Viaggio di nozze West USA e Polinesia Francese 2

PER LA PARTE USA SI VEDA LA SEZIONE APPOSITA Premessa Questo è un viaggio di nozze. Solitamente noi siamo avvezzi a viaggi rigorosamente “fai da te”, ma, per l’occasione, facciamo un’eccezione e prenotiamo un pacchetto di viaggio completo con l’agenzia di viaggi Kia Ora di Spinea, specializzata in Polinesia Francese, con cui ci siamo...
Scritto da: mari77
viaggio di nozze west usa e polinesia francese 2
Partenza il: 07/08/2007
Ritorno il: 23/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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PER LA PARTE USA SI VEDA LA SEZIONE APPOSITA Premessa Questo è un viaggio di nozze. Solitamente noi siamo avvezzi a viaggi rigorosamente “fai da te”, ma, per l’occasione, facciamo un’eccezione e prenotiamo un pacchetto di viaggio completo con l’agenzia di viaggi Kia Ora di Spinea, specializzata in Polinesia Francese, con cui ci siamo trovati benissimo. Insieme abbiamo costruito un viaggio che prevede 15 giorni in giro per gli USA occidentali (California e parchi nazionali) e 15 giorni in Polinesia Francese, pernottando in piccole pensioni locali. Il pacchetto comprende i voli intercontinentali, il noleggio dell’auto negli USA, i pernottamenti in USA, la mezza pensione in Polinesia Francese e i voli interni tra le isole.

Cambio 1€ =119,33 CFP Itinerario Polinesia Papeete: 1 notte- Hotel Mandarin Rangiroa: 3 notti – Pension Bounty Tikehau: 3 notti – Aito Motel Colette Bora-Bora: 2 notti- Pension Chez Nono Moorea: 3 notti- Pension Motu Iti Tahaa: 3 notti- Hotel La Pirogue New York: 1 notte

Spesa complessiva USA e Polinesia (voli, pernottamenti, vitto, tutti gli extra tranne i souvenir): 6500 € a testa 6 agosto 2007 – 15° giorno -Los Angeles-Papeete Alle 12 siamo pronti per il check-out e partiamo per l’aeroporto. Il volo è in ritardo perché dobbiamo aspettare gran parte dei passeggeri che arriva direttamente da Parigi. Finalmente abbiamo uno schermo per sedile, così le 8 ore di viaggio le passo incollata alla TV (a parte due pause-pasto), vedo due film e gioco a una serie di videogame retrò dei miei tempi. A Tahiti ci sono 22 gradi, ma è umido e fa caldo. Sono le 24, per noi sarebbero le 3 e siamo in condizioni pietose. Per fortuna troviamo subito la corrispondente locale della nostra agenzia, che ci consegna i voucher, un paio di ghirlande di fiori e ci accompagna al transfer per l’hotel Mandarin. L’hotel è vicino al porto e molto carino, peccato starci così poco! 7 agosto 2007 – 16° giorno – Papeete-Rangiroa Colazione tipica francese in hotel, alle 9,20 abbiamo il trasferimento in aeroporto per Rangiroa. In volo si vede un paesaggio fantastico da cartolina. Alle 12,30 atterriamo; all’aeroporto viene a prenderci il simpatico Alain della Pension Bounty. La pensione è vicina al Kia Ora, è molto semplice ma carina, immersa in un bel giardino curato. Si sente proprio il contatto con la natura e la cosa mi piace molto.

