Viaggio di nozze zaino in spalla… O quasi
26-12-2005 Eccoci finalmente in Namibia…Ma oramai è sera e non si vede quasi più niente. Ritiriamo il nostro Pick-up 4×4 (se vi dicono che il vostro giro lo potete fare anche con una macchina normale, diffidate!!!Le strade sono sicure e ben delineate ma vi assicuro che facendo una media di 350 km al giorno su sterrato il vostro fondoschiena potrebbe risentire di non aver scelto il fuoristrada e poi riuscirete ad arrivare in punti che altrimenti non vedreste) e con una cartina che sembra quella del villaggio dei Puffi ci dirigiamo in albergo…O meglio ci proviamo. Dopo un solo errore arriviamo all’hotel dove per prima cosa ci procuriamo una carta stradale dettagliata della Namibia e di Windhoek. Subito dopo ci avventiamo al buffet oramai in chiusura dopo due gg di pasti a bordo e ci riempiamo il piatto di gamberoni alla griglia…Ottimi…Come si rivelerà tutto il cibo in Namibia…Dal pesce freschissimo, alla carne di antilope e zebra saporitissime, alle verdure che finalmente sanno di verdura (cose assai rara a Milano!).
27-12-2005 WINDHOEK-SOSSUSVLEI 350km ca.Di paesaggi sterminati…A Solitaire un perfetto pranzo in stile Indiana Jones sotto la tettoia del Cafè Van der Lee, tappa obbligatoria per ogni genere di viaggiatore, incontriamo una comitiva di giapponesi, due surfisti fuorizona, tre amici italiani, una famiglia francese con una nidiata di bambini di ogni età e così via. Dopo un’oretta di sosta e un’altra oretta di viaggio ci troviamo di fronte ad uno dei più spettacolari scenari mai visti…Il deserto del Namib con le sue dune rosse…E la nostra tenda che affaccia direttamente sull’incantevole panorama. Ci godiamo l’atmosfera ma l’escursione nel deserto è rimandata alla mattina successiva perchè oramai si è fatta una certa ora…Per lo meno rispetto agli orari locali dove la sveglia è alle 5 e si cena alle 18! 28-12-2005 Sveglia all’alba…Colazione…E subito in macchina direzione DESERTO. 62km di strada in mezzo al niente più assoluto, non una macchina, non un animale, non una persona, non una casa, niente, ma un niente affatto nostalgico anzi rasserenante. Decidiamo di fare anche gli ultimi 5km in mezzo alla sabbia…Tanto abbiamo il 4×4 pensiamo…E infatti il nostro bolide si comporta a dovere fino a quando una jeep rallenta davanti a noi facendoci inesorabilmente insabbiare e senza neanche accennare a fermarsi per aiutarci. Dopo alcuni tentativi fai-da-te, Albo si incammina alla ricerca di aiuto…Dopo un’ora siamo fuori, terminiamo il percorso, parcheggiamo e rimaniamo senza fiato. A quel punto siamo circondati da imponenti dune con sfumature arancio,rosso,mattone e chiazze di sabbia chiara qua e la ad interrompere quel mare vermiglio. Di tanto in tanto spunta qualche albero dove si ripara uno struzzo solitario. Albo comincia l’ascesa della montagna di sabbia, io lo seguo…Albo arriva in cima riprendendo attentamente ogni scorcio, io arranco e a metà mi fermo…Torno verso la macchina e scorgo un volatile gigante che mi fermo ad osservare nell’attesa. Si rivela essere un enorme gufo che appolaiato su un ramo a scadenze regolari emette un verso sordo ma dal suono stregato. Per l’una facciamo ritorno al campo perchè ormai il caldo è disarmante…Ma sorpresa sorpresa, sempre perchè siamo honeymooners, l’hotel ci ha organizzato un pranzo nel deserto…Ed in men che non si dica ci ritroviamo nuovamente nella sabbia con le gambe sotto ad un tavolo riccamente apparecchiato sotto un albero. C’è di tutto, dallo spumante (è un piacere berlo col sole che coccia a 42°) alla torta a forma di cuore…Il caldo toglie un pò la fame ma stuzzichiamo qua e la per ricambiare la gentilezza! Il resto della giornata lo passiamo meritatamente in piscina a sollazzarci dopo aver fatto un giro al Sossusvlei Canyon che merita sicuramente una visita. Domani si parte per la seconda tappa del nostro viaggio…Concludiamo il mini soggiorno nel deserto con alcune considerazioni: I Namibiani sono un popolo veramente gentile ed ospitale; Nonostante un certo tentennamento iniziale la carne di zebra e di antilope valgono veramente la pena mangiarle; Chi ha inventato l’aria condizionata e la coca-cola erano veramente dei Grandi! 29-12-2005 SOSSUSVLEI-SWAKOPMUND Partenza programmata ore 7:00…Partenza effettiva ore 8:00…Non funzionava la carta di credito…E qui è doveroso un suggerimento: prima di partire cambiate euro in Rand Sudafricani (per una settimana 500Euro sono più che sufficienti per pranzi,cene e anche qualche regalino) che sono accettati ovunque come moneta locale e sono tranquillamente riconvertibili al vostro ritorno. Dopo 400km di strada sterrata in mezzo ad un paesaggio desolato quasi lunare si incominciano a intravedere segni di civiltà, siamo arrivati a Walvis Bay. Dopo poco si scorge il mare, un mare impetuoso e grigio paragonabile al Mare del Nord. Dopo un’altra ventina di chilometri, Swakopmund, una città tedesca in mezzo all’Africa, il classico pesce fuor d’acqua ma con un fascino tutto suo avvolto dalla perenne nebbiolina che a quanto pare circonda costantemente questa zona. A Swakopmund in realtà non c’è un gran che da vedere e da fare salvo fermarsi a cena al “The Tug”, ristorantino di pesce ricavato da un relitto di una nave (ottima vista e ottimo cibo ma mi raccomando prenotate e chiedete un tavolo vista mare altrimenti non troverete mai posto!).
