Verde polonia verde….per caso
Abbiamo alloggiato sempre all’Hotel Novotel di Cracovia Bronowice (4 stelle) (www.Accor.Com offerta city-breaks) con una colazione da collasso calorico per 200 euro per 4 notti. Di solito scegliamo in giro per il mondo i Novotel perché possiamo alloggiare 2 figli in camera gratuitamente. Questo hotel è a 15 minuti dall’area pedonale e c’è una navetta gratuita che porta in centro; ha la piscina coperta e una piccola zona spa; wifi e tv plasma in camera. Unico neo si paga il parcheggio auto. Inoltre se non si noleggia l’auto conviene trovare alloggio in centro alla città. In ogni caso i mezzi pubblici gestiti dalla società PKT (treni, corriere, autobus e tram) sono veloci, efficienti ed economici.
1° giorno Padova-Bologna-Katowice-Cracovia (1300 km con volo aereo) Parcheggio risparmioso vicino all’aeroporto di Bologna prenotato con www.Parktofly.It (questa società che gestisce aree di parcheggio a 2-3 km dall’aereoporto anche a Verona, Orio al Serio, Milano è ottima-: vi portano loro immediatamente in aeroporto con navetta e vi vengono a riprendere). Costo 28 euro contro i 90 del parking interno all’ aereoporto. Il costo dell’autonoleggio in Polonia è molto caro (pare perché le assicurazioni sono a sua volta dispendiose). Noi ci siamo serviti però di una società polacca www.Autorenoma.Pl che ci ha fatto risparmiare molto (4 giorni circa cento euro per un opel corsa un po’ usaticcia) oppure un sito conveniente per il noleggio auto è www.Staypoland.Com. Già dall’aereo la Polonia ci è apparsa verdissima: sembrava l’Irlanda!! Arrivati all’aereoporto abbiamo atteso un po’ l’arrivo dell’auto e ci siamo diretti all’hotel. Le strade sono per lo più statali talvolta sconnesse e quindi i tempi di percorrenza sono abbastanza lunghi. Quello che ci avevano detto sulla guida dei polacchi spesso carichi di vodka e sconsiderati al volante ci è apparsa una leggenda metropolitana: correttissimi alla guida e addirittura si facevano da parte per farci sorpassare!!!! Cracovia ci è apparsa subito una città molto molto bella.
2° giorno Cracovia- Miniere di Wielickza-Cracovia (15 km) Dopo una mega colazione ci siamo fatti trasportare dalla navetta in Plac Matejki e attraverso la via pedonale Florianska siamo arrivati nella piazza centrale Rynek Glowny (Piazza del Mercato) dove abbiamo ammirato la vastità della piazza e i suoi imponenti palazzi neoclassici. Al centro della piazza il Fondaco dei Tessuti il fulcro dei commerci della città fin dal XIV secolo. Oggi è un mercato in cui appaiono bancarelle di ogni tipo. Cracovia ha 120 chiese di cui una ventina nel centro storico. Tra di queste le più notevoli la Basilica dell’Assunzione di Nostra Signora, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo e la chiesa di Sant’Andrea. Il centro storico è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità ed è piacevolmente percorribile in quanto quasi tutto isola pedonale. Cracovia mi ha ricordato per certi versi Praga ed è completamente lontana da Varsavia crocevia di più culture.
Attraversiamo via Canonicza dove Giovanni Paolo II risiedeva come vescovo di Cracovia; in tutta la città aleggia ancora la sua presenza. Abbiamo poi puntato al Wawel la collina di Cracovia dove mi ha impressionato la cattedrale che è pezzo raccontato della storia polacca attraverso tutte le tombe dei monarchi e dei leader della Polonia e dove sono passate tutte le incoronazioni, i funerali e le sepolture degli uomini importanti. Il Castello Reale all’interno è stato invece un po’ deludente.
