Viaggio di nozze giapponese
Dunque, qualche indicazione pratica:
– è assolutamente fattibile andare da soli: è vero, parlano poco inglese, ma girando con una guida come la Lonely Planet dove tutti gli indirizzi sono anche scritti con gli ideogrammi, basta far vedere quello e comunicare a gesti! Nelle stazioni/ aereoporti è tutto bilingue/scritto con caratteri occidentali. Molto utile stampare dall’Italia anche le mappe dei siti degli hotel, scritte in Giapponese. Se ci vedevano in difficoltà, i giapponesi (popolo assolutamente adorabile) cercavano in ogni modo di aiutarci, anche accompagnandoci a volte!
– ci siamo spostati con i treni avendo fatto il Japan Rail Pass (da fare, conviene). Si fa in Italia, li non lo vendono, si abilita al primo treno da prendere e permette di viaggiare pressoché illimitatamente sulle fantastiche ferrovie giapponesi. Tutti i treni sono puntuali, puliti, condizionati ed efficienti. Il controllore addirittura si inchina quando esce dalla carrozza. Le indicazioni sia nelle stazioni che a bordo sono bilingue e sono sia annunciate con altoparlanti che trasmesse su pannelli digitali presenti in carrozza. I bagni sono puliti e funzionanti: viene automaticamente passato l’igienizzante dopo ogni utilizzo.
– vero quello che si dice sui Bancomat, ovvero che è molto difficile usarli con carte occidentali, noi avevamo contanti che abbiamo cambiato in aereoporto appena arrivati. Tendenzialmente abbiamo sempre pagato contanti tranne nei maggiori hotel dove accettavano carte di credito (Amex in particolare)
– essendo in viaggio di nozze, tutti gli hotel che trovate indicati sono di categoria abbastanza alta. In tutti ci siamo trovati benissimo
– è il paese più pulito ed efficiente che io abbia mai visitato. Nonostante la differenza socio – culturale abissale che c’è con l’occidente e le inevitabili incomprensioni che ne derivano, funziona tutto così bene che è impossibile avere dei disguidi!
– Ristoranti e alimentazione: altro che solo sushi! Si mangia di tutto ed è tutto buonissimo! E si capisce che si mangia perché esistono le famose riproduzioni in plastica dei piatti. Abbiamo sempre scelto ristoranti indicati dalla Lonely Planet oppure abbiamo mangiato nei centri commerciali, le cui food court hanno veramente qualunque tipo di cucina. Unica nota: i ristoranti sono quasi sempre “mono piatto”, quindi in un ristorante di sushi si mangia solo sushi, in uno specializzato in tempura trovate solo varianti di tempura e così via. Noi abbiamo cercato di cambiare “specialità” ogni sera, quando ci concedevamo un pasto seduti. A mezzogiorno abbiamo mangiato in fast food nipponici (tendenzialmente “pallette di riso” tipo quelle dei cartoni animati) o alla stazione se dovevamo spostarci. Unica cosa su cui siamo rimasti occidentali è la colazione: è pieno di starbucks o similari dove si trovano caffè americano e brioche varie
– Clima: siamo stati nella prima metà di ottobre e abbiamo trovato tempo sereno ad eccezione di una giornata di pioggia, clima temperato. Giravamo di giorno in jeans e maglietta, con felpa leggera; la sera era sufficiente un giubbotto primaverile. Raccomandate scarpe comode per camminare e facili da levare per le visite ai templi!
– Sul sito JNTO (Japan National Tourist Office) ci sono tantissimi documenti da scaricare con informazioni su ogni località, piantine a volte più dettagliate della Lonely e suggerimenti per giri a piedi (nella categoria walking tours), che consiglio vivamente perché sono ben studiati e permettono di vedere tantissimi punti di interesse
– Il nostro itinerario è di 10 giorni, in cui abbiamo visitato parte di Tokyo, Nikko, Hakone, Takayama, Kanazawa, Kyoto e Nara. E’ fattibile ma abbastanza intenso: tutti i giorni uscivamo dall’albergo verso le sette del mattino e ci rientravamo verso le sette di sera, per poi uscire un’ora dopo per cena. Ma ne è valsa la pena.
