Viaggio di in moto ai confini del mondo

Danimarca, Norvegia, Finlandia e Svezia... full immersion nella natura più vera e autentica alla scoperta di paesaggi unici e indimenticabili
Scritto da: Rotty
viaggio di in moto ai confini del mondo
Partenza il: 06/08/2011
Ritorno il: 30/08/2011
Viaggiatori: due
Spesa: 3000 €
Ascolta i podcast
 
Diario di Viaggio NORDKAPP – 6/30 AGOSTO 2011

Diego, Lara & la mitica compagna di viaggio BMW K1200GT

1° giorno – Milano, 6 agosto

ITALIA- SVIZZERA – GERMANIA

Sveglia di buon’ora per metterci in marcia il prima possibile. Oggi attraverseremo ben 3 nazioni: Italia, Svizzera e Germania.

Dopo averlo tanto sognato, atteso e programmato, eccoci finalmente pronti per IL VIAGGIO verso Capo Nord.

Il caldo e l’inevitabile coda sulla CO-Chiasso ci accompagnano nel primo tratto di strada ma non appena varchiamo il confine ed entriamo in terra helvetica, tutto ci appare immediatamente migliore, ordinato, diverso. Ci sentiamo già meglio ma … 4€ ca per un imbevibile caffè in autogrill anche no! Ecco rotta la poesia …

E’ invece la pioggia a segnare la traversata di tutta la Germania e alle ore 01.00 ca, arriviamo provati al Best Western di Goettingen, primo stop puramente tecnico.

L’hotel è comodo, non eccessivamente costoso (55€ la doppia senza colazione) e di buon livello.

I primi 800km se ne sono andati e siamo fieri di noi! Domani affronteremo la prossima tappa: la Danimarca.

2° giorno – Hirtshals, 7 agosto

GERMANIA-DANIMARCA

Dopo colazione in hotel, montiamo in sella per percorrere altrettanti 800 km ca che scorreranno via lisci come l’olio grazie al bel panorama che ci accompagnerà.

In serata arriviamo a Hirtshals, ultimo avamposto prima della tanto attesa Norvegia.

Hirtshals è un piccolo paese di mare, dall’aria melanconica e un po’ struggente ma tutto sommato affascinante. Pochissime persone in giro, probabilmente data anche l’ora.

Ci sistemiamo al nostro motel, il Nordsoenn, dove troviamo ad accoglierci una lunga fila di moto e andiamo velocemente a cena allo Skaga Restaurant (l’ultimo ancora aperto); è il ristorante dell’omonimo hotel, dal gusto un po’ retrò ma con una bella vista sul porto.

Dopo la “cena con vista” rientriamo al nostro motel che consigliamo molto, comodissimo, carino, pulito e accogliente, immerso nel verde. Non ci costerà pochissimo (93€ la camera doppia con colazione).

3° giorno – Jorpeland, 8 agosto

DANIMARCA- NORVEGIA

Al nostro risveglio la camera è invasa dalla luce del sole!

Andiamo a fare colazione, circondati per lo più da italiani e motociclisti.

Carichiamo tutti bagagli sulla nostra BMW e ci dirigiamo al porto dove prenderemo la nave della Fjordline che ci condurrà a Kristiansand, Norvegia (3h ca di navigazione).

Fissiamo ovviamente il meglio possibile la moto, grazie all’ausilio delle corde, cinghie e ganci forniti dallo staff della nave anche perché ci viene detto che il mare è grosso …

Decidiamo a questo punto di impasticcarci per il mal di mare (anche se entrambi non ne soffriamo) per evitare di rovinarci la traversata e una volta saliti a bordo realizziamo di aver fatto una scelta saggia.

Dopo un viaggio un po’ turbolento finalmente arriviamo in terra norvegese e per noi si apre un mondo fantastico! Un set cinematografico dove la Natura è regina indiscussa.

Ci troviamo ancora una volta in silenzio e in ammirazione di ciò che ci circonda e cominciamo ad abituarci davvero a tutta questa pace, tranquillità, ordine, regolarità … perfezione.

Kristiansand è la capitale del Sorland, la regione sud della Norvegia ma non abbiamo tempo per fermarci quindi proseguiamo sulla mitica E39, strada panoramica tra le più belle e arriviamo al primo traghetto di una lunga serie che ci condurrà come per incanto nella terra dei fiordi.

Arriviamo così a Jorpeland, dove si trova il mitico Preikestolen, il più famoso belvedere di tutta la Scandinavia, 597 mt a picco sul mare, un posto che non dimenticheremo mai più!

Il tempo ora non è dei migliori e troviamo a fatica il nostro ostello dove trascorreremo fortunatamente due notti. La vista che si apre davanti ai nostri occhi quando raggiungiamo il Preikestolen Fjellstue Mountain Lodge è indescrivibile a parole … è davvero un posto strepitoso, una vista unica, sembra il paradiso!

La struttura che ci ospita e che vanta nello stesso comprensorio sia un piccolo ostello sia un hotel di lusso (che noi non possiamo permetterci), si affaccia su un bellissimo fiordo ed è incastonata in un panorama da cartolina.

Facciamo il check-in e siamo pronti per la nostra camera mignon (la nr 16) che a fatica riesce a tenere 1 persona … e che offre semplicemente un letto a castello, una finestrella e un lavandino per lilliputsiani. Noi dobbiamo quasi alternarci per poterci entrare.

Poiché l’ora è tarda e siamo distrutti dalla fame e dalla stanchezza, non possiamo che cenare al ristorante del complesso. Non abbiamo nessuna voglia di avventurarci in paese anche perché temiamo sia ormai tutto chiuso.

Il ristorante è molto bello e dal tipico design scandinavo. Legno e grandi vetrate che danno sul fiordo e sulla vista impagabile. I prezzi sono più del doppio dei nostri. Le porzioni non sono particolarmente abbondanti ma il cibo buono e molto ben servito.

Finita la cena ci dirigiamo nella nostra stanzetta. Domani ci attende la meraviglia delle meraviglie … il Preikestolen.

4° giorno – Preikestolen, 9 agosto

NORVEGIA

Oggi ci concediamo un paio di ore di sonno in più e dopo esserci disincastrati e usciti dai nostri sacchi a pelo, ritorniamo al ristorante per la colazione. Ah … ho scordato di dire che il loculo ci costerà all’incirca quanto un hotel 4stelle italiano … vale a dire ca 85€ a camera a notte.

Ci prepariamo quindi per l’ascesa al pulpito: quasi 600 mt di dislivello e 2 ore ca di camminata prevalentemente in salita, abbastanza impegnativa ma ne vale la pena.

Il sentiero è molto trafficato ma totalmente immerso nella natura norvegese. Cosa chiedere di più?

Quando finalmente arriviamo in cima al Prejketsolen la vista che si apre davanti a noi è mozzafiato. Ora capiamo perché tutti i tour operator che vendono la crociera tra i fiordi mettano sempre in copertina l’immagine del Prejlkestolen e del fiordo sul quale si affaccia e capiamo perché il nostro ostello costi così tanto … nella camera è incluso il biglietto d’ingresso al pulpito!

Sfortunatamente il tempo non è dei migliori: la pioggia si alterna a sprazzi di sole e quando la nebbia si dirada la Natura appare in tutto il suo splendore. Siamo davvero in un posto fuori dal mondo, fuori dal tempo, in un’altra dimensione …

Per la cena, questa volta optiamo per un china restaurant, in centro a Jorpeland (ci siamo informati bene!). Sebbene a Milano non mangi cinese da anni, devo dire che quello che ci accoglie qui è diverso … è un cinese norvegese … nessuna puzza di fritto e il cibo accettabile e digeribile.

