Viaggio-avventura in Trentino Alto Adige

Trekking in montagna ammirando le Tre Cime di Lavaredo
Scritto da: Nimis
viaggio-avventura in trentino alto adige
Partenza il: 17/07/2013
Ritorno il: 30/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Siamo due studenti Andrea Pascolo (20 anni) e Arianna Treppo (19 anni) e veniamo dal FVG. Se siete persone che vogliono viaggiare SENZA SPENDERE MOLTO, è il viaggio giusto (in 14 giorni abbiamo speso poco più di 400€ a testa: cibo, dormire, benzina, musei, terme…), ma è il viaggio giusto soprattutto se adorate la montagna. Abbiamo camminato nelle più belle vette dell’Alto Adige, in sentieri senza turisti e a stretto contatto con la natura, dormendo in tenda, cucinando col fornello da campeggio e pianificando le giornate il giorno prima. Insomma, un po’ allo sbaraglio.

“Dove andiamo in viaggio questa estate?”

Infine, un giorno di fine maggio, decidiamo la meta: Trentino Alto Adige. Montanari come siamo avevamo puntato subito alla montagna e avevamo pensato fosse meglio visitare un posto bellissimo a quattro passi da casa prima di iniziare ad ampliare il cerchio. Avevamo sentito parlare molto bene dell’Alto Adige, anche che era molto costoso, ma la cosa non ci spaventava.

Muniti di macchina, un paio di cartine, tenda nuova di alta qualità, zaini, fornello, pentole e un grande spirito d’avventura, partiamo con una semplice idea del luogo e senza neppur sapere dove passare la notte!

Così iniziò la nostra avventura.

PRIMO GIORNO: Sauris e Misurina. 17/07/2013

Partiti da Nimis, facciamo tappa a Sauris, bellissimo paese, ma soprattutto buonissimo prosciutto! Le visite al prosciuttificio le facevano raramente o su prenotazione, quindi non siamo entrati purtroppo… comunque uno di noi due (Arianna) aveva visitato il prosciuttificio da piccola e devo dire che se ne avete l’occasione, ne vale la pena visitarlo. Possiamo descrivervelo come un gigantesco hangar in legno con almeno un milione di prosciutti!

Lasciamo Sauris e dopo una mezzoretta, per sgranchirci le gambe ci facciamo una camminata di un’oretta in un monte a caso della zona fino a sella “del Morgenleit” (sent. 204-205). Bellissima zona, piena di prati.

Finita la camminatina, nel pomeriggio arriviamo nel lago di Misurina, sotto le Tre Cime Di Lavaredo. Un posto Stupendo! Decidiamo di pensare come passare la notte e intanto che pensiamo ci facciamo il giro del lago per ammirare la zona. All’inizio pensavamo di dormire con la tenda nel bosco, ma come prima notte abbiamo invece optato per il campeggio per abituarci… pessima scelta visto che è risultato essere un praticello con due bagni come servizio, comunque ci è servito per imparare che in campeggio è inutile andarci, meglio nel bosco… prepariamo la cena, con il fornello, e la tenda. Qua il delirio: ci chiama la mamma di Arianna convinta di aver sentito al tg che entro il giorno dopo, e non come sapeva lei ad agosto, doveva iscriversi al test di ammissione dell’università di professioni sanitarie e quindi doveva tornare a casa… è stata un ora orribile perché temevamo finisse il nostro viaggio appena iniziato. In realtà poi abbiamo scoperto informandoci qua e là, che la scadenza era per medicina, come sapevamo già! Quindi falso allarme (tenete spenti i cellulari!)… passiamo una serata molto bella e decidiamo delle tre opzioni, su quale montagna andare il giorno dopo, di andare sul M. Cristallo. In ogni caso poi abbiamo dormito benissimo in un posto fantastico.

SECONDO GIORNO: Monte Cristallo e Tre Cime Di Lavaredo. 18/07/2013

Ci rechiamo all’info point di prima mattina per chiedere informazioni sul M. Cristallo e ci riferiscono solo che questo anno (sfortunatamente) ha nevicato più del solito e c’era ancora un sacco di ghiaccio in alcuni punti delle montagne di tutto l’Alto Adige.

