Viaggio con le nonne: turiste per caso a Roma

L’idea ci era venuta domenica scorsa facendo una passeggiata alle Cascine; inizialmente si pensava di portare a pranzo fuori le nonne nei dintorni di Firenze, ma poi ci è venuta un’idea e abbiamo gettato l’esca: SAN PIETRO !!! Lunedì ci siamo buttati sul telefono e, bisogna dirlo, l’idea è andata velocemente in porto. Oggi, alle 4:10...
Scritto da: graziano
viaggio con le nonne: turiste per caso a roma
Partenza il: 30/09/2006
Ritorno il: 30/09/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
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L’idea ci era venuta domenica scorsa facendo una passeggiata alle Cascine; inizialmente si pensava di portare a pranzo fuori le nonne nei dintorni di Firenze, ma poi ci è venuta un’idea e abbiamo gettato l’esca: SAN PIETRO !!! Lunedì ci siamo buttati sul telefono e, bisogna dirlo, l’idea è andata velocemente in porto.

Oggi, alle 4:10 siamo partiti da Firenze per andare a prelevare la prima nonna, che puntualissima scende appena vede arrivare la macchina; ripartiamo e, poco distante, abita la seconda nonna; qui siamo addirittura attesi sul portone di casa. Partiamo diretti all’Incisa per prendere l’autostrada. Il viaggio è tranquillo e la conversazione è animata.

Prima tappa: area di servizio Fabro per colazione (3 cornetti, 3 cappuccini, 1 panino con la mortadella e 1 bottiglietta d’acqua), poi una capatina in bagno… non si sa mai. Proseguiamo per Roma; le nonne, anche se interessate alle indicazioni del satellitare che ci dovrebbe portare nel Lungotevere Gianicolense, spesso con i loro commenti coprono la voce di “Arianna”: e noi alziamo il volume.

Alle 8:30 parcheggiamo al punto previsto del lungotevere, e, a passo a passo, lentamente, ci dirigiamo in San Pietro che dista circa 300 metri. Facciamo la fila, ancora breve, al metal detector, ( le nonne sono piuttosto diffidenti nel lasciare la borsa sull’apposito nastro: una è preoccupata per il suo mezzo panino alla mortadella che ha in borsa: mica glielo sequestreranno?) Saliamo i gradini ed… Entriamo. L’enorme edificio a quest’ora è semivuoto. Sostiamo davanti alla Pietà nella navata di destra e poi andiamo, poco più avanti, al sarcofago che raccoglie le spoglie del Papa Buono. La vista del beato volto che sembra dormire suscita nelle nonne momenti di commozione, ma ben presto un altro pensiero prende il sopravvento: l’offerta; bisogna trovare una cassettina per l’offerta, per l’elemosina; la chiesa pullula di cassette per le offerte e ben presto il “ dovere” è compiuto e non solo in una cassetta! Passo successivo: sfiorare il piede destro dell’apostolo Pietro; compiuto il rito dello “sfioramento” usciamo dalla basilica e ci mettiamo in fila per visitare le tombe dei papi che si trovano al livello inferiore. La fila è abbastanza lunga (i soliti turisti tedeschi e giapponesi ci passano avanti) ma ben disciplinata da cerberi commessi che “sferzano” i pellegrini a fare veloci e quasi non soffermarsi presso le tombe. Risaliamo alla luce del sole e…Meraviglia !!! sotto l’arco che riporta al sagrato della basilica fanno mostra di sé due biondini in costume cinquecentesco da guardia svizzera…La foto di rito è un obbligo! L’aria si è fatta più calda e le nonne si levano il golfino mentre percorriamo via della Conciliazione diretti a Castel Sant’Angelo. Passiamo sul Ponte dell’Angelo; la fatica comincia a farsi sentire; ci si siede per un riposino. Siamo dall’altra parte del Tevere; facciamo il percorso inverso fino al Ponte Principe Amedeo per raggiungere la macchina, presa la quale saliamo al Granicolo.

C’è purtroppo un po’ di foschia, ma il panorama di Roma è uno di quelli che mozzano il fiato: passeggiata per i vialetti, riposino su una panchina, capatina ai bagni, fino a quando a mezzogiorno, mentre saliamo in macchina…Puum lo sparo del cannone! Usciamo senza problemi dal centro di Roma; Arianna “urla” le sue indicazioni verso il raccordo anulare prima e verso l’A 1 poi. Alle 13.00 usciamo a Magliano Sabina per il pranzo.

Non stiamo certo leggeri: le nonne non disdegnano bucatini all’amatriciana (anche con piccante), né spezzatino con olive né dolci caserecci: c’è soddisfazione vederle mangiare, sono delle ottime compagne di tavola.

La giornata non è finita: mica vogliamo tornare a casa presto: a fare cosa poi? Ci mettiamo di nuovo sulla A1 con una bella bottiglia di acqua fresca perché il mangiare era saporito e, tra un discorso e l’altro, ci fermiamo ad Orvieto.

Parcheggiamo in zona stazione e ci apprestiamo a prendere la funicolare. Qui, sorge qualche problema: una nonna confonde la funicolare con la funivia e solo dopo molte rassicurazioni e spiegazioni che la funicolare è solo un trenino che si muove su binari ma non si solleva da terra, saliamo. E’ ancora un po’ scettica, ma poi si convince anche se non è particolarmente tranquilla. Arrivati, prendiamo un bussino; un minuto e siamo al Duomo con il naso all’insù come tanti altri turisti. Un attimo ed entriamo: la semplicità dell’interno risulta ancora più sobria di quello che è dopo il luccichio dei marmi e degli ori della facciata: le nonne si dimostrano molto interessate a conoscere gli avvenimenti storici ed artistici della chiesa. Ritorniamo alla macchina e prendiamo la A1: il viaggio di ritorno è molto più “soft” di quello dell’andata: qualche leggero commento per la bella giornata trascorsa…In tutti noi affiora una certa stanchezza. Verso le 19:00 riaccompagniamo le nonne alle rispettive dimore e poco dopo le venti siamo a Firenze. Andiamo a letto presto: anche noi siamo stanche morti. Abbiamo strappato alla nonne una promessa…Forse a primavera, forse ad Assisi, ma saranno nuovamente con noi “on the road” per vivere altre avventure! Per conoscere altri itinerari e tante foto : www.Webalice.It/graziano.Alterini



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