Andiamo un po’ in quella che poi scopriremo essere l’unica spiaggia dell’isola, quella del Kia Ora. Per fortuna è aperta a tutti, a patto di non usare i lettini e le strutture a disposizione dei clienti. La spiaggetta è piccolina e la sabbia bianca è piena di coralli. L’acqua è di un turchese fantastico, come ci si può aspettare. Facciamo un bel bagno ma dopo un po’ va via il sole e inizia a piovigginare, per cui torniamo in stanza a fare la doccia per riuscire a pioggia terminata a perlustrare l’isola. Il tempo continua ad essere incerto, Alain ci ha lasciato un ombrello vicino alla porta. Vorrà comunicarci qualcosa? E invece “No, ma dai, che vuoi che siano due gocce e poi sta uscendo il sole”, e infatti, non appena “doppiato” il Pass di Tiputa (il punto in cui la laguna si incontra con l’oceano) viene giù uno scroscio improvviso e impetuoso che ci inzuppa in due secondi. Ci ripariamo vicino ad una casetta con altre due coppie, il caso vuole siano italiani anche loro. Tutti allegramente al Pass per vedere i delfini, invano, per altro…Ma invece, finita la pioggia, eccoli lì! Non so quanti siano, forse 3 o 4, che compiono le loro acrobazie acquatiche. Davvero emozionante, delfini così atletici li avevo visti solo al delfinarium! Ci riavviamo verso casa, tanto è solo 1km, ma ricomincia a piovere per cui arriviamo grondanti e ci buttiamo sotto la doccia praticamente vestiti, anche perché siamo pieni di robine nere appiccicose che col temporale vengono giù dagli alberi.

La cena è alle 19 nel bellissimo patio di legno della pensione. La tavola è apparecchiata per 5: oltre a noi c’è una coppia di ragazzi italiani, e anche Alain ci tiene compagnia. Mangiamo del pesce buonissimo e ci fermiamo un po’ a chiacchierare fino alle 21, che qui è già considerata notte fonda! I ragazzi italiani sono già alla fine della vacanza e ci danno molti consigli utili sulle cose da fare, vedere, comprare. Speriamo che domani smetta di piovere perché abbiamo grandi programmi! 8 agosto 2007 – 17° giorno –Rangiroa Stanotte c’è stato uno temporale fortissimo, con scrosci a intermittenza, come se qualcuno aprisse e chiudesse un rubinetto. Per fortuna che questa è la stagione secca! Alain dice che negli ultimi anni non c’è più molta differenza tra la stagione delle piogge e quella secca…A quanto pare qui la mezza stagione c’è, eccome! La mattina il tempo è variabile, approfittiamo del raggio di sole per fare un giro con le biciclette messe a disposizione dalla pensione…Ma stavolta usciamo armati di k-way! E invece il giro in bici lo completiamo con un sole scintillante…Il cielo è limpido, il mare blu, il clima mite e tutti siamo felici! Rangiroa è un atollo, cioè un anello di terra con in mezzo la laguna. L’anello è composto da tanti motu, piccoli isolotti, di cui solo alcuni sono collegati dalla strada. Percorriamo i 12km fino all’altra estremità del motu, un po’ faticoso il ritorno controvento carichi di bottiglie comprate al supermercatino! Però siamo ricompensati da un placido pranzetto in veranda con burro d’arachidi skippy, baguette e succo di litchi (buonissimo!). Dopo pranzo torniamo nella spiaggetta di ieri, il mare senza onde è ancora più bello, limpidissimo, facciamo un po’ di snorkelling e vediamo un sacco di pesci colorati, con tutto che qui dicono ce ne siano pochi.

Per cena abbiamo la compagnia di altre due coppie, anche loro italiani. Alle 20 scappiamo al Kia Ora per assistere allo spettacolo di danze locali. Carino, anche se ovviamente ad uso e consumo dei turisti. Al ritorno al buio c’è una stellata stupenda! 9 agosto 2007 – 18° giorno –Rangiroa Ieri sera Alain ha prenotato per noi l’escursione alla Laguna Blu. Vengono a prenderci alle 8 con un pick-up e ci portano fino al punto da cui parte la barca. Dopo una mezz’ora arriviamo a destinazione in questa laguna dentro la laguna, con un’acqua color acquamarina, che più cristallina non si può! Sbarchiamo a pochi metri dall’isolotto che ci accoglierà, nell’acqua bassa in mezzo agli squaletti pinna nera (inoffensivi). Mentre i nostri accompagnatori preparano il pranzo gironzoliamo un po’ per la splendida laguna e facciamo anche un po’ di snorkelling. Vediamo qualche bel pesce, anche se devo dire che qui la fauna marina non è eccezionale (squali a parte!). Il pranzo è a buffet e prevede pollo, pesce, pane di cocco, riso, cocco, ananas, vino, pastis e succhi di frutta. Per digerire tutto ciò camminiamo nell’acqua bassa fino all’isola di fronte alla nostra, detta “Isola degli uccelli”, per ovvi motivi. Da qui il mare, se possibile, sembra ancora più bello, anche gli isolotti sono legati da lembi di sabbia che al sole hanno riflessi rosa.

