperte in modo che si asciughino in fretta. Lasciamo il parco. Visto l’orario, sostiamo a Florida City per il pranzo. Il locale si chiama MUTINEER e propone un menù a buffet. Decidiamo poi di risalire in auto e di fare ritorno a Tavernier. Un bagno in piscina e un po’ di relax sulle sdraio ci rigenerano parzialmente dalle fatiche.
Cena in casa e poi a dormire presto.
23 marzo 2005 Miami Anche questa mattina ci alziamo presto e alle 07:30 partiamo per Miami.
Il tempo è buono e si ha tutta l’impressione che anche oggi sarà una giornata molto calda.
Arriviamo a Coral Gables. La percorriamo in auto seguendo un itinerario suggerito dalla guida Mondadori. Rimaniamo affascinati dalle bellissime dimore e dai stupendi viali alberati ( quelli che vediamo sempre nei film americani ! ).
Non facciamo nessuna sosta, ma decidiamo di proseguire per South Miami. L’intenzione è quella di visitare lo storico Art Deco District. Ci arriviamo verso le 11:30. Sistemiamo l’auto in un Parking multipiano in Collins Ave. e da qua comincia la nostra scoperta di Miami Beach … Siamo elettrizzati ed anche Alice è sulla nostra stessa lunghezza d’onda ! Ci dirigiamo innanzitutto verso Ocean Drive e quindi verso la spiaggia: è immensa, il lungomare incorniciato da grattacieli si perde all’orizzonte e nella parte più vicina alla strada, meno sabbiosa, vi transitano pure le auto di servizio che garantiscono la sicurezza. Passeggiamo fino al bagnasciuga e lasciamo Alice libera di gironzolare. Respiriamo la buona aria di mare, scattiamo foto. Per scelta, io uso i rullini bianco/nero. Qui mi sento particolarmente ispirata, quindi cerco di dare vita ad una serie di ritratti sia paesaggistici che al mio soggetto preferito, che è la mia bimba. Ho immortalato anche la torretta della life-guard ( veramente caratteristica con la bagnina che fischia al temerario di turno ! ). Wow ! Decidiamo di fare la passeggiata di rito in Ocean Dr. Ora il caldo è quasi insopportabile; per fortuna che la presenza di palme ci fa tirare un po’ il fiato… cerchiamo anche da bere ma non troviamo un negozio. Questa strada pullula di ristoranti, bar e locali ( molto trendy ) che a quest’ora sono pieni di gente, e che gente !! Sono tutti giovani e belli i personaggi che si aggirano in questa zona… insomma questa è l’occasione che ci permette di “lustrarci” gli occhi soprattutto dopo tanti ciccioni visti in giro nei giorni scorsi ! Pranziamo al ristorante open-air con visuale sul passaggio di Ocean Drive; ci troviamo proprio in uno di quegli hotel storici, ovvero il BREAKWATER. Oltre per l’ottimo menù, vale la pena fare una sosta per ammirarne i camerieri: tutti abbronzatissimi, palestrati, sorridenti e belli. Anche gli avventori non sono da meno ( questo ambiente mi ricorda molto quei telefilm tipo BEVERLY HILLS 90210 ) !! Lo stile e l’architettura Decò ( tinte pastello, linee geometriche ed insegne al neon ) tipica degli anni 30 / 40 accomuna molti alberghi a South Beach; ciò è appunto uno dei motivi che attrae molti visitatori in questa zona di Miami. E chi non ha presente le famose facciate del Beacon, del Colony, o dell’ Avalon ?? Dopo il buonissimo pranzo, decidiamo di prendere l’auto e percorrere Collin Avenue fino al n°4441 per ammirare il gigantesco trompe-l’oeil che caratterizza la grande facciata del Fountainebleau Hilton Resort. Sul posto notiamo numerosi lavori in corso, ma nulla che assomigli a quell’ interessante enorme murales ! Rimaniamo con il dubbio: avranno abbattuto per rinnovare il mega-hotel oppure eravamo troppo stanchi per vederlo ?? Boh ! Questa via è a senso unico, ciò quindi significherebbe ritornare indietro e ripercorrerla di nuovo, ma lasciamo perdere e decidiamo di andare invece a Key Biscayne. La strada è costituita essenzialmente da ponti al cui ingresso si paga il pedaggio di 1 $. Percorrendola si può ammirare lo skyline di Miami Beach ma anche il grande movimento di gente: da oggi fino al 3 aprile si terrà il famoso torneo open di tennis NASDAQ-100. Casualmente ci troviamo nella “mischia”, ma qui è talmente tutto così ben organizzato che quasi non ci accorgiamo di essere nel bel mezzo di una kermesse così importante ! Nemmeno qua facciamo soste particolari, quindi proseguiamo verso sud. La nostra prossima meta è THE FALLS, uno shopping center a Kendall ( 8888 SW 136 st. ). Qui oltre a Bloomingdale’s e Macy’s si trovano una serie infinita di negozi e marchi appetibili, ma l’attenzione di Alex è tutta verso BROOKS BROTHERS. Come da tradizione, durante ogni trasferta in USA, non manca di fare la sua“scorta” di camicie e cravatte ! Mentre siamo a fare shopping, si scatena un breve ma violento temporale … noi ci godiamo lo spettacolo standocene al riparo nei negozi ! Sono le 16:00 ed è oramai ora di rientrare a casa per la nostra ultima notte nelle Keys.
