Venezuela – colazione in paradiso
Paese dai mille colori: il rosso della terra che fa da contrasto con il blu di un cielo che quasi fa male agli occhi, le mille varianti di verde della Gran Sabana e della Selva di Canaima al confine con il Brasile, il bianco quasi accecante delle spiagge idilliache di Los Roques ed i mille colori delle centinaia di uccelli tropicali che s’incontrano ovunque riempiranno i vostri occhi! Trascorriamo 2 settimane con i soliti ritmi frenetici in compagnia della nostra guida Energy tour, Jonas alla scoperta dei mille paesaggi diversi che questa terra ricca di storia e culture diverse ha da offrire a chi ha spirito d’adattamento ed una sana dose di curiosita’…Siete pronti per partire?? 28 Ottobre 2008 – Linate – Caracas – Ciudad Bolivar Ci svegliamo alle 12.45 dopo non aver dormito praticamente nulla e via verso Linate per prendere il nostro volo TAP delle 6.35 am per Lisbona con destinazione finale Caracas.
Voliamo per la prima volta in compagnia di amici e che amici… Celo e Christian, e’ una nuova esperienza che un po’ ci spaventa ed un po’ ci attira.. Vediamo cosa succedera’! Il volo TAP 829 per Lisbona dura 2 ore e 45 minuti senza intoppi, se non il sonno che si fa sentire visto che e’ ormai un giorno che siamo svegli.Colazione on board da dimenticare ( ci offrono un panino dolce con del prosciutto cotto… Immangiabile ).
All’arrivo a Lisbona, passati al controllo passaporti nella sezione passeggeri in transito e poi ci dirigiamo al gate 18 da cui partira’ il nostro volo TAP 121 delle 11.00 per Caracas (aeroporto Simon Bolivar ).
Ancora una volta il volo e’ tranquillo anche perche’ cado in uno stato comatoso dopo il pranzo consumato velocemente.
All’arrivo a Caracas la consegna dei bagagli e’ perfetta; All’uscita ci attende un referente Energy Tour che ci accompagna al piccolo terminal dei voli nazionali situato a circa 400 metri dall’aeroporto internazionale..
usciamo e passiamo dalla temperatura polare interna al clima caldo ed umido esterno.
Cambiamo i nostri euro in bolivar al mercato nero ( il tasso ufficiale nelle banche e’ 1 euro = 3 bolivar… Al mercato nero 1 euro = 5 bolivar… Quasi il doppio )…Paghiamo la tassa di diritto aeroportuale di 23 bolivar a persona, facciamo il check-in per il nostro volo per Ciudad Bolivar via Puerto Ordaz e ci mettiamo subito a nostro agio ordinando 2 belle tortillas queso y jamon al bar in aeroporto.. Viva Venezuela! Finalmente prendiamo il nostro volo Rutaca Caracas – Ciudad Bolivar e ci offrono pure da bere, all’arrivo nel piccolo aeroporto Cosimo titolare di Energy Tour e’ li ad aspettarci.. Finalmente la tensione si scioglie.. Siamo arrivati e ci attende un letto visto che ormai sono 48 ore che non dormiamo.
Raggiungiamo la posada Don Francesco gestita da Energy Tour dotata di 4 stanze nuovissime con bagni super confortevoli ed aria condizionati, importantissima visto che a Ciudad Bolivar la temperatura supera i 30 gradi tutto l’anno.
Ci accolgono con un cocktail di benvenuto ala frutta buonissimo e poi corriamo a nanna all’istante visto che domani abbiamo il nostro volo per Canaima al confine con il Brasile.
29 Ottobre 2008 – Ciudad Bolivar – Canaima Sveglia alle 6.00, un rapido check-in nel piccolo aeroporto di Ciudad Bolivar dove e’ esposto l’aereo di Jimmie Angel, quello che nel 1933 scopri’ per caso il Salto Angel, la cascata piu’ alta del mondo alta ben 979 metri di dislivello, paghiamo la tassa di 10 bolivar a testa e poi saliamo sul nostro piccolo cessna 5 posti + pilota che ci ricorda tanto quelli presi in Belize e dopo un viaggio incredibile di circa 50 minuti attraverso dei grandissimi tepuis che ci fanno sentire piccolissimi, atterriamo nel piccolo aeroporto di Canaima.
Una piccola pista su una torra rossissima, circondata da una jungla selvaggia degna di un film alla John Rambo, qualche militare ad attendere gli aerei che atterrano; da una di questi soldati ci facciamo scortare sulla piccola pista per fotografare il relitto di un vecchissimo aereo parcheggiato alla buona.
Raggiungiamo il nostro accampamanento Kavac in compagnia della nostra guida Carolina, una ragazza Venezuelana appena ventenne molto simpatica su una camioneta sgangherata.
PS: All’arrivo a Canaima e’ necessario pagare una tassa di 35 bolivar a persona perche’ la zona e’ un parco nazionale.
Per raggiungere il nostro accampamento attraversiamo il minuscolo villaggio di Canaima, c’e’ la scuola, il campetto da calcio, la chiesa… Una volta scaricati, ci dirigiamo a piedi verso la famosa laguna di Canaima ( bisogna prendere la strada sino al fondo e poi tenere la sinistra ).
La laguna e’ da ” isola dei famosi ” molto selvaggia con tre bizzarre palme in acqua, l’acqua e’ rossa per il tannino derivante dalla decomposizione delle foglie delle piante che qui abbondano, a destra si staglia imponente una cascata che rende lo scenario davvero incredibile… A sinistra si vedono i piccoli aerei che, ad intervalli regolari, atterrano per consegnare altri turisti a questo piccolo angolo di paradiso.
