Viaggio “fai da te” di 27 giorni in Cina
Di fatto la Cina non era la meta primaria del mio viaggio, ma semplicemente il luogo in cui si concludeva il mio viaggio con la Transiberiana. Considerato che: avevo del tempo libero; in ogni caso dovevo pagare il viaggio di ritorno (che non avevo ancora prenotato); avevo il visto sul passaporto valido per un mese, allora ho deciso di visitare la Cina, per il periodo che mi consentiva il visto.
Ovviamente nelle mie impressioni poco entusiasmanti della Cina, contano tanto le mie belle esperienze, avute in Russia nella prima parte del viaggio, quindi anche non volendo, ci scappa sempre il paragone.
Ho affrontato da solo la parte del viaggio in Cina.
Sono arrivato in Cina, dalla Mongolia con la mitica Transiberiana, con soltanto il visto sul passaporto, e la prenotazione di un ostello a Beijing. Tutto il resto l’ho prenotato ed acquistato strada facendo, incluso il biglietto aereo per il rientro in Italia. L’itinerario che ho scelto di seguire è stato quello della Cina storica e dei templi. Mi è stato suggerito sia un collega pacifista cinese, che dalla stessa guida Lonely Planet.
Ho riscontrato in Cina un gran contrasto fra tradizione e modernità, arretratezza e sviluppo.
22/07/09 In treno da Ulaan Baator a Beijing.
Vengo svegliato dall’assordante tromba del locomotore che suona più di una volta al minuto, di sicuro con più di 100 decibel, veramente snervante, per chi come me, era vicino al locomotore. Dal treno con attenzione cerco di vedere, la grande muraglia, ma niente. Il cielo cinese è opaco e troppo inquinato, al punto che si può tranquillamente guardare il sole ad occhio nudo, e spesse volte non lo si vede neppure. In china ogni palmo di terra è coltivato, maggiormente a mais o orticelli familiari. Si vedono carrelli trainati da buoi e tanti impianti fotovoltaici sui tetti dei condomini. Incontro molti vagoni di carbone e tante industrie pesanti. Il treno per il tratto UB-Beijing è a diesel.
Notevole è il paesaggio tra i tunnel, lungo il fiume Sangan, (sembra di essere a Cavagrande di Avola). La nebbia li rende ancora più belli, non si vede a più di 300 metri.
22-08-07 Beijing Dal treno, prima di arrivare in stazione, mi stupiscono le grate delle finestre, fino all’ultimo piano degli appartamenti. Appena scesi alla stazione di Beijing, vedo i taxi con la cellula di protezione per il conducente. Queste cose mi fanno pensare a tanta criminalità, che perà nel prosieguo del viaggio non riscontro affatto. Arrivo in ostello (Leo hostel) zona hutong (90 Y bagno in camera, senza finestre e con area condizionata). Dando un’occhiata ai prezzi che ci sono in giro, mi sembra di essere nel paese dei balocchi. I cinesi usano sputare sempre ed ovunque, in giro è un concerto di “scatarrate”, con successiva emissione di sputi. Appena si fa sera, appaiono ovunque spiedini di tutto (carne, pesce, verdure, insetti, etc.) alla brace. I cinesi mangiano su tavoli di 40 cm, seduti su sedie di 20 cm. E buttano tutti i rifiuti a terra, come ad ostentare quello che hanno mangiato. Falsificano tutto il possibile: abiti, scarpe, bibite, farmaci, soldi, etc.
Dovendo reperire ogni giorno 4 miliardi di pasti, mangiare è più importante di cosa mangiare. Mangiano di tutto, qualsiasi cosa che si muove e/o abbia calorie. Sono molto curiosi e diffidenti. Apparentemente sono sorridenti, ma presto scopri che, il loro è solo un sorriso di circostanza. Sono curiosi di voler conoscere le tue cose, senza mai voler far conoscere le loro. Tutti claxonano a tutti, generando un rumore infernale, non rispettano le strisce pedonali, ne i pedoni. A Beijing c’è una perenne cappa di smog. La densità della popolazione fa si che sono costretti a lavorare con cura, ogni fazzoletto di terra disponibile. In pochissimi conoscono l’inglese. Le abitazioni degli hutong sono senza servizi igienici, ogni 50 metri ci sono bagni pubblici. Provate ad immaginare l’odore che c’è nei dintorni. Accanto a questa c’è una Beijing moderna con bei palazzi, monumenti ed architetture, ma è tutto sempre intasato dal traffico. Il mio disgusto è stato più forte della mia curiosità di provare i loro cibi. La notte rientravo sempre tardi, quando in giro c’erano solo i panettieri e i ristoratori, che preparavano i ravioli (da cuocere al vapore), per la colazione del mattino. L’aver assistito alla loro preparazione è stato il motivo per cui non li ho mai voluto assaggiare. I loro templi sono belli e ripetitivi. Non ho mai visto cinesi affacciati dalle finestre o dai balconi. Quando passavo, in molti si giravano a guardarmi, qualcuno mi salutava e sorrideva, per poi ritirarsi appena rispondevo al suo saluto. Quasi impossibile penetrare la loro sfera privata. Non ho incontrato il gusto salato, neppure nel pane.
