Verona per romantici

Itinerario tra i luoghi più suggestivi della città
Scritto da: elisag81
verona per romantici
Partenza il: 23/10/2010
Ritorno il: 24/10/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Qual e’ la citta’ piu’ romantica per antonomasia? Verona, la citta’ degli innamorati, la citta’ di Giulietta e Romeo per intenderci. Non l’avevo mai visitata e quando se ne e’ presentata l’occasione non me la sono certamente fatta sfuggire. L’occasione e’ stato il consueto ritrovo con i nostri amici del viaggio di nozze, il gruppo “moglie avventura”, che in questi anni e’ aumentato con 2 piccole bimbe e un maschietto e una femminuccia in arrivo. Con loro riscopriamo le nostre stupende citta’ italiane, che molti stranieri ovviamente ci invidiano. Cosi’ io e Alessio partiamo di mattina presto e dopo 3 ore esatte ci ritroviamo a Verona, la citta’ non ci accoglie veramente bene, in quanto il tempo non e’ granche’ e anche le previsioni del giorno dopo non sono certo di buon auspicio, ma contenti comunque di rivedere i nostri amici, ci dirigiamo verso il nostro hotel scelto per l’ occasione, l’Hotel Maxim, a circa 3 km dal centro, un bell’ hotel con delle belle camere (65 euro a camera per notte circa). Sistemati i bagagli nelle nostre rispettive camere, prendiamo l’autobus li vicino e ci dirigiamo subito in centro verso Piazza Bra’. Cominciamo il nostro giro turistico proprio li’in Piazza Bra’ (chiamata cosi’ perche’ in dialetto braida significa campo), che e’ il cuore mondano e di ritrovo della citta’, la meta obbligatoria della passeggiata veronese, che inizia da qui con il famoso Liston’, il marciapiede in pietra rosa veronese lastricato nel 1770 e prosegue verso la Via Mazzini, sede di numerosi negozi per lo shopping piu’ sfrenato. Sulla piazza si affacciano una lunga serie di palazzi illustri dalla base a portico, il piu’ famoso e anche piu’ antico e’ il Palazzo Guastaverza-Malfatti, eretto nel 1556, un aneddoto vuole che si deve alla sua presenza che gli altri palazzi costruiti dopo seguano una linea ricurva, infatti per non essere costruiti dietro, ma per mantenersi alla stessa altezza, si e’ poi creata la circolarita’ della piazza. Questo palazzo negli anni e’ stato affittato a molti locali, e divenne piu’ che mai famoso quando nelle sue sale vi si poteva trovare a sorseggiare un caffe’ Maria Callas insieme a suo marito un veronese doc. Ovviamente nella Piazza non si puo’ non notare L’Anfiteatro Romano o meglio noto come Arena, terzo per grandezza dopo il Colosseo Romano e l’ Anfiteatro di Capua, e’ sicuramente il piu’ antico in quanto dai documenti emerge che sia stato costruito circa 2000 anni fa. All’inizio non faceva parte delle mura della citta’, poi successivamente vi e’ stato introdotto nella costruzione delle nuove fortificazioni. Qui vi in epoca romana si poteva assistere a degli entusiasmanti giochi pubblici come le lotte con i tori oppure durante le battaglie navali nell’ invaso dell’ Arena veniva introdotta dell’ acqua in modo da simulare il mare. Dopo l’eta’ Romana l’ Arena fu abbandonata a se’ stessa e si inizio’ a smantellare le sue pietre rosa veronese per delle nuove costruzioni, ma solo con l’avvento dei veneziani e il loro restauro, l’Arena e’ rimasta cosi’ come la conosciamo noi. Rilanciata con la prima Aida, adesso e’ sede di numerosi concerti e rappresentazioni. Dopo aver passeggiato per la piazza, arriva l’ora di pranzo cosi’ ci avviamo verso un piccolo ristorante affacciato sulla piazza “Le cantine dell’ Arena” dove possiamo gustare i piatti tipici veronesi: come il risotto all’Amarone (tipico vino veneto) e gli gnocchi di patate con pastissada de musso (ovvero ragu’ di asino). Dopo pranzo avevamo appuntamento come nostra abitudine, con una guida, per fare ancora un accurato e piu’ approfondito giro della