VIA COL VENTO, Capodanno 2007 a Socotra

La sera del 25 Dicembre 2006 ci si ritrova Rogoredo (Milano) per prendere uno degli ultimi treni OK che con 25 € a testa e 5 ore di viaggio ci porterà Fiumicino….il primo avvicinamento al nostro tanto agognato viaggio in Yemen. Siamo 2 coppie, Io (Elena) e Giulio (il nostro commerciale, atto alle contrattazioni con la popolazione locale)...
Scritto da: elenagotti
via col vento, capodanno 2007 a socotra
Partenza il: 26/12/2006
Ritorno il: 07/01/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
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La sera del 25 Dicembre 2006 ci si ritrova Rogoredo (Milano) per prendere uno degli ultimi treni OK che con 25 € a testa e 5 ore di viaggio ci porterà Fiumicino…Il primo avvicinamento al nostro tanto agognato viaggio in Yemen.

Siamo 2 coppie, Io (Elena) e Giulio (il nostro commerciale, atto alle contrattazioni con la popolazione locale) e Sabrina (la nostra contabile) e Andrea (l’uomo GPS..Riesce ad orientarsi anche nei vicoli di Sana’a!!!!).

26 Dicembre 2006 Dopo un “comoda” notte all’aereoporto di Fiumicino dormendo sulle sedie di plastica riusciamo ad imbarcarci con qualche ora di ritardo (ma che volete siamo in alta stagione e come avremo modo di scoprire per la Yemenia è normale…) e arrivare nel tardo pomeriggio a Sana’à.

Grazie alla destrezza di Andrea le formalità del visto e dogana si sono risolte in una 10 di minuti tra sorrisi e thank you.

Anche i nostri fedeli zaini sono arrivati con noi (tutti interi) e dopo una veloce corsa in taxi (con un traffico che sembra Palermo) siamo arrivati al nostro albergo nella città vecchia: ARABIA FELIX, un palazzo da sogno con giardino interno e piccole camere spartane ma veramente caratteristiche.

Dopo un veloce summit siamo usciti in cerca di cibo e guidati dalla fedele Lonely siamo approdati al AL DUBAI RESTAURANT dove abbiamo subito iniziato la nostra immersione gastronomica : carne e pesce arrostito con pane caldo e riso e verdure. Altro che digiuni forzati qua si mangia benissimo…Il tutto alla fine chiuso da un buonissimo te speziato (costo 25 € in 4 con mancia).

Dopo questa bella cenetta tutti a nanna perché siamo distrutti e domani inizia la scoperta di questa magica città che come dice Giulio ti fa sentire in un film!!! Per chi come noi vuole organizzarsi il viaggio da soli l’Arabia Felix costa 22€ a camera (2 persone) con colazione a buffet.

27 Dicembre 2006 La notte in albergo è stata confortevole e come preannunciato alle 4 il muezzin ha risvegliato la città con il suo canto che comunque non disturba…Anzi ha un qualcosa di ancestrale e magico che aggiunge bellezza alla città.

Dopo una buon colazione in giardino con pane e miele partiamo alla scoperta della città…Ma prima dobbiamo, essendo noi turisti fai da te, confermare il volo di Venerdi’per Socotra…Contrariamente a quello che ti dicono non è possibile confermare il volo in qualunque agenzia e camminando camminando (fuori dalle mura) siamo arrivati ad una agenzia Yemenia.

Dopo aver fatto anche il cambio dei soldi in Ryal (sono stati molto onesti nel cambio) in una delle tante agenzie di cambio ci siamo immersi nella città partendo dalla sua porta BAB EL YEMEN su cui si può salire e godere della vista del suq e dei palazzi di Sana’a.

Abbiamo trascorso tutto il giorno zonzo per la città ammirando l’architettura dei suoi palazzi, i suoi vicoli e soprattutto lasciandoci avvolgere dai Suq….Colorati, pieni di gente, odori, rumori e bambini che con un sorriso timido ti chiedono un saluto o una foto.

Ciò che colpisce di questo posto è la gente di una cordialità e gentilezza incredibile…Addirittura ai nostri 2 uomini è stato offerto il pranzo da uno sconosciuto cui avevano chiesto dove poter andare a mangiare Kebab.

