Viaggi a Rotelle
Non so perché, ma la magia sconosciuta di quella destinazione era come una calamita per me. Non avevo idea di come fare, ma ciò era chiaro piu’ di tutto è che avrei dovuto andarci da solo.
Grazie all’esperienza in prima persona di un mio caro amico “Bobo”, che ci si recò in vacanza con sua moglie, mi consigliò calorosamente di andarci senza nessuna paura. Mi disse, che l’elevato valore culturale, nonché la rimarchevole affabilità della popolazione, avrebbero favorito di molto la comprensione del mio handicap e così fu. Dopo un’accurata preparazione, avvalendomi di una agenzia di viaggi di dove vivo, ho reperito le informazioni di cui necessitavo come per esempio la tensione della corrente elettrica che a Cuba è di 110V, infatti se possedete una carrozzella elettronica come me, munitevi di un trasformatore di corrente che porti la 110V a 220V necessari per ricaricare le batterie della carrozzella.
E così, carico di tanto entusiasmo, sono partito per il viaggio dei miei sogni.
La partenza è avvenuta il 22/10/2002 ore 13:20 (ora in Italia) dall’aeroporto di Malpensa (MI).
Mi sono recato presso l’area gruppi del Terminal 1, per il ritiro del biglietto aereo, dove hanno provveduto alla marcatura dei miei bagagli. Una nota importante, considerato che faccio uso di una carrozzella elettronica, bisogna tenere presente, che in aereo non è consentito l’imbarco nella stiva di batterie a liquido, che contengano acido, per cui è necessario procurarsene una serie detta “a secco” o detta “senza manutenzione”, verranno poi separate dalla carrozzella all’atto dell’imbarco dei bagagli e marcate come tali, la carrozzella stessa verrà marcata come bagaglio da stivare ma verrà stivata in un ripostiglio vicino al portello di imbarco.
Qui l’assistenza dell’aeroporto provveduto a farmi salire su di una carrozzella speciale. Questa carrozzella è più stretta della mia poiché l’abitacolo stesso dell’aereo è più stretto. Mi hanno accompagnato al mio posto e Via.Si Vola! Dopo circa 9 ore e 30min. Sono atterrato all’aeroporto di Camaguey alle ore 18:30 (ora di Cuba, tenete presente che ci sono 6 ore di differenza in meno tra l’Italia e Cuba). ). Qui il personale dell’aeroporto ha provveduto a farmi scendere dall’aeromobile con un’altra sedia simile a quella della foto, certo non ho trovato il corridoio mobile ultramoderno coma a Malpensa ma non mi sono preoccupato sapevo di essere in buone mani.Un responsabile si è preso cura di me per effettuare il controllo del passaporto, della consegna del visto turistico che ho compilato in aereo, grazie anche ad un fac-simile fornito dal personale dell’aereo e del il recupero dei bagagli.A questo punto mi è stata consegnata la mia sedia rotelle e siamo usciti dall’aeroporto. Considerato che per me salire su di un pullman è impossibile, l’agenzia di viaggi ha segnalato il mio bisogno particolare e il villaggio ha provveduto a chiamare un taxi a spese del tour operator, per il trasferimento dall’aeroporto al villaggio. È da tenere presente che il viaggio dura circa 2 ore, poiché bisogna percorrere circa 110km e le strade di Cuba non sono certo paragonabili alle nostre. L’autista del taxi ha devuto fare molta attenzione, poiché la strada non era illuminata e il rischio di investire le persone che viaggiano in bicicletta, a piedi o con il carro trainato dal cavallo é stato altissimo, anche perché non sono muniti di luci, immaginate un po… Una cosa che mi ha fatto molto piacere (conoscendo la fama dei taxisti italiani) è l’attenzione e la dedizione esemplari degli autisti di taxi a Cuba.
Non si sono mai rifiutati di aiutarmi, in qualsiasi modo sia stato loro possibile, sono gentilissimi, per cui ho tenuto presente, anche se non ho pagato la corsa, ho lasciato ugualmente una mancia, un dollaro è stato sufficiente.