Facciamo una bella passeggiata sino alla cascate e poi ci dedichiamo ad un piacevolissimo relax, mentre mi diverto in una delle mie attivita’ preferite, fotografare i bambini che qui sono tantissimi e soprattutto bellissimi! Al ritorno, ci assegnano le nostre camere, spaziose con un bel ventilatore e poi pranziamo tutti insieme nella sala da pranzo con il tetto in foglie di banano e, sara’ la fame ma il pollo, il riso e le verdure che mangiamo mi sembrano buonissime.
Alle 14.30 ci ritroviamo sulla spiaggia di Canaima con Carolina ed altri 7 turisti per partire per il tour pomeridiano in curiara per raggiungere il salto Wadaima e successivamente il salto Golondrinas ed Ucaima.
Raggiungiamo un’altra piccola laguna dove lasciamo la barca e ci dirigiamo a piedi per la Savana per raggiungere a piedi il salto Sapo che raggiungiamo dopo circa 20 minuti di cammino…La vista e’ incredibile, una parete di acqua che si puo’ ammirare passeggiandoci dietro, bagnandosi alla grande; Dopo un’altra passeggiata di circa 15 minuti raggiungiamo un altro salto El Sapo piu’ piccolo del precedente ma sempre bellissimo.
Raggiungiamo a piedi la piccola spiaggia di sabbia rosa in fronte al salto e facciamo il bagno, lo scenario e’ da vero Jurassic Park i colori al tramonto sono davvero incredibili.
Ritorniamo al nostro campamiento, facciamo un doccia fredda ( niente acqua calda ) e poi ceniamo … Questa sera pesce e pure’ di patate.. Tutto ottimo! Ore 21.00 spegniamo la luce perche’ domani ci aspetta una lunga giornata… Ci aspetta il Salto Angel! 30 Ottobre – Canaima – Salto Angel Sveglia alle 7.00 am, colazione abbondante come sempre e poi si parte per il tanto agognato Salto Angel nella jungla Venezuelana.
Siamo in undici, noi quattro, una famiglia di quattro persone norvegese, Paul un simpatico signore inglese di 61 anni che da oltre 30 anni vive in Australia ed una bizzarra coppia di russi.
Il giro in curiara di 5 ore in mezzo alla fitta vegetazione, con tanto di pranzo al sacco e’ stancante (specialmente a ) ma il paessaggio che si ammirra e’ davvero incredibile, foresta, tepuis ed un cielo azzurro da cartolina.
Alle 2.00 pm raggiungiamo il punto d’attracco delle barche e partiamo a piedi per raggiungere il Salto Angel; La camminata e’ abbastanza faticosa e dura, serve circa un’ora ma lo spettacolo che si puo’ ammirare dal mirador e’ da restare senza fiato..
questo e’ sicuramente quello che deve aver pensato Jimmie Angel quando nel 1937 si trovo’ davanti questa incredibile cascata di quasi un km d’altezza immersa nella jungla…La fatica e’ stata sicuramente ripagata dalla vista e dalla pace che qui regna sovrana.
Ritorniamo a piedi alla nostra barca e da li al nostro spartano accampamento nella jungla; La sistemazione e’ decisamente ” basic ” ma, cenare tutti insieme nella jungla con una pioggia scrosciante fuori.. Sembra quasi una scena da film! Prendiamo possesso delle nostre amache dotate di una indispensabile zanzariera e cadiamo in un sonno profondo cullati dai rumori della selva che ci circonda.. Sono le 8.00 pm di sera ma sembra notte fonda! La pioggia ed i rumori della jungla sono qualcosa d’indescrivibile…
31 Ottobre 2008 – Salto Angel – Canaima Ci svegliamo alle 5.30 am, mentre sta albeggiando nella jungla ed i rumori piano piano vanno attutendosi; solita colazione a base di huevos revueltos,arepas, prosciutto e l’immancabile caffe’ annacquato e poi via per il rientro a Canaima! Breve sosta al poze de la felicidad per un bagno che, stavolgta, non facciamo visto che il viaggio di rientro a Canaima ci ha inzuppati ben bene e poi raggiungiamo il nostro accampamento Kavac, dopo una bella camminata sotto il sole cocente.
Chiaccheriamo con Paul il simpatico signore Inglese/Australiano e ci scambiamo gli indirizzi e poi prendiamo possesso delle nostre nuove stanze, piu’ piccole delle precedenti ( nr 18 e 19 ) ma sembre carine ( la numero 2 e la 4 ) nella parte frontale dell’accampamento.
Dopo un bel piatto di pasta al ragu’ di carne, davvero non male considerando dove ci troviamo, inizia a tuonare, decidiamo quindi di andarcene un po’ in camera per del sano relax..
Facciamo poi una passeggiata sino al piccolo aeroporto e ci fermiamo a visitare due mega lodge lungo la strada: Campamiento Canaima ( un mega agglomerato di bungalow dotati di ogni comfort con una bellissima sala ristorante a vista sulla laguna di Canaima – prezzi a partire da USD 140,00 a persona al giorno ) ed il fantastico Waku lodge, super lusso ( prezzi solo su richiesta ) con la miglior vista sulla laguna di Canaima e sulle sue cascate…Un posto idilliaco con are che volano ovunque e gabbie piene di scimmie.