28 Dicembre 2006 Alle 8 puntuale troviamo ad aspettarci fuori dall’albergo la nostra guida di oggi Hussein che ci porterà alla scoperta dei dintorni di Sana’a con un comodo Land Cruiser.

Itinerario previsto: WHADI DHAR – THULA- HABABAH- ZAKATI – SHIBAM e KAWKABAN.

In effetti uscire da Sana’a permette di rendersi conto di quanto sia unica la città e allo stesso tempo spettacolare l’altopiano che la ospita.

Il palazzo del Whadi Dhar (residenza dell’ultimo Imam) è molto suggestivo e anche la gita al suo interno (500 Ryal a testa) è curiosa tra scalette e stanze con vetrate che creano bei giochi di luce.

Per il resto i 3 paesini che abbiamo visto (Thula-Hababah e Shibam) sono dei meravigliosi scorci di vita con donne che vanno ad attingere acqua nel laghetto centrale (in realtà cisterne a cielo aperto per la raccolta di acqua piovana) e tanti tanti bambini che attorniano i turisti per vendere le loro cianfrusaglie (scene un po’ tristi perché questa pratica è indotta dal crescente turismo in queste zone).

Interessanti e molto mimetiche le rovine di Zakati e la salita a Kawkaban (circa 3000 mt SLM) d cui si domina l’altopiano.

Ma l’esperienza più divertente e ricca è stato il pranzo in un locale tipico.

Seduti terra o al massimo su dei cuscini abbiamo mangiato rigorosamente con le mani tantissime buone cose di cui però mi è impossibile ricordare i nomi (a parte SALTA un pane caldo focaccioso con il miele).

Dopo pranzo oretta di relax in cui i nostri 2 uomini hanno socializzato come si conviene con Hussein masticando con lui il prezioso QAT.

Effetti ? facce perplesse, somiglianza scandalosa con un ruminante e completa deglutizione delle foglie !!!! ( e risate di noi mogli escluse per fortuna dal rito!).

Ritornati in città ci siamo tuffati nel suq e abbiamo girato lasciandoci guidare dagli odori e dalla vista, innamorandoci dei tessuti e delle spezie…Per non parlare dei gioielli! Ultimo sforzo della giornata cenetta in una specie di food court in mezzo al suq a base di panino caldo con ripieno di patata lessa, formaggino e spezie (curcuma soprattutto!).

Dopo cena abbiamo prenotato la camera per quando rientreremo da Socotra perché all’Arabia Felix ci hanno detto che erano pieni…Per fortuna ne abbiamo trovato un altro (Taj Talha Hotel) nella città vecchia perché io voglio svegliarmi ancora una volta al dolce suono del canto del muezzin.

29 Dicembre 2006 Stavolta ci siamo dovuti svegliare noi prima del muezzin grazie ad un comodo volo per Socotra alle 4 del mattino!!! Dopo un atterraggio a Mukalla, carico di turisti italiani alla scoperta dell’isola, l’aereo è più o meno dolcemente atterrato ad Hadibu.

Qui abbiamo subito conosciuto Moubarak la nostra guida (della Società di ecoturiso di Socotra) per la prossima settimana.

A parte l’attesa dei bagagli, che sono comodamente arrivati con il volo successivo 2 ore dopo, e l’albergo un po’ fatiscente l’impatto con l’isola è stato ottimo: sole, mare, scogliere e tanto verde.

Dopo pranzo siamo stati gentilmente abbandonati su una lingua di sabbia bianca dove come dei bambini ci siamo prima buttati in acqua e poi rotolati giù per la duna di sabbia che domina la spiaggia.

In spiaggia si trova di tutto….Coralli, conchiglie, paguri, ossi di seppia, granchi…Il primo piccolo paradiso conquistato.

Dopo il tramonto (che qui è molto presto h.17 circa ) oretta di relax e poi cenetta e conoscenza di un altro componente de nostro equipaggio : Abdullah, fratello di Moubarak e nostro fantastico cuoco! Disfatti dall’intensa giornata alle 21 e 30 siamo crollati in branda e domani si parte per 1 settimana di campo tendato alla scoperta di questo posto meraviglioso.