Tengo a precisare che come prima volta, sono stato costretto a sciegliere un villaggio turistico, di cui non faccio il nome per non fare pubblicità, ma se qualcuno con un problema simile al mio, desiderasse avere indicazioni mi scriva pure, sarò ben lieto di fornirle.
Io ho preferito fare pratica con lo spagnolo, non che lo conosca benissimo, infondo non l’ho mai studiato nemmeno a scuola, ma ho imparato la conversazione di base e con un po di impegno e la ormai famosa inventiva italiana “i gesti” me la sono cavata egregiamente.
Tutti i cubani che ho incontrato, anche al di fuori del villaggio, facevano fatica a credere che fosse la prima volta che venissi a Cuba, quando poi scoprivano che ero in vacanza da solo, allora mi stringevano la mano e mi ringraziavano per aver scelto Cuba come prima meta così lontano da casa.
La gente di Cuba è molto tranquilla ed affabile, conversa con grande facilità, ogni conversazione è estremamente interessante, anche perché a Cuba non è difficile accorgersi che la persona con cui si sta parlando sia un laureato in fisica, piuttosto che in lettere o altro.
Non c’è pericolo nel circolare anche da soli e di notte in quella zona, io personalmente ho fatto amicizie bellissime, tanto che mi sono ritrovato all 04:30 del mattino in macchina da solo con gente che praticamente non conoscevo, eppure, non ho mai avuto la sensazione di essere in pericolo, anzi, mi sentivo protetto come se fossi in compagnia dei miei più vecchi amici. Farsi amico un cubano per la sua indole è facilissimo e sarà pronto ad aiutarti in ogni modo, se poi gli si da un dollaro è meglio, non è da considerare carità, i cubani sono molto orgogliosi in tal senso, ma sono comunque un popolo in grande difficoltà economica.
Per quanto riguarda il clima, nel periodo che ho trascorso a Cuba: dal 22/10/2002 al 05/11/2002 è sempre stato bellissimo, ma a detta dei cubani è una rarità, anche perché la settimana prima sono passati 2 uragani, infatti Ottobre è periodo di uragani. Ed io ironizzavo dicendo che il tempo era bello perché ero arrivato io. Comunque il clima si aggirava sui 35°C, la zona del villaggio però è molto ventilata, per cui non si avvertiva mai quel caldo soffocante che si crede. Certo il discorso cambia radicalmente se si decide di partire nel periodo Luglio/Agosto, gli stessi cubani lo sconsigliano, in quel periodo il caldo è davvero insopportabile senza poi contare che è altissima stagione per cui costa moltissimo.
A Santa Lucia, il cellulare non prende per cui il sistema più economico per comunicare è internet, il villaggio ne è fornito, con una postazione ovviamente senza problemi per chi ha la carrozzella.
Anche se ho individuato una postazione internet fuori dal villagio, tipo cabina del telefono , solo un po più grande È anche possibile telefonare direttamente dalla reception tenendo presente che il costo è dio 4$ (dollari) al minuto, per cui mi raccomando, chiamate la mamma ma siate brevi…Godetevi Cuba è meglio…Ascoltate lo Zio Dado…
L’esperienza di Cuba l’ho trovata esaltante, difatti ci ritornerò molto presto.
Ho considerato questo viaggio come un’enorme test, per capire quando e come muovermi in un paese così lontano e diverso dal nostro, completamente da solo perché è di questo che vado più fiero.
E anche se ho preso qualche poiccola fregatura, sapevo a cosa andavo incontro, per cui si può dire che ho voluto che andasse così.
Certo, alle volte il comportamento dei cubani é un po mercenario, ma se pensate che senza andar troppo lontano, lo stesso atteggiamento lo troviamo anche nel nostro pease. Certo la prossima volta farò più attenzione, ma va tenuto conto che se si viaggia, bisogna accettare la realtà del paese in cui si é, altrimenti si stà a casa propria. E’ un po come cercare gli spaghetti perfetti al’estero…Bisogna adattarsi.
A prescindere da tutto ciò consiglio a chiunque una vacanza a Cuba, veramente credetemi. E se ci sono riuscito io, può riuscirci chiunque.
Arrivederci amici, magari a Cuba, la mia seconda vita.
Dado