Viaggio a Cuba 5

In ferie tra la cultura e il mare cristallino dei Caraibi
viaggio a cuba 5
Partenza il: 07/09/2011
Ritorno il: 22/09/2011
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
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Dovendo necessariamente, per necessità di lavoro, e su precise direttive della mia Azienda, usufruire di un periodo di giorni di ferie, mi sono ritrovato con il problema di organizzare in fretta e furia una vacanza di due settimane. Di sicuro mi posso definire un appassionato della zona caraibica e del mare cristallino delle sue isole incontaminate, ma allo stesso tempo ero preoccupato da una certa pericolosità che queste zone rappresentano per il turista medio e “fai da te” come sono io. Nonostante mi sentissi ancora appagato dal mio ultimo viaggio alle San Blas (Panama) del marzo 2010 la voglia di sole e di mare era ancora tanta, specialmente dopo aver passato una estate intera a lavorare. Parlandone una sera a cena con il mio amico e collega Giovanni, appena tornato da un viaggio a Caracas, mi domanda: ma perché allora non vai a Cuba? L’idea mi sembrò da subito valida e fattibile, grazie all’esperienza di Giovanni e dei suoi contatti nella zona. Una volta controllata la disponibilità della Casa Particolar, consigliatami da lui, mi do subito da fare per la prenotazione del volo, che definisco qualche giorno dopo a buon prezzo con la compagnia Spagnola Air Europa, mentre la casa non sarà più quella consigliata dal mio amico ma una altra ad essa collegata a causa dell’indisponibilità delle camere.

Primo giorno 07/09/2011

Ore 05,30 mi sono svegliato prima dello squillo della sveglia l’ansia è tanta, con tutta calma mi alzo e inizio a prepararmi. Alle 07,00 saluto in casa e mi avvio verso il luogo dell’appuntamento dove troverò gli accompagnatori di turno Angelo e Corrado, veri amici sempre disponibili. Appuntamento perfetto alle 07,10 siamo già in viaggio verso l’aeroporto Internazionale “Leonardo da Vinci”. Nonostante il traffico sia molto intenso in orario perfetto 08,30 siamo allo scalo. Un saluto veloce agli accompagnatori, mi avvio verso il check in. Un pò di fila ma tutto scorrevole alle 10,00 sono al gate D10. Il volo è Air Europa con scalo a Madrid. Tramite i tabelloni elettronici veniamo subito avvertiti che subirà due ore e mezzo di ritardo che è confermato dal personale della compagnia. Non lo avevo considerato che ieri c’è stato lo sciopero generale e qui se ne sentono ancora gli strascichi, incomincio a temere per la coincidenza a Madrid. Arrivano le 12,45 ma dalla compagnia aerea nessuna novità, qualcuno incomincia ad innervosirsi. Dopo un pò ci cambiano gate stavolta D2 dove immediatamente mi sposto ma ce ancora da attendere. Finalmente alle 13,30 iniziano ad imbarcare e ci informano che le varie coincidenze aspetteranno il nostro arrivo. E se non aspettano domando io ?? Risposta ovvia……si pernotta a Madrid. Ore 14,30 finalmente decolliamo da Roma con direzione Madrid con un totale di quattro ore di ritardo, mentre la durata di questo volo dovrebbe essere di due ore e mezza, speriamo bene per la coincidenza per l’Avana. Alle 16,30 tocchiamo il suolo Madrilegno mentre dagli altoparlanti avvertono i viaggiatori con coincidenze di contattare immediatamente il personale di terra. Brutto presagio !! Infatti una volta fuori dall’aereo troviamo una signorina della compagnia dai modi gentili, che in varie lingue avverte i viaggiatori che le coincidenze per Santo Domingo, Miami e l’Avana sono saltate. Alleluia !!!! Ritiro il bagaglio e dopo aver preso la cena, consistente in due tramezzini e una bottiglia di acqua, ci portano in un Hotel vicino Barajas. Durante queste operazioni faccio la conoscenza di Tony, ha tanti di quei bagagli che sembra stia traslocando casa, mi chiede gentilmente di aiutarlo cosa che faccio molto volentieri e insieme ci avviamo verso la fermata del Bus navetta. Fuori caldo torrido molto più che a Roma. Arriviamo all’Hotel “Auditorium” una mega struttura con palazzo congressi annesso. Mi assegnano la stanza e mi avvio subito per una doccia rinfrescante. La stanza molto bella e accogliente con tutti i confort di gran lusso, penso che se dovessero rinviare il volo anche domani ci torno molto volentieri. Il volo per l’Avana è per domani alle 15,20 speriamo bene. Passo la serata tra il bar dell’albergo dove si può gustare una deliziosa birra alla spina e l’esterno essendo l’unica zona dove è possibile fumare essendo io un buon fumatore. Alla mezza notte me ne vado a nanna sono stanco e domani ho ancora dieci ore di volo meglio riposare.