30 Dicembre 2006 Dopo una notte abbastanza tranquilla nell’albgo di Hadibu (pulcioso ma si sopravvive) e una colazione a base di pane appena sfornato, miele, marmellata e vespe siamo partiti con il nostro equipaggio suddiviso in 2 macchine: FUORISTRADA : i passeggeri (noi 4!!!) e il nostro driver Madi (che non parlava nessuna lingua ma con cui alla fine comunicavamo perfettamente!!!!) PICK-UP : con tutto il materiale dietro e in cabina Moubarak (capo e guida) Abdullah (cuoco) e un altro driver (Kaldun). In pratica un rapporto 4 a 4…Un sacco di gente!!!!! Dai finestrini (purtroppo oscurati) della nostra auto inizia a scorrere il paesaggio dell’isola, selvaggio e bellissimo.

Abbandoniamo la costa per inoltrarci verso la montagna e ogni tanto ci fermiamo e scendiamo dalle macchine per vedere e fotografare i primi alberi sangue di drago con la loro medicamentosa resina rossa e i simpatici alberi bottiglia, alcuni dei quali fioriti con dei bellissimi fiori rosa.

A metà percorso piccola escursione di trekking (soprannominata alta via di Socotra) per arrivare ad un piccolissimo villaggetto di pastori nomadi che ci hanno calorosamente accolto e fatto accomodare in una grotta (la famosa grotta-salotto). Noi ci siamo limitati a bere il te gentilmente offerto dal più anziano della famiglia ma i nostri nuovi mici (per esattezza di informazioni erano le 10.30 del mattino) hanno allegramente pasteggiato con carne e interiora di capra…CHE BONTA’! Ci hanno poi spiegato che sono un’unica famiglia con un anziano e dei bambini stupendi che ci osservavano con occhi spalancati e stupefatti….Questo è il vero Yemen!!!! Dopo aver rifiutato l’invito a pranzo abbiamo ripreso la macchina e attraverso una strada non asfaltata siamo scesi in un letto di un fiume (non ricordo il nome) dove si formano delle pozze d’acqua dolce in cui è possibile fare il bagno.

Dopo tuffi e scivoli naturali pranzetto su stuoia all’ombra, qualche chiacchera e relax, ci siamo spostati qualche curva più su in una piccola radura dove ci siamo messi a preparare il campo.

Come per magia dal pick-up sono fuoriuscite delle bellissime tende Ferrino (made in Italy), materassi, lenzuola, coperte e tutto per cucinare.

Dopo aver agilmente montato le tende ci siamo accomodati sulla stuoia (che diventerà molto familiare) a giocare in attesa di Moubarak che tornava con la spesa.

Ad un certo punto vediamo arrivare un pastore con una tenera capretta intorno al collo, una scena da presepio….Peccato che quella fosse la nostra cena e verrà macellata direttamente sul posto! Credo che per li animalisti convinti stare qui sarà un po’ difficile ma vi assicuro che era ottima… Dopo cena chiacchere sulla stuoia al chiaror di luna e poi a nanna!!!!!!! 31 Dicembre 2006 Dopo una notte molto tranquilla (qui niente muezzin ma caprette al pascolo) ci siamo svegliati alle 6 e un quarto circa per smontare le tende e fare colazione e poi via verso la parte sud dell’isola e la spiaggia dove festeggeremo il nostro capodanno.

La strada è tortuosa in mezzo ai monti e si vedono molte grotte scavate nella montagna; scopriremo poi che Socotra ha un grande numero di grotte, la maggior parte non ancora esplorate dai geologi.

Quando inizia la discesa l’ambiente cambia e diventa desertico…..Le nostre capre pascolano anche qui ma insieme ai dromedari!!!! Il mare ha un colore stupendo ma è molto mosso…Infatti c’è molto vento; nonostante questo siamo riusciti a goderci la nostra giornata in spiaggia (anche se fare il bagno con quei cavalloni è davvero un’impresa), abbiamo esplorata un’altra duna e fatto una lunga passeggiata (giocando a rincorrere i granchi) su questa spiaggia deserta.

Dopo aver pranzato in una specie di capanna di foglie di palma che riparava perfettamente dal vento, Moubarak ci ha portato a vedere una grotta che assomiglia ad una grande tettoia dove le famiglie vanno ad abitare nel periodo delle grandi piogge …Ovviamente insieme alle inseparabili capre.

