Viaggio a Ponza di Barbara, Cri, Ele e Viola

Va subito detto che Ponza è una bellissima isola di origine vulcanica, con dei fondali stupefacenti. Non è necessario essere dei provetti sub per vederli, basta non dimenticare maschera, boccaglio e pinne! Ma non andate però a Ponza in alta stagione, le spiagge sono piccoli gioielli, e sottolineiamo piccole, e se vi trovate a camminare sui...
Scritto da: Barbara BJ
viaggio a ponza di barbara, cri, ele e viola
Partenza il: 29/08/2009
Ritorno il: 05/09/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Va subito detto che Ponza è una bellissima isola di origine vulcanica, con dei fondali stupefacenti. Non è necessario essere dei provetti sub per vederli, basta non dimenticare maschera, boccaglio e pinne! Ma non andate però a Ponza in alta stagione, le spiagge sono piccoli gioielli, e sottolineiamo piccole, e se vi trovate a camminare sui bagnanti e nuotare fra le barche magari potete non beneficiare abbastanza della bellezza del posto. Un’altra cosa che abbiamo colto di Ponza durante la settimana trascorsa lì: la zona del porto è sicuramente più turistica, ci sono più persone, più negozi, più locali…Ma il clima è più afoso, c’è confusione…Quindi, se volete la “movida” ponzese fermatevi al porto. Altrimenti percorrete le stradine che dal porto salgono verso la parte collinosa e vi portano dall’altra parte dell’isola, lì si aprono piccole e deliziose baie (cale), con qualche bar e ristorante ma sicuramente in un ambiente più “famigliare”.

Primo giorno: in viaggio da Milano, sosta a Bologna, e dritte fino a Ponza.

Come prassi delle nostre vacanze ce la prendiamo con calma…Sveglia con calma, tragitto con calma, sosta all’autogrill con calma…Insomma perdiamo la nave della mattina!! Ci imbarchiamo quindi per Ponza da Formia nel pomeriggio (h.17.00), prendiamo la nave Caremar (90€ per 4 persone + auto) dove è possibile imbarcare la macchina. Una tranquilla traversata di poche ore ed arriviamo a Ponza con il tramonto. L’isola ci accoglie con le luci della sera che illuminano il porto, una meraviglia!! Decidiamo di andare subito a Cala Feola – Le Forna dove abbiamo precedentemente prenotato su internet un appartamento con terrazzo vista mare. Scopriamo subito una delle caratteristiche meno simpatiche dell’isola: le scale. Scale per scendere dal parcheggio a casa, scale per arrivare in mare, scale. La casa è carina, il terrazzo vista baia è … seducente!! Secondo giorno: cala Feola.

Il primo giorno di mare lo dedichiamo alla spiaggia di Cala Feola, scopriremo poi che forse è una delle meno belle dell’isola, poiché la baia è praticamente soffocata dalla numerose barche ormeggiate. La spiaggetta è forse l’unica di sabbia dell’isola. Sconfortate dalle scale e dall’idea di carreggiare le casse di acqua decidiamo di ordinare la spesa al telefono e scopriamo un’altra caratteristica del posto: i prezzi carissimi!! Va detto che la consegna è gratuita, è tutto il resto ad essere salato… ma insomma, sarebbe bastato comprare i generi alimentari a lunga conservazione in continente ed avremmo risolto il problema…La prossima volta ci penseremo, magari.

Terzo giorno: Lucia Rosa.

Scendiamo in spiaggia pensando di andare a Cala Felci, ma sull’isola decidono i venti ed il mare, il barcaiolo ci dice che quel giorno non si può andare dove ci portava il cuore, ci spiega che quando il mare è mosso su un lato dell’isola dall’altra parte è calmo. Ci porta quindi a Lucia Rosa. Sull’isola ci sono numerosi privati che, per pochi euro, vi traghettano sulle varie spiagge che spesso non sono raggiungibili via terra. Lucia Rosa è una di questa. E’ una meravigliosa baia chiusa dalle “montagne”, il sole arriva verso le 11 e rimane fino al tramonto. I sassi sono grossi ed un po’ appuntiti, occorre attitudine da fachiro per stendersi qui…Ma visto che l’unico stabilimento presente ci chiede 10 € a lettino, decidiamo di prenderne 2 per 4 e, a turno, in amicizia, c’è chi se la gode al sole e chi soffre… Quarto giorno: cala Fonte.

