Viaggio di Nozze in Sudafrica e Mauritius
Poi la splendida discesa nel Basso Veld attraverso il Drakensber Escrapment; un tuffo emozionante nel mare verde e piatto che a perdita d’occhio si perde nell’orizzonte fino al Mozambico. Questa è l’africa che cercavamo, la savana, il parco Kruger.
Passiamo alcuni giorni a Palaborwa, la porta d’ingresso al Kruger centro-settentrionale. La città è tranquilla e ordinata con tanto di villette con piscina e giardini all’inglese, centro commerciale all’americana e campo di calcio. Poi qualcuno ci racconta di quando un leone riuscì ad arrivare nel parcheggio del supermercato in cui riposava un immigrato del Mozambico…
L’ingresso del parco è a pochi km e basta passarlo per dare inizio alla tanto attesa esperienza del safari in auto privata. Ci muoviamo su una lingua d’asfalto attraverso tutti gli ambienti del parco: la savana cespugliosa, sabbiosa, boscosa, rocciosa, la foresta di alberi Mopane, baobab, guadi fangosi, fiumi, stagni etc.. Etc.. E non siamo mai soli.
Succede di tutto la dentro: centinaia di antilopi, bufali, zebre, gnu, facoceri vagano al pascolo con lo sguardo attento di chi potrebbe in ogni momento finire tra le fauci di un leone o un leopardo, un ghepardo oppure un branco di iene o sciacalli. Sono tutti li intorno magari solo a pochi metri. Qualche volta si mostrano senza curarsi di quelle sciocche scatolette metalliche come la nostra. Gli elefanti sembrano invece attratti, forse tentati di farci rotolare via sotto un colpo di proboscide. Le giraffe tentano di nascondersi ma per loro non è facile. Struzzi, faraone e francolini becchettano qua e la. Ippopotami e coccodrilli sono i padroni delle acque del Limpopo; aquile, falchi giocolieri, avvoltoi, buceri ed uccelli variopinti del cielo. Nelle movenze dei Babbuini immaginiamo la storia della nostra specie. Per me, appassionato naturalista fin dalla nascita, un vero paradiso. Ciascun animale ha il suo posto in questo quadro vivente in cui la vita e la morte si rincorrono da sempre. Non è un film, non è uno scherzo, la fuori si fa’ sul serio. Si fa’ strada una misto di emozioni che spaziano dal rispetto alla paura, al senso di inadeguatezza. Improvvisamente realizziamo l’importanza di poter avere un posto sicuro in cui dormire, del cibo, dell’acqua e tante cose che semplicemente prima erano scontate. Consigliamo sicuramente di vivere le giornate nel parco al 100% usufruendo delle meravigliose strutture messe a disposizione. Ci sono le aree barbecue, i musei, le capanne, i bungalow o i resort nel quale trascorrere giornate magiche in perfetta armonia con la natura. Noi abbiamo apprezzato molto il resort situato in una riserva privata direttamente confinante con il parco. Bungalow coloniali curati nei minimi particolari, terrazza sul lago, piscina con cascata, sala lettura stile la mia Africa, ristorante all’aperto, il tutto perfettamente inserito nell’ambiente. I safari a bordo dei land rover sono un po’ faticosi ma quale migliore modo per vivere la rinomata esperienza di un tramonto o un’alba nella savana? Immancabile per un viaggio di nozze.
Consigli per gli altri viaggiatori? Il SA ha molto da offrire in termini di attrattive ed ospitalità ma è piuttosto pericoloso rispetto alla media europea. Mai andare in giro di notte specie nelle zone più degradate e stare generalmente sempre sul ‘chi vive’ non solo all’interno del parco. Per quanto riguarda la vaccinazione antimalarica noi non abbiamo fatto nulla. In due settimane di permanenza nel Kruger a fine marzo ci avranno punto 4 zanzare… In effetti non ne valeva la pena.
La seconda parte del viaggio è stata nell’isola di Mauritius. L’arrivo aereo sull’isola è molto emozionante. Dopo ore di oceano infatti appaiono Mauritius e Reunion solitarie nell’oceano proprio come le classiche isole dei pirati. Verdi di foresta tropicale e alture vulcaniche circondate dalla spumosità chiara tipica della barriera corallina, una attrazione irresistibile. Man mano che l’aereo scende si scopre che l’isola è tutt’altro che disabitata e, anzi, brulica di frenetica e multicolore attività. I nuclei abitati sono distribuiti un po’ su tutta l’isola ed il traffico di vecchie auto, bus e motorini vari intasa spesso le principali vie di comunicazione.
Ma la caratteristica più singolare dei Mauriziani è certamente la varietà delle etnie e la singolare capacità di convivere senza mescolarsi completamente. E’ così che si può incappare in un quartiere indiano con tanto di coloratissimo tempio indù oppure nelle lanterne rosse di una piccola chinatown oppure in un paesino di pescatori creoli o una classica villa europea ottocentesca. Per non parlare poi della varietà di turisti. Il risultato finale è un’atmosfera di mescolanza caratteristica che accompagna piacevolmente il turista in ogni momento. Noi abbiamo soggiornato a Flic en Flac, località un po’ distante dalle mete turistiche più classiche come Gran baie, ma forse per questo più tranquilla e naturale della media. Il nostro tour operator ci ha prenotato uno dei bei Resort che occupano il lunghissimo litorale sabbioso davanti ad una bella barriera corallina: il The Sands. Ci siamo trovati molto bene. La struttura propone le classiche attrazioni: piscina, ristorante, bar, sporting center e centro benessere ma si distingue per la cura dell’ambiente e la cortesia del servizio. Spiaggia corallina ben ombreggiata dalle palme, tanto verde, fiori e uccelli colorati. Un piccolo angolo di paradiso in cui non ci hanno fatto mancare nulla inclusa la ‘honeymoon dinner’ a lume di candela in un gazebo in riva al mare.
E’ stato divertente girare l’isola a bordo di un motorino anche se probabilmente l’auto è il mezzo più adatto mettendo in conto i frequenti sgrulloni di pioggia e la scarsità di benzinai… Da consigliare la crociera in catamarano alla ricerca dei delfini e delle spiagge più isolate oppure gli incredibili colori del tramonto dalla spiaggia di Flic en Flac. Ah, ci si abitua subito al placido ritmo Mauriziano ed è difficile tornare a casa… E’ stato un bel viaggio, il nostro viaggio di nozze, e vorremmo con l’occasione ringraziare tutti coloro che lo hanno reso possibile.