Al ritorno ci siamo preparati per il cenone di Capodanno: FEGATINO e INTERIORE DI CAPRA RISOTTO con pezzetti di capra CAPRA STUFATA con pane Insomma come avrete capito qui la capra la fa da padrone!!!!! Alla fine abbiamo mangiato le lenticchie (from Italy ovviamente) preparate da me e Abdullah e le uvette (comprate a Sana’a) in sostituzione degli acini d’uva esprimendo 12 desideri in riva al mare…Che romantici ne??? Al ritorno dalla spiaggia i nostri ragazzi ci avevano riservato un’altra sorpresa e messa la musica a tutto volume dal potente stereo del pick up di Kaldun si sono messi a ballare le loro danze tipiche (nel frattempo si erano riuniti li’ altri driver e guide) e ovviamente ci siamo fatti trascinare in queste danze sfrenate nella sabbia… un momento di delirio generale!!!!!!!!! Abbiamo poi brindato (alle ore 22 barando un po’ ma non ce la facevamo più!!) con delle fantastiche bibite rigorosamente analcoliche (voglio una birra!!!!!) dal nome fantasioso, tipo Linda o Mirinda.

1 Gennaio 2007 La mattina seguente al nostro capodanno alternativo siamo partiti alla volta di Hadibu per fare la spesa e dirigerci poi ad ‘Ar ‘Ar; purtroppo oggi è nuvoloso e l’ambiente perde un po’ del suo fascino! Dopo aver trovato del pesce (perché di capra non ne potevamo più!) ci siamo avviati verso la nostra meta attraverso una strada molto dissestata (e quando uso questo termine sono gentile). Dopo circa 2 ore di shake siamo arrivati ad ‘Ar ‘Ar, un tratto di costa con scogliera e alla spalle dune di sabbia e alte pareti di roccia….Un paesaggio che con il mare mosso e il cielo coperto appare un po’ infernale e affascinante allo stesso tempo.

Dopo aver piantato le tende siamo andati a fare un giro esplorativo e al ritorno abbiamo trovato un fantastico pranzetto con pesce fritto, pomodori e il riso speziato che ci piace tanto. Andrea e Giulio hanno provato ad andare a cacci di granchi…Risultato nullo ma sono divertiti e completamenti lavati infatti il mare è sempre più arrabbiato e creava schizzi d’acqua altissimi e sbuffi (tipo geyser) dalle fratture delle scogliere.

Prima di cena oretta di relax sullo stuoione con i 2 ragazzi che ci accompagnano in questa avventura: Abdullah e Kaldun con improbabili conversazioni arabo/inglese! Dopo cena partita a scopa con netta vittoria delle donne (!!!!) e poi a dormire nel campo più affascinante che abbiamo fatto fino ad ora.

2 Gennaio 2007 Stamattina sveglia presto perché dobbiamo andare a fare un piccolo trekking per visitare una grotta, la HUQ CAVE.

Dopo aver ripercorso a ritroso la strada di ieri (ma oggi con qualche spiraglio di sole) arriviamo all’attacco del sentiero e qui si uniscono a noi 2 giovani ragazzi del paese sottostante che saranno le nostre guide per l’escursione.

La salita si dipana tra alberi di Sterculia , alberi bottiglia e arbusti (di cui le capre son ghiotte). È una salita con circa 400 mt di dislivello (1 h se allenati) con qualche tratto ripido (ma fattibile) anche se per stare dietro alle nostre guide abbiamo dovuto sfoderare tutte le nostre capacità di trekkers.

L’ingresso nella grotta è enorme e la visita dura circa 1 ora…Un susseguirsi di camere con enormi stalagmiti, stalattiti, colonne, organi…Qualuque formazione geologica esistente, persino un “piccolo” di stalagmite che sta spuntando (con calma nei prossimi secoli).

Il tutto è un percorso non illuminato (si percorre con le lampade) e ancora primordiale, non turistico, si può camminare ci dicono per 8 km all’interno della montagna.

Ridiscesi al mare siamo andati al mare e qui abbiamo mangiato, al riparo di una caverna, un buonissimo pesce che Moubarak ha comprato da un pescatore del posto.