Ho assistito allo spettacolo acrobatico dell’Opera, bellissimo.
Nelle stazioni cinesi, le piattaforme sono all’altezza delle porte dei vagoni, non c’è bisogno di salire gradini per entrare nei vagoni del treno.
Ovunque si vedono altiforni e raffinerie, anche a ridosso dei centri abitati.
Molti, specialmente in viaggio o in escursione, mangiano una specie di spaghetti precotti, a cui aggiungono acqua calda e che poi succhiano, producendo fastidiosi rumori. Le finestre dei bagni dei treni cinesi sono chiusi a chiave. A Beijing visito: la Città proibita, il Palazzo d’estate, il Parco del tempio del Cielo, la Porta della Pace Celeste, il Tempio dei Lama, il Parco Jingshan Dedico un’intera giornata alla visita della grande muraglia, da Simatai a Jinshanling. Sono ben 10 km da fare per i saliscendi della muraglia, in alcuni tratti veramente ripidi e qualche volta pure in rovina. È stato impegnativo, ma ne è valsa la pena, ho evitato pure le grandi folle di turisti. Durante il tragitto si trovano venditori di cibi e bevande.
01/08/07 Taian.
Da Beijing con il treno vado a Taian, per visitare il monte Taishan (una delle 5 vette sacre ai Cinesi).
Il treno è pieno fino all’inverosimile, è stato difficile trovare anche un posto in piedi. La notte e il giorno seguente c’è una pioggia torrenziale e non ho potuto visitare nulla. 03/08/07 Da Taian visito il monte Taishan.
Con l’autobus di linea si arriva fino all’inizio della funivia per poi proseguire a piedi tra i tanti gradini, per un dislivello di 600 metri, e relativo ritorno. In un primo tempo, decido di scendere dopo aver assistito al tramonto, ma poi penso che non è il massimo della prudenza, (uno straniero da solo è una preda facile, per i malintenzionati), quindi decido di scendere prima del tramonto. Il monte Taishan è ovunque pieno di canapa indiana.
04/08/07 Da Taian visito il monte Taishan.
Con il solito autobus, vado al monte Taishan, fino a metà strada per poi ridiscendere a piedi. Ho il tempo per la doccia, e andare in stazione per il treno delle 16 per Qingdao.
Passata la stazione di Qingzhou, vedo la più grande concentrazione di serre che ho visto in vita mia, più di 10 km continui di serre. Tutte ordinate e ben tenute, ma con la particolarità di essere basse, il punto più alto è circa 1 metro. Immaginate le condizioni di lavoro al loro interno. Tutt’intorno industria pesante.
5-6-7/08/07 Qingdao.
Gli abitanti di Qingdao sono contenti e fieri della loro città, di fatto la città è carina solo perché somiglia più all’Europa, che alla Cina. Qingdao ha una parte moderna, con un bel lungo mare, con diverse sculture moderne.
Oggi ha diluviato tutto il giorno, per cui ne approfitto per comprami i biglietti per il rientro in Italia. 2 minuti per comprare il biglietto Roma-Catania e 5 ore per comprare il biglietto Beijing-Roma, direttamente nella sede di Air China. Si vantano molto di essere la sede degli sport velici delle olimpiadi del 2008, ma in una città con milioni di abitanti, la loro compagnia di bandiera non accetta le carte di credito.
A causa del diluvio rinuncio definitivamente a visitare sul monte Laishan. Visito la torre della TV.
Sono entrato in 3 ristoranti di lusso, e a parte verdure tagliuzzate e funghi, ho visto solo: frutti di mare, teste d’anatra, dita d’anatra, trippa, interiora ed altre robine varie. Quando sulla guida Lonely Planet si leggono elogi sulla cucina locale, bisogna considerare chi ha espresso quel parere, quasi sempre sono anglofoni, che notoriamente non eccellono nell’arte culinaria. A Qingdao ho visto i bagnanti che si affollano a rovistare e scavare ogni palmo di spiaggia, per catturare qualsiasi cosa si muove, (devono accumulare il pranzo). Non ho visto nessuna donna abbronzata. I loro costumi sembrano i nostri degli anni 30. Aspetto il treno nella sala di prima classe, e vedo che i poliziotti hanno chiuso la sala d’attesa perché stanno cenando (succhiando rumorosamente le loro pappine) e non vogliono essere disturbati dai viaggiatori. Stanno anche fumando sotto un grande cartello di divieto di fumo. 07-08-09 h 21:00 Viaggio: Qingdao – Luoyang Cuccetta soft: compartimento da 4 posti, con porta e vaso di fiori finti. Riesco a dormire bene e a lungo.
