Venezuela, un viaggio in Paradiso

Un Paese dai mille volti.... dalla foresta tropicale di Canaima al mare Los Roques
Scritto da: basottone
venezuela, un viaggio in paradiso
Partenza il: 04/03/2012
Ritorno il: 20/03/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
Finalmente si parte! L’appuntamento al Guglielmo Marconi di Bologna. Giorgio e Fiorenza (i nostri compagni di viaggio) ci vengono a prendere per la prima destinazione aeroporto di Bologna, finalmente alle ore 06,30 partenza con volo Air France che con scalo a Parigi ci porterà a Caracas. Il viaggio trascorre nel migliore dei modi e alle 16.00 atterriamo a Caracas, il tempo di trasferirci al terminal dei voli nazionali, dove ci attende l’ultimo volo della giornata per Ciudad Bolivar da dove avrà inizio il nostro tour.

All’arrivo all’aeroporto di Ciudad Bolivar c’è Cosimo che durante il tragitto dall’aeroporto alla sua posada ci aggiorna sul programma e ci accompagna a cenare in un tipico ristorantino venezuelano .

L’indomani sveglia alle 06,30, ci trasferiamo all’aeroporto e dopo aver gustato una tipica colazione venezuelana, ci dirigiamo al banco del check-in per il volo con destinazione Canaima, la nostra vacanza e iniziata, dopo un volo di circa 1 ora su un bimotore 18 posti atterriamo all’aeroporto di Canaima, bellissimo il paesaggio visto dall’alto relativo alla laguna nonostante ci troviamo nel periodo secco, una hostess ci accompagna al lodge del Campamento Canaima dove dormiamo la prima sera.

L’impressione è ottima, splendidi bungalow immersi nella natura che si affacciano sulla laguna, puliti e con ogni confort (unica nota che abbiamo riscontrato fino ad ora la dimensione dei letti, più piccoli dei nostri ma comunque confortevoli).

Nel pomeriggio a bordo della tipica curiara a motore ,con la guida visitiamo i vari salti della laguna, il bagno è assicurato anche se il livello dell’acqua è molto ridotto.

La sera cena nel ristorante del Campamento che offre una splendida vista sulla laguna, poi tutti a letto, l’indomani partenza per le ore 08.00, per l’imbarcadero situato sopra le cascate sul rio Churum con destinazione Sant Angel , la cascata più alta del mondo.

La navigazione in questo periodo è di circa 5 ore visto il basso livello del fiume , il tutto comunque trascorre piacevolmente visto che la natura che ci circonda ci offre uno spettacolo indimenticabile tra Tepuy e foreste.

Bisogna dire che il comandante della barca e il suo secondo sono veramente in gamba a manovrare la barca tra massi e piccole rapidi che vengono risalite con una tecnica tutta particolare, nonostante tutto ciò siamo dovuti scendere in alcuni momenti in acqua diventando parte dell’equipaggio per aiutare la risalita (sembrava di essere degli Indiana Jonas), devo dire che è stata una esperienza unica.

Finalmente dopo 5 ore arriviamo a destinazione, ma la cascata non si vede, a questo punto la guida ci spiega che per raggiungere il Mirador del Sant Angel dobbiamo ancora compiere una camminata di circa 1 ora nella foresta.

Partiamo, un po’ per l’alto tasso di umidità un po’ per il passo veloce siamo tutti sudati… Comunque, come promesso dopo un’ora di scarpinata nella gungla fra radici e liane arriviamo al tanto sospirato mirador… e devo dire che lo spettacolo che appare ai nostri occhi è stupefacente, la natura si è espressa proprio al massimo.

La cascata che appare sopra di noi è impressionante: mi chiedo come sarebbe durante il periodo delle piogge. Dopo aver scattato qualche decina di foto inizia il ritorno nella giungla, arriviamo al fiume che è quasi buio e muniti tutti di torcia, dopo aver guadato il fiume, arriviamo al campo dove trascorreremo la notte dormendo per la prima volta nella classica amaca (esperienza indimenticabile).

Mentre il comandante è di turno al fuoco dove ci sta preparando una gustosa cena a base di pollo allo spiedo, la nostra guida ci sta spiegando i vari trucchi da adottare per utilizzare la nostra amaca senza ritrovarsi stesi per terra.

All’indomani colazione alle 7 e partenza per Canaima , chiaramente il viaggio di ritorno è molto più veloce , dopo alcune soste per visitare alcuni pozzi immersi nella natura con possibilità di bagno rigenerante , arriviamo a Canaima e alle 15 ci imbarchiamo in un piccolo Cesna 5 posti per ritornare a Ciudad Bolivar.

Arriviamo all’aeroporto alle 17 e ad attenderci c’è la guida che ci accompagnerà a bordo del suo 4 x 4 per i prossimi 7 gg tra Gran Sabana e delta dell’Orinoco. Una persona simpatica che parla italiano molto bene e che fa di tutto per rendere il nostro tour il più piacevole possibile, dato che i chilometri e le ore da trascorrere in jeep sono parecchie.

Partenza ore 7.00 la destinazione finale è Santa Elena a pochi chilometri dal confine con il Brasile, ci attendono 500-600 km di parco.

Prima sosta a Ciudad Guayana, dove facciamo una colazione veloce proprio di fronte alle magnifiche cascate del Parque Cachamay. Prossima sosta presso a El Dorado, dove ci fermiamo ad ammirare un ponte metallico ( non più utilizzabile ) progettato dal mitico Effeil (è arrivato anche qui ). Poco prima del tramonto arriviamo presso il nostro lodge (Chivaton) situato sull’altopiano a circa 1440 metri di altitudine.