Due cose straordinarie: pescano quando c’è mare grosso dalla costa tirando amo e filo con un movimento delle braccia che sembra una danza, indifferenti alle onde che infrangendosi li bagnano completamente, e che il pescatore viene a chiedere, dopo che abbiamo mangiato, se era buono e poi viene pagato (idem era successo per la capretta).

Più tardi ci siamo trasferiti al Camp Dihamari, una sorta di campeggio attrezzato con tanto di tende già montate. Anche qui a causa del vento (che ormai odiamo!!!!) non si può fare il bagno ed è un vero peccato perché qui, dicono, ci sia una meravigliosa barriera corallina dove fare snorkelling e immersioni.

Unica consolazione è stata con la bassa marea fare un giro tra la parte di barriera emersa e abbiamo trovato stelle marine (di cui 1 blu bellissima), le tridacne, pesciolini e paguri ma soprattutto una piccola murena.

Alla sera solita partita a scopa e cena…Poco gustosa perché non cucinata dal nostro mitico Abdullah!!!! Qui infatti è una specie di campeggio gestito con la mezza pensione…Ma sono meglio i campi autogestiti anche se qui c’è la doccia!!!!! 3 Gennaio 2007 Dopo una veloce tappa ad Hadibu per confermare il volo (che non è confermabile) e un te a casa di Moubarak con tanto di emozionante per me e Sabrina incontro con 2 giovani ragazze della casa (le donne non possono comunicare con uomini non della famiglia) ci siamo avviati verso Kalansia (o qualcosa del genere), ultima tappa geografica del nostro giro.

L’arrivo è spettacolare, da una piccola altura si domina questa infinita lingua di sabbia bianca che si alterna al mare turchese…Uno spettacolo che ricorda tanto i caraibi.

Come in un sogno siamo scesi in questo paradiso e liberatici delle scarpe abbiamo iniziato a camminare in questo paradiso…..Senza quasi accorgercene abbiamo vagato per 2 ore inseguendo granchi e “gustando tattilmente” i diversi tipi di sabbia che si alternano in questo posto.

Oggi splende il sole e le nuvole corrono veloci in cielo…Perché il vento costantemente teso non ci ha abbandonato ma non riesce a rovinarci lo splendore di questo luogo.

Dopo un pranzo condito con abbondante sabbia e il montaggio tende (ne esistono già montate ma sono poco confortevoli) abbiamo fatto un altro bel giro divertendoci a scalare la duna per poi ridiscenderla nella parte soffice correndo come dei matti.

Dimenticavo di dire che alle spalle della lingua di sabbia c’è una laguna con un sottile strato d’acqua che col sole emana rilessi spettacolari…Ambiente molto suggestivo.

Alla sera cena in una casa di un amico di Moubarak con un tentativo mio e di Sabrina (poco riuscito a dir la verità) di fare spaghetti (from Italy) aglio, olio e peperoncino!!! 4 Gennaio 2007 Oggi è la giornata dell’”ultimo”…Ultimo risveglio in tenda, ultimi pasti sulla stuoia cucinati da Abdullah, ultimi tragitti nel nostro fuoristrada con la musica che Madi metteva a tutto volume, ultimi alberi bottiglia ma soprattutto ultimo giorno in cui saremo sferzati dal vento che non ci ha mai abbandonato.

Come prima tappa abbiamo recuperato il Wadi Arher (tappa del 1°giorno) un altro bel fiume in un canyon che crea pozze d’acqua e sui cui sassi levigati io Sabri abbiamo preso il sole mentre i ragazzi, ispirati dalle simpatiche caprette che invadono l’isola, hanno saltellato tra un masso e l’altro.

Pranzo a casa di Moubarak con conoscenza della sua enorme famiglia…In particolare ci ha colpito Alì, il suo bimbo di 4 anni circa, con un viso bellissimo e un sorriso furbetto! Dopo un ultimo lauto pranza con il riso alla Abdullah (ci ha regalato le spezie e i coloranti per farlo in Italia) abbiamo provato ad andare al mare.

Il vento, come sempre ci ha impedito il relax e il bagno per cui ci siamo accontentati di una passeggiata scovando conchiglie e coralli di ogni forma, pesci palla essicati e lische e colonne vertebrali di pesci vari.

