VENEZUELA un paese meraviglioso

11 giugno 2007: abbiamo deciso (io e mia neo-moglie) di non fermarci neanche la prima notte a Caracas e siccome la prima metà del viaggio la trascorreremo nella Guayana (stato venezuelano ai confini col Brasile), raggiungere subito con un volo nazionale Ciudad Bolìvar ci è sembrato logisticamente giusto. Ore 23, siamo arrivati finalmente, ci...
Scritto da: elena e gianni
venezuela un paese meraviglioso
Partenza il: 11/06/2007
Ritorno il: 29/06/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
11 giugno 2007: abbiamo deciso (io e mia neo-moglie) di non fermarci neanche la prima notte a Caracas e siccome la prima metà del viaggio la trascorreremo nella Guayana (stato venezuelano ai confini col Brasile), raggiungere subito con un volo nazionale Ciudad Bolìvar ci è sembrato logisticamente giusto. Ore 23, siamo arrivati finalmente, ci guardiamo intorno dentro la camera d’Hotel e decidiamo per una cena “nervosa” nel senso che mangiamo per stanchezza non per fame… insomma stremati, ma contentissimi… Domani si inizierà un lungo viaggio, ora l’importante è riuscire ad addormentarsi! Buonanotte!! 12 giugno 2007: dormito bene, facciamo la conoscenza di C. (gia incontrato ieri sera all’aeroporto) capo di “E.T.”, ci sembra persona esperta così come M., guida locale a cui ci affida per la prima parte del viaggio. Colazione tradizionale venezuelana e via in autostrada (sicura, bella e molto economica) verso Ciudad Guayana dove vediamo lo stadio di calcio ancora da ultimare per la Coppa America, ma soprattutto l’incrocio fluviale fra il Rio Caronì e il Rio Orinoco! Prime foto ad un posto straordinario, viva M. Che la sa lunghissima, le prime impressioni sono confermate; abbiamo già dimenticato Ciudad Bolìvar, unico rammarico non aver visto il suo centro.

