Viaggio breve ma intenso in Giappone

Pochi giorni di ferie ma organizzazione attenta per vivere al meglio il Paese del Sol levante
Scritto da: luplay
viaggio breve ma intenso in giappone
Partenza il: 21/08/2018
Ritorno il: 29/08/2018
Viaggiatori: 5
Spesa: 2000 €
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COME ARRIVARE

Organizzare il volo non è poi così facile ed economico. Innanzitutto occorre scegliere se fare scalo o prendere un volo diretto. Molto dipende dalle tariffe che si riescono a trovare, ma se si hanno pochi giorni cercherei di trovarne uno diretto, considerando che comunque il volo impiega circa dodici ore e con lo scalo ovviamente il tempo aumenta. Per il volo diretto ho scelto Alitalia e prenotando con notevole anticipo ho trovato anche una tariffa decente con un aggravio di soli 50 euro rispetto alle combinazioni con lo scalo. Ho spesso viaggiato con voli che facevano lo scalo, ma devo dire che il diretto è una comodità non da poco, ti consente di evitare le corse nelle soste limitate o le interminabili attese in quelle lunghe. Per un volo lungo va anche segnalato il vantaggio di vedere film in italiano viaggiando con la Compagnia di bandiera.

Può essere una buona soluzione prevedere l’arrivo a Tokyo e la partenza da Osaka (danni del tifone permettendo) per evitare di dover tornare indietro sulla stessa tratta risparmiando a tal punto il costo del JAPAN RAIL PASS. In questo caso il ritorno non sarà con la compagnia di bandiera che non vola su Osaka.

Se proprio si deve fare uno scalo meglio scegliere un aeroporto ed una compagnia europea che da migliori garanzie in caso di annullamenti o altri problemi del volo.

Quale aeroporto scegliere a Tokyo? Haneda è più vicino alla città, però è molto probabile che il volo alla tariffa migliore riusciate a trovarlo per Narita che è più lontano. La Compagnia di Bandiera vola su Narita al Terminal 1.

QUANDO ANDARE

Bisognerebbe assolutamente evitare l’estate dove le condizioni meteorologiche sono del tutto sfavorevoli, caldo umido bestiale (le temperature percepite sono state sempre superiori ai 40 gradi), si suda anche in posti dove non credevi di poterlo fare, ci sono frequenti piovaschi e c’è il rischio di beccare un tifone (noi beccato a Kyoto senza particolari disagi se non qualche linea ferroviaria chiusa, ma dopo pochi giorni è passato Jebi, considerato il più potente degli ultimi anni che ha causato morti e feriti). Il rischio tifoni prosegue fino a settembre.

In agosto anche i voli sono decisamente più cari.

Le stagioni migliori sono la primavera con la fioritura dei ciliegi ed l’autunno con le aperture straordinarie notturne dei templi.

Se però uno può programmare le vacanze solo d’estate (come me) allora si deve partire comunque mettendo in conto di spendere un po’ di più, di qualche possibile disagio nei trasporti se capita il tifone e di fare molte bellissime sudate.

ITINERARIO

L’itinerario è condizionato dai giorni che si hanno a disposizione, per chi come me ha solo 9 giorni (compresi i viaggi), consiglierei di concentrarsi esclusivamente su Kyoto (con un’escursione a Nara ed in serata a Osaka) e Tokyo. Sempre per chi ha poco tempo consiglierei comunque da aggiungere almeno 2/3 giorni per vedere con più calma Kyoto e per fare delle escursioni da Tokyo (Kamakura).

PRIMA DI PARTIRE

Ci sono alcune cose da fare prima di partire:

Stipulare un’assicurazione, molti non la fanno, ma a loro rischio e pericolo se per caso si hanno problemi sanitari. Cercando in rete si trovano soluzioni non particolarmente costose;

Ordinare il JAPAN RAIL PASS (JR PASS). I treni in Giappone sono tecnologici, veloci, puntualissimi e anche molto costosi. Con questo pass valevole una settimana (o anche due) potete prendere tutti i treni della JR gratuitamente. Facendo due conti già con il treno veloce A/R per Kyoto e il Narita Express dall’aeroporto di Narita a Tokyo si copre il costo del pass. Poi si possono prendere i treni per Nara, per Fushimi Inari, per la foresta di Bambù, per Osaka e la metro Yamanote a Tokyo, a conti fatti ho risparmiato oltre 100 euro a persona. Ci sono molti siti che permettono di ordinare il pass, basta trovare quello che offre la tariffa più economica (non è molto, ma cercando ho risparmiato circa 5 euro a testa). Con un servizio di posta veloce vi arriva un documento che poi va convertito in Giappone con il vero e proprio Japan Rail Pass. Una volta attivato vale sette giorni compreso quello di partenza indipendentemente dall’orario di messa in funzione.

Se arrivate all’aeroporto di Narita Terminal 1 il pass si converte all’ufficio della JR EAST TRAVEL SERVICE CENTER che si trova al piano terra. Per la conversione serve il documento che vi è stato spedito in Italia ed i passaporti (ovviamente ci deve essere corrispondenza di dati). Nello stesso ufficio si può richiedere la prenotazione dei posti per i primi spostamenti che avete previsto (la prenotazione è altamente consigliabile per i treni veloci shinkansen ed obbligatoria per il Narita Express, non si può fare per spostamenti minori come il tragitto Kyoto-Nara);

Ordinare il Pocket WI-FI. Indispensabile no, ma decisamente utile e comodo per cui altamente consigliabile. Per individuare un sito, un ristorante, un hotel, un negozio la possibilità di avere disponibile Google map (off line non è disponibile la mappa di Tokyo e Kyoto su Google) limita al massimo i tempi morti. Il Pocket poi è comodo per gli orari dei treni (con l’applicazione ufficiale della JR), per il traduttore di google, per telefonare gratuitamente con WhatsApp, oltre a tutte le altre comodità collegate alla presenza della rete. Si possono collegare fino a 10 dispositivi ed il pocket viene fornito con un power bank che consente l’utilizzo dell’apparecchio per l’intera giornata senza alcun problema. Se il pocket è carico evitate di collegare il power bank in quanto l’apparecchio si scalda troppo e si impalla. In questo caso basta lasciarlo raffreddare un po’ e riaccenderlo. Il Pocket decidete voi dove ritirarlo, o ve lo fate spedire in Hotel e lo trovate alla reception o come me lo ritirate a Narita, basta andare all’ufficio postale al 4 piano (dove ci sono le partenze) ed in cinque minuti lo prendete e lo potete utilizzare da subito (tanto lo state già pagando). Il costo varia in base ai giorni di utilizzo ed è decisamente conveniente per l’utilità del pocket; procurarsi gli adattatori per le prese giapponesi che sono perfettamente identici a quelli statunitensi (a due poli) ed eventualmente una ciabatta italiana a cui però va tolta la presa di terra scaricare alcune app molto utili: google traduttore (che con la fotocamera vi consente di decifrare in immediato i cartelli e le indicazioni in giapponese);

Japan Official Travel App (l’applicazione ufficiale delle ferrovie JR giapponesi, molto più comoda e di facile consultazione di Hyperdia se avete il JR PASS); Valute (un’applicazione che consente di impostare il valore del vostro cambio e calcolare con immediatezza il controvalore in euro) e Weather Channel (un sito di meteo che mi è sembrato abbastanza affidabile per il Giappone). richiedere il materiale informativo all’Ufficio del Turismo del Giappone, sono molto gentili ed inviano mappe ed altri opuscoli che aiutano a farsi un’idea e a pianificare il viaggio. Il materiale si richiede on-line.