SECONDO GIORNO 08/09/2011

Mi sveglio presto verso le 07,00… sarà un po’ la fame e l’ansia comunque ho riposato bene. Faccio una doccia e velocemente scendo. Ho voglia di un caffè e una sigaretta. Prendo il caffè espresso, non è male devo dire molto meglio rispetto all’ultima volta che ero stato in Spagna. Mi avvio verso l’esterno per la sigaretta. Fuori c’è molta gente, belle donne ci troviamo del resto in un centro congressi, mi intrattengo un pò fumando e scattando qualche foto. L’intenzione sarebbe di arrivare alle ore 13 quando presso l’Hotel dovrebbero servire il pranzo cercando di lasciare l’albergo velocemente per dirigersi verso Barajas. Poco dopo incontro nuovamente Tony, ci eravamo persi di vista. Mi dice che a causa dei suoi mega bagagli cercherà di lasciare l’Hotel con un certo anticipo. Entro le 12 bisogna lasciare la stanza. Verso le 11,15 mi dirigo ancora nella mia stanza dove faccio un ultima doccia rinfrescante e recupero bagaglio. Poco prima di mezzo giorno sono di nuovo all’ingresso dove incontro ancora Tony. Stà pensando di lasciare l’Hotel con un taxi mi chiede di dividere la spesa con lui. Ok accetto lo aiuto volentieri, certo è che un bel pranzetto avrebbe fatto comodo. Contattiamo un Taxi il prezzo è 10€ a testa per meno di 10 minuti di traggitto. Carichiamo il bagaglio, che come già detto risulta essere una operazione di non poco conto, partiamo verso l’aereoporto. Il taxi non ci lascia nel posto giusto cosicchè ci tocca recuperare due carrelli e spingere per circa un quarto d’ora fino al nostro chek. A parte un leggero ritardo dovuto al prolungamento delle opreazioni di imbarco tutto fila liscio alle 16,20 decolliamo verso l’Avana dove arriveremo dopo circa nove ore e mezza di volo. Casualmente il mio posto è poco distante da quello di Tony ci incontriamo nel corridoio dell’aereo dove parliamo un poco e mi faccio dare qualche dritta. La mia intenzione sarebbe di rimanere per tutto il periodo a l’Avana e dintorni intervallando con qualche escurzione, l’idea sarebbe di trascorrere qualche giorno a Varadero. Mi fa i nomi di alcuni locali per mangiare a l’Avana: ”Buganville Sibonei, Ristorante Club Avana e Pizza Melia Coiba, Pizza Veja” per della buona Pizza Italiana. Ore 18 cominciano a servire la cena. Discreta direi, rispecchia certamente la media delle altre compagnie, ho gradito molto il caffè nonostante non fosse dei migliori ma incomiciavo a sentire un po’ di sonno. Dopo tre ore di volo verso le 19 mi accorgo che non si vede più il mare a causa delle nubi e della foschia. Penso però che è strano a questa quota. Forse è il segno che ci stiamo avvicinando al “Triangolo delle Bermude” unico posto al mondo dove si verificano questi fenomeni. Alle ore 23,30 l’areo incomicia ad abbassarsi di quota e dal finestrino oltre a vedersi il sole che tramonta si intravede anche la costa della grande Isola, mi pare di scorgere proprio la penisola di Varadero. Dopo alcune manovre a mio giudizio abbastanza inquetanti alle 24 ora Italiana atterriamo all’aereoporto Internazionale “Josè Martì” di l’Avana. Mentre attendo l’arrivo della mia valigia saluto Tony. Recuperato il mio bagaglio mi avvio verso la dogana. Controllo passaporto molto accurato ma tutto veloce e senza file chilometriche. Mi avvio verso l’uscita e mi rendo subito conto che ci sono almeno altri tre chek da superare. Tutto sempre molto accurato e veloce alle 24,30 ora Italiana sono fuori. Incomincio a preoccuparmi non so bene chi cercare mentre incomicio ad essere avvicinato da diverse persone che offrono taxi e hotel vari. Guardo meglio e noto una scritta su un cartello tra le mani di una ragazza: ”Franco di Giovanni”… è lei penso! Mi avvicino e dico la parola d’ordine:”Fernando do Marisol?” Affermativa la risposta: benvenido! La ragazza mi accompagna all’ufficio dove cambio i primi 100€ poi fuori dove un signore di colore con taxi giallo ci porterà a l’Avana. E’ oramai buio e si vede poco. Le prime vecchie auto, quelle se ne incontrano parecchie e poi Polizia dappertutto, due pattuglie fanno la nostra stessa strada e penso che questo è molto confortante. Dopo una mezza ora siamo alla casa particular “Calle 13” in zona Vedado, dove vengo accolto dal padrone di casa, un signore brizzolato sui 60 anni che mi fa gli onori di casa e mi porta a visitare il giardino con piscina. Mi dice che è tutto a mia completa disposizione, eventualmente per organizare feste e party vari. Poco dopo mi presenta suo figlio Rodolfo, un ragazzo di un 25 anni che mi pare di capire che sia il factutum della casa e sarà con lui che passerò il resto del soggiorno svolgendo per me funzioni di autista ed accompagnatore. Chiedo di saldare subito la cifra del soggiorno presso la casa. Il signore mi fa un prezzo “promozional” di 206€ per tutto il periodo. La stanza piuttosto spartana ma accogliente dotata di tutti i confort, aria condizionata e bagno ben attrezzato. Sommando ai 206€ della stanza i 25cuc del taxi e i 15 cuc alla signorina che mi ha recuperato in aereoporto come primo giorno ho speso un botto, ma almeno mi sono tolto il pensiero. Sono oramai le 04,25 ora italiana e sono stanchissimo, saluto tutti e vado a nanna.

TERZO GIORNO 09/09/2011

Ore 9 di l’Avana, esco dalla stanza. Mi sistemo nel giardino, sotto la capanna di paglia fronte piscina per aggiornare il mio diario. La signora Niorka, la mamma di Rodolfo, mi fa il caffè fatto con la moka “original” che gli ho regalato ieri sera al mio arrivo. Fantastico, come a casa ! Poi un vassoio con pane,burro, marmellata e frutta, una buona colazione. Poco dopo arriva Rodolfo, di ritorno dall’ufficio immigrazione per la registrazione della mia “targhetta del turista”. Finita la colazione chiedo a Rodolfo di essere portato alla Playa. Decidiamo di andare a “Playa Tropicoco” che a l’Avana è una delle spiagge più classiche per il turista. Prima di uscire prendo accordi con la signora Niorka per la cena, chiedo se mi può preparare una Aragosta, Rodolfo mi ha detto che fatta dalla signora è speciale. Ore 10,30 usciamo con la Lada rossa bordò di Rodolfo, vecchissima ma lui la cura come fosse un gioiello di ultima generazione. Noto che negli sportelli manca la manovella dei vetri, ce ne è soltanto una poggiata sul cruscotto e viene usata all’occorrenza. Prima di avviarci andiamo in un paio di posti chiamati “Cadeca”(uffici del cambio), vorrei cabiare un pò di soldi, ma ci sono lunghe file alla fine rinunciamo. Imbocchiamo il “Malecon” e ci dirigiamo verso Playa del Este. Di media ci sarà un Poliziotto ogni 100 metri poi passiamo davanti l’Ambasciata Americana, dove cè una vera e propria sorveglianza armata. E’ comunque vero che l’impressione che se ne ha è di una città bombardata. Si intravedono intere palazzine in rovina, alcune completamente abbandonate e altre coraggiosamente abitate. Si vedono comunque diversi cantieri dove stanno restaurando. Uscendo da l’Avana verso “Playa del Est” la strada è molto bella a doppia corsia con aiuola centrale, dopo circa una ventina di minuti siamo a “Tropicoco”. Prima di arrivare alla spiaggia ci sono aiuole ben curate, e parcheggi a pagamento con stazione di ristoro annessa. Il caldo è insopportabile e l’umidità ti uccide, facciamo subito una sosta al bar del parcheggio per prendere una “cerveza” rinfrescate, ordiniamo due birre “Bucanero”. Finalmente in spiaggia. La sabbia è fina e bianchissima, molto ben attrezzata con uno stabilimento con ombrelloni, sdraio e ristorante. Decidiamo di metterci un po distanti dal bagnasciuga, sotto l’ombrellone del ristorante visto che è quasi ora di pranzo e così non paghiamo l’ombrellone penso io. Ordiniamo subito due “langoste” (Aragoste) e cervesa Bucanero, 13cuc l’una meno di 10€ si può fare. Poso lo zaino tiro via la maglietta e sono in acqua. Mare che và dal blu intenso al verde trasparente ed in oltre l’acqua è caldissima, meravigliosa! Sulla spiaggia poca gente devo dire, ma bisogna considerare che siamo in bassa stagione e poi oggi è venerdì, di solito la massa si riversa sulla spiaggia il sabato e alla domenica. Si vedono diversi gruppi di suonatori, ne ho visto uno attrezzato addirittura con il contrabbasso. Socializare in questi posti mi rendo subito conto che ci vuole molto poco, specialmente con le “ciche” basta incrociarsi con lo sguardo che è fatta. Poco dopo infatti, mentre ero ancora in acqua vengo avvicinato da due ragazze. Parlano tutte e due italiano, una perfettamente è una Cubana in vacanza sposata con un Italiano e vive in Italia. L’altra un po meno e si lamenta dei pesciolini che gli gironzolano tra i piedi. Mi chiede: “te gustano i pesciolini?” Rispondo che preferisco la langosta ! Anche io mi fa lei. E così mi tocca invitarla a pranzo. La tipa di colore dice di avere 34 anni, ma non li dimostra e si chiama Georgia, piccoletta ma molto prosperosa. Pranziamo, poi ancora un paio di bagnetti e si fanno le 16. Il sole picchia duro, capisco che come primo giorno passare le ore più calde sulla spiaggia è stata una cosa azzardata. Nonostante la crema protettiva applicata le spalle cominciano a bruciare. Chiedo a Rodolfo di avviarci verso casa. Arriviamo a casa prima delle 17, la signora Niorka mi avverte che per le 20 sarà pronta la langosta, ringraziando mi ritiro nella mia stanza per una doccia rinfrescante e un riposino pomeridiano. Prima delle 20 sono di nuovo fuori dalla stanza, bello “pimpante”. In breve mi servono la seconda langosta del giorno. Per il dopo cena, chiedo a Rodolfo di essere portato al “Jazz Bar”, locale consigliatomi da Giovanni che si trova al secondo piano di un centro commerciale, nella parte finale del Malecon proprio di fianco l’Hotel Riviera. Invito la ragazza di Rodolfo Arlay, carina dai lineamenti molto euuropei, verso le 22,00 ci avviamo verso il locale. Il prezzo dell’ingresso è di 10 cuc a persona, da riscontarsi interamente in consumazioni. Serata simpatica, bella musica dal vivo. Bevo di tutto dalla Cerveza al Mojito, con poco si fanno le due del mattino e quindi belli stonati ci ritiriamo verso casa. Per domani Rodolfo mi ha organizzato un tour in l’Avana con una guida turistica autorizzata e per le 10,00 bisogna essere in l’Avana centro.

