Viaggio di nozze on the road

Questo è il breve racconto del nostro viaggio in Messico. Viaggiare “fai-da-te” può, inizialmente, destare perplessità… ma noi crediamo che sia l’unico vero modo per entrare in sintonia con una terra e un popolo così diversi da noi. La lettura di tali racconti di viaggio ci ha dato la spinta decisiva ad intraprendere la nostra...
Scritto da: elena_seri
viaggio di nozze on the road
Partenza il: 03/09/2005
Ritorno il: 17/09/2005
Viaggiatori: in coppia
Questo è il breve racconto del nostro viaggio in Messico.

Viaggiare “fai-da-te” può, inizialmente, destare perplessità… ma noi crediamo che sia l’unico vero modo per entrare in sintonia con una terra e un popolo così diversi da noi. La lettura di tali racconti di viaggio ci ha dato la spinta decisiva ad intraprendere la nostra piccola avventura, per questo, speriamo che la nostra storia spinga altri “scetticissimi cittadini occidentali” a fare altrettanto!! 2 Settembre – Milano/Cancun Partenza con volo Alitalia da Milano Malpensa alle 9.50. Scalo a Miami dopo 9 ore di volo, ne mancano ben 4 alla coincidenza con l’aereo che ci porterà in Messico, ma passano velocemente, tante sono le pratiche e le formalità al controllo passaporti negli States! Ci imbarchiamo finalmente sul volo Mexicana e alle 18.00 ora locale atterriamo all’aeroporto di Cancun! Il viaggio è durato quasi 22 ore… E dobbiamo ancora raggiungere l’albergo! Dopo la breve trafila per il controllo passaporti e il ritiro bagagli (…A noi è andata bene… il tanto temuto semaforo era verde, passiamo senza controllo e soprattutto senza perdere del tempo!) ci dirigiamo agli uffici Hertz adiacenti al piccolo piazzale e ritiriamo l’automobile prenotata dall’Italia, è una Atos, piccolina ma pratica.

Ci mettiamo in macchina tutti contenti…E … sorpresa: sono appena le 8 di sera ed è buio pesto! Le strade, anche quelle in prossimità dell’aeroporto, non sono ben illuminate. Intuiamo subito la prima regola: sfruttare al massimo le ore di luce! Dopo alcuni giri a vuoto raggiungiamo il nostro albergo, il Flamingo Resort Cancun (l’unico prenotato dall’Italia) situato nella Zona Hotelleria. Sprofondiamo nel letto… domani inizia, davvero, la nostra vacanza messicana!! 3 Settembre – Cancun Trascorriamo tutto il giorno a Cancun. Al mattino, dopo una, decisamente abbondate, colazione all’americana, ci dirigiamo verso il centro.

“E questo sarebbe il Messico?!?”, ci domandiamo! Infatti capiamo subito che Cancun è divisa in due: da una lato la Zona Hotelleria, ovvero un susseguirsi di giganteschi alberghi, pub, locali, centri commerciali, cinema…, dall’altra il paese che, comunque, si presenta ben attrezzato per il turista. Infatti nell’ampio viale centrale notiamo numerosi negozi di stile americano/europeo. Entriamo in un ipermercato. Curiosiamo tra gli scaffali e, oltre ad altri generi di prima necessità, compriamo anche un atlante stradale che si rivelerà molto utile (purtroppo il materiale promessoci dall’agenzia viaggi non è mai arrivato!!). Nel pomeriggio ci godiamo il mare che, a dispetto della cementificazione selvaggia, è davvero incantevole: sabbia bianchissima ed acqua cristallina… In serata torniamo a Cancun centro e ceniamo in una dei molti ristoranti in Avenida des Tulipanes, spendiamo 350 Pesos, risulterà tra le più costose del viaggio, ma siamo ancora in zona turistica! 4 Settembre- Cancun/Merida – via Chichen Itza Sveglia presto e colazione in albergo, partiamo alla volta di Chichen Itza. Dopo qualche comprensibile difficoltà nell’interpretazione dei segnali messicani riusciamo a prendere l’autopista 180D (180 pesos in entrata e 45 pesos in uscita). La strada è bella anche se non si incontrano molte automobili solo qualche pullman e, ai lati, solo lussureggiante vegetazione! Usciamo a Piste e in pochi minuti raggiungiamo il sito: 90 pesos a testa più 10 pesos per il parcheggio custodito.

