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Titolo: Venezia - Nosy Be – Diego Suarez – Nosy Be – Venezia Autore: Pier! 11 nov. – 11 dec. 2004 Lascio il mio paesello quando salgo in treno alla stazione locale, per me questo è l’inizio del viaggio. Primo viaggio in assoluto. Parto solo. Giù lascio mia madre la persona più cara che più mi ha capito, poi lascio 1 faccia...
Partenza il: 11/11/2004
Ritorno il: 11/12/2004
Viaggiatori: da solo
Spesa: 2000 €
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Titolo: Venezia – Nosy Be – Diego Suarez – Nosy Be – Venezia Autore: Pier! 11 nov. – 11 dec. 2004 Lascio il mio paesello quando salgo in treno alla stazione locale, per me questo è l’inizio del viaggio. Primo viaggio in assoluto. Parto solo.

Giù lascio mia madre la persona più cara che più mi ha capito, poi lascio 1 faccia offesa, 1 viso adirato, circa 20 consigli più o meno utili, 6 raccomandazioni, 1 bel sorriso, 1 cielo invernale ed 1 clima non ancora propenso all’inverno. Dopo 10 minuti di treno, realizzo! Sono in viaggio, dentro rido, fuori un lieve sorriso ora che tutte le ultime ansie sono alla spalle, non c’è più nulla da controllare, quel che c’è nello zaino è con me il resto lo risolverò poi.

Ok! Si parte: Maerne-Mestre treno, Mestre-Milano Centrale treno, Milano Centrale-Malpensa Bus naveta,Milano-Tana aereo, Tana-Nosy Be aereo, aeroporto Nosy Be-Ambatoloaka Hotel Deuphin taxi, arrivo stravolto, mollo tutto in camera, non realizzo. Che faccio? Disfo la valigia…La stanza si riempie di sacchetti in cui ordinatamente è suddiviso l’intero bagaglio. C’è una tale confusione che mi gira la testa ancor di più, crollo sul letto schiacciato da migliaia di chilometri, ore di trasferta, sbalzi di temperatura, polvere, fatiche della mente, nuovi pensieri…Passa 1 ora e già odo lo stomaco che reclama cibo, tentenno ad uscire, improvvisamente la stanza è il mio nuovo nido, sono solo e di quel che c’è fuori non conosco nulla, ma devo uscire, devo vincere quest’ultimo blocco… Allora, la mia vacanza/viaggio in sintesi è questa 9 gg Ambatoloaka, 8 gg Diego Suarez e dintorni, 11 gg Ambatoloka.

Ambatoloka è il posto più turistico del Madagascar sentivo e leggevo, ma la mia mente aveva edificato più elevati modelli di strutture turistiche. Invece non è così, diciamo che è tutto molto pittoresco e non mi dispiace, anzi dopo qualche giorno va bene così. Ci sono molti più negozietti e servizi di quelli che si possono scorgere ad una prima passeggiata. Gli Hotel disponibili variano i prezzi tra cifre comprese tra i 40 euro ed i 10 euro. Io mi sono trovato molto bene in un Hotel a 4 minuti a piedi da Ambatoloaka, a Dar Er Salam, l’Hotel Dauphin o Chez Nary. Costo 125.000 FMg per notte, pulito, con buon ristorante, personale cortese e discreto, Nary il padrone è gentilissimo parla francese ed inglese. Non c’è l’acqua calda, ci sono poche zanzare, per due serate alla settimana due locali vicini fanno festa e c’è un po’ di baldoria in strada, ma io avevo i tappi, oppure partecipavo alla festa.

Cosa merita di essere fatto a Nosy Be? Assolutamente Nosy Iranja passeggiate più che potete sia verso il Villaggio/Hotel, come pure verso ed oltre il villaggio dei pescatori che si trova dalla parte opposta (io consiglio di dormire li una notte in tenda, informatevi ad Ambatoloaka), assolutamente Tanikely per snorkelig o immersioni ma fate anche un completo giro dell’isola troverete una bellissima spiaggia deserta, solo per voi. E’ verso sud ovest.