Quarto giorno 10/09/2011

Verso le 09,00 mi viene a svegliare Rodolfo. Questa mattina sarà la stanchezza del viaggio ma mi sento veramente sotto sopra, mi dice di sbrigarmi siamo già in ritardo. Veloce doccia e sono fuori il caffè espresso è già pronto. Arriviamo al centro di l’Avana, la guida è già lì che ci aspetta. E’ una giovane ragazza di colore, si chiama Silvia, molto simpatica e disponibile. Salutiamo Rodolfo e immediatamente cominciamo il tour. Ci portiamo subito in l’Avana Vieja. Prima sosta con ristoro alla “Bodeguita del Medio”, in Plaza de la Catedral dove prendiamo un Mojito come aperitivo. Poi Plaza de Armas, Plaza de San Francisco. Silvia è una ragazza molto disponibile ed è bastato poco tempo per fare subito amicizia, si è resa disponibile per scattarmi qualche foto con la mia camera all’interno del museo dell’Armeria vicino al mitra di Fidel e del Chè. Poco dopo in Plaza San Francisco mi ha fatto conoscere una ragazza in costume tipico cubano che stà sulla copertina del “Le Guide Traveler Di National Geographic”. Incredibile! E’ ora di pranzo ci portiamo al Ristorante dell’Hotel “Santa Isabella”. L’Hotel Santa Isabella è uno dei più importanti e lussuosi di tutta l’Avana, è qui in genere che vengono ospitati i capi di Stato in visita a Cuba. Il Ristorante è situato in una terrazza all’ultimo piano dove si domina il porto di l’Avana, il Castello de el Morro e la Fortaleza de la Cabanà. Nelle giornate più calde quì ci si può rinfrescare grazie alla brezza del mare sempre presente. Anche se l’Hotel è di lusso, come anche il Ristorante vengono fatti dei menù fissi per i turisti molto economici, e secondo me è proprio qui che si può gustare una delle migliori Aragoste di l’Avana, e non solo. Finito il pranzo ci avviamo verso l’auto di Rodolfo che ci stà aspettado poco distante per portarci, attraversando il tunnel del porto al Castello de el Morro e la Fortaleza della Cabanà. Prima tappa all’interno della Fortezza in un museo del Tabacco, dove un signore di colore posa orgoglioso vicino ai suoi quattro “Ginnes Mondiali” per aver arrotolato i quattro sigari più lunghi del Mondo. Intanto il caldo è diventato insopportabile, chiedo a Rodolfo di essere portato a casa, mentre con Silvia ci accordiamo per la serata. Decidiamo di rincontrarci verso le ore 20 per andare ad assistere alla cerimonia del colpo di cannone che si tiene tutte le sere all’interno della Fortezza. Verso le 19, la cena è già pronta. Il menù di stasera consiste in gamberi, riso, patate fritte e avvocado. Intanto Rodolfo mi dice di essere riuscito a trovarmi una casa particular in Varadero vicino la playa, mi chiede l’autorizzazione per procedere alla prenotazione per due giorni della prossima settimana. Partenza martedì 13/09 rientro giovedì 15/09 a l’Avana. Alle 20 siamo di nuovo alla fortezza dove ci si incontra ancora con Silvia che è arrivata insieme ad altri suoi amici ed amiche. Una bella sensazione, con la loro compagnia mi sento veramente mimetizzato tra i Cubani, tranne che per il prezzo di ingresso che per me è di 8 cuc. La cerimonia viene fatta tutte le sere alle ore 21, viene trasmessa in diretta sulla radio nazionale. Molto bella e spettacolare, con costumi storici con molta gente. Finita la cerimonia ci dirigiamo verso l’anfiteatro dove mi dicono si può ascoltare un po di musica, ma arrivati troviamo, dicono loro stranamente chiuso. Ci avviamo quindi come alternativa lungo il Malecon è la mia prima passeggiata. Ci sediamo lungo il muretto dove due signori con la chitarra iniziano ad intonare un po di ritmo Cubano. Ci si diverte e si balla fino alle 23,30 poi dopo aver salutato tutti io e Rodolfo ci avviamo verso casa. Avrei preferito andare in qualche locale ma non ho soldi e cambiare a quest’ora è un po problematico, quindi ci fermiamo brevemente per una cervesa e alla mezza notte siamo a casa.