Il paesaggio e i monumenti ci lasciano senza fiato… scattiamo tantissime fotografie! In fondo questo è il primo sito che vediamo! Lungo il sentiero numerosi indio vendono i loro oggetti di artigianato locale… Ma il dubbio che non si tratti di pezzi unici è lecito! Facciamo comunque i primi acquisti, e prendiamo confidenza con “l’arte” della contrattazione)per la quale non siamo affatto portati!). Lasciamo Chichen Itza direzione Merida appena prima dell’assalto dei turisti “all-inclusive” al sito e ci immettiamo nuovamente sull’autopista 180D.

Merida è una delle città più grandi, conta più di un milione di abitanti! Siamo dunque un po’ preoccupati, d’ora in poi non sappiano con certezza cosa ci aspetta e dovremo cavarcela da soli! Fortunatamente le strade sono progressivamente numerate e ci orientiamo facilmente, raggiungiamo il centro città (quasi sempre caratterizzato dalla cattedrale e dalla piazza recintata –lo Zocalo!-).

Dopo un breve momento di vero panico (non vediamo neanche un albergo!) ci fermiamo in una pensione: Charlie 300 pesos con l’aria condizionata. L’aspetto esteriore non è rassicurante, ma la camera ha tutto l’indispensabile, il condizionatore è nuovo e funzionante e, SOPRATTUTTO, è molto pulito! Decisamente il migliore di tutta la vacanza on the road! Usciamo subito, siamo impazienti di visitare la città! Posteggiata l’auto davanti all’hotel (praticamente meglio di un parcheggio custodito!) raggiungiamo la piazza. C’è una gran folla, molti messicani ma anche tanti turisti come noi che si aggirano tra le bancarelle della piazza, siamo capitati di domenica e c’è un’atmosfera davvero allegra e coinvolgente! Ci soffermiamo anche nei numerosi negozi di souvenir ma non compiamo nulla un po’perché spaesati, e un po’ perché infastiditi, dall’atteggiamento di quelle che, poi scopriremo, si chiamano “mascotas”, una sorta di “promoter” che ti porta nel negozio per il quale lavora guadagnando il 30% sui tuoi acquisti! Decidiamo di mangiare nella piazza principale anche per “osservare” un po’ questi messicani provando a capire qualcosa in più di loro… Ceniamo alla “Comida yucateca” (180 pesos), scegliamo, ovviamente, il piatto tipico… buono? cattivo? Abbiamo pareri discordanti in merito… diciamo solo che mangeremo sicuramente meglio più avanti! Il caffè, quello si che era veramente buono! Ma, nonostante la “tazzona” ci si chiudono gli occhi! 5 settembre – MERIDA/CAMPECHE – via Uxmal e Kabah Al mattino di buon ora usciamo per fare colazione. La città sembra un’altra: poca gente in giro, molti ragazzi con gli zaini… Il clima festoso ha lasciato il posto alla routine giornaliera! Decidiamo di mangiare in un piccolo negozio sempre in piazza che assomiglia ad un Autogrill… niente di speciale.

Partiamo: direzione Uxmal! La strada non è il massimo, è una secondaria… attraversa molti villaggi (con conseguente presenza di topes!) ma il traffico è praticamente inesistente…

Giungiamo ad Uxmal. Anche questo sito è affascinante, più di Chichen Itza! Anche il numero dei turisti inizia visibilmente a calare (mentre sale vertiginosamente il numero delle iguane!). Ingresso sito 38 pesos a testa, parcheggio 10 pesos. Dopo un’accurata visita (il sito è meno dispersivo e decisamente meglio conservato di Chichen Izta, in questo modo anche per un occhio poco esperto come il nostro è facile apprezzarlo!) Lasciamo nel primo pomeriggio Uxmal e proseguendo sempre sulla statale raggiungiamo uno dei siti minori: Kabah. Ingresso 30 pesos a testa. Il sito è letteralmente DESERTO ma (forse soprattutto per questo) merita di essere visitato.

