Vernazza prima e dopo l’alluvione

Weekend nelle Cinque Terre
Scritto da: elisag81
vernazza prima e dopo l'alluvione
Partenza il: 05/10/2013
Ritorno il: 06/10/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Ho la fortuna di avere una zia proprietaria di una piccola casa a Vernazza, uno dei cinque paesi che compongono le famose Cinque Terre. Questa casa è stata per anni anche la mia meta di qualche estate adolescenziale e insieme ai miei zii ho girato in lungo e largo tutto il comprensorio delle Cinque Terre. Con il passare degli anni, ho portato anche Alessio a conoscere questa bellissima porzione di Liguria, e negli ultimi tempi, questa piccola casina, è diventata rifugio delle meritate pensioni dei miei zii, che ci passano ogni tanto qualche settimana nella tranquillità di Vernazza.

Le Cinque Terre è un frastagliato tratto di costa della riviera ligure di levante situato nel territorio della provincia della Spezia tra Punta Mesco e Punta di Montenero, nel quale si trovano 5 borghi, o come si diceva 5 terre, qui elencati da ovest e est: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Sono diventate famose grazie alle caratteristiche geografiche ed antropiche del luogo dove sorgono. Il territorio collinare che le circonda e’ naturalmente aspro e accidentato, addolcito dalla costruzione di terrazzamenti per la coltura, cala verso il mare con forti pendenze, e i borghi costruiti su questi grossi dislivelli ,sembrano quasi sfidare le leggi di gravità!

Riomaggiore, la prima delle Cinque Terre è caratterizzata da due facce: il borgo dei pescatori nella parte affacciata al mare e il borgo dei contadini nella zona rivolta verso il monte. Ovviamente tutte le case sono colorate e abbarbicate sulla collina. Molto bello da vedere è anche la chiesa e il suo castello, dalla cui cima, si ha una bellissima visuale sottostante!

Da Riomaggiore inizia la famosa “ Via dell’Amore”, che altro non è che un sentiero a picco sul mare, molto romantico al tramonto, che unisce la città di Riomaggiore a Manarola.E’ all’ incirca una camminata di mezz’ora, con tanti tavolini disseminati lungo il percorso,( che ricordo essere a pagamento , 5 euro a persona!), per arrivare a una galleria ricca di graffiti e scritte degli innamorati di tutto il mondo. Purtroppo al momento il sentiero è chiuso causa frana!

Manarola e’ un incantevole borgo letteralmente arroccato su uno sperone di roccia alto 70 metri a strapiombo nel mare. Le case sono addossate l’una aall’altra e gli scalini sono davvero ripidi!

Corniglia è l’unica delle Cinque Terre, a non essere direttamente sul mare, infatti non ne è facilmente accessibile. Vi si accede dall’approdo salendo una scalinata molto ripida che rende Corniglia il paese più gelosamente ritroso delle Cinque Terre! E’ anche molto famosa per la squisitezza del suo vino, il Vernaccia!

Vernazza, per me la più bella e caratteristica delle Cinque Terre; è un bellissimo paesino, raggiungibile sia dal treno che dai battelli che giornalmente fanno la spola fra i paesi. Ci sono la piccola spiaggia sotto la chiesa chiamata dai paesani “ la marina”, dove l’ acqua è un po’ più bassa, e poi tutta una serie di scogliere, facilmente raggiungibili, da dove si possono fare dei tuffi spettacolari! L’ approdo del porto chiamato Ventega’, e’ il luogo dove tutte le mattine presto o la sera tardi si possono trovare i pescatori (fra cui mio zio!) intenti a prendere il pesce più grosso! Tramite un ripida scalinata, si arriva alla Torre da dove si vede tutto il borgo. A chi piace le camminate un po’ ardite (premiate però da una bellissima vista) ci sono la salita dei Frati Cappuccini, vicino al cimitero, e l’ altra che porta Corniglia, da dove si vede tutta la parte sud di Vernazza! Infine, dalla Piazzetta, luogo di ritrovo della “vita sociale” di Vernazza in cui si affacciano tanti ristoranti, bar e gelaterie, si dipana la via principale dello “ struscio”. Qui si affacciano una miriade di negozini tipici, gelaterie e una piccola succursale della Coop (perfino la casa di mia zia), fino ad arrivare più in su della Stazione ferroviaria, nella zona chiamata “Fontana Vecchia”, dove c’e’ l’unico hotel pensione di Vernazza!