Facciamo un velocissimo giro al piccolissimo porto del paese, struggente e immerso nel silenzio e ci ridirigiamo nuovamente verso l’ostello. Il cielo minaccia pioggia.

5° giorno – Bergen, 10 agosto

NORVEGIA

Quest’oggi la nostra tabella di marcia ci porta a Bergen, detta la capitale dei fiordi e seconda città più importante della Norvegia dopo Oslo.

Percorriamo la panoramica E16, strada bellissima lungo la quale avremo modo di vedere paesaggi inaspettati e scorci così diversi tra loro, uno più bello dell’altro.

Ovviamente l’acqua dei fiordi, delle cascate, dei laghetti, dei rivoli che scendono dalle montagne, la fa da padrona.

La nostra meraviglia è tutto un crescendo. Dalla verdissima e rigogliosa campagna, punteggiata qua e là dalle tipiche e coloratissime casette in legno alla roccia che si incontra allontanandosi dalla costa, pennellata qua e là dalle distese di muschi e licheni e dai laghetti torbosi.

Salendo di quota, la montagna si fa sempre più solitaria, brulla e arida fino a raggiungere l’altopiano dell’Hardangervidda, il deserto nordico, secondo noi tra i paesaggi più belli visti durante questo viaggio.

E’ un paesaggio lunare che sebbene selvaggio, desolato e rude, affascina e intimorisce per la sua cruda vastità che è al contempo intrigante armonia e sinuosità.

La strada sebbene stretta e con qualche curva è comunque ben tenuta.

Consiglio: fate benzina prima di avventurarvi su questo tratto perché è privo di qualsiasi presenza umana.

Proseguendo si comincia la discesa, incontrando prima la zona dei ghiacciai, davvero spettacolari, che arrivano quasi a lambire l’acqua dei fiordi e poco dopo l’Hardangerfjord, uno dei più vasti e abitati che grazie al clima particolarmente mite, favorevole alle coltivazioni, è anche chiamato il frutteto della Norvegia. Infatti, vediamo sfilare svariati frutteti e sul ciglio della strada numerosi baracchini che vendono favolosi e assai invitanti cestini di ciliegie.

Nel corso di questa giornata emotivamente appagante, abbiamo modo di visitare anche un paio di capolavori di architettura religiosa locale, le Stavkirke di Ardal e di Riolda, chiese interamente realizzate in legno e completamente decorate e dipinte. Bellissime! Meritano sicuramente una breve visita.+

La chiesa di Ardal, che si trova nella frazione di Borgund, è la meglio conservata di tutta la Norvegia. Dedicata all’apostolo Andrea, fu eretta all’inizio del XII secolo.

Ad accompagnarci nella visita un allegro vecchietto del posto che ci racconterà vita, morte e miracoli della chiesa e che, nell’augurarci buon proseguimento verso la nostra meta finale, ci dirà di essere stato da giovane a NordKapp in bicicletta. Che bel personaggio!

Il tempo fortunatamente ci ha assistito per quasi tutta la giornata e proseguiamo quindi la nostra rotta per Bergen che è ancora lontana. Arriviamo infatti a destinazione in tarda serata, dopo un forte temporale. Ma si sa: dopo la “tempesta torna sempre il sereno” e nell’ultimo tratto di strada il cielo ci regala un meraviglioso arcobaleno prima e un tramonto infuocato poi, che colorerà di rosso il cielo e il paesaggio, facendoci quasi dimenticare il freddo, la stanchezza, la fame …

Arriviamo quindi a Bergen al calar del sole. La città ci colpisce subito. E’ bella ed elegante. Le case sono molto curate e l’atmosfera frizzante e vivace

Fatichiamo a trovare il pensionato dove abbiamo prenotato, il Marken Gjestehus; è infatti molto poco visibile e mal segnalato; si trova all’interno di un edificio. La camera non è il massimo e non costa poco (74€ ca la doppia senza colazione, senza biancheria e con bagno in comune).

La struttura è vicinissima al centro ma purtroppo per parcheggiare al sicuro la nostra moto dobbiamo andare ad un parcheggio che si trova a 15 min ca a piedi.

Sistemati i bagagli, usciamo per andare alla ricerca di cibo e su consiglio di altri bikers conosciuti nel corso della traversata dalla Danimarca alla Norvegia, andiamo al principale fish&chips, sul mare, che sembra essere quello più frequentato anche dai locali.

In realtà mangeremo male (del pesce fritto pesantissimo) e spenderemo parecchio.

Facciamo un velocissimo giro della Bergen by Night e notiamo che la città è indubbiamente viva e molto giovane.

Rientriamo quindi al pensionato, srotoliamo i nostri sacchi a pelo e crolliamo addormentati come sassi.

6° giorno – Alesund, 11 agosto

NORVEGIA

Dopo aver fatto colazione al vivacissimo e colorato mercato del pesce che anima il porto delle città con cose davvero invitanti (granchi giganti, gamberi, salmone … ) ripartiamo non prima aver visto velocemente

Il celebre quartiere Bryggen, patrimonio dell’UNESCO, che si trova sulla riva est del porto.

Ritroviamo qui tutto il sapore e l’atmosfera della tipica città di mare di una volta, nonostante gli incendi abbiano fatto parecchi danni e non possiamo non ammirare la sfilza di casette in legno coloratissime, tutte storte, appartenute un tempo ai mercanti dediti alla pesca e ora sede di negozi, locali e ristoranti.

Riprendiamo dunque la moto per Alesund, città che ci piacerà molto perché così romantica, silenziosa e magica.

La giornata ci regala un cielo limpidissimo e un sole caldo e la strada che percorriamo continua a non deluderci grazie alla bellezza dei suoi paesaggi.

Quando arriviamo a Alesund ci dirigiamo alla nostra Annecy Summer Guesthouse Kirkegt (un mini appartamento con bagno e piccolo angolo cottura – costo 57€ a camera) mentre per la cena puntiamo ad un kebab.

Dopo cena facciamo una piacevole passeggiata alla marina di Alesund (il principale porto peschereccio del paese) e al centro, famoso perché in stile jugendstill. La città fu infatti quasi interamente ricostruita in stile jugendstill dopo un grave incendio che la distrusse quasi totalmente ad inizio 1900. Il Kaiser Guglielmo II, forte estimatore della Norvegia, si fece promotore della ricostruzione della città.

Tardiamo a rientrare alla nostra guesthaus perché ammaliati dal tramonto. Sebbene siano passate le 22.00 il cielo non è ancora buio bensì attraversato dai tipici colori del calar del sole.

Ci stiamo avvicinando sempre più al grande nord quindi il fenomeno del sole di mezzanotte comincia a farsi sentire prepotentemente.

7° giorno – Trondheim, 12 agosto

NORVEGIA

Oggi arriveremo a Trondheim, la porta del grande nord, terza città della Norvegia.

La strada che percorriamo è come sempre bellissima e ci da modo di conoscere meglio la campagna norvegese con le sue distese di grano, i pascoli, le rorbu – le famose casette degli abitanti del posto.