Torniamo al nostro accampamento spartano per la cena, che consumiamo voracemente e poi facciamo un giro al campetto da calcio dove si e’ riunito praticamente tutto il villaggio per un mini torneo di calcio femminile che coinvolge anche la nostra guida Carolina…Stasera e’ Halloween ” la noche de las bruhas ” 01 Novembre 2008 – Canaima – Santa Elena de Uairen (Gran Sabana) Sveglia e colazione con il gruppo di casinisti olandesi arrivati all’accampamento il giorno prima.. Per fortuna che oggi partiamo! Prepariamo i nostri zaini e poi ci prepariamo per il nostro volo Canaima- Santa Elena de Uairen, a soli 15 km dal confine con il Brasile.
Il volo che pensavamo essere diretto sul nostro cessna 5 posti + pilota si rivelerà indiretto, visto che a metà tragitto il nostro pilota atterra praticamente nel nulla per scaricare il passeggero locale che si era imbarcato con noi… Con questi mini aerei si può atterrare praticamente ovunque!! Cogliamo l’occasione per utilizzare la naturaleza come bagno e ci rendiamo conto di essere davvero in mezzo al nulla, una distesa che si perde a vista d’occhio senza l’ombra di civiltà.
Ripartiamo sul nostro aereo privato e ci becchiamo anche una bella pioggia torrenziale, Celo è leggermente agitata ma cerco di tranquillizzarla dicendole che qui piove spesso quindi penso che i piloti sono abituati a volare con condizioni climatiche avverse… Sarà vero? Lo spettacolo fuori è impressionante, da mozzare il fiato, tepuis che si stagliano all’orizzonte in mezzo alla selva fittissima che chissà quanti segreti nasconde fiumi lunghissimi e nuvole giganti che nascondono i tepuis che contribuiscono a rendere lo spettacolo magico.
Dopo un volo di circa un’ora e mezza atterriamo nel piccolo aeroporto di Santa Elena al confine con il Brasile, dove dovremmo incontrare la nostra guida ed il nostro Toyota 4×4 che saranno i nostri compagni per i prossimi 6 giorni.
Il caldo è torrido e si respira un’aria sonnolenta; Jonas la nostra guida Energy tours è li ad aspettarci e ci aiuta a sbrigare le formalità necessarie, anzi diciamo diciamo che praticamente fa tutto lui.. Grande! Siamo pronti per partire… C’è molta polizia in giro ma si respira comunque un’atmosfera rilassata tutti sorridono e ci salutano amichevolmente.
Troviamo subito l’immancabile coda di automobilisti brasiliani che vengono in Venezuela a fare il pieno di benzina… Qui 80 litri di benzina costano la bellezza di un euro… Incredibile no??? Proseguiamo e facciamo la prima sosta della giornata alla Quebrada de Jaspe, una piccola camminata per raggiungere una serie di piccole cascate dal fondo di pietra di un rosso vivo che si trova solo qui.. Molto bella, ma confrontata con il Salto Angel non ci sono paragoni.
Ci fermiamo per pranzo al più grande villaggio pémon del Venezuela ( la comunidad indigena del Kumarakabay nel pueblo di San Francisco de Yuruani ) a consumare una comida tipica: pollo asado, riso, platano fritto ed una salsina piccantissima a base di termiti rosse che qui considerano come il viagra! Facciamo un breve giro per il villaggio ed il caldo è davvero torrido; saliamo sul nostro toyota 4×4 e proseguiamo per una lunghissima strada sterrata alla ricerca di eventuali animali della Gran Sabana.. Ma troviamo solo mucche e cavalli.
Ritorniamo a Santa Elena e riusciamo finalmente a telefonare in Italia da un telefono fisso, mentre fuori siamo al tramonto ed intorno a noi è tutto uno strombazzare di auto e clacson, musica alta e gente che chiacchera in strada a voce alta.. Ricorda moltissimo il Guatemala.. C’è di tutto.. Tiendas, internet point, ristoranti e cani ovunque.. Un vero caos che ci stordisce.
Finalmente raggiungiamo il nostro lodge alla periferia della cittadina, dopo aver attraversato una baraccopoli gigante di lamiera; il lodge si chiama Yakoo ed è un resort ecologico fantastico con tanto di piscina, giardino tropicale ed una fantastica sala da pranzo aperta con una vista incredibile.
Le camere sono delle vere suites e finalmente abbiamo acqua calda ( erada tre giorni che facevamo doccia con acqua fredda!! ) Facciamo la conoscenza di 3 fantastici dalmata tra cui una cucciolina Susy che corrono felici per il lodge e poi, visto che siamo gli unici ospiti di questo esclusivo lodge, ci concediamo un bagno in piscina sotto un meraviglioso cielo stellato.. Questa è vita!! Ceniamo in compagnia di Jonas e poi ci addormentiamo nel silenzio fantastico di questo luogo magico, davanti ad un video sul Roraima, il tepuis più famoso del Venezuela.
Buenas noche Venezuela! 02 Novembre 2008 – Santa Elena – Kavanayen ( Gran Sabana ) La notte e’passata tranquilla ed il risveglio e’ incredibile.. Fuori il sole splende anche se sono solo le 7.00 e gli uccellini cantano nel giardino; fuori dalla porta ci stanno aspettando i due dalmata del giorno precedente e Susy la cucciolina di appena due mesi sta giocando con le farfalle.
Facciamo una colazione da dieci e lode: frutta fresca, succo di frutta, formaggio, prosciutto, pane fatto in casa…Finalmente pane, arepas appena cotte con tanto di burro e marmellata fatta in casa.. Tutto buonissimo!! Faccio un piccolo dialogo con Buddha ( in parole povere vado al bagno ) e poi.. Via, facciamo la coda per fare il pieno alla stazione di benzina presa d’assalto da centinaia di persone che trascorrono cosi’ la domenica e poi partiamo per la nostra giornata.