Upata siamo nella Guayana venezuelana, l’autostrada è finita imbocchiamo la statale 10 direzione sud-est (Brasile), immersi nel verde, povero, calmo, incominciamo e vedere le prime auto e camion da museo! Bimbi e bimbe a scuola con la camicia celeste… per chi riesce ad andare a scuola… Sosta in un “autogrill” strategico per posizione e prezzi irrisori, rifornimento di birra, rhum, ghiaccio e succo di frutta per l’unica donna!ahah!ah! La strada si stringe subito, arriviamo dopo circa 10 km a S. Marta rifornimento di frutta fresca a bordo strada: banane, manghi e pigna (ananas). Guspati rifornimento di gasolina (benzina), la Toyota beve: 1litro per 3 km circa! Ma tanto il pieno di 90 litri costa solamente 1€!! Incredibile! Ci avviciniamo alle miniere d’oro di El Callao paesino tranquillo, pulito, i soldi delle multinazionali che sfruttano mano d’opera locale, vengono in parte “spalmati” sul territorio, ma il Rio Yuruai è infotografabile. Nero come la pece è contaminato dal mercurio, scarto di lavorazione per l’estrazione del pregiato metallo; quasi tutti gli abitanti uomini sono “minieros”, moltissime donne vivono di notte nei locali pieni di fumo e rhum…La strada dell’estrazione eco-compatibile è appena aperta, mentre i minieros lavorano come a inizio secolo… l’altro però… Ci avviciniamo a El Dorado e la vegetazione assomiglia sempre di più alla selva (foresta), pranziamo naturalmente a base di un ottimo pollo così come è tradizione nella Guayana. Siamo in mezzo alla Selva de Lema foresta che fa da confine naturale alla Gran Sabana e attraversiamo il Rio Yuranì grazie al ponte di Eiffel; qui abita a detta di M., uno “svizzero loco” che si è trasferito aprendo una posada a bordo fiume… Dopo poco superiamo un posto di blocco in mezzo alla selva, è quello del carcere di massima sicurezza, in Venezuela la pena massima è di 30 anni, ma te li fai qui! Dove se decidi di scappare e ci riesci, vuol dire che hai deciso di morire prima del dovuto! Arriviamo a Las Claritas altro agglomerato di favelas fangose, niente foto ai minieros qui! Sisidro altro pieno per la Toyota assetata; verso Luepa si sale fino a 1450 m sul livello del mare: panorama mozzafiato verso i tepui (montagna) porta della Gran Sabana, ma la pila della macchina fotografica mi ha lasciato!!!caz!.. Fissiamo nella mente il nostro primo tramonto nel Parco di Canaima. Valicato il passo subito dopo Luepa arriviamo finalmente a Rapidos de Kamoiran, entriamo nella Gran Sabana!! Immenso “campo da golf” dove la foresta di prima lascia spazio a piccoli boschi bassi e prati infiniti. Continuo a stramaledire la pila e me stesso per averla maltrattata prima (ne avessi avute due!!), il tramonto toglie il fiato. La nostra prima giornata venezuelana si conclude con pioggia battente, scrosciante, rilassante, tutto sembra già scritto, tutto sembra già pensato persino la breve, ma intensa bevuta con M. E i due fratelli metà napoletani metà venezuelani che gioiosamente e stancamente (loro di giorno lavorano…) si uniscono a noi. Si spegne la candela blu unica luce che può illuminare la nostra piccola camera, il generatore dopo le 23 non fa più rumore e per oggi chi si è visto si è visto… 13 giugno 2007: ci sveglia il gallo della posada dopo un sonno profondissimo accompagnato dalla pioggia battente, colazione abbondante e piccante (per chi lo vuole) a base di uova, caffè e leche (latte) e arepa (panzarotti tondi di polenta e formaggio fritti) farciti a piacimento. Si parte per la prima cascata Salto Aponwao (Chinakmerù in idioma indio Pemon) spettacolare!! Dopo un trasferimento via fiume di dieci minuti, ci troviamo davanti al salto di 100 metri! Sarà anche il primo, ma toglie il fiato!! Un samuro (rapace) volteggia in cerca di cibo e Begonia (guida Pemon) ci sembra fiera di descriverci tutto quanto e ci porta anche sotto a fare un bagno di acqua nebulizzata. Pioggia tropicale, siamo costretti volentieri ad aspettare la lancia (imbarcazione stretta e lunga) sotto una struttura di legno con copertura metallica per più di un’ora… Eléna (così qua chiamano e chiamo mia moglie) dimenticando il suo kee-way sfrutta il mio poncho di plastica tipo “saccodimunnezzagiallo”, utile per coprire i bagagli; la “marescialla” questa volta deve ammettere la mia superiorità logistica…Non capita spesso… Appena smette la juvia (pioggia) moschini tanto piccoli, quanto rompicoglioni, ci si appiccicano addosso rubandoci sangue (o meglio ci provano, ma l’Autan vince), finalmente l’indio e la sua lancia arrivano e ci riportano al villaggio Iboribò dove mangiamo un pranzo ritardatario. Pomeriggio nella Gran Sabana ad ammirare paesaggi imparagonabili, favolosi, dove le nuvole e gli imponenti Tepui ci catapultano in atmosfere misteriose da “Terre di mezzo” (…Ma Frodo dov’è?…). Arriviamo in serata al villaggio Kabanayen, sistemazione in posada e cena da Guadalupe donna straordinaria, una sorta di ministro della cultura Pemon; prima di cena abbiamo avuto l’occasione di sfruttare l’internet point per un primo contatto con l’Italia, fantastico noi in mezzo a tanti bimbi Pemon tutti in rete… 14 giugno 2007: si prova la fantastica e famosa colazione di Guadalupe! Con “travesura di gallo”: uova sbattute,carne, peperoni, cipolla, pomodoro e formaggio; prosciutto confettura di ananas, esplosiva!! Evviva gli indio Pemon, Guadalupe ha dignità da vendere. Prima di ripartire da Kabanayen visitiamo la missione dei frati francescani, collante del villaggio con una scuola dove bimbi e ragazzi imparano un mestiere, dove compriamo souvenir per le nonne e ci cambiamo un po’ di Bolìvar (anche se non dovrebbero!). Direzione Salto Kawi, pioggia battente, ma quando smette si aprono viste mai viste!! Preso dall’entusiasmo invito a casa nostra la guida M. Con la famosa frase “mi casa, tu casa”; pausa caffè a metà mattina con ennesimo (ho perso il conto) pieno all’assetata Toyota (1€), 3 caffe (0,40€).Il bagno sotto Salto Kawi è vicino, ma il cielo si è chiuso di nuovo, soffiamo in tre verso le nuvole, ma loro non si spostano, speriamo…