Trondheim, importante porto del Mare del Nord, merita di essere vista per più ragioni: dal quartiere più antico della città, con le sue belle abitazioni in legno costruite interamente su palafitte, recuperate e riqualificate in lussuosi hotel e ristoranti. Ai monumenti d’arte, tra i quali segnaliamo la Domkirke, la cattedrale gotica; la statua dedicata a Olav I, fondatore della città; il Erkebispegarden, situato accanto alla cattedrale, antico palazzo arcivescovile divenuto successivamente di proprietà della Corona e oggi complesso museale; il Stiftsgarden, il più grande monumento in legno di tutta la Norvegia, un tempo residenza reale.

Ma Trondheim è anche capitale tecnologica del paese, città all’avanguardia, dove fu aperto il primo Istituto Tecnologico agli inizi del 900 e che oggi è considerata la Silicon Valley del paese.

Inoltre, in quanto sede della seconda università della Norvegia, dopo quella di Oslo, e di svariati circoli culturali, Trondheim è sicuramente una meta giovane e assai vivace.

Ci colpisce infatti subito perché molto diversa rispetto alle città fin’ora incontrate: innanzitutto più rumorosa, trafficata, meno ordinata e meno pulita ma nonostante questo ci affascina e … ci piace! Sicuramente molto più variopinta, cosmopolita, alternativa e colorita rispetto alle altre.

Come ci spiegherà poi il simpatico receptionist del nostro pensionato, il Pensjonat Jarlen (86€ ca per la camera doppia senza colazione, confortevole, pulito e ben arredato) siamo fortunati perché siamo capitati in città in occasione del celebre raduno di auto americane in stile anni 60. Il sogno americano in città e nei dintorni è molto sentito e vediamo sfilare per le strade tantissimi macchinoni davvero kitch. Ci diranno inoltre che i norvegesi vanno matti per le auto potenti e … tamarre!

Ceniamo in un ristorantino consigliatoci dal receptionist del pensionato che ci applicherà un piccolo sconto perché ospiti del pensionato e fatto un tour serale, decidiamo di rientrare.

8° giorno – Mosjoen, 13 agosto

NORVEGIA

Pronti, partenza via! Sotto un bellissimo sole caldo partiamo per fare un altro pezzettino di strada in direzione grande nord.

Bellissimi paesaggi e lungo il ciglio della strada comincia la sfilata di cartelli triangolo che ci avvisano di fare attenzione all’attraversamento di alci. Magari ne vedessimo una … aguzziamo la vista ma niente da fare!

In serata arriviamo a Mosjoen che ci da il benvenuto con una targa la quale ci avvisa che siamo esattamente al centro della Norvegia.

Fatichiamo un po’ a trovare il nostro ostello, il Vandererhjem (80€ la doppia), che è effettivamente un po’ fuori dal centro cittadino, nascosto dagli alberi e immerso nella natura, con una spettacolare vista sulle montagne.

Dopo aver cenato presso il kebab, il primo che si incontra entrando in città e che da su una grande rotonda (lo consigliamo per l’enorme simpatia del proprietario), visitiamo il centro di Mosjoen, detto Sjorgata, una piacevole sorpresa non sufficientemente sponsorizzata dalla nostra guida.

Pochissimi passanti, tanto silenzio e pace. Il tempo sembra essersi fermato. Suggestive le casette in legno colorate dei pescatori che si specchiano sull’acqua e estremamente affascinanti i tanti atelier di artisti, fiore all’occhiello del paese.

Notte di luna piena! Ancora qualche foto e si rientra in ostello.

9° giorno – Bodo , 14 agosto

NORVEGIA

Non possiamo chiedere risveglio migliore: dalla nostra finestrella scorgiamo un paesaggio spettacolare che ci riappacifica col mondo e che ci riempie gli occhi e lo spirito!

Tanta emozione perché quest’oggi attraversiamo il circolo polare artico.

La camera dove abbiamo dormito, spaziosa, confortevole e con bagno, è una sorta di mini bungalow che fa parte di un complesso di pre-fabbricati. Facciamo colazione presso il salone dell’ostello, nel corpo centrale della struttura.

Carichiamo la moto e si parte alla volta di Bodo, seguendo una strada panoramica sponsorizzata a ragione anche dalla nostra guida.

La Natura la fa sempre più da padrona. Ci sentiamo ancora più piccoli al suo cospetto. Splendide montagne, tanto verde, mare spettacolare e dai colori caraibici, punteggiato qua e là da isolotti rocciosi … che voglia di fare un tuffo!

Per passare il circolo polare artico decidiamo di farlo nel migliore dei modi, a bordo di un traghetto. I traghetti resteranno di sicuro uno dei ricordi più vivi di questo viaggio poiché piacevoli soste per gustarsi meglio il panorama ma soprattutto conoscere tanti motociclisti e turisti fermi come te in coda in attesa di salpare.

Arriviamo nel tardo pomeriggio a Bodo, porto commerciale e industriale, bombardato nel 1940 e purtroppo ricostruito con uno stile moderno e anonimo, come in molte città norvegesi.

Siamo ormai oltre il circolo polare artico, dove il sole di mezzanotte è visibile dal 4 giu. all’8 lug. e la notte polare dal 14 al 28 dicembre.

Dormiamo al City Hotell, struttura carina, pulita e accogliente a pochi passi dal centro e che ci costerà all’incirca 90€ per una doppia, senza colazione.

Ci sistemiamo e cerchiamo disperatamente un posticino dove cenare. Siamo tentati: Diego vorrebbe farsi un hamburger gigante da Burger King ma alla fine optiamo per qualcosa di un po’ più sano, un bel ristorante cinese! Ci mancava …

Per smaltire l’involtino primavera decidiamo di fare una romantica passeggiata al porto dove ci gustiamo ancora una volta un panorama mozzafiato e un cielo dai colori spettacolari.

Stanchi rientriamo in hotel e andiamo a letto. Domattina sveglia di buon’ora perché il traghetto per le tanto attese Lofoten ci aspetta e non possiamo perderlo!

10° giorno – Lofoten – Andenes, 15 agosto

NORVEGIA

Questa mattina ci svegliamo più emozionati del solito perché tra poche ore saremo alle Lofoten, la terra tanto agognata, l’arcipelago magico e incantevole di cui tanto abbiamo letto. Stando alla bibliografia di settore (quindi a voci attendibili) le Lofoten sono nella top ten dei posti più belli al mondo e da vedere prima di morire … Quindi eccoci qua!

In coda per prendere il traghetto incontriamo tantissimi motociclisti tra cui una simpatica coppia di ragazzi piemontesi, già conosciuti su un altro traghetto, in giro per il paese da un mesetto ormai. Beati loro!

Una volta sul traghetto, ormai espertissimi nel legare la moto, troviamo velocemente posto sul ponte e ci godiamo i pochi raggi di sole per scaldarci un po’.

Dopo 3 ore di navigazione arriviamo finalmente in quello che ci sembra subito il paradiso.

La vista che si apre ai nostri occhi è davvero unica, incredibile … la natura ancora una volta ci appare prepotente e onnipotente e ora capiamo perché questo posto sia così decantato e apprezzato.

Siamo percorsi da fortissime emozioni. Sarà la luce che le illumina, saranno le montagne dalla forma dolce e arrotondata a picco sul mare, saranno i colori vivaci delle rorbu, saranno gli infiniti filari ai quali è appeso il merluzzo ad essiccare (i fiskehjell) … quel che è certo è che le Lofoten hanno un fascino magnetico e pieno di suggestioni. Sembra di essere in una fiaba e non ci stanchiamo mai di fare foto.