Programma di viaggio
Giorno 1: volo Milano – Helsinki – Tokyo Narita
Abbiamo volato con Finnair. Ci siamo trovati bene con la compagnia aerea, sedili di dimensioni superiori alla media e pasti decenti. Abbiamo volato tutto il giorno e causa fuso orario siamo arrivati in Giappone alle 8 del mattino seguente
Giorno 2: arrivo a Tokyo e visita
Siamo arrivati verso le 8 di mattina e da Narita abbiamo attivato il Japan Rail Pass e abbiamo preso il Narita Express per Shinjuku, dove avevamo l’hotel (Hotel Keio Plaza www.keioplaza.com stile occidentale). Ci siamo sistemati e abbiamo iniziato la visita. A partire dalle 12 circa e fino alle 20, abbiamo visitato, spostandoci con la JR Yamanote Line che è utilizzabile gratis con il Japan Rail Pass:
– Parco Yoyogi con tempio Meji
– Omotesando con le sue boutique di lusso e i grattacieli
– Shibuya (visita al famoso incrocio, statua del cane e Love Hotel a Dogesaka)
– Shinjuku (giro del quartiere, grandi magazzini dell’elettronica, fumetteria manga e infine siamo saliti sulle torri del Tokio Metropolitan Government Office – da martedì a domenica dalle 9.30 alle 23, la South Tower invece è aperta il lunedì dalle 9.30 alle 22.00; ne vale la pena, il panorama la sera è da urlo, sembra di essere in Blade Runner)
– Cena a Shinjuku in locale specializzato in shabu-shabu che si chiama Ibuki. (versione giapponese della bourguignonne, il cui funzionamento ci è stato spiegato da una gentilissima cameriera che ci ha mimato ogni singolo gesto da compiere per degustare la carne!!!).
Giorno 3: Tokyo
Ci siamo alzati all’alba e in metropolitana siamo andati al famoso mercato del pesce di Tsukiji. Assolutamente da vedere, merita l’alzataccia delle 04 di mattina! Ci si può vagare per delle ore, tante sono le cose da guardare! E non c’è assolutamente puzza di pesce! Siamo usciti dal mercato verso le 08, abbiamo fatto colazione e da li a piedi siamo andati a Ginza dove abbiamo visto il Sony Building (purtroppo solo dall’esterno perché apre alle 11) e l’International Forum Building, in cui invece siamo riusciti ad entrare (bellissima architettura, vale la visita ed è gratis). Per questo giro abbiamo impiegato tutta la mattinata; abbiamo pranzato vicino all’International Forum Building verso mezzogiorno e da li siamo andati a visitare il Giardino Imperiale (chiuso lunedì) – ci si mette circa un’ora e mezza.
Nel pomeriggio abbiamo preso la metropolitana e siamo andati al parco di UENO a visitare i santuari (dalle 14 circa alle 17) e infine sempre con la metro ci siamo spostati ad Asakusa per visitare il famoso santuario. Molto bello.
Siamo arrivati in hotel verso le 19, cena a Shinjuku in ottimo ristorante di Tempura: il Tsunahachi.
Giorno 4: escursione in giornata a Nikko
Partenza alle 07 di mattina, il tragitto con i treni JR è dalla stazione di UENO a UTSUNOMIYA (circa 45 minuti con Shinkansen) e da li con un regionale a NIKKO (JR Nikko Line, 45 minuti).
Tutti i templi di Nikko sono in un’area distante 30 minuti a piedi dalla stazione, è facilissimo arrivare basta percorrere la strada principale sempre dritto. In alternativa ci sono autobus diretti (10 minuti).