Ci rimettiamo in macchina: direzione Campeche… Intanto notiamo stranamente che lungo tutto il percorso nn abbiamo trovato neanche un distributore di benzina! La spiegazione è molto semplice: siamo sulla strada secondaria! Niente paura, sulle principali i distributori si sprecano… Dettaglio nn trascurabile in una vacanza in automobile! Arrivati a Campeche ci dirigiamo verso il centro e decidiamo di dormire all’hotel La Fuente 350 pesos con aria condizionata. Il centro della città è davvero particolare, le piccole case tinteggiate in colori pastello, le mura di cinta (per le quali è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO), i viali lastricati, il lungomare… c’è anche una festa di quartiere: sembra la nostra festa dell’Unità! I messicani qui sono molto diversi. Nonostante una discreta presenza turistica, se ne stanno molto sulle loro. Capiremo poi perché: infatti lo stato di Campeche è uno dei + ricchi grazie alla presenza della società produttrice e distributrice di petrolio messicana, la PEMEX, il turista nn è la loro unica e principale fonte di guadagno! Ceniamo alla Parroquia, 180 pesos, niente di eccezionale, ma le porzioni sono abbondanti e, importantissimo, la cucina è aperta 24 ore su 24! Infatti i nostro orari sono ancora un po’ sballati… 6 Settembre – Campeche/Palenque Ci svegliamo (al solito) prestissimo! La giornata è limpida, siamo un po’ emozionati oggi raggiungeremo il Chiapas e più precisamente il sito di Palenque. Sia la guida, sia i racconti dei nostri predecessori lo celebrano come uno dei più spettacolari! Dopo la colazione alla Parroquia (105 pesos – è ancora l’unico ristorante/bar aperto!!) montiamo in macchina, dobbiamo percorrere ben 315 Km uscire dallo stato di Campeche, attraversare il Tabasco ed entrare in Chiapas! Nonostante la lunga distanza il viaggio vola letteralmente! La varietà del paesaggio rende piacevolissimo lo scorrere dei chilometri; la strada è ben tenuta, vediamo molti villaggi ma, purtroppo (o fortunatamente) durante un rifornimento ad Escarsega, ci accorgiamo che il benzinaio ci vuole fregare… Risolviamo subito la questione, e capiamo di dover tenere gli occhi aperti!! Raggiungiamo il confine con il Chiapas (18 pesos per entrare) e attraversiamo il ponte sul Rio Usumacita: uno spettacolo naturale veramente unico! Il fiume è immenso e ha una portata d’acqua straordinaria! Peccato nn potersi fermare per fare delle fotografie! Mentre ci avviciniamo alla nostra meta le ampie pianure lasciano spazio ad un paesaggio più collinare e (se possibile) ancora più umido! Giungiamo a Palenque. Il paesino vive quasi essenzialmente di turismo, inoltre è tappa obbligata per chi vuole raggiungere San Cristobal del las Casas, di conseguenza è molto attrezzato ma nn per questo ha perso la sua identità culturale, anzi, tra le città da noi visitate forse è quella che ha sublimato meglio la presenza del turista americano ed occidentale.

Troviamo senza difficoltà un albergo e ci dirigiamo subito al sito a 2 km dalla cittadina. Le rovine sono situate all’interno della “biosfera” (con questo termine vengono indicati i parchi naturali). Il posteggio nn è a pagamento, ma su consiglio di altri viaggiatori, diamo 10 pesos ad un ragazzino… tutto il mondo è paese!! Spesso ci siamo sentiti incapaci di descrivere le emozioni che questi paesaggi riuscivano a suscitare ma crediamo che questa incapacità valga soprattutto per Palenque. Le costruzioni maestose ai piedi delle colline, il colore intenso e le forme inusuali della vegetazione tropicale, trasmettono la potenza, ma anche la spiritualità, dei popoli del passato.