Arrivati…Si!! Il cielo ora è sempre piu’ blu!! Il nostro primo bagno sotto una cascata!! Bellissimo, rigenerante e rassodante, idromassaggio naturale e solitario! Nemmeno il tempo di riprenderci è arriviamo a Kaiman Meru’ altra cascata mozzafiato, qua niente bagno solo foto. Pranzo nei paraggi dove incontriamo altre coppie di sposini che ritroveremo a Los Roques. Scopriamo finalmente l’ingrediente segreto della salsa piccante locale: teste di termiti giganti! Buonissima. Ci dirigiamo con la nuova guida Edwin, gentile nipote di C. (il Grande di E.T.), verso Qebrada de Jaspe, ruttando cetrioli e cipolle…Ora il sole picchia forte, ma Roraima, tepui grandissimo, è ancora avvolto dalle nuvole; sosta a Yuranì altro salto fantastico ma Qebrada de Jaspe (cascata della pietra in idioma indio) è sorperendente… da set cinematografico! Una lingua di pietra rosso vivo fa da letto al fiume immerso nella selva, siccome il livello e bassissimo io decido di fare una passeggiata camminando sulle acque(…) gelide, Elena opta per l’ennesimo bagno rigenerante. Passeggio a piedi nudi cercando di non scivolare, sono scioccato dal posto, misterioso, immerso nella foresta, mi sento osservato dai Pemon i quali sono molto gelosi della loro pietra rossa! Ho rotto le scarpe da vela, le mie preferite e, secondo le mie fisse, le più adatte per le escursioni che ci aspettano (non scivoli e bagnate asciugano in fretta), sono duratre a lungo e mi servivano ancora per una settimana..Peccato! Cercheremo un zapatero (calzolaio) a S.Eléna non demordo.