30-12-2005 SWAKOPMUND-VINGERKLIP Questa è la tappa più lunga! Ci sarebbe piaciuto fermarci a Cape Cross a vedere le Otarie ma la riserva purtroppo apre alle 10 e abbiamo troppa strada da fare dopo quindi niente foche e ci dirigiamo di nuovo verso l’interno del paese. Ci fermiamo casualmente a Henties Bay per fare benzina e consigliamo di farci una piccola sosta perchè si rivela essere una cittadina molto graziosa. Ci rifermiamo ancora per la benzina a Uis dove invece non consigliamo di addentrarvi perchè si tratta di una cittadina, ma più che altro un agglomerato di case, estremamente povero, dove la gente innocua ma disperata tenta di vendervi qualsiasi cosa eti ritrovi a non sapere più come uscirne! A khorixas ancora benzina…Penserete che è un’esagerazione ma le distanze sono così vaste e le aree di servizio così poche che è assolutamente consigliabile fermarsi a fare il pieno anche se la lancetta del serbatoio è appena scesa, non si sa mai e già che ci siete, con qualche spicciolo, sempre fastidioso da avere in tasca e di nessun valore per noi, fatevi lavare i vetri e gli specchietti e controllare i pneumatici, vi ritroverete a viaggiare più comodi e sicuri. Durante la strada fermatevi a vedere le antiche incisioni rupestri (sperando che non vi capiti Fiona May come guida, che fatica!) e la foresta pietrificata che valgono la pena essere ammirati nonostante la canicola, ma mi raccomando portatevi una bella scorta d’acqua (che è meglio comunque sempre tenere in macchina). Niente di che invece le “Canne d’Organo” e la “Montagna Bruciata”. Ogni fatica viene comunque ripagata quando arriviamo al Vingerklip, un altopiano di roccia rossa a forma di dito che punta verso un cielo turchese. I bangalows in pietra e paglia, perfettamente integrati con l’ambiente naturale affacciano dall’altura su una vista che nessun aggettivo potrebbe descrivere a dovere. Se vi troverete a dover pernottare in questo posto incantato fate in modo di arrivarci prima del tramonto perchè non vorrete perdervi lo spettacolo. AFRICA, AFRICA…
31-12-2005 VINGERKLIP-ETOSHA NATIONAL PARK Il tragitto questa volta è relativamente breve…Siamo più carichi del solito, entusiasti all’idea di vedere gli animali…Il safari ci aspetta. Prepariamo binocolo (oggetto fondamentale in Africa, se ne avete la possibilità portatene anche più di uno), telecamera e macchina fotografica e partiamo. L’unica cittadina per la quale passiamo è Outjo, un oasi di bouganvillee in mezzo alla savana. Per le 10 siamo già dentro al parco ma la prima giornata di safari si rivela un fallimento. Giriamo, giriamo ma non facciamo altro che incontrare carcasse di animali. Un elefante, diverse zebre e centinaia di antilopi i cui resti sono oramai preda di sciacalli e avvoltoi di giorno e probabilmente iene di notte. Riusciamo a vedere solo un leone e una leonessa e ora delle sette di sera ce ne andiamo con le pive nel sacco. Per completare la giornata già poco fruttuosa, arriviamo anche in un lodge poco fuori il parco (purtroppo i campi nel parco erano completi, altrimenti, seppur spartani, conviene dormire li per poter osservare anche gli animali notturni) che più brutto e squallido di così non si può! Come scendiamo dalla macchina ci assalgono un dobermann e un alano ringhiosi (e notare che per fortuna non abbiamo paura dei cani!). Dopo le solite formalità ci accompagnano all’interno di 4 mura (nel vero senso della parola) dove ci attendono ansiose due brande matrimoniali corredate di zanzariera e un numero indefinito di insetti di vario genere: formiche, falene, zanzare, mosche, moscerini e cimici! Incomincia a fare buio e oramai è troppo tardi per avventurarci alla ricerca di un’altra sistemazione. Peccato è anche l’ultimo dell’anno! Alle 20e15 ci ritroviamo, già cenati, intabarrati sotto la zanzariera accuratamente rimboccata sotto al materasso. A quel punto ci mettiamo a rivedere video, foto e a leggiucchiare qualcosa quando alle 22 si spengono tutte le luci, lasciandoci in un buio alquanto angosciante vista la situazione. Scopriamo dopo poco che fornendosi di un generatore, per risparmiare è usanza spegnere tutto ad una certa ora! Passiamo la mezzanotte romanticamente sotto la luce della nostra pila frontale che fortunatamente, da esperienza di vacanze in barca a vela, ci portiamo sempre dietro. Adesso capiamo come mai siamo gli unici clienti del lodge! 