Viaggio di nozze in Guatemala

Piramidi immerse nella foresta tropicale, scene di vita quotidiana fra i più antichi mercati maya e bellissime città
Scritto da: s4forever
viaggio di nozze in guatemala
Partenza il: 21/11/2014
Ritorno il: 27/11/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Un breve estratto del nostro viaggio tra Guatemala e Messico.

L’organizzazione di un matrimonio passa anche per moment intensi e ricchi di frenesia come la scelta del viaggio di nozze. Avendo a disposizione tre settimane sono molte le mete da scegliere, analizzare, sognare.. una cosa era certa… voleva viaggiare almeno in un paese più desueto della classiche accoppiate America-Caraibi o Asia e Polinesia. La scelta è stata semplice, volevamo vedere una metropoli unica, sentire il riecheggiare di una civiltà mistica e affascinante e goderci un mare da sogno che qui a Lido di Camaiore si può solo sognare… mettendo insieme questi fattori ne è uscita la triade New York, Guatemala, Messico. Il mio diario vi racconterà solo la parte guatemalteca, degli altri paesi, in rete, si può trovare di tutto di più.

Abbiamo raggiunto il Guatemala partendo da New York con volo United in un freddo giorno novembrino.. Il calore lo abbiamo trovato subito sull’aereo parlando con viaggiatori guatemaltechi che tornavano in patria per far visita ai parenti.. Tenete presente che una delle risorse del PIL del piccolo paese mesoamericano è dato dai lavoratori emigrati nel paese dello zio Tom. Il viaggio dura circa 5 ore che scorrono lentamente, dal finestrino dell’aereo si alternato paesaggi brulli e grandi città, poi il mare, poi Cuba e, infine, Guatemala City. Arrivati al ritiro bagagli si nota subito la differenza con l’aeroporto JFK. Qui le guardie salutano con il sorriso, la vita è lenta ma tranquilla. Insomma, bienvenidos in Guatemala. Prima tappa, uscire dall’inferno di Guatemala City. Preciso che non ci siamo soffermati nella capitale, le guide la indicano come città pericolosa con solo pochi quartieri tranquilli dove possono stare i turisti; noi, nel dubbio,abbiamo prelevato i quetzales al bancomat dell’aeroporto e noleggiato un taxi per Antigua (circa 10€).

ANTIGUA

Antigua è l’antica capitale del Guatemala, sconvolta più volte da forti terremoti che ne hanno scosso le fondamenta e gli edifici con ingenti perdite in termine di persone, ha perso il titolo di capitale (spostata a Guatemala city), dal 1979 le è stata riconosciuto il titolo patrimonio dell’Unesco.

Diciamo subito che Antigua è bellissima così come è rimasta; case fatiscenti, chiese diroccate, il meraviglioso duomo con parti crollate, perdersi per le calle antiguegne è fantastico, le persone salutano e si fermano a parlare con noi, non hanno problemi a farsi fotografare anzi sono proprio loro a chiedere una foto. Ogni scorcio offre la possibilità di scattare una foto cartolina e visitare i resti del monastero o il convento dei cappuccini è tornare indietro nel tempo. Ecco la sensazione che dà Antigua:. uno stop del flusso temporale. A parte i rombanti chicken bus o i motorini smarmittati tutto sembra rimasto fermo, immobile, preservato, e anche se la modernità è arrivata in modo dirompente, qui sembra che tutto si stia lentamente amalgamando senza distorcere la natura che la identifica.

Non mi dilungo nei dettagli, vi dico solo che a livello di sicurezza noi non ci siamo mai sentiti in pericolo, nemmeno in tarda serata. Abbiamo soggiornato in una posada (posada Don Rodrigo) contorniati dai vulcani e dalla natura esotica e rigogliosa.

Cibo: ottimo.. i piatti guatemaltechi sono a base di pollo, platano e salsa avocado. L’avocado lo usano su tutto, infatti gli abitanti sono chiamati anche pancia verde.