Alle 14 si riparte, ma solo dopo una sosta di shark feeding, ossia si butta qualcosa da mangiare agli squali per averli tutti attorno per un bel po’. Sebbene la pratica non sia molto eco-compatibile e pertanto piuttosto riprovevole, oramai siam qui e ci gettiamo anche noi tra gli squali. Qui l’acqua è alta e alcuni squali sono belli grossi: sotto di noi è passato uno squalo limone di un paio di metri (e scopriremo in seguito che non è del tutto inoffensivo)! L’adrenalina continua con la traversata tra le onde molto alte e la barchetta che si ferma un paio di volte. Ma è stata una gita fantastica! Rientriamo un po’ stanchi e bruciacchiati dal sole forte, nonostante la protezione 20, e aspettiamo la cena, come sempre buonissima, e ci godiamo quattro chiacchiere tranquille nel patio con i “coinquilini”.

10 agosto 2007 – 19° giorno –Rangiroa-Tikehau Alle 14,50 abbiamo il volo per Tikeau; ieri c’è stato un incidente aereo nel volo Moorea-Tahiti, per cui siamo un po’ in ansia. Alle 10,30 dobbiamo lasciare la stanza, ma Alain ci mette a disposizione un bagno in cui possiamo cambiarci e fare la doccia prima della partenza. Per prima cosa prendiamo le bici e ci facciamo trasportare con la barca a Tiputa, dall’altra parte del Pass. Vaghiamo un po’ per il villaggio, più piccolino e più tranquillo di Avatoru. Al ritorno abbiamo il tempo per uno splendido bagno nella spiaggetta vicino alla pensione. E’ impressionante che una spiaggia così bella, e per altro l’unica dell’isola, sia quasi deserta.

Alain ci accompagna in aeroporto e salutandoci ci regala due collane di conchiglie. Ho un po’ di magone a lasciare Rangiroa, cosa che in vacanza mi capita piuttosto raramente, soprattutto se so che ci sono degli altri bei posti che mi aspettano.

A Tikehau vengono a prenderci con una bella ghirlanda di tiare di benvenuto. Il bungalow è carinissimo, una piccola palafitta sulla sabbia in stile polinesiano. La spiaggia è di sabbia e coralli, più ampia di quella di Rangiroa. Il mare, tanto per cambiare, favoloso. Dietro suggerimento dei signori che abbiamo incontrato a Rangiroa che erano appena stati a Tikehau, andiamo al panificio del villaggio a prenotare il pane di cocco per domani. Il villaggio è più piccolo di quello di Rangiroa, del resto qui abitano solo 400 persone! Per cena ci vengono servite delle aragoste in una terrazza sul mare, mentre Henry, il proprietario simpatico e un po’ folle, ci delizia suonando con la chitarra canzoni polinesiane.

11 agosto 2007 – 20° giorno –Tikehau Stanotte abbiamo dormito abbastanza bene, anche se un po’ disturbati dal fruscio delle foglie sul tetto (anche se cercavamo di rassicurarci che era solo il vento) e da una zanzara che si è intrufolata dentro la zanzariera. Tra l’altro ho sentito dei rumori vicino al sacchetto con dentro la baguette, per cui l’abbiamo spostata e chiusa in valigia. Oggi Henry ci ha detto di fare attenzione a portare del cibo nel bungalow, perché possono entrare i topi. Topi? Al massimo avevo pensato ai gechi! Controlliamo il sacchetto e in effetti ha un buchino…Oh, poi magari era già così ma la cosa è abbastanza traumatizzante. Convinco M. A buttare via il pane e Henry ci dà il permesso di usare la loro dispensa, in futuro.

