Viaggio alle Seychelles di massimo e patrizia

Posso proprio dire che questo viaggio è nato proprio per caso, e mi spiego meglio: Dopo quasi tutto l’inverno a programmare un viaggio in auto in Francia, con partenza il 10/12 agosto e ritorno verso la fine del mese, nella zona degli haute Pirenei, comprendendo naturalmente Lourdes, e un passaggio nella Loira atlantica, il fato ha voluto che...
Scritto da: hari seldon
viaggio alle seychelles di massimo e patrizia
Partenza il: 20/09/2008
Ritorno il: 04/10/2008
Viaggiatori: in coppia
Posso proprio dire che questo viaggio è nato proprio per caso, e mi spiego meglio: Dopo quasi tutto l’inverno a programmare un viaggio in auto in Francia, con partenza il 10/12 agosto e ritorno verso la fine del mese, nella zona degli haute Pirenei, comprendendo naturalmente Lourdes, e un passaggio nella Loira atlantica, il fato ha voluto che il computer che usavo per le prenotazioni degli alberghi via internet non funzionasse più all’inizio di luglio. Insomma dopo vari giorni e tentativi per farlo ripartire,senza successo, io e mia moglie visto l’avvicinarsi della data di partenza decidemmo di recarci nell’agenzia di viaggio di nostra fiducia. Devo premettere che il periodo di ferie che avevamo non ci entusiasmava molto, (troppo caos e prezzi troppo alti), ma mia moglie poteva avere difficoltà a cambiare quel periodo, e quindi iniziammo a sentire cosa c’era proposto. Il primo giorno in agenzia si risolse con un nulla di fatto e il motivo era quello specificato in precedenza. La sera a casa dopo ampia riflessione arrivammo alla conclusione di provare a chiedere di cambiare periodo di ferie. Ritornammo in agenzia i primi d’agosto sicuri questa volta di prenotare il viaggio, naturalmente il periodo accordatoci partiva da metà settembre. Scartate alcune località caraibiche per ovvi motivi atmosferici, e noi volendo fare una vacanza mare, l’offerta proposta cascò sul mar rosso. Nel ritornare a casa, a dimenticavo l’agenzia si trova a Cascina provincia di Pisa noi siamo di Livorno, in auto riflettemmo su quella metà. Che cosa posso dire niente in contrario sul mar rosso, ma sarebbe stata la terza volta che andavamo lì e noi avevamo voglia di qualcosa di nuovo, quindi appena rincasati telefono al titolare dell’agenzia Marco e gli dico di stoppare il tutto e appena possibile saremo tornati da lui. Siamo nuovamente seduti in agenzia e questa volta la proposta casca sulle Seychelles.Capperi dico io!!! anzi ma quanto mi costa, e lì giù il preventivo. Dopo un attimo di sbandamento, ho rischiato di cascare dalla sedia, incominciammo a limare quel prezzo, di fatto, a La Digue sei pernottamenti con solo la prima colazione negli appartamenti Gregori’s, invece degli chalet, a Praslin Hotel Paradise Sun cinque notti in mezza pensione, in sostituzione del Lemuria, e Mahe due notti al Meridian Fiscerman Cove sempre in mezza pensione. Certo ti capisco, si dico a te che stai leggendo e storci la bocca su queste scelte alberghiere no da viaggiatore intrepido, ma a ognuno il suo costi quello che costi.

Sabato 20/09/2008 giorno della partenza: Prima olazione servita da mi moglie ore 07:45 in cucina, col il fatidioo Massimo arzati bisogna anda’ a Milano a prende l’aereo dell’air Seicelles ed io di risposta Boia deh !!! eh cionci quanto rompi è già l’ora. Scusate la Toscanità anzi la Livornesità, ma quando ci vuole, ci vuole. Siamo seri purtroppo, per noi, da Roma non siamo riusciti ad avere il ritorno, conseguenza partenza e ritorno da Malpensa. Intorno alle 17:00 siamo dentro l’aeroporto e primo e forse ultimo intoppo partenza con mezzora di ritardo 20:15 invece di 19:45.

Viaggio tranquillo, diciamo sereno è meglio. Tranquillo a Livorno gli fecero un c… così.

