Viaggio in Croazia di Ale, Barbara e Viola

Sabato 13 giugno siamo partite da Milano alla volta della Croazia, in valigia tanta voglia di sole, mare, relax. Prenotazioni zero, itinerari già stabiliti zero, una sola certezza: la prima tappa si fa ai laghi di Plitvice, un’amica croata ha messo il video su Facebook invitandoci ad andare e ce ne siamo innamorate all’istante! Primo giorno:...
Scritto da: Barbara BJ
viaggio in croazia di ale, barbara e viola
Partenza il: 13/06/2009
Ritorno il: 20/06/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
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Sabato 13 giugno siamo partite da Milano alla volta della Croazia, in valigia tanta voglia di sole, mare, relax. Prenotazioni zero, itinerari già stabiliti zero, una sola certezza: la prima tappa si fa ai laghi di Plitvice, un’amica croata ha messo il video su Facebook invitandoci ad andare e ce ne siamo innamorate all’istante! Primo giorno: in viaggio da Milano a … pochi chilometri dai laghi di Plitvice.

Che emozione! Il primo giorno di vacanza, finalmente si parte. E siccome siamo in vacanza e non possiamo certo stressarci troppo, si parte da Milano dopo esserci svegliate con calma, aver fatto un’abbondante colazione, bancomat, ricarica telefonica, e poi finalmente in macchina. E’ solo giugno, l’autostrada non è molto trafficata. La prima tappa è in un autogrill vicino a Trieste dove acquistiamo la “vignetta” (tagliando obbligatorio per attraversare l’autostrada della Slovenia), costo 45 €. Il viaggio è lungo, e noi forse ce la siamo presa con troppa calma, sta di fatto che superata Trieste, attraversata la Slovenia, arriviamo vicino ai laghi che sono già quasi le nove di sera. Il tragitto è stato comunque tranquillo, niente fila alla dogana, e un susseguirsi di paesaggi bellissimi: mare, monti, e tanto tanto verde. Pochi paesini, poco traffico (per fortuna perché in Croazia guidano come dei pazzi, quasi peggio di noi italiani!!), e chilometri e chilometri di natura praticamente incontaminata. Trovare un posto per la notte è semplicissimo: più ci avviciniamo ai laghi più sono frequenti le case che espongono la scritta “sobe” (ma anche “camere” e “zimmer”). A differenza della costa, dove praticamente tutti parlano italiano, nell’interno è più difficile comunicare salvo che non si parli croato, ma per le necessità fondamentali (c’è posto per dormire, quanto costa ecc.) ci si capisce lo stesso. Troviamo una stanza con tre letti in una casa privata a soli 10 € a testa. La camera ed il bagno sono puliti, proviamo a chiedere alla signora un bicchiere di latte (siamo troppo stanche anche solo per pensare di andare a cena), inizialmente non riusciamo a farci comprendere (“latte? Milk? Lait?”), poi mimando la mungitura della mucca (!!!) finalmente ci capiamo, ma la signora non ha latte, solo caffè… decidiamo quindi di dar fondo agli avanzi della colazione e la prima giornata finisce così, andando a dormire piene di aspettative per il giorno successivo.

Secondo giorno: i laghi di Plitvice.

E’ difficile descrivere la meraviglia di questo parco naturale protetto dall’Unesco… dire che è il paradiso in terra può essere banale ma forse è l’unico modo per rendere l’idea…Immersi nel verde ci sono otto laghi situati su livelli diversi e collegati tra loro da cascate. Il risultato? Splendido!! La visita al lago prevede possibilità di percorsi diversi, da un minimo di 2/3 ore ad un massimo di 6/8. Noi abbiamo fatto il percorso C, quello da 4/6 ore, uno dei più completi ma non massacrante. La maggior parte del percorso è a piedi, attraverso sentieri e ponti di legno. Ma c’è anche un’attraversata su un’imbarcazione elettrica che ci permette di attraversare uno dei laghi più grandi e di riposare un po’. Dentro al parco ci sono un paio di ristori con bar, ristorante, gelati, e quindi è possibile trascorrere l’intera giornata in questo paradiso senza dover necessariamente portarsi dietro i viveri. Alla fine del percorso un autobus ci riporta al punto di partenza, a pochi metri da uno dei due parcheggi dove abbiamo lasciato la macchina.