Tornati ad Hadibu nella nostra pulciosa camera siamo andati a fare un giretto per il paesino dove abbiamo mangiato i dolci in pasticceria…La maggior parte delle torte ipercolorata è come una nostra caramella mou…Dolcissima!!!! Alla sera cena nel solito ristorante….Stavolta aragosta (accuratamente sezionata da Andrea e Giulio!!!!).

In teoria ci dovevano comunicare l’orario del nostro volo ma non si sa molto…INSHALLAH! 5 Gennaio 07 Dopo i saluti al nostro equipaggio siamo stati catapultati nella bolgia umana dell’aereoporto, circa 400 persone, perlopiù italiani, in una stanza che non sanno cosa fare, se avranno un aereo, con bagaglio di ogni genere (dalle stuoie ai sacconi per materiale da sub) in parte in coda (ma non si sa bene per cosa) in parte accalcati intorno al bancone del ceck-in della Yemenia.

Ad un certo punto Giulio e Andrea adeguandosi al costume locale si sono arrampicati sul bancone e questo in effetti ha avuto i suoi benefici effetti perché per non so bene quale miracolo i nostri bagagli sono stati imbarcati senza fare la coda e abbiamo avuto una fantastica carta d’imbarco verde (senza nome, davano solo 2 colori).

Fatto questo ci siamo accampati nella sala d’imbarco e abbiamo dato vita al nostro solito torneo di scopa…Alle 14 circa (eravamo in aereoporto dalle 9), dopo aver esultato come per il campionato del mondo perché imbarcavano il nostro colore per primo, abbiamo lasciato Socotra.

Dopo lo scalo a Mukalla siamo arrivati a Sana’a (ore 17) e qui per fortuna tutto è filato liscio…Ritiro bagagli, conferma volo giorno dopo, taxi e nuova camera d’albergo molto carina e tipica.

Il Taj Thala Hotel è ancora più nel cuore di Sana’a vecchia, con stanzette mini e il bagno in comune (ogni 3 stanze) ma pulito e decoroso.

Ha poi una terrazza al VI piano dove la città ci ha regalato un meraviglioso tramonto con polifonia di muezzin…Avevo le lacrime agli occhi per la commozione di fronte a tanta bellezza!!!! Dopo questo magico momento ci siamo catapultati nel mercato per lo shopping finale: gioielli, stoffe, casette, spezie…E ultima cenetta nella food court del suq a base di kebab e pane caldo e fragante.

Hotel 25 $ a camera (B&B).

6 Gennaio 07 Alle 6 in puno siamo di nuovo in aereoporto ma il fatto che sia deserto ci fa insospettire…E infatti scopriamo che il volo è stato comodamente spostato alle 13 (doveva essere alle 8).

Ormai assuefatti alla Yemenia non ci siamo persi d’animo e siamo riusciti a fare il ceck-in dei bagagli in modo da riprendere un taxi e passare la mattinata ancora a zonzo per Sana’a.

È incredibile come la città cambi volto ogni volta che la vediamo…A volte frenetica, a volte turistica (come ieri sera piena di stranieri che compravano souvenirs) oppure,come stamane, lenta, pigra; nel momento del risveglio i venditori stanno pian piano esponendo la merce, compaiono i colori, poche le persone a passeggio…..

Dopo aver girato in lungo e in largo il suq ci siamo rintanati in una “tisaneria” ( piccoli posti dove con delle enormi fiamme preparano il the) a bere il loro incandescente e dolcissimo the.

Dopo un ultimissimo saluto a Sana dal terrazzo ci siamo diretti di nuovo all’aereoporto con un taxi scassato con uno sterzo non proprio in asse…

Arrivati in aereoporto è iniziata un’altra tragi-comica attesa che tra partite a carte e chiacchere con altri viaggiatori si è poi felicemente conclusa con partenza dell’aereo per Roma alle 17, mancata coincidenza con Milano, notte offerta dalla compagni a Fregene e finalmente, con circa 24 ore di ritardo, casa!!!!! A parte le difficoltà dei voli aerei, acuite dall’alta stagione e dall’affollamento, lo Yemen è stata un’esperienza sensoriale a tutti i livelli e un vero viaggio a contatto con la gente e la loro cultura…E sicuramente torneremo perché è veramente un paese stupendo e noi ne abbiamo visto troppo poco!



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