Domenica 21/09/2008 Aeroporto di Mahe arrivi internazionali di corsa trasferimento alle partenze nazionali per Praslin.Dovete sapere una cosa io ho il terrore di volare e quando ho visto l’aereo che doveva portarci all’altra isola, ho avuto qualche dubbio se andarci a nuoto. Sorridete siete su scherzi a parte, viaggio ok. Trasferimento con battello veloce da Praslin a La Digue il tutto coadiuvato dal personale della Mason, bravi puntuali ed efficienti, agenzia di riferimento della Viaggi Idea operatore turistico scelto da noi o da Marco non ricordo. Eccoci a La Digue siamo alla reception dell’Island lodge complesso, dove faremo la prima colazione e usufruiremo dei servizi. Disbrigate le formalità di check in e vista la camera degli appartamenti Gregori’s, che sono fuori dal complesso dell’Island Lodge, a tenete presente che le prese elettriche alle seychelles sono del tipo Commonwealth lamelle grandi e non del tipo americano come menzionano i depliant, adattatore di conseguenza, decidiamo di fare due passi dentro il complesso, tanto per ambientarci. L’ora è quella che il sole ti arrostisce quindi subito a prendere i teli da spiaggia e via con il primo bagno. Noi siamo gente di mare e vi posso garantire che personalmente ho adoperato per tutta la vacanza uno stick per labbra e contorno occhi protezione 50, cinquanta si avete letto bene, e una crema solare a fattore trenta. Arriviamo al dunque, prima spiaggia e possiamo dire d’essere soddisfatti, quella del complesso per interdersi, colori dell’acqua bellissima e calda proprio quello che cercavamo. Dopo un po’ che ci lessavamo in acqua decidiamo di fare una passeggiata sulla spiaggia di un colore bianco che più bianco non si può, nemmeno lavato con omino bianco più. Cammina cammina arriviamo nelle vicinanze di una zona d’atterraggio degli elicotteri e via andiamo ancora più avanti. La spiaggia sembrava non terminasse più, ma si sa la curiosità ti porta a dire “ dai arriviamo laggiù si guarda cosa c’è.” Continuando a passeggiare con dei tratti solo in mare per assenza di spiaggia con nostro stupore a un certo punto siamo arrivati nient’altro che nella famosa spiaggia di Anse Source d’Argent. Si proprio quella dei graniti rosa. Io e mia moglie ci siamo guardati e ci siamo detti, torniamo indietro meglio esplorarla un altro giorno e così abbiamo fatto, tra l’altro c’era da disfare sempre le valige quindi decidiamo di tornare agli appartamenti visto anche l’ora, alle Seychelles alle18:30 è buio. Prima d’andare in camera passiamo dal piccolo supermarket che è proprio sotto di noi, compriamo dell’acqua dei succhi e delle birre tanto per non morire di sete. Disgraziatamente ho con me solamente euro e alla cassa mi fanno un cambio da veri usurai del tipo un euro neanche dieci rupie. Mea culpa solamente mea culpa. Siamo alla sera e dobbiamo decidere, dove andare a cena, in un primo momento volevamo andare alla pizzeria sotto gli appartamenti, ebbene si oltre al supermarket c’è anche la pizzeria, poi al ristorante dell’Island Lodge, e infine decidiamo per Chez Marston. Prima di scendere chiedo a mia moglie la pila da viaggio e sorprese delle sorprese non l’avevamo comprata. Dovete sapere che la corrente elettrica e un optional per i seicellesi e l’unica strada è completamente al buio, quindi pila ultra necessaria. Ci dirigiamo verso il ristorante nel più buio totale, mia moglie aveva qualche dubbio sul quel breve percorso che ci divideva dal nostro alloggio al ristorante, e francamente anche se avevo letto che problemi con la gente del posto non ce ne erano dentro di me pensavo, sia l’eccezione che confermi la regola? In effetti, un pericolo esiste ed è quello di farsi travolgere dalle bici dei seicellesi che incuranti del buio vanno come al Tour de France. Credo che in queste isole ci sia in atto una mutazione genetica degli abitanti del luogo, hanno gli occhi a infrarossi. Arriviamo al ristorante, naturalmente non senza aver sbagliato percorso, ci siamo trovati in un vicolo chiuso e preso qualche buca qua e là, perdonatici, era la prima sera. Da Chez Marston ci troveremo così bene che anche le sere seguenti torneremo lì. Solitamente prendevamo della cucina creola, un po’ piccante e speziata ma a noi piaceva, insalata di polpo, polpo al curry, maiale, pesce affumicato, pesce alla griglia, gamberi naturalmente sempre tutto al curry, gelato o dolce acqua bicchiere di vino e per finire caffè espresso da buon Italiani. Spesa intorno ai 20/25 euro a testa. Qui si paga solamente in euro.

Lunedì 22/09/2008 E’ già passato un giorno sigh sigh Sveglia di buona mattina e colazione all’Island Lodge, che dire. Buffet più che abbondante, niente da lamentarsi.

Passiamo dalla reception per noleggiare le biciclette, dove ci indicano un noleggiatore appena fuori del complesso.

Le bici sono il mezzo di trasporto più indicato per girare in lungo e in largo La Digue. Certo se siete dei sedentari incalliti, non ci sono problemi troverete dei taxi, quello più caratteristico, il carretto trainato dai buoi, in alternativa se vi manca un po’ di frastuono della città c’è anche un taxi a motore, credo uno in tutta l’isola.

Torniamo al noleggiatore, cerchiamo di trattare il prezzo ma senza successo, 5 giorni di bicicletta prezzo 5 euro al giorno a persona. Unica cosa che siamo riusciti ad avere delle bici nuove o seminuove comunque efficienti.

