Viaggio in Croazia al tempo del Covid
Al tempo del Covid i principali voli sono stati cancellati. Le mete turistiche devono essere raggiunte con l’auto. Decidiamo di visitare per la prima volta la Croazia con un viaggio itinerante che alterna mare, arte e natura. Il tour prevede le seguenti tappe principali: isola di KRK, laghi di Plitvice, Trogir, isola di Brac e Sebenik.
Partiamo di prima mattina da Bergamo (3.00) in quanto abbiamo letto che alle frontiere ci sono spesso code e non vogliamo perdere tempo in attese snervanti. Noi abbiamo raggiunto la Croazia attraversando i punti di confine di Pesek (ITA-SLO) e Pasjak (SLO-CRO) seguendo le indicazioni per Rijeka (Fiume) in questo modo non si paga il pedaggio autostradale sloveno. Di fatto non abbiamo trovato nessuno e anche i controlli sono stati minimali. Sarà un po’ la caratteristica di tutto il viaggio: l’emergenza Covid ha ridotto l’afflusso di turisti provenienti dall’estero limitando la presenza di circa il 60% con effetti positivi per viaggio, spiagge e locali.
Una nota sulla lingua croata: illeggibile e incomprensibile per noi italiani. Per esempio isola si scrive Otok.
La Prima meta del nostro tour è l’isola di KRK collegata alla terraferma da un ponte (no pedaggio) e che si raggiunge in circa 5 ore di auto (circa 500km da Bergamo). Alle 9 del mattino stiamo già passeggiando per il capoluogo Veglia per cominciare ad ambientarci all’atmosfera croata. Bella cittadina affacciata sul mare (sembra un lago) caratterizzata da viuzze piastrellate con locali e negozi variegati. Ci fermiamo giusto il tempo per un dolcetto in quanto la nostra meta per i prossimi 3 giorni è Baska (Bescanuova).
Baska si trova all’estremità meridionale dell’isola di KRK presenta una bella spiaggia di ghiaia misto sabbia molto ampia (per i canoni croati) con punti attrezzati e non. La spiaggia è delimitata da una zona pedonale ricca di ristoranti e locali che la sera si animano di gente. Il mare è molto bello e si possono fare diversi sport acquatici.
Nei giorni trascorsi a BASKA abbiamo fatto un’escursione in barca e una a piedi.
In barca siamo andati alla famosa spiaggia di Vela Luka considerata la più bella spiaggia di KRK. Si raggiunge in 15 minuti di barca veloce prenotabile direttamente dal porto il giorno dell’escursione e la spiaggia si presenta come una mezza luna di sabbia e ghiaietta con il mare di un azzurro-blu intenso. Si possono noleggiare ombrelloni e sdraio e c’è pure un piccolo ristorante. Da Vela Luka con una passeggiata di 20 minuti si può raggiungere un’altra baia Mala Luka, punto di ormeggio di numerosi natanti.
L’escursione a piedi, su consiglio di gente del posto, l’abbiamo fatta alla spiaggia di Verzenica. Si parte da un campeggio di nudisti e dopo circa 45 minuti di sentiero che costeggia il mare attraversando altre piccole calette paradisiache si raggiunge la meta. E’ una spiaggia selvaggia senza alcun appoggio ‘umano’, solo mare limpido, tanti ricci di mare sul fondo (attenti ai piedi) e pesci. La spiaggia è di sassi.
Il paese di Baska è veramente molto carino. La sera si illumina e i riflessi sul mare calmo danno un colore romantico alla passeggiata lungo il porticciolo. La ricerca della trattoria (Konoba) per la cena è un momento piacevole alla scoperta di menù e prodotti tipici. I prezzi non sono sicuramente quelli di qualche anno fa ma tutto sommato il rapporto qualità/prezzo è ancora buono.
Dopo la vacanza prettamente balneare puntiamo alla prossima meta: il parco dei laghi di Plitivice. Dall’isola di KRK le strade sono due: o si segue la litoranea e poi all’altezza di Segna si taglia all’interno oppure si segue l’autostrada direzione Zagabria e poi Spalato. I tempi sono i medesimi circa 2 ore e mezza, ma noi abbiamo optato per la seconda, seppur più lunga di circa 50 km, in quanto i ragazzi soffrono il mal d’auto.
I laghi di Plitvice si trovano all’interno in un’area vastissima ricca di boschi e scarsamente abitata. Sembra di essere in montagna ma l’altezza è relativa. Abbiamo soggiornato presso l’unico hotel scelto nel nostro viaggio, Pansion Winnetou, che ci sentiamo di consigliare in quanto distante 5 minuti di auto dall’ingresso 2 del parco e per le peculiarità: dall’esterno e nella hall sembra una mega baita (prevale il legno) mentre le stanze sono moderne.
Di buon mattino ci presentiamo all’ingresso 2 (a sud del parco) con biglietti già prenotati dall’Italia. Non c’è praticamente nessuno. Come detto il Covid ha limitato l’afflusso di turisti ma non pensavamo così tanto.
La visita del parco avviene mediante tre percorsi in base alla lunghezza degli stessi. Noi abbiamo scelto l’intermedio ed è risultata un’ottima scelta: ti consente di vedere tutte le ‘attrazioni’ senza esagerare in eccessive camminate. Un pulmino ci attende all’ingresso e ci porta nella parte più alta del parco, il percorso quindi si svolge gran parte in discesa.