Quinto giorno 11/09/2011

Sveglia ore 09,00 e solita colazione. Questa mattina non si va alla playa, ma in macchina si fa un giro per l’Avana. Prima tappa in zona “de Miramar” in stile anni 30, 40 e 50. La strada principale è la “Quinta Avenida”, prolungamento verso ovest, del Malecon dopo il tunnel del “ Rio Almentares”. Bellissime ville ben mantenute. Questa via alberata, è chiamata anche “via delle Ambasciate”. Infatti proprio qui si concentrano il maggior numero di Ambasciate compresa quella Italiana, e la spettacolare Ambasciata di Russia, non che un certo numero di Hotel di lusso. Il caldo è sempre intenso, alle 12 ci fermiamo in zona “Palenque” per una servesa rinfrescante e dove poi ordineremo anche il pranzo. Non intendo dopo l’esperienza del primo giorno andare alla playa nelle ore più calde, perciò decidiamo di andare nel tardo pomeriggio dopo una doccia e un riposino pomeridiano. Ore 17, il tempo è un po imbronciato e il sole sta dietro le nuvole, non scotta ma l’umidità è asfissiante. Si va alla playa quindi, questa volta nella playa Santa Maria. Questa spiaggia è una delle più rinomate per “Los Cubanos”. Nonostante l’ora tarda cè molta gente, oggi è domenica. Non è gran che, il cielo è nuvoloso e il mare non regala i soliti colori ed in oltre la sabbia di un colore marrone chiaro è molto sporca. Restiamo un paio di ore, poi in un ristorante alle nostre spalle con cucina Italiana ci fermiamo per la cena. Ci accomodiamo in un tavolo all’esterno del locale vicino ad un altro occupato da tre Cubane. Ordiniamo un pescado alla brace con verdura e l’immancabile cerveza Bucanero. Non facciamo neanche in tempo ad aprire la birra e ci accorgiamo che il posto è infestato da “Moschitos” molto aggressivi. Quindi decidiamo di spostarci all’interno del locale seguiti a ruota dalle tre Cubane, con qui in breve si fa subito amicizia. Una delle tre dice di avere 22 anni è molto carina si chiama Dalisel. Rodolfo prende accordi con lei e la sorella per vederci la sera seguente in qualche locale. Decidiamo quindi di rientrare data l’ora abbastanza tarda. Il cielo minaccia pioggia, in lontananza si vedono molti fulmini. Poco dopo la mezzanotte sono già a nanna.

Quinto giorno 12/09/2011

Stamattina sveglia con tutta calma, e poi colazione. Rodolfo mi informa che questa mattina non può portarmi è impegnato con il suo papà. Poco male. Prima passeggiata in solitario a l’Avana. Esco e mi dirigo verso il Malecon. A quest’ora della mattina è deserto e poi caminando a piedi il caldo è ancora più intenso. Si fa l’ora di pranzo e mi dirigo verso la casa. Mi fermo in un ristorantino non molto lontano, in verità più attirato dalla voglia di un po’ di refrigerio, il caldo è davvero asfissiante, che dalla fame. Entro mi siedo e mi accorgo che il locale è senza energia elettrica, non cè aria condiziona ed io stò grondando di sudore. Ordino un filetto di “pescado” con verdura e mi faccio portare una cerveza gelata, nel mentre torna l’energia elettrica ed accendono l’aria condizionata. Si sta decisamente meglio. Finito di mangiare esco che saranno intorno le ore 14, mi diriggo verso la casa per il solito riposino pomeridiano. Verso le 16 sono di nuovo in giardino. La signora Niorka mi fa un bel caffè espresso. Arriva Rodolfo mi dice di aver proceduto alla prenotazione per Varadero, si parte domani mattina con il bus delle ore 8. Dopo di chè telefoniamo a Dalisel e la sorella per andare in qualche posto. Usciamo e si va in zona Miramar per una visita al “Acuario Nacional”. Peccato è chiuso, l’ultimo spettacolo era alle 17 e ora sono le 18 passate. Quindi andiamo in un locale dove ci fermiamo per una cerveza fresca e facciamo una partita a stecca. Ci intratteniamo fino all’ora di cena. Non sono molto affamato, perciò dico a Rodolfo che preferirei uno spuntino alla solita cena. Mi porta in un posto equivalente dei nostri Mc Donalds per un cheeseburger con bibita rinfrescante. Si fanno quasi le 22 e andiamo verso l’appuntamento con Dalisel e la sorella. Recuperate le ragazze, Rodolfo ci porta in un locale chiamato “Dos Gardenias” dove dovrebbe esserci il concerto di un noto cantante Cubano. Il prezzo dell’ingresso è di 10cuc a persona, nemmeno tanto. Dentro la sala Bolero, cè molta gente, bella musica e una situazione davvero molto divertente. Nei pressi del bar ci saranno 30 o 40 “negrite” una più bella dell’altra che non hanno compagnia, tutte bellissime! Cè poi una signora che gira per i tavoli per vendere delle rose. Le ragazze mi chiedono di comprarne. Ok compro due rose, in breve mi sento gli occhi di tutta la sala puntati addosso. Molto imbarazzante. Situazione divertente nel complesso, più che ballato abbiamo ascoltato della bella musica fino alle 3,30 del mattino, quindi decidiamo di rientrare. Uscendo in mezzo alla calca mi tocca affrettare il passo, una miriade di mani mi stanno palpando il corpo, anche nelle parti più intime. Una volta fuori dal locale si va ad accompagnare le ragazze a casa, e dico a Rodolfo che vista l’ora tarda, sono ormai le 5 di certo non ce la farò ad essere sul bus delle 8 per Varadero e quindi di avvertire il signore che mi dovrebbe attendere alla stazione. Vado a dormire che sono le 5 passate.

Sesto giorno 13/09/2011

Mi viene a svegliare Rodolfo che sono le 9,30. Dopo i vari Mojito, Cubalibre, e serveza di vario tipo di ieri sera mi resta un po difficile descrivere come mi sento questa mattina, di certo non bene. Mi devo pure sbrigare e preparare lo zaino, è già tardi. Dopo aver sistemato gli ultimi conti e un saluto veloce alla signora Niorka mi avvio alla stazione dei Bus “Viasul”. Ci sono tre ore di viaggio tra l’Avana e Varadero, e gli autobus da Gran Turismo sono tutti abbastanza nuovi con tutti i confort e soprattutto economici, il ticket è costato 11cuc. Salutato il fido Rodolfo salgo sul mezzo che in perfetto orario, cosa rara da queste parti alle ore 12 parte. La strada verso Varadero è molto buona, paragonabile ad una nostra super strada, la maggior parte a due corsie con aiuola centrale. Il paesaggio tipicamente tropicale con le palme che arrivano fino al bagnasciuga. Si incontrano poi diversi stabilimenti per l’estrazione del petrolio. Dopo un paio di soste in alcune stazioni di sevizio, primo pomeriggio verso le ore 15 siamo a Varadero. Sono molto preoccupato, non ho trovato nessuno ad aspettarmi alla stazione. Decido di avviarmi verso il centro. Durante il cammino vengo avvicinato da diverse persone che offrono taxi, case particualr e hotel vari. Preferisco non arrendermi subito, nonostante incomicio a sentire un po di apprensione salirmi addosso, continuo il cammino fino ad arrivare alla calle 36 di fronte al Ristorante “Esquina de Cuba” dove entro per magiare un boccone. Solito filetto di pescato e solita cerveza Bucanero. Al momento del conto chiedo al cameriere se mi può consigliare una Casa Particular. Molto rassicurante la risposta, infatti vengo messo subito in contatto con un signore basso e tarchiato. Dice di chiamarsi “Papito” ha una casa di fronte il ristorante proprio in calle 36 a 50 metri dalla playa. La casa è più spartana di quella di l’Avana, nella camera da letto c’è una piccolissima finestra degna di uno sgabuzino però più grande con cucina frigo e sala tv. Il prezzo è di 25 cuc al giorno. Metto le mie cose a posto veloce doccia e vado subito alla playa. Il caldo qui è sempre molto intenso ma in compenso c’è meno umidità. Spiaggia molto attrezzata con campo da beach volley e sabbia molto fine e pulita. Alle 17 faccio il bagno. Acqua molto calda anche se rimango un po deluso dai colori. Il tempo di asciugarmi e gustarmi un bel tramonto me ne ritorno in casa per prepararmi per la cena. Esco verso le 21. Rimango perplesso, le strade sono praticamente deserte in giro non cè nessuno. Mi fermo di fronte ad un locale per leggere un menù e vengo avvicinato da un cameriere che parla un buon Italiano e mi convince ad entrare. Ordino un filetto di pescato, verdura e una specie di bruschetta con burro e classica cervesa. Il tutto poco più di 11cuc. Per la prima volta da quando sono a Cuba mi capita di vedere qualcosa di Americano in vendita la CocaCola ne compro un barattolo, che qui chiamano “Latta” la voglio partare a Rodolfo che mi diceva di non averne mai bevuta. Approfitto del buon italiano del cameriere e mi faccio spiegare come funziona la vita notturna qui a Varadero visto che le strade sono deserte. In breve mi spiega che siamo in bassa staggione e che la maggior parte della vita notturna si svolge difronte all’Hotel “4 Palme” in calle 62. Esco fermo un taxi anni 40, mi chiede 5cuc gli offro 3cuc, dice che va bene e in breve sono là. Un locale con musica dal vivo, Merenghe, Salsa e Reggetton, a ridosso dell’avenida Primera e un locale notturno in fondo alla calle 62. Niente di che, prendo un Mojito e mi godo un pò lo spettacolo. E’ la mezza notte passata sono stanco fermo ancora lo stesso taxi che per la stessa cifra mi riporta a casa.