Montiamo in sella e via con l’escursione dell’isola, prima, però passiamo nuovamente dalla camera e prepariamo le borse da portare con noi, macchina fotografica teli da bagno forniti dal complesso, maschere e pinne, e compreso una borraccia termica per l’acqua che sarà utilissima. Decidiamo d’andare nella direzione di La Passe il piccolo molo di La Digue dove inoltre ci sono alcuni negozi per comprare souvenir e il nostro broker per cambiare rupie al mercato nero. Chi legge i racconti su turisti per caso saprà benissimo di cosa si tratta. Il broker è un ragazzo rasta simpatico e tra l’altro parla anche italiano, senza trattare molto cambio 50 euro per 850 rupie, in seguito cambierò altre due volte sempre alla stessa cifra. Iniziamo con la prima spiaggia che troviamo, Anse Severe, rimaniamo subito abbagliati dalla bellezza di questa spiaggia e ci fermiamo per il primo bagno della giornata, Anse Severe è ottima anche per lo snorkeling, qui vedrò la mia prima tartaruga di mare alle Seychelles. Passato un po’ di tempo qui, rimontiamo in sella alle nostre bici. Andiamo avanti e di seguito troveremo le spiagge di Anse Patates, Anse Gaulettes, Anse Grosse Roche, Anse Banane e per ultima Anse Fourmis. Anse Grosse Roche sarà la nostra seconda fermata. Siamo in spiaggia ci guardiamo intorno e in pratica è tutta per noi. Il silenzio è assordante, mia moglie è alle prese con il libro che si è portato dietro, Il cacciatore di aquiloni, io passo il tempo fra passeggiare e fare il bagno, siamo vicini al suicidio. Accidenti come ci manca quella calca di persone che abitualmente troviamo quando andiamo al mare a Vada, palloni che ci passano sopra la testa, figlioli che piangono, il venditore ambulante che ti riversa sull’asciugamano tutto il suo campionario, e gli immancabili strilloni che vendono frati e bomboloni e cocco bello fresco.

Nota: Vada è una località vicino a Livorno famosa per le sue spiagge bianche, ma non andatici di sabato e domenica.

E’ l’ora di pranzo ci muoviamo e arrivati ad Anse Banane primo incontro con una tartaruga gigante, Viola se non mi sbaglio, la quale tranquillamente occupava tutta la strada, ci fermiamo e senza paura incominciamo ad accarezzarla, ragazzi che emozione mi vengono ancora i brividi, e lì giù foto a non finire. Credo di aver letto che questo tipo di tartaruga la possiamo trovare solamente qui alle Seychelles dove provengono dall’atollo di Aldabra e alle Galapados, mica dietro l’uscio per intendersi !!! Dove ero rimasto, ah sì al pranzo, vediamo un piccolo chiosco con dei tavoli,curiosiamo e decidiamo di farci preparare un vassoio di frutta. Ottima e abbondante prezzo 65 rupie. La ragazza che ci serve e talmente gentile che quando vado a pagare mi vergogno di quella cifra irrisoria, di fatto, gli lascio 5 euro lei contenta e noi pure.

Finito il pranzo, torniamo indietro, anche perché in bicicletta più di lì non si va, strada finita. Passiamo nuovamente da Anse Severe, dove finiremo la giornata balneare. Sarà la luce differente ma a noi sembra ancor più bella della mattina.

Come detto in precedenza cena da Shez Marston.

La provvidenza ci assiste. Siamo pronti per scendere e chiedo un accendino a mia moglie e sorprese delle sorprese è equipaggiato di piccola luce, che nel buio più totale sembra il faro di Cap Fear. Da oggi non rischiamo più di essere travolti.

Non so per quale mistico motivo ho comprato quel tipo d’accendino in Italia, ma lassù qualcuno ci ama.

Martedì 23/09/2008 Sveglia colazione, insomma le solite cose. Oggi decidiamo d’andare a Grand Anse, estremità opposta di ieri.

Durante il percorso abbiamo notato dei banchetti di frutta che torneranno utili per il pranzo. Oggi il percorso in bici è leggermente più impegnativo, la discesa finale con rete metallica che delimita la parte sinistra fa presupporre che il ritorno non sarà agevole. Grand Anse,immensa spiaggia e non essendo protetta da barriera corallina si riversano su di essa delle belle onde che sarà il mio divertimento tutta la mattina, in pratica mi faccio rotolare nel bagno asciuga talvolta prendendo degli immensi ceffoni d’acqua. Mia moglie nel frattempo è impegnata nella lettura del libro, deve essere veramente bello perché l’ha preso veramente tanto. Ora di pranzo, montiamo in sella e come previsto la salita è troppo impegnativa, quindi si và a piedi. Appena la strada ritorna normale siamo sui pedali. Ci fermiamo al banchetto visto la mattina, siamo immersi nella vegetazione più lussureggiante, alberi da frutto e piante ornamentali. Solito piatto di frutta più un frullato di una densità e un gusto veramente unico. Quando ritorneremo in Italia sarà veramente difficile comprare nuovamente i succhi al gusto tropicale. Scambiamo due chiacchiere con il preparatore del piatto,in arte Mark e scopro che di professione fa il Falegname. E’ il momento di Anse Source D’argent . Devo ammettere che sono un po’ emozionato. Passiamo dall’Union State, Prezzo da pagare 4 euro, dopo due ingressi il terzo è gratis, ricordarsi di non gettare i biglietti. All’interno notiamo delle piantagioni di Vaniglia, un cantiere navale e un gran numero di cocchi per la copra. Ma cos’è questa copra?, mi documento, nient’altro che la polpa essiccata del cocco dove vengono estratti olio e grassi. Vediamo anche un recinto dove si ammassano delle tartarughe giganti, effettivamente fanno un po’ pena come ho già letto. Siamo sulla spiaggia e dal piccolo camminamento possiamo arrivare a vedere Anse Pierrot, Anse Aux Cedres, Anse Bonnet Carrè. Ho con me due macchine fotografiche, una piccola digitale l’altra una reflex analogica, non ricordo quante foto ho fatto, sicuramente sarà difficile in seguito selezionare le più belle. Nel momento in cui scrivo non ho ancora deciso con quale fare l’album.