Da vedere la spiaggia di Andilana dove sorge il villaggio del Ventaglio, brutta struttura che stride con la bellezza della baia su cui si affaccia. Li vedrete i nostri connazionali esportati e messi a sedere su dei comodi lettini, incoscienti di sapere se realmente si trovano in Madagascar oppure catapultati in qualche spiaggia tropicale. Se volete potete andare a Mont Passot per vedere l’isola dall’alto, o attendere il tramonto ma attenzione che il buio giunge veloce e la strade sono brutte e non illuminate quindi ripartite in velocità appena sceso il sole.

Io non sono stato all’albero Sacro, non sono stato alla Riserva Naturale Lokobe (visiterò montagn d’Ambre e Ankarana), non sono stato alla distilleria dello Ylang-ylang.

Prezzi effettivi (non quelli proposti). Nosy Iranja 300.000 FMg, Tanikely 150.000 FMg, noleggio moto 125 cc per tour sull’isola,175.000 FMg + costo benzina al giorno. Ma attenzione per le escursioni ci sono anche i last minute, io mi sono presentato alla mattina per andare a Tanikely e gli ho offerto 125.000 FMg hanno accetto, direte beh per 2 euro risparmiati, no non ragionate cosi, tirate il prezzo più che potete, date sempre valore al denaro anche se per voi il cambio è strafavorevole, a volte vi costa meno fatica pagare piuttosto che trattare, ma non fatelo è importante! Capirete quando siete li.

Io poi a Nosy Be ho fatto un corso di subacquea al Centro Diving Manta, sono molto simpatici Roberto, Cinzia e gli altri del gruppo, si vede che stanno bene li e sono felici, si divertono con te a fare le immersioni. I prezzi per immersione sono di 31 euro + 5 euro noleggio attrezzature, per il corso io ho pagato 285 euro. Il mio istruttore è stato Roberto, “il piccolo”, ve lo consiglio.

Diego Suarez, AIUTOOOOO!!!! Cercherò di essere il più obiettivo possibile.

Allora io sono arrivato a Diego domenica, verso le 11. Per le strade non c’è nessuno, nelle piazze gente annoiata aspetta il trascorrere del tempo seduta all’ombra degli alberi, non parlano neppure tra loro. Lunghe strade rettilinee con negozi chiusi, polvere e sporcizia agli angoli, edifici decadenti memori di una gloria passata (il periodo in cui la città era gestita dai francesi), facce schive o ostentatamente fiere (o coglione che cazzo mi guardi così, ti senti forse inferiore? Si vero?! Ti senti inferiore e ti mostri forte!) io gli presento la mia inespressiva, vengo in pace, amico. Faccio un giretto del luogo, seguo i consigli della Lonely Planet e visito i posti più belli, belli è un eufemismo, i più importanti forse. Ahhh che bella vista sul porto le navi arrugginite ed i container…Ohh e che dire di quell’edificio sfasciato, magnifico. Ritorno intristito e ansioso all’hotel, la camera è l’unica cosa bella per fortuna che ho deciso di sganciare qualche lira in più, aria condizionata con telecomando, bella la camera da letto arredata tutta in legno, addobbata con supellettili e statuette, bagno spazioso e tutto rivestito in piastrelle, ampia terrazza che da sulla piazza così mi possa affacciare ad osservare il niente che mi accade dinanzi. Sono all’Hotel Arcadia (175.000 FMg). Beh realizzo subito che meno tempo sto a Diego meglio è, penso subito a cosa fare domani (vado a Ramena) e mi organizzo i giorni successivi voglio andare a vedere i due parchi li vicini. Vicini si fa per dire… Trovo l’agenzia che mi da fiducia “King de la Piste” si trova di fronte all’Hotel “La Posta” nella parte alta della città. Mia compagna sarà una certa Ilary, americana. La mattina prima del viaggio la incontro, avrà sui 50, scambio due parole ci piaciamo, sarà un ottima compagna di avventura ed inoltre sarà la mia “teacher” di inglese, alla fine riesco pure a fare battute ironiche in inglese e per 4 gg l’italiano non serve più. L’escursione prevede partenza alle 8:30 arrivo al parco 13.30 pranzo, escursione, escursione pre-cena con pila nella foresta, secondo giorno sveglia di buon mattino escursione fino alle 10 poi partenza per Ankarana, arrivo al parco pranziamo tardi, breve escursione. Il giorno successivo 2 escursioni, il terzo giorno escursione lunga e faticosa, quarto giorno escursione e rientro. Allora le cose che più mi hanno eccitato di questi 4 gg sono, visita ad una grotta gigante; con la pila per tutta la sua lunghezza 3-4 km, pipistrelli a portata di mano, poi dopo un lungo letto sabbioso e morbidoso si sfocia in un mare di verdi alberi, splendido, sublime, indicibile. Da qui il sentiero porta ad un’altra piccola grotta, si prosegue senza appigli o luci artificiali se non la pila. Qui spettacolo di stalagtiti, stalagmiti e formazioni calcaree, non ci credo, il mio sogno di sempre, cioè quello di vagare da solo in una grotta isolata si avvera, potrei toccare le formazioni calcaree ma rispetto al libertà che mi viene concessa, faccio fatica ad uscire…