E infine ecco Monterosso, formata da due conche popolate di case, vigne, uliveti e limoneti, terminati ognuna con una spiaggia: quella della Fegina con i suoi famosi arenili, coperti d estate da una moltitudine di cabine e ombrelloni (e dove c’e’ il “famoso” scoglio a forma di tartaruga, ambita scalata, di tutti i bambini, me compresa, per fare dei bellissimi tuffi!) e la spiaggia degli approdi, sulla quale si aprono il vecchio paese e il centro storico. Le due parti di Monterosso sono collegate da un tunnel, o sottopasso della ferrovia, diventato un po’ anche la passeggiata del paese! E’ l’unica fra le Cinque Terre ad avere molti hotel e pensioni e locali per i divertimenti serali, quindi possiamo definirla il “ borgo più mondano”!

Anche se era da anni che non tornavo più a Vernazza, mi è sempre rimasto nel cuore il suo ricordo, e non potete immaginare come mi sono sentita quando ho appreso dell’alluvione che ha colpito le Cinque Terre (soprattutto Vernazza e Monterosso) nell’ottobre del 2011. I miei zii, dovevano essere lì per il loro consueto week end autunnale, ma all’ultimo momento mia zia, non se l’e’ sentita di andare (premonizione o destino?) e quando ha ricevuto la terribile telefonata, erano proprio a casa mia. Ci sono volute ore, per capire cosa era successo. Le comunicazioni e i telefoni erano bloccati, e le notizie arrivavano in modo frammentario. Solo in tarda serata, abbiamo avuto la conferma, della tragedia che aveva colpito Vernazza!

Già dal mattino infatti, pioveva incessantemente, e tutte le strade del borgo erano diventate dei veri e propri fiumi, ma nessuno poteva prevedere, la gravità di quello che stava per succedere.

Appena dopo pranzo, un costone di collina a monte, si è letteralmente staccato, rotolando giù a valle e portandosi dietro tutto quello che incontrava sul suo cammino, fra cui anche il parcheggio principale del paese, pieno di macchine e camion degli abitanti del paese, che insieme all’ acqua e il fango, si sono riversate nel piccolo canale d’ acqua alla Fontana Vecchia, che tracimato ha iniziato a scorrere lungo la via principale del paese, fino alla Piazzetta e al mare. Ben presto però il fango e le macchine hanno fatto tappo, nel sottopassaggio della ferrovia, e così l’acqua e il fango hanno iniziato a salire di livello fino a passare sopra la ferrovia e i suoi binari, arrivando a essere una mostruosa ondata nera di quasi 6 metri di altezza, che incessantemente scorreva lungo la via del paese, portandosi via tutto quello che trovava; addirittura la forza e la pressione dell’acqua hanno sradicato il bombolone del gas principale del paese, che ha oscillato pericolosamente lungo le stradine del borgo, con il pericolo che scoppiasse da un momento all’ altro!