Stupenda veramente stupenda. Idilliaca, colori indescrivibili, graniti che si fondono con il mare, il mare che si fonde con il cielo. Non solo noi siamo estasiati ma vediamo altre coppie fare foto, una ragazza che vola il cappello un’altra tende il velo alla Ilary Blasy, ma non era ve lo assicuro, insomma tutti a imitare qualche modella che e stata immortalata in questo angolo di meraviglia per qualche spot pubblicitario. La giornata finisce ma nella nostra memoria questo stupendo paesaggio rimarrà sempre impresso.

Mercoledì 24/09/2008 La mattina decidiamo di ritornare ad Anse Source d’Argent, chissà se con la luce della mattina ci possa incantare ancor di più. Mattina o pomeriggio sempre incantevole.

L’ora di pranzo incombe, avevamo programmato d’andare al Bellevue per poi raggiungere il nido d’aquila.

Saliamo sulla bici e via. La Lonely Planet chiamata da qualche viaggiatore la bibbia, se non erro,dice che la salita per raggiungere il Bellevue si può fare, che è un po’ impegnativa ma fattibile.

Inizia la prima salita e della Lonely Planet faccio un falò, credetemi, praticamente l’abbiamo fatta tutta a piedi portandoci dietro bici e borse del mare. Mia moglie sull’ultimo gran premio della montagna ha letteralmente volato la bicicletta e io per calmarla gli ho dovuto iniettare un flacone da 5 litri di valeriana. Immaginatevi la scena siamo alle 13:00 sotto un sole cocente e mezzi dal sudore. Arrivati al ristorante non avevamo neanche voglia di parlare figuriamoci di mangiare, ci sediamo ed io mi sparo due birre una dietro l’altra, la prima volta in vita mia, mia moglie una.

Dopo quasi un’ora ci riprendiamo, e riusciamo finalmente a goderci il panorama dalla bella terrazza del ristorante, ci è venuta anche fame ed ordiniamo due insalate di smoke fish fra l’altro molto buone a prezzo conveniente. Nel tornare indietro notiamo la segnalazione del sentiero che porta al nido d’aquila, io e mia moglie guardiamo quel cartello di legno e con il gesto dell’ombrello scendiamo senza rimorso di aver perso qualcosa di sensazionale, posso garantire, il panorama dal ristorante è già appagante. Inizia la discesa con un inconveniente, la catena della bici di mia moglie è saltata in conseguenza del volo che in precedenza gli aveva fatto fare, nulla di grave un minuto e poi giù come due missili. Siamo ai piedi della salita e vediamo una coppia di francesi intenti a seguire le nostre gesta, ci chiedono se il Bellevue è distante, gli spieghiamo non è la distanza il problema ma il dislivello, incuranti del nostro avvertimento continuano per la loro strada. Che avessero anche loro la Lonely Planet??? Morale, chi volesse a tutti costi raggiungere il nido d’aquila consiglio d’arrivare al ristorante con un bel taxi quadrupede per poi proseguire a piedi. Poi fate come vi pare, come dice il proverbio uomo avvisato mezzo salvato. Finiamo la serata in una spiaggia limitrofa al complesso alberghiero godendoci il tramonto. Lonely Planet, a parte gli scherzi utilissima per il viaggiatore, non me ne vogliano gli autori per la citazione eccessiva fatta in precedenza.