Più ci avviciniamo alla meta di oggi e più aumentano i palmeti ad alimentare la suggestione di un paesaggio che assomiglia ad un quadro perfetto. Gran Sabana facile da conoscere, difficile da dimenticare!! Arrivati a S.Eléna Edwin ci trova subio lo zapatero e ripariamo provvisoriamente la zapata, magnana la cuciamo per bene tutte e due (per 2000 bolìvar circa 5 €), ovviamente inganniamo l’attesa con due Polar (birra venezuelana). La giornata volge al termine nel migliore dei modi perché arriviamo nella collina turistica della città di confine (col Brasile), alla posada Petoi: giardini perfetti, corte interna fiorita, famiglia squisita e camere da luna di miele!! 15 giugno 2007: risveglio fantastico: verde, verde, verde, azul, azul, azul. Colazione ricca e cordiale e piccole compere di souvenir, riparazione scarpe effettuata, telefonate in Italia completate e via verso il Brasile, cioè caipirigna al volo subito dopo il confine e via!!.. Purtroppo il volo par Kanaima è previsto per le 11 cioè tra 10 min!! Trafelati arriviamo 5 min. In ritardo! Rincontriamo la cricca di sposini (3 coppie) che si imbarcano dopo 10 min. E poco dopo si scarica a terra un diluvio quasi universale per circa due ore e mezza! Il Cesna ovviamente non parte e noi aspettiamo con trepidante calma sudamericana. Facciamo conoscenza con due bridisini simpaticissimi, zio e nipote abbronzantissimi dal sole dell’isola Margarita, con i quali condividiamo il viaggio in aereo più bello di una delle giornate più belle della nostra vita!! Che viaggio!! Che volo!! S.Eléna- Kanaima esperienza da vivere, se poi la fai con Valerio e suo zio.. Che risate, che paesaggio: rivediamo dall’alto la Gran Sabana, i tepui, i colori, le nuvole piene di acqua che scaricano generando arcobaleni e poi… il Salto Angel!! Purtroppo il piccolissimo disagio all’”aeroporto” di S.Eléna ci ha impedito all’arrivo di proseguire via fiume al Salto el Sapo, ma il bagno nella laguna di Kanaima davanti al Salto Wadaime e Salto Golondrina vale la copertina dell’ottima guida (lonely planet)!! Le palme che sbucano dall’acqua con le cascate come sfondo!! Relax, giusta paga per chi si è armato di pazienza e ha saltato il pranzo con due pacchetti di patatine al formaggio (sugose). Ceniamo soli nella sala in compagnia di un perro (cane) di nome Cacique che aspetta che qualcosa caschi dal tavolo, calmo come in pemon… Due sposini soli a cena, quattro birre al tavolo e cascate come sottofondo… Davvero niente male come fine giornata.

16 giugno 2007: i ritardi di ieri ci impongono piccoli cambiamenti di programma che però sembrano insormontabili per via delle precarie condizioni della telefonia mobile… Noi non ci agitiamo più di tanto, primo perché siamo già ambientati, secondo siamo già impazienti: ci aspetta il Salto Angel; lo raggiungeremo via fiume (e come altrimenti), il Rio Carrao. Dopo un paio d’ore di rapide contro corrente abilmente superate dai nativi, giungiamo sotto la famosa cascata, imparagonabile!! Letteralmente e bocca aperta scendiamo dalla lancia e io non guardo nemmeno dove metto i piedi talmente rapito dallo spettacolo che qua la Nutura ci offre!! Raggiungiamo il mirador (punto panoramico) dopo un’ora di cammino nella selva dove il salto ci appare più affascinante di prima! Commovente! Unico!.. Dopo le foto di rito decidiamo di scendere al pozzo dove, dopo un volo di quasi 1000 metri, l’acqua gelida forma un laghetto e ci aspetta per un bagno rigenerante… La guida ci da tre minuti di resistenza… Ha ragione: due minuti di adrenalina e uno di orgoglio, ma che bello!! Azzerate le fatiche dell’ascesa. Ritorniamo al punto di attracco della lancia dove ci aspetta una cena semplice, ma saporita e sincera così come i nostri compagni di viaggio: una famiglia di Imola (Deanna, Vincenzo e il figlio Marco) ed un canadese neolaureato giramondo (Geme) bianco come il latte. Parliamo una strana lingua al tavolo, un misto tra spagnolo,italiano, inglese e francese, ma ci capiamo; le candele stanno per finire ci prepariamo per la notte in mezzo alla foresta. Dormiamo sulle amache che gli indio si sono portati dietro da Canaima e hanno montato mentre cenavamo, sono fornite ovviamente di mosquitero (zanzariera), pioggia torrenziale, sono circa le 21, le candele sono consumate… dopo tante emozioni nuove anche questa giornata ci sembra la più bella di tutte!! 17 giugno 2007: risveglio mistico in mezzo alla selva, sono le 6, il Rio Carrao come colonna sonora, un bicchiere di caffè lungo in mano e il Salto Angel che appare e scompare tra le nebbie dell’alba, nessuno spreca parole, semplicemente perché non ce ne bisogno. Ore 7 si riparte, dopo abbondante colazione preparataci dai pemon, fra le rapide per ritornare alla laguna di Canaima; sono le 13 dobbiamo purtroppo salutare un posto magico, mistico non prima del “bagno-doccia” domenicale sotto il Salto el Sapo…Ci si può camminare dentro, cioè dietro!! Spettacolare!! Bellissimo!! Arriviamo all’aeroporto di Ciudad Bolìvar, ore 14:30, con calma sudamericana attendiamo che qualcuno ci venga a prendere… non sappiamo bene dove andare (i problemi logistici di ieri mattina… Risolti?… Boh…), ma l’aria condizionata dell’aeroporto, unita al pavimento gelido, ci fa riprendere e scrivere con calme un’altra pagine del nostro “minidiariodinozze”. Dopo appena un quarto d’ora (è domenica ed è anche la festa del papà qua in Venezuela) C. Di E.T. Arriva e ci spiega con molta professionalità e cortesia che Tony, la guida di Canaima ci ha imbarcato oggi anziché domani. Ci perdiamo mezza giornata di bagni nella laguna, ma ci guadagniamo mezza giornata di relax in albergo con ristorante a bordo piscina, poco danno visto che ci aspetta il paradiso caraibico del parco naturale di Los Roques; C. Invece sarà costretto a fare straordinari per spostarci nuovamente le prenotazione cambiate ieri… maledetto Tony se penso che con quello che gli ho dato di mancia mi sarei comprato quattro birre…Ci facciamo tutti una risata sopra! Siamo in Venezuela..