Così partiamo da Misurina (1773 mt.) per il Cristallo (forcella Michele 2590 mt.). Ne ho girate di montagne specialmente in Friuli, ma di così rocciose non ne avevo mai viste! È stupenda, c’è pure un masso gigantesco (alto almeno 100 mt.) a forma di cuore che poggia sulla punta! Il sentiero è il 224, poi bisogna uscire dal sentiero e prendere una mulattiera fino alla forcella. Qui in un sentiero così da esperti, di turisti, neanche l’ombra. Comunque il ghiaccio di cui ci avevano parlato alla fine si è rilevato un grosso ostacolo! Infatti ci mancavano 10 minuti di cammino per arrivare sulla forcella, che era impossibile proseguire. Non c’era nessuno, a parte una ragazzina inglese con suo padre alla quale ho salvato la vita, e non scherzo, perché scendendo con noi le si è incastrato un masso sopra la gamba sul ghiacciaio, e l’ho fortunatamente liberata in tempo prima che cedesse il ghiaccio.

Facciamo giusto in tempo la sera ad arrivare in macchina a Misurina per prendere il sacco a pelo e il mangiare, che prendiamo la corriera per le Tre Cime Di Lavaredo e passare la notte presso il rifugio Auronzo (andare su in macchina nelle Tre Cime costa ben 20€! Mentre con l’autobus solo 4€). Il rifugio è molto bello lo consigliamo (2330 mt.). Così arrivati sul rifugio ci facciamo una pastasciutta in camera col fornello, per fortuna non c’era nessuno, ma che buona che è venuta! Poi una buona cioccolata calda e una buona dormita!

TERZO GIORNO: Tre Cime Di Lavaredo e Lago Di Barcis. 19/07/2013

Che giornata stupenda! Usciamo e il cielo limpido preannuncia una stupenda vista. Lasciamo momentaneamente gli zaini nel rifugio e decidiamo di fare il giro delle Tre Cime, risultato fantastico (sentiero 101, sentiero 105 direzione rif. Auronzo)! Anche se qui ho fatto un’ipotesi sull’erosione della montagna: non è stata l’acqua o il vento a erodere, ma i turisti col camminare, da quanti ce ne sono! Quindi prendiamo un sentiero alternativo non frequentato e facciamo il giro delle Cime. La vista? Mozzafiato… Altra particolarità sono delle piccole e numerosissime pile di sassi che si possono trovare in un punto del giro delle Cime. Dopo aver scritto, giustamente, il nostro nome con i sassi nel prato, decidiamo di scendere ad Auronzo dalla macchina. Come? Con l’autostop stavolta, ma non il classico autostop col pollice alzato, che è inefficace, ma chiedendo direttamente alle persone che si dirigevano alle macchine. Così una coppia di anziani tedeschi, molto gentili, ci ha dato un passaggio fino alla macchina!

Decidiamo di partire per il Lago Di Braies, e ci fermiamo giusto per strada a fare rifornimento di alimenti. Arrivati un bel bagno nell’acqua fresca ci stava, poi la cena e, stavolta, piazziamo la tenda nel bosco a una cinquantina di metri dal lago… e così ridendo, scherzando e decidendo le tappe dei giorni successivi, al lume di candela, ci addormentiamo.

QUARTO GIORNO: Brunico (Messner Mountain Museum) e Selva di Val Gardena. 20/07/2013

Ci svegliamo divinamente nel silenzio, accompagnato da uccellini e dal fruscio delle foglie. Facciamo un thè e iniziamo con calma a fare il giro del lago. Un lago stupendo…

Anche qua i turisti non mancavano, ma avevamo capito che li avremmo trovati solo nei percorsi più facili… infatti dopo questo di percorsi facili non ne avevamo fatti.

Pronti per partire ci dirigiamo verso Selva di Val Gardena. Durante il viaggio ci fermiamo a visitare a Brunico il “Messner Mountain Museum”. Bellissimo museo! Riproduce e descrive le varie popolazioni e gli stili di vita di chi vive in montagna. (http://www.messner-mountain-museum.it/).