Giovedì 25/09/2008 Come sempre sveglia di buon mattino, e prima d’andare a fare colazione vado al piccolo molo di La Passe con l’intento di prenotare un’escursione full day alle isole di Sisters, Felicitè, Coco, sperando di risparmiare rispetto a quella proposta dall’Island Lodge. Trovo dei ragazzi semi rasta e chiedo informazioni. La partenza sarà alle 09:30 con ritorno alle 17:00 con Lone Wolf, ma il prezzo sarà di poco inferiore alla richiesta del complesso, 180 euro per due persone tutto compreso, pranzo con barbecue, e tasse d’approdo alle isole. Puntuali come il Big Ben all’ora stabilita ci presentiamo sul molo e saliamo su un grande motoscafo, in totale saremo dieci dodici persone per la maggior parte italiani. Durante il trasferimento alla prima isola, Coco, ad un certo punto sento un urlo da parte del personale di bordo SHARK. Con nostra grande soddisfazione si trattava nientemeno dello squalo balena avvistato dall’attento pilota del motoscafo, che con una brusca virata si mette all’inseguimento dello stesso. ACCIDENTI A ME in quel momento ho rimpianto di non aver comprato una videocamera, le scene che seguiranno rimarranno sempre impresse nella nostra memoria, una chicca del nostro viaggio, comunque qualche foto riesco a farla. Dopo una buona mezz’ora proseguiamo, ah gli squali erano due presumibilmente mamma e piccolo si fa per dire, per Coco Island. E’ il momento dell’atteso snorkeling, tutti in mare ad ammirare le meraviglie sottomarine, purtroppo come avevo letto i coralli hanno subito molto, ma la soddisfazione di tenere mano nella mano una tartaruga marina è stata grande, praticamente sono stato con lei tutto il tempo, si innervosiva solamente se cercavo di toccargli la testa. Non sapendo se i miei compagni d’avventura fossero stati fortunati come me ho portato la tartaruga vicino al motoscafo per fargliela vedere. Praticamente erano già tutti a bordo compreso mia moglie. A posteriori mi sono pentito d’averla portata sotto la barca, e vi spiego il perché: Arrivato in prossimità del motoscafo alcuni esemplari umani gli si sono gettati praticamente addosso, a pensare io avevo fatto il tragitto con lei guardandola negli occhi, ma la provvidenza non ha limiti, e la tartaruga riesce con il suo becco a morderne uno lasciandogli un bel segno sul petto con mia grande soddisfazione. Pranzo a Sisters e tempo per una breve escursione dell’isola. Ragazzi la spiaggia opposta all’approdo è fantastica non perdetevela. Partiamo per l’ultima isola Felicitè.Convinco mia moglie a stare in mare fino all’ultimo e siamo premiati con l’avvistamento di due tartarughe che d’incanto come ci vedono salgano a galla e giocherellano con noi. Indimenticabile!!!! L’escursione è finita, prua verso il molo di La Passe, dal mare riconosciamo Anse Severe ancor più bella di quello che avevamo visto di concreto sulla spiaggia.

Arrivati sul molo decidiamo di fare alcune compere ai piccoli chioschi e spedire finalmente le cartoline.

Venerdì 26/09/2008 L’ultimo giorno a La Digue decidiamo di passarlo a Grand Anse pranzando al ristorante Loutier Coco posto sulla spiaggia prezzo 200 rupie a testa mangiando a buffet. Siamo dentro il ristorante e vediamo nell’enorme braciere delle aragoste giganti, ma purtroppo andavano prenotate in precedenza, ne rimane una più piccola ma anche quella ci viene detto che è già data via. Ci sediamo e incominciamo il pranzo, ma mia moglie non si dà per vinta, vuole l’aragosta, ritorna al braciere e sfodera tutto il suo charme e riesce a corrompere lo chef. In conclusione altre 200 rupie sul totale. Dopo pranzo un momento di siesta sulla spiaggia bianchissima di Grand Anse. Al risveglio decidiamo d’andare a vedere Anse Coco e per raggiungerla bisogna fare una camminata di circa mezz’ora oltrepassando anche due piccole collinette. Non era in previsione ma per la paura al ritorno a casa che qualcuno ci dicesse AVETE VISTO COME E’ BELLA ANSE COCO A LA DIGUE?Abbiamo fatto anche questo ultimo scolletto. Il sentiero inizia dietro la spiaggia di Grand Anse prima collinetta ed arriviamo a Petit Anse, continuiamo passando una tavola che fa da ponte (all’incrocio a sinistra) e per ultimo tenendoci sulla destra collinetta fino ad arrivare ad Anse Coco, ci sono solo due indicazioni per la spiaggia ma non si può sbagliare. Non dobbiamo più temere niente La Digue l’abbiamo girata in lungo e in largo.

Cena da Chez Marston che salutiamo insieme alle cameriere che si sono dimostrate simpatiche e cordiali.

Sabato 27/09/2008 Giorno di trasferimento, praticamente intorno alle 13:00 siamo a Praslin al Paradise Sun.

Sistemate le valige in camera, abbiamo un’ottima vista mare, andiamo in spiaggia a vedere Anse Volbert.

E’accecante una spiaggia che sarà lunga tre chilometri di sabbia finissima e bianca e naturalmente la facciamo subito tutta a piedi tanto per scaldarsi. Saremo stati fortunati ma di alghe nemmeno l’ombra a differenza di qualche foto che ho visto di altri viaggiatori, anche l’hotel a nostro avviso merita ha dei giardini curati e i buffet della colazione e la cena ci sono sembrati adeguati. Avviso per le signore, scordatevi le scarpe a spillo cenerete su un pavimento di sabbia e per noi uomini il pantalone lungo non è stato obbligatorio.

Domenica 28/09/2008 Ci alziamo prestissimo, meta da raggiungere Anse Lazio, e vogliamo godercela tutto il giorno.