18 giugno 2007: moglie cocciuta al risveglio si ostina ad aprire le finestre!! Così i mosquitos arrivano famelici già dalle 8 del mattino! Spegne l’aria condizionata anche se fa già un c…O di caldo! Vabbè, ridiamo sopra anche alle due “ideone” e andiamo a far colazione. I bolìvar scarseggiano, trovare a buon prezzo moneta locale vuol dire comprarla al mercato parallelo (anche se non si dovrebbe qui lo fanno tutti, la vita del turista così facendo costa la metà). Passeggiata mattutina nel centro di Ciudad Bolìvar per poi salutare la Gran Sabana in direzione Delta dell’Orinoco. Ritroviamo di nuovo come guida il ginnico M.!! Ottima guida che da quindici anni scorrazza per il Venezuela con i turisti. Bravo C. Ti mette le persone giuste nei posti giusti. Salutiamo l’altra guida Edwin e condividiamo la Toyota con due nuovi compagni di viaggio: Marco e sua moglie (non mi ricordo il nome…) sposini di Bari. Si parte quindi da Puerto Ordaz aeroporto direzione Maturin altra città dello stato di Monagas, più a nord, direzione Delta Orinoco dove visiteremo villaggi sul fiume, in piena selva, abitati dai nativi Guanao. Il pranzo tardivo è vorace e velocemente riempiamo il pancino con due arepa: la prima con formaggio maionese e prosciutto, la seconda con cotiche di maiale in umido al curry buonissime solo per me e M… Punto base nello stato di Monagas è il fantastico Rancio S. Andres a un’ora da Maturin; zona agricola con vacche, bufale e cavalli ad animare il paesaggio nuovamente cambiato, nuovamente affascinante. Terra di alligatori, anaconde, scimmie e volatili come tucani e pappagalli talmente belli da sembrare finti. Terra piatta, nuvole sudamericane in cielo e gli alberi della selva in lontananza che fanno da skyline!! Il Rancio S. Andres è di fatto un imparagonabile giardino botanico! Tartarughe d’acqua e caimani ti guardano mentre mangi dalla loro piscina tra i tavoli..Tartarughe di terra si accoppiano tranquillamente mentre noi ci facciamo un giro tra gli appartamenti in cerca di tucani e scimmiotte. Teche piene di boa separano il tavolo da ping pong da quella da biliardo e grandi mandibole di “nonsocosa” fanno bella mostra appese tra i tavoli.. Sembra di essere in un set cinematografico.. Anche la nostra stanza (di nuovo la 24) è da luna di miele!..Fantastico..