Settimo giorno 14/09/2011

Sveglia ore 9 e veloce doccia. Niente playa stamattina opto per un giro in centro. Finalmente un po di vita, ieri sera era deserto. Mi fermo in un chiosco per la colazione e prendo un caffè cubano. Una via di mezzo tra il caffè lungo americano e l’espresso Italiano. In lontananza noto una casa del tabacco. E’ una casa interamente in legno, decido di entrare per dare uno sguardo. Acquisto una confezione di sigari mini “Romeo y Julietta” 10cuc. Però pensavo meno. La casa è adiacente la playa decido di affacciarmi per dare uno sguardo. I colori dell’acqua al mattino sono meravigliosi. Stupendo! Scatto qualche foto. Noto poi un ufficio del “Correo” (Posta) con annessa vendita di cartoline, ne acquisto sei o sette al prezzo di 0,80 cuc l’una, mica poco. Decido poi di sostare in un chiosco per una cerveza così mi scrivo qualche cartolina. Si fanno le 13 passate e decido di fermarmi per il pranzo. Ordino gamberoni con riso, verdura, cerveza e dell’acqua da portare in stanza il tutto poco più di 10cuc. Sono le 14 passate e il sole picchia duro, mi avvio verso casa per il solito riposino con sosta al “Correo”per spedirele cartoline, l’affrancatura è di 0,50cuc l’una. Penso di riuscire verso le 17 per andare alla playa. Mi sento un pò pesante, sono indeciso per stasera se cenare oppure no. Alle 17 passate esco per la playa. Il sole a quest’ora picchia decisamente meno, e in spiaggia c’è sempre un pò di brezza. Ho portato con me la fotocamera, ho intenzione di immortalare il tramonto, lo ho già visto ieri sera è bellissimo; dicono che qui in Varadero sia uno dei più belli al mondo. In tutti i periodi dell’anno il sole va sempre a spegnersi dentro l’acqua. La spiaggia è sempre molto curata, ci sono due signori con un bastone appuntito che fanno il giro per la raccolta dei rifiuti, si notano in oltre i solchi lasciati da un trattore che di recente a arato la sabbia. Arriva il tramonto, sono le 19,30 ed incomincio ad immortalare e non sono il solo a dire il vero. Peccato non ci sia nessuno per potermi scattare una foto con alle spalle questa palla infucata che sembra tuffarsi nel mare. Rientro in casa che è oramai buio. Dopo la doccia mi rilasso davanti alla tv sono curioso di vedere cosa trasmettono. Sono le 21, esco di nuovo per la cena. Stasera cercherò di passare una serata tranquilla, cercando se possibile di non fare eccessivamente tardi. Domani devo rientrare a l’Avana e non ho ancora deciso quale bus prendere. Ce ne sono due, uno alle 8 ed un altro alle 11,30. Mi reco nello stesso ristorante della sera precedente, sperando di incontrare nuovamente il cameriere che parla Italiano. Peccato non c’è ma decido di fermarmi lo stesso. Ordino un piatto con aragosta, gamberoni, e un bel piatto di verdura. Stasera sarà l’aragosta ma spendo 18cuc. Esco che sono le 23. Tentenno un attimo, sarei tentato di andare in calle 62, ma poi da bravo ragazzo vado a nanna.

Ottavo giorno 15/09/2011

Stanotte ho dormito molto bene e parecchio, mi sono alzato che è ancora presto alle 9 sono già fuori. Il caldo è già forte, mi avvio verso un chiosco dove già ieri mattina ho preso un caffè. Faccio colazione e rimango un pò seduto al tavolo, lungo l’avenida Primera a guardare il traffico ed i passanti. Ci sono molti calessi tirati da cavalli che fungono da taxi. Rimango sconcertato per queste povere bestie, andare su e giù per l’Avenida con questo caldo che fa. Mi reco poi alla stazione dei bus, mi assicuro dell’orario e faccio il ticket per la corsa delle 11,30. Torno in casa a recuperare le mie cose saldo il conto e saluto Papito. Sono molto in anticipo perciò decido di fare un giro per comperare qualche suvenir. E’ ancora presto decido di fermarmi in un chiosco quasi adiacente la stazione per un rinfresco alla frutta. Il costo è di 0,30cuc. Pago con 1cuc e il signore del chiosco mi dà di resto un pesos Cubano di carta. Faccio presente al signore che quella moneta non va bene per me, ma lui non batte ciglio me ne dà un’altra manciata. Con un po’ di ritardo forse, ma alla fine capisce “la mal parata” e stavolta mi dà il resto in moneta cuc, quindi mi reco alla stazione. Salgo direttamente sul bus ed ho già il ticket. Puntuale come all’andata alle 11,30 parte. Devo dire che Varadero se si ha intenzione di fare un po di mare è una meta stupenda, il mare è quello che è e le spiagge non hanno nulla da invidiare a quelle delle nostre parti che sicuramente sono più affollate. Un po’ meno per la vita notturna, i locali si possono contare sul palmo della mano. Prima di uscire da Varadero veniamo fermati dalla polizia che sale a bordo per un controllo per il resto il viaggio procederà normalmente come all’andata, alle 15,30 sono di nuovo a l’Avana. Prendo un taxi e alle 16 sono nuovamente in casa “Calle 13”, mi viene ad aprire Rodolfo, saluto la signora Niorka a qui do l’ok per la cena quindi mi ritiro nella mia stanza per doccia e riposino. Ore 20,30 sono fuori per la cena. I menù a dire il vero sono sempre i soliti, ma del resto qui il pesce è sempre fresco e a me piace moltissimo. Durante la cena mi accordo con Rodolfo per tornare al “Jazz Bar”. Sono le 22 e siamo già arrivati. Stasera suona un gruppo di percussionisti, più Folk che Jazz. Salendo le scale veniamo avvicinati da due ragazze che ci chiedono l’ora. Una delle due dai tratti somatici tra l’indios e l’orientale è bellissima. Entriamo, paghiamo il biglietto di ingresso e ci sediamo al tavolo, lo spettacolo ancora non è iniziato. Dico a Rodolfo che le ragazze che ci hanno fermato per le scale mi fanno tenerezza, sono sole e probabilmente non hanno i soldi per l’ingresso. Scendi e prendi quella che ti piace e la fai salire mi dice lui. Non ci penso neanche, faccio io, o tutte due o nessuna e così mi avvio a recuperarle. La più carina si chiama Viviana e dice di avere 21 anni. Hai un “niño”? Domando. No risponde lei e penso tra me e me, finalmente una seria! Ma non passa molto altro tempo che Viviana mette subito le carte in tavola e mi dice che se voglio passare qualche ora con lei devo dargli 100cuc e in oltre devo riaccompagnarla a casa entro le 2. Se invece la contatto per la “mañana” mi può fare 50cuc! Va bene le faccio io, ti contatto domani mattina ma soltanto per una passeggiata alla playa. Mi dice che non può venire con me alla playa perché potrebbe avere problemi con la Polizia. Da qui mi viene il sospetto che la ragazza non sia nemmeno maggiorenne. Alla faccia della serietà! Una volta capito che con noi non attacca le due ragazze quasi immediatamente ci lasciano e iniziano a girare tra i tavoli in cerca di altri turisti da sedurre. Peccato per i 20cuc buttati penso io. Inizia lo spettacolo, molto bello e divertente e tra un mojito e una cerveza facciamo quasi le 3 e torniamo a casa più tosto alticci. Fortuna che la Polizia quì non fa l’alcol test.

