Viaggio al centro del mondo

Era da tanto,da sempre direi,che sognavo di visitare l'Islanda,la terra del fuoco e del ghiccio,dei laghi che colmano le fratture della crosta terrestre(i laghi gemelli di Thingvallavatn al sud, e di Myvatn al nord) delle cascate,dei geyser...Insomma di tutti quegli elementi naturali che ,caso eccezionale ,nella loro straordinaria...
Scritto da: Alessio Donati
Partenza il: 21/08/2004
Ritorno il: 28/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Era da tanto,da sempre direi,che sognavo di visitare l’Islanda,la terra del fuoco e del ghiccio,dei laghi che colmano le fratture della crosta terrestre(i laghi gemelli di Thingvallavatn al sud, e di Myvatn al nord) delle cascate,dei geyser…Insomma di tutti quegli elementi naturali che ,caso eccezionale ,nella loro straordinaria imponenza,troviamo su quest’isola uno a braccetto dell’altro.Ma veniamo al resoconto del viaggio. Non avendo mai preso l’aereo e avendo fatto viaggi solo in capitali europee io e il mio amico Enrico(inizialmente assai poco convinto della meta visto anche l’alta spesa preventivata) abbiamo optato per il viaggio organizzato;una comitiva di una 40ina di persone che per una settimana,con l’aiuto di una guida,andava alla scoperta dei misteri islandesi per la non modica cifra di 2000€ (colazioni e cene incluse!). I novellini arrivano a Malpensa con un margine di sicurezza che pare accettabile(6 ore..)e dopo il battesimo dell’aria su un aereo della Icelandair,dopo aver osservato a nord lo spettacolo della striscia di cielo azzurro di notte,atterrano nell’aereoporto internazionale di Keflavik (ex aereoporto militare NATO)alle 02:15 ca. Ci accoglie Renè, un ragazzo che con grandissima sorpresa scopriamo essere della nostra ridente (assicuro che c’è poco da ridere specie d’inverno)cittadina;la per nulla amena Cecina. Un pullman trasporta la variegata comitiva(coppie più o meno giovani,altri ragazzi della nostra età,donne sole fuggite da pericolanti situazioni sentimentali ecc..) verso il meritato riposo (sapete per noi lo stress emotivo di svolazzare sopra l’Atlantico è stato non da poco). Sveglia alle 7:30 e abbondante colazionea base di cose tutt’altro che tipiche (affettati, marmellate, formaggio che pare fontina) e incontro con Manuela la nostra guida,persona piacevole solo a vedersi(non era la Schiffer,ma inerpretava il suo ruolo al meglio:allegra,spiritosa,rendeva assai piacevoli i racconti storico-descrittivo-ambientalistici islandesi). Visita rapida nella Capitale ,foto-stop al porto(con le baleniere) e alla spiaggetta di sabbia rosa(importata da Snaefellsnes). Le strade a scorrimento veloce si trasformano assai presto(sono ancora in vista i sobborghi di Reykjavik) in una strada , la ben nota Ring Road che disegna il perimetro dell’isola. Prima tappa:la piana di Thingvellir(“luogo del parlamento” dove si riunirono per la prima volta nella storia una decina di secoli fa tutte le tribù dell’isola) il luogo storicamete più importante d’Islanda.Il cielo,inizialemte sereno,comincia ad accumulare nuvolaglia ma questo andirivieni di luce rende ancor più emozionante la vista di questo lago circondato da imponenti formazioni laviche e costellato di numerose isolette che altro non sono che sommità vulcaniche(come ci dice la guida).Riprendiamo (ahimè troppo presto;ma questa sarà la costante,e il limite del viaggio organizzato)la nostra strada che oltre che ,oltre a farsi più impervia,smarrisce abbasta in fretta la sottile copertura catramosa;scendiamo,in un autentico deserto pietroso battuto da un vento taglierino, ad ammirare le lingue del Lang Jokull:assai suggestivo il contrasto tra il nero dei monti e delle nuvole e lo scintillìo dei ghiacciai. Sosta nella foresta nana ai lati del fiume Bianco(Hvita). La pioviggine ci accompagna alla nostra meta serale, la cittadina di Borgarnes e il tramonto ,in un cielo finalmente