19 giugno 2007: giornata intensamente tranquilla e umida sul Delta. Arriviamo al punto di partenza dell’escursione, in uno dei villaggi Guanao, i bambini giocano ad uno strano base ball, senza mazze e senza palline, solo con un pallone sgonfio e spelacchiato, si divertono con poco con quello che hanno; durante l’attesa soffocante ne approfitto per fotografare la facce felici dell’innocenza: i bimbi divertiti e curiosi privi di malizia così come in ogni continente. “Passeggiata” di un quarto d’ora nella selva fangosa (è stagione delle pioggie), mangiamo il cuore di palma preparatoci in diretta dall’indio Giovanni mio omonimo: abbatte una palme a colpi di macete, la spela e serve sei porzioni!! Si una palma uguale sei porzioni!! Il pranzo comunque ci aspetta in barca e lo mangiamo immersi in un paesaggio anch’esso molto cinematografico: fiume marrone, vegetazione verde, ma proprio verde, fiori e suoni sconosciuti, tartarughe che affiorano incuriosite per respirare ed una lancia di un indio solitario che arriva a “casa” e attracca. Piccola siesta dopo il lauto pasto e via! A pesca di piragna! M. Non si smentisce e ne tira su uno nel tempo che l’indio capitano delle lancia ne tira su tre! Io riesco dopo due o tre tirate a sollevarne uno sopra il pelo dell’acqua, ma mentre faccio il pavone per mostrarlo, lui giustamente si dimena e ricade nell’Orinoco marrone e torbido… che minchione… Ritorniamo al Rancio S. Andres per una passeggiata di un’oretta a cavallo per le tenute, dove spostiamo le mandrie di vacche da un campo all’altro!! Cioè la sposta chi sta lavorando e ci fa da guida, noi guardiamo solo, intenti a non farci disarcionare, visto che per me e mia moglie oggi è anche il battesimo dell’equitazione. Dopocena sfrenato a base di Rhum Cacique, balli, partite a biliardo e ragge ton fino a tardi!! Sorpresa di M…Con domani sarà un po’ la fine della parte piu’ movimentata e avventurosa della nostra luna di miele, con il trasferimento al Parco Naturale di Los Roques, il viaggio prenderà ovviamente una piega piu’ esotica: relax, relax, relax… Comunque ci aspetta una giornata noiosa di trasferimento, il prezzo da pagare… Noi non ci pensiamo e diamo fondo alla bottiglia Cacique ballando le canzoni di Rosy Guar, gioco a biliardo in coppia con un tipo del Rancio che sembra uscito da un film di narcotrafficanti…Fantastico! L’atmosfera è calda.. Abbondano sigarette saporite..

20 giugno 2007: come previsto giornata di trasferimento, tutto pianificato, dal Rancio direzione Maturin, volo per Caras, volo per Los Roques. Ore 18 arrivo in paradiso con Mojto in mano, piedi sulla sabbia, tramonto sullo sfondo e pellicani che si tuffano in mare per mangiare…Spettacolare!! 21 giugno 2007: arrivo a Gran Roque, risveglio dopo aperitivi serali di ieri protratti troppo a lungo, ma come fare ad alzarsi da un tavolo che da sul mare caraibico dove i pellicani si tuffano per cibarsi, dove altri sposini italiani quasi in partenza (Francesco e Gaia di Parma) consigliano isole dai nomi esotici mentre ridiamo inebetiti da tanta bellezza insieme a Fabio e Milena (sposini di Vignate MI); loro li abbiamo già “incrociati” ai cambi di guide nella Gran Sabana!! Brindiamo estasiati e felicissimi per quello che abbiamo visto, per quel che stiamo vedendo e per quello che vedremo!! Non si potrebbe chiedere di meglio.