L’altitudine e di conseguenza il clima fresco della sera favoriscono il primo assaggio dei buonissimi cevapcici (polpettine speziate di carne, servite con cipolla e salsa di peperoni), non si può andare in Croazia senza mangiarli almeno una volta! Anche per questa seconda notte trovare una stanza per dormire è semplicissimo, ce la caviamo con 8 € a testa, la camera è spaziosa e c’è il solito letto matrimoniale ed un letto singolo, il bagno ha forse qualche insettino di troppo, ma la convivenza è pacifica e senza troppi fastidi reciproci.

Terzo giorno: isola di Krk.

Dai laghi partiamo alla volta del mare e delle isole. Decidiamo di visitare per prima l’isola di Krk che è collegata alla terra ferma da un ponte che è possibile transitare pagando poche kune (la moneta locale), in euro circa tre.

Arriviamo sull’isola di Krk verso l’ora di pranzo, gli uffici e le agenzie turistiche dei primi paesi incontrati sono chiuse, e inizialmente non sappiamo bene dove andare…Dove ci sono le spiagge più belle? Dove possiamo dirigerci per farci subito un tuffo in queste acque trasparenti? Sulla strada troviamo un’agenzia aperta, la ragazza è gentilissima e ci capiamo in un misto di inglese e italiano, ma è subito chiaro che prenotare una stanza (anche in un alloggio privato) è molto più costoso rispetto al contatto diretto con chi affitta…Ci consiglia però dove andare per trovare una spiaggia (qui in Croazia le coste sono spesso di scogli e difficilmente raggiungibili a piedi, e noi siamo per le comodità…). Giungiamo a Porat, qui non vediamo molte scritte “sobe”, e siccome è già pomeriggio (si lo sappiamo, per fare una vacanza itinerante come la nostra bisognerebbe svegliarsi presto la mattina, non alle 10/11 come facciamo noi…) decidiamo di fermarci in uno dei primi posti trovati: una pensione con camera vista mare e colazione abbondante, totale 20 € a testa.

La spiaggia di Porat è a 10 minuti a piedi dal centro e dal porticciolo, la spiaggia è di sassi, non è grande ma è ancora bassa stagione e ci sono pochi turisti, l’acqua del mare è fredda ma, con un po’ di coraggio per entrare, si riesce a fare un lungo bagno in un mare trasparente e pieno di pesci.

A cena i pesci li vediamo anche nel nostro piatto, andiamo infatti in un ristorante con terrazza vista tramonto, e, dato che i bassi prezzi e il cambio favorevole giocano a nostro favore, ordiamo una mega grigliata di pesce misto che in Istria servono su un letto di bietole e patate (buonissimo!!).

Quarto giorno: isola di Krk, da Porat a Baska.

Ci rimettiamo in macchina e raggiungiamo la località balneare più rinomata di questa isola, Baska. Qui c’è una lunga spiaggia (sempre di sassi) e c’è “movida”. Anche in questa località ci sono molte case che segnalano possibilità di avere camere o appartamenti in affitto. Vale la pena fare un giro perché i prezzi cambiano molto da un posto all’altro, e non necessariamente ad un prezzo più alto corrisponde una casa più bella o una maggiore vicinanza alla spiaggia. Noi per circa 15 € a testa prendiamo un appartamento piccolo ma confortevole (a parte il bagno che è veramente minuscolo!!!), a 5 minuti a piedi dalla spiaggia. La giornata è bellissima, ed essendo arrivate in spiaggia nelle ore più calde, rischiamo davvero la “rosciolata”, ma i lunghi bagni ci salvano un po’. Sul lungomare ci sono numerosi baracchini che vendono le onnipresenti “palacinke” (più banalmente potremmo chiamarle crepes), gelati, panini e delle “cose” fritte servite abbinate a prodotti dolci (marmellata, cioccolata) o salati (formaggi, salumai) che a vederle ricordano le crescentine emiliane, ma il caldo ci fa desistere dall’idea di assaggiarle… Quinto giorno: gita a Krk (paese, sull’isola ci siamo già) e Punat.