24 marzo 2005 Sunrise – Ft. Lauderdale Anche questa mattina ci svegliamo molto presto. Terminato di preparare i bagagli e di mettere un po’ in ordine l’appartamento, partiamo verso la nostra prossima meta.
Abbiamo prenotato le ultime due notti al Crown Plaza a Sunrise, la cittadina a ovest di Ft. Lauderdale. La nostra non è stata una scelta proprio casuale e il motivo la capirete molto presto. Arriviamo in hotel alle 09:30, ma siccome è troppo presto per fare il check-in, ci è consentito lasciare i bagagli al deposito. Ora abbiamo qualche ora a disposizione per fare… shopping. Il Crown Plaza infatti è situato proprio di fronte al SAWGRASS MILL, uno dei più grandi centri commerciali – outlet della zona. Visto che Alex ha già fatto la sua “scorpacciata” da BROOKS BROTHERS meno di 24 ore fa, ora sento che è il mio turno. I negozi aprono alle 10:00 e pochi minuti dopo anche noi vi mettiamo piede.
Facco acquisti da POLO RALPH LAUREN, GAP KIDS e TOMMY HILFIGER e , per l’ennesima volta non riesco a tenere a bada l’irrefrenabile voglia di spendere di Alex… Pranziamo al LEGAL SEA FOOD ( noto ristorante di pesce fondato a Boston ). Ci gustiamo con calma i gustosi piatti ordinati, complice anche la tranquillità di Alice indaffarata a disegnare e colorare il kids menu ! Usciti dal locale ci vengono in mente altri acquisti… il ritornello è sempre lo stesso: “ perché non approfittare, visto il cambio euro-dollaro così favorevole ? ( 1 € = 1,30 $ )”.
Inutile dire che dopo aver visto le quantità di articoli acquistati, è stato d’obbligo fare una sosta anche dal rivenditore SAMSONITE dove ci riforniamo di valigia rigida e trolley ! Ritorniamo in Hotel verso le 13:30 e ci assegnano la stanza.
E’ stato faticoso convincere Alex ad uscire; fosse stato per lui avrebbe fatto volentieri un riposino… Dopo esserci rinfrescati e cambiati partiamo alla volta di Ft. Lauderdale percorrendo il Sunrise Boulevard. In una mezz’oretta arriviamo a destinazione ma, non avendo con noi una mappa dettagliata della città, ci fermiamo sul lungomare. Facciamo una passeggiata ma c’è molta confusione e tanto traffico. Percorriamo un tratto di Las Olas Blvd. Passando anche su un ponte mobile che permette il passaggio delle barche / yacht. Da alcune informazione ottenute da un policeman, scopriamo che la zona del New River dista alcune miglia, ma a piedi non è il caso di proseguire ( visto anche le temperature e l’altissima umidità ). Prendiamo quindi di nuovo l’auto e percorriamo Las Olas; qui cerchiamo di ammirare il caratteristico down-town di Ft. Lauderdale costituito da canali, belle case, passeggiate e tanto verde… sarebbe indispensabile trovare un altro parcheggio e lasciare l’auto, ma la stanchezza prende il sopravvento e ci fa proseguire verso Sunrise.
Peccato ! Torniamo in albergo nel tardo pomeriggio e decidiamo che per cena possiamo starcene tranquilli nel ristorante dell’ hotel. Pessima idea: mangiamo malissimo ( pure le insalate ), il servizio è scadente e l’ambiente è squallido… se poi aggiungiamo che Alice è detestabile e nervosa, il quadretto è completo ! Andiamo a nanna con la speranza che la giornata di domani ( l’ultima ) ci riservi delle belle sorprese.
25 marzo 2005 Palm Beach Venerdì. Partiamo verso le 08:00 e per colazione ci fermiamo in un Mc Donald. La nostra meta di oggi è Palm Beach, una stretta isola lunga circa 30 km, che costeggia la terraferma. Separata da quest’ultima da una via intercostale d’acqua denominata Lago Worth, e’ raggiungibile grazie a tre ponti. Vi arriviamo attorno alle 09:30. Parcheggiamo l’auto a due passi dal down-town, in sé costituito da un’unica strada: Worth Avenue.
In giro c’è ancora pochissima gente; la ragione di ciò è semplice: i negozi aprono alle 10:00 Ci godiamo la tranquillità del momento e ci rilassiamo passeggiando su questa famosissima strada, ammirando le stupende vetrine di gioiellerie come BULGARI e TIFFANY & CO. oppure di boutique come VALENTINO, DIOR, ESCADA, HERMES che si alternano a prestigiose gallerie d’arte e negozi di antiquariato. Questa è la via del lusso; lo si comincia a notare anche dalla cilindrata delle auto che vi transitano e dalle signore agghindate ed eleganti che cominciano ad uscire di casa. Si può dire che a Palm Beach l’America dei forti contrasti si sposa con l’eleganza europea per creare una delle oasi più snob degli Stati Uniti. Sembra strano pensare che questo luogo, alla fine del 1800, era una serie di paludi infestate da zanzare ed alligatori, poi trasformata, nel giro di pochi anni, nella più prestigiosa destinazione di ricchi e famosi dell’epoca. Ora, dopo poco più di un secolo, Palm Beach mette in mostra le residenze invernali dei più ricchi d’America, rinomati campi da golf, club superesclusivi, ottimi ristoranti e boutique di firme internazionali.