Per visitare la zona dei templi con calma serve circa mezza giornata. Cercate di arrivare il mattino presto perché poi il sito si riempie di scolaresche in gita. La visita vale assolutamente il viaggio da Tokyo, i templi sono molto diversi da quelli che vedrete nel resto del Giappone: scolpiti, intarsiati, con parecchie figure allegoriche, coloratissimi.
Dopo la visita abbiamo pranzato in un ottimo ristorantino lungo la strada principale, l’Hippari Dako, impossibile da non notare in quanto tutte le pareti sono interamente ricoperte da bigliettini scritti dagli avventori! Consigliati gli yaki udon, specialmente se si sente una vaga nostalgia di casa e si vuole provare quanto di più simile alle tagliatelle esista in Giappone…
Dopo pranzo rientro a Tokyo (stessi tempi e treni dell’andata) e subito in hotel a cambiarci. La sera infatti siamo andati a Roppongi per vedere la Tokyo Tower illuminata (versione giappo della Tour Eiffel), fare un giro per locali e soprattutto mangiare in uno dei migliori ristoranti di sushi della città: il Fukuzushi. Un consiglio: non limitatevi ad ordinare quello che riuscite a decifrare dalle immagini dal menu, osservate cosa mangiano intorno a voi e copiate!! Si scoprono così tantissime cose particolari che in Italia non arrivano! E sedetevi al bancone, per non perdere l’arte della preparazione del sushi dal vivo!!
Giorno 5: trasferimento ad Hakone (vicino Mt Fuji)
In questa giornata abbiamo lasciato Tokyo per dirigerci nella zona di Hakone, vicino al monte Fuji. Questa zona è famosa per le sue acque termali (e quindi per provare le onsen, terme tipiche giapponesi) e per la vista sul monte Fuji, che se non è coperto dalle nuvole è molto vicino e bellissimo da ammirare.
La partenza da Tokyo è anche in questo caso presto al mattino (vero le sette) perché vogliamo goderci in pieno l’unica giornata ad Hakone. Per arrivare, è necessario prendere uno shinkansen fino ad Odawara (linea JR, dalla stazione Tokyo ci si mette circa mezz’ora). Una volta arrivati ad Odawara, conviene fare subito il Hakone Free Pass, che permette con un unico biglietto di utilizzare tutti i mezzi di trasporto della zona illimitatamente (ha una durata giornaliera o superiore).
La visita da fare per una giornata immersi nella vulcanica natura giapponese è la seguente. Munitevi di Hakone Free Pass e cominciate:
– da Odawara, con la Hakone Tozan Railway recatevi fino a Gora (circa 40 minuti)
– da Gora, prendete la funicolare fino a Sounzan, dove ci sono dei musei naturali che non abbiamo però visitato
– da Souzan salite sulla cabinovia che porta verso Togendai, ma fermatevi assolutamente alla sosta intermedia (dopo 15 minuti circa) a Owakudani, detta anche “la valle del gran bollore”. Si tratta infatti di una solfatara in cui potete camminare lungo sentieri circondati da piccoli sbuffi di vapore. Il panorama è desertico e bruciacchiato, le rare piante sono secche e se ci sono corsi d’acqua, li vedrete bollire! Da non perdere lo spuntino con le uova cotte nell’acqua vulcanica, il cui guscio si colora interamente di nero! Sfiziose!
– Da Owakudani riprendete la cabinovia per Togendai per un altro quarto d’ora e scendete verso il lago Ashi. Se la giornata è bella, il Fuji svetta di fianco a voi! E’ un panorama stupendo, il Fuji è gigante, conico e vicinissimo!!!
– Arrivati a fondo valle, potete attraversare il lago Ashi con un “suggestivo” vascello dei pirati che vi porta ad Hakonemachi in circa mezz’ora. Il panorama è unico se il Fuji è visibile, altrimenti è comunque un grazioso scorcio delle montagne giapponesi. Noi ci siamo stati in autunno e c’erano dei colori molto belli. Il lago è lungo e stretto, circondato da montagne (ricorda vagamente quello di Como). Nota gastronomica: alla partenza del traghetto c’è una gelateria dove si può provare il gelato al thè verde!