L’arcipelago delle Lofoten è costituito da un centinaio di isole, isolotti e scogli e grazie alla corrente del Golfo il clima è tutto sommato mite. La principale attività è ovviamente quella della pesca e direi … il turismo, a giudicare da quanti turisti incontriamo lungo il tragitto.

Capoluogo dell’arcipelago è Svolvaer, importante porto commerciale, di pesca e da tempo meta di artisti e dove facciamo una breve sosta benzina per proseguire verso Andenes, situata proprio sulla punta dell’arcipelago e dove soggiorneremo due gg.

Il paesaggio si fa sempre più selvaggio e ci piace sempre di più. Siamo costantemente accompagnati dall’acqua color smeraldo e dai tipici fiori di campo locali, di un fucsia acceso e vivace e che crescono selvaggi un po’ ovunque.

Ce la godiamo proprio questa giornata, grazie anche al sole che mitiga il freddo e contrasta il forte vento.

Arriviamo a Andenes nel tardo pomeriggio, dopo una giornata davvero emozionante e veniamo immediatamente folgorati da questo paesino dove sembra di stare fuori dal mondo, apparentemente disabitato e fantasma e dove veniamo accolti da un cielo da cartolina e dal grido dei gabbiani che rompono il silenzio.

Cerchiamo la nostra Rom (come qui chiamano i b&b) il Fargeklatten Veita – The Alma Haus e quando arriviamo abbiamo la piacevolissima sorpresa di apprendere che ci hanno cambiato la stanza, assegnandoci per lo stesso prezzo (poco più di 100€ la doppia) un appartamento molto ampio, nuovissimo, ben arredato, estremamente confortevole e moderno. Quindi dalla Alma Haus, dove stanno facendo dei lavori di manutenzione, passiamo alla Kristina Haus. Non ci par vero … è molto più grande di casa mia! Che fortuna!

I proprietari del b&b, una simpatica coppia, ci mostrano la casa e si rendono estremamente disponibili, dandoci svariati consigli.

Ci suggeriscono anche dove cenare ed effettivamente il ristorante, a pochi passi dalla nostra “suite”, è davvero carino! Arredato con gran gusto, ci colpisce per la sua enorme originalità e non ci spieghiamo come possa trovarsi in un posto così remoto come Andenes. Il cibo è ottimo. Nel menu c’è anche la carne di balena la cui caccia qui è purtroppo ancora consentita.

Dopo esserci saziati facciamo un giro per il paese per visitare la sua spiaggia che il sole, che sta calando, rende magicamente rosa, il suo faro alto 48 mt e tutt’ora in funzione e il porto.

Assistiamo forse al più bel tramonto mai visto fino ad ora … restiamo estasiati, a bocca aperta.

Credo che non dimenticheremo mai questi paesaggi che cerchiamo di immortalare al meglio con la macchina fotografica.

Sono le 23.00 e decidiamo di rientrare dato che domattina dobbiamo svegliarci presto per andare alla ricerca di Moby Dick.

11° giorno – Lofoten – Andenes, 16 agosto

NORVEGIA

Ore 8.30 pronti e via! Siamo di fronte al Whale Center per partire per il Whale Safari sperando di essere fortunati e di riuscire a vedere i capodogli (come ci spiegheranno, infatti, qui si possono avvistare questi mammiferi e non le balene. Ma ci accontentiamo lo stesso!).

Andenes, importante centro di pesca, in passato era molto famosa proprio per la caccia alle balene e nella visita al centro di ricerca locale, che precede l’uscita in barca, ci spiegano un po’ di cose interessanti sui cetacei.

Nel corso della navigazione a bordo della Reina e che durerà ca 4 ore, riusciamo fortunatamente ad avvistare i capodogli! Sono davvero uno spettacolo della natura; emozionano, incantano, ammaliano con il loro movimento meccanico ma sinuoso e con il suono emesso dai loro click.

Durante l’escursione ci offrono anche un frugale pranzo a bordo; meno male che c’è un bel brodino caldo a riscaldarci, visto che fa molto freddo e tira vento.

Consigliamo quindi a tutti, sebbene non economica, questa emozionante escursione che ancora una volta ci fa comprendere l’immensità e superiorità della natura.

Scesi a terra andiamo al supermercato a fare un po’ di spesa. Per chi voglia risparmiare un po’, questa è di sicuro la soluzione migliore ed avendo a nostra disposizione un mega appartamento con cucina superaccessoriata … Dopo cena non possiamo non tornare al faro a riammirare il tramonto, a fare altre foto, a riempirci nuovamente gli occhi … chissà quando rivedremo questi posti…

12° giorno – Storkjoset, 17 agosto

NORVEGIA

Sveglia presto perché stamane abbiamo il traghetto per ritornare in Norvegia … ahimé.

Siamo effettivamente molto dispiaciuti nel lasciare Andenes, i suoi tramonti e i suoi colori unici, la sua pace e silenzio, la sua atemporalità, i suoi capodogli e gabbiani … ma confidiamo sia solo un arrivederci!

A bordo del traghetto facciamo la conoscenza di una simpatica coppia di bikers danesi un po’ attempati ma fortissimi, che ci terranno compagnia e ci racconteranno di essersi trasferiti a vivere in Norvegia per il benessere e gli alti standard di vita!

Ci stiamo avvicinando sempre più alla meta finale del viaggio e per la notte ci fermiamo a dormire in una guesthaus sul ciglio della strada, Henriksens Gjestestue, un po’ inquietante e visto quanto offre neppure economica (paghiamo la camera doppia ben ca 110€ con colazione e bagno) ma così è … Qui conosciamo un bmwista milanese, da un mese in giro da solo per la Norvegia … che meraviglia. Anche lui domani sarà a Nordkapp.

Dopo aver appreso che non c’è un centro del paese (effettivamente Storkjoset è un posto orribile) facciamo comunque 4 passi nel nulla e poi andiamo al supermarket per comprarci la cena che consumeremo tristemente nella nostra piccola cameretta: pane, salumi, formaggio, wurstel e qualche pomodoro … che tristezza … ma all’improvviso recupero una piccola candela e quasi per magia … volià … una bella cenetta romantica per festeggiare l’imminenza del grande giorno!

13° giorno – Nordkapp , 18 agosto

NORVEGIA

Ci siamoooo! Oggi è il grande giorno. La meta è vicina!

Siamo emozionatissimi; poco più di 300 km ci separano da Capo Nord.

La strada che percorriamo quest’oggi, la E69, scorre piacevolmente e abbastanza velocemente ma cerchiamo di non perderci nulla, nessun particolare, nessuno scorcio, nessun momento … questo tratto di strada è meraviglioso. Siamo nel mezzo del nulla, sempre più a nord, verso i confini del mondo, verso la terra di nessuno, verso il punto più settentrionale raggiungibile via terra.

I rilievi montani ci fanno da cornice; gli inconfondibili fiori fucsia e viola, l’onnipresente verde smeraldo dell’acqua ci accompagnano; il paesaggio si fa sempre più brullo ma al contempo affascinante e suggestivo, fatto di muschi, licheni e bassi cespugli.

E come non menzionare le simpaticissime renne che tranquillamente scorazzano qua e là, camminano lungo il ciglio della strada, oziano dietro una curva (spesso davvero pericolose se non si è più che prudenti con la moto!). Facciamo centinaia di foto, purtroppo molte mosse perché le renne sono animali abbastanza reticenti e si spaventano alla presenza umana.

