Viaggio alle Cicladi
Ecco, non ha avuto senso restare ad Atene, non l’abbiamo visitata né all’inizio né alla fine per motivi di tempo: abbiamo visto si sfuggita l’acropoli dal basso verso sera, prima di una tipica cena greca e per il resto abbiamo soltanto transitato dal porto all’hotel, situato in quella cashba semifatiscente, inquietante e derelitta che è il Pireo. Il pernotto ad Atene ci ha costretti ad estenuanti traversate in traghetto, una costante di questo viaggio, dove tanto tempo è stato rubato dagli spostamenti, che erano da pianificare decisamente meglio.
La prima traversata è servita per raggiungere Mykonos, apparsa diversa dalla rappresentazione commerciale di isola della trasgressione e della movida. Le discoteche sono presenti sia sulle spiagge che nella città di Mykonos. Quelle balneari sono costosissime, spesso precedute da intrattenimenti diurni e pre-serali scomposti e volgarotti, mentre quelle del paese sono piccoline e affollate, apparentemente gratuite, in realtà infestate da camerieri che si aggirano tra i danzanti sollecitando continuamente l’acquisto di alcoolici. E’ divertente uscire ed entrare da un locale all’altro, anche per evitare l’insistenza dei camerieri, ma nulla di diverso da quanto si possa trovare nei locali della movida testaccina a Roma. Anzi, la presenza di ventenni ubriachi fradici è molto alta, evenienza che rende difficile anche la socializzazione, visto che questi giovanissimi avventori si reggono in piedi a malapena. Non ho visto tutto questo “rimorchio selvaggio” che si dice.
Tra i locali sulla spiaggia, abbiamo buttato 40 euro per una pessima serata al Cavo Paradiso, bella location penalizzata (secondo me) da una terrificante ed oscena musica techno, una sorta di martello pneumatico ripetuto per ore. Pur essendo un’amante della musica house, quel tipo di ritmo totalmente meccanico, fatto di 3 note che si ripetevano in loop, con un effetto ipnotico e stordente, è stato insopportabile. Per quanto riguarda il mare, siamo stati in 3 spiagge di Mykonos. La prima è stata il Paradise, bella, ma non eccezionale, anzi stretta e affollata di obrelloni di paglia e lettini. La seconda è stata Paranga, davvero notevole, con il mare più bello che abbia mai visto, di un celeste indimenticabile e con tantissime sfumature più chiare e più scure. Uno scenario davvero spettacolare e sconvolgente. La terza è stata SuperParadise, piccola, trasparente, ma anche in questo caso, nulla di eccezionale, la minore tra le 3, secondo me.
Poi, altro spostamento in traghetto verso Paros, altre ore rubate, altro tempo perso. Il mare vicino al porto, sia quello di approdo a Parikia, sia quelo della città di Naoussa, pur essendo a prima vista trasparente, non è eccezionale. Dall’hotel, insieme a un gruppo di compagne, abbiamo però prenotato un’escursione in barca intorno ai vicini isolotti di Antiparos e Despotiko: era organizzata perfettamente sotto tutti gli aspetti (intrattenimento a bordo, atterzzature per snorkeling, cibo, itinerario, ecc), con diverse soste in angoli di mare a dir poco paradisiaci, fino al bagno finale al largo, in un’acqua celeste di una bellezza e una purezza indescrivibile, ancora meglio di quella di Paranga a Mykonos, che pensavo insuperabile. E’ stato così emozionante quel tratto di mare aperto che mi batte il cuore ancora adesso a pensarci. L’esperienza della crocierina intorno agli isolotti è assolutamente da consigliare ed è valsa tutto il viaggio! Poi, di nuovo traghetto, altre ore perse, altro tempo inutile che poteva essere sfruttato diversamente.
Ultima tappa Santorini, isola vulcanica a forma di mezzaluna, con pareti nere, che ricordano la sua origine vulcanica. La struttura mi ricordava la costiera amalfitana, ma in tono minore. Sarò campanilista, ma gli scorci di Amalfi e Positano sono infinitamente più suggestivi. Quest’isola viene venduta come la più romantica, in particolare per i tramonti a Oia, la cittadina bianca e iperturistica sulla punta nord dell’isola, dove nel tardo pomeriggio folle di coppiette e gruppi si affastellano per assistere al famoso tramonto, che si conclude con un applauso. In realtà, è più un rito collettivo, perché di per sé il tramonto… non ha nulla di più spettacolare rispetto ai tramonti che si possono ammirare dal Gianicolo a Roma e anche in questo caso sarò campanilista: sulle terrazze panoramiche di Roma (Pincio, Gianicolo, ecc) i tramonti assumono dei toni rosati e aranciati che non si vedono neanche a Santorini, altroché! Un’altra città carina di Santorini è Fira, che forse è preferibile scegliere per il pernottamento, visto che è anche più ricca di locali. Caratteristica e folcloristica è anche la discesa (o salita) a dorso d’asino.
Altra escursione interessante a Santorini è quella sull’isola di fronte, che è parco vulcanico protetto, con rocce nere e scenari di grande valore geologico, naturalistico e panoramico, da consigliare…attrezzandosi con scarpe adatte e non con infradito come ho erroneamente fatto io ;). Al di sotto c’è la caldera, che in realtà non è altro che una pozza di acqua marroncina con fanghiglia arancione sul fondo, di pochissimi gradi più calda del resto del mare, ma nulla di straordinario.
Le spiagge: purtroppo abbiamo preso 2 giorni di mare mosso, quindi acqua torbida. Con un gruppo di compane siamo arrivate, a fatica, visti i trasporti inefficienti e costosi e il personale di bordo scorbutico, nella spiaggia rossa, che poi non era così rossa, una rientranza sormontata da una parete vagamente rossiccia e… pericolante! Poi siamo andate nella spiaggia nera, che poi non era così nera, più ampia, ma con mare mosso e poco invitante. Ripartiamo di nuovo in traghetto: stavolta sprechiamo una giornata intera, per tornare ad Atene, trascorrere un’inutile notte e ripartire in tarda mattinata, quindi 2 giorni buttati: sarebbe stato meglio riprendere l’aereo direttamente da Santorini! In tutto, su 10 giorni, almeno 4 interi sono stati sprecati per gli spostamenti malorganizzati. Si sarebbe potuto fare e vedere di più.
In conclusione, le isole cicladi sono tutte diverse, ciascuna con una sua personalità. Mi restano in mente le casette bianche con le bounganville fucsia, le cene a base di insalata greca con feta e pita, lo yogurt greco nelle coppie con il miele, il mare celeste di Paranga e la crociera spettacolare sugli isolotti intorno a Paros, gli asinelli di Santorini e il sito vulcanico, un gruppo di nuovi amici con cui rifarei un’altra vacanza e…un’organizzazione pessima da parte del coordinatore e di Avventure nel Mondo, uniche note dolenti.