Venezia al 100% naturale
C’è ancora tanta neve fuori. Neve annunciata ed arrivata puntuale come non mai. Inutile dire che si gela… Meglio ritirarsi al caldo e fare un resoconto di questa mia vacanza in laguna, breve ma intensa.Ritornare a rivedere la bellezza di Venezia è sempre un piacere. Per gli occhi, per lo spirito. Io ritorno spesso per amore, anche se ogni volta è una delusione ulteriore che si aggiunge a quanto già conosco. Venezia non c’è più.Si, Rialto è sempre lì, anche il Palazzo Ducale e adesso anche il neo ponte di Calatrava. Sembra un paradoso ma è la pura verità. Certo fisicamente è lì, adagiata sulla laguna ma ormai la sua anima è altrove. Ho trascorso qui gli anni dell’università. Quanti anni a Ca’ Foscari, dentro le sue aule, i suoi dipartimenti, le mense. Che tempi! La città, la conosco benissimo. Mi muovo ad occhi chiusi nei suoi labirinti. Noto a malincuore che molto, moltissimo è cambiato. A cominciare dai suoi abitanti. Se si percorre Strada Nova s’incontrano solo anziani con al seguito giovani badanti, spesso bionde e aitanti. Nelle ore di punta eserciti di persone vanno di corsa verso la stazione. Per raggiungere chi Mogliano, chi Preganzial, chi Treviso. La gente fugge via e ritorna solo per i propri impegni di lavoro. Si abita altrove. È un’amara constatazione che condivido con qualche amico che ancora sopravvive in questa città ormai ombra di se stessa. Ci s’incontra ancora a Santa Margherita, un campo ancora molto vivo ma pieno di ”sbarbai” per il rito dello spritz che per chi è ancora fin troppo giovane e non ha niente da fare può durare ore. Tutti i ristoranti attorno al Campo sono in mano a stranieri. Vado verso San Pantalon. Ricordo che fino ad alcuni anni fa c’erano delle belle e buone osterie. Si ci sono ancora. Cucina veneziana. Gestione e cuochi mediorientali. Mi chiedo: Ma dove sono i veneziani? Amareggiato fuggo altrove. Mi rifuggio dentro le Gallerie dell’ Accademia. Dorsoduro 1050. Ingresso 6,50€. Ritrovo Carpaccio, Giorgione, l’antica bellezza della città che non c’è più. Arrivo poi fino alla Punta della Dogana. Visito la Collezione d’arte contemporanea di Francois Pinault ( Dorsoduro 2, ingresso €20 con la visita anche a Palazzo Grassi a San Samuele 3231). Aggiungo bellezza ad altra bellezza. Dalla Punta della Dogana, il colpo d’occhio sulla città è davvero mozzafiato. San Marco quasi di fronte, i giardinetti reali. A destra San Giorgio con il suo campanile e a seguire le Zitelle, la chiesa del Redentore. Visito anche lo Spazio Vedova, ai Magazzini del Sale alle Zattere (Dorsoduro266, ingresso €10). Uscendo sento parlare una babilonia di lingue, tutte tranne l’italiano e il veneziano. Ma il venexian dove xè?Alla fermata della Salute una Siora in vena ”de far do ciacoe” (di scambiare due parole) mi dice: Semo tutti veci ormai noialtri. I xe tutti scappai via. Chi a Zelarin, chi a Scorzè, chi a Mojan.. Cioè Mogliano. Non xe pol viver più cussi!!! (Ormai noi siamo tutti vecchi. Scappano via tutti. Chi a Zelarino, chi a Scorzè, chi a Mogliano, tutti comuni della terraferma. Non si può più vivere così!!!) Nessuno affitta. O megio, tutti affittano a foresti per ciappar schei (O meglio, tutti affittano a stranieri per prendere più soldi). Pensa che a mea vissina gha na casa voda, cosa digo? 3 appartamenti vodi tutti par ea e so mario ormai veci, senza fioi e soli como do cani. (Pensa che la mia vicina ha una casa vuota, cosa dico? 3 appartamenti vuoti tutti per lei e suo marito ormai vecchi, senza figli e soli come due cani). Non vendono e non affittano. Fanno tutti cosi i pochi superstiti. E sfratti a manetta. Questa xè Venexia, altro che Prada e Gucci a San Moisè. Concordo educatamente. Sono tutte realtà che conosco. Qui trovi casa a prezzi ”umani” solo se sei non residente o giapponese. Così ti affittano a peso d’oro! Chi puó cerca di trarre il proprio profitto, affittando camere in nero agli studenti e per non meno di 500 euro per una singola.. E molti che risultano qui residenti in reatà abitano stabilmente altrove. Qui hanno la seconda, la terza o quarta casa. Residenti fittizi per pagare meno tasse!!! La signora continuerebbe all’infinito la conversazione. Saluto gentilmente e mi rituffo nel labirinto urbano. Ho bisogno di uno spuntino veloce. Ho già in mente dove andare: Rialto. Mangio dei buonissimi tramezzini granchio e rucola. 1.50 € ciascuno. Buonissimi. Il baretto, credo si chiami Bar Aperol ( per noi tutti era semplicemente “el bar de Rialto”), è frequentatissimo dai gondolieri ed è rimasto tale e quale negli anni. Ai tempi dell’università, al ritorno da feste e festini si passava di quà per prendere i primi croissant appena sfornati alle 5 di mattina. Vedo che resiste. Bene, almeno questo! Ma molte cose sono cambiate o sparite del tutto. Ruga Giuffa che da Santa Maria Formosa conduce alla chiesa dei Greci, una chiesa di rito ortodosso davvero bellissima, è ormai colonizzata dai cinesi. Anche qui, bar e baretti con cucina tipica veneziana e gestione e cuochi cinesi! Mi scappa da ridere. Nei dintorni un buon kebab si trova dalle parti di Campo Santa Maria Formosa, esattamente in fondo a Calle Lunga Santa Maria Formosa, la calle accanto all’Hotel Scandinavia. Buonissimo e per soli 3.50 €!Tante le cose da poter fare e vedere anche in pochi giorni. Se si vuole evitare di sperperare denaro inutilmente basta non prendere i vaporetti, a meno che non si voglia visitare le isole. Un biglietto per una corsa singola costa ben 6.50 €, anche se si rimane a bordo per pochi minuti. Va ben tutto! Ma il turista non va spennato! Se proprio si deve prenderene uno