I laghi di Plitvice sono considerati la prima attrazione naturalistica croata e ne comprendiamo la motivazione. E’ un susseguirsi di torrenti, stagni, cascate, laghi piccoli e grandi il tutto immerso nel verde di una rigogliosa vegetazione. I colori dell’acqua mutano durante il percorso e le ore della giornata: dapprima prevale il verde smeraldo e il blu nella parte più alta del parco poi con il sole sempre più alto nel cielo il colore prevalente è l’azzurro inteso. Il percorso si snoda su sentieri ben segnalati agevolati anche da passerelle in legno nei punti più prossimi ai corsi d’acqua. Si utilizza anche un battello per attraversare il lago principale. Luogo imperdibile se si decide di venire in Croazia. Ci sono anche dei punti di ristoro ma causa Covid erano tutti chiusi.
Il tempo necessario per la visita ovviamente dipende da ognuno di noi in base all’andatura e quanto si vuole dedicare per il relax. Noi abbiamo impiegato 4 ore per il percorso medio con un’andatura media.
Lasciamo quindi il parco di Plitvice soddisfatti e appagati per quanto abbiamo visto e puntiamo alla prossima meta. Facciamo tappa per la notte a Trogir (Trau) distante due ore di macchina dai laghi.
Trogir è una cittadina distante pochi chilometri da Spalato, edificata su un’isoletta collegata alla terraferma da ponti di pietra. E’ un gioiello dell’architettura veneziana: edifici in stile romanico e barocco creano un labirinto di pietra ricco di vita per la presenza di negozi e ristoranti. E’ l’unico punto che abbiamo visto con tanta gente soprattutto all’imbrunire quando la piazza principale diventa un palcoscenico per artisti e musicisti. Anche il porticciolo è molto carino con una piacevole passeggiata lungomare.
Lasciata Trogir dobbiamo raggiungere l’isola di Brac.
L’imbarco avviene a Spalato e i traghetti sono abbastanza frequenti (circa ogni due ore) e consigliamo di acquistare i biglietti direttamente alla biglietteria. Traversata comoda e rilassante si sbarca a san Pietro della Brazza (Supetar). La nostra meta però è BOL un paesino a sud dell’isola famosa per la Zlatni Rat. Zlatni Rat o Corno d’oro è la spiaggia più fotografata dell’Adriatico: sicuramente avete visto su qualche rivista questa spiaggia a forma di mezza luna che si addentra nel mare. Da qualsiasi lato la si guardi è impressionante: bianchissima (per sassolini) e azzurro (mare), sono i due colori che la caratterizzano. La spiaggia si trova a circa un chilometro e mezzo dal paese e si raggiunge grazie ad una via pedonale alberata che segue la costa: è un susseguirsi di calette e spiaggette affacciate su un mare turchese. Noi ci siamo stati a qualsiasi ora del giorno e a secondo del sole, vento e gente ci si può posizionare dove si vuole anche all’ombra nell’adiacente pineta. E’ il ricordo che abbiamo impresso nella mente e che ci fa sospirare guardando dalla finestra di casa in inverno.
A BOL ci sono altre spiagge e noi siamo stati a Murvica Beach e a Martinica Beach. La prima si trova a 5 minuti di auto da BOL, lasciato il mezzo in un parking sul ciglio della strada la si raggiunge tramite una discesa ripida (ma comoda). E’ una piccola baia di ghiaietta con un mare turchese a ridosso di una pineta con vista sull’isola di HVAR. Martinika beach è l’altra spiaggia del paese di BOL (oltre a Zlatni Rat) e la particolarità è il monastero benedettino che la sovrasta conferendole un paesaggio da cartolina.
Per quanto riguarda il paese di BOL secondo noi è quanto meglio si possa desiderare in vacanza: un agglomerato di casette affacciate sul porticciolo con tante barche ormeggiate che dopo la giornata in mare si accendono per mettersi in mostra per chi passeggia sul lungomare serale. Non mancano ovviamente locali e negozietti tipici.
La vacanza sta volgendo al termine e doppiamo lasciare l’isola di Brac (noi ci siamo limitati alla zona di BOL) per tornare sul continente.
Nel rientro in Italia facciamo tappa una notte a Sibenico (Sebenik). Affacciata sul mare è considerata la perla della Dalmazia per la sua architettura. E’ piuttosto grande ma il centro storico è concentrato a ridosso del porto. Abbiamo trascorso una piacevole serata girovagando fra le vie visitando la cattedrale di S. Giacomo e soffermandoci nella piazza principale dove spicca un palazzo stile veneziano con un bel loggione.
Il rientro in Italia è stato del tutto tranquillo ripercorrendo il medesimo tragitto dell’andata (circa 7 ore da Sibenico).
Consigli:
-noi abbiamo alloggiato prevalentemente in appartamenti prenotati direttamente dall’Italia. Secondo noi è la soluzione migliore perché il livello e i prezzi sono molto buoni (circa 100 euro a notte). Tra l’altro gli appartamenti sono spesso costruiti sopra le abitazioni dei proprietari (case private) e quindi sempre disponibili per qualsiasi evenienza.
-per il cambio Kuna non ci sono problemi in quanto ci sono tanti punti di cambio e sportelli bancomat.
-strade da noi percorse tutte molto belle, costo autostrade in linea con Italia
-imperdibili laghi di Plitvice e Zlatni Rat.