Arrivati a Selva decidiamo di farci un bel giretto e prendiamo la decisione di passare la notte in albergo per poter ci lavare (con acqua calda e non in un lago ghiacciato) e per lavare soprattutto i vestiti!!

Così scelto l’albergo laviamo i vestiti, andiamo a mangiarci una pizza, e qui consigliamo la pizzeria “Sal Fleur” dove abbiamo mangiato la pizza più buona che si possa immaginare! E dopo una passeggiatina ridendo e scherzando, ce ne andiamo a dormire!

QUINTO GIORNO: Monte Sella. 21/07/2013

Una bella dormita e una buona colazione ci hanno preparato per la lunga camminata di oggi sul gigantesco gruppo del Sella, dove abbiamo intenzione di passarci la notte. Raggiungiamo l’inizio del sentiero in macchina e iniziamo l’ascesa. Consigliamo vivamente di prendere il sentiero 656, che si trova poco più in giù di Passo Sella, a quota 2053 mt. E poi prendere il sentiero 647, fino al rifugio Boè 2871 mt.. Il paesaggio è epico: una vallata fantastica, una cascata che dà su un pendio a strapiombo, chiazze di ghiaccio e erba che ricoprono la nuda roccia qua e là, nessun turista (a parte qualche raro escursionista) …

Arrivati con calma ci fermiamo nel rifugio Boè, per lasciare la cima al giorno dopo. In rifugio facciamo amicizia con la gestrice. La gestrice, non ricordo il nome, infatti era stupefatta dal nostro spirito d’avventura e dopo averci fatto i complimenti, visto che ci ha detto di non aver mai visto dei ragazzi così giovani fare un viaggio del genere, ne approfittiamo per farle delle domande e farci consigliare qualche posto da vedere (Fabbrica della Forst, il Sasso piatto…). Dopo una cena leggera, prima di metterci a dormire, ci mettiamo sotto il chiarore della luna a guardare quel paesaggio lunare a dir poco fantastico.

SESTO GIORNO: Monte Sella. 22/07/2013

Ci svegliamo belli carichi per partire subito sulla cima il Piz Boè mt. 3152 (sentiero 638) fino a rif. Capanna Fassa. Arrivati in cima la vista è indescrivibile! Si vedevano tutte le punte delle montagne spuntare come funghi ovunque, si vedevano Sasso Piatto, Sasso Lungo, Marmolada…

Dopo un po’ scendiamo per il sent. 638 e prendiamo il sent. 627 fino al Sas De Pordoi (2950 mt.) nel rifugio Maria. Era ancora mattina e scendiamo con la funivia a Passo Pordoi (2239 mt.).

Qui facciamo l’autostop, con il mio metodo, e subito un italiano, molto gentile, con sua figlia, ci accompagna fino alla macchina anche se non doveva andare per quella strada! Giustamente gli lascio il biglietto e gli proponiamo di passare a trovarci all’affittacamere “Ai Mosaici” di mia mamma, proponendogli uno sconto.

In macchina raggiungiamo Canazei, dove passiamo un pomeriggio tranquillo. Prenotiamo un affittacamere (sono molto utili gli info poit con telefono gratuito per chiamare gli alberghi!!) e andiamo a dormire per riprenderci un po’.

SETTIMO GIORNO: Canazei. 23/07/2013

Passiamo la giornata a Canazei (mt. 1440) a rilassarci un po’. Facciamo un breve tappa a Vigo Di Fassa, dove abbiamo assaggiato l’acqua sulfurea… dicono faccia bene. Troviamo infine un punto dove mettere la tenda e ci accampiamo nel bosco tra Canazei e Campitello. La giornata passata a Canazei è stata più stancante che non le altre camminando, perché era piena di turisti e faceva molto più caldo che in alta montagna.