DURANTE IL VIAGGIO

Ci sono alcune cose da sapere per il periodo di permanenza in Giappone:

Spedire il bagaglio ingombrante è semplice, economico e decisamente consigliabile. Io ad esempio ho spedito tre bagagli (due grandi e uno medio) dall’hotel di Kyoto a quello di Tokyo. Questo mi ha consentito di andare a Nara con il solo cambio per una notte e di trovare il giorno successivo le mie valigie direttamente nella hall dell’hotel a Tokyo. Una comodità unica ad un prezzo per nulla caro. Il prezzo viene fatto dalla somma delle tre dimensioni del bagaglio, non ricordo con precisione, ma mi pare aver pagato meno di 40 euro per le mie tre valigie. Unica cosa che c’è da sapere che se le spedite un giorno arrivano non prima di quello successivo. cercare un cestino è come cercare un tesoro, ho letto che sono stati tolti dopo gli attentati, ma vi assicuro che è una scomodità unica portarsi dietro le bottigliette vuote nella speranza di trovare un posto dove gettarle. Lo stesso vale per le panchine che non sono molto diffuse né a Kyoto, né a Nara, né a Tokyo. soffiare il naso con il raffreddore in pubblico è indice di estrema maleducazione (ed ancora di più rimettere il fazzoletto sporco in tasca) ed i giapponesi per proteggersi dalle malattie influenzali viaggiano con la mascherina sul volto;

SPOSTAMENTI

Il mio itinerario è stato studiato per sfruttare in pieno il JR Pass. Per cui, arrivando al mattino all’aeroporto di Narita; abbiamo optato per il trasferimento immediato da Tokyo a Kyoto.

Dall’aeroporto bisogna prima prendere il Narita Express (compreso nel pass) che ha tutti posti prenotati (all’ufficio JR EAST TRAVEL SERVICE CENTER fanno immediatamente la prenotazione e ti rilasciano un tagliandino con il numero della carrozza ed il posto a sedere). Il costo senza pass è di 3.020 yen per Tokyo Station e 3.190 Yen per le altre stazioni di Shinagawa, Shibuya, Shinjuku e Ikebukuro.

Presso tutte le stazioni trovate dei numeri sulla piattaforma che corrispondono a quello della carrozza che millimetricamente si fermerà proprio in corrispondenza del numero di riferimento. Entrati nella carrozza c’è subito uno spazio per mettere i bagagli più ingombranti. I sedili sono comodissimi, lo spazio per le gambe enorme e c’è la possibilità di ruotare di 180 gradi i sedili per creare un salottino se viaggiate in più persone.

Il JRP Pass va mostrato sia all’ingresso che all’uscita di ogni stazione per cui occorre recarsi al varco dove c’è l’addetto ed esibire il pass (non si può passare dai tornelli). Alcuni in rete dicevano che serviva far vedere anche il passaporto, a me in una settimana (e sono entrato ed uscito centinaia di volte), non mi è stato mai chiesto.

Il treno veloce shinkansen per Kyoto parte dalla stazione Tokyo e ferma a quella di Shinagawa. Le principali stazioni di Tokyo sono mastodontiche e orizzontarsi al loro interno può essere un problema, per cui, viaggiando con i bagagli, è preferibile prendere il treno a Shinagawa, stazione decisamente più piccola dove è più semplice orientarsi rispetto a quella di Tokyo.

Gli shinkansen sono treni veloci, ma non più di tanto rispetto ai nostri, la differenza principale è nella puntualità, mai arrivati con un minuto di ritardo.

Per lo spostamento all’interno di Kyoto si usano i treni della JR per velocizzare le lunghe tratte e soprattutto gli autobus. I treni si usano per raggiungere Fushimi Inari, Arashiyama (la foresta di bambù) ed il tempio d’oro (fare tutto il tragitto con l’autobus dalla stazione fa perdere molto tempo).

Gli autobus non sono compresi nel JR Pass e il costo del biglietto giornaliero è pari a 600 yen (230 la corsa singola). Il biglietto giornaliero o anche il singolo si fa sull’autobus pagando all’autista la cifra precisa (nello schermo presente in ogni mezzo oltre all’indicazione delle fermate è ripetuto più volte che occorre presentarsi al conducente con i soldi giusti, senza poter chiedere il resto). Poi ogni volta basterà mostrare il giornaliero all’uscita dal mezzo. Sugli autobus si sale al centro e si scende davanti. Se è pur vero che su tutti gli autobus c’è un display che annuncia in giapponese ed in inglese la prossima fermata è altrettanto vero che senza google map capire a quale fermata occorre scendere può risultare complicato.

C’è anche l’opzione metropolitana con la possibilità di fare un biglietto cumulativo metro+bus, ma a mio parere JR Pass e giornaliero dell’autobus sono più che sufficienti.

Per gli spostamenti a Nara e Osaka va benissimo il JR Pass. Per Nara si prende il Miyakoji Rapid Service che impiega 45 minuti per arrivare a destinazione (treno non prenotabile). Dalla stazione di Kyoto ci si dirige alla piattaforma della NARA LINE dove partono due treni: il rapido ed il locale che ferma anche a Fushimi Inari. Ovviamente il locale è molto più lento, affollato e scomodo. Il costo senza pass della tratta è di 710 yen.

Per Osaka si può prendere lo shinkansen che però ferma solo a ShinOsaka oppure un treno rapido per la stazione centrale di Osaka. Ho preferito questa soluzione dato che il treno rapido comunque impiega solo 28 minuti al costo di 560 yen. Siccome la mia destinazione era la via Dotombori per passare una piacevole serata bisogna comunque prendere la metropolitana da entrambe le stazioni (da quella centrale il costo è minore).

Bisogna prendere la linea rossa Midosuji Line e scendere a Mamba station. I biglietti si fanno alla macchinetta e il costo varia a seconda della destinazione, per cui vedete la tariffa per Mamba station e fate il biglietto. Non si può fare anche quello per il ritorno perché non sarebbe valido. Può essere fatto solo alla stazione di Mamba (io non lo sapevo ed alla fine un gentile controllore ha annotato qualcosa sul biglietto e ci ha fatto passare.

A Tokyo la linea della metro Yamanote è compresa nel JR Pass. Anche altre due linee sono comprese la Chuo e la Sobu lines, ma io le prese solo una volta. La Yamanote è una sorta di tangenziale della città che comunque tocca i principali punti di interesse. La rete della metro è molto più capillare e forse anche velocizza gli spostamenti, ma alla fine 5/10 minuti in più e si arriva nei principali posti turistici della città, unica eccezione Asakusa e Odaiba per le quali bisogna prendere un’altra metro.