Nono giorno 16/09/2011

Senza rendermene conto ieri sera devo aver preso una bella sbornia, ho dormito pesantemente e questa mattina mi sono alzato che erano le 10 passate. Prendo una bella dose di caffè espresso e mi riprendo quasi subito. Conseguenza di ciò chiedo a Rodolfo di organizzarmi una giornata tranquilla. Alle ore 11 con la sua Lada ci portiamo al di là della zona “Miramar” dove c’è “L’Avana Club”. All’ingresso occorre lasciare il Passaporto e il ticket d’ingresso è di 10cuc. Stile Coloniale, costruito credo negli anni 50 ben tenuto, anche se comunque avrebbe bisogno di un pò di manutenzione. All’interno vi è di tutto, spiaggia privata, piscine, sauna, idromassaggio, palestra, campi da tennis e golf con diversi ristoranti bar e negozi. Una volta, in tempi antecedenti la Rivoluzione era un posto per soli miliardari, ancora oggi per soli stranieri benestanti. Ci fermiamo in uno dei ristoranti. Abbastanza a buon mercato tranne per l’aragosta, chiedono 25cuc. Usciamo nel primo pomeriggio, anche oggi il caldo è molto forte c’è però una brezza molto intensa e rafficata. Mancano 5 giorni alla fine di questa vacanza e comincio a pensare al rientro. Giriamo qualche centro commerciale, vorrei comprare qualche bottiglia piccola di Rum da portare come suvenir. Nulla a che vedere con i nostri centri commerciali, tutta via a l’Avana ce ne sono di ben forniti ma hanno soltanto bottiglie da 0,75cl troppo grandi da mettere in valigia. Alla fine facciamo un tentativo in una stazione di servizio con spaccio annesso e troviamo delle belle bottiglie “L’Avana Club” riserva 4cuc l’una da 0,35cl. Ne compro 5, ma penso di tornare per comprarne delle altre. Sono le 15,30 quando mi ritiro nella mia stanza per il solito riposino pomeridiano. Lo stravizio di ieri sera si fa sentire, dormo intensamente fino alle 17 passate, penso che devo tenere duro sono gli ultimi giorni. La signora Niorka mi chiede se voglio cenare in casa, ma avrei intenzione di fare ritorno alla “Botteghita del Medio” e cenare lì. Invito anche Arlay, la ragazza di Rodolfo, chiedendogli di portare un pennarello adatto per scrivere il mio nome sul muro del locale. All’interno c’è sempre molta gente e fa molto caldo, non c’è aria condizionata. I muri di questo posto trasudano storia. Qui veniva solitamente Hemingwai per gustare un Mojito come aperitivo, non chè Fidel Castro ed altri personaggi della storia della Rivoluzione e personaggi famosi dello sport e dello spettacolo. Alcuni musicisti intrattengono, al ritmo di musica Cubana i visitatori. Ordino un filetto di pescato, qui l’aragosta costa molto. Spendo per 3 persone 63cuc, un botto! Poco male, per una volta si può anche fare. Finito di cenare imprimiamo in nostri nomi sulla parete del locale, vicino le foto dei personaggi molto famosi che hanno visitato questo posto. Peccato non ho con me la fotocamera per immortalare l’evento. Il caso ha voluto che il mio posto a sedere fosse propio accanto la foto di Claudia Cardinale che visitò questo locale negli anni 60. Facciamo ancora un giro e ci portiamo in plaza Veja. Ci sediamo all’esterno di un locale dove producono una buona birra artigianale. Alla mezzanotte quì la magior parte dei locali comincia a chiudere, e i camerieri dopo una giornata di duro lavoro, giustamente ci invitano a lasciare il locale. Torniamo a casa e si va a nanna.