Oggi giornata nuvolosa, a tratti piovosa, decidiamo quindi di visitare il paese di Krk, che ha un caratteristico centro storico, stradine piene di fiori e negozi di artigianato locale.

Visitiamo anche Punat, paesino sdraiato sul mare, con un grazioso porticciolo.

Sesto giorno: isola di Cres.

Ci svegliamo con l’idea di andare all’isola di Rab, attratte dalle coste sabbiose (in questa parte della Croazia un po’ una rarità), scopriamo però che il traghetto da Baska non c’è più e per imbarcarci dobbiamo risalire verso nord ed andare a Valbiska. Da lì decidiamo di imbarcarci alla volta di Cres dato che il tragitto è notevolmente più breve. Scendiamo a Merag e ci dirigiamo verso Lubenice. Arriviamo al paese per una stradina molto stretta ma beneficiamo di un paesaggio meraviglioso. Arrivate alle porte del paese scopriamo che la spiaggia vista su un depliant turistico preso al porto in realtà dista 45 minuti a piedi. Cambiamo destinazione senza visitare Lubenice anche se ce ne pentiamo un po’ perché, da quanto leggiamo sulla guida, dovrebbe essere un paesino storico molto bello. Puntiamo verso Valun, dove un ragazzo locale ci assicura che la spiaggia è vicina. Valun è per noi forse il paese più caratteristico e la baia più bella fra quelle viste. Si arriva al paese a piedi perché la macchina va lasciata in un parcheggio, si scende per qualche decina di metri e si arriva in questo posto dove il mare ed il verde del bosco che declina fino alla spiaggia domina in ogni angolo. Ci sono fiori e lavanda, e farfalle di tutti i colori. Dobbiamo girare un po’ per trovare una stanza libera perché sembra che siano tutti al mare quando bussiamo alle porte dei privati che affittano, anche l’agenzia turistica non ci è molto di aiuto perché ci dicono che non è possibile trovare una stanza per una sola notte. Non è vero, è ancora bassa stagione e, con un po’ di pazienza, alla fine troviamo una camera vista mare in una bella pensione (20 € a persona).

Settimo giorno: isola di Losinj.

Dall’isola di Cres si passa all’isola di Losinj attraverso un brevissimo ponte. In passato le due isole erano un tutt’uno, poi sono state separate artificialmente con un canale. Attraversiamo tutta la lunga e stretta isola e ci fermiamo a Veli Losinj. E’ l’ultimo giorno e per trovare una stanza per la notte ci affidiamo ad un’agenzia che, per 20 € a testa ci trova un bell’appartamento sotto la torre medioevale che domina il paese.

La spiaggia di sassi è a circa 15 minuti a piedi, lungo il percorso ci sono dei sentieri per scendere sugli scogli dove l’accesso al mare è agevolato da delle scalette. Gli scogli sono resi più comodi da una gettata di cemento che di certo facilita il bagno di sole ma non sono il massimo da vedere. La spiaggia di sassi invece è bella, alle spalle ha una pineta, e il mare è cristallino e pieno di pesci come ormai la Craozia ci ha abituato. Ottavo giorno: rientro in Italia.

Da Porozina (isola di Cres) arriviamo a Brestova, in Istria. Prima di lasciare la Croazia è d’obbligo la sosta per l’ultima scorpacciata di cevapcici: ci fermiamo a Medveja dove lungo la strada, di fronte al mare, troviamo un locale molto poco turistico e un po’ spartano, dove si mangia davvero bene. E salutiamo così questo bellissimo paese, in macchina fantastichiamo già per la vacanza dell’anno prossimo, ci sono ancora molte isole da vedere in Croazia!!



  • tillina85 tillina85
    Ciao!sai darmiinfo su Hvar?"
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