Nel frattempo gli abitanti di Vernazza hanno iniziato a scappare lungo i carugi più alti del paese, sono stati messi in salvo anche i turisti stranieri presenti, facendoli entrare nelle case più alte, o accompagnandoli lungo le scale più alte. Purtroppo ci sono state 3 vittime di questa tragedia. Persone che io conoscevo di vista, che non hanno fatto a tempo a scappare, e sono state portate via dall’ondata senza poter fare niente. Il tutto è durato poche ore, lasciando dietro solo la disperazione e la distruzione totale di tutti i negozi e i piani terreni delle case. Stessa identica cosa, abbiamo saputo in seguito è successa nel borgo di Monterosso, con conseguenze terribili, più o meno simili a Vernazza

A miei zii è stato permesso di andare là solo dopo dieci giorni dalla tragedia, poiché le strade e la ferrovia erano ancora impraticabili, e l’ accesso al paese era possibile solo dal mare, con i battelli dell’esercito e della protezione civile. Mi hanno poi raccontato, che sembrava di trovarsi in un paese post bomba atomica. Il livello della strada era salito di circa 5 metri, a causa del fango dell’ ondata, che si era poi seccato e solidificato; loro stessi, che hanno la casa al secondo piano, sono entrati dalla finestra affacciata sulla via principale, semplicemente scavalcando il cornicione (ricordo che si parla di un altezza di circa 6 metri dal livello stradale). In casa, avevano circa 20 cm di livello fangoso, che li ha costretti a gettare tutti i mobili e gli utensili, e perfino il pavimento aveva degli avvallamenti, causati dalla pressione del fango penetrato nel piccolo negozio sottostante. La spiaggia della Marina, non esisteva più, in quanto il fango aveva fatto arretrare il mare, per diverse decine di metri, e al suo posto c’era un enorme piattaforma, con una gru e un’ escavatrice, che cercava di dragare il mare,e di liberare tutti i rottami accartocciati delle macchine. Uno spettacolo spaventoso insomma!

Però i vernazzani, sono un popolo di persone con un temperamento molto forte, si sono arrotolati le maniche, e hanno iniziato a ripulire il proprio paese, e a farlo tornare con una parvenza di normalita’, tanto che dopo qualche mese, la situazione sembrava essere tornata come prima. Anche i miei zii, hanno dovuto fare dei lavori di ristrutturazione alla loro casetta, praticamente partendo da zero, ristuccando tutti i muri, impregnati d’acqua e dall’ umidita’, rifare tutti gli impianti elettrici, e ricomprare tutti i mobili quindi oltre il dispiacere, anche il danno economico! Al momento, dopo quasi due anni dall’ alluvione, Vernazza è tornata come prima, forse anche meglio, sono stati aperti tanti nuovi negozi e attività, e come conseguenza positiva della tragedia, e’ stata creata una nuova spiaggia, a causa di tutti i detriti accumulati nella parte laterale della scogliera. I lavori di manutenzione e ricostruzione della strada continuano ancora, e il parcheggio che è crollato, non esiste più, infatti per arrivare a Vernazza, è sempre meglio servirsi del treno, o dei battelli.

Anche la casetta dei miei zii, dopo i lavori è tornata come nuova, e la curiosità di vederla, insieme alla voglia di rivedere la “mia“ Vernazza, dopo tanto tempo, ho convinto Alessio a passare un week end, insieme ai miei zii, che già erano là.

Così un sabato mattina partiamo in macchina verso La Spezia, da dove prenderemo il treno per Vernazza. Purtroppo la maggior parte dei parcheggi alla Spezia sono a pagamento, e la tariffa oraria varia, in basa alla distanza dalla stazione, ( in pratica quelli più vicini costano di più rispetto a quelli più lontani!)ma se siete perseveranti nella ricerca, e avete pazienza, si può trovare parcheggi liberi, poco lontano la stazione, a circa 10 minuti di camminata, al di là della galleria , dove ci sono dei quartieri residenziali con tantissimi parcheggi gratuiti. Si è vero, c’e’ un po’ da camminare, ma pensate a quanto risparmierete, ( tipo se come noi, dovevate lasciare la macchina 2 giorni e una notte!)

I treni per le Cinque Terre, partano all’incirca ogni 20 minuti , che è poi il tempo che occorre per arrivare a Vernazza da La Spezia.