Dopo colazione camminiamo per circa 1km per raggiungere un hoa, ossia un canale tra i motu molto tranquillo perché protetto dalla barriera corallina. Facciamo 3 ore di snorkelling raggiungendo a nuoto i due isolotti disabitati vicino.

Torniamo con tutta la parte posteriore del corpo bruciacchiata e facciamo provviste per il pranzo, data la brutta fine della baguette: onnipresente skippy e crakers locali. Mentre oziamo sulla spiaggia davanti al bungalow, Henry passa di lì e ci apre una noce di cocco. Cosa si può desiderare di più! Per cena abbiamo sempre dell’ottimo pesce e, dopo una chiacchierata con gli altri ospiti della pensione, lettura in veranda e nanna alle 9,30! 12 agosto 2007 – 21° giorno –Tikehau Dopo colazione e un problema con lo scarico del wc che ci ha quasi allagato il bungalow, partiamo in esplorazione via mare, verso destra. Cammina cammina, attraversiamo diverse hoa dove l’acqua ci arriva al massimo alle cosce. Dopo un paio d’ore di cammino, attraversiamo alcuni motu deserti, fino a scorgere, come un miraggio, i bungalow overwater del Tikehau Pearl Beach Resort. In cerca di ristoro proseguiamo, saliamo sul pontile degli overwater e raggiungiamo il ristorante dove ci dissetiamo con un paio di succhi d’ananas. Vediamo che i clienti hanno a disposizione una navetta per andare al villaggio, e ci balena un’idea…Dato che sono le 12,30 e la prossima barca è alle 14,30, inganniamo il tempo facendo il bagno, prendendo il sole e, visto che oramai siam lì, giocando a bocce e ping-pong. All’ora giusta saliamo sul battello e torniamo indietro; sicuramente ci avranno preso per clienti dell’hotel, ma comunque non credo che ci avrebbero lasciati lì! Finalmente al nostro bungalow, pranziamo con il famoso pane di cocco e la baguette prenotati due giorni fa e ritirati ieri. Oggi c’è un tramonto favoloso, aspettiamo la cena leggendo, convinciamo (senza troppa fatica) Henry a suonare la chitarra e lo filmiamo.

13 agosto 2007 – 22° giorno –Tikehau-Bora-Bora Nonostante le 10 ore di sonno a notte la mattina non abbiamo mai voglia di alzarci, arriviamo a colazione con 20 minuti di ritardo, e nonostante questo il buon Henry ci concede di tenere il bungalow fino alle 11, l’ora di partire.

M. Vuole fare per la seconda volta i 10 km di giro dell’isola di corsa, io preferisco seguirlo con la bici noleggiata al market dell’isola. Sono un po’ terrorizzata dai cani, di cui purtroppo la Polinesia è piena, ma alla fine non se ne vedono, per lo meno non aggressivi (e butto via la provvista di pietre che avevo fatto!).

Alle 12,20 c’è il volo per Bora-Bora, saluti e abbracci, altra collana di conchiglie e via.

Dall’aeroporto di Bora-Bora, posto su un motu, prendiamo il catamarano fino a Vaitape; qui vengono a prenderci per la pensione Chez Nono, a Punta Matira. Anche questa pensione è proprio sulla spiaggia, anche questo bungalow carino, pur se semplicissimo e un po’ piccolo. La spiaggia dicono sia la più bella dell’isola, e in effetti è fantastica, piuttosto ampia, con l’acqua cristallina, bassa e calda.