– Scendete dal battello ad Hakonemachi, date un’occhiata al Checkpoint Museum (ricostruzione di una vecchia dogana) e fate la passeggiata lungo la Ancient Cedar Avenue (sentiero circondato da alberi secolari, era una delle strade ufficiali del Giappone imperiale).
– Se avete voglia, potete continuare a camminare lungo il lago fino a Moto Hakone (circa mezz’ora), in alternativa, potete prendere l’autobus. A Moto Hakone potete visitare l’omonimo santuario (con il tori rosso che emerge dal lago e che avrete visto dal battello!).
– Arrivati a Moto Hakone, il giro è concluso e potete prendere il bus per tornare verso Hakone Yumoto e da li a Odawara
Questo giro dura quasi tutta la giornata. Noi siamo arrivati da Tokyo ad Odawara verso le otto e mezza e abbiamo finito il giro verso le 16:30. A quel punto, abbiamo deciso di dormire in zona e ci siamo fermati all’ Hotel Hakone Kowakien . Si trova nella località di Kowakien raggiungibile con il treno locale Hakone Tozan Railway che da Odawara va verso Gora o da Moto Hakone con l’autobus. In realtà si tratta di un hotel in mezzo ai boschi, sarebbe meglio sostare a Gora per la notte; l’unica nota positiva è che l’hotel si trova di fronte al centro termale Yunnesun (http://www.yunessun.com/english/). In ogni caso, tutti i paesini sono a 10/15 minuti di distanza l’uno dall’altro e collegati da bus, quindi non ci sono particolari problemi negli spostamenti.
Parentesi sul centro termale: è un’esperienza da non perdere e assolutamente indimenticabile!! Il centro è diviso in 2 zone: una tradizionale, molto grande e bella, con le classiche onsen, in legno o pietra, al chiuso e in giardini interni. Le terme sono divise fra uomini e donne, ci si entra nudi e si rispetta il “protocollo” delle onsen: prima ci si lava a fondo e poi si entra nelle vasche bollenti, immersi nel silenzio più totale. Da provare. La seconda zona è piuttosto “folkoristica”, dato che le vasche termali sono a tema: abbiamo provato il bagno nel caffè, nel the verde, nel sakè, nel carbone, nel vino. La cosa divertentissima è ammirare i giapponesi che entrano nelle piscine con cuffie, occhialetti e ciambelloni e si divertono come matti!!! Questa zona è mista e ci si accede in costume. L’esperienza merita! Abbiamo cenato in un ristorante del complesso (niente di che stavolta) e siamo tornati (di fronte) in albergo a dormire.
Giorno 6: trasferimento ad Takayama
In questa giornata dalla zona di Hakone ci siamo spostati a Takayama, piccolo centro sulle Alpi Giapponesi famoso per aver conservato il fascino del Giappone di una volta e le sue tradizioni. E’ una delle tappe che ci è piaciute di più del nostro viaggio.
Per arrivarci da Hakone, siamo tornati ad Odawara e da li abbiamo preso prima uno shinkansen per Nagoya (circa un’ora e un quarto di viaggio) e poi un treno panoramico che attraversa le alpi giapponesi (limited express wideview Hida – circa 2 ore e mezza). Il treno panoramico è dotato di grandi finestroni da cui si possono ammirare valli, fiumi, ponti e boschi. Vale la pena farlo di giorno.
Anche in questo caso, siamo partiti verso le 7 di mattina e siamo arrivati a destinazione verso le 14:30. Il tragitto è lungo, ma il panorama fa passare abbastanza velocemente il tempo.