Il treno attraversa una zona pianeggiante, verde, ricca di acqua, coltivata in ogni palmo, prevalentemente a mais. Durante il tragitto si vedono case fatiscenti, ma dotate di impianti per l’energia solare e di antenne paraboliche.
In quasi tutti i muri delle case ci sono arrampicate delle piante di cetrioli e/o zucche. Accanto al mio vagone c’è il vagone ristorante, il quale è sporco e maleodorante, con del personale anch’esso sporco e scortese. 8-9/08/07 Luoyang.
Trovo un ostello pulito e ben organizzato, per meno di 4€ a notte.
Nel pomeriggio profitto per fare un giro al centro. Globalmente la città è gradevole.
Il 9 vado in escursione alle Grotte del Drago (simili alla necropoli di Pantalica), bastano 3 ore per visitarle tutte. Nel pomeriggio vado al tempio del cavallo bianco. È sempre il solito tempio. Tardo pomeriggio-sera visito dei parchi sul lungo fiume.
10-11-12/08/09 Xian.
Xian da sola ha un milione di abitanti in più della Sicilia, ci sono folle ovunque. Ho provato l’esperienza di acquistare i biglietto, per il treno successivo, direttamente alla biglietteria della stazione, con una fila di più di 1000 persone, che spingevano, ed appiccicate le une alle altre.
Anche qua, grandi e moderni edifici si mescolano con autentiche catapecchie. L’ostello è al centro, all’interno delle mura, vicino alla torre del tamburo. Da solo visito l’esercito di terracotta, gran caldo e grandi folle di visitatori. Incontro un gruppo di italiani, con guida italiana, e mi unisco a loro.
La sera, ma non la notte, nel centro le insegne illuminano piacevolmente le torri e i vari ristoranti, dalle tipiche facciate.
Ho il tempo per fare shopping, per visitare il quartiere musulmano e le viuzze del centro. In nottata ho il treno per Pingyao (cuccette dure: compartimenti con 6 cuccette senza porta, nel corridoio). Di tutti i 16 vagoni del treno non c’è n’è uno con “cuccette soft”: compartimenti con 4 cuccette, con la porta nel corridoio. 13-14/08/07 Pingyao Fra tutte le città che ho visitato in china, Pingyao è quella che mi è piaciuta più di tutte e che consiglio vivamente di visitare. Sembra di vivere in un’altra epoca. La vecchia città all’interno delle mura è rimasta intatta, con gli edifici ben conservati. Ci sono tantissime strutture ricettive di vario tipo, con altrettanti ristoranti e ovunque negozi di souvenir. Compro 3 bellissimi quadri di seta tessuti a mano. Due giorni bastano per visitare tutta la città.
Mentre percorro le mura della città vecchia, odo della musica ed in lontananza vedo un corteo molto colorato, come una specie di carnevale. Corro per raggiungerlo. Si trattava di un funerale. Seguo il corteo fino a fuori città, dove si ferma. Il corteo si scioglie e la bara viene caricata su un camion. Sto per ritornare nella città vecchia, ma sulla via del ritorno incontro un altro funerale, che ovviamente seguo fino allo stesso punto in cui il corteo si scioglie. Prendo un passaggio per il ritorno, fino a dentro la città vecchia, con un mezzo moderno elettrico dei musicisti del funerale.
Nella stazione di Pingyao, mentre aspetto il treno, assisto alla pulizia della sala d’attesa, con la segatura, per asciugare tutti gli sputi. Da Pingyao con un treno cuccette dure, raggiungo Beijing.
Provo con insistenza a cambiare classe, ma non c’è stato nulla da fare. Protesto vivamente con il personale del treno per l’aria condizionata troppo fredda, non alzano la temperatura, ma coprono con un telo la mia cuccetta, quella ultima in alto, proprio sotto al bocchettone dell’aria gelata. Mi vesto con pigiama pesante e mi compro con l’apposita coperta della cuccetta. Nel treno c’era troppo freddo.
15-16-17/08/07 Beijing Dopo i viaggio notturno in treno, scopro di aver subito più di 50 punture, nelle parti non coperte dal pigiama (mani, collo, nuca, piedi, orecchie, fronte). Per 4 giorni avevo tutte queste parti veramente rovinate.
Non si tratta di punture di zanzare, ma di qualcos’altro. Forse pulci contenute nella coperta della cuccetta. Rientrato a Beijing, spendo questi ultimi giorni in Cina per assistere allo spettacolo dell’opera cinese, e per dedicarmi agli acquisti che mi ero proposto.
A disposizione per chi volesse degli approfondimenti. Giuseppe Rapisarda (dragoste33@tiscali.It)