Vento d’estate: Essaouira
Sabato 10 agosto
La cittadina di Essaouira è il luogo ideale da raggiungere per una settimana di riposo, lontani dal caldo afoso della Pianura Padana. Cercando per tempo un volo economico per Marrakech, si possono trascorrere alcuni giorni di tranquillità sulla costa atlantica, con costi contenuti.
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Noi abbiamo usufruito della tratta Bergamo-Marrakech offerta da Ryanair e giunti all’aeroporto abbiamo trovato ad attenderci un’auto (60€ in tre persone) che in tre ore circa ci ha condotto a Essaouira. Al ritorno abbiamo tentato di acquistare i biglietti del bus Supratours per Marrakech ma, essendo terminati a causa dell’alta stagione, ci siamo rivolti nuovamente al servizio taxi.
La differenza di temperatura tra il caldo entroterra e il vivibile litorale si può percepire mettendo la mano fuori dal finestrino durante il tragitto. Essaouira, infatti, è costantemente battuta dei venti Alisei, che rinfrescano i suoi vicoli storici ed esaltano gli appassionati di sport.
Il nostro alloggio, Dar Nafoura-Mogador, si trova esattamente al centro della Medina. Si tratta di un Riad ben gestito da Monique che, con discrezione e gentilezza, ci ha accolto per sei notti. Le camere doppie, semplici e pulite, costano circa dai 40 ai 55 Euro a notte compresa la colazione, servita nella terrazza.
Il primo giorno abbiamo preso le misure, gironzolando per la medina e la sera abbiamo inaugurato il nostro soggiorno con un’ottima cena al ristorantino La Découverte.
Domenica 11 agosto
La mattina, tagliando per la porta Bab- Marrakech, ci dirigiamo versa l’infinita lingua di sabbia che dal porto va verso sud. Il sole non scalda ancora e, ai piedi scalzi, cominciamo una rinvigorente camminata di tre ore. Man mano che ci si allontana dal centro, la spiaggia diviene solitaria, infinitamente larga.
Incrociamo appassionati di kite-surf, qualche quad, cammelli e cavalli. Troviamo il nostro posto d’elezione, anche per i giorni successivi, dove stendere l’asciugamano e leggere un buon libro. Si tratta di un tratto di spiaggia vicino ad un rudere a mezz’ora di camminata dal Riad. C’è pochissima gente e l’unico movimento da osservare è quello della marea. Gli ultimi due giorni ci siamo trattenuti qui solo 2/3 ore a causa dell’alzarsi del vento, così intenso da risultare quasi molesto. La soluzione trovata contro il vento è cercare rifugio all’Océan Vagabond, un locale sulla spiaggia con sdraio, sedie e tavoli dove ci si può intrattenere svariate ore a leggere, mangiando buoni spuntini e bevendo birra Flag. Al tramonto fotografiamo il sole dai bastioni nord, ricchi di gente, soprattutto giovani e famiglie con bambini. La sera l’elegante ristorante scelto si chiama La Licorne, proprio vicino ai bastioni Skala nord. Pur avendo capito come si sviluppa la Medina, scopriamo ad ogni passeggiata qualche nuovo vicolo o scorcio inatteso. Dalla viuzza piena di griglie improvvisate pronte per cuocere le sardine al quartiere della Mellah abbandonato a sé stesso, dal souq del pesce a quello dei gioielli.
Lunedì 12 agosto
Prima di recarci in spiaggia andiamo al porto a vedere com’è l’atmosfera. Ci sono alcuni traballanti banchetti di pesce. Si possono fotografare i pesci ma c’è è necessario ricordare che le persone non gradiscono essere inquadrate dall’obiettivo. Saliamo anche sul bastione di fianco al porto (9.00 – 17.00) da dove si possono riprendere le famose mura che circondano Essaouira.
Ci incamminiamo in spiaggia per una rilassante giornata di mare, vicino al nostro solito rudere, con pranzo a pomeriggio inoltrato all’Océan Vagabond.