Appena arrivati siamo subito andati nel centro storico, vale veramente la pena di visitarlo. Infatti è costituito da casette in legno in stile tradizionale ed è un vero e proprio museo a cielo aperto. Noi abbiamo avuto la fortuna di arrivarci il giorno in cui si svolgeva il Takayama Matsuri Autumn Festival, con sfilata dei tradizionali carri e dei costumi tradizionali. Molto suggestivo. Dopo aver visto la sfilata, abbiamo passeggiato per il centro e visitato una distilleria di sakè e una antica casa di mercanti (la Kusakabe Heritage House). Molto interessanti. E’ comunque anche piacevole solo passeggiare per la città. Il centro e le attrazioni si visitano tranquillamente in un pomeriggio.
A Takayama abbiamo provato ad alloggiare in una locanda tradizionale, o ryokan. E’ un’esperienza da fare, anche solo per una notte. La ryokan si chiama Tanabe Ryokan, è a gestione familiare e si trova a pochi minuti a piedi dalla stazione JR verso il centro storico. Il personale è in assoluto il più gentile che abbiamo incontrato; la proprietaria, saputo che eravamo in viaggio di nozze, ci ha regalato un piccolo foulard nel tessuto dei kimono! Sono veramente cortesi, disponibili e attenti ad ogni esigenza degli ospiti. Nella Tanabe Ryokan, si cammina a piedi nudi sui tatami, si dorme sul futon, che viene preparato dal personale poco prima di andare a dormire, e sono disponibili 2 onsen, una in legno e una in pietra, entrambe ovviamente pulitissime. Noi abbiamo anche cenato li e ci siamo visti servire una vera e propria cena kaiseki in camera, in cui ogni singolo assaggio veniva preparato ad arte e disposto sulla tavola con grande attenzione all’esposizione e all’armonia della cena. Alcuni piatti rimangono a tutt’oggi sconosciuti, ma sono sicuramente da provare.
Anche la passeggiata serale nel centro storico, benché purtroppo sia tutto chiuso, è suggestiva e riporta alle atmosfere del secolo scorso.
Giorno 7: ancora Takayama e trasferimento a Kanazawa
La mattina, colazione giapponese alla ryokan, sempre servita in camera, e poi di nuovo nel centro di Takayama dove abbiamo visitato i mercati del mattino posti lungo il fiume e siamo stati a curiosare in un paio di antiquari. I mercati non ci hanno entusiasmato a dire la verità, dalle descrizioni li immaginavamo più pittoreschi.
Verso le dieci abbiamo preso un autobus che dalla stazione ci ha portato in circa mezz’ora al Villaggio Hida, ovvero un museo a cielo aperto dove sono state trasferite e restaurate tutte le case antiche della zona, alcune risalenti anche al 1400! Sono le case in legno dal tetto molto spiovente fatti in paglia, che erano state progettate così per evitare che si accumulasse la neve sul tetto sfondandolo. Si possono visitare tutte le case, salire fino al tetto per vederne la caratteristica costruzione con cannule di paglia, entrare in ricostruzioni di costruzioni caratteristiche di un villaggio giapponese del medioevo, come il mulino, la falegnameria, il santuario… Anche in questo caso, la visita si è rivelata molto interessante. Per vederlo con calma, considerate circa 3 ore.
Di ritorno alla stazione di Takayama per le 13, abbiamo quindi preso il treno per Kanazawa, città di mare sul lato occidentale del Giappone famosa per i suoi giardini. Per arrivarci, il tragitto è di nuovo il JR Limited Express Wideview Hida con destinazione Toyama (circa 1 ora e mezza) e quindi il Limited Express che in circa 40 minuti arriva a Kanazawa.
Siamo arrivati verso le 16 e siamo immediatamente andati a visitare il quartiere delle geishe e il quartiere dei samurai. In città ci si sposta facilmente con gli autobus, ne esistono anche di turistici che fermano in tutti i luoghi di interesse. La distanza fra un quartiere e l’altro è di circa 15/ 20 minuti, a seconda del traffico.