Su queste poetiche sensazioni… inizia a piovere! Ovviamente nn siamo attrezzati ma la pioggia è calda e, seppur con maggior concitazione, continuiamo a visitare la biosfera fino alla Cascata della Reine. Usciamo però dalla parte sbagliata e allunghiamo di 2 chilometri! non ci voleva! La prendiamo cmq con filosofia e ne traiamo spunti interessati: incontriamo un gruppo di indio, uno di loro estrae il machete e… Taglia una foglia gigante che usa come ombrello! Non abbiamo il coraggio di fare altrettanto… Nn abbiamo neanche il machete! Bagnati fradici ma felici torniamo verso l’albergo. Ci riposiamo ma, sempre ad un’ora improbabile, il nostro stomaco decide di cenare. Usciamo sotto la pioggia battente, ci infiliamo in uno dei ristoranti della piazza. Siamo stanchi, la cena è pessima (170 pesos), il dio Ciack non è con noi e continua a far piovere eppure viviamo, stasera, il contatto più diretto e commovente di tutto il nostro viaggio! Mentre scongiuriamo di nn aver preso qualche strano virus (in questo ristorante l’igiene nn è certo al primo posto… Ma ce ne siamo accorti un po’ in ritardo!!!!) entra un bambino indio piccolissimo e bagnato come un pulcino. Cerca di vendere le sue borsettine ricamante, ha gli occhi grandi e profondi e, inevitabilmente, ne compriamo una! Si avvicina ad una altro tavolo e una ragazza spagnola gli riempie una delle sue borsette di penne colorate. Il bambino inizia a saltare dalla gioia e quasi ipnotizzato se ne va e scompare tra le viuzze bagnate della città.

Giovani donne e bambini come questo ne incontreremo tanti lungo la nostra strada, ma nonostante i vestiti consunti e i piedi scalzi, i loro sguardi trasmettono sempre una grande dignità e vitalità. 7 Settembre – Palenque/San Cristobal de Las Casas – via Cascate di Misol-Ha e Agua Azul Al mattino, dopo un’ottima colazione ed un ottimo caffè in una torrefazione sulla strada principale, partiamo! La strada non è molta (ormai abbiamo macinato tanti chilometri e siamo “allenati”) ma ostica: 210Km, tempo stimato 4 ore e mezzo! Dopo circa trenta minuti arrivo alle cascate Misol-Ha. Il paesaggio naturale è stupendo e la cascata ha una gettata d’acqua di una forza impressionante! Seconda tappa, poco distante, Agua Azul: il percorso lungo le cascate è ben organizzato ed agevole da percorrere ma forse è ancora presto e nn c’è quasi nessuno: meglio! Giriamo con calma e acquistiamo anche dei souvenir ad ottimo prezzo. L’Agua nn è propriamente Azul… difatti questo è il periodo delle piogge, la guida recita che il momento migliore per visitare le cascate è la stagione secca, febbraio, ma anche così siamo soddisfatti e proseguiamo il nostro viaggio.

La strada è tortuosa, piena di topes, stretta ma allo stesso tempo estremamente frequentata! Guidare è molto + faticoso dei giorni precedenti! Arriviamo finalmente a San Cristobal e ci sistemiamo per due notti all’Hotel “Frate San Bartolomeo” 180 pesos al giorno (senza aria condizionata, ma qui nn serve), ci consigliano un parcheggio a pagamento e noi, quasi stizziti, rifiutiamo. Subito facciamo il giro del centro e notiamo i numerosi negozi di ambra. Curiosando entriamo in uno di questi e scopriamo che è gestito da un italiano trasferitosi in Chaipas da ben 8 anni! Ci facciamo dare qualche dritta su cosa visitare e su cosa mangiare, ci dirigiamo così alla basilica di Nostra Signora di Guadalupe che sovrasta la cittadina e permette di godere di un panorama veramente suggestivo! Cena da Emiliano El Mustache (210 pesos ben spesi).