Belle le passeggiate per la foresta pluviale, spendida la flora, piante strane, alberi enormi, e vegetazione fitta, fittissima, oppsss attenzione alle sanguisughe nelle zone più umide! Ma tranquilli se vi spillano un po’ di sangue. La “puntura” rimane meno tempo di quella di una zanzara e non da nessun prurito, neppure la sentite, garantisco io. Qualche lemure, i primi della mia vita e molti camaleonti. Sarà per la fatica ma l’escursione ai “Grand Tsingy” e “Lac Vert” ma non ha lasciato appagato, il caldo è sfiancante, sudorazione profusa e spossatezza. Bello un tratto di fiume e certi uccelli coloratissimi. La “Grotta dei Pipistrelli” è un gran cazzata, faticosa, ma non troppo, da raggiungere. Si entra è c’è un odore di sterco incredibile, ci sono migliaia di pipistrelli appesi e un gran sbatter d’ali, vi piace? Andateci. Molto meglio il sentiero che porta ad essa si attraversano vari tipi di vegetazione. Ci sarebbe piaciuto andare a vedere i canion (come si scrive?) con i coccodrilli ma i fiumi erano scarichi d’acqua e niente…

Nella strade del ritorno per Diego se avete tempo, oppure prendetevelo andate a vedere i Tsingy rossi, l’imbocco della strada è sulla destra, per me sono stupendi, ma aimè solo in foto! La cosa che mi ha sorpreso di questa escursione è stata la scarsa presenza di varietà animali, sopra tutto di mammiferi. Ah dimenticavo, alla sera al campo base, i pipistrelli escono dalla grotta per andare a caccia d’insetti, molto suggestivo vedere queste nuvole nere che a sciami si diradano nell’aria, stampandosi da un lato sul rosso del tramonto che come una drappo strappato gioca con le sfumature, dall’altro su di un cielo blu col buco bianco della luna piena. E poi si cena malgascio, all’aria aperta, un goccio di rum, una sigaretta da solo su un cielo da favola e si dorme profondamente perché proprio stanchi e ci si sveglia presto la mattina tra un coro di uccelli, ci si alza assieme al levare del sole.

Costo totale dell’escursione, compreso di tutto, autista-guida, più cuoca, macchina, benzina, 2.160.000 FMg. A persona.