citta’, decidiamo fin da subito di rinunciare per oggi di entrare nei monumenti, ma di assaporare Verona passeggiando per le sue vie e ammirando i suoi bei palazzi. Ci dirigiamo alla Casa di Giulietta, la famosa casa teatro dell’amore tragico fra Romeo e Giulietta. A tutte l’ore il suo cortile interno e’ sempre pieno di gente, cosi’ pazientemente ci mettiamo in fila per fare la foto, insieme alla statua di Giulietta, mentre le tocchiamo per 3 volte il seno sinistro (porta fortuna), compiuto l’atto cerchiamo di uscire da quella bolgia infernale di ragazzine e ragazzini che scrivono sui muri della casa, riempiendone ogni cm con dei graffiti. La guida ci ha poi detto che il Comune di Verona non ripara a pulire quelle scritte. Sempre nel cortile interno c’e’ il Club di Giulietta, celebrato recentemente anche dal film “letters to Juilet”, infatti esistono davvero delle signore veronesi volontarie che ogni giorno rispondono alle migliaia di lettere indirizzate a Giulietta, lettere che parlano di amori infranti, tradimenti, o grossi rimpianti. Il destinatario delle lettere, anche se si scrive da ogni parte del mondo e’ sempre lo stesso: Giulietta Verona. Poco lontano la casa di Giulietta, c’e’ la casa di Romeo Montecchi, casa che ora non e’ piu’ possibile visitare in quanto proprieta’ di un privato. Notando la relativa vicinanza delle due abitazioni e conoscendo la loro triste storia, e’ naturale domandarsi se sia tutto vero, oppure che la sfortunata storia d’amore di questi 2 giovani sia tutta una bellissima storia inventata. Mi stupisce molto quindi la spiegazione che la nostra guida ci da’ poco distante dalle 2 case: ebbene, da recenti documenti risulta che Romeo e Giulietta siano veramente esistiti, ma con altri nomi, ovvero Montecchi e Cappelletti. Infatti una storia d’amore tormentata fra 2 giovani di famiglie avversarie si narra sin dal Medioevo, ma verso il 1500 uno scrittore di novelle tale Luigi Da Porto scrive per la prima volta di questa vicenda, poi tradotta in francese e da li’ poi scoperta da William Shakespeare che ne fece la sua piu’ grande opera letteraria. Tale documenti scrivono poi anche di un sepolcro “famoso” che si trova nel convento di San Francesco al Corso, nessuno sa di chi fosse la tomba, in quanto senza iscrizioni, ma anche li’ la leggenda narra che sia proprio la tomba di Giulietta e Romeo, che seppur suicidi (all’epoca la Chiesa non ammetteva la sepoltura ai suicidi in terra consacrata) fu data loro una dispensa papale e furono tumolati li. Ma la loro fama invece di diminuire, crebbe ancora di piu’ e le suore furono costrette a disseppellire i corpi e tumularli in un luogo segreto. La tomba pero’ e’ rimasta e da allora e’ stata luogo di pellegrinaggio anche di personaggi famosi. Poco distante vicino alla piazzetta Tirabosco c’e’ anche il Pozzo dell’Amore, anche questo luogo teatro di una storia tormenta e finita in modo tragico, si narra infatti di un giovane innamoratissimo di una bella ragazza ma che non ricambiato, per disperazione si getta in questo pozzo uccidendosi, alche’ la giovane saputo della sua morte e accorgendosi di amarlo a sua volta, si getta anche lei nel pozzo per raggiungere il suo amato nell’aldila’. Sulla grata del pozzo c’e’ ora una scritta: “Getta nel pozzo un solo soldino pensa un momento al tuo destino…”, l’amore arriverà. Continuiamo la nostra passeggiata veronese arriviamo a Piazza Erbe, fulcro degli affari dei cittadini sin dall’epoca romana, infatti in questa piazza si tiene tuttora il mercato rionale. Attraversando l’Arco della Costa ci si immette nell’ altra piazza, ovvero Piazza dei Signori, concepita per celebrare la grandezza dell’ autorita’ Scaligera, che vi stabili qui le proprie dimore. Al centro della piazza c’e’ la statua di Dante Alighieri, ospite della citta’ veronese per