Dato che la pensione mette una cucina in comune a disposizione degli ospiti, prima che chiuda andiamo a fare la spesa al supermercato, più grande e fornito di quelli delle altre isole. Facciamo un aperitivo sui tavolini della pensione sul mare, e cerchiamo un ristorante per la cena. Ci convince la terrazza sul mare del Restaurant Matira, a due passi dalla pensione, dove prendiamo del poisson cru (pesce crudo, specialità polinesiana) e un tonno in salsa di vaniglia (il mahi-mahi era finito) buonissimi, peraltro a prezzi ragionevoli.

Via spiaggia torniamo al bungalow, è prestino ma abbiamo deciso che domani ci si sveglia presto.

14 agosto 2007 – 23° giorno –Bora-Bora Sveglia alle 6 (ebbene sì), colazione preparata da noi con vista mare, spray anti-formica visto che nel bungalow ne abbiamo un po’ (cosa anche abbastanza normale visto che poggia proprio sulla sabbia). Affittiamo due bici a 1500 CFP l’una al Village Temanuata, una pensione vicina a Chez Nono, i cui bungalow sembrano un po’ più carini dei nostri, se non altro più “ermetici” (il nostro è alla mercè di ogni tipo di bestia!). Con la bici percorriamo i 32 km di giro dell’isola, a cui va aggiunta l’escursione a piedi di una ventina di minuti che dal Club Med porta su un’altura con vista magnifica sulle baie a destra e a sinistra di Punta Matira. Entriamo anche in qualche negozio di perle nere, perché mi è venuto lo schiribizzo di prenderne una, per cui inizio a informarmi un po’ sui prezzi (cari).

Tornati al bungalow mangiamo qualcosa al volo e raggiungiamo a nuoto l’Hotel Bora-Bora. Nella baia lì davanti lo snorkelling è fantastico, perché di colpo, e vicino alla riva, la profondità dell’acqua passa dal solito metro a non so quanto ma sicuramente più di 5 metri. Ci sono tantissimi bei pesci colorati e molte razze.

Oggi è stato un giorno un po’ pieno e stancante, non rimane altro che fare qualche bella foto al tramonto, sorseggiando un aperitivo, e preparare per cena l’ormai collaudata carbonara per cui servono pochi ingredienti…Scampato il pericolo del gas della cucina finito (per un pelo troviamo ancora la signora della pensione che ci cambia la bombola), ceniamo al chiaro di luna.

15 agosto 2007 – 24° giorno –Bora-Bora-Moorea Questo Ferragosto lo passeremo a Moorea. Dato che abbiamo il trasferimento per l’aeroporto alle 10, stamattina ce la prendiamo un po’ più comoda, dormiamo fino alle 8 passate (evviva!) e facciamo colazione con calma.

Prendiamo puntuali il pulmino fino al molo, dove il catamarano ci trasporta in aeroporto. Il volo fa scalo a Huanine e riparte quasi subito. Sarà che stiamo volando parecchio, ma inizio a sentire un po’ di mal d’aereo…Tutto passa quando arriviamo alla Pension Motu Iti, tra le bellissime Baia di Cook e Baia di Opunohu, puro lusso se confrontata con le due precedenti. Il bungalow è spazioso, con parquet, letto a 3 piazze in bamboo, veranda sul mare con sedie e tavolino, e bagno ben separato dalla stanza (cioè c’è una porta e non una tendina)…Benessere! Unica pecca: non c’è la spiaggia, ma abbiamo i kayak a disposizione per muoverci. Ci riprendiamo dal viaggio sorseggiando la nostra Hinano (birra locale) in veranda guardando il mare… Usciamo a piedi con l’idea di noleggiare una fun car per domani: prima chiediamo allo Sheraton di fianco alla nostra pensione, dove sparano dei prezzi assurdi; poi ci dirigiamo alla Europcar alla Baia di Cook: sulla mappa non sembra lontanissimo…Ma lo è! Camminiamo per circa 6km e arriviamo alla “Albert Rent a Car”, dove non hanno la Fun Car e ci comunicano che la Europcar che la noleggia è da tutt’altra parte dell’isola. A questo punto noleggiamo per 9000CFP una Hunday Getz per 24 ore, così ci torniamo anche indietro. Facciamo un giretto in macchina e torniamo alla pensione, che sta facendo buio ed è quasi ora di cena (alle 18,30!). Per cena abbiamo un ottimo tonno in salsa di vaniglia e dell’ananas.