Visitiamo un sacco di cascate tra cui la quebrada pacheco, il salto Kama e facciamo il bagno in un posto incantevole che, per le sue acque cristalline, viene chiamato la piscina… Anche qui la fortuna ci assiste perche’ siamo solo noi cinque a godere di questo paradiso senza turisti che inquinano la scena! A meta’ pomeriggio, partiamo per un lungo tragitto di oltre tre ore per raggiungere il villaggio di Kavanayen nel cuore della Gran Sabana; Per raggiungerlo e’ necessario fare settanta km di sterrato attraverso un paesaggio da sogno…Quando raggiungiamo il villaggio e’ ormai buio tutto attorno c’e’ il nulla.. Purtroppo e’ saltato l’unico generatore del villaggio e quindi siamo costretti ad attendere mezz’ora che ripristinassero la corrente in quello che e’ l’unico rifugio per quei pochi turisti che hanno la fortuna di avventurarsi sin nel cuore della Gran Sabana.
Prendiamo possesso delle nostre stanze super spartane, ma vista la nostra stanchezza sono piu’ che perfette.. Le lenzuola sono pulite e la doccia e’ calda … La sistemazione e’ perfetta considerando dove siamo!! Veniamo avvisati dal proprietario un simpatico indigeno Pemon del ” campamiento ” che alle 10.00 di sera il generatore verra’ spento e quindi la nostra unica possibilita’ di luce sara’ la candela in dotazione in ogni stanza o le nostre preziosissime torce.
L’atmosfera e’ surreale ma ci sentiamo molto bene, visti gl’innumerevoli sforzi fatti dalla gente per farci sentire a nostro agio; e’ chiaro che i turisti qui sono ancora una specie rara..Anche qui, per non smentire la regola che ormai ci accompagna durante il nostro viaggio, siamo solo noi 5!! Ceniamo al piccolo ed unico ristorante del villaggio ” El restaurante Guadalupe “, il menu’ prevende della pasta in bianco ( cottura quasi perfetta ) del pollo in umido ( tanto per cambiare ) del platano ( immancabile ).. Stasera siamo veramente tutti senza parole vista la stanchezza; In mezz’ora ceniamo e poi corriamo a letto anche perche’ alle 10.00 la luce se ne va… Il cielo e’ meraviglioso e le stelle sembrano cosi’ vicine… Il silenzio intorno e’ quasi irreale.. Siamo noi in mezzo al nulla e la cosa un po’ mi eccita ed un po’ mi spaventa… Notte! 03 Novembre 2008 – kavanayen – Rapidos de Kamoiran Al risveglio il paesaggio che ci attende fuori e’ bellissimo, abbiamo un grandissimo tepuy in fronte ( Sororopan-tepuy ) che il proprietario del campamiento mi spiega essere un vero simbolo del posto… La Sabana si estende a perdida d’occhio ed essere solo noi cinque contribuisce a rendere il tutto ancora piu’ speciale.
Facciamo colazione al restaurante della sera prima .. Piu’ che colazione e’ un vero e proprio pranzo.. Arepas, carne, empanadas,… Sara’ la stanchezza ma dopo cinque minuti purtroppo inizia il mio piccolo incubo.. Un attacco di Montezuma in piena regola mentre stiamo visitando la missione di cappuccini e tutt’intorno ci sono bambini che ridono e corrono.. Io invece sono impegnata a continue soste in bagno..Saliamo sul nostro toyota 4×4 sperando che il peggio sia passato, ma purtroppo e’ solo l’inizio di un altro incubo.. La nausea… Sono costretta a fare due soste in piena Sabana e, con qualche chilo in meno prendo posto davanti di fianco a Jonas mentre attendo che il peggio passi…Dopo un paio d’ore mi sento meglio e, fortunatamente riesco a scendere dal toyota per visitare il Salto Aponwao ( Chinak-meru’ nella lingua Iboribo ).
Raggiungiamo il villaggio dopo un’ora di percorso sterrato e partiamo in curiarain compagnia delle nostre guide locali, Orlando e Leonardo… Dopo 25 minuti di navigazione attraverso un paesaggio normale, se paragonato a quello visto per raggiungere il Salto Angel, raggiungiamo il punto d’attracco e ripartiamo a piedi per visitare la cascata Aponwao.
Dopo una mezz’oretta raggiungiamo la cascata ed il salto di 105 metri e’ davvero impressionante, la potenza dell’acqua e’ indescrivibile ed il paesaggio attorno e’ da documentario.. Ancora una volta siamo i soli spettatori!!! Facciamo una passeggiata nella selva e raggiungiamo il pozo de la felicidad.. Un luogo isolato dal mondo con una belissima cascatella ed un acqua gelida trasparente.. Riusciamo a vincere l’impatto iniziale del freddo e ci buttiamo in questa piscina naturale che ci attende.
Ritorniamo a piedi alla barca mentre la nostra guida piu’ anziana ci fa da cicerone mostrandoci le piante carnivore ed un nido di termiti rosse..
ci raccontra anche che nel 1995 una curiara piena di bambini e’ letteramente volata giu’ per la cascata Chinak Meru’.. Nessun sopravvissuto se non due turisti americani e la loro guida.
Al rientro ci attende un piatto tipico… Tanto per rimanere in tema… Pollo al miele, patate, platano.. Io oggi salto completamente visto lo show della mattina! Ripartiamo in auto pr un’atra ora di sterrato piu’ un’ora di strada statale asfaltata per raggiungere il posto in cui dormiremo… Un motel vicino alla stazione di servizio.. L’unico posto in cui poter dormire disponibile nel raggio di km e km.