DOVE DORMIRE

La posizione dell’Hotel, per una serie di motivi, non è secondaria. Con pochi giorni a disposizione occorre trovare una posizione baricentrica rispetto alle principali attrazioni.

A Kyoto la posizione baricentrica è sicuramente quella vicino alla Stazione centrale (Kyoto station). Forse le zone di Pontocho e Gion sono più interessanti dal punto di vista turistico e sicuramente offrono di più nella passeggiata serale, ma sicuramente non sono baricentriche come la Kyoto station per raggiungere tutti i posti di interesse: Fushimi Inari, Foresta di bambù, tempio d’oro, Nara ed Osaka. Alloggiando nei pressi della stazione con pochi minuti di autobus (205 per Pontocho e 100 e 206 per Gion) si raggiungono questi quartieri dove fare una bella passeggiata o fermarsi in uno dei numerosi ristoranti. Però in rete trovate due correnti di pensiero: chi predilige la passeggiata serale dovrà orientarsi verso Gion dove è più facile trovare qualche ristorantino particolare e c’è più possibilità di vedere una geisha per strada;

Chi vuole una zona più baricentrica per tutto dovrà scegliere la stazione (non c’è nemmeno da precisare che le zone intorno alle stazioni in Giappone, a differenza dell’Italia, sono di una tranquillità e sicurezza unica). C’è anche da considerare che a Kyoto ad una certa ora tutto si spegne per cui a mio parere è decisamente più comodo prendere un autobus e tornarsene in zona stazione.

A questo punto il fattore prezzo deve essere correlato alla comodità e alla qualità della struttura. Tenendo conto di queste esigenze, dopo accurata ricerca, la tariffa migliore l’ho trovata su Yokoso Japan per l’hotel New Hankyu Kyoto (Address JR Kyoto Eki Shomen, Shiokoji-dori, Shimogyo-ku, Kyoto-shi, Kyoto, 600-8216 Japan). L’hotel si trova in posizione eccellente vicino alla Kyoto Tower, davanti alla stazione degli autobus e di fronte alla stazione dei treni. Anche la stazione di Kyoto è mastodontica per cui fornisco le indicazioni per arrivare subito in Hotel. Si esce JR CENTRAL ENTRANCE e si seguono le indicazioni per AUTOBUS TERMINAL e PORTA.

PORTA è una zona commerciale con ristoranti e bar che si trova sotto il piazzale degli autobus; entrando in questa zona occorre cercare l’uscita C6 e sarete di fronte all’hotel. L’hotel si può raggiungere anche senza scendere in questa zona, ma di fatto passando attraverso Porta di fatto utilizzerete un sottopassaggio che vi farà evitare alcuni attraversamenti pedonali non proprio comodi.

Punti di forza dell’hotel:

Posizione eccezionale; staff molto cordiale in particolare un ragazzo con gli occhiali che ci ha aiutato non poco a spedire i bagagli; stanze più grandi dello standard giapponese; pulizia; 2 bottiglie d’acqua in omaggio per ogni giorno della nostra permanenza.

Punti di debolezza hotel mastodontico non nuovissimo.

Ho optato per il solo pernottamento dato che nella stazione davanti c’erano decine di bar tra cui locali delle catene internazionali Dunkin’ Donuts e Starbucks che però non aprono prima delle 7.30.

Comunque un hotel comodissimo per visitare la città ed i suoi dintorni, da consigliare senza se e senza ma.

A Tokyo trovare un Hotel è stato più complicato. Ho cercato in diverse zone consigliate dagli utenti della rete. Poi comunque mi sono fatto l’idea che viaggiando in 5 (e con i bagagli al momento di trasferimento verso Narita) l’hotel si dovesse trovare nei pressi di una delle grandi stazioni della città, servite dal Narita Express e dalle principali linee ferroviarie. Per cui ho indirizzato la ricerca nelle zone di Tokyo station, Shinagawa, Shibuya, Shinjuku e Ikebukuro. Dopo una difficoltosa ricerca tra case private ed hotel, alla fine la migliore tariffa nel rapporto qualità prezzo l’ho trovata nella zona di IKEBUKURO. Per il Giappone è molto probabile che le tariffe migliori le possiate trovare su AGODA che, al di là di una fastidiosa incomprensione dell’albergo con la nostra prenotazione, ci ha fornito tutta l’assistenza necessaria per risolvere il problema.

Ho alloggiato al CENTURION HOTEL IKEBUKURO STATION che si raggiunge dall’uscita 32 della stazione proseguendo in direzione EAST EXIT e SUNSHINE.

L’Hotel si trova praticamente di fronte al mastodontico BIC CAMERA in una zona piena di ristorantini e negozi di elettronica e di giochi.

Ho scelto questo hotel anche perché, viaggiando con dei ragazzi, una delle tappe era il POKEMON CENTER nel centro commerciale SUNSHINE, e ANIMATE un enorme negozio di anime, giochi e manga.

Punti di forza dell’hotel:

Hotel moderno posizione molto buona; pulizia;

Punti di debolezza:

Colazione offerta in un locale convenzionato al piano 2. In pratica è un ristorante dove possono accedere anche persone non ospitate nell’hotel. Per cui non c’è un buffet, ma bisogna ordinare ai camerieri un piatto salato ed uno dolce a scelta tra tre opzioni. Questo, in presenza di un discreto affollamento, può comportare tempi di attesa abbastanza lunghi; ascensori limitati rispetto all’utenza; stanze piccole.

Per accontentare mia moglie che voleva fare l’esperienza in un Ryokan, ho prenotato anche questo tipico albergo tradizionale giapponese a Nara. Le caratteristiche di un Ryokan sono i pavimenti con tatami (per cui le scarpe vanno lasciate all’ingresso), il bagno all’esterno della camera, il giardino tipico giapponese, e i futon disposti sul pavimento di tatami.

Ci sono Ryokan dove per una notte devi accendere un mutuo e altri per tutte le tasche. Nel primo caso si può trovare l’onsen privato e negli altri ovviamente meno paghi e meno servizi hai.

Noi abbiamo optato per una sistemazione di tipo molto economico a NARA: il RYOKAN SEIKANSO pagando in cinque per una notte 21.600 yen per una camera doppia ed una tripla.

Punti di forza dell’Ryokan:

Posizione abbastanza centrale giardino molto bello e curato; cortesia e buon inglese dei proprietari; bel Kimono dato agli ospiti per girare nella struttura

Punti di debolezza:

Struttura basic; doccia al piano terra e camere al piano superiore; asciugamano minuscolo unico per doccia e viso; difficoltà di condizionare la stanza.

Al pomeriggio si ordina il tipo di colazione del giorno dopo: giapponese o continentale. Noi in gran parte abbiamo optato per la colazione giapponese, ma, anche con buona volontà, alcuni sapori alle 8 del mattino non sono adatti ai nostri palati.

Si dorme per terra per cui non lo consiglierei a chi ha problemi di schiena.

DOVE MANGIARE

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il mangiare non costituisce un problema né sotto il profilo economico, né sotto quello del gusto. Ovviamente, come accade sempre quando si viaggia, bisogna scordarsi dei sapori e dei piatti italiani e gustare la cucina del luogo.