Il quartiere delle geishe si chiama Higashi e la via delle case in legno si chiama Chaya. Li è possibile visitare una casa – museo, in cui sono stati ricostruiti gli ambienti tradizionali in cui vivevano le geishe. Ci sono anche delle sale da thè tradizionali, dove un tempo si esibivano le geishe stesse. La visita di quartiere e casa richiede circa un paio d’ore
Il quartiere dei samurai (Nagamachi) offre invece una suggestiva passeggiata fra le antiche ville dei samurai. Noi non siamo riusciti a visitare gli interni delle case, essendo ormai sera, ma una veloce passeggiata nelle piccole vie pedonali della zona è comunque suggestiva.
Abbiamo mangiato in zona in un ristorante specializzato in okonomyaki, ovvero “frittate” di cavolo e maiale cotte alla griglia di fronte agli avventori! Anche in questo caso tutto ottimo. Il nome del ristorante è Kotatsu.
Abbiamo dormito all’hotel Crowne Plaza, stile occidentale, di fronte alla stazione.
Giorno 8: ancora Kanazawa e trasferimento a Kyoto
La mattina sveglia di buon’ora e subito in autobus siamo andati a visitare la principale attrazione di Kanazawa: il giardino Kenroku-en. E’ sicuramente il posto migliore per ammirare l’arte dei giardinieri giapponesi. E’ tutto curatissimo, ordinato e molto molto zen. Anche in questo caso il consiglio è di arrivare presto e di evitare l’orda di turisti in bus organizzati. Considerate un paio d’ore per una visita tranquilla.
Tutto sommato, dovendo indicare cosa mi sia piaciuto di meno, Kanazawa non mi ha entusiasmata; è comunque una città moderna con qualche isola turistica, il giardino è molto bello, ma nel complesso non la consiglierei e spenderei un giorno in più o a Kyoto o a Tokyo.
Visitato il giardino, siamo ripartiti per Kyoto con il JR Limited Express Thunderbird. C’è un collegamento diretto senza fermate intermedie ogni ora e il tragitto dura circa 2 ore. Siamo arrivati a Kyoto verso le 13:00. La stazione innanzitutto merita una visita! E’ un enorme costruzione futuristica in cui sono presenti sia l’ufficio del turismo (molto ben fornito) che 2 centri commerciali pieni zeppi di ristoranti.
Abbiamo girato per Kyoto con la metro, dove disponibile, o con gli autobus. La città è abbastanza grande quindi per ottimizzare i tempi meglio ricorrere ai mezzi pubblici. Da segnalare i Rakubus, autobus turistici che collegano tutti i luoghi di interesse della città.
– Appena arrivati, siamo andati a visitare il Nijo Castle, antico palazzo imperiale. Molto bello, in particolare la passeggiata sul “pavimento dell’usignolo” – provare per credere! La visita richiede un paio d’ore.
Da li ci siamo spostati verso la stazione, vicino alla quale abbiamo visitato i templi gemelli e la pagoda del Toji temple (si dice sia la più alta del Giappone), per poi andare a cena in una delle food court dei centri commerciali.
L’hotel in cui siamo stati a Tokyo è il MONTEREY KYOTO, in stile occidentale. Buona la posizione, in zona centrale e lungo la metropolitana (linea Karasuma).
Giorno 9: Kyoto
L’intera giornata (e di corsa!) è stata dedicata alla visita della zona est, o Higashiyama. Siamo partiti da Kiyomizudera e siamo arrivati al Ginkakuji (o padiglione d’argento), camminando in piccole viette nella zona residenziale di Kyoto. Da non perdere, oltre ai templi citati, il santuario Heian, il Nanzenji, il tempio Honen-in, il tempio Shoren-in, il tempio Chion-in, il tempio Kodaiji e la passeggiata del Filosofo!
Fra il Kiyomizudera e il Kodaiji , ci sono interessantissimi passaggi in vicoli stile “vecchia Kyoto”, dove se il tempo è bello e siete mattinieri è possibile incontrare delle geishe.