8 Settembre – San Cristobal Oggi rimarremo tutto il giorno nel cuore del Chiapas! Decisamente è il luogo del Messico che ci ha + colpiti e che c’è rimasto dentro! Al mattino visitiamo il villaggio “turistico-indio” San Juan Chamula, poco distante da San Cristobal. All’interno della chiesa (molto colorata!) gli indio celebrano riti maya e cristiani. L’ingresso è a pagamento 10 pesos. Nella piazza adiacente c’è il mercato ma guardiamo solamente nn ci sembra il caso di comprare da mangiare! Acquistiamo solo braccialetti e cinture colorate da delle bambine indio vestite con i loro costumi tipici. Facciamo un breve giro e vediamo una station wagon che consegna i souvenir (tappeti, stampe, soprammobili in legno etc…) agli indigeni per farglieli vendere! Come già sospettavamo nn è propriamente artigianato locale quello che abbiamo acquistato in questi giorni! La globalizzazione ha toccato anche questi luoghi sperduti! Ma già averne la consapevolezza è soddisfacente! Rientriamo a San Cristobal e visitiamo la cattedrale di Santo Domingo e un altro mercato “dell’artigianato “. In serata ceniamo da Tuluc (260 pesos), decisamente il miglior ristorante del viaggio (consigliamo la Brachetta de Res – provare per credere!).

9 Settembre – San Cristobal/Palenque Ci svegliamo di buon ora. La nostra meta oggi è il sito di Calkmul! Purtroppo incappiamo nel primo imprevisto (e rimarrà l’unico… fortunatamente!) del nostro viaggio. Mentre carichiamo i bagagli ci accorgiamo che qualcuno ci ha rotto un vetro ed entrato nella macchina tentando di rubare lo stereo (che nn c’era!). Non è difficile immaginare la nostra reazione: non solo ci fanno saltare i piani, ma per la prima volta ci sentiamo sperduti e dobbiamo capire come risolvere e soprattutto a chi rivolgerci! Iniziamo a scartabellare la documentazione e i numeri di telefono rilasciatici dall’agenzia. Qui nn c’è la Hertz ma possiamo rivolgerci ad un’agenzia viaggi sua partner. L’agenzia dovrebbe aprire alle 8 (appunto DOVREBBE) ci illudiamo quindi di mantenere la nostra tabella di marcia! All’alba delle 9 arrivano i primi impiegati e finalmente un ragazzo ci da un po’ retta! A questo punto ci mettiamo in testa che l’unico modo per nn commettere omicidio è quello di adeguarsi alle loro tempistiche. Decidiamo quindi di arrivare fino a Palenque con il vetro ricoperto di nastro da pacchi e attendere li la macchina sostitutiva! Fortunatamente l’assicurazione ci proteggeva da danni del genere! Il rientro verso Palenque è mogio! Un misto di delusione ed anche di tristezza: Siamo un po’ inquieti ma consapevoli che anche nella nostra civilissima Italia cose del genere sono all’ordine del giorno! Arriviamo a Paleque ci sistemiamo nell’albergo Casa di Pakal (350 pesos) e aspettiamo l’arrivo della nuova auto! Questa sosta forzata ci permette di apprezzare di + questa bella cittadina, assistiamo anche alla festa in piazza e facciamo scorta di braccialetti colorati! Rivediamo anche il bambino di due giorni prima e gli compriamo un gelato (1 peso! una cifra per noi ridicola!). La sua gioia e il suo “gracias senor” ci fanno fare la pace con questa terra e con questa bella sensazione chiudiamo la nostra avventura in Chiapas! 10 Settembre- Palenque/Chetumal Ci svegliamo all’alba, ma oggi abbiamo in programma moti chilometri! salutiamo questa terra incantata e coloratissima con l’illusione di aver colto almeno per un attimo la vera essenza di questo popolo! Le strade tornano ad essere dritte, le avevamo quasi dimenticate dopo la tratta Palenque – San Cristobal – Palenque! Arriviamo al bivio per Calakmul, paghiamo 18 pesos per l’entrata nella biosfera e, inquietantemente, ci prendono il numero di targa! Proseguiamo, l’entrata del sito è a 60 km dalla strada principale! Inizialmente il percorso nn è male, ma già dopo i primi chilometri la strada si stringe, è piena di curve e la foresta la invade a tratti! Abbiamo anche trovato un albero che cadendo ne aveva ostruito una parte! Arriviamo ad un “altro posto di blocco” dopo circa 20 chilometri dove ci prendono nuovamente la targa e ci dicono “Buona fortuna”! 40 chilometri dopo giungiamo all’entrata del sito! 36 pesos a testa + 20 pesos per due bottiglie d’acqua! Firmiamo addirittura il registro! Siamo gli ottavi visitatori di tutta la giornata ed è già l’una del pomeriggio! Ci addentriamo nella foresta e scegliamo il percorso + breve perché purtroppo nn abbiamo molto tempo! Giunti alla piramide + imponente iniziamo la scalata(perché di scalata trattasi!!!). Arrivati in cima ci godiamo, in piacevole solitudine, il panorama… chilometri e chilometri di intatta foresta e le costruzioni che fanno capolino! Torniamo verso la macchina e incontriamo un ragazzo che lavora all’interno del parco. Parliamo un po’ e scopriamo che lui insieme ad altri lavoratori vive lì! Nella foresta all’interno del parco! Per la disperazione si era messo a parlare con noi e con il nostro improbabile spagnolo! Figuriamoci! Ripercorriamo questi 60 km da rally (ecco il motivo per il quale il sito è fuori dai giri del turismo di massa!) e nel tardo pomeriggio arriviamo a Chetumal. Siamo abbastanza provati e ci sistemiamo all’hotel il Cedro (300 pesos) e mangiamo in un ristorate poco distante (200 pesos).