Appena arrivati, troviamo subito mio zio ad aspettarci alla stazione, e ci accompagna a casa , dove mia zia mi fa trovare la mia adorata focaccia all’ olio, un tipo di schiacciata che solo qui si trova, e che è buonissima!!.Già appena arrivata, mi rendo conto dei cambiamenti subiti dall’ ultima volta che c’eravamo stati: innanzitutto l’ enorme cartellone commemorativo della recente alluvione, poi negozi di ogni tipo sbucati come funghi, ristoranti in ogni angolo, e centinaia di persone che passeggiavano lungo i carugi.

Ma rimango più piacevolmente sorpresa, per la casetta dei miei zii, che in pratica è tornata come nuova! Subito dopo pranzo mi affaccio alla “mia“ finestra dove da piccola solevo affacciarmi per vedere fuori, e parlando con mia zia mi accorgo di nuovo dei vari cambiamenti e di come il flusso dei turisti sia triplicato. Mio zio dice che giornalmente sbarcano dai battelli del Ventegà circa 1000 persone al giorno, più quelle che vengono con il treno, e che “invadono” Vernazza, impedendo letteralmente in determinate ore della giornata, di camminare!

Questi turisti mordi e fuggi visitano il piccolo borgo occupando tutti i posti liberi nella piccola spiaggia o sulla scogliera e facendo shopping nei negozi. Sicuramente e’ una grossa manna per l’economia del paese, ma secondo me, migliaia di persone al giorno, in questi piccoli paesi, portano anche grossi problemi per i cittadini, ad esempio la ressa continua, e la spazzatura lasciata a terra da turisti stupidi e maleducati!

Il pomeriggio, nonostante il brutto tempo, decidiamo di passeggiare, fino alla zona della frana, che causò l’ ondata di fango; fa ancora impressione vedere la collina con lo squarcio di terra!!!

Terminiamo la nostra giornata, al Ventegà godendoci un bellissimo tramonto sul mare, visto che nel frattempo il tempo era migliorato! Da qui, negli anni, quando pioveva,ho assistito a un mare in tempesta bellissimo e allo stesso tempo terrificante; passavo delle ore affascinata a guardare la potenza delle onde, che si infrangevano sugli scogli, onde altissime e spesso pericolose, che in passato avevano risucchiato anche persone che come me assistevano a tale spettacolo della natura. Infatti negli ultimi anni, erano stati presi provvedimenti a riguardo, e transenne e corde, impedivano il passaggio nei tratti più pericolosi!!

La sera mio zio ci ha portato a cena in un ristorantino all’ inizio di Vernazza: la Trattoria da Sandro, cibo tipico ottimo, e cortesia e affidabilità dei camerieri e del servizio! Provate gli spaghetti allo scoglio, FAVOLOSI! ( come del resto tutto!).

Poi nanna anche perche’ la vita notturna qui non è presente: non ci sono locali o pub, per intenderci, ma solo la tranquillità e la pace, che questo piccolo borgo, regala, quando anche l’ultimo dei turisti se ne va!

Il secondo giorno approfittiamo del bel tempo per fare una gita con il treno, in un paese vicino , Bonassola, per assistere alla cerimonia annuale della benedizione della statua della Patrona con l’ acqua del mare!

E poi come il giorno prima, accompagniamo mio zio sul Ventegà a pescare, e ci siamo cimentati con le canne anche io e Alessio, e abbiamo pure preso due piccoli pesciolini!!!!

Poi dopo cena, abbiamo ripreso il treno per la via di casa, salutando i miei zii, che sarebbero rimasti un’altra settimana!!

Che dire, Vernazza mi è sempre rimasta nel cuore, per me ricorda la mia adolescenza, e avere condiviso anche questo negli anni con Alessio lo ha reso ancora più prezioso!

Spero di esservi stata utile!

Alla Prossima

Elisa Gonfiantini www.girandolina.it

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