OTTAVO GIORNO: Sasso Piatto. 24/07/2013

Dormito da Dio! Decidiamo la prossima tappa: Sasso Piatto. Partiamo da poco più in alto di Campitello dal sentiero 578 a quota 1560 mt. Per poi tagliare il rif. Micheluzzi sul sentiero 553. Arrivati sul rifugio Sasso Piatto (2300 mt.). il rifugio migliore incontrato nel viaggio, tutti gentilissimi e la colazione è inclusa nel costo del letto (10 € con tessera CAI)! Se siete amanti delle marmotte, questo è il posto giusto! È pieno di marmotte, e sono così abituate che ti arrivano fino a un metro di distanza se state fermi sopra le loro tane! Pranziamo, lasciamo gli zaini in rifugio e partiamo per la cima. Arrivati sulla cima del Sasso Piatto (mt. 2955), la vista era offuscata da una nuvola di passaggio. Però il paesaggio era comunque uno spettacolo, le nuvole passavano tra le punte del Sasso Lungo, era una vista a dir poco gotica.

Dopo un’oretta decidiamo di scendere al rifugio, la vista era mozzafiato! I raggi del sole passavano attraverso le nuvole e creavano delle fantastiche chiazze di luce nell’immenso prato nella piana delle Alpe di Siusi, molto più basso.

Ci rilassiamo un po’ a goderci il paesaggio. Ceniamo come sempre col nostro infallibile fornello. Raggiungiamo uno stato di pace incredibile, soli, fuori dal rifugio (mentre gli altri turisti mangiano in rifugio), ad ammirare una meraviglia naturale. Prima di andare a dormire ci beviamo una cioccolata calda, guardando fuori dalla finestra un gruppetto di scout montare le tende sotto un diluvio d’acqua improvviso, e ovviamente ci facciamo un due risate, fino a quando non ci viene in mente che potrebbe succedere anche a noi! Andiamo a dormire dopo una camminata in salita di oltre 1400 mt di dislivello!!!!

NONO GIORNO: Sasso Piatto, Canazei. 25/07/2013

Scendiamo dal Sasso Piatto dispiaciuti di doverlo lasciare alle spalle. Scesi in paese, ci dirigiamo verso Canazei dove mangiamo un buon gelato e ci rilassiamo un po’. Poi partiamo per la Marmolada, per vederla da vicino. Lì ci fermiamo a fare un bagno nel freddo lago di Fedaia. Qui aspettiamo un nostro amico, Damiano, che visto che è nell’esercito doveva fare i turni di guardia a un museo della guerra lì. Intanto che lo aspettiamo ci facciamo un sudoku. Arrivato, ci scambiamo un due parole e ci lasciamo ridendo. Tornati a Canazei ritorniamo nel posto dove avevamo piantato la tenda un paio di giorni prima. Dopo aver piantato la tenda andiamo a pattinare sul ghiaccio nel palaghiaccio di Canazei. Non c’era quasi nessuno! Molto bello!

DECIMO GIORNO: Catinaccio D’Antermoia. 26/07/2013

Partiamo per la nostra ultima escursione, il Catinaccio. Partiamo da Vigo di Fassa, prendiamo la funivia fino al rif. Ciampedie (1998 mt.) e partiamo per il sentiero 540, per poi prendere il sentiero 546, fino al rifugio Vajolet (2243 mt.). Qui ci facciamo una doccia (4€ per 6 minuti di doccia, vanno a gettone nei rifugi). Mentre prepariamo la cene incontriamo un Friulano, Paolo, ci fa anche lui i complimenti per le imprese fatte, e facciamo amicizia. Iniziamo a parlare con Paolo della montagna in generale, facendo confronti con il Friuli, un posto bellissimo, come l’Alto Adige, ma poco valorizzato. Andiamo a dormire.