Non solo sushi, anche se in Giappone è decisamente migliore a quello che normalmente si trova in Italia, ma ramen (una sorta di zuppa con diversi ingredienti tra cui i più usuali sono i tagliolini, la carne, l’uovo, la cipolla, le alghe), i Gyoza (una sorta di ravioli di carne mangiabili con diversi condimenti); tonkatsu (una cotoletta); okonomiyaki (un piatto molto particolare cotto sulla piastra e che può comprendere diversi ingredienti come l’uovo, il cavolo cappuccio, la carne o il pesce ecc.); la tempura (la classica frittura giapponese); shabu shabu (una pentola che bolle nella quale vengono aggiunti a piacimento diversi ingredienti); carne Wagyu (tutti conoscono la carne di Kobe tra le più prelibate e care del mondo, però ci sono diverse qualità di carne Wagyu, perché il Kobe è sicuramente Wagyu, ma non tutto il Wagyu è Kobe). Ci sono poi altre decine di piatti che variano anche in base alla zona dove vi trovate.

KYOTO

Prima di partire mi ero documentato e avevo selezionato alcuni indirizzi. Fornisco un breve recensione di quelli che ho visitato:

Teppan Tavern Tenamonya si trova a due passi dal Yasaka shrine il tempio spettacolarmente illuminato dalle lanterne nel quartiere di Gion. Ci si arriva con il BUS 206 dalla stazione di Kyoto. Il locale è molto caratteristico, si mangia sul bancone o in pochissimi tavoli per cui la prenotazione diventa indispensabile. Io avevo prenotato via mail dall’Italia.

Il piatto tipico è l’okonomiyaki che il titolare prepara sotto i vostri occhi sulla piastra. Ho scelto una combinazione tra quelle offerte con diversi tipi di okonomiyaki. Ad eccezione di uno che non ha incontrato in pieno il mio gusto tutti gli altri sono eccellenti. La cortesia del cuoco e della signora che in continuazione ti versa gratuitamente l’acqua con il ghiaccio fa il resto.

Nel rapporto qualità prezzo è sicuramente il migliore ristorante trovato in Giappone.

Chifaja Saiin ci sono arrivato per caso la sera del tifone Cinamon del 23 agosto 2018. Di fatto, non so se per l’allerta meteo, molti ristoranti a Kyoto erano chiusi, tra cui quello di sushi dove volevo andare io. Per cui siamo entrati nel primo ristorante decente che abbiamo trovato nelle vicinanze del locale trovato chiuso.

La specialità del locale e lo Yakiniku, il barbecue giapponese.

Si può scegliere tra diverse opzioni di all you can eat il cui prezzo si differenzia in base alla qualità della carne che è presente. Si può abbinare anche un all you can drink di bevande analcoliche.

L’idea sarebbe anche buona, ma:

· nessuno nel locale parlava un minimo di inglese, per capire come funzionava la spiegazione ci è arrivata da due clienti americani che stavano uscendo;

· la carne, pur buona dato che avevo scelto la combinazione più costosa, viene rovinata da una salsetta con cui viene marinata (basterebbe portare la salsa a parte ed il problema sarebbe risolto);

· all you can drink e poi alla fine sul conto mi sono trovato tutte le singole bevande addebitate e come vuoi protestare con un tizio che non capisce una parola?

Per cui non lo consiglio assolutamente. In 5 abbiamo speso 155 euro, decisamente troppo.

Ramen Koji si trova al decimo piano della stazione ferroviaria di Kyoto (giusto per capire le dimensioni delle stazioni giapponesi). Vi si accede con le scale o con un ascensore a fianco ad esse. Ancor più semplice avvalersi degli ascensori del imponente centro commerciale ISETAN proprio in mezzo alla stazione. In pratica al 10 piano si trovano una serie di localini che propongono RAMEN in diverse varianti. Si paga all’ingresso in una macchinetta (anche con l’ausilio della cameriera), si scelgono le pietanze e le bevande e dopo poco vi viene servito il Ramen. Alla fine si spende abbastanza poco ed è un pasto abbastanza sostanzioso aggiungendoci il riso. Forse un tantino pesante per i miei gusti.

NARA

Lbk Craft c’erano opinioni divergenti su questo locale di un americano trapiantato per amore in Giappone e comunque ho voluto provare. Abbiamo preso le RIBS di maiale, buone anche se un po’ troppo grasse per i miei gusti. Buono, come sempre in Giappone, il riso. Eccellente la scelta delle birre. Alla fine il proprietario ci ha fatto tutta una disquisizione dal punto di vista di un occidentale sui saluti, sulle ordinazioni al ristorante di un giapponese. Locale economico comunque, in 5 abbiamo speso poco più di 66 euro.

TOKYO

Nabezo Ikebukuro Sunshine 60th Street All’interno dell’edificio che ospita il cinema Humax,i a due passi dalla stazione ferroviaria di IKEBUKURO. Ci si va per mangiare lo shabu shabu, una sorta di zuppa, con la formula all can you eat. In pratica sul tavolo viene posta una pentola e si deve aspettare che l’acqua vada a bollore. Poi si abbassa il fuoco e si inserisce prima la carne (che poi va tolta) e poi le verdure a piacimento ed ancora la carne. Inizialmente si sceglie il tipo di carne (e la qualità della carne incide sul prezzo) e poi si va ad un buffet a rifornirsi di verdure, ravioli e pasta. Ci si può andare all’infinito. Il tutto viene messo nel brodo e poi mangiato direttamente. Nel prezzo sono comprese le bevande con il distributore (anche in questo caso ci si può rifornire a piacimento) e il gelato. In definitiva un locale grande (ideale quindi anche per i gruppi) ed una cena particolare da consigliare. In cinque per una bella abbuffata abbiamo speso 125,74 euro.

Genki Sushi, Shibuya è una classica tappa in pieno centro città a due passi dalla stazione di Shibuya. Sushi discreto che si ordina tramite un tablet con un trenino che poi te lo porta al tavolo. Il locale è piccolo per cui si può fare la fila e non è adatto a chi va in gruppo a meno che non si accetti di stare in parti diverse.

Alla fine abbastanza economico come locale avendo speso meno di 10 euro a testa.

Sweets Paradise Ikebukuro Si tratta di una catena che offre dolci con la formula all-you-can-eat. Io ho provato quello a pochi passi dalla stazione di Ikebukuro. Prima di entrare si paga alla macchinetta scegliendo la formula con o senza gelato. Consiglierei quella senza perché comunque il gelato è disponibile dall’apposita macchina dosatrice. Si può mangiare qualcosa di salato come spaghetti giapponesi da condire con diverse salse, insalate da comporre e pop corn.

Ovviamente ci sono soprattutto dolci da mangiare a volontà in un tempo massimo che comunque risulta più che sufficiente. Anche le bevande sono a volontà attraverso i distributori automatici.

C’è anche il caffè che non ho assaggiato.

