Verde più nuvole più pecore
Milano Malpensa – Londra –Los Angeles (scalo tecnico, una gran buffonata, 50 minuti in un corridoio per controllare i passaporti, poi 20 minuti in una sala d’attesa dove ci offrono un caffè) ed infine Auckland.
Si parte il 13/10 alle 12 e si arriva il 15/10 alle 6.15.
Affrontiamo controllo passaporti, valige ed infine dogana dove consegniamo i documenti compilati sull’aereo, relativi ai vestiti/cibo che abbiamo con noi e visto che abbiamo scarpe da ginnastica ci fanno passare le valige sotto un’altra macchina di controllo..
Finalmente dopo un paio d’ore, siamo fuori dell’aeroporto ed ecco un cane che si avvicina ad annusare le valige e si mette ad abbaiare. La poliziotta ci chiede se abbiamo cibo. Si fida del nostro NO, che è sincero, e ci lascia andare, altrimenti avremmo dovuto aprirle tutte.
Prendiamo uno shuttle bus e ci facciamo accompagnare all’hotel City Central, pulito, economico e soprattutto centralissimo. Dopo aver lasciato le valige in camera, ci avventuriamo in Auckland e la visitiamo tutta a piedi.
Incominciamo dal porto e subito incontriamo il nostro compagno di viaggio il vento, freddo ed a volte fortissimo che ci terrà compagnia per buona parte del viaggio. Poi saliamo sul Monte Eden, da dove si possono vedere i vulcani su cui sorge la città ed infine torniamo alla skytower, da cui vediamo dall’alto la città e ci accorgiamo delle centinaia di barche che sono ancorate nel porto.
Il 16/10 prendiamo il traghetto ed andiamo a vedere Devonport, un paesino sempre nella baia d’Auckland dove passeggiamo, visitiamo negozietti, belle spiagge e vediamo dall’alto il porto d’Auckland. Il pomeriggio girovaghiamo per i quartieri di Parnell e Newmarket d’Auckland.
Il 17/10 andiamo a ritirare la macchina e si parte per Pahia, bisogna abituarsi alla guida a sinistra, al rispetto dei limiti (bassissimi) di velocità, ma c’immergiamo nelle distese infinite dei prati con MILIONI DI PECORE. Troviamo una stanza nell’Austrian Motel e prenotiamo la gita per il giorno dopo a Cape Renga (al porto ci sono vari uffici, dove è possibile prenotare ogni genere di gita) e poi partiamo per un giro delle spiagge.
Il 18/10 alle sei ci vengono a recuperare davanti al nostro motel. Durante la giornata vediamo la foresta di Kauri, la Doubtless Bay e sfrecciamo con il pulman sulla 90 miles beach dove possono andarci solo mezzi autorizzati che devono conoscere bene le maree. Arriviamo a Cape Renga dove il mare di Tasmania s’incontra con l’oceano Pacifico, il bus ci lascia nel parcheggio ed iniziamo a percorrere quei pochi km che ci separano dal faro. La cosa incredibile è che scendendo dal bus c’era un accenno di sole, quando siamo arrivati, il diluvio universale, un vento pazzesco non si riusciva a camminare, quando siamo riusciti ad arrivare al bus, ci siamo dovuti cambiare dalla testa ai piedi.
Alle GIAN SANS DUNES, ci lanciamo con una tavola da surf dalle dune, spettacolare come la mia capriola, perché non riesco a frenare e davanti a me c’era un laghetto.
19 e 20/10 andiamo a Cambridge, paesino famoso al mondo per gli allevamenti di cavalli, ma noi ci andiamo per incontrare i nostri cugini. 21/10 arriviamo a Rotorua, dove visitiamo WHAKA, riserva gestita dai maori, i Blue and Green lakes, il lago di Rotorua e poi andiamo a mangiare al “big cat”, pub veramente carino.
22/10 andiamo alla riserva termale WAI-O TAPU dove si possono vedere fanghi bollenti, crateri e geyser e la pozza champagne, posto veramente bello.
23/10 Partiamo ed andiamo a vedere le Huka Falls, un torrente d’acqua che ha una forza incredibile e finisce in una rapida impressionante!Siamo in quattro persone, un paradiso! Ripartiamo ed arriviamo a Taupo, facciamo colazione, in uno di quei locali dove puoi mangiare dalle torte salate, ai dolci e quei mega-piattoni con uova, bacon, salsiccia e funghi che fortunatamente trovi in tutta la NZ (da provare). Abbiamo fatto un giro attorno al lago e poi siamo partiti per Turangi, paese famoso per la pesca della trota (difficile non capirlo passando di fianco ad una trota lunga qualche metro) ed andiamo all’ufficio turistico per avere una cartina per raggiungere il Monte Ruapehu, dove una gentilissima signora ci dice che si può arrivare in cima, ma c’è una nebbia incredibile e quindi non si possono fare passeggiate. Decidiamo però di andare lo stesso, ma al nostro arrivo, capiamo che la signora aveva ragione, non si vede nulla e c’è un vento fortissimo. Prendiamo un caffè caldo, e decidiamo di partire per arrivare il più vicino possibile a Wellington. Facciamo tappa a Wanganui, città attraversata dal fiume, andiamo in cima alla collina per vedere la città dall’alto e poi facciamo un giretto in città. Decidiamo di fare ancora qualche km e ci dirigiamo a Palmerston North, cerchiamo una camera, optiamo per il City Mid, trovare un locale per mangiare è stato un’impresa, paese veramente “triste”, entriamo in un ristorante, siamo solo noi, il cameriere è tedesco che ha vissuto per anni a Milano e poi si è trasferito qui.