UNDICESIMO GIORNO: Catinaccio D’Antermoia. 27/07/2013

Purtroppo la notte è stata rovinata da un tipo che ha russato pesantemente tutta la notte. Non abbiamo dormito benissimo. Così lasciati gli zaini andiamo a vedere cosa c’è oltre il muro di roccia a Croda Re Laurino. Qui a 2813 mt. si vedeva tutto. Le Torri Vajolet, sono bellissime da qui. Ci mettiamo a dormire un’oretta davanti a questo bel paesaggio per recuperare un po’ di sonno perso. Ripresi, scendiamo al rif Vajolet, riprendiamo gli zaini, e andiamo a far tappa per il pranzo al rif. Principe 2650 mt. (Sentiero 584). Qui incontriamo il cuoco, con lui facciamo amicizia, e vedendoci fare da mangiare col fornello si offre di darci dei rifornimenti di cibo, ovviamente accettiamo! Ripartiamo per il sentiero 584 per arrivare al rifugio Antermoia, poco prima del rifugio c’è un lago paradisiaco, il Lago Antermoia. Era un lago stupendo, aveva il ghiaccio che si immergeva all’interno da una sponda ghiacciate, l’acqua era limpidissima e sullo sfondo si vedeva la punta della Marmolada. Abbiamo provato a fare il bagno, ma era troppo fredda!

Raggiungiamo il rif. Antermoia 2490 mt. Questo è stato il peggior rifugio mai incontrato, la gestrice era maleducata e a quanto pare il lavoro non le piaceva molto! Col buio lasciamo gli zaini e andiamo a fare una passeggiata fino alla punta Mantello a 15 minuti dal rifugio, qui stiamo un po’ soli fino al calare delle tenebre guardando il paesaggio mozzafiato. Infine adiamo in rifugio a dormire.

DODICESIMO GIORNO: Catinaccio D’Antermoia, Passo Pinei. 28/07/2013

Scendiamo dal rif. Antermoia per il sentiero 580 e poi il 579, ci si apre una valle, di prati verdi, enorme e stupenda. Durante il percorso passiamo davanti a una altissima cascata, Cascata di Soscorza, alta più di 100 mt.! E come potevamo non fare il bagno sotto la sua acqua?! Fatto il bagno sotto la cascata (è stato stupendo!! Ma attenzione ai sassolini che cadono ogni tanto). Arriviamo a Mazzin 1312 mt. facciamo un salto alla “festa dei sapori” e ci mangiamo due fettone di torta a testa, squisite! Mangiato, combiniamo un autostop fino a Pera, perché da lì la strada era chiusa alle macchine per una gara di bici… vabbè, mandando la gara a quel paese, facciamo gli ultimi venti minuti a piedi fino alla macchina a Vigo di Fassa.

Da Vigo, andiamo a Selva Di Val Gardena, dove ci fermiamo di nuovo a mangiare una pizza al “Sal Fleur”, troppo buona!! Andiamo quindi verso Castel Rotto e decidiamo di fermarci per strada ad accamparci Passo Pinei 1442 mt.. Stupendo bosco, dove finalmente incontriamo un capriolo, li passiamo la serata a rilassarci soli soletti in quel tranquillo boschetto…

TREDICESIMO GIORNO: 29/07/2013

Dopo una buona colazione, andiamo a Castel Rotto, stupendo paese, forse il più carino di tutti! Infine andiamo a Merano, la nostra ultima tappa…

Carina Merano, piena di meleti in periferia, approfittatene per mangiare un due mele… Arrivati prenotiamo dall’info point presso l’Haus Gilli per la notte, un bellissimo Bed & Breakfast, molto cordiale la gestrice. Andiamo per pranzo a mangiare alla Forst, ve la consiglio fortemente! Alla Forst oltre a far da mangiare benissimo la birra è ottima! Andiamo quindi alle terme di Merano, ma non sapevamo bene dove fossero (pensavamo fossero a 5 min. dall’ ippodromo, invece abbiamo dovuto camminare per ben 20 minuti!). Consigliamo di avvicinarsi in macchina il più possibile. Le Terme Di Merano sono risultate bellissime, ovviamente abbiamo fatto il pass completo con le saune. A parte un inconveniente con un tipo, anzi un’asino direi, che ha preso uno dei nostri asciugamani, ci rilassiamo fino a sera inoltrata alle 22, quando chiudevano, e ovviamente eravamo rimasti solo noi! È stato bellissimo rilassarsi nell’acqua calda dopo tanto camminare.

Tornati alla macchina andiamo a dormire…

QUATTORDICESIMO GIORNO: casa Nimis… 30/07/2013

Dopo una sontuosa colazione, è ora di tornare a casa… non riuscivamo ad accendere la macchina per partire dal dispiacere del dover partire, ma dopo aver ricordato le nostre imprese, le bellezze naturali viste, ma soprattutto la grande esperienza fatta col viaggio, per i viaggi futuri, partiamo con un grande sorriso in faccia!