Premium Kaio Diver City Tokyo L’ultima sera eravamo in visita ad Odaiba ed abbiamo trovato per caso questo ristorante all’interno del centro commerciale Diver City dove si trova la mastodontica statua del Gundam. Volendo mangiare sushi siamo entrati ed è stata una buona scelta. I piatti si ordinano con il tablet ed arrivano con il treno modello shinkansen (più curato del Genki). I vari tipi di sushi si pagano a seconda del colore del piattino (consiglio di scegliere qualche piatto tra i più cari perché sono veramente buoni). Alla fine si paga sulla base del numero e del colore dei piattini, il cameriere li conta e poi arriva lo scontrino. Abbastanza economico se non si esagera. Noi abbiamo pagato 70 euro in 5.

Shoryu È a due passi dalla stazione di Ueno. Consiglio di prendere i Gyoza che vengono preparati in diverse maniere e sono tutti appetitosi. Molto economico il pasto a base solo di questi ravioli.

Per il resto qualche spuntino veloce in giro per le città o altri ristoranti che non segnalo non avendo controindicazioni, ma non essendo nemmeno da consigliare.

COSA VEDERE

Se si hanno pochi giorni a disposizione occorre predisporre molto attentamente l’itinerario tenendo conto dei ridotti orari di apertura di diversi siti, delle giornate di chiusura (il lunedì a Tokyo troverete molte chiusure) e dei mezzi per fare gli spostamenti. Il problema principale (soprattutto a Kyoto) è relativo al limitato orario di apertura di diversi templi (quasi sempre 9/17)

Per Kyoto segnalo i possibili itinerari per tre giorni in città con le attrazioni principali

· Fushimi Inari e Gjon (Yasaka shrine) e Pontocho;

· HIGASHIYAMA NORD: Philosopher’s Walk. Si incontrano diversi templi Ginkakuji-Eikando (Heian)_ Nanzenji. Poi ci si dirige a Kyomizudera temple alle cui pendici si trovano i quartieri di sonnenzaka e ninenzaka.

· KINKAKUJI e ARASHIYAMA. LA MAGIA DELLA FORESTA DI BAMBÙ;

Per ragioni di tempo da questo itinerario sono stati eliminati alcuni templi ed il palazzo imperiale.

GIORNO 1: FUSHIMI INARI, GJON E PONTOCHO (DALLE 13)

Come detto in seguito sconsiglio la visita di Fushimi Inari in abbinamento all’escursione giornaliera a Nara. La visita di Fushimi Inari porta via almeno due o tre ore (di più se si arriva in cima) ed è anche impegnativa sotto il profilo fisico se fatta nelle ore calde del giorno dato che per arrivare in cima si percorre una notevole salita. Per cui, considerando che il santuario è sempre aperto, sarebbe consigliabile di andare o al primo mattino, o al tardo pomeriggio.

Per arrivare è semplicissimo, bisogna prendere il treno locale per Nara della linea JR (attenzione non prendete il rapido che a Fushimi non ferma). Con la NARA LINES da Kyoto si raggiunge la stazione Fushimi Inari in pochissimi minuti. Proprio di fronte alla stazione si apre l’area del santuario dedicato al dio Inari del riso e dell’agricoltura.

Si tratta di uno dei santuari più visitati dell’intero Giappone ed a decretarne il successo sono le centinaia di portali (torii) rossi che nel tempo sono stati donati da singoli fedeli come si può rilevare dalle iscrizioni in giapponese sulla parte posteriore.

I portali sono disposti in alcuni sentieri che accompagnano il visitatore sulla sommità che si trova a 233 s.l.m. Come detto in precedenza arrivare in cima è una bella faticaccia ed alla fine si impiegano un paio di ore. Ovviamente non tutti arrivano in cima Non si tratta di un percorso poco impegnativo: per raggiungere la cima della collina sono infatti necessarie circa 2 ore di cammino. La passeggiata è impegnativa, ma anche piacevole con la possibilità di scattare foto che costituiranno uno dei più caratteristici ricordi del viaggio in Giappone. Durante il percorso si troveranno diverse statue di volpe che è un animale sacro per i giapponesi in quanto considerato il messaggero del Dio Inari. Le bottigliette compratele in basso perché più salite verso la cima e più il prezzo dei distributori automatici aumenta.

Nel tardo pomeriggio ci si dirige nei due quartieri più caratteristici di Kyoto, quelli più indicati per una passeggiata serale in città: Gion e Pontocho. Le due aree si raggiungono comodamente in autobus dalla stazione con gli autobus 205 e 206. Arrivando a una delle due aree, l’altra si raggiunge a piedi. Il fascino è soprattutto serale per l’area di romanticismo che pervade l’intera zona con la possibilità di incontrare una Geisha o una Maiko (apprendista Geisha). Nella zona di Gion potreste trovare una Maiko o una Geisha, ma è più facile imbattersi con una “non originale” che riconoscerete perché, al contrario delle altre, ama farsi fotografare.

La Geisha o la Maiko escono solo di sera, camminano dritto e velocemente per la loro meta ed è grave maleducazione chiedere di fermarsi per una foto. Per cui, considerato che non si è in presenza di una luce adeguata, riuscire a fare una foto non è poi così semplice. Nel giorno della mia visita non le ho trovate e quindi il problema non si è posto.

Comunque è bello girovagare per questi quartieri, dare un’occhiata ai ristoranti anche esclusivi che si trovano nella zona (soprattutto Pontocho) e godere degli eccellenti scorci che offrono alcune zone pedonali ricche di storia e di fascino.

Da Pontocho verso Gion con destinazione lo splendido santuario shintoista di Yasaka. Di sera tutto illuminato è uno spettacolo ed è piacevole trascorrerci un po’ di tempo girovagando per la vasta area sacra.

GIORNO 2: HIGASHIYAMA NORD

Il nostro percorso lungo la Philosopher’s walk partiva dal Ginkakuji Temple (ingresso 500 yen, orario di apertura 8:30-17). Non arrivate prima perché non riuscirete nemmeno a trovare un bar aperto. Il tempio più noto come padiglione d’argento è, a mio parere, tra i meno belli del percorso. In compenso sono spettacolosi i giardini e la passeggiata all’interno. Il giardino rasenta la perfezione ed è tenuto con una cura maniacale. Caratteristiche anche le lavorazioni con la sabbia.

Eikando Temple (ingresso 600 yen, orario di apertura 9-17). Questo tempio secondo me quello imperdibile in questo giro (spettacoloso in autunno). È composto da diversi edifici in uno spazio molto ampio. Entrati c’è un’area in cui bisogna togliere le scarpe, ci sono disponibili delle ciabatte, ma sono a misura di piede giapponese per cui per noi risultano molto scomode. E’ uno dei pochi posti dove i templi sono visitabili anche all’interno. La passeggiata è lunga, ma anche piacevole e poi, riprese le scarpe, continua nei giardini. Un tempio da non perdere.

Si prosegue con il Nanzenji Temple non molto distante dal tempio dal precedente. Meno rinomato, ma sicuramente più interessante. Si tratta di uno dei più importanti tempi buddisti zen del Giappone, è enorme ed all’interno diversi tempi e dei giardini spettacolosi. Altro elemento caratteristico la presenza di un acquedotto che ricorda quelli romani, davvero insolito per il Giappone.