Decimo giorno 17/09/2011

Sarà che la vacanza è oramai al termine, mi rendo conto che incomincio a sentirmi stanco disturbato certamente da questo caldo torrido e umidità asfissiante, faccio molta fatica ad espormi al sole. Questa mattina dopo aver oziato in giardino in tarda mattinata mi faccio accompagnare da Rodolfo in una Cadeca, ho necessità di cambiare un po’ di soldi. Una volta cambiato il denaro do a Rodolfo 100cuc, per i servizi di pulizia svolti egregiamente da mamma Niorka e per il suo lavoro di Autista ed accompagnatore. Lo invito poi a portarmi nuovamente in zona Miramar nella stessa stazione di servizio dell’altro giorno, ho intenzione di acquistare altre bottiglie di Rum da mettere in valigia. Rientrati mi stendo bordo piscina mentre mamma Niorka e Rodolfo escono per commissioni varie. E’ oramai tardo pomeriggio, il tempo si stà imbronciando, ho il presentimento che venga a piovere. Torna Rodolfo che sono oramai le 17,30 e decidiamo di dirigerci nuovamente verso Playa dell’Est. Questa volta ho intensione di andare a Playa Guanabo situata a una trentina di Km da l’Avana. Ci sono già passato con il bus per Varadero. Durante il traggitto incomincia a piovere, temo di non poter andare in spiaggia, fortunatamente trattasi di una leggera spruzzata. Ore 18,30 siamo a Guanabo. Mi pare di capire che sia una delle spiagge per Cubani dove gli stessi hanno la possibilità di affitare delle case per brevi soggiorni. Il sole stà cominciando a tramontare, di certo non è come Varadero ma anche quì il tramonto risulta essere un vero spettacolo. Il posto è molto caratteristico le palme sono praticamente sulla spiaggia, che a dire il vero risulta essere non molto pulita. Dopo le foto di rito al tramonto, facciamo il bagno. Ci asciughiamo sul bagnasciuga che è oramai buio, eppure in acqua cè ancora molta gente. Lasciata la spiaggia ci fermiamo lungo la strada per l’Avana per un rinfresco dove insieme ad Arlay ci accordiamo per la cena. Riprendiamo il viaggio di ritorno che è oramai notte. Mi rendo subito conto di quanto siano pericolose le strade Cubane di notte. In strada si incontra di tutto, dal carro tirato dai Buoi senza nessunissima segnalazione luminosa al sempice pedone, che probabilmente in preda all’alcol se la passeggia tranquillamente nel bel mezzo della carreggiata. Inoltre non posso fare a meno stavolta di dire a Rodolfo che il suo modo di guidare mi fa venire i brividi, sorpassa ogni tipo di ostacolo facendogli il pelo. Penso che venire a Cuba e affittare una macchina sia una vera e propria stupidagine prendendo dei rischi non indifferenti. Rientrati ci portiamo a l’Avana Veja in un locale poco distante dalla Botteghita del Medio, con tavoli all’aperto. Ordino il solito filetto fresco e servesa che dopo due minuti insolitamente è già pronto. Spendo per tre persone 30cuc, molto più a buon mercato rispetto la Botteghita eppure molto buono. Quindi si va alla Botteghita per un Mojito e per immortalare con la fotocamera le scritte fatte la sera precedente. Ripresa l’auto ci portiamo in “Plaza della Revolution” dove facciamo delle foto con alle spalle i ritratti illuminati di Josè Martin e del Che. Tutto molto bello. E’ ormai l’una passata si torna a casa.

Undicesimo giorno 18/09/2011

Stamattina sono di bucato, ho accumulato parecchia roba sporca. Quindi colazione, poi mi metto al fresco devo aggiornare il diario. Alle ore 11 una bella sorpresa. Telefona Dalisel, e ci accordiamo per il pomeriggio. Oggi è Domenica e come se fossimo in Italia Arlay mi ha preparato la lasagna. Abbiamo aspettato fino verso le 15 avremo voluto mangiarla insieme a Rodolfo che è impegnato con altri visitatori. Dall’aspetto un po’ gonfio ma devo dire che non era per niente male. Tardo pomeriggio rientra Rodolfo ci prepariamo in fretta e furia, c’è da andare a recuperare Dalisel alla fermata del bus. Non nascondo una certa eccitazione, la tipa mi prende molto. Durante il tragitto 4 ragazzette ci chiedono un passaggio, faccio cenno a Rodolfo di farle salire. La più carina dice di avere 25 anni ma io credo che ne ha molti meno, si chiama Diana e mi lascia il suo numero di telefono. Rodolfo per il passaggio gli chiede 2 pesos e la cosa non mi piace. Arriviamo alla fermata del bus nei pressi del Campidoglio. Saranno all’incirca le 18,30 e la piazza è molto animata, gente che arriva e altra che parte ma di Dalisel nessuna traccia. Con Rodolfo ci dividiamo la piazza da controllare, l’aspettiamo ancora. Il mio abbigliamento e atteggiamento da straniero non sfugge a nessuno, infatti durante l’attesa vengo continuamente fermato da taxisti in cerca di qualcuno da portare. L’attesa si fa snervante l’aspettiamo fino alle 19,30 ma Dalisel non arriva. Rodolfo pensa che oramai non viene più. Che tipa complicata penso io, poteva dirlo subito ci avrebbe fatto risparmiare un sacco di tempo. Torniamo in casa per prendere Arlay e ce ne andiamo a cena in zona “Palenque” subito dopo il Miramar. Finito di cenare si va a cercare un locale, torniamo al “Dos Gardenias”. Entriamo ma dentro non è gran che, la sala Bolero è completamente vuota. Quindi ci portiamo in plaza della Revolution al “L’Avana caffè” adiacente il Teatro Nacional, ci dovrebbe essere un noto gruppo di ritmo Cubano. Fuori c’è molta gente che fa la fila per entrare, ma sembra che a causa di un guasto all’ascensore ci sia da aspettare. Passiamo una mezz’ora lì in fila. I moschitos mi stanno martellando ed io incomincio ad innervosirmi. Perdo definitivamente la pazienza e commento con Rodolfo che forse non hanno bisogno dei nostri soldi, andiamo al “Jazz Caffè”. Entriamo che è già tardi la mezzanotte passata. Facciamo appena in tempo ad ascoltare un paio di pezzi della band di turno, poi musica da discoteca. Non importa, qui l’ambiente è molto fresco c’è sempre bella gente, molti turisti e qualche “Jinetera” che non manca mai. Rodolfo e Arlay ballano la salsa e si divertono che è un piacere vederli. Usciamo che sono le tre del mattino, quindi a casa e a nanna.

Dodicesimo giorno 19/09/2011

Alle 9,30 sono fuori per la colazione. Anche questa mattina a causa dell’ora tarda di ieri sera non chè di qualche cervesa e Mojito di troppo la testa risulta essere un po pesante. Rodolfo oggi ha altri impegni poi è lunedì e il Delfinario e la maggior parte dei musei restano chiusi. Credo che finalmente oggi sfrutterò la piscina del giardino, poi nel tardo pomeriggio mi farò portare alla playa. Niente Playa, Rodolfo rimane impegnato fino a tarda sera. Usciamo verso le 21 per la cena. Torniamo all’Hotel “Santa Isabella” ho voglia di mangiare ancora una ottima Aragosta. Ci servono un Mojito come aperitivo, poi aragosta, riso, verdura e cervesa Bucanero. Alla fine ci portano un conto di 44cuc compresa la “propina” (mancia). Giornata devo dire abbastanza inconcludente, ciò nonostante gli occhi mi si chiudono per la stanchezza quindi, buoni buoni e zitti zitti torniamo a casa.