Ovviamente per tirarla lunga e ritardare il ritorno a casa, allunghiamo la strada tracciando un percorso sulla cartina più lungo… Passiamo quindi per Vipiteno, Brunico, Dobbiacco… fino a Forni di Sopra, dove ci fermiamo a trovare un nostro amico, Fabio, a bere del buon vino dell’Alto Adige (che non raggiungerà mai la bontà del vino di Nimis 😉 ) e a raccontargli il viaggio intrapreso. Infine, arriviamo a casa… un po’ tristi per dover ritornare, ma contenti dell’esperienza…

E ora si riorganizza una festa a casa a Nimis, invitando tutti i nostri carissimi amici, ovviamente numerosi e ovviamente felici di rivederli e di raccontargli la nostra avventura…

CONSIGLI:

· Non fate questo viaggio in inverno, inizio primavera o fine autunno perché è pieno di neve e ghiaccio… abbiamo trovato il ghiaccio noi a inizio estate!

· Fate la tessera socio CAI perché avete uno sconto del 50% sui rifugi e siete assicurati se succede qualsiasi cosa.

· Non serve a un bel niente dormire in campeggio, fidatevi, meglio dormire a pieno contatto con la natura nel bosco.

· Andate in macchina: la macchina è utilissima come “dispensa, deposito attrezzatura e vestiti”.

· Se dovete fare autostop, credetemi che è MOLTO più difficile che qualcuno si fermi a darvi un passaggio se siete sul bordo della strada (penso per pigrizia della gente), Ho intuito e sperimentato che è cento volte più efficace chiedere se vi danno un passaggio alla gente nei parcheggi quando stanno per salire in macchina, ha sempre funzionato! Per ben quattro volte abbiamo trovato un passaggio in cinque minuti, rispetto ai venti minuti tenendo il pollice alzato, che poi non ha neanche dato risultati…

· Quando avete un’ottima tenda dormite come a casa…

· Nei rifugi non dormite in camerate se non sopportate la gente che russa!

· Se non volete spendere molto per dormire, con la tessera CAI in rifugio non pagate niente, oltre ad essere più bello e fresco: a testa 10€ a notte! Contro i 40/50€ a testa in albergo!

· Se volete vedere caprioli, stambecchi, stelle alpine… non andate in Trentino, non ce ne sono… abbiamo visto giusto un due caprioli. Se volete vederli venite in Friuli che è pieno!

· I ristoranti chiudono presto, 22.00 o prima; e nei rifugi le cucine CHIUDONO alle 19.00.

· Tenete spenti i cellulari, meglio non essere disturbati in posti così belli! Fra l’altro potrebbero darvi notizie azzardate, che vi possono solo disturbare (leggete il primo giorno).

· Per le brevi camminate vicino alla macchina o a un rifugio, lasciate gli zaini lì per poi riprenderli. Un bottiglietta d’acqua e una giacchetta possono bastare.

ATTREZZATURA IN MONTAGNA

· Viaggiate leggeri!

· Quando si cammina in montagna SEMPRE la CARTINA e il poncho.

· Buoni scarponi da montagna, possibilmente impermeabili.

· Un cambio di calzini e una felpa in più sono d’obbligo, per le lunghe camminate.

· Acqua e cibo in base alla durata della camminata. Se dovete anche fermarvi a mangiare durante la camminata portate il cibo dosato correttamente: troppo peso può essere una seccatura.

· Un coltello svizzero e una corda per mettere a stendere i vestiti la notte sono sempre utili.

· Se dovete dormire in rifugio PORTATE il SACCO LENZUOLO e il sacco a pelo, perché in molti rifugi è obbligatorio.

· Portatevi una ricarica di gas di scorta per il fornello per le lunghe camminate.

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M.Cristallo

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Tre Cime Di Lavaredo

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andrea e arianna, Tre Cime Di Lavaredo

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Sasso Piatto

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Catinaccio

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M. Sella

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Messner Museum



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