Dal Nanzenji Temple un tragitto parte a piedi e parte in autobus conduce in prossimità del tempio Kyomizudera. Nel salire verso il tempio non si può mancare di percorrere due stradine molto turistiche: sannen-zaka e ninen-zaka. In queste vie troverete molti turisti giapponesi, specie giovani (anche qualche occidentale è possibile trovare), che dopo aver noleggiato il kimono/yukata passeggiano per queste stradine. Ovviamente trattandosi di strade turistiche sono moltissimi i negozi di souvenir non a buon prezzo. Sperando di beccare una buona giornata (e d’estate non è scontato) si continua a salire per arrivare al tempio. Si visita il sito che patrimonio mondiale dell’Unesco e si gode di un eccellente panorama in specie al tramonto.

Una delle caratteristiche del tempio è relativa al fatto che viene sorretto da una serie di colonne di legno incastrate senza utilizzo di chiodi. E’ uno dei tempi più visitati di Kyoto e ed è stato tra i finalisti delle sette meraviglie del mondo moderno.

L’itinerario proposto è abbastanza impegnativo, con i tempi ci riesce, ma non è consigliato a chi non ha abitudine a camminare tanto ed in salita. In questo caso si può dividere in due giorni diversi.

GIORNO 3: KINKAKUJI E ARASHIYAMA

Per arrivare al tempio Kinkakuji dalla stazione la soluzione più veloce è prendere il treno della SAGANO LINE della JR (compreso nel pass) e dopo 3 fermate scendere a EMMACHI STATION. Dalla stazione occorre andare a piedi all’incrocio sulla destra ed arrivare alla fermata Nishinokyo Encho (2 minuti di strada). Da questa fermata si prende l’autobus 205 e si scende alla Kinkakujimichi Bus Stop. Dalla fermata sono 400 metri a piedi per arrivare al tempio.

Si tratta del famoso tempio d’oro. Il tempio è stato ricostruito un incendio. Il fatto che sia di costruzione recente non toglie nulla alla bellezza del sito che sarà uno dei vostri ricordi fotografici più cari. Il tempio è immerso in un giardino e sono stupende le foto con i riflessi sul laghetto.

Il sito è sempre pieno di gente e se la batte con il precedente in relazione all’affollamento e forse lo batte. Da solo vale il viaggio a Kyoto.

Dopo aver visitato il tempio Kinkakuji si ritorna a EMMACHI STATION e da qui con il treno della SAGANO LINE della JR (compreso nel pass) in sette fermate raggiungerete la stazione di Saga-Arashiyama. Dalla stazione si prosegue a piedi seguendo i cartelli per la foresta di bambù (600/700 metri di distanza).

Purtroppo il giorno del nostro viaggio era quello successivo al tifone e la linea ferroviaria era bloccata per cui ci siamo arrivati in autobus impiegando oltre il doppio del tempo, viaggiando anche scomodamente.

Si dovrebbe andare alla foresta di bambù alle prime ore del mattino, quando c’è ancora poca gente e si riesce a godere la bellezza del posto senza la calca che caratterizza le altre ore del giorno. Il posto è suggestivo e queste altissime piante riescono a dare un minimo refrigerio.

Il santuario Nonomiya-Jinja è uno dei primi tempi che ho trovato nella foresta di bambù. E’ piccolo, ma è particolarmente significativo per il Giappone. Viene chiamato anche il santuario delle principesse in quanto le figlie non sposate degli imperatori dovevano trascorrere un paio di anni in questo luogo per purificarsi prima di diventare sacerdotesse.

Ai tempi nostri è visitato soprattutto dalle giovani in cerca dell’anima gemella e di donne in stato interessante che confidano in un travaglio poco doloroso.

Nella zona ci sono almeno tre tempi interessanti da vedere:

Tempio Tenryu-ji (patrimonio dell’Unesco); Tempio Gio-ji; Tempio Daikaku-ji. Nel mio caso, viaggiando con i ragazzi, ho aderito alla loro richiesta di andare a vedere il parco delle scimmie giapponesi (Iwatayama). Per arrivarci occorre proseguire a sinistra dalla foresta di Bambù ed attraversare il fiume Katsura sul grande ponte. Sull’altra sponda del fiume si trova l’ingresso per arrivare alla biglietteria. Da lì parte una strada in salita abbastanza impegnativa con il caldo anche se completamente all’ombra. In circa 15 minuti con un buon passo, si arriva su un altipiano dove, se non altro, si gode uno spettacoloso panorama di Kyoto.

A questo punto potrete vedere decine di scimmie (ce ne sono più di 100) che scorrazzano tranquille. Non vanno guardate fisse negli occhi perché si infastidiscono e non vanno fatte foto da vicino, per il resto sono molto socievoli e sono abituate alla presenza degli umani.

È vietato dare da mangiare alle scimmie se non da dietro una rete in un’apposita casetta dove si acquistano pezzi di mela o noccioline da dare alle scimmie.

Le scimmie più grandi con grande prepotenza fanno cadere le più piccole alle quali i visitatori preferiscono dare da mangiare. Se viaggiate con i ragazzi è un luogo da visitare assolutamente, da soli si può anche saltare. È anche piacevole fare una passeggiata per il quartiere prima di tornare in centro. In serata ho deciso di andare a fare una passeggiata ad Osaka ed in particolare nella via Dotonbori. Può sembrare una scelta astrusa, ma se si pensa che sono solo 15 minuti di treno allora si capisce che è davvero semplice. Ci sono diverse possibilità per arrivare a Osaka da Kyoto. Se viaggiate con lo Shinkansen JR (compreso nel pass) in circa 15 minuti si raggiunge OSAKA ed in particolare la Shin Osaka Station. Per cui se dovete fare la prenotazione bisogna specificare Shin Osaka, se dite solo Osaka vi faranno la prenotazione per la stazione centrale dove non fermano gli Shinkansen. Considerato che per la tratta Kyoto – Osaka Centrale dovete considerare non più di 25-30 minuti può essere conveniente con il pass scendere alla centrale e fare un tratto più breve in metro (dato che la metro si paga in base alla distanza percorsa).

Dalla Osaka Station con la metro Midosuji Line各停Tennoji in quattro fermate si raggiunge Namba Station (dalla stazione Shin Osaka sono 7 fermate). Dalla Namba Station a piedi in 270 metri Dotonbori, dove troverete la movida notturna della città.

Dotonbori di fatto è una via che corre parallela all’omonimo canale. La via è ricca di locali di ristorazione ed altri di intrattenimento ed è famosa per le sfavillanti insegne luminose in prossimità del ponte. La via è esclusivamente turistica con l’enorme granchio meccanizzato del ristorante Kani Doraku (ripreso anche da altri locali) che muove le chele e le zampe e le spettacolose insegne luminose tra cui spicca l’Atleta di Glico. Nella via convivono modernità e disordine (basta alzare la testa e vedere il groviglio di fili telefonici, della corrente elettrica, ecc.), ma una passeggiata serale è davvero piacevole ed ancor più fermarsi in uno dei tanti localini lungo il canale.

GIORNO 4: NARA

Alcuni abbinano la visita di Nara con quella al Fushimi Inari dato che sono sulla stessa tratta ferroviaria e poi tornano a dormire a Kyoto. Io lo sconsiglio dato che a Nara c’è molto da vedere ed una mezza giornata potrebbe non essere sufficiente. Le principali attrazioni di Nara si trovano nel parco di Nara. Per arrivare a Nara e al suo parco ci sono diverse possibilità.