24/10 Arriviamo a Wellington!!! Come prima cosa andiamo a fare il giro in auto della costa che si snoda da Oriental Bay, fino ad arrivare ad Owhiro Bay uno splendido giro che consiglio a tutti. Ci fermiamo in un locale davanti al mare (come quelli che si vedono nei telefilm) una terrazza dove prendiamo un caffè davanti all’oceano.Torniamo verso il centro e saliamo sul Monte Victoria per vedere la città dall’alto e poi andiamo a cercare un parcheggio, dormiamo in un ostello centralissimo e gireremo la città a piedi. Facciamo un giro al porto, c’è una lunga passeggiata, passiamo vicino alla Borsa, a locali, musei, c’è gente che fa jogging, legge, passeggia e nessuno sembra accorgersi che c’è un vento pazzesco.
La Civic square è bellissima. Usciamo per un aperitivo e poi la cena, non eravamo più abituati ad avere gente attorno. 25/10 Partiamo per andare al Botanic Garden con la Cable Car, ma è chiusa per lavori di ristrutturazione e quindi dobbiamo arrivarci con un bus, c’è un sole splendido che rende ancora più bello questo parco. Torniamo a piedi verso il centro, passiamo vicino al palazzo del Governo (Alveare), al Parlamento, alla Saint Paul’s Cathedral, all’università e poi shopping (non posso tornare a casa senza qualche nuova decorazione per Natale ed un centro commerciale fa al caso nostro, ha tre piani dedicati).
Dopo un panino sul lungomare, entriamo al TE PAPA, un museo straordinario! 26/10 Lasciamo la macchina al porto (parcheggiamo e gettiamo la chiave in una cassetta della posta, perché le auto noleggiate non possono salire sul traghetto) e partiamo per l’isola del Sud, due ore e mezza tra una natura spettacolare. Recuperiamo le valige ed una nuova macchina e si parte per Westport, passiamo tra le distese di vigneti, sono infinite. Arriviamo sulla costa e facciamo un giro al Tauranga Bay una spiaggia spettacolare ! Westport è proprio piccolo, andiamo a mangiare al Portobello restaurant è tutto pieno tranne un tavolino che ci permette di vedere l’arrivo di un gruppetto di quattro persone tra cui un settantenne. I tavolini erano con i divanetti , uno attaccato all’altro, entra questo signore e si siede al primo tavolo, parla per una decina di minuti, poi si alza e si risiede al secondo e beve una birra con loro e poi fa lo stesso con le altre persone sedute al terzo , intanto i suoi amici si sono accomodati al bar, questo per farvi capire quanto sono socievoli, aperti e chiacchieroni.
27/10 Seguiamo tutta la West Coast, fermandoci in varie spiagge una più bella dell’altra, fino a Punakaiki dove ci sono le Pancake Rocks, scogliere che sembrano tante frittelle (quelle che mangiava Fonzie a colazione) e Blowholes , l’oceano entra le rocce ed escono altissimi schizzi .
Facciamo una tappa a Hokitika dove si lavora la giada e poi si parte per il Franz Joseph. Ci riforniamo di cartine e partiamo per il ghiacciaio, inizia a piovere, anzi a diluviare, siamo completamente bagnati, ma continuiamo ed arriviamo alla sua base , enorme e maestoso. Ormai siamo fradici , decidiamo di fare le altre passeggiate. Logicamente quando andiamo a recuperare la macchina smette di piovere . Stravolti mangiamo un boccone in un pub vicino e poi a nanna.
28/10 Partiamo per Te Anau , 300 km di strade di montagna , brutte curve e velocità ridotta , ma posti spettacolari, ci fermiamo a Queenstown, dove si può praticare qualsiasi sport, tornando all’auto troviamo un bigliettino che ci avverte che abbiamo parcheggiato in una zona a pagamento e che al loro prossimo giro di controllo ci avrebbero fatto la multa. Sono troppo “ distratta” ho pagato e poi ho appoggiato la mia guida sopra il biglietto del parcheggio.
Arriviamo a Te Anau, piccola cittadina punto di partenza per la gita ai fiordi, entriamo in un pub, ci guardiamo una partita di rugby (non esiste altro sport) , bicchiere di vino e cena a base di carne (in tutta la NZ è eccezionale).