Cala Fonte si raggiunge in macchina e scendendo poche scale, insomma bella e comoda. Visto i nostri tempi tranquilli di alzata, colazione e preparazione arriviamo un po’ tardi e i pochi spazi sugli scogli e sulla spiaggia (davvero dei piccoli posti) sono già occupati. Stendiamo gli asciugamani sul cemento del porticciolo, ma non è un grosso problema perché il mare è così bello, i fondali così affascinanti, e le grotte così sorprendenti, che trascorriamo tantissimo tempo in acqua e ci scopriamo sirenette. Va segnalata la caratteristica “signora Caronte”: per un euro vi traghetta, con una barca trainata a fune, dal porticciolo ad un grosso scoglio dove sono stati posizionati ombrelloni e lettini. Imperdibile! Quinto giorno: gita con la barca.

A Ponza varie compagnie organizzano gite con le barche sull’isola e su quelle vicine. Dopo un attento giro di comparazione fra i diversi tragitti, le soste per i bagni, i pranzi a bordo, i prezzi, ci orientiamo per un classico giro in barca organizzato. Partenza dal porto di Ponza, giro panoramico dell’isola (grotte di Pilato, faraglioni della Madonna, faro di Punta della Guardia), deviazione verso l’isola di Palmarola (20 abitanti d’estate, 2 di inverno). Sosta per un bagno nell’acqua limpida e tra le rocce che, tuffandosi in acqua, formano delle grotte strabilianti. Poi un’altra sosta sull’unica spiaggia dell’isola. Il pranzo a bordo (pasta al tonno, acqua vino e caffè) non è niente di che…Hanno fatto bene le due di noi che al pranzo hanno preferito una lunga nuotata.

Si riparte sonnecchiosi verso l’isola di Ponza e si completa il giro di tutte le cale. I paesaggi che si susseguono sono tutti belli: coste, rocce, mare. Un altro bagno tra i faraglioni di Lucia Rosa. La scoperta di altre spiagge che decidiamo di andare a visitare nei prossimi giorni, la visione dell’arco naturale, e siamo di nuovo al porto di Ponza.

Sesto giorno: Frontone.

La spiaggia di Frontone è una delle più famose dell’isola ma secondo noi non merita tanta fama. E’ una larga spiaggia di sassi, molti stabilimenti, molti ombrelloni…Si raggiunge con un breve e poco costoso tragitto in barca. L’uomo della barca ci racconta che a luglio e agosto se lanci un chicco di grano non tocca per terra! La visione ci fa rabbrividire e ringraziamo che sia settembre…Poi arrivano delle nuvole (ma per fortuna non piove), e ci chiediamo cosa ci facciamo al mare a settembre.

Settimo giorno: cala Felci.

Anche Cala Felci è una spiaggia che si raggiunge solo in barca, è bella e merita di trascorrerci la giornata. Peccato che il mare si incapriccia e la barca ci viene a recuperare prima del previsto. Ma qui decide il mare… E’ l’ultima serata sull’isola, ci concediamo una cena al ristorante. Andiamo dal Pescatore di Cala Feola: mangiamo benissimo ed il prezzo (malgrado la preoccupazione di non vedere un listino) è decisamente onesto!! Ottavo e ultimo giorno: piscine naturali.

L’ultima giornata a Ponza la trascorriamo alle piscine naturali (vicino a Cala Feola), le raggiungiamo via terra perché il mare è mosso, ma le scale sono davvero taaaante, ed il ritorno verso l’auto è piuttosto impegnativo. Il luogo merita di essere visitato e lo sforzo atletico fatto: le onde nel corso degli anni hanno scavato nella roccia delle cavità che, appunto, vanno a formare quelle che vengono chiamate le piscine naturali. Purtroppo il mare è davvero agitato e rinunciamo all’idea di fare il bagno perché ci preoccupa la possibilità di riuscire poi a risalire sugli scogli senza ripercussioni fisiche. Nel pomeriggio prendiamo la nave (Compagnia Snap) che ci porta a Terracina. Il mare mosso rende la traversata un po’ meno tranquilla di quella dell’andata, ma la nostra proverbiale allegria alleggerisce il nostro viaggio e quello di chi, con noi, fa la traversata sul ponte.

Insomma Ponza è stata una bella scoperta, e si che lo scorso anno avevamo progettato che le vacanze del 2009 l’avremmo fatta a Cuba… era quindi difficile reggere il confronto. Ma Ponza non ci ha deluso, anzi… Certo che questa meravigliosa isola probabilmente d’inverno si manta di malinconia e noia … parlando con gli isolani ci raccontano i numerosi problemi che devono affrontare quando i turisti se ne vanno: l’isolamento, i pochi servizi, la mancanza di strutture di aggregazione…

Non dimenticheremo mai l’involontaria ironia di un barcaiolo ponzese che ci ha detto: “d’inverno solo i strunz rimangono a Ponza”. “E lei cosa fa?” chiede una di noi… “Rimango. Con tutta la mia famiglia.”



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