16 agosto 2007 – 25° giorno –Moorea Dopo colazione, usciamo con la nostra auto ad esplorare l’isola. E’ una giornata decisamente uggiosa e, per la prima volta in Polinesia, lo resterà fino a sera. Prima di tutto attraversiamo la foresta per arrivare al Belvedere, che ci regala una bella vista sulle due baie e sul monte Rotui. Poi percorriamo l’isola in senso orario lungo la strada principale fino alla parte sud, molto più selvaggia e incontaminata della parte nord. Entriamo in un negozio di perle che principalmente le esporta in Europa ma le vende, diciamo, all’ingrosso. Riesco finalmente a comprarne tre, due piccoline per farne un anello “moi et toi” e una più grande per farne un ciondolo. Hanno un po’ di imperfezioni, ma incastonandole dalla parte più rovinata sembrano quasi perfette; il buco me lo fanno loro, mentre la montatura la farò fare in Italia al ritorno. Da qui parte il mio momento “spese pazze”, che mi porterà nel giro di poche ore all’acquisto compulsivo di vari pareo e prodotti per il corpo locali, tipo Monoi e Tamanù, alla fabbrica di essenze.

Riportiamo la macchina all’autonoleggio e ci facciamo dare uno strappo fino alla pensione, dove rimane giusto il tempo di fare un giro in kayak. In realtà vogliamo testare la nostra resistenza per vedere se è possibile arrivare domani in kayak a Punta Hauru…Considerando che non siamo arrivati nemmeno allo Sheraton e ho già le braccia indolenzite, direi che non se ne parla proprio! Per cena finalmente proviamo il celebre pesce mahi-mahi (una specie di orata)…Gustosissimo! 17 agosto 2007 – 26° giorno –Moorea Anche stamattina il tempo non è il massimo, sempre nuvoloso. Non ci facciamo scoraggiare, noleggiamo le bici vicino alla nostra pensione e puntiamo alla volta di Punta Hauru armati di maschera, pinne e boccaglio. A Punta Hauru la spiaggia è difficilmente accessibile per il susseguirsi di alberghi e case, ma all’Hotel Ibiscus attraversiamo la stradina che porta ai bungalow e nessuno ci dice niente. Di fronte alla spiaggia ci sono due piccoli motu, abbastanza vicini da poter essere raggiunti a nuoto. L’idea era di arrivarci, ma a metà strada l’acqua diventa molto profonda e peraltro la corrente è molto forte, per cui rinunciamo (per colpa mia!). Lo snorkelling comunque è bellissimo, sembra di nuotare in un acquario, tra coralli e pesci variopinti. Ho avvistato anche uno squale grande, le mie scarse nozioni ittiche mi han fatto pensare ad uno squalo limone, ma non mi sono soffermata troppo sulla questione e mi sono allontanata rapidamente! Il tempo è sempre bruttino, pedaliamo indietro alla pensione, mangiamo le banane prese per strada e stiamo un po’ in veranda. Riprendiamo il kayak convinti di arrivare fino alla barriera corallina, ma inizia a piovere e io, contrariata, torno indietro, mentre M. Va avanti per un po’.

Per cena ci servono gamberetti al curry, ancora più buoni del solito! 18 agosto 2007 – 27° giorno –Moorea-Tahaa Ci svegliamo in pieno temporale. Addio sogni di mare per la mattina! Approfittando di un momento in cui non piove, per passare il tempo andiamo a visitare la fabbrica di succhi di frutta. Facciamo un’ottima degustazione di liquori di frutta alle 11 di mattina che ci rende belli allegri, compriamo uno sfizioso aceto d’ananas e aspettiamo pazientemente che smetta di diluviare. La nostra pazienza non viene premiata, per cui ci avviamo sotto la pioggia e facciamo l’autostop fino a quando non si ferma una gentile famigliola polinesiana che ci carica dietro al pick-up. Tornati alla pensione, tutti bagnati aspettiamo il bus per l’aeroporto alle 12,30.