11 Settembre – Chetumal/Playa del Carmen via Tulum Colazione a Los Cocos (100 pesos) e partiamo direzione Tulum.

Ci fermiamo a Bacalar, il posto è incantevole ma, purtroppo, il livello di pulizia è davvero inadeguato! Arriviamo nel pueblo di Tulum, decidiamo di visitare il sito e di proseguire poi per Playa del Carmen. Dopo Palenque e Calakmul, Tulum (38 pesos per il parcheggio + 30 pesos a testa per entrare nel sito ma vorrebbero farci pagare anche per la fotocamera e la videocamera… siamo impazziti?!?) è una vera delusione! Gli edifici sono recintati e nn si può fare praticamente niente! Impieghiamo 20 minuti netti ed usciamo visibilmente delusi! Riprendiamo il nostro viaggio, ormai la nostra testa è sulle calde spiagge di Playa del Carmen! Arriviamo nella zona alberghiera, di hotel ce ne sono tantissimi e per tutti i gusti e tasche e, essendo bassa stagione , nn è difficile trovare posto e contrattare anche il prezzo! 12-15 Settembre Playa del Carmen Ci imponiamo qualche giorno di riposo anche se Playa del Carmen nn ci entusiasma affatto. Tutto è così orribilmente finto! Perfino gli indio! Il viale principale e pieno di “mascotas” così fastiodosi ed insistenti che evitiamo di passeggiarci! Di locali e similari nn c’è che l’imbarazzo della scelta anche se ad alto rischio “fregatura”. Degni di nota sono però “La Taraja” ristorantino di pesce sul mare nell’avenida 2 e un bar “Cafè e Chocolate!” in una piazzetta di fronte a due mega alberghi super lusso (difficile nn notarli!). 16 Settembre – Playa del Carmen – Milano L’aereo è alle 9 del mattino ci svegliamo all’alba raggiungiamo l’aeroporto di Cancun (50km). Senza commento sono i “simpatici” cartelloni che recitano un “Arrivederci a Cancun” multilingue!! Restituiamo la macchina (2.606 km!) e ci imbarchiamo, “poche ore” e saremo di nuovo a casa. Durante il volo pensiamo a ciò che abbiamo visto e conosciuto e cerchiamo di fissarlo nella nostra mente in maniera indelebile.



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