Abbiamo ancora passeggiato con il naso insù per il centro storico sotto un bel sole e ci siamo quindi cacciati nel Museo dei principi Czartoryski dove il fiore all’occhiello è “La Dama con l’Ermellino” splendido dipinto a olio di Leonardo da Vinci e superbo anche “Il Paesaggio prima della Tempesta” di Rembrandt. Non paghi di musei siamo entrati nel Collegium Maius storico palazzo del Quattrocento in cui Copernico studiò. Highlight: il mappamondo più antico del mondo che riporti il continente americano (del 1510) (le distanze tra i vari stati erano ancora abbastanza sballate!!!!). Non so cosa c’entrasse ma in questo museo c’è il Premio Oscar, il Leone d’Oro di Venezia e l’Orso d’Oro di Berlino (originali) vinti dal regista Andrej Waida. Non ho potuto farmi una sonora risata pensando a quanto l’Oscar assomigli a Big Jim, proprio lui, il fidanzato di Barbie!!! Dopo una ulteriore passeggiata per il quartiere ebraico di Kamizierz e con i piedi ormai fumanti decidiamo di recarci nella cittadina di Wielickza a 15 km sud-est di Cracovia per visitare le miniere di sale. Pensiamo che è più comodo partire dalla città e recarci con i mezzi pubblici. Non riusciamo a trovare l’autobus giusto così ci rechiamo in stazione e andiamo in treno. Ma il treno si ferma dopo poco e così trasbordiamo su una corriera che ci porta a questo ulteriore Patrimonio dell’Umanità Unesco. Dopo aver già visto le miniere di sale di Salisburgo e Predoi ci aspettavamo una ripetizione di quanto già conosciuto. All’inizio non so quante rampe di scale da fare a piedi ma poi si apre uno spettacolo notevole statue stanze e addirittura una basilica interamente fatte di sale dai pavimenti in sale grigio scuro ai lampadari fatti interamente di sale bianco. Che magnificenza!!!. A 120 mt sottoterra si fanno feste, cene (non in basilica) e concerti. Bellissimo! Risaliti in superficie ritorno con autobus in centro, bus navetta in hotel, cena a base di vitello e pierogi (ravioli tipici polacchi) e skiattamento sul letto!!! 3° giorno Cracovia-Varsavia-Cracovia (600 km) Oggi giornata on the road per visitare la capitale polacca. Ci sono due soluzioni: possiamo andare in treno con una percorrenza di circa 2 ore e 55 minuti oppure in auto. Optiamo per l’auto anche se sappiamo che i 300 km ci impegneranno per almeno quattro ore visto la conformazione delle strade perché vogliamo vedere più possibile il panorama. Oggi in Polonia è giorno di festa (Corpus Domini) e notiamo lungo la strada tantissime persone agghindate che percorrono anche molti chilometri a piedi per recarsi a messa, diversi bambini affronteranno oggi la prima comunione. Il panorama è davvero piacevole, percorriamo molti chilometri su continui saliscendi nell’altopiano della Maloposka che poi nei successivi chilometri digrada lentamente verso la pianura.La natura la fa da padrona boschi, pianure coltivate, radure incolte, tutto è estremamente bucolico. Dopo circa 4 ore arriviamo a Varsavia e essendo giorno festivo posteggiamo in pieno centro lungo la via Jerozolmiskie. Subito notiamo il contrasto tra la passata epoca comunista (palazzoni ormai scrostati tutti uguali, lunghi vialoni alberati squadrati) e il modernismo dei grattacieli delle grosse multinazionali. Per prima cosa decidiamo di guardare Varsavia dall’alto salendo sulla cima del Palazzo della Cultura e della Scienza simbolo della città ma anche disprezzato dai polacchi che lo chiamano “l’ elefante con le mutande di pizzo”. Dono dei sovietici (avrebbero dovuto pagare ben altro per risarcire le pene inflitte ai polacchi nella seconda guerra mondiale!!!) è il palazzo più alto dello stato con i suoi 231 metri. Dalla terrazza panoramica si gode una splendida vista della città e lì scopriamo la terza anima della città : la città vecchia. Dopo la fine della seconda guerra mondiale Varsavia è risultata completamente rasa al suolo; si stimano più di un milione di morti solo nella città dopo le razzie di russi e tedeschi. Ma la volontà di ricostruire la propria memoria storica ha consentito a questo popolo così mite ma orgoglioso e determinato di ricreare in modo pedissequo ma perfetto quanto c’era. Nella città vecchia ogni palazzo sembra avere almeno duecento anni, invece è stato tutto ricostruito e la città e rinata dalle sue ceneri!! Scendiamo dal Palazzo della Cultura e della Scienza e passeggiamo a lume di naso nella Città Nuova e poi entriamo attraverso il Barbacane nella Città Vecchia. Seguiamo l’itinerario indicato a pag. 99 dalla mitica guida Lonely Placet visitando i monumenti all’insurrezione di Varsavia, le splendide piazze, la Cattedrale di San Giovanni e il Castello Reale. Ci fermiamo in punto panoramico sulla Vistola (fiume lunghissimo che lambisce anche Cracovia, nasce a sud sui monti Tatra) e aldilà notiamo il quartiere malfamato chiamato Praga, da cui ci teniamo a debita distanza!! Percorriamo ormai esausti parte della Via Reale che giunge al parco Lazienski e in auto passiamo per il ghetto di Varsavia, espressione del furore nazista, e visito (Paolo è distrutto) il cimitero ebraico. Ritorniamo a Cracovia sotto un romantico tramonto assolato. Cena in albergo e nanna.