Dopo aver percorso Worth Ave. Arriviamo sul lungomare, L’aria è frizzante e la temperatura è ancora sopportabile… Dopo esserci rinfrancati la mente e lo spirito, decidiamo di ritornare sui nostri passi e ripercorrere Worth Ave. sull’altro lato, questa volta. Andiamo a scoprire il lato “nascosto” di questa famosa strada costituito da vicoli laterali, chiamate “Via” come in italiano, che ad un certo punto si aprono in piazzette. La più conosciuta è Via Mizner, dal nome del celebre architetto, poi c’è anche Via Parigi, Via Roma. Per pranzo ci concediamo il lusso di andare da Renato’s ( in Via Mizner ), uno dei ristoranti più quotati di Palm Beach: il pranzo è a dir poco delizioso e anche Alice sembra apprezzare il menù, ma per la maggior parte del tempo si diverte a gironzolare nella piazzetta, sotto gli occhi incuriositi degli altri clienti. La pausa al ristorante ci ha dato una notevole carica ( nonostante il conto salato, ne valeva davvero la pena ! ) quindi decidiamo di proseguire con il tour a piedi. Ancora una volta notiamo come l’architettura mediterranea, i cortili ornati da fiori, le fontane e le sculture iper-realiste e i piccoli negozietti ( e non solo le importanti boutiques ) facciano la bellezza di Palm Beach. Per cercare di addormentare la piccola decidiamo di ritornare all’auto e lasciare questo paradiso. Percorriamo la A1A in direzione sud per una ventina di chilometri fino a Delray Beach; ciò che si può ammirare lungo il percorso rende molto piacevole questa strada in alternativa alle più scorrevoli ma più monotone highways o freeways. Infatti al nostro passaggio notiamo una moltitudine di ville, alcune visibili e altre nascoste da alte siepi e cancelli importanti sullo stile hollywoodiano. Hanno tutte giardini e prati curati fino al minimo dettaglio, alcune hanno un’architettura minimalista altre quasi kitsch, sono comunque tutte belle da vedere e ci piace immaginare che tipi possano vivere in quelle dimore ! Percorriamo poi la I-95 in direzione Sunrise. Arriviamo in Hotel alle 16:00 e, visto l’orario, ne approfittiamo per fare un riposino fino alle 18:30, ora in cui usciamo nuovamente per andare una seconda volta al SAWGRASS MILL dove non riesco a sottrarmi alla voglia di shopping… ( è impossibile resistere, poi noi abbiamo le “mani bucate” ). Pur di evitare di cenare di nuovo in hotel, convinco Alex a mangiare una buona pizza in uno dei locali all’interno del shopping center.
Poi, stanchi ma felici andiamo a dormire ( ore 20:30 ).
26 marzo 2005 Sabato. Questo è il nostro ultimo giorno così Alex decide di stare in stanza e riposare mentre io ed Alice dopo avere fatto colazione in hotel, facciamo una capatina a piedi al SAWGRASS MILL dove ho intenzione di acquistare alcuni regali da GAP.
Rientrate in hotel, constatiamo che Alex è ancora in fase di relax, ma è oramai ora di liberare la stanza e di fare il check-out, quindi bisogna sbrigarsi. Alle 12:00 siamo in auto verso l’aeroporto di Miami dove ci arriviamo in navetta dopo avere fatto il drop-off da Alamo. Il nostro volo ALITALIA ha un leggero ritardo ed il banco del check-in deve ancora aprire. Fortunatamente arriviamo fra i primi, quindi contiamo di farci assegnare dei comodi posti in prima fila, quelli che ci erano stati negati nel volo di andata e la simpatica e gentile hostess ci accontenta. Questo è davvero un buon inizio ! Mangiamo qualcosa al bar e poi transitiamo al controllo di dogana dove a tutti fanno togliere pure le scarpe… le ispezioni si sono ulteriormente inasprite dall’ultimo viaggio in USA fatto nell’estate 2003. Dopo una lunga sosta nel gate, arriva finalmente il momento dell’imbarco. Oramai il nostro viaggio si è davvero concluso e non vediamo l’ora di ritornare a casa.
Il volo procede benissimo ed Alice dorme praticamente per buone 7 ore; il sistema video di intrattenimento non funziona per nulla quindi anche a noi adulti non ci è rimasto che tentare di riposare ( con scarso risultato ! ). A Milano ci accoglie un tempo grigio ed una fitta pioggerellina, quasi una tipica mattinata d’autunno… la nostalgia del piacevole clima della Florida prende subito il sopravvento !