molti anni, vi e’ stato immortalato per l’ eternita’. La Torre dei Lamberti e’ inglobata nel Palazzo del Comune, e’ possibile salirci sopra e da li’, si ha una bellissima vista sulla citta’. Vicino alla Piazza dei Signori si trova il complesso funerario delle Arche Scaligere, il cimitero della famiglia Della Scala, e’ recintato da un imponente cancellata, dove fino a poco tempo fa era possibile entrare e ammirare queste opere da vicino. Passiamo davanti alla Chiesa di Sant’Anastasia e ci dirigiamo verso Castelvecchio, un antico forte voluto fortemente da Cangrande, per difendere la citta’, il suo ponte di pietra, il Ponte Scaligero fu edificato in cotto, demolito interamente dalle bombe durante la seconda guerra mondiale nel 1945, nei successivi 5 anni fu ricostruito letteralmente mattoncino per mattoncino, andando infatti a recuperare i pezzi caduti nel fiume Adige durante il crollo, e fatti ricuocere in vecchie fornaci ricostruite con gli stessi canoni dell’ epoca, in modo da poter riutilizzare la stessa tecnica di costruzione del ponte all’ origine. Un vero capolavoro di restauro. Sfiniti dopo questa bella passeggiata e salutata la guida andiamo a prendere un aperitivo in Piazza Bra, attendendo l’ ora della cena, e potendo cosi’ ammirare l’Arena illuminata di sera. A cena rimangiamo i piatti tipici veronesi, fra cui la pastissada de caval, (lo stracott odi cavallo) e beviamo un liquore dolce per dessert il Riciotto. Poi esausti andiamo verso Piazza dell’ Erbe a prendere un taxi per tornare in hotel

SECONDO GIORNO

Purtroppo le previsioni meteorologiche ci avevano azzeccato e ci alziamo in una brutta giornata di pioggia, il che ci rende piu’ difficile muoversi, considerando anche che abbiamo 2 passeggini con due bimbe piccole, comunque armati di santa pazienza, ci dirigiamo subito verso la Casa di Giulietta dove avevamo previsto di entrare. Facciamo la Verona card (10 euro a testa giornalieri che ti permette di entrare liberamente in ogni monumento ) e entriamo in casa. La casa e’ disadorna senza mobili e senza suppellettili, all’infuori di qualche mobile di scena del famoso film “Romeo e Giulietta” di Zeffirelli, infatti nella camera da letto si possono trovare anche i costumi di scena dei due attori protagonisti, ma affacciarsi dal famoso balcone, e’ una sensazione bellissima. Poi di corsa lungo Via Mazzini, attenti a non inciampare nelle pozzanghere che la pavimentazione ha reso ancora piu’ scivolosa, entriamo nell’ Arena. Nonostante il brutto tempo, la sua visita ha veramente meritato, io non credevo che fosse cosi’ maestosa, le sue scalinate sono veramente alte, e dalla cima si gode un bel panorama, solo che anche qui la pioggia ha reso tutto piu’ pericoloso, in quanto la pietra rosa di cui e’ fatta l’Arena, sembrava una lastra di ghiaccio da quanto scivolosa, e dovevamo veramente stare attenti a non cadere. Oramai bagnati fradici come pulcini, andiamo a pranzo in un Osteria nell’ antica Via Sottoriva, chiamata cosi’ perche in passato appunto veniva sommersa sempre dalle piene del fiume, ora invece via chic per i localini e l’ happy hour.Pranziamo e ci rilassiamo in vista del viaggio che ognuno di noi avrebbe fatto per tornare nelle rispettive case. Sulla via di ritorno mentre Alessio guidava, io leggevo un libro con la storia di Giulietta e Romeo comprato sotto la casa di Giulietta, cercando di ritrovare in quel libro le immagini della citta’ che avevo appena visitato. Che dire di piu’, avrei preferito un week end di bel tempo, ma Verona ci e’ piaciuta tanto, e non vedo l’ ora di tornarci, chissa’ forse proprio per San Valentino prossimo, ricorrenze che qui nella citta’ degli innamorati si sente piu’ che in altre parti del mondo Spero di esservi stata utile Alla Prossima Elisa



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