Via della seta: Uzbekistan, Kyrgyzstan e Cina 2

KYRGYZISTAN La caratteristica morfologica principale è la catena del Tien Shan nella parte sud-orientale del paese. Le sue cime, il suggestivo gruppo del Kokshal-Tau, formano uno splendido confine naturale con la Cina . Alcune organizzazioni rurali quali Sheperd’s life o il CBT (Community Based Tourism) aiutano i viaggiatori a superare gli...
Scritto da: Dioniso
Partenza il: 07/08/2009
Ritorno il: 30/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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KYRGYZISTAN La caratteristica morfologica principale è la catena del Tien Shan nella parte sud-orientale del paese. Le sue cime, il suggestivo gruppo del Kokshal-Tau, formano uno splendido confine naturale con la Cina . Alcune organizzazioni rurali quali Sheperd’s life o il CBT (Community Based Tourism) aiutano i viaggiatori a superare gli ostacoli culturali e ad avere contatti diretti con la gente del posto. Una rete di uffici infatti, fornisce guide, autisti e organizza varie spedizioni per il paese (anche a cavallo o trekking) consentendo di alloggiare anche presso i villaggi o i pascoli estivi (Jailoo).

BISKEK: città ricca di verde, gradevole e tranquilla con edifici in stile ucraino. Curioso vedere come la piazza Ala-too sia quasi un parcheggio per le varie limou addobbate a festa per i numerosi matrimoni che si tengono durante i week end.

Sempre nella stessa piazza, è imperdibile lo spettacolo serale dove tutto, palazzi compresi si illuminano di svariati colori e l’acqua delle fontane danza a suon di musica.

LAGO SONG-KOL: dopo essere stati al CBT per concordare quello che sarebbe stato il nostro tour all’intreno della egione ci siamo recati presso dalla stazione dei pulman di Biskek. Qui partono taxi per varie destinazioni. Dopo tre ore di viaggio, giungiamo alla nostra meta Kochcor. Un piccolo e sonnolento villaggio dove si trova l’ufficio del CBT. Da qui, una jeep con autista ci conduce alla nostra in sole tre ore e mezzo. Finalmente arriviamo al lago Song-Kol, uno dei gioielli del patrimonio lacustre kirghiso. Sotto uno splendido cielo terso, si spandevano sterminati pascoli punteggiati da caratteristiche yurte (le tende dove vivono i pastori kyrghyzi). Centinaia di pecore, mucche e cavalli pascolavano serenamente tra i campi mentre allegri pastorelli si rincorrevano a cavallo di asinelli.

Il cielo è terso, le nuvole sembrano morbide come ovatta, bianche da sembrare panna. Il silenzio del lago, la vastità della steppa, sembra di essere all’interno di uno splendido quadro in cui la maestosità delle montagne fa da cornice. TASH RABAT: dopo aver trascorso una giornata al lago Song-Kul, lo lasciamo per raggiungere Narin. Un’amabile e silenziosa cittadina, sosta obbligatoria per chi intende proseguire il percorso verso Tash Rabat, ultima tappa prima di attraversare il confine cinese. Costruito nel 15esimo secolo, questo cavanserraglio rappresentava un luogo di riposo e ristoro per mercanti e i viaggiatori.

Situato in una splendida valle, è possibile fare delle piacevoli passeggiate a cavallo.

Da Tash rabat, si raggiunge facilmente il confine cinese attraverso il famigerato passo del Torugart.

PASSO TORUGART: per chi come noi volesse attraversare il confine cinese via terra dal Kyrgyzistan è indispensabile organizzarsi per tempo e conseguire il visto cinese già dal paese di provenienza onde evitare spiacevoli inconvenienti. E’ infatti molto importante avere sia il supporto di un’organizzazione Kyrgyza (nel nostro caso il CBT) che vi accompagni sulla linea di confine e dall’altra parte, il supporto di un’agenzia cinese che incarichi qualcuno ad aspettarvi e che vi conduca sino a Kashgar, prima città che si incontra al di là del confine cinese. L’attraversamento del confine via terra può essere un pò complicato per via degli umori dei soldati cinesi che troverete di turno. A noi per esempio hanno perquisito qualsiasi cosa tra cui la scheda memoria della macchina fotografica.

Calma e sangue freddo sono le parole d’ordine.

Segui in Cina la terza parte del viaggio…

Via della seta: Uzbekistan, Kyrgyzstan e Cina 3

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