La sera precedente mi ero fatto dare dalla reception gli orari degli autobus per raggiungere la spiaggia, la spesa è di tre rupie a tratta a persona ed il primo passaggio era alle ore 07:05, l’altro intorno alle 11:00, quindi saltavamo anche la colazione che viene servita a partire dalle 07:30. Siamo alla fermata dell’autobus, poco lontano dall’albergo, manca 10 minuti alle sette ultra in anticipo sul ruolino di marcia.

07:25 l’autobus non è ancora passato, mi viene qualche dubbio sull’orario, chiedo a mia moglie la tabella degli orari, la guardo e smoccolo ( letteralmente impreco) oggi e domenica, me ne ero scordato, ed il passaggio a quell’ora di festivo non c’era. In ferie può capitare di perdere la cognizione del tempo. A questo punto torniamo in hotel per fare colazione e dopo chiamiamo un taxi. Il costo andata e ritorno con orario che decidete voi è di 30 euro che siate soli o in venti, sempre 30 euro è !!! Da fare una considerazione se qualcuno vuole risparmiare prendendo l’autobus deve sapere che l’ultima fermata utile per Anse Lazio è ad Anse Boudin, e dista dalla spiaggia circa venti minuti a piedi in sali e scendi.

Alla fine della giornata il taxi, per noi, è stata la soluzione più comoda. Ma andiamo in ordine, alle 08:30 anche prima siamo ad Anse Lazio, passiamo dal ristorante Bonbon Plume per prenotare un tavolo, ci guardiamo intorno e vediamo che una coppia all’estrema destra è arrivata prima di noi, siamo i secondi classificati e per par condicio ci mettiamo all’estrema sinistra. Dicono che Anse Lazio sia una delle cinque spiagge più belle al mondo e la più bella dell’oceano indiano, lo intuiamo dai catamarani e dagli yacht ormeggiati alla fonda davanti alla spiaggia. Per i viaggi fatti in precedenza noi crediamo che si classifichi al settimo posto dopo le spiagge dei pianeti delle stelle 51 Pegasi, 70 Virginis, 47 Ursae Majoris, Rho Cancri, Tau Bootis e Beta Pictoris. Orlata da palme e alberi di takamaka sabbia finissima mare incantevole, di fatto, la più bella del pianeta Terra della stella Sole. Ci domandiamo cosa possiamo fare di originale per il nostro album fotografico e ci viene da scrivere sulla sabbia con delle foglie e delle piccole noci di cocco il nome dell’isola Praslin, non sarà originale, ma durante il giorno molte coppie si sono fermate a fotografare quella composizione da noi fatta, con nostra soddisfazione. Lo snorkeling fatto non è stato male, meglio sulla parte sinistra guardando il mare, dove ho visto oltre ai soliti pesci di barriera dei bei barracuda ed anche un piccolo squalo che mi deve aver scambiato per il padre da quanto si era avvicinato. La tartaruga naturalmente non è mancata ( Basta Co sto tartarughe mi sono venute a noia).12:45 andiamo verso il BONBON PLUME. Il costo totale del pranzo è stato di 90 euro un poco sopra la media ma la vista seduti dal tavolino ci fa scordare la spesa. Se volete uno dei tavolini vicino alla spiaggia fate come noi prenotate in precedenza, così non rischierete d’aspettare o di pranzare dentro il ristorante. Durante il pomeriggio la giornata si offusca, peccato, la bellezza del posto perde un po’ di magia,comunque non piove e noi possiamo dire che fino ad oggi siamo soddisfatti solo trenta secondi di pioggia a La Digue il primo giorno. Alle 17:30 ci avviciniamo al meeting point, è l’orario che abbiamo stabilito con il tassista per il ritorno all’albergo.

Lunedì 29/09/2008 La destinazione di oggi e Anse Giorgette spiaggia pubblica ma in pratica dentro il complesso del Lemuria e per accederci bisogna farsi annunciare dal proprio albergo cosa che noi abbiamo concordato al nostro giorno d’arrivo.

Decidiamo ancora per il taxi il prezzo è quaranta euro,evitiamo di essere intrappolati con gli orari dell’autobus, e le macchine a noleggio costano di più,è vero saremo più liberi ,ma a noi va bene così.

Passiamo il cancello d’ingresso del Lemuria controllano i nostri nomi e il tassista ci lascia sul sentiero per raggiungere la spiaggia .Vediamo del personale del complesso e chiediamo se alle 12:30 ci potessero venire a prendere alla spiaggia per il pranzo,risposta ok. Iniziamo la nostra passeggiata per raggiungere la spiaggia dove si deve attraversare il campo da golf circa 20/25 minuti anche qui in Saliscendi,ecco il motivo della nostra richiesta per il ritorno. La giornata non è particolarmente soleggiata, anche qui siamo secondi classificati un’altra coppia era già sul posto. La spiaggia senz’altro merita vederla,ma questa volta il sole ci gioca a sfavore e forse la sua totale bellezza ci viene negata. Lo snorkeling qui non si può praticare fondale troppo sabbioso, pazienza ci riposiamo serenamente sulla spiaggia fra un bagno e l’altro. Alle 12:30 come pattuito uno shuttle elettrico ci viene a prendere e ci porta Anse Petit kerlan dove pranzeremo sul ristorante della spiaggia bene e non eccessivamente costoso visto il posto dove siamo. Dopo pranzo vediamo anche la spiaggia di Anse Kerlan immortaliamo i nostri nomi racchiusi in un cuore e scatto delle foto ricordo.