Il lodge, una struttura composta da bungalow in pietra molto curata, gestita da una famiglia Pemon (gli indigeni che popolano il parco Gran Sabana) devo dire che nonostante sembri di essere fuori dal mondo, il lodge dispone di tutti i confort necessari e anche il cibo è di prima qualità.

La mattina seguente dopo una abbondante colazione , partiamo alla volta del salto Aponwao che dopo il Sant Angel è la cascata che più mi ha colpito dall’alto dei suoi 105 metri.

I tre giorni trascorsi nel parco scorrono tra cascate, pozzi d’acqua dove in alcuni ci fermiamo per farci un bagno rinfrescante, ogni salto (cosi si chiamano le cascate in Venezuela) ha la sua particolarità dal colore delle rocce alle dimensioni.

Nel viaggio di ritorno da Santa Elena (tipica cittadina caotica, colorata e ricca dei rumori tipici del posto) con destinazione Delta dell’Orinoco, ci fermiamo a dormire in un albergo (il classico albergo che si trova in zona solo per riposare e riprendere il viaggio) la cui struttura è veramente molto spartana! D’altronde è l’unica disponibile in zona, però questa sosta ci ha permesso di trascorrere alcune ore in un villaggio Pemon e in particolare a casa di una famiglia amica di Jonas (lui poi è amico con tutti) e quindi vedere e capire come vivono in queste comunità.

E’ stata un’sperienza unica, che ci ha fatto dimenticare i disagi dell’hotel dove abbiamo trascorso la notte.

Partenza di buon’ora. La giornata sarà dedicata interamente al viaggio per raggiungere il Delta dell’Orinoco. Attraversiamo 600 chilometri di Venezuela con continui cambiamenti di paesaggio e dopo le classiche soste per il pranzo ecc. finalmente poco prima del tramonto arriviamo Rancho San Andres una splendida struttura immersa nella natura ricca di ogni confort e, infatti, appena ricevute le chiavi del nostro bungalow ci tuffiamo per un bagno rinfrescante nella piscina che si trova al centro della struttura.

Qui l’accoglienza è fantastica un po’ perché Jonas che è di casa ci coinvolge con il team che gestisce la struttura, infatti dopo cena (N.B. hanno una carne alla griglia fantastica) trascorriamo le ore successive giocando a bigliardo con squadre miste Italia – Venezuela e ballando alcuni pezzi di salsa.

All’indomani dopo una abbondante colazione partiamo a bordo della nostra 4 x 4 con destinazione San Josè de Buta dove ci attende la nostra barca a bordo della quale trascorreremo la giornata navigando su e giù per uno dei tanti rami del delta.

Si parte, circondati dalla maestosa foresta fluviale, subito appare alla nostra vista uno degli animali caratteristici del posto uno splendido tucano, proseguiamo nella navigazione e incrociamo le classiche palafitte sulle quali vivono nuclei famigliari di indio Warao.

Finalmente arriviamo alla prima tappa, un eco lodge situato nell’incrocio di due rami del delta, scendiamo a visitarlo, è molto caratteristico con questi piccoli bungalow in canna e paglia arredati con gusto, ma pensare di trascorrere qui la notte ci turba un po’.

Prima escursione… si parte a bordo delle loro classiche curiare a remi, molto impegnative in quanto al minimo spostamento di ognuno di noi si ha la sensazione che possano capovolgersi, però devo dire che il giro ci permette di vivere in pieno la foresta con tutti i suoi suoni.

Successivamente il programma propone una visita a piedi all’interno della foresta, chiaramente armati di stivali, la nostra guida ci fa vivere la vita classica degli indios facendoci assaggiare il cuore di una palma e facendoci dissetare con l’acqua contenuta i caratteristici frutti a forma di noce e direttamente da una radice.

Prossima tappa, e non poteva mancare visto il posto, un’ansa del fiume dove ci dilettiamo alla pesca del mitico piranha, devo dire che non è cosi facile prenderli, infatti l’unico piranha pescato dal nostro gruppo lo ha pescato Jonas, sicuramente lui sa come fare.

Rientriamo nel lodge per il pranzo, poi successivamente ci imbarchiamo per la visita di un nucleo famigliare Warao su una delle classiche abitazioni a palafitta.

La prima cosa che ci colpisce è vedere che queste popolazioni vivono di caccia e pesca, ma in uno stato di povertà per noi inimmaginabile, nonostante tutto i sorrisi che escono dai loro sguardi ci fanno capire che a volte anche con poco si può essere felici.

La giornata si conclude con il ritorno al Ranch, durante il viaggio di ritorno abbiamo la fortuna di ammirare varie specie di animali pappagalli scimmie tartarughe ecc.

La serata al Ranch è speciale, unico neo e che domani mattina abbandoneremo Jonas il nostro compagno di avventura che ci ha fatto trascorrere 7 splendide giornate cercando di renderle sempre al meglio, ci accompagnerà all’aeroporto di Maturin , dove dopo il primo volo con destinazione Caracas ci imbarcheremo per il successivo con destinazione Los Roques.

A Los Roques ci attendo 7 gg in un posto che si può paragonare al paradiso terrestre.

Arriviamo a Los Roques nel primo pomeriggio e dopo aver preso possesso della nostra camera presso la nostra Posada diamo inizio alla nostra vacanza finale.

La posada (una delle più grandi dell’isola) è accogliente e soprattutto è gestita da Paula una signora simpatica e gentilissima che ci spiega come dovremo gestire le nostre giornate.

Le innumerevoli isolette che compongono l’arcipelago ci hanno permesso di vivere una esperienza diversa e unica.

In conclusione ringraziamo Cosimo della Energy tour e la nostra guida Jonas per la disponibilità, la gentilezza e la professionalità con la quale svolgono il loro lavoro permettendoci così di aver vissuto una vacanza davvero meravigliosa.



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