Facciamo scalo a Huanine, volo piuttosto turbolento, e aspettiamo un’oretta il volo per Tahaa. Ma, anche stavolta, quando arriviamo passa tutto, inquietudine e stanchezza. Nonostante il tempo ancora incerto, l’albergo La Pirogue, su un piccolo motu, è fantastico. Isolato e paradisiaco. Il proprietario svizzero ci accoglie con un cocktail di frutta di benvenuto, poco alcolico, dice. Sarà, ma entriamo nel bungalow barcollando, forse perché abbiamo bevuto a stomaco vuoto…Il bungalow, bellissimo, è sulla spiaggia, abbiamo anche uno champagne di benvenuto, che rimandiamo saggiamente a dopo la cena…Intanto, il tramonto su Bora-Bora è imperdibile! Cena fenomenale da tre portate “alla carta”, scegliamo vari piatti tra cui gamberetti alla vaniglia e mahi-mahi alle mandorle come portate principali. Mangiamo decisamente troppo per i nostri standard, ma è tutto troppo buono per rinunciarci! 19 agosto 2007 – 28° giorno –Tahaa Stamattina presto il tempo fa sperare in un miglioramento…Ma le illusioni durano poco! Dopo l’abbondante colazione esploriamo un po’ l’isolotto nella parte di dietro, dove l’oceano si infrange sulla barriera a 20 m dalla costa. Tornando indietro seguiamo le istruzioni de proprietario, prendiamo il kayak doppio e navighiamo fino a quattro motu più a destra. Lì c’è un giardino di corallo bellissimo, con tanti bei pesciolini intorno…Finalmente vediamo Nemo e Marlin nell’anemone (i pesci pagliaccio…)! Tra l’altro i motu sono disabitati e deserti, ci sentiamo davvero Robinson Crusoe. Questo posto è bello da fare spavento, posso solo immaginare cosa sia col sole splendente! E invece torniamo appena in tempo per evitare il diluvio. Ci concediamo cocco appena aperto e champagne in veranda, guardando la pioggia… Al tramonto ripercorriamo un pezzetto di isola accompagnati passo-passo dal fido cane Bamboo. Cena e sonno, ancora sotto la pioggia… 20 agosto 2007 – 29° giorno –Tahaa Con sorpresa ci svegliamo col sole…Finalmente! Abbiamo una grande idea: invece di partecipare alle escursioni organizzate, ci facciamo dare un passaggio in barca all’isola di Tahaa per visitarla in autonomia. Giunti al molo camminiamo per una mezz’ora verso nord, per poi imboccare uno sterrato che porta su in montagna attraversando l’sola. Sono circa 7km di vegetazione tropicale e fanghiglia, ma siamo contenti di non averli percorsi in fuoristrada…Così è sicuramente più avventuroso! Ciò che non sappiamo è che alla fine dello sterrato la nostra Odissea è appena cominciata… L’idea è di arrivare alla Maison Vanille a comprare la vaniglia e poi in autostop tornare al molo dove alle 14,30 ci attende la barca per riportarci al motu. Solo che lungo la strada chiediamo indicazioni e ci dicono che la Casa della Vaniglia è chiusa per lutto. Torniamo indietro, cercando intanto a destra e manca qualcuno che ci venda della vaniglia a prezzi ragionevoli. Un taxi ci offre un passaggio a 30 euro, ma noi ci ostiniamo a camminare convinti che troveremo un passaggio in autostop…Peccato che sia già l’1 e passi una macchina ogni mezz’ora e siamo lontanissimi dalla meta! Riusciamo a fermare un pick-up guidato da una gentile ragazza che però può accompagnarci solo per un pezzetto. Riprendiamo a camminare e dopo circa mezz’ora si ferma un signore impietosito dalle nostre facce disperate, ma può accompagnarci solo per un paio di km (comunque graditi!). Oramai sul punto di perdere ogni speranza, ricompare la nostra eroina, la ragazza del primo passaggio, che ci