La nostra passeggiata si è basata su quanto trovato nel sito del JNTO (il documento si chiama Kyoto Walks ed è completo di mappe molto dettagliate e facili da seguire.
Considerate che siamo partiti dal Kiyomizudera alle 08:30 e siamo arrivati al Ginkakuji verso le 16:30, appena prima della chiusura, praticamente senza fermarci. E’ abbastanza stancante, se avete 2 giorni meglio spezzare. Noi purtroppo non disponevamo che della giornata di oggi!
La sera, stravolti, pranzo nella Food Court della Stazione di Kyoto.
Giorno 10: Nara
Partenza dalla stazione di Kyoto verso le otto con treno della JR Nara Line, che in circa un’ora arriva a Nara. Il paese merita solo per la zona sacra, che si trova a circa mezz’ora di cammino (o 10 minuti di autobus) in salita dalla stazione.
Salendo a piedi, il primo tempio che si incontra è una pagoda chiamata Kofukuji, molto semplice in legno. Quindi si iniziano ad incontrare i famosissimi cervi: è molto divertente osservare i giapponesi che provano ad offrire agli animali i biscotti, per poi scappare terrorizzati nel momento in cui questi si avvicinano! I cervi girano liberi per le strade e i giardini della città, ne incontrerete a bizzeffe!
Dopo i primi giardini, si arriva al tempio Todaiji con il più grande Buddha del Giappone. L’intero tempio è molto grande, per visitarlo tutto ci vogliono circa 4 ore; noi ci siamo limitati alla sala con il Buddha (the Daibutsu-den Hall) e altre due sale principali (Sangatsu-do Hall e Ordination Hall). Nella sala con il Buddha c’è il famoso passaggio grande quanto una sua narice, se si riesce a passare senza essere incastrati, la fortuna sarà propizia! Solitamente, si accingono in questa prova i bambini delle scuole elementari portati in gita a Nara…. E qualche turista sprovveduto che rimane incastrato!
Proseguendo per la collina, ci siamo diretti verso il santuario Kasuga Taisha, famoso per essere circondato da lanterne votive in pietra. Molto suggestivo.
Da li abbiamo preso un autobus e siamo tornati in stazione (erano circa le 14:00) dove abbiamo pranzato velocemente e abbiamo ripreso il treno per Kyoto.
Nel rientro, abbiamo fatto un veloce stop alla stazione di Inari, per visitare il santuario di Fushimi Inari, caratterizzato da un percorso di oltre 4km di “tori” rossi sotto cui passeggiare.
Rientrati a Tokyo, la sera abbiamo fatto un giro per Gion e Pontocho, ma quest’ultima zona non ci è piaciuta particolarmente. Abbiamo mangiato in un ristorante di Tempura a Gion, molto buono, di cui però non ricordo il nome.
Giorno 11: Kyoto e partenza
Abbiamo a disposizione solo la mattinata, dato che il pomeriggio ci trasferiamo ad Osaka dove avremo il volo per le Hawaii, tappa successiva del viaggio di nozze.
Ci siamo dedicati alla zona ovest di Kyoto, di nuovo partendo molto presto, e abbiamo visto:
– Kinkakuji (Golden Pavilion), in assoluto il più bel tempio di Kyoto!
– Ryoanji Temple, famoso per il giardino roccioso
– Ninnaji Temple, un tempo residenza imperial
I tre templi sono a 15/ 20 minuti di cammino l’uno dall’altro e per visitarli ci abbiamo messo tutta la mattinata.
Ci siamo quindi spostati verso la stazione per mangiare e da li (circa 15 minuti a piedi) abbiamo visitato l’ultimo tempio: il Sanjusangendo, con oltre 1000 statue di Buddha! Bellissimo, veramente suggestivo.
Ci siamo quindi spostati all’aereoporto di Osaka, con un treno diretto, in circa 1 ora e mezza.
TORNEREMO SICURAMENTE!!! Mancano ancora tante cose da vedere e il Giappone e i suoi abitanti ci sono rimasti nel cuore!