CHICHICASTENANGO

È annoverato fra i più antichi mercati Maya tuttora esistenti. Lo abbiamo raggiunto in autobus salendo su una ripida collina. Siamo quasi a 2000 mt e l’aria fresca e più rarefatta si sente. La prima cosa che ci ha colpito è la vasta fusione di più colori dei vari tessuti esposti sui banchi del mercato (si tiene il martedì e la domenica). Dopo un buon vagabondare ci siamo accorti che il mercato ha perso il retaggio storico ed è diventato più uno spettacolo per turisti, dico spettacolo per non dire trappola. I prezzi della merce è molto cara. La cosa più bella però sono le scene di vita quotidiana, le persone del luogo che comprano le cibarie, i santoni a margini della strada, imbonitori, fiorai, agricoltori e pastori alimentano questo crogiuolo di persone che popola la cittadina. La cosa più stupefacente è il sincretismo tra la cultura Maya e la cultura cattolica. Due religioni di per sé ben diverse convivono nelle chiese. Santi e personaggi mitici fanno parte di un sistema mistico culturale ben delineato che non fa percepire l’obsolescenza né di uno né dell’altro. Dopo il mercato ci siamo diretti sempre in autobus verso Santiago Atitlan dove pernotteremo. Da vedere quindi sia il mercato che le chiese intorno. Sottolineo l’importanza di vivere l’atmosfera del mercato perché ne vale davvero la pena.

SANTIAGO ATITLAN

È uno dei tanti paesini che punteggiano il più grande lago guatemalteco tanto caro ai Maya. Qui si trovano numerose etnie maya. Il paesino in sé non è un granché. Una via centrale che termina sulle rive del lago, qualche mega struttura alberghiera e stop. La vista sul lago è magnifica con in lontananza il grande vulcano spento, ma la carrellata delle meraviglie si ferma qua. Se avete tempo affittate un barcaiolo che vi faccia fare un tour del lago. I paesini che si affacciano sulle rive sono pittoreschi e offrono la possibilità di fare acquisti di souvenir con pochi quetzales. A sera abbiamo cenato in uno dei ristoranti vicini al lago. Il pesce è buono e cucinato con salse ottime, la spesa… irrisoria (11€ in due con due belle birre). La sera girettino romantico e a nanna presto, l’indomani ci aspetta il volo per Flores e quindi Tikal.

TIKAL

Ultimi giorni in Guatemala, si riparte con pullman per Antigua e quindi per Guatemala City… aeroporto… Sotto i nostri occhi il traffico è incessante già alle 6 del mattino. Un via vai incessante mentre attraversiamo la mitica Panamericana, fra catapecchie fatiscenti e mega centri commerciali, segno che il moderno ha conquistato questa zona brulla delle americhe. Prendiamo il volo interno della TACA. Un’oretta di volo su un ATR nuovo e molto rumoroso. Dopo 15 Madonne atterriamo a Flores, ridente cittadina nel mezzo al lago Peten. Siamo in una vasta zona immersa in un verde soffocante, la famosa foresta tropicale maya. Un autobus ci porterà ai margini dell’arco maya di Tikal. Che dire di questo parco. Posso con sicurezza asserire che non ci saremmo mai mossi da lì. Un insieme di piramidi, strutture case degli antichi abitanti indigeni costellano tale zona. Salire sulle immense piramidi e osservare dall’alto una foresta infinita è impressionante. Vedere qua e fare capolino tra le ceiba sacre la testa di piramidi abbandonate mette i brividi anche se fa un caldo umido degno del miglior tempo equatoriale. Ci gustiamo ogni istante di questo tour, ogni cosa diversa dalla nostra notmale routine è degna di essere fotografata e impressa nelle nostre menti.

Lasciamo il parco e il Guatemala con tristezza e nostalgia. Ci aspetta il Messico via terra, lo raggiungeremo in cinque ore, questo tempo ci serve per mettere a posto ogni ricordo del nostro viaggio. Buche sulla strada (o meglio voragini), campi coltivati, allevamenti, frutteti si alternano e scolpiscono un tassello indelebile del nostro cammino.

Siamo arrivati sulle rive dell’Usumacinta, il fiume che divide il Guatemala dal Messico. Inizia una nuova avventura, ma questa, è un’altra storia.



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