L’ultimo tratto di strada è davvero particolare e bello da togliere il fiato: fiancheggiamo il desolato Porsangerfjord, al disotto di enormi stratificazioni rocciose, fino alla deserta isola di Mageroya, dove nessun albero né cespuglio cresce e dove incontriamo tantissimi motociclisti, chi va e chi viene da Capo Nord.

La strada che porta all’isola di Mageroya è a pagamento (e pure cara! 70 NOK per entrare e altrettante per uscire) ed è un tunnel sottomarino di ca 7 km, dove fa un freddo terribile (8°ca, come in tutti i tunnel norvegesi dove tendenzialmente si trova la temperatura media del periodo, quindi coprirsi è d’obbligo) che sbuca direttamente nella cittadina di Honningsvag, l’unico nucleo abitato prima di arrivare “in cima”.

Il freddo comincia a farsi sentire … ma siamo presi da altro!

Fortunatamente la giornata è bellissima, sebbene il forte vento, quindi riusciremo ad arrivare a Nordkapp col tramonto, il momento indubbiamente migliore.

Passiamo al volo in ostello, il Nordkap Hostel (una camera doppia senza bagno la paghiamo ca 100€) per prendere la camera, lasciare i bagagli e ripartire immediatamente per percorrere gli ultimi 30 km. che facciamo con una andatura da crociera per gustarci fino in fondo gli ultimi momenti che ci separano dalla meta.

Diego, che era già stato qui ca 20 anni fa, resta colpito dalle conseguenze che la massificazione del turismo ha purtroppo avuto sul territorio: molta più edilizia e più hotel nei dintorni ma soprattutto all’arrivo a Nordkapp, troviamo un bel casello che delimita l’ingresso all’area (che un tempo non c’era) e dove dobbiamo pagare per entrare: biglietto ridotto 160NOK; l’intero costa 233 NOK. La sola differenza è che con l’intero si ha più flessibilità sugli orari di ingresso all’area e si ha acceso alla zona multimediale del complesso.

Diego ha questa volta l’enorme fortuna di vedere Capo Nord con il sole! Solitamente qui c’è sempre una fitta nebbia che impedisce di vedere lo splendido panorama.

Per contro, però, si accorge che anche questo posto un tempo così ai confini del mondo, ora non lo è più … il parcheggio è pieno di pullman che vomitano turisti provenienti da tutto il mondo.

Ma non ci lasciamo scoraggiare e, una volta parcheggiata la moto, avanziamo spediti verso il nostro obiettivo, verso la motivazione che ci ha spinti a percorrere su due ruote oltre 9000 km … eccolo! Finalmente lo vediamo! Ecco il celeberrimo globo icona di Capo Nord, che domina sul mare, che guarda all’orizzonte.

Non ci sembra vero. Ci sentiamo come due bambini al parco divertimenti. Lo spettacolo è mozzafiato!

Il tramonto che infuoca il cielo fa sembrare tutto ancora più coinvolgente e emozionante. Cerchiamo con i nostri occhi di assorbire quanto più possibile e di imprimere nella nostra memoria quanto ci circonda.

Tira un vento terribile, fa molto freddo e comincia a farsi sera ma siamo qui!

Come per tutti, la foto sotto il globo è ovviamente un must! Cerchiamo di farne quante più possibili alternandoci sul podio con gli altri numerosissimi turisti (attenzione c’è il rischio di rissa per avere la foto col globo in “solitaria”!)

Altro segno dell’arrivo massiccio del turismo è il centro commerciale costruito attorno a Capo Nord, dove si possono acquistare (ovviamente non a poco prezzo) gift tra i più svariati. Ci facciamo ovviamente conquistare da qualche calamita da regalare al rientro in Italia, dal diploma che attesta che IO C’ERO!, dall’adesivo da attaccare sulla moto, prova che anche lei C’ERA!

14° giorno – Karasjok, 19 agosto

NORVEGIA

Con il cuore e lo spirito ancora colmi di emozioni, lasciamo il nostro ostello (questa volta dignitoso e con una colazione più che accettabile) e facciamo un velocissimo giro in moto per il paesello dove le renne vanno a zonzo come se fossero dei gatti randagi.

Ritorniamo verso il tunnel che ci farà uscire dall’isola di Mageroja e sborsiamo altri 117 NOK(non più 70 come all’andata … mah).

I km che percorriamo quest’oggi ci portano verso Karasjok, capitale del popolo dei Sami e sede del loro Parlamento, che purtroppo non riusciamo a vedere perché già chiuso quando arriviamo in città nel tardo pomeriggio!

La città di per sé è veramente triste e detiene un record non invidiabile: aver raggiunto una temperatura di – 51 gradi in inverno.

Non c’è nulla di interessante da vedere se non il Parlamento appunto e forse il Sampi Park, ossia la ricostruzione della civiltà dei Sami e della loro triste storia. Per molto tempo perseguitati e emarginati, i Sami solo recentemente hanno cominciato ad essere accettati e riconosciuti. Solo per fare un esempio, la nascita del giovane Parlamento Sami, che sebbene abbia solo un potere consultivo, ha rappresentato un primo e importante passo verso l’autonomia.

Leggiamo poi che anche il termine Lapponia, la terra di questo popolo, di per sé è spregiativo, derivando da “lapp” che significa toppa e che ha dato vita al verbo rattoppare.

Ci rendiamo però conto di quanto valga la sosta a Karasjok quando arriviamo nel nostro fantastico b&b, scelto appositamente da Diego per farmi un grande regalo.

La struttura è in realtà un allevamento di cani alaskan husky, il cui proprietario, Sven, ha in un secondo momento deciso di costruire 4 spettacolari “cabins” in legno e di farne una struttura ricettiva, affinché anche i turisti potessero vivere questa fantastica esperienza a contatto con la natura e con i suoi cani e prendessero parte alla loro vita quotidiana.

L’Engholm Husky, questo il nome del b&b, si trova completamente immerso nel verde e l’impressione è davvero quella di stare in una favola: il silenzio, la pace, la natura, l’ululare dei cani, musica per le mie orecchie, il rumore dell’acqua che scorre poco più in là e la bellezza della baita dove noi trascorreremo la notte, terribilmente romantica.

Tutto all’interno è realizzato in legno e con gusto rustico, dal tavolo alle panche, dal letto alle lampade, dai soprammobili agli utensili della cucina … non so più dove guardare, cosa toccare e cosa fotografare. Davvero un posto meraviglioso e caldo dove trascorrere una notte romantica e indimenticabile.

Il giorno dopo potremo anche, finalmente, vedere meglio i cani ma soprattutto i puppies e assistere al momento della pappa.

Prima di rintanarci nella nostra fantastica dimora, facciamo un salto al supermercato della città per comprare la cena da consumare nella nostra baita a lume di candela e a suon di ululati!

15° giorno – Inari, 20 agosto

FINLANDIA

Nonostante il risveglio fiabesco nella nostra cabin e la colazione davvero degna di un hotel di lusso, siamo un po’ tristi sia perché stiamo per lasciare questa oasi di pace e questo angolo magico sia perché oggi passeremo il confine e ci sposteremo in Finlandia (comincia seriamente il viaggio del rientro …).

Prima però di ripartire per Inari assistiamo al momento del feeding e non ci vorremmo più staccare dai cani e dai cuccioli che sono davvero adorabili e ti conquistano il cuore.