Siamo vicini alle rapide di Kamoiran… Il posto e’ un via vai di gente di ogni tipo.. La camera e’ carina, ma la doccia e’ letteralmente gelida!! Visto che la clientela e’ prevalentemente composta da camionisti e motociclisti speriamo almeno che valga la regola sul cibo… Che dovrebbe essere ottimo.
Riusciamo a telefonare da un telefono pubblico… E’ da quattro giorni che non riusciamo a metterci in contatto con L’Italia.. Giusto in tempo per evitare che i nostri genitori, spaventati da tanto silenzio, decidano di mandare una spedizione a cercarci in Venezuela.
Ceniamo alle 8.00 con tanto di cotoletta alla milanese e patatine fritte .. Niente male anche perche’ e’ la prima cosa che mangio in tutta la giornata! Ci fermiamo a chiaccherare ed andiamo in camera giusto in tempo lavarci i denti prima che tolgano la corrente… L’acqua purtroppo l’hanno gia’ tolta e siamo quindi costretti a lavarci i denti con la bottiglietta d’acqua che era avanzata.
Il cielo fuori e’ stellato e bellissimo… Anche se fa freschino cerco di fissare bene nella mente questo cielo dalla stelle cosi’ brillanti e grandi che sembrano davvero cosi’ vicine! 04 Novembre 2008 – Rapidos de Kamoiran – Delta Orinoco Ci svegliamo alle 6.45 e fuori e’ ancora buio facciamo una rapida colazione e poi partiamo per la nostra lunghissima giornata.. Oggi ci aspettano ben 700 km per raggiungere il nostro lodge sul Delta dell’Orinoco.
Attraversiamo la cittadina mineraria di El Dorado, caotica e rumorosa e ci fermiamo nella piazzetta del paese di El Callao ( plaza Bolivar ) un centro pieno di negozi di oro ed argento visto che la zona e’ piena di miniere in parte chiusa dal presidenze Chavez per favorire una politica ecologica del paese… Ci fermiamo a pranzo lungo la statale in un bar-ristorante specializzato in carne alla brace.. La clientela e’ decisamente colorita ed il caldo e’ veramente opprimente ma adoro questi posti alternativi! Pranziamo con dell’ottima carne accompagnata da diverse salsine all’avocado ed un formaggio tipico locale che assomiglia moltissimo alla nostra mozzarella ( speriamo che non abbia effetti sulle nostre panze.. ), arepas ormai immancabili e verdura mista.. Tutto niente male! Ripartiamo ed il tragitto sino al Delta dell’Orinoco e’ davvero interminabile.. Attraversiamo foreste nebulari, selva fitta sino al paesaggio piatto stile ranch americano con cavalli e mucche ovunque..
Alle 17.30 finalmente raggiungiamo il Lodge Sant Andres immerso in una vegetazione incredibile, ci sono pipistrelli e colibri’ ovunque, tartarughe e maialini d’india che corrono liberi.
In una vasca c’e’ pure un piccolo caimano con delle tartarughe; Nella teca c’e’ un grandissimo boa.
Ci accolgono con un cocktail di benvenuto a base di frutta e poi ci buttiamo in piscina.. Per il momento siamo ancora solo noi gli ospiti di questo meraviglioso posto .. Ma a breve dovrebbero arrivare due pulman di turisti olandesi.. Vabbe’ Dopo un’ora di puro relax in piscina, ci facciamo una bella doccia nella nostra spaziosissima stanza in stile lodge africano e dobbiamo pure lottare per far uscire un piccolo pipistrello impaurito dalla nostra camera da letto.
La nostra stanza e’ bellissima, oltre 30 mq con un testo gigante in foglie, 3 letti ed un bagno molto grande … Calcolando le sistemazioni spartane degli ultimi giorni, questo hotel e’ davvero bellissimo.
Ceniamo nella grande sala ristorante aperta sul giardino, e poi dopo cena partitazza a biliardo e ping pong, mentre la marmaglia di turisti olandesi si lancia in balli con musica anni 80… Un po’ triste..
Domani dobbiamo svegliarci presto per fare le foto a tutti gli animali di questo incredibile lodge, decidiamo quindi di andare a letto.
La notte trascorre un po’ agitata perche’ fa caldo e non c’e’ aria condizionata e le pale del ventilatore a soffitto non bastano… Ricevo un sms dall’Italia che conferma che Obama e’ il nuovo presidente degli Stati Uniti.. Ole’! 05 Novembre 2008 – Delta dell’Orinoco Sveglia alle 6.30 e gia’ fuori il sole e’ alto nel cielo, facciamo un sacco di foto nel giardino tropicale del nostro lodge che pullula di animali, tartarughe, porcellini d’india, uccelli d’ogni genere, colibri’, are, e tucani; Facciamo le classiche foto un po’ da turisti con un’ara rossa grandissima appoggiata sul braccio, foto che aggiungeremo a quella fatta la sera prima con il pitone ( o meglio la pitonessa ) al collo.
Nei recinti scopriamo anche delle curiosissime scimmie e delle anaconde giganti.. Peccato per le gabbie…Jonas ci racconta che nel 2000 un operaio che si era addormentato nella selva, dopo pranzo e’ stato letteralmente mangiato da un’anaconda gigante ( la pagina del giornale locale appesa nella sala del lodge lo documenta! ).
Partiamo alle 9.00 dopo colazione per il famosissimo Delta dell’Orinoco e dopo un’ora di macchina raggiungiamo un piccolo villaggio Warao, punto di partenza per il nostro tour in barca in solitaire… Siamo solo noi quattro, la nostra guida Jonas ed il nostro barcaiolo, un indigeno Warao.