Tredicesimo giorno 20/09/2011

Nottata un po’ agitata. Ieri dopo un breve temporale pomeridiano mentre scendevo le scale di casa rese viscide dalla pioggia, mi sono fatto tutto il pianerottolo carponi e stamattina mi duolgono un po’ i reni. Con la solita gentilezza mamma Niorka mi fa trovare la colazione già pronta. Usciamo con tutta calma che sono già le 11. Si và per visitare la torre e il museo della Rivoluzione intitolato a Josè Martin. Con un ascensore molto veloce in un attimo si raggiungono i 100mt della cima della torre. La giornata è limpida e il panorama è mozzafiato. La cima è molto confortevole con aria condizionata, ha delle grandi vetrate dislocate nei 4 punti cardinali. Sul pavimento ai piedi delle vetrate con un mosaico vengono indicate le direzioni delle città più importanti al mondo e le relativa distanze (Roma 8700 Km). Tirate un po’ di foto vengo avvicinato da una ragazza dai tratti somatici orientali. Mi dice di essere della TV della Republica Popolare Cinese e se sono disponibile a prestarmi per alcune riprese. “Con mucho gusto!” Rispondo io. Le riprese durano alcuni minuti. Bella esperienza. Scendiamo e andiamo all’interno del museo per le foto di rito. E’ oramai l’ora di pranzo, ci dirigiamo in direzione Miramar per una visita all’Acuario Nacional. Non ero mai stato in un Delfinario. Assistiamo a due esibizioni, la prima all’interno del ristorante attraverso una grande vetrata sommersa e poi la seconda all’esterno del ristorante dalla tribuna una volta terminato il pranzo. Il ticket di ingresso e compreso alla consumazione del ristorante. Poi tutto intorno parchi con molti uccelli acquatici e acquari con un po di tutto dai delfini agli squali barracuda, otarie e numerose tartarughe. Tutto molto bello ed emozionante. Sicuramente una cosa da vedere. Anche oggi tanto per cambiare caldo torrido, ci fermiamo prima di rientrare a casa in un mercato di suvenir di recente costruzione nei pressi di l’Avana Vieja, all’interno di una grande struttura che fino a qualche anno fa ospitava la Dogana del porto. Il mercato si chiama “Almacenes San Josè”. All’entrata due vecchie ma bellissime locomotive a vapore dove ci fermiamo per alcune foto. All’interno una miriade di stend dove si può trovare di tutto, dall’artigianato, abbigliamento e tanti artisti che mostrano e vendono le loro opere. Tutto molto bello. Per la serata si è deciso di far ritorno al Jazz Caffè insieme alle ragazze a cui qualche giorno prima abbiamo dato un passaggio. Recuperate le ragazze Diana e la sorella ci portiamo nel locale dove ceniamo e passiamo la nottata fino alle 3 del mattino.

Quattordicesimo giorno 21/09/2011

Stamattina mi faccio portare da Rodolfo alla piscina “dell’Hotel Nacional”. Per noi più giovani, questo nome ci fa tornare in mente le immaggini del Film “il Padrino” quando negli anni 50 le terrazze di questa struttura venivano usate dai boss americani per i loro incontri, dove stringevano alleanze e decidevano le strategie per i loro loschi affari. In realtà anche le pareti di questo Hotel trasudano ricordi di personaggi famosi che vanno dalla politica all’arte, allo sport e alla cultura. Passo la giornata nella piscina dove mi intrattengo anche per il pranzo. Lascio l’Hotel verso le 17 poco prima dello scatenarsi di un violento temporale, che durerà fino alle prime luci del mattino. Per la serata ho invitato tutta la famiglia della casa a cena fuori per ricambiare l’eccellente ospitalità. Intorno le ore 21 io, Rodolfo, Arlay e mamma Niorka ci portiamo al solito Ristorante in zona “Palenqe”(Miramar) dove ceniamo e facciamo alcune foto ricordo. Finito di cenare riaccompagnamo a casa Arlay e la signora Niorka, mentre io e Rodolfo usciamo per l’ultima notte brava. Andiamo al “Pepito’s Bar”. Pepito’s è un personaggio dei fumetti Cubani. Un vampiro. Il Bar ha un arredamento a tema. All’interno musica dal vivo con l’esibizione di un giovane gruppo Cubano. Non molta gente devo dire ma sarà anche perché fuori continua a piovere e anche molto forte. Tanto per cambiare si beve e non poco e usciamo dal locale che sono le 4.

Qundicesimo giorno 22/09/2011

Ed è arrivato l’ultimo giorno! Anche stamattina testa molto pesante a causa dell’ora tarda e i vari drink della serata. Me la prendo con molta calma, per oggi non c’è nulla di programmato e poi devo impacchettare tutti i regali e preparare la valigia. Finita tale operazione mi rendo conto che miracolosamente in valigia c’è ancora altro posto. Chiedo quindi a Rodolfo di tornare nuovamente nel mercato di “Almacenes San Josè” per comperare qualche altro regalo e spendere gli ultimi soldi. Trattasi di una visita molto breve, l’ho già visitato nei giorni scorsi e so già dove andare e cosa comperare. Sostiamo poi brevemente in un chiosco su di una balconata che domina il porto per una birra rinfrescante e dove scatto le ultime foto. Ci dirigiamo poi verso l’Avana Vieja fino all’ufficio di Arlay per un ultimo saluto. Torniamo verso l’auto e molto di fretta in quanto è cominciato a piovere più tosto forte per il solito temporale pomeridiano. Andiamo poi a casa di Fernando ho un pacco da ritirare per il mio amico Giovanni. Sono le 17 velocemente torniamo a casa. Verso le 18,30 pensiamo di diregerci verso l’aereoporto il chek è previsto per le ore 19. Una volta rientrato metto le ultime cose in valigia e faccio una doccia rinfrescante, quidi lascio la stanza con tutto il bagaglio che sono le 18 passate. Rodolfo mi fa firmare il libro della casa, dove occorre scrivere anche un breve commento sul soggiorno. E’ ora di andare sono le 18,40, un saluto e un abbraccio a mamma Niorka e alle 18,40 sono in viaggio verso l’Aereoporto internazionale “Josè Martì” dove arriviamo verso le ore 19,10. Sempre assistito da Rodolfo faccio il chekin poi ci avviamo verso il bar per una ultima cervesa. Quindi mi accompagna fino all’ingresso della zona franca dove ci abbracciamo e salutiamo con un addio e un vago arrivederci. Come tutti i Cubani che vivono di turismo, nonostante i conti sempre molto approssimativi, Rodolfo mi ha seguito passo passo in questo viaggio facendomi girare l’Avana e non solo in totale sicurezza, di sicuro una bella persona. Arrivederci Rodolfo! Spendo gli ultimi soldi al beauty free, compro una scatola di sigari e mangio una lasagna, tanto per anticipare un po l’aria di casa. La partenza è prevista per le 21,10 e anche questa volta subisce un leggero ritardo. Verso le 21,45 incominciano ad imbarcare. Anche questa volta l’aereo è pieno e cosa strana non ho incontrato Italiani, la stragande maggioranza dei passeggeri mi sembra essere di nazionalità Spagnola. Alle 22,30 decolliamo direzione Madrid dove arriveremo trà 10 ore alle 12,20 locali. Sono stanco, fatico a non addormentarmi e penso a quest’altra vacanza andata e alla prossima, se verrà. A proposito, ma dove andrò la prossima volta? E con chi? Bhò… staremo a vedere.

Indirizzi utili:

Room for rent Alquiler de Habitaciòn Calle 13 Calle 13 No 1361 Apto. 1 (bajos) e/24 y 26, Vedado. Cidad de la Habana, Cuba. e-mail:casacalle13@yahoo.com.mx Telefono: (53)(7)8327836 Cel : (537) 5 296 5670

Silvia Saldanà Vàzquez Chacòn 204 Apto 7 de/compostela y Aquacade Habana Vieja, cidad Habana Cuba

Casa Juan Leandro Solares (Papito) Calle 36 N° 07 Cidad Varadero Cuba Telefono (45) 611743



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