sereno,sul fiordo rimane impresso… Al mattino visto l’andazzo(ca 30 foto il primo giorno) ne approfitto per comprare altri rullini…oggi ci tocca una bella tirata…la tappa più lunga del tour: da Borgarnes al lago Myvatn..guardate un pò voi sulla cartina.. ;il rammarico è e rimane quello di aver visto in questo giorno tanti posti di sfuggita facendo i contorsionisti sulle poltroncine per ammirare vette,ghiacciai,fiordi,cascatelle, vallate.. Sosta(finalmente!!)alle case-museo fatte con mattoni di torba:questi luoghi ,abitati fino a non molto decenni fa,conservano intatti al loro interno tutti gli utensili,mobilio vestiti e vasellame vario;grande il panorama offerto dalla vallata del fiume Eystri-Jokulsà e lo sfondo allietato dall’ampissimo Skaga(!)fjordhur. Ritorniamo alla Civiltà quando,nella parte finale dello Eyja fjordhur,avvistiamo la terza città islandese(dopo la capitale e Hafnarfjordhur),Akureyri. Consiglio a tutti i miei lettori ,per godere al meglio il panorama ,di spingersi sulla collinetta alla spalle della cittadina presso il cimitero…l’essere in viaggio di gruppo ha almeno questi vantaggi(tra i molti svantaggi):le soste panoramiche sono sfruttate al massimo. Dopo un’oretta scarsa risiamo a bordo;”e ora Godafoss” sentiamo al microfono(segue spegazione storica sull’origine del nome):avevo la foto di queste cascate sul mio libro d’Islanda e mi chiedevo che impressione avrei avuto a vedere dal vivo una cosa tanto maestosa ammirata fino ad ora in una paginetta;vediamo il vapore da lontano e i sensi entrano in fibrillazione. Scendiamo .Più ci avviciniamo più l’orizzonte apre ai nostri occhi i due spumeggianti balzi disposti a semicerchio…se era per me sarei ancora lì in pieno trip emotivo(N.B.oggi è il 19 ottobre 2004).Dopo poco siamo in vista del Myvatn,l’altro lago tettonico circondato da pseudocrateri (la terra alcuni milleni fa ha ribollito come una polenta insomma)e orde di moscerini. Mi soffermo sulla cena perchè forse è stata la più “tipica” del mio soggiorno :gustai infatti la callosa “Hakarl”(carne di squalo putrefatto),e il(o lo.. Bho)”Sursadhir”(pasticcio di rognoni di caprone al latte acido);entrambe le pietanze erano a cubetti atti a essere infilzati con stecchini;hanno riscosso un discreto successo tra la ciurma. Segnalo qui la notte passata all’agghiaccio per la vana speranza di ammirare una aurora boreale. La sto facendo un pò lunghina mi sa;taglio…segnalo solo le cose che ancora aleggiano nella mia memoria suscitando rimpianto e desiderio di tornare:la solfatare,il cratere Viti col suo laghetto e soprattutto,il grandioso deserto di cenere(nera):situato grosso modo a nord est negli anni 60 era teatro di esperimenti americani data la similitudine di questo territorio con la superficie lunare(la guida ci dice che secondo molti il famoso allunaggio fu girato qui..)l’attraversamento di questo territorio è una delle esperienze più toccanti che mi siano capitate(per me eh! tanti ronfavano sonoramente sui sedili..). Raggiungiamo Egillstadhir sul laghetto di Lagar(nel quale si dice dimori un mostro meno famoso tuttavia di Nessie)e dopo una cenetta onesta (niente di più),noi giovani passeggiamo per la deserta cittadina fino alla famosa piazza ESSO(spesso unica piazza delle varie cittadine islandesi). Il tempo,fino ad ora assai clemente ,decide che la nostra tregua è durata anche troppo:la giornata dedicata ai fiordi dell’est e funestata da una pioggio fitta e incessante(unico giorno di pioggia..c’è andata di lusso):segnalo qui la cittadina di Eskifjordhur situata in un bellissimo fiordo che si ramifica in due parti, le impressionanti scogliere ammirate dal pullman da una strada non molto più larga del nostro mezzo di locomozione e una laguna dove nuotavano centinaia di cigni.Torniamo a vedere lingue di ghiaccio;sono quelle dell’immenso Vatnajokull(un residuo di calotta polare come tutti i