Vogliamo vedere il complesso e dal momento che ci trattano come se fossimo alloggiati al Lemuria usufruiamo dei servizi compreso i teli alla piscina dove faremo il bagno. Maestosa è la piscina fatta su tre livelli ed una certa impressione devo dire che ce la fatta. Piove,durerà circa mezz’ora di buona intensità, ci rifugiamo nel bar e vista l’ora prendiamo qualcosa da bere,mia moglie un cocktail e una fetta di dolce e io fetta di dolce al cacao un cognac di prim’ordine e mi gusto un cohiba siglo IV mentre guardo il panorama. L’ora che il nostro tassista ci venga a prendere si avvicina e passo passo andiamo al cancello d’ingresso.

Considerazioni sul Lemuria Ho letto di qualche viaggiatore che non potrebbe alloggiare in un complesso del genere,personalmente l’ho scartato per una questione di prezzo,ma per quel poco che siamo stati lì ci siamo trovati benissimo.

Martedì 30/09/2008 Oggi escursione all’isola di Couriese di mezza giornata, e devo ammettere di aver fatto un errore a prenotarla tramite il complesso ad un prezzo di 55 euro a testa, e vi spiego il perché.

Couriese è un centro di riproduzione delle tartarughe giganti provenienti dall’atollo di Aldabra e qualcuno ci doveva spiegare le varie fasi della riproduzione, cosa che poi non si è verificata, e personalmente ero interessato a conoscerle. Morale, sulla spiaggia di Anse Volbert potete trovare dei taxi boat che vi porteranno sull’isola e verranno poi a riprendervi all’ora stabilita ad un prezzo di 20/30 euro più dovete pagare la tassa di sbarco sull’isola di 25 euro quindi fate voi i conti. A parte questo inconveniente l’escursione è stata divertente, con le tartarughe che simpaticamente e pazientemente si facevano fare di tutto compreso farsi salire in groppa, o sul guscio, naturalmente le foto di rito sono state una moltitudine. Sull’isola nasce anche la palma del cocco del mer che lo potete trovare qui e alla Valle del Mai, questa palma è famosa per la forma dei frutti che per la femmina assomiglia al ventre di una donna, pube davanti e chiappe dietro, e per il maschio assomiglia ad un fallo. Il tempo a nostra disposizione non è stato molto, infatti, lo snorkeling è stato breve ma abbastanza da incontrare l’ennesima tartaruga. Se un giorno verrete alle Seychelles e non vedrete neanche una tartaruga di mare datevi una patta, come si dice a Livorno. Purtroppo il tempo a nostra disposizione sta per finire, bisogna salutare le grandi tartarughe, con delle piccole lance ci porteranno su un grande catamarano, che mia moglie avrà la soddisfazione di guidare per un breve tratto sotto gli occhi vigili del comandante. E vai con la foto.

Ritornati al Paradise Sun decidiamo di fare due passi e metterci alla ricerca della gelateria da Luca tanto osannata in altri racconti, ed assaporare un suo gelato. La ricerca è semplice basta seguire il sentiero che parte dal Paradise Sun e parallelamente alla spiaggia troverete la gelateria. Sfortunatamente per noi quel giorno era chiusa, e decidiamo di ritornarci domani.

Mercoledì 01/09/2008 Piove, e noi ci aspetta la Valle del Mai. La valle non è nient’altro che una riserva naturale ed è quello che rimane di una vecchia foresta preistorica, e per questo dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Continua a piovere, siamo all’ingresso della valle e molti del gruppo vogliono tornare indietro. Noi non possiamo, oggi è l’ultimo giorno che stiamo a Praslin, quindi non avremo un’altra occasione per visitarla. Alcuni punti di vista vengono scambiati fra i turisti nel caos più completo, ma fortunatamente la ragazza dell’agenzia della Mason riesce ad accontentare sia chi vuole rinunciare e tornare in albergo, e chi come noi voleva entrare. Cosa c’è di meglio che visitare un pezzo di foresta di palme con la pioggia, non sarebbe stato caratteristico. Siamo dentro finalmente e nonostante la pioggia non ci bagniamo molto a causa della fitta vegetazione. Una ragazza della Mason ci fa da cicerone spiegandoci le varie piante e facendoci vedere i punti più caratteristici risultando il tutto veramente interessante. Capisco quelle persone che sono venute in questa valle organizzandosi da soli, ma alla fine i commenti sono stati tutti unanimi e cioè, che si sono trovati a camminare nei sentieri vedendo solo palme e solamente palme. Quindi, a meno che non siate laureati in botanica, questa è forse l’unica escursione che necessita di una guida. Le guide le potete trovare anche all’ingresso della valle, ma niente italiano.