In totale questo allevamento ospita 60 cani che Sven, supportato dalla figlia e da altri 3 ragazzi, alleva con enorme passione perché poi possano essere utilizzati nelle corse con le slitte. Se non ci fosse stato l’anomalo caldo che ha interessato il paese in questa SUPER SOMMER, avremmo potuto prendere parte ad un giorno di training dei cani nei boschi e nei fiumi circostanti. E’ anche per questo che Diego ha scelto di sostare qui, ma purtroppo fa ancora troppo caldo per gli husky e Sven ci invita a tornare in inverno, la migliore stagione per loro e per vivere questa indimenticabile esperienza.

Salutiamo questo fantastico paese, la Norvegia, che in tutti questi giorni non ha mai smesso di stupirci e di meravigliarci con le sue bellezze e passiamo in Finlandia.

In realtà siamo un po’ prevenuti, sia perché veniamo dalla Norvegia il cui paesaggio sappiamo essere tra i più belli al mondo sia perché i racconti che ci hanno fatto sulla Finlandia non sono stati affatto esaltanti.

Lungo la strada tutta dritta incontriamo tantissime renne che pericolosamente per noi attraversano all’improvviso la strada … e niente alci purtroppo neppure qui!

Dopo un’oretta e trenta abbiamo la conferma che la Finlandia ha poco a che vedere con la Norvegia e arriviamo a Inari, dove risiede la comunità più importante dei Sami. Ciò nonostante la città non offre davvero nulla …

Faticosamente troviamo il nostro villaggio dove abbiamo prenotato per quella notte, l’Holiday Village Inari, (55€ la doppia) che a parer nostro ha molto poco il sapore della vacanza.

Dopo averci assegnato il nostro bungalow e dopo una cenetta coi fiocchi durante la quale rischiamo di bruciare la cucina della casetta, consociamo una spassosissima coppia di motociclisti di Macerata con i quali ci intratteniamo a parlare e a ridere a crepapelle fino alle 2.00 di notte.

16° giorno – Rovaniemi, 21 agosto

FINLANDIA

Oggi la nostra tabella di marcia ci porta a Rovaniemi.

Siamo emozionati (in realtà soprattutto io) all’idea di conoscere Babbo Natale e visitare il suo regno. Sarà sicuramente una cosa che racconteremo a tutti, rientrati in Italia!

La strada che percorriamo è abbastanza monotona se non fosse per le renne, numerosissime e per i laghi di un azzurro molto intenso che qua e là rendono il paesaggio più vario.

La Finlandia è effettivamente detta anche la terra dei 100 laghi, la maggior parte dei quali si concentra nella parte sud-est del paese. Inutile dire che sono una ricchezza fondamentale per il paese e sono particolarmente vissuti dai finlandesi.

Arriviamo a Rovaniemi, capitale della Lapponia, nel pomeriggio e subito rimaniamo colpiti da quanto sia squallida, grigia e triste la città culla di Babbo Natale! Effettivamente anche la nostra guida ci suggerisce di considerarla come un punto di passaggio dal quale ripartire per altri tour del paese. Ma la delusione è forte!

Raggiungiamo, sotto la pioggia, l’hotel dove soggiorneremo per due notti, il Santa Sport Hotel.

La struttura è carina, pulita, molto moderna, con camera spaziosa, accessoriata e con cucina e si trova all’interno di un centro sportivo. Non costa eccessivamente, ossia 80€ ca a notte ma con tutto in camera.

Non siamo proprio in città ma quando riprendiamo la moto per andare alla scoperta del centro, ci accorgiamo che un centro non esiste.

Insomma a Rovaniemi c’è poco e nulla da vedere. Anche dopo essere stata distrutta dai tedeschi nel corso della seconda guerra mondiale, la città è stata ricostruita senza che vi fosse nulla di interessante e piacevole.

Serata quindi all’insegna del relax in hotel. A letto presto perché domani ci aspetta Babbo Natale.

17° giorno – Rovaniemi, 22 agosto

FINLANDIA

Colazione light e ipocalorica in hotel.

Siamo quindi pronti per andare finalmente al Santa Claus Village (che contiamo risollevi un po’ l’immagine della città). La luce del mattino, infatti, non fa che riconfermare la nostra impressione che Rovaniemi sia davvero brutta! Sicuramente vista in inverno, sotto la neve e con tutti gli addobbi e luci natalizie, la città apparirà più suggestiva …

Il Santa Klaus Village è poco fuori Rovaniemi e quando arriviamo con la nostra moto notiamo che il parcheggio è deserto.

Trovandosi esattamente sopra il Circolo Polare Artico, scattiamo un bel po’ di foto sotto il cartello che ne indica le coordinate (66°, 30’, 8’’ nord) e, una volta all’interno del Village, anche lungo la linea di demarcazione.

Eccoci dunque all’interno della casa di Babbo Natale che purtroppo non ci tira su il morale. Sono solo negozi più o meno grandi di souvenir, che vendono tutti gli stessi oggetti e regalini, caffè e ristoranti.

Dobbiamo anche attendere la riapertura del post office dove risiede e lavora Babbo Natale, ora in pausa pranzo.

Ci vengono interdette fotocamere, cellulari e qualsiasi altro oggetto che possa servire per fotografare o riprendere. La sola foto che si possa scattare al vero e unico Babbo Natale e il solo video che si possa girare per immortalarlo, sono esclusiva (a carissimo prezzo) degli elfi, aiutanti di Babbo Natale appunto.

Prima di entrare nella stanza di Santa Claus confabuliamo se comprare o meno la foto a 25€: la risposta è no! Ma non appena varchiamo quella porta … entriamo in un mondo magico. In realtà non è per niente un granché il percorso che ci porterà da Babbo Natale ma psicologicamente tutto ci appare fiabesco.

Eccolo! Finalmente lo scorgiamo! Eccolo seduto comodamente sulla sua poltrona in attesa che un dopo l’altro, entri il turista di turno, scambi due parole due con lui, scatti la foto e se ne vada per lasciare il posto al prossimo avventore, come facciamo noi che gli raccontiamo di essere in viaggio in moto dall’Italia e ci sediamo al suo fianco per essere immortalati.

Babbo Natale, che conosce qualche parola in tutte le lingue, ci dice in italiano che a natale verrà a Roma, ci da una pacca sulla spalla e ci saluta.

L’elfo ci scorta fuori dalla stanza e ci fa vedere tutti gli scatti affinché si venga invogliati a comprare la foto, come faremo noi! Quando mai ci ricapiterà di essere fotografati abbracciati a Babbo Natale?

Rinunciamo alla USB che contiene oltre alle foto anche un video e una serie di immagini di repertorio di Rovaniemi e del Villaggio.

Tutto sommato Babbo Natale ci ha comunque … colpiti. E’ davvero identico al nostro immaginario: panciuto, paffutto, rubicondo, dalla lunga barba bianca e dalla risata inconfondibile!

Lasciamo dunque la casa di Babbo Natale e cerchiamo qualcosa d’altro “di meglio” da vedere: ci dirigiamo al museo Artikum, uno dei più quotati di tutto il paese, sulla storia delle culture e dei popoli al di sopra del Circolo Polare Artico.

Effettivamente si rivelerà molto interessante, educativo e ben fatto, con all’interno svariate mostre a tema, filmati e percorsi interattivi per conoscere al meglio la cultura dei popoli del grande nord, le loro abitudini, la storia dei Sami, la storia di Rovaniemi, la flora e fauna di questa parte del mondo e con approfondimenti sul fenomeno dell’aurora boreale e molto altro ancora.