La sera, però, ci muoviamo per prendere gli ultimi tre posti al Ristorante Elizir, molto nominato per gli interni particolarissimi, frutto di un sapiente mix tra oggetti di modernariato. Anche la cucina ha dei richiami “italiani” vista l’esperienza di vita che lega il gestore al nostro paese.
Di sera le strade della Medina si riempiono di famiglie in passeggiata e di un po’ di turisti a spasso. L’aria frizzante si incunea tra le vie e indossiamo un golfino o una felpa, felici di non avere a che fare con l’afa di casa.
Martedì 13 agosto
Ritrovo alle 06.15 del mattino. La città dorme e camminando veloci raggiungiamo il bastione vicino al porto, per fotografare la città che è illuminata dai primi raggi di sole della giornata.Fotografiamo per più di un’ora in giro per i vicoli e, dopo colazione, andiamo a caccia di souvenir e spezie. Pranzo easy a La Cantina.
Rimaniamo in città perché alle 15 abbiamo un appuntamento fissato con Monique. Corso di cucina!
Ci avviamo verso il souq, per acquistare con lei gli ingredienti per i piatti che abbiamo scelto di cucinare: insalata alla marocchina, tajine di kefta con cous cous (polpettine di carne rossa) e pastilla (pasta brick con crema pasticcera e frutta fresca). Poi, tutti in cucina a sminuzzare, comporre, cucinare e chiacchierare fino a dopo le 19. Ci siamo fatti una doccia al volo, curiosi di assaggiare il nostro menu (insieme ad altre 15 persone, ignare cavie)! Che soddisfazione!
Mercoledì 14 agosto
Una bella giornata di mare interrotta prima del solito per andare a rifugiarci all’Océan Vagabond, al riparo dal vento fortissimo. A metà pomeriggio rientriamo in città per un massaggio all’Olio d’Argan da Azur.
L’aperitivo lo prendiamo al Taros, terrazza con vista tramonto (Piazza Moulay Hassan).
E torniamo a cena da La Licorne.
Giovedì 15 agosto
Ultima giornata di mare ventoso. L’acqua, come il solito, è freddissima ma si riesce a resistere un po’ a mollo. Dopo aver appurato, all’ufficio della Supratours, che siamo in ritardo per l’acquisto del biglietto del bus per rientrare a Marrakech, chiediamo a Monique di contattare il tassista per l’indomani.
Chiudiamo in bellezza il nostro soggiorno con la cena al ristorante Le Sirocco, dove durante la cena si esibiscono dei giovani artisti locali. In via indicativa, i pranzi e le cene sono costati dai 10 ai 25 euro a persona.
Venerdì 16 agosto
Alle 12.00 giungiamo nel forno di Marrakech. Al nostro alloggio, Riad Rose du Desert (47 € la doppia), le camere non sono ancora pronte per cui ci incamminiamo sotto il sole cocente verso Piazza Jemaa el Fna, che si offre come un vuoto miraggio ai nostri occhi. Saliamo su una terrazza per bere e mangiare qualcosa, sperando in un alito di vento. Intanto, osserviamo la vita che scorre intorno a noi. Tornati in camera, riposiamo un po’ prima di tuffarci nel souq e scoprire che tantissimi venditori parlano italiano (sob). Cerchiamo un posto per la cena sempre su una terrazza, per fotografare dall’alto la Piazza e i vari colori che assume con lo spegnersi della luce del sole e l’illuminarsi delle lampadine dei banchetti.
Vaghiamo tra i banchetti della Piazza, acquistando dolcetti e lasciandoci tentare dai richiami dei venditori ai banchetti. Consigliamo di cenare tra i banchetti, immersi nella calca festante.
Usciti dal girone dantesco, ci incamminiamo verso l’ultima notte marocchina.
Sabato 10 agosto
A metà mattina parte il nostro volo. Au revoir! I racconti nello zaino