Colazione, protezione 40, mare: isola Madrisky.

22 giugno 2007: Colazione, protezione 40, mare: isola Franzisky; ci siamo aggregati alla posada di Fabio e Milena per quanto riguarda i trasferimenti alle isole, da oggi snorkelling!! Bellissimo!! 23 giugno 2007: Colazione, protezione 40, mare: isola Noronsky; l’isola delle tartarughe, Elèna riesce a vederne una con l’invidia di tutta la ciurma, con noi Milena e Fabio si sono aggiunti anche Erika e Tomas (Carole VE). Siamo in un paradiso caraibico da copertina…Da pubblicità…Stiamo girando uno spot per il relax!.. Ora si mangia sotto un gazebo di legno rialzato tutto per noi!! Così come la spiaggia!! Gli unici residenti sono lucertole nere come la pece, osservatrici dei nostri movimenti, voraci delle nostre briciole. Si parla, si mangia, ci si conosce, ci si invita già alle nostre case… Buon appetito ai carabi, che bel pranzo!! 24 giugno 2007: colazione, protezione 40, mare.

25 giugno 2007: colazione, protezione 40, mare: Cajo Muerto; “mare estremo” una ligua di sabbia in mezzo al mera cristallino. Siamo solo noi sei a guardare un posto un posto inimmaginabile per bellezza, presi benissimo come la coppia di Buones Aires patiti di kyte surf…Indimenticabile, tuffi,vento,pesci… 26 giugno 2007: colazione, protezione 40, mare: Cajo de Agua; uno dei posti piu’ belli dell’arcipelago a cui affidiamo la medaglia d’oro della nostra personalissima classifica. Il nome deriva dall’oasi di acqua dolce presente nell’isola. Il paesaggio è esaltato dal faro a strisce rosse e bianche a completare l’opera della Natura. L’escursione di oggi prevede inoltre la visita al parco biologico marino dell’isola Dos Mosquises che ha il compito di allevare per il primo anno di vita, quattro specie di tartarughe d’acqua, con il chiaro scopo del ripopolamento. Abbiamo ancora il tempo per fare un po’ di snorkelling nell’isola di Espenky, dove recuperiamo la coppia di argentini che fanno kyte surf, lasciati qua stamattina; meravigliosa anch’essa. Giornata lunga, stancante, ma indimenticabile…Siamo agli sgoccioli… 27 giugno 2007: colazione, protezione 40, mare: ritorniamo per la prima volta sui nostri passi a Crusky .. Ultimi bagni malinconici con l’ormai affiatatissima piccola ciurma: due albesi (Alba, CN), due milanesi (Vignate, MI) e due veneziani (Carole, VE). Proprio stasera ci vengono a recuperare mezz’ora prima se non di piu’, la viviamo come un affronto, come non potessimo dormire quei dieci minuti in piu’ dopo la sveglia, ma il sogno sta finendo: domani si torna a casa.

28 giugno 2007: colazione, niente piu’ protezione 40, niente piu’ mare, ma alle 10 si parte tutti insieme da Gran Roque per Cracas, salutando dal piccolo aereo il posto di mare piu’ bello che avessimo mai visto. Arrivo all’aeroporto della capitale alle 11, controlli antidroga ferratissimi e finalmente alle 15 riusciamo a mangiarci l’ultimo filetto di tonno alla piastra! Buonissimo come tutto il pesce che puoi trovare in questo paese stupendo! Abitato da uomini e donne gentilissimi/e!! Ore 16:30 si torna casa… è finita la festa… 29 giugno 2007: arrivo nell’afosa Torino.

Visitate senza paure questo fantastico paese dai mille paesaggi, fatevi consigliare ed organizzare da C. Di E.T., sarà tutto piu’ facile. Buona vita a tutti quelli che leggeranno il nostro “minidiariodinozze”!! S A L U T I gianni ed elèna.



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