Ha smesso di piovere ma è anche l’ora che ci riportano in albergo, e noi abbiamo un conto in sospeso con la gelateria. Oggi è aperta e sono circa le due e da Luca oltre il gelato potete anche mangiare come abbiamo fatto noi del buon pesce alla griglia. Certamente il pezzo forte è il gelato e la coppa tropicale e sontuosa, la consiglio vivamente. Sta per finire il pomeriggio e come detto in precedenza oggi è l’ultimo giorno a Praslin e vogliamo toglierci la soddisfazione di un bel massaggio alla SPA del Paradise Sun. Un’ora e mezzo di rilassamento puro, bagno prima e massaggio dopo, unico neo è stato che a fare il massaggio c’era un ragazzo ed io invece speravo una massaggiatrice alla James Bond, pazienza, fra l’altro mia moglie era nella solita stanza con me, massaggiata da una ragazza. Esperienza curiosa, per me la prima volta, ma decisamente da provare.

Mercoledì 01/10/2008 Giorno di trasferimento, in tarda mattinata lasciamo Praslin per trascorrere gli ultimi due giorni a Mahe, e come sempre all’arrivo nel nuovo complesso facciamo un giro per curiosare. Il Meridian Fisherman Cove è l’albergo consigliatoci da Marco e si è subito dimostrato di qualità superiore alle prime due sistemazioni, il cliente si sente coccolato ed è al centro della loro attenzione. Durante il nostro girovagare nell’albergo abbiamo conosciuto Patrick al quale abbiamo chiesto se era possibile avere una macchina a disposizione con autista per fare un giro dei luoghi più interessanti dell’isola e visto che avevamo solo un giorno a nostra disposizione ci è sembrato la soluzione più conveniente. Patrick ci assecondava subito e contattava un amico con cui patteggiavamo la cifra di 100 euro per trascorrere la giornata di domani dalle 09:00 di mattina alle 18:30 della sera. Torniamo ad oggi, risolto il problema per domani scendiamo in spiaggia la Beau Vallon e ci rechiamo davanti alla web cam, che tante volte avevamo guardato da casa, telefoniamo a nostra figlia e la salutiamo in diretta, almeno lei ci vede. La spiaggia di Beau Vallon a nostro parere è quella che ci è piaciuta meno, ma fare una classifica delle spiagge è veramente difficile. Inizia a piovere e dopo una breve escursione nella zona torniamo in albergo dove, per finire alla grande la vacanza prenotiamo per domani sera al ristorante alla carta, e naturalmente il tavolo isolato sulla sua promenade. Andiamo in stanza per prepararci per cena ed appena entrati sentiamo bussare alla porta, con nostra sorpresa ci viene portato una bottiglia di champagne e un cesto di frutta. Uscito il personale, io e mia moglie dopo un attimo d’euforia abbiamo subito pensato ad un errore di stanza e quindi prima di brindare era meglio andare ad informarsi alla reception.Alla reception mi confermavano che non c’era nessun errore. Di corsa ritornavo in stanza e stappavo la bottiglia di champagne ma dopo pochi secondi squillava il telefono che faceva presagire niente di buono. Infatti, l’errore era venuto fuori, ok la stanza ma persone sbagliate. La bottiglia ormai era aperta e i festeggiamenti pure di conseguenza chiedo quanto mi costa il tutto, 160 euro da segnare alla camera, e dopo un attimo aver pensato di lasciar perdere dico ok. Il seguito non si può raccontare. Cena, siamo al buffet del ristorante principale e vi posso garantire è di una qualità elevata ma la sorpresa maggiore è stato quando ci hanno detto che lo champagne sarà offerto dall’albergo, e questo vi fa capire l’ambiente in cui siamo. Giovedì 02/10/2008 Purtroppo oggi non è stato un giorno da ricordare a causa di un malessere a mia moglie, ha trascorso tutta la giornata a letto a dormire, quindi non mi è restato altro da fare che disdire tutto quello che avevamo programmato.

Venerdì/03/10/2008 Fortunatamente la mattina della partenza mia moglie si riprende dal malessere e il viaggio di ritorno a casa e del tutto normale.

Sabato/04/10/2008 Il viaggio è terminato, alle 22:00 siamo a Livorno e riabbracciamo nostra figlia Denise e Barone il nostro cane.

Spero che il racconto sia stato interessante e costruttivo e divertente per chi deve organizzare un viaggio alle Seychelles, personalmente La Digue rimarrà sempre nella nostra mente, un’isola di pescatori dove il ritmo del tempo è scandito dalle onde dell’oceano, anche se il turismo di massa è presente non te ne accorgi neanche, a differenza di Praslin che tutto gira attorno al turismo, Mahe non la posso giudicare per l’inconveniente a mia moglie ma non l’avrei giudicata comunque per il poco tempo a disposizione.

Ringrazio anticipatamente la redazione di turisti per caso per lo spazio o no dedicatoci



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