Indossiamo gli stivaloni di gomma, indispensabili per camminare nel fango della selva e finalmente partiamo in barca; Il paesaggio tutto intorno e’ verdissimo ed il cielo e’ quasi sgombro di nuvole, il caldo e’ davvero torrido; Ci fermiamo poco dopo ad una palafitta in cui abita una famiglia di Warao e partiamo a piedi nella selva.
Il caldo e’ davvero insopportabile ed i piedi sprofondano nel fango sempre di piu’, tra sudore e zanzare davvero si fa fatica a credere che si possa lavorare in queste in condizioni per giorni e giorni consecutivi, come fanno i Waraos per aprirsi le vie per attraversare a piedi la selva. Armati di machete ci facciamo spazio nella selva ma l’impresa e’ davvero difficilissima tra fango, mosquitos, sudore .. La situazione e’ da codice rosso! Io e Diego insieme a Jonas ci buttiamo nelle acque torbide dell’Orinoco ( sotto gli occhi increduli dei nostri amici Celo e Christian ) per levarci il fango di dosso… Ma facciamo in fretta.. Vorremmo evitare un incontro ravvicinato con un piranha o con un caimano! Dopo un’ora in queste condizioni siamo arrivati al punto d’attraco della nostra barca per ripartire per la fatidica pesca al piranha, ci fermiamo, mettiamo delle esce di carne cruda sui nostri ami e tentiamo l’impresa impossibile di pescare almeno un esemplare di questi temibilissimi pesci…Gli unici che, dopo oltre un’ora di tentativi riescono a pescare un piranha sono Jonas ed ll barcaiolo Warao.. Peccato stasera niente zuppa di piranha! Ritorniamo al villaggio passando in barca per i piccoli villaggi Waraos, questa popolazione vive davvero in poverta’, lontano dalla civilta’, pescando e cacciando, la loro lingua e’ indigena e lo spagnolo e’ quasi completamente sconosciuto.
Rientriamo al lodge in tardo pomeriggio giusto in tempo per indossare elmetto e partire per la nostra cavalcata pre-cena.
Il nostro gruppo e composto da circa dieci persone e guarda caso a me e Diego assegnano i cavalli piu’ ” irrequieti ” per il semplice fatto che avevamo detto di aver preso qualche lezione di equitazione in pssato… GROSSO ERRORE! Il mio cavallo mi fa capire subito di che pasta e’ fatto, appena lo monto, si alza sulle zampe posteriori davanti agli occhi sbalorditi del gruppo di turisti e a fatica si fa spazio in mezzo agli cavalli… Per essere davanti a tutti… Da vera primadonna! Partiamo per la passeggiata e dopo il timore iniziale, il paesaggio ed i colori attorno sono talmente belli che invitano alla cavalcata ed al galoppo.. Ci proviamo anche se e’ da molto che non saliamo su un cavallo… Galoppare in mezzo a cavalli e mucche libere in queste prateri sconfinate al tramonto ci fa davvero sentire in paradiso e’ un’emozione incredibile che sicuramente conserveremo per tanto tempo! Dopo un’ora e mezza che avremmo voluto non finisse mai siamo di ritorno al nostro lodge per l’immancabile bagno in piscina con cocktail e cena.
Stasera si va a letto presto, domani ci si sveglia prestissimo per prendere il nostro volo Maturin-Caracas delle 6.00 am e poi di nuovo su un mini aereino per raggiungere il paradiso di Los Roques.
06 Novembre 2008 – Delta Orinoco – Los Roques La sveglia suona alle 3.30 am ed alle 4.00 partiamo alla ricerca disperata del guardiano che deve aprirci il cancello all’ingresso del lodge per consentirci d’uscire e correre verso l’aeroporto di Maturin.. Dop mezz’ora di terrore riusciamo ad uscire e corriamo a tutta velocita’ verso l’aeroporto mentre c’e’ ancora buio ed una nebbia ( quasi padana ) avvolge il paesaggio tutto intorno.
Arriviamo a Maturin giusto 10 minuti prima della chiusura del check-in ..Evvai Los Roques si avvicinano.
Salutiamo Jonas e poi via verso El Paraiso.
Il volo Maturin-Caracas e’ tranquillo e l’aeromobile e’ decisamente grande rispetto a quelli presi nei giorni scorsi; Ritiriamo i bagagli all’arrivo a Caracas e poi partiamo alla ricerca del banco della Chapi air ( sara’ la compagnia aerea del famoso volo scomparso??? ).
Mentre ci aggiriamo per l’aeroporto nazionale a Caracas ci avvicina il solito tipo losco per cambiarci i soldi in bolivar ( oggi il cambio con l’euro e’ a 5… Mannaggia ).
Troviamo un simpatico Venezuelano che si adopera per accompagnarci al banco della Chapi air ( un minuscolo banco in fondo all’aeroporto… ), pesiamo il nostro bagaglio e sforiamo in 4 di ben 19 kg ( ricordatevi che su tutti i voli per Los Roques il peso massimo per passeggero e’ di 10 kg ed ogni kg in eccedenza vi costera’ 1 USD ).
Finalmente si parte … Non vediamo l’ora di toglierci i pesanti scarponcini da trekking ed assaporare la piacevole sensazione della sabbia sotto i piedi.
Scendiamo al piano terra ed attendiamo che un’addetta della Chapi air ci chiami per farci salire sull’aereo.. Siamo ordinati in fila in attesa del nostro fantastico aereo 15 posti, attraversiamo su un bus la pista dell’ aeroporo a Caracas cercando d’indovinare quale aero ci sarebbe toccato… L’ultimo in fondo, bianco vecchio e senza alcuna scritta… Quello e’ il nostro biglietto ( si spera di andata e ritorno ) per il paradiso di Los Roques.
All’arrivo il capitano ci da il benvenuto e ci consiglia di goderci il volo perche’ ( parole testuali ) ” il bello deve solo iniziare ” ed in effetti il viaggio e’ davvero incredibile.
Dal momento in cui si parte e si lascia Caracas e la costa del Venezuela con la montagna di El Avila il paesaggio si fa sempre pie’ paradisiaco, l’arcipelago de Los Roques con oltre 160 isole ( di cui solo una quarantina sono emerse dall’acqua ) e’ davvero unico, le foto non rendono giustizia a quello che giudico essere davvero un paradiso naturale a tutti gli effetti, un’oasi dove la parola relax e’ d’obbligo e dove il colore predominante e’ il blu.. Del mare e del cielo.
Atterriamo a Gran Roque dopo un volo di circa un’ora e l’atmosfera calma e rilassata di questa isola lontana dal mondo subito c’inebria, strade di sabbia, pellicani che si buttano in acqua a pochi metri dal nostro aereo.. Ma allora il paradiso esiste davvero! Paghiamo le tasse d’ingresso ( 46 bolivar a testa ) visto che ,’arcipelago de Los Roques e’ un parco naturale e poi incontriamo subito Willy che ci accompagna alla nostra posada Los Corales a pochi metri dalla minuscola pista d’atterraggio.
All’arrivo ci aspetta un gustosissimo succo di frutta tropicale buonissimo e poi Willy ci spiega un po’ com’e’ strutturato l’arcipelago de Los Roques.. Ci sentiamo davvero a casa! Per oggi visto che ormai sono le 10.00 am decidiamo di visitare l’isola vicina di Franziski, ci facciamo fare dei panini, acqua e poi ci avviamo verso l’embarcadero per partire.
Raggiungiamo la piccola isola di Franziski dopo circa 10 minuti di barca, sull’isola c’e’ un piccola bar ed un cane ci accoglie e sara’ la nostra scorta per tutto il giorno.
L’isola e’ semideserta ( che meraviglia ) , scarichiamo gli ombrelloni ( indispensabili vista la potenza del sole ), il cibo e poi l’avventura inizia.
L’isolotto e’ meraviglioso, con una spiagga di corallo bellissima ed un’acqua che t’invita al bagno, divisa in due da una piccola selva ( rifugio dei maledetti moquitos ), sul retro dell’isola, una conca d’acqua chiamata la piscina e’ ottima per fare snorkelling ed avvistare un’enorme quantita’ di pesci diversi.
Passiamo la giornata in relax ( puri puri a parte ) ed alle 5.00 i nostri barcaioli ci vengono a prendere per ritornare a Gran Roque (a Franziqui eravamo rimasti gli unici ospiti ).
Al porticciolo di Gran Roque i pellicani si buttano in acqua a pescare creando uno spettacolo veramente emozionante! Facciamo una doccetta e poi usciamo per un aperitivo ( il primo negli ultimi 10 giorni ) al bar ” Bora del mar ” direttamente in spiaggia… Romanticissimo! Beviamo il nostro mojito e c’ingozziamo di patatine comprate al negozietto all’angolo, facciamo un giro dell’isola , Plaza Bolivar e tutti i negozietti, visualizziamo dov’e’ la banca (aperta anche il sabato mattina ) ed il cajero automatico ( attenzione perche’ il limite prelevabile al giorno allo sportello e’ di circa 60 USD ) e poi torniamo alla nostra posada per una delle cene migliori mai mangiate cucinate da Mariella un’amica di Willy ( zuppa di zucca e patate, pesce dorada, una mega insalatone , riso, ed una banana flambe’ incredibile ).
Andiamo a prelevare contanti al banco e poi andiamo a letto presto… Siamo distrutti ma felici! 07 Novembre 2008 – Los Roques Piccolo premessa su paradiso di Los Roques, un po’ fuori dagli standard di lusso che si possono trovare ai Caraibi od alle Maldive; Qui non ci sono hotel lussuosi o mega strutture, mancano molte comodita’ come una lavanderia od una gelateria, ma qui davvero il tempo sembra essersi fermato ed il paesaggio tutto intorno e’ da togliere il fiato.
Facciamo la conoscenza di una ragazza Calabrese che vive a Los Roques da oltre 5 anni ed e’ decisamente innamorata di questo fantastico arcipelago Venezuelano.
Oggi la nostra destinazione e’ Crasqui, isola a media distanza da Gran Roque.. Ci svegliamo alle 6.30 per la smania di fare le foto ai pellicani che pescano , raggiungiamo il pontile e troviamo i nostri amici di viaggio Celo e Christian che ci hanno anticipato; L’atmosfera e’ bellissima, il paesino che si sta svegliando, le prima barche che si preparano alla giornata di lavoro ed i primi aerei che atterrano con i turisti che come noi il giorno precedente sono incantati da tutta questa bellezza.
All’orizzonte si staglia imponente il veliero della scuola navale Venezuelana… Decidiamo di tornare alla nostra posada per la colazione e dopo un piccolo inghippo visto che non si trovava WIlly… Facciamo una colazione incredibile, la migliore da quando abbiamo lasciato l’Italia, a base di frutta fresca, pase tostato, burro, marmellata, formaggio, prosciutto ed uova.. Un altro bel 10!! Finalmente partiamo per Crasqui e dopo circa 20 minuti di barca raggiungiamo questa lunga striscia di sabbia bianchissima che ha sul ” retro ” un buon punto per fare snorkelling.. A piedi si puo’ raggiungere un piccolo isolotto circondato da acqua colmo di pellicani ed uccellini…L’immancabile cane ( ribattezzato da noi perro de agua ) ci accompagna e cerca, invano di cacciare i pellicani! All’una i nostri barcaioli ci vengono a riprendere per condurci ad un’isola vicina Cayo Augustine per consumare il nostro pranzo a base di ostriche, crostacei ed un’aragosta a testa gigante ( prezzo 150 bolivar a testa ma ne e’ valsa davvero la pena ).
Se non fosse per i puri puri che infestano queste meravigliose isole da Agosto a Novembre, la vacanza sarebbe davvero spaziale.
Ritorniamo i barca a Crasqui per prendere ancora un po’ di sole fino alle 4.30 quando la nostra barchetta ci riconduce a Gran Roque alla nostra posada Los Corales.
Oggi Willy ci ha sistemato le stanza benissimo con dei fiori freschi e conchiglie ovunque. Ci rilassiamo sulle amaca sistemate sotto il porticato d’ingresso ed attendiamo la cena che, anche questa sera e’ da vero ristorante tre stelle michelin: carpaccio di marlin, barracura, patate e pomodori, platano ed macedonia buonissima.
Sara’ dura battere questa cucina, ma domani sera decidiamo di sperimentare il ristorante il canto de la ballena sulla spiaggia.
Siamo esausti ma riusciamo a fare una passeggiata sino a Plaza Bolivar dove il paese e’ in festa per il compleanno di un bambino; Sorseggiamo un drink in spiaggia in un bar bellissimo ( Aquarena ) e poi torniamo in camera dove, dopo l’immancabile attacco di prurito per le punture dei puri puri, cado addormentata! 08 Novembre 2008 – Los Roques – Cayo de Agua Oggi si va a Cayo de agua, dopo una perfetta colazione a base si arepas buonissime con carne di razza, pane tostato e marmellata, formaggio e prosciutto ed un succo di papaya e limone buonissimo, ci dirigiamo all’embarcadero per raggiungere Cayo de Agua.
Il tragitto in barca e’ lungo ( circa un’ora ), siamo in compagna di 2 ragazze Venezuelane, una famiglia ed una coppietta Venezuelana ed una coppia di Italiani.
Appena arriviamo ci rendiamo subito conto del perche’ Cayo de Agua venga considerata una delle isole piu’ belle nell’arcipelago di Los Roques, la spiaggia e’ incredibilmente bella e talmente bianca che fa male agli occhi guardarla, l’acqua e’ di un turchese bellissimo ed una striscia di sabbia collega l’isola ad una seconda isoletta completamente deserta.
Facciamo il bagno e ci rilassiamo fino all’una e mezza, momento in cui ci spostiamo con la barca sino a raggiungere un’altra isoletta per fare snorkelling ( Espenqui ), ci sono tantissime specie di pesci!! Prendiamo ancora la barca per raggiungere Rabuqui per fare snorkelling in mezzo alle tartarughe! Rientriamo alla posada, stasera sono arrivati 4 ospiti e siamo quindi al completo! Stasera si cena al ristorante ” El Canto de la ballena ” e li ci troviamo tutti i nostri amici barcaioli, Dany e Fulvio che si tengono occupati facendo i camerieri in questa isola in cui i ritmi sono lentissimi! La cena si rivelera’ davvero buonissima ed avere come cornice il mare ed i rumori delle onde che s’infrangono a riva rende l’atmosfera davvero romantica.. Peccato che domani si parte! Ceniamo concedendoci anche un’ottima bottiglia di vino Cileno ” Gato Negro “, il cibo e’ ottimo e non ci fa rimpiangere quella di Mariella.
C’intratteniamo a chiaccherare fino a mezzanotte perche’ non vorremmo che questa notte e con essa la vacanza finissero…Dany ci racconta della sua vita sull’isola e dei suoi viaggi in Venezuela, delle tartarughe che nascono a Los Roques e che ogni due anni ci ritornano per deporre le uova…Con questi ricordi chiudiamo gli occhi e ci addormentiamo! 09 Novembre 2008 – Los Roques – Caracas Sveglia e mega colazione, a cui ormai ci siamo abituati, facciamo un giro al porto per le ultime foto e per cercare di fissare nei nostri occhi gli incredibili colori di questo posto da conservare per i lunghi mesi invernali che ci aspettano,e poi via partiamo di nuovo con la Chapi Air alla volta di Caracas ( il volo parte incredibilmente con mezz’ora di anticipo ).
Arriviamo a Caracas e dopo aver sbrigato le lunghissime formalita’ in aeroporto ( altra tassa da pagare di 115 bolivar a testa ) e gli accuratissimi controlli bagagli e le perquisizioni prima di salire sull’aereo che ci riportera’ in Europa, a malincuore abbandoniamo questo bellissimo paese.
Il volo della Tap e’ praticamente vuoto e riesco quindi ad occupare 4 posti ed a dormire per tutto il viaggio sino a Lisbona.
All’arrivo in Portogallo la temperatura e’ decisamente autunnale… 11 gradi e’ buio e fa freddo, ci dirigiamo al gate 13 per imbarcarci per il nostro volo per Malpensa e ribecchiamo i turisti Olandesi che erano al Lodge San Andres sul Delta dell’Orinoco..
Arriviamo a Malpensa ed il caldo e l’aria rilassata del Venezuela gia’ mi mancano.. I puri puri un po’ meno! PS: Consiglio vivamente l’agenzia Energy Tour che ci ha fornito un’assistenza personalizzata ed altamente professionale ed ha prezzi bassissimi rispetto a qualsiasi altro Tour operator Venezuelano.
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