ghiacciai islandesi dice la nostra Manuela):Pernottamento nei pressi di Hofn immersi in un paesaggio bellissimo e vario:se sposti lo sguardo vedi , in rapida successione,mare,ghiaccio,cascate montagne;per cena agnello arrosto:non ne avevamo mai mangiato nonostante abbondino pecore.. Ovunque rigorosamente in gruppi di 3;madre e i suoi due figli veniamo a sapere. Oggi,giovedi 26 agosto,il gruppo è molto su di giri:ci aspetta una delle mete più reclamizzate ;la laguna glaciale di Jokulsarlon:ho già letto molte impressioni su questo sito a proposito ma ne riporto una di un compagno di viaggio:”questo è il luogo più lontano da noi-dai nostri orizzonti -è assolutamente incredibile”…altro posto dove il tempo si ferma…ma le tappe sono forzate;via in carrozza! ;ci aspettano la visita alla lingua del giacciaio(una delle tante del Vatna)e l’unica vera camminata della gita(ahimè):una mezzoretta ,sotto la pioggia in mezzo ai sentierini fangosi ,per raggiungere la pittoresca Svartifoss una cascatella incorniciata da uno stupendo basalto colonnare..veramente un chicchino. Attraversiamo i vastissimi Sandur (pianure costiere formatisi dal trasporto dei detriti glaciali)e gli immancabili campi di lava ricoperti da muschi argentei fino alla nota cittadina di Vik ,segnalata da lontano da i sui faraglioni;la cena è resa memorabile dalla presenza di bocconcini di balena!(sono ovviamente contro la caccia a qualsiasi animale..ma la curiostà era troppa);è del tutto simile alla carne di manzo,rossa molto rossa:il sapore è simile ma più dolciastro e fibroso. L’ultimo giorno è un vero tour de force:toccata e fuga alla splendida spiaggia vulcanica di Vik(da vedere e rivedere);giusto il tempo di una foto alle cascate di Skogafoss e Seljalandsfoss(quella che si può ammirare anche da dietro);vista da lontano del vulcano più noto d’Islanda,l’Hekla;arrivo,tra gli “ohhh” di meraviglia a Gullfoss una delle più ammirate e fotografate;un raggio di sole ci regala anche l’arcobaleno tra i vapori della cascata d’oro;poco lungi,a Geysir,tutti col naso in su ammaliati dal getto di vapore che fa spesso da spot all’isola. Chiudiamo il cerchio del nostro giro tornando a Reykjavik,e da li un rilassante bagno alla famosissima(e carissima!50 € cadauno) “Blu lagoon”;acqua caldissima(vicino al getto di vapore è inavvicinabile davvero!)con saune,bagni turchi,melma biancastra dalle miracolose virtù cosmetiche… Cena nella capitale…la vita notturna è ivi impressionante: pullula di pub,locali,localini di cui molti dotati di musica dal vivo..molti ubriachi(e ubriache)si trascinano(o vengono trascinati)per le piazze…ma non danno un senso di degrado..diciamo che sono il naturale sfondo alla sfrenatezza delle notti reykjavikiane.. Abbiamo il volo di rientro alle 5 del pomeriggio;mattinata dedicata quindi all’aquisto degli immancabili souvenir(per quanto mi riguarda consistono in una o più bottiglie di Brennivìn,liquore locale, che consiglio di comprare in aereporto visto che costa 1/4 di quanto lo pagate in città). Concludo dicendo che:l’Islanda è una terra incredibilmente affascinate da vedere assolutamente,una vera esperienza di vita(almeno così è stato per me)ma sconsiglio ai giovani di fare viaggi organizzati…certi luoghi vanno goduti meglio ,hanno molto da insegnarci(stò filosofeggiando);rimpiango di non aver visto(per motivi di tempo)la penisola di Snaefellsnes e la roboante cascata Dettifoss(la Manuela:”è troppo pericolosa non vi ci porto” ..ah i viaggi organizzati..ma mi pare che l’ho già detto..) Costa cara ragazzi,tutto è molto caro(meno l’acqua..al ristorante la regalano)ma stra-merita…sarà dura ritornare al traffico,allo smog,alle file alle poste … Chi si vuol mettere in contatto con me lo faccia pure per chiaccherare di un pò di tutto o ,magari, per organizzare vacanze assieme ok?CIAO DA ALESSIO


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