accompagna finalmente a destinazione! Senonchè una volta arrivati vediamo la nostra barca che ha appena preso il largo (ma che sfiga!), ma un signore che dice di fare il giardiniere alla Pirogue telefona per noi in hotel e ci dice di aspettare al molo che torneranno a prenderci. Nell’attesa siamo circondati da locali, prima tre ragazzine che ci guardano incuriosite e poi un signore che ci ripete per circa 10 volte di essere mezzo polinesiano, mezzo rotuiano, mezzo cinese e mezzo indiano( lo so che i conti non tornano…) e ci offre marijuana…Ma ecco la nostra barchetta! M. Riesce anche a organizzarsi con il giardiniere che promette di portarci della vaniglia domani direttamente in stanza! Insomma torniamo distrutti, affamati e con i piedi gonfi, ma è stato un giro bellissimo che ci ha consentito di avere molti contatti con la gente del posto. Tahaa è un’isola genuina, meno turistica delle altre, popolata da persone gentilissime, che ti salutano sempre quando ti incontrano…Da oggi Tahaa passa di gran lunga al primo posto della mia graduatoria fra le isole! Tornati alla Pirogue abbiamo ancora un paio d’ore per fare il bagno, prendere il sole e , finalmente, rilassarci. E poi, la solita, fantastica, cena… 21 agosto 2007 – 30° giorno –Tahaa-New York (In volo) Il nostro trasferimento per l’aeroporto parte alle 15,45, quindi abbiamo quasi un’intera giornata da trascorrere a Tahaa, anche se senza casa. Con i kayak torniamo agli isolotti del primo giorno, c’è un bel sole e la laguna è scintillante. Volevamo fotografare il pesce pagliaccio, ma non riusciamo più a trovarlo! Tornati indietro abbiamo un bagno con doccia a disposizione, ci prepariamo per la partenza e pranziamo al ristorante. E poi si va… 22 agosto 2007 – 31° giorno –New York Il volo è andato bene, siamo anche riusciti a dormire un po’. Arriviamo NY alle 15, quando per noi sarebbero le 9 di mattina. Prendiamo il pulmino per l’hotel, informandoci direttamente in aeroporto (38$ in due). Il van compie tre volte il giro dell’aeroporto per caricare altri clienti, e ci lascia per ultimi facendoci girare tutta Manhattan all’ora di punta. Arriviamo all’Hotel Edison a Times Square alle 19,30, dopo due ore e mezza! NY mi fa subito un bell’effetto,a me i grattacieli piacciono moltissimo! Doccia rapida e un nostro amico americano ci invita a casa sua per un brindisi e poi ci porta a cena da Peasants a Nolita. Il locale è italiano-trendy, con piatti molto elaborati e ambiente rilassato. Siamo a pezzi ma il nostro amico ha intenti bellicosi, dopo cena ci aspetta una caraffa di sangria in un locale cubano e una festa in un club privato in cui entriamo mezzi imbucati…Finalmente, verso le 2, riusciamo a fuggire e ad andare a dormire! 23 agosto 2007 – 32° giorno –New York-Milano (In volo) La città ci aspetta, tuta e scarpe da ginnastica per breve corsa rigenerante al Central Park.

Dopo il check-out parte il tour della città. Camminiamo per 5 ore e riusciamo a visitare gran parte di Manhattan: Rockfeller Center, Greenwich Village, SoHo, Little Italy, Chinatown e il Financial District. In albero però torniamo in metro, non ce la facciamo più di camminare! A Times Square non resisto e compro una maglietta degli yankees.

Da qui il volo lungo di ritorno con cambio a Parigi.

Sembra che questa avventura sia giunta al termine, e credo di avere ancora bisogno di tempo per metabolizzare il tutto…Non mi resta che dire: alla prossima!



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