Nei di dintorni di Diego vi consiglio la spiaggia di Ramena, a me personalmente è piaciuta, altri ne sono rimasti delusi, verificate di persona e fate una passeggiata fino al promontorio verso il faro, dove vedrete i cannoni attraverso i quali i francesi tenevano a bada la baia che ospita il porto di Diego. Dormite qui 1 o 2 notti se vi piace, io mi sono trovato benissimo all’Hotel “Palm Beach” da 110.000 FMg, gestito da un signore francese, cortese lui e la sua compagna una sempre sorridente ragazza malgascia, ottimo il cuoco un ragazzo che conosce 4 lingue (e fa il cuoco!!!!), camere piccole ma coccole e pulitissimo anche il bagno in comune, c’ero solo io in tutto l’Hotel! Da qui potete andare o a “mer emeraude” o “baia de Sakalava”. Io vi parlo di “mer emeraude”. Attraverso un stretto e basso passaggio tra un promontorio ed un’isola (chiedete bene l’orario della marea per fare questo passaggio o rimarrete incagliati) si accede ad una grande baia macchiata da banchi di alghe scure su un mare, da 2 a 3 metri di profondità, che contiene tutte le sfumature del verde, è stupendo e molto ampio, tutta la baia è circondata dalla terraferma da un lato e dall’altro da piccoli isolotti vicini l’uno all’altro, in fondo una striscia bianca indica il limite della barriera corallina, dove le alte e possenti le onde dell’Indiano ci sbattono contro lasciando che un lieve fragore giunga alle orecchie, rumore che nel silenzio della piroga spinta solo dal vento invitano lo sguardo a proseguire oltre, verso l’infinito oltre all’orizzonte, lontanissimo, fino al fermarsi sulle coste dell’Indonesia e dell’Australia. Ricorderò per molto quel rumore e la libertà che ho respirato profondamente in quel momento, come se io stesso fossi il vento e l’aria che mi entravano nei polmoni, libera dalla forme e dal peso. Beh, scesi dalla piroga fate voi in base al vostro spirito di iniziativa e all’audacia di cui disponete. Io ho passeggiato sulla barriera corallina, badando bene a dove mettevo i piedi e come su di un prato scorgevo le forme i colori e gli ospiti. Opss che biscione, forse una murena? ma così chiara, noo, opps un grosso riccio se ci metto il piede son fottuto per giorni, e quella roba deforme colorata, ma cosa sono gli occhi quelle due cose. Ohhh e dentro quella conchiglia hanno trovato posto delle alghe nere, arancioni, verdi e poi come sono disposte…Ma cos’è un quadro astratto? Aspetto di vedere la foto! Mi sono avvicinato il più possibile al limite della barriera, ora taglio a destra sempre sopra di essa badando a non cadere, mi sarei fottuto mani piedi gomiti e ginocchia oltre alla macchina fotografica e a quello che ho nello zaino. Mi chiedo sa sto rischiando un po’ troppo, sono solo e lontano…Ma è troppo eccitante proseguo con cautela, “non mi accadrà nulla”, me ne convinco e così sarà. Raggiungo la lingua di sabbia e seguo la costa, voglio trovare un punto per immergermi, li quel fungo di roccia va bene. Indosso maschera e tubo. Metto a difficoltà il corpo in acqua, le onde mi spingono contro le rocce, nuoto con vigore e mi trovo nell’acqua un po’ più profonda aggiro la base del fungo eeeee…Patapam…Sono in televisione, superquark senza musica e commento di Piero Angela. Non conto le varietà dei coralli, i loro colori, le loro forme. Anemoni ampi come pneumatici, strane forme filamentose trasparenti e pesci, pesci, pesci piccoli coloratissimi, medi a branchi di 30 unità ciascuno, branchi scuri che si mescolano con altri colorati, c’è troppo da vedere, cerco di ancorarmi ad un corallo, la corrente spinge forte e l’acqua è fredda.

E’ durato poco ma forse è stata la cosa più incredibile che ho visto! Davvero ho creduto di essere in televisione; qui come in altre due occasione del viaggio, nella grotta calcarea, e a Tanikely durante un’immersione, quando un branco di centinaio di barracuda ci ruotava tutto attorno, creando un cilindro alto sui 15 metri e diametro 30 metri, solo il blu del mare su cui brillavano argentei e allungati i corpi di questi pescioni.