Se avete il JR pass si viaggia con la Nara lines, altrimenti può essere più conveniente utilizzare la linea privata Kintetsu che a fronte dello stesso tempo di percorrenza costa di meno ed arriva alla stazione Kintetsu di Nara che è molto vicina al parco.

Con il JR PASS o vi fate una bella passeggiata a piedi di una quarantina di minuti o dalla stazione JR di Nara prendete i bus 1, 2, 6, 52, 70, 88, 89, 97, 98 oppure 133 e scendete alla stazione Daibutsuden Kasugataisha Mae, vicinissima al parco.

Il Parco di Nara è imperdibile per chi viaggia con i bambini (o ragazzi) per la presenza di circa 1.200 cervi che scorrazzano liberi su questa enorme riserva naturale. Storicamente il cervo di quest’area era considerato sacro e l’uccisione di un esemplare era punibile con la pena capitale. Dopo il secondo conflitto mondiale da divino divenne protetto come tesoro nazionale.

Ci sono decine di banchetti che vendono dei biscotti di cui vanno ghiotti i cervi. Se li comprate preparatevi all’assalto di diversi esemplari che si fermeranno solo dopo aver capito che avete finito i biscotti. Non mordono, ma comunque può dar fastidio questa insistenza con cui cercano il cibo. Alcuni di loro sono stati addestrati nel tempo ed hanno capito che facendo un inchino riusciranno ad ottenere il biscotto per cui diventa simpatico vederli mentre si inchinano aspettando la loro ricompensa. Come detto imperdibile se si viaggia con i bambini o i ragazzi.

Non solo cervi nel parco di Nara, ma templi, giardini e passeggiate in spazi verdi curati ed incantevoli.

Il primo tempio in ordine di importanza è il Todaiji, tra i tempi buddisti uno dei più importanti dell’intero Giappone. Una delle attrattive principali è la statua bronzea di Buddha, tra le più grandi di tutto il Paese. Questa statua fu costruita nell’VIII secolo e per la realizzazione ci vollero 11 anni e 900.000 lavoratori che dovettero fare plurime fusioni da assemblare. Il risultato è una statua imponente di circa 15 metri e fu oggetto di danneggiamenti sia a seguito di guerre, sia per effetto della potenza del tifone del 1610.

Il Todaiji è considerato come uno dei più grandi edifici in legno del mondo ed è molto frequentato da fedeli e da turisti. Un dettaglio curioso e caratteristico è la presenza di una colonna in legno con un foro alla base dove la gente passa in mezzo strisciando. La leggenda dice che il foro sia della stessa dimensione delle narici del Daibutsu (Grande Budda) e molti cercano di passare perché chi ci riesce poi sarà benedetto ed illuminato per la vita futura. Ovviamente la maggioranza non lo fa per fede, ma di solito c’è una bella fila anche perché i ragazzini passano senza difficoltà, mentre gli adulti fanno molta più fatica. Con la pancetta non vi cimentate proprio per evitare pessime figure.

Nelle vicinanze del tempio merita una visita il giardino Isuien, che è stato realizzato con maestria in un’oasi verde piena di laghi e laghetti. All’interno anche un museo ed una sala da tè.

Altro santuario shintoista da visitare è il Kasuga Taisha che si trova immerso nel parco e con i suoi colori e le lanterne di pietra è davvero caratteristico. Per arrivare al santuario si fa una bella passeggiata nel parco tra cervi ed una natura perfettamente conservata.

GIORNO 5: TOKYO: MEIJI JINGU, TAKESHITA DORI, OMOTESANDO, IKEBUKURO

Avendo fissato l’alloggio nel quartiere di IKEBUKURO, dove si va una domenica pomeriggio? Ovviamente nella zona del santuario del Meiji jingu (vicino alla stazione della metro di Harajuku utilizzando la Yamanote compresa nel pass). Subito vicino alla stazione abbiamo la fortuna di imbatterci nel Festival Harajuku Omotesando Genki-Matsuri-Super Yosakoi www.super-yosakoi.tokyo/eng. In pratica si tratta di un festival a cui partecipano un centinaio di gruppi folkloristici in costumi sfavillanti provenienti da tutto il Giappone. Il festival si svolge l’ultimo week end di agosto.

Proseguendo per il santuario si percorre un lungo viale che nel periodo di capodanno ospita milioni di visitatori perché i giapponesi danno molta importanza alla visita dei luoghi sacri per salutare il nuovo anno.

Anche nella domenica della mia visita c’era molta gente che andavano al santuario passando sotto l’enorme Torii in legno di cipresso. Il Torii di fatto non è altro che un portale che conduce ad un santuario o ad un’area sacra shintoista. Nel percorso per arrivare al santuario una serie di botti donate da produttori francesi.

Se avete fortuna potreste di domenica potreste anche assistere ad un matrimonio tradizionale giapponese. L’accesso al santuario è gratuito.

Dopo la parte spirituale si passa a quella più terrena con la visita alla strada pedonale Takeshita Dori proprio di fronte alla stazione di Harajuku, leggermente sulla sinistra. Questa via è popolata da molti giovani perché ci sono numerosi negozi di moda esclusivamente per loro.

Nella via anche un rifornito Daiso Harajuku (uno dei 100 yen shop più grandi della città dove è possibile trovare veramente di tutto a soli 100 yen al pezzo). Al Daiso, l’equivalente del Poundland britannico, si possono comprare cavetti per telefoni cellulari (funzionano) e una serie infinita di cianfrusaglie tra cui come possibili regali a poco costo le bacchette per il pasto ed i ventagli colorati (ovviamente per regali più impegnativi dovete andare da altre parti). Per qualcosa di più caratteristico potete andare all’Oriental Bazaar, ad Ometesando settecento metri a piedi dal Daiso, uno dei negozi di souvenir più grandi di Tokyo.

Nella stessa via, per gli amanti dei cani Shiba Inu, non si può perdere la visita al caffè MAME Shiba di Tokyo. Il problema è che si entra a numero chiuso e se non si arriva presto si rischia di avere l’accesso dopo diverse ore. Si paga, si ha un drink e si può trascorrere una trentina di minuti in compagnia di questo cucciolo peloso. Di domenica nella zona è possibile vedere numerosi giovani decisamente stravaganti: cosplay, rockabilly e ciberpunk.

A poca distanza si trava la via Omotesando, dove il target è decisamente più alto con negozi e ristoranti di livello.

Di sera si ritorna a IKEBUKURO per la cena e per una passeggiata nel quartiere con molti negozi di elettronica e di giochi. Tra essi molto particolare il Sega Ikebukuro Gigo dove nei primi piani ci sono centinaia di macchinette pescapupazzi (tipiche delle giostre e delle feste paesane) con il braccio meccanico. All’interno del mega centro SEGA ci sono due o tre piani zeppi di tali macchine, probabilmente i giapponesi hanno una passione particolare per questo tipo di passatempo.

Negli altri piani una serie impressionante di videogiochi di ultima generazione per la gioia dei ragazzi.