29/10 Alzataccia, partiamo per il Milford Sound, abbiamo già prenotato sul sito la crociera delle 12, ma ci siamo resi conto che dopo la gita dobbiamo fare 560 km ed arriveremmo a Dunedin tardissimo e quindi vogliamo chiedere di anticiparla. Due ore di viaggio per il fiordo, primo stop un enorme gregge (strano delle pecore) e poi un laghetto dove si specchiano le montagne. Il cambio è stato autorizzato, due ore spettacolari , delfini, foche, pinguini ed una balena (rara, lo capiamo dal fatto che tutto il personale è uscito per fotografarla). Poi partiamo per Dunedin , km interminabili , per fortuna leggendo un racconto di viaggiatori , eravamo venuti a conoscenza di una scorciatoia di 70 km a Wanaka , un notevole taglio che ci permette di arrivare alle 19.30.
30/10 Dunedin è una cittadina carina, abbiamo fatto un giro alla stazione, in centro e con la macchina facciamo il giro all’Otago Peninsula. Riprendiamo la macchina e puntiamo per i Moeraki Boulders, sassi rotondi enormi che si trovano sulla spiaggia, i maori affermano che sono cesti pieni di cibo per gli dei. Arriviamo all’Oamaru Harbour , ci fanno sedere su una gradinata ed aspettiamo i pinguini (avevo poca fiducia), invece immaginatevi una macchia di petrolio che si muove nell’oceano molto velocemente, arriva fino a riva e ti accorgi che sono tutti pinguini alti al massimo 15 centimetri, che saltano fuori dall’acqua e lì inizia lo spettacolo. Salire gli scogli, muoversi, e cercare la propria casetta è divertentissimo, poi capita che sbagliano strada o casetta e la femmina li caccia via a beccate , eravamo 50 ragazzi ipnotizzati .
31/10 Ultima tappa Christchurch! Siamo arrivati dalla Banks Peninsula formata da eruzioni vulcaniche che si protende nell’oceano Pacifico , bellissima area, ci fermiamo ad Akaroa, cittadina d’origine francese per uno spuntino . Arrivati a Christchurch lasciamo la macchina nel garage dell’albergo Camelot Cahedral Square hotel sulla piazza centrale, e la giriamo a piedi. Giornata caldissima che ci permette addirittura di mangiare fuori nel giardino del “Main street cafe” c’è molta gente , musica dal vivo è la notte di Halloween . 1/11 ultima tappa Kaikoura a vedere le balene. Prendiamo la barca e siamo fortunati ne vediamo alcune, sono enormi, spettacolari e tantissimi delfini di diverse tipologie.
Poi ci fermiamo a mangiare i bianchetti in un baracchino lungo la costa , torniamo a Christchurch , sembra di essere in altro pianeta , fa freddissimo , pensare che ieri ero in maniche corte.
2/11 Abbiamo il volo alle 20.40 quindi facciamo ancora un giro in città, passeggiamo vicino al fiume Avon, i Botanic Gardens, Arts Centre (negozi, gallerie) e poi ci tocca partire per l’aeroporto, partiamo alle 20.40 ed arriviamo il 3/11 alle 16,25 a Milano (un’ora di ritardo ad Auckland ed a Londra). Volo tranquillo tranne che al mio risveglio da un pisolino, mi giro e vedo la mia vicina con la maschera d’ossigeno, ho pensato al peggio, ma dopo un’oretta è di nuovo in forma.
La Nuova Zelanda , merita il lunghissimo viaggio affrontato , forse bisognava aspettare ancora un paio di settimane per arrivare in piena primavera, quando eravamo nell’isola del sud e c’era il sole e qualche grado in più sembrava di essere in un altro mondo. La gente è spettacolare, gentilissima , socievole, provate ad entrare in un locale , negozio , attaccheranno subito bottone.
Il tempo –, le previsioni non dicono mai se c’è il sole o piove , indicano tutte e due , perché nel giro di un’ora ci saranno tutti e due, è una cosa incredibile vedere come si muovono velocissime le nuvole.
La passione incredibile per il rugby è il simbolo della loro unità, per km non troverete nessuno, poi c’è una casa con la bandiera della Nz e degli All Blacks Le pecore, cosa dire sono ovunque, è la prima cosa che vedi atterrando e l’ultima decollando.
Girare in macchina è semplice, in qualsiasi ufficio turistico vi ricopriranno di cartine , ottime segnalazioni, attenzione alla velocità, a noi è arrivata una multa dopo 2 mesi a casa per eccesso di velocità, limite di 60 noi eravamo a 64.
L’offerta di Hotel / Motel è altissima per tutte le tipologie di prezzo e servizi. Se anche non volete prenotare tutto prima della partenza, basta essere disposti a percorrere qualche chilometro in più del previsto per trovare un posto letto per la notte.
Quando siete in giro in macchina, guardate i cartelli sono uno spettacolo, da quelli che vi spiegano della presenza d’animali, dei pompieri, e della presenza di binari, quindi i ciclisti sono a rischio ed infine quelli tragici sul rispetto della velocità e sull’alcool, un esempio: un cimitero di croci neri ed una rossa con scritto questa potrebbe essere tua. Efficace! Buon viaggio a tutti!
Tiziana e Pietro