Venezuela con tante luci ma qualche ombra..
Primo consiglio: per affrontare viaggi così lontani utilizzare compagnie aeree primarie (noi abbiamo scelto Air France), a volte 150-200 euro in più giustificano un servizio efficiente ed impeccabile.
Arrivo l’11 Agosto a Caracas; il giorno stesso cerchiamo un volo interno per Los Roques presso i tanti Tour Operator presenti presso l’Aeroporto Nazionale (a fianco dell’Internazionale) ma dopo nemmeno un’ora di trattative desistiamo viste le richieste economiche elevate ed alcune perplessità “fiutate” da parte nostra.
Decidiamo quindi di andare a Merida (tappa comunque pianificata) e acquistiamo un volo interno con la compagnia Santa Barbara Airlines, al costo di circa 120 euro pro capite, sola andata.
Merida è una citta di circa 200.000 anime, con buona densità di turisti e soprattutto tanto da proporre a chi ama escursioni e gite varie.
Siamo nella zona andina del Venezuela e le montagne ed i paesaggi in genere sono mozzafiato.
Decidiamo per un tour in Mountain Bike di un giorno (con salita da 2900 m. Circa fino a 3600 m.), esperienza bellissima ma davvero sfiancante e per una giornata di Canyoning (esperienza da fare, assolutamente spettacolare).
Personalmente consiglierei di rivolgervi al Fanny Tour Agency, società gestita da una donna di origini svizzere (Patrizia) e da suo marito venezuelano; l’ufficio lo troverete dalle parti del Teleferico di Merida.
Successivamente siamo stati una notte fuori Merida, nel paesino di Muchocies, da dove siamo partiti per raggiungere una sorgente termale a quota 3700 m. Circa (andateci!); il paesino offre pochissimo, ma i paesaggi sono veramente belli.
Merida la sera offre poco (qualche locale, un paio di discoteche) ma si cena bene ed a prezzi ragionevoli.
Seconda tappa: Isla Margarita.
Mi sento proprio in dovere di sconsigliare tale luogo non perchè non sia bello, ma perchè si trovano tanti italiani amanti della “coca” e delle prostitute che abbondano soprattutto a Porlamar (uno schifo di città) ma che girano anche in tutte le spiagge dell’isola in cerca di clienti.
Quindi complessivamente una mezza delusione.
Terza tappa: Santa Fe.
Piccolissimo paesino di pescatori a destra di Puerto la Cruz (ovviamente guardando la cartina del Venezuela), consigliato a tutti per la pace che regna e consigliato per chi volesse portare la propria ragazza con sè.
Posada in cui siamo stati e che consigliamo: Le Petit Jardin.
Il villaggio offre gite in barca della durata di una giornata; durante il tragitto ci siamo imbattuti in un branco di circa 150 delfini! Il mare è proprio bello.
Quarta tappa: Puerto Colombia, a sinistra di Caracas, nel parco nazionale di Choroni.
Paesino accogliente, con poca vita notturna, consigliato per chi amasse raggiungere varie spiaggette non accessibili via terra.
I posti sono molto belli.
In definitiva: i venezuelani sono gentili ma in genere riservati, se pensate di fare “stragi” di donne andate in altri paesi, non cambiate mai troppi soldi (max 100 euro) all’aeroporto di Caracas (ti fregano peggio che a Napoli) e tenete presente che noi al massimo abbiamo cambiato un euro a 4.7 al mercato nero da un italiano che vive a Merida.
Ma il Venezuela, a livello naturalistico, è veramente mozzafiato e direi che sarebbe l’ideale per andarci a vivere.
Spero di avervi offerto un buon contributo e vi saluto anche a nome di Massimo.
Paolo.