Al sesto piano troverete molti purikura che altro non sono che versioni più sofisticate delle macchine per foto tessera. Decine di giovani ragazze si truccano e poi si fanno le foto. Per garantire la loro privacy e per evitare rotture di scatole, gli uomini possono entrare solo se accompagnati da una donna.

GIORNO 6: TOKYO STATION, UENO, GINZA, SHINJUKU

La giornata è abbastanza intensa e comincia presto. Una rapida fermata alla Tokyo station per vedere la stazione (diversa dalle altre) e per fare un giretto nel parco vicino al palazzo imperiale (non visitabile in quanto il lunedì a Tokyo è quasi tutto chiuso). Poi sempre con la Yamanote ci siamo diretti a Yurakucho la fermata della JR più vicina a GINZA. A Ginza siamo tornati successivamente di notte per godere dell’illuminazione dei palazzi più famosi.

Ginza è un quartiere futuristico e sfarzoso con le realizzazione più ardite degli architetti più famosi. Tra i palazzi più famosi:

· Tokyo International Forum, vicino alla stazione, è un edificio futuristico che ospita un enorme centro congressi. Si può salire fino al settimo piano per godere dello spettacolo del complesso dall’alto. La sua realizzazione è costata uno sproposito. Comunque bello da vedere

· Chanel con migliaia di luci led che però il giorno della nostra visita non funzionavano;

· Wako con il suo orologio che è uno dei simboli del quartiere;

· Hermes progettato da Renzo Piano (ne ha fatti di migliori);

· Mikimoto che ha inventato il metodo di coltivazione delle perle ed ha fatto realizzare questo edificio con la forma caratteristica che assomiglia ad un formaggio con i buchi.

Per gli appassionati (tra cui io) era visitabile uno show room (Nissan Crossing) molto moderno e bello con i prototipi delle auto e quello della Sony con tutte le innovazioni non ancora in commercio.

Si avvicina l’ora di pranzo e si ritorna indietro sulla Yamanote in direzione del parco di UENO, un giretto per il parco in realtà un po’ spelacchiato (ma siamo a fine agosto con un caldo infernale) e poi saltata la visita allo zoo (famoso per i panda) sia perché non mi interessava, sia perché il lunedì è chiuso e di alcuni musei mi sono diretto verso Ameyoko una via tipica dello shopping.

Ripresa la metro Yamanote ci si dirige a Shinjuku che è sicuramente uno dei quartieri più animati di Tokyo. Una rapida vista dei grattacieli che caratterizzano la zona e poi si entra nel Tokyo Metropolitan Government Office per andare all’osservatorio panoramico dell’ultimo piano. Quest’osservatorio ha un enorme vantaggio rispetto agli altri di Tokyo, è completamente gratuito. Si sale con un ascensore che rapidamente ti porta in cima. Ci sono due osservatori uno a SUD che è aperto di giorno ed uno a Nord che aperto fino alle 23. Noi siamo andati in quello a SUD e la visuale è grandiosa. Non sarebbe da andarci d’estate perché la foschia non consente di spaziare fino al Monte Fuji, ma comunque lo spettacolo è notevole e per giunta gratuito. Da consigliare assolutamente.

GIORNO 7: ASAKUSA, SHIBUYA ODAIBA

Asakusa è uno dei quartieri più storici, antichi e tradizionali di Tokyo dove è ancora possibile gustare la cucina di tradizione a prezzi accessibili. È uno dei pochi posti turistici della città dove non arriva la Yamanote, per cui da IK l’attrattiva principale è il tempio Senso-ji, del culto buddista, uno dei più importanti dell’intero Giappone e continua meta di una moltitudine impressionante di fedeli e visitatori. Una delle caratteristiche identificative del tempio è l’enorme lanterna di carta rossa con simboli neri ospitata nella porta Kaminarimon.

Prima di arrivare al tempio si percorre per circa 200 metri la coloratissima Nakamise dori, la coloratissima via dove si trovano una pluralità di negozietti di souvenir (in realtà non proprio economici) e dolcetti. La zona ha un notevole fascino anche di sera con tutte le strutture illuminate e la possibilità di scattare foto molto belle.

Nelle vicinanze il parco giochi Hanayashiki (il più vecchio di tutto Giappone) e l’imbarco per andare fino ad Odaiba.

Un’altra attrazione molto conosciuta della zona è la Tokyo Skytree, delle telecomunicazioni di 634 metri, con due osservatori uno a 350 e l’altro a 450 metri. Io non l’ho visitata per due motivi: la scarsa visibilità connessa all’afa del periodo estivo ed il costo non proprio economico di 2.060 JPY per l’osservatorio a 350 metri e di ulteriori 1.030 JPY per quello più alto (con la possibilità per gli stranieri di acquistare l’accesso al primo osservatorio a 3.000 JPY e 4.000 JPY per entrambi, compreso il salta fila). Alla fine il panorama dall’alto l’avevo goduto al palazzo del governo, completamente gratis. Comunque è piacevole farsi una passeggiata per il quartiere ed alla fine abbiamo fatto anche un po’ di shopping.

Il pomeriggio era dedicato Shibuya, abbiamo beccato uno dei classici acquazzoni estivi, per cui il quartiere non ce lo siamo goduto come dovuto, sarà l’occasione per ritornarci.

Verso sera con il tempo che era migliorato abbiamo deciso di andare a Odaiba per godere dello skyline sulla città. A mio parere l’orario migliore è verso il tramonto (attenzione che in Giappone in agosto il sole cala prima che in Italia) per godere dello spettacolo sulla baia e del ponte Rainbow Bridge. Il metodo migliore per arrivare è prendere la Yamanote fino alla stazione di Shimbashi e da questa prendere la linea privata Yurikamome. In particolare si tratta di un treno completamente automatico senza conducente e pertanto è altamente consigliabile prendere posto sul primo sedile del vagone di testa dove potrete godere di uno spettacolo mozzafiato anche durante il viaggio. Si scende a Daiba dove sono concentrate le principali attrazioni.

Il panorama migliore si gode dalla palla di vetro sita al venticinquesimo piano del Fuji TV Building che ospita una delle principali emittenti televisive del paese. Ovviamente l’accesso è a pagamento e costa 550 yen. Ulteriori informazioni al seguente link www.fujitv.co.jp/gotofujitv/hachitama/index.html. Comunque un’ottima visuale si gode anche ai piani bassi e nei pressi della spiaggia nelle vicinanze della replica della Statua della Libertà.

Ho visto che ci sarebbe la possibilità di salire su una ruota panoramica, ma io non l’ho fatto per cui non so se sia consigliabile o meno.

Tutta la zona è piena di grandi centri commerciali e, se viaggiate con i ragazzi, non potete perdere il DiverCity Tokyo Plaza. Questo centro commerciale è famoso per la presenza davanti all’ingresso di una statua a grandezza naturale (una ventina di metri) di Gundam. La statua si attiva ad orari prestabiliti ed oltre al movimento ha degli effetti luminosi che corrispondono a quelli di un cartone animato che viene proiettato alle spalle. Un’attrazione particolare anche se non si è con i ragazzi.

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