1-1-2006 ETOSHA NATIONAL PARK Ci svegliamo di buon ora e alla chetichella carichiamo i bagagli in macchina e ci mettiamo alla ricerca di un altro posto per dormire. A 20km troviamo il paradiso terrestre il cui unico piccolo problema sono i 600Euro che chiedono a notte! In ogni caso non hanno posto ma gentilmente ci dirottano al loro campo tendato che se tanto mi da tanto…Infatti è altrettanto meraviglioso ma al prezzo assolutamente abbordabile di 150Euro a notte in mezza pensione. A qualcuno potrebbe sembrare comunque tanto ma vi assicuro che il paesaggio che ti regala la vista dalle palafitte tendate con vasca privata all’aperto e il silenzio che regna sovrano fanno subito cambiare idea. Ci trasferiamo immediatamente. Li ci accoglie Tarzan in persona, il proprietario (SOLO PER DONNE…E se devo essere sincera mi fa anche venire voglia di fermarmi li per sempre e fare Jane!!), che ci da anche alcune dritte per la nostra seconda giornata di safari: Non vale la pena girare tanto, meglio appostarsi e osservare; Alla fonte Okondeka c’è una numerosissima famiglia di leoni con leonesse e leoncini; I rinoceronti sono visibili solo all’alba e al tramonto soprattutto alla fonte Ombika; Gli elefanti si trovano nei pressi della Olifantsbad; le quali si rivelano fondamentali perchè riusciamo a vedere tutti gli animali tranne il leopardo che pare sia quasi impossibile da scovare! Consigliamo anche di comprare ad uno dei campi, prima di entrare nel parco, il pranzo al sacco o di farselo preparare dall’albergo altrimenti rischiate di perdere un sacco di tempo.
Sono partita scettica sul safari perchè nella non-conoscenza non vedevo la differenza sostanziale tra il vedere gli animali allo zoo e liberi nel loro habitat naturale. Sono stata costretta a cambiare idea dalla grandezza, dalla durezza, dalla maestosità, dalla ferocia, dalla tenerezza, dalla realtà che questi animali trasmettono.
2-1-2006 ETOSHA NATIONAL PARK-WINDHOEK Ultima tappa…Il tragitto è triste, soprattutto noi siamo tristi…La strada oramai è tutta asfaltata…Si torna piano piano ai paesaggi cittadini…Unico squarcio di “africanità” il mercato di Okahandja…Dove ci fermiamo a comprare regali e regalini. Comincio una fervida contrattazione, scelgo gli oggetti che mi piacciono qua e la e sono contornata da questi ragazzotti (stanno comunque tutti al loro posto)che fanno la loro richiesta graffiandosi la cifra con un lungo stuzzicadenti sul braccio e io ribatto con la mia offerta allo stesso modo…Il tutto si rivela caotico ma divertente e soprattutto vantaggioso…Con 97Euro mi porto a casa 3 maschere, 3 statue, 2 pettini e animali di legno vari…E si sarebbe potuto fare di meglio ma a un certo punto vieni colto dalla voglia di lasciare un pò alti questi prezzi perchè in fondo per loro è una ricchezza e per noi una sciocchezza. Per pranzo siamo a Windhoek dove mangiamo all’ombra degli alberi al Cafè Zoo e aspettiamo l’ora di andare all’aereoporto.
Così il sogno africano è finito…Per ora, per questa volta, ci ripromettiamo…Forse siamo partiti con in mente paesaggi da Re Leone…E non è propriamente così…Ma sicuramente gli sterminati e immensi paesaggi namibiani rimangono nel cuore come anche la genuinità e infinita gentilezza dei suoi abitanti…
In ogni momento…In ogni luogo…Ti fermi…Ti guardi intorno, a 360°…E rimani senza fiato! ARRIVEDERCI AFRICA