Usciti dal museo, il tempo è davvero peggiorato e rientriamo in hotel.

18° giorno – Laukka, 23 agosto

FINLANDIA

Quest’oggi dobbiamo raggiungere la città di Laukka, la tappa che precede l’arrivo nella capitale finlandese.

La strada che percorriamo ci ripropone lo stesso paesaggio ormai noto.

Restiamo negativamente colpiti anche degli autogrill e locali che incontriamo lungo la strada (sebbene apprendiamo che i finlandesi sono grandi bevitori di caffè, consumandone all’incirca 10 kg a testa all’anno) che nulla hanno a che vedere con quelli norvegesi, veri paradisi per i golosi.

Arriviamo a destinazione sotto una pioggia torrenziale, bagnati e infreddoliti.

L’Hotel, lo SPA Perunka (60 € la doppia con bagno e colazione) fa un po’ paura visto dall’esterno; sembra quasi un ospedale e una volta al suo interno, ci accorgiamo che la maggior parte degli ospiti sono persone anziane.

La nostra camera è tutto sommato accogliente e col bagno privato! In realtà avremmo anche l’accesso alla sauna, ma dati i tempi ristretti ci concentriamo sull’indispensabile … ossia cenare.

Solo due parole sul rito della sauna, parte fondamentale della cultura locale e della vita quotidiana di ciascun finlandese, rimedio a tutti i mali, luogo di relax e meditazione, dove andare anche con la famiglia e gli amici. Ce ne sono oltre 1 milione e mezzo in tutta la nazione; molte private, presso le singole abitazioni, dove essere invitati è un grande onore, molte pubbliche.

Vi si entra completamente nudi; ecco perché nelle saune pubbliche c’è quasi sempre la distinzione fra i due sessi e la si fa sia in inverno sia in estate. Ciliegina sulla torta: la sauna beer!

Dopo cena, poiché i dintorni non offrono nulla, andiamo a dormire.

19° giorno – Helsinki, 24 agosto

FINLANDIA

Rivalutiamo lo SPA Perunka Hotel all’indomani; alla luce del giorno ci rendiamo conto che i dintorni dell’hotel non sono poi così brutti … c’è molto verde e molta tranquillità, c’è un bel laghetto circondato da una invitante passeggiata; ecco il perché del target dello SPA Perunka.

In tarda mattina ripartiamo, destinazione Helsinki.

Arriviamo a destinazione nel primo pomeriggio, fortunatamente con un bel sole che ci scalda un po’. Dopo aver percorso così tanti km in mezzo solo alle pinete e alla vegetazione, tornare a contatto con la civiltà ci mette un po’ a disagio, per quanto si noti subito quanto la città sia vivibile e a misura d’uomo.

Cerchiamo il nostro ostello Academia, dove soggiorneremo.

Fortunatamente è centrale, con parcheggio per la moto adiacente, camera abbastanza spaziosa, senza bagno privato ma con angolo cucina. Costo: 72€ senza colazione.

Ci cambiamo in frettissima perché siamo curiosi di visitare la città, godendo ancora della luce del giorno.

Helsinki ci colpisce subito per la sua vivacità, dinamicità, semplicità, per l’aria leggera e spensierata che si respira; è sicuramente una città molto giovane, viva e a tratti alternativa.

Dato il clima molto piacevole (come del resto accade in tutte quelle città che in inverno sono davvero proibitive per il freddo) gli abitanti vivono molto all’aperto, popolando le strade, le piazze, i locali, i parchi e i giardini. Tutto il contrario di quanto fanno durante la stagione rigida.

20° giorno – Helsinki, 25 agosto

FINLANDIA

Anche oggi a Helsinki splende un fantastico sole!

Facciamo un altro giro per la città e decidiamo di visitare l’arcipelago in motoscafo. Escursione molto piacevole e da consigliare anche perché le attrattive di Helsinki non sono molte!

Nel nostro tour passiamo dunque anche davanti all’isola di Suomenlinna, patrimonio dell’UNESCO per la sua fortezza che fu sede dei più importanti fatti storici finlandesi quando i russi la strapparono agli svedesi ad inizio 1800. Oggi molto frequentata dai turisti ma anche dai locali per farci piacevoli pic nic.

Ritornati sulla terraferma, ci dirigiamo spediti al mercato del pesce. E c’è davvero l’imbarazzo della scelta … è un tripudio di colori e profumi.

Dopo pranzo e per godere ancora un po’ del tepore e del bel clima, seduti su una panchina fronte mare, assaporiamo anche dei dolcissimi frutti di bosco, tipici di questa zona.

Staremmo qui per sempre ma la tabella di marcia ci chiama, così ci dirigiamo verso l’ostello per preparare la moto e ripartire. Ci aspetta la traversata in nave!

Arriviamo al porto e dopo una breve attesa saliamo a bordo. La nostra cabina è di tutto rispetto con bagno e doccia privati.

Una volta a bordo della nave ci colpiscono i passeggeri già ubriachi alle 18.00.

Ceniamo con improbabili panini e dato che gli ubriachi sembrano aumentare sempre più, facciamo un veloce giro della nave ma alla fine andiamo in cabina. Non faremo fatica ad addormentarci.

21° giorno – Eksjio, 26 agosto

SVEZIA

Oggi sbarchiamo in terra svedese, a Stoccolma ma riprendiamo la strada per la volta di Eksjio.

La strada che ci porta verso Eksjio è piacevole e immersa nel verde.

Ce la prendiamo con comodo e arriviamo a destinazione nel tardo pomeriggio. Il Pensionat Paradis (76€ Ca per la camera doppia, colazione incluse, bagno in comune) ci attende.

Scopriamo che in questi giorni a Eksjio è in corso una delle più importanti feste del paese – l’Eksjio Town Festival – con un fitto calendario di concerti all’aperto. Tant’è che a Eksjio è tutto esaurito! Fortunatamente noi abbiamo prenotato il nostro B& B per tempo.

Quando abbiamo programmato la nostra sosta in Svezia abbiamo deciso di non fermarci a Stoccolma, che più o meno avevamo già visto entrambi, bensì di cercare qualcosa di più insolito e di meno scontato e a dire il vero di meno caotico.

Abbiamo dunque optato per Eksjio, il paese dove è stato ambientato il film di Pippi Calze Lunghe, perché abbiamo letto che conserva tra le più vecchie case in legno del paese, alcune risalenti addirittura al XVI secolo, molto ben preservate.

Raggiungiamo quindi il piccolo centro del piccolo paese di Eksjio dove fervono i preparativi per la festa.

Ci addentriamo per fare una veloce visita alle celebri case in legno, alcune delle quali sono state ricostruite dopo un terribile incendio sul finire del 1800 che devastò parte della cittadina, che ci colpiscono oltre che per il loro stato attuale di conservazione e per come sono state ricostruite, per i colori allegri e variegati (sono tutte rosse, azzurre, gialle, bianche …) e i bei giardini in fiore che le circondano.

Mangiamo una pizza al volo e fuggiamo perché sta per cominciare un concerto di una famosa star che noi non conosciamo ma che sembra faccia impazzire le teenager locali e rischiamo che ci facciano pagare l’accesso al centro.

Rientriamo in hotel.