4° giorno Cracovia-Oswiecim (Auschwitz)-Wadowice-Zakopane -Cracovia (280 km) Il campo di Auschwitz venne in parte distrutto dai nazisti in fuga ma molti edifici in mattoni (block) sono una cupa testimonianza degli orrori protratti a lungo contro milioni di persone indifese. Mi sono molto commossa a vedere la stanza dei capelli, degli occhiali delle tazze, i vestiti dei bambini, le foto di giovani e di donne talmente magre da essere trasparenti. Non si può descrivere l’emozione che si prova quando si arriva, senti la morte e il dolore nelle ossa, e scende il silenzio fra tutti i visitatori. Da vedere (senza cellulare e macchina fotografica) per capire la nefandezza della violenza e per denunciare gli orrori che ancora ci sono nel mondo (vedi Darfur). Non riesco a immaginare un modo migliore per onorare la memoria degli Ebrei ammazzati in questo luogo.
Molto provati ci dirigiamo lungo verdi stradine di campagna al paese che ha dato i natali a Giovanni Paolo II. Wadowice è una cittadina con una bella basilica (dove il papa è stato battezzato e ha fatto la comunione) che si sta attrezzando alla fiumana di visitatori che la invadono, con negozi di souvenir, gadget papali, ristorantini e quant’altro accattiva il pellegrino. Visitiamo la casa dove viveva da bambino che ha molti effetti personali di questo grande pontefice, mi colpiscono la tuta da sci e le scarpe da tennis (aveva un bel piedone!!). Siccome amava la vita e amava mangiare il dolce tipico di questo posto la kremowka non possiamo essere di meno: ci becchiamo una bella bomba calorica a base di crema, uova, zucchero e brandy!!!!! Risaliamo i monti Beskidi e i monti Tatra e ci dirigiamo verso la Cortina D’Ampezzo polacca di nome Zakopane. Il panorama è stupendo e i monti Tatra assomigliano alle Dolomiti (per questo il pontefice amava passare le vacanza estive a Lorenzago di Cadore!!). Zakopane ha una particolarità: le case sono stranissime con più falde del tetto, che splendore!!. Non riusciamo a farci qualche sentiero sui Monti Tatra perché il tempo è inclemente: piove di brutto. Non ci resta che passeggiare sull’elegante struscio facendo anche un po’ di shopping. Ritorniamo in tarda serata in albergo.
4° giorno Cracovia-Czestochowa-Katowice-Bologna -Padova (1400 km con volo aereo) Ci dirigiamo al Santuario della Madonna Nera di Czestocova a cui arriviamo dopo circa un’oretta e mezza di auto. Per me che sono atea è un viaggio un po’ particolare ma non si può capire la Polonia se non si comprende appieno la profonda religiosità che permea ogni aspetto della vita di questo paese.
Il monastero di Jasna Gora viene visitato da almeno cinque dico cinque milioni di persone all’anno. La sua storia è legata a molti fatti storici e il volto della madonna è stato più volte sfregiato.
Per poter ammirare il dipinto siamo rimasti letteralmente schiacciati come sardine per quasi due ore avvicinandoci passo dopo passo alla tela. Che atmosfera, che religiosità incredibile!! Dopo un lauto pranzo ci avviciniamo all’aereoporto che ci riporta a casa. Questo breve viaggio ci ha riempito il cuore di immagini ed emozioni (talvolta anche controverse) comunque la Polonia ha molto da offrire e l’immaginario collettivo da triste paese dell’est non le si addice proprio per nulla!!! Alla prossima!!