Queste che ho raccontato sono le cose salienti e che possono interessare ai più, poi ci stanno tutte le cose che personalmente mi hanno colpito, positivamente e negativamente. Ho conosciuto molte persone (viaggiando solo è obbligatorio), da chi va in Madagascar solo per scopare e mangiare, a chi ha delle attività da anni, poi c’è chi sta provando a fare qualcosa, poi ho conosciuto due ragazze americane, che hanno imparato il malgascio (loro insegnano l’inglese ai malgasci) ad una ho chiesto, ma tu, che capisci la loro lingua, e senti cosa dicono alle tue spalle mi dici cosa pensano dei wasa? Per loro lo straniero, questo almeno a Nosy Be, è un bel salvadanaio da cui attingere danaro il più possibile, non ci sono rapporti umani veri, dietro ad un sorriso a ad una gentilezza c’è sempre l’interesse per il tuo danaro. Al che mi sono messo ad osservare meglio varie situazioni ed anche per me è cosi. Dammi una Coca (senza PERPIACERE mi offri una Coca) solo se per esempio ti dei fermato a parlare con uno o con una per 5 minuti, la stessa cosa se chiedi una informazione, o se hai bisogno assoluto di una cosa ecco che il prezzo lievità in base alla tua esigenza. Dammi dammi dammi a volte anche senza motivo solo perché gli va di chiedertelo. Dopo un paio di “Alè”, ovvero il loro modo per scacciare i cani, capiscono che da te non avranno nulla per nulla, allora cambiano bersaglio, perché se cominci con uno poi si passano la notizia. Ecco perché i francesi o gli italiani residenti hanno i loro gruppetti, non è possibile l’integrazione.

Quante cose avrei ancora da dire, ma non partite troppo informati scoprirete li ciò che vorrete vedere. Solo un consiglio che Sergio mi ha dato all’aeroporto e che mi ripetevo sempre nella mente, “In Madagascar va tutto bene e sarà una bella vacanza se non ti accadono inconvenienti!”. Lasciate perdere la tentazione di assaggiare macedonie o preparati in cui c’è l’acqua non bollita, 1-2 gg al bagno non merito l’appagamento del palato. Io ho prestato molta attenzione ai piedi, piccoli tagli, vesciche, abrasioni, sbucciature sono da evitare in quanto i piedi sono in contatto con il terreno e la polvere, medicatevi spesso e con cura, proteggete le bene le parti esposte a possibili virus. Una cosa che non vi dice nessuno è di fare attenzione ai mokafù. 3 volte più piccoli di una zanzara si trovano sulla battigia, fanno le tane nei buchi dei granchi, fanno punture che portano prurito per giorni, non vi grattate, è peggio, se volete provate su di una puntura e vedete. Non c’è difesa, se non l’olio di cocco, che in compenso vi ustiona, cercate una zona lontana dalla loro presenza, diversamente controllatevi che non vi stiano pungendo. Il Lariam (profilassi antimalarica) io l’ho preso per 3 volte poi ho smesso. Più di una persona mi ha detto che fa molto male al fegato, che in Inghilterra è stato bandito da 15 anni. In Italia è mutuabile (a discapito di un altro farmaco che non ricordo il nome, costa 40 euro e non ha nessun effetto collaterale inizia con “M” mi sembra) e quindi lo Stato per rapporti con la casa farmaceutica che lo produce e ce lo propina. Gli italiani che vivono li, non prendono nessuna precauzione (dovrebbero prendere Lariam per tutta la vita?), se prendono la malaria la curano li con delle pastiglie efficacissime. Queste che vi dico mi assicurano essere delle buone medicine che potete acquistare li per vari malanni. NIVANCHIN per la malaria, PALUDRIN è una puntura contro la malaria ma solo per in casi gravi, COLICALM per la dissenteria. Per i mokafù mi consigliano VEGEBON deve essere una pomata, io non l’ho presa ma voi fatelo.

Buon viaggio e buon divertimento.

Pierpaolo – Email:ppovelato@yahoo.It



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