22° giorno – Isola di MON (Borre), 27 agosto

DENMARK

Oggi lasciamo definitivamente la Scandinavia (ahimè) per andare in Danimarca dove non ci fermeremo in grandi città (vd Copenhagen) bensì in un piccolo paese, appositamente scelto dall’Italia in fase di programmazione, un angolo del paese poco noto o quanto meno distante dagli itinerari del turismo di massa: Borre, sull’isola di Mon.

Fa freddo e piove parecchio.

Arriviamo a Borre nel tardo pomeriggio ma sembra notte a causa del color plumbeo del cielo. Nelle strade non c’è praticamente nessuno e fatichiamo a trovare il nostro b&b.

Quando alla fine riusciamo ad arrivare al Klintholm Bed & Breakfast, ci accoglie il proprietario, una persona molto cordiale, sorridente, simpatica e socievole che ci fa parcheggiare la moto in garage e ci fa strada verso la nostra camera.

Il b&b ci piace molto. Costo: 90€ ca per la doppia, a notte, con la colazione inclusa. Accoglienti, familiari e caldi gli spazi comuni; spaziosa, ben arredata e pulita la camera, con 4 letti e bagno privato, ampio e multi accessoriato.

L’atmosfera che si respira in questo paesino e all’interno del b&b è particolare e molto piacevole. Direi estremamente rilassante …

Il proprietario ci consiglia dove mangiare, che fare e cosa vedere sull’Isola di Mon. Noi in realtà ci siamo già informati dall’Italia e abbiamo scelto Mon proprio per la bellezza delle sue bianche falesie e per l’aria selvaggia e incontaminata del paesaggio.

Il tempo non sembra migliorare, anzi il cielo è sempre più scuro e minaccioso ma ci dirigiamo ugualmente verso il mare dove troveremo il centro del paese e il nostro ristorante, il Klintholm Rogeri.

Il ristorante è effettivamente assolutamente degno di nota. Vi fanno addirittura due turni perché è sempre pieno (non si capisce da dove sbuchino tutti questi clienti) e ci accoglie un ricchissimo buffet pieno di cose invitanti, dalle zuppe agli antipasti, dalle verdure alla carne, dal pesce ai dessert. E la spesa è assolutamente accettabile. Decidiamo di tornarci anche la sera successiva.

Dopo aver mangiato rientriamo al ns b&b e ci prepariamo un bella tisana.

23° giorno – Isola di MON (Borre), 28 agosto

DENMARK

La giornata inizia di buon’ora, come sempre. Facciamo colazione insieme agli altri ospiti del b&b e ci prepariamo per andare a visitare quelle falesie bianche e a strapiombo sul mare che tanto ci hanno colpito in foto e che ci hanno fatto optare per l’isola piuttosto che per altro.

Il proprietario del b&b ci mostra gli itinerari migliori da percorrere alla scoperta delle white cliffs e ci da un paio di dritte. Quindi partiamo!

Ci gustiamo prima la natura selvaggia dell’isola e facciamo un bel giro in moto dei dintorni per poi raggiungere le falesie.

Lasciata la moto ci incamminiamo dunque e dopo poco la vista e il panorama che si apre davanti ai nostri occhi è indescrivibile. Ancora una volta siamo riusciti a scovare un paesaggio da sogno e incontaminato; il bianco puro delle pareti rocciose, alte ca 130 mt., brilla alla luce del sole ma soprattutto al turchese del mare.

Purtroppo notiamo anche il punto dove 2 enormi falesie sono purtroppo crollate nel 2007 e franate in mare.

Facciamo come sempre tantissime foto e decidiamo di proseguire nel nostro trekking spingendoci fino al mare e alle bianche spiagge.

Proseguiamo poi alla volta di alcune chiese che sia la guida sia il titolare del b&b ci hanno detto essere imperdibili ma non prima essere passati per i giardini di Liselund, concepiti in stile romantico e voluti da Antoine de la Calmette sul finire del 1700 come dono alla moglie Lise.

Un luogo poetico, affascinante e molto ordinato che sembra contrastare con la natura selvaggia delle cliffs.

Un susseguirsi di alberi rari e di fiori pregiati e delicati, interrotto qua e là da piccole cascate, stagni, rivoli d’acqua e movimentato dalla villa di campagna di Liselund e da alcuni padiglioni e costruzioni in stile orientale.

Tornando alle nostre chiese, ce ne sono molte su tutta l’isola. Decidiamo di visitare le più rappresentative che effettivamente non ci deluderanno: Elmelunde, Fanefjord …

Fantastici e molto rinomati gli affreschi, molti dei quali ritraggono gli abitanti del XV secolo, nei loro usi e costumi, se non scene religiose e tratte dalla Bibbia. In tutte è forte il legame con il mare.

Nel rientrare al nostro b&b, passiamo velocemente per il piccolo centro di Stege, la principale località dell’isola, dove i ritmi scorrono dolci e placidi.

Tornati al b&b, controlliamo velocemente su internet gli orari del traghetto che dovremo prendere l’indomani per tornare sulla terraferma e proseguire, ahimè verso la Germania dove faremo l’ultima tappa del tour.

24° giorno – Leipzig, 29 agosto

GERMANY

Quest’oggi ci svegliamo molto tristi all’’idea di lasciare questa oasi di pace così accogliente, questo angolo di mondo dove tutto sembra essersi fermato, dove sembra che stress e frenesia non esistano.

Ci attendono parecchi km di autostrada che ci riavvicineranno drasticamente a casa, purtroppo, con una sosta intermedia a Lipsia, dove sosteremo per la notte.

La città mostra i tipici tratti di una città tedesca della DDR ma decisamente dinamica, giovane e in movimento.

Raggiunto l’hotel dove soggiorneremo e sistemata la moto in un parcheggio a pagamento poco distante, ci prepariamo per visitare, anche se per molto poco, il centro.

L’hotel nel quale soggiorniamo è il Royal International Leipzig, moderno e di buon livello. Nulla da dire! Facciamo quindi una bella passeggiata; siamo un po’ indecisi su dove fermarci per la cena. Alla fine ci lasciamo convincere dalla Casa della Patata, dove si cucina la patata in tutte le salse.

Dopo aver fatto due passi, si rientra in hotel.

25° giorno – MILANO , 30 agosto

ITALY

Ci svegliamo con un quesito … ma perché? Perché dobbiamo tornare?

Facciamo colazione in hotel e ci prepariamo per ripartire.

Lungo l’autostrada tedesca niente da segnalare. Stessa cosa dicasi per quella svizzera.

Nel tardo pomeriggio varchiamo il confine e ci prepariamo psicologicamente …

26° giorno – casa Milano – 31 agosto

Che dire di questo fantastico viaggio vissuto on the road, fuori dagli schemi e lontano dai soliti ritmi?

Sicuramente resterà tra i più bei viaggi mai fatti … merito dei fantastici paesaggi attraversati, delle indescrivibili emozioni, atmosfere e momenti unici vissuti.

La Scandinavia (in particolar modo la Norvegia) e quello scorcio di Danimarca che abbiamo conosciuto, li consiglieremmo a tutti quei viaggiatori che amano la natura, la pace, la quiete…

Difficile stilare una top ten, ma sicuramente tra le località che non si può non visitare, il Preikestolen, le Lofoten, l’Hardangervidda (il deserto nordico), Capo Nord…

Consiglio: a meno che non viaggiate con la tenda, prenotate il più possibile gli hotel da casa onde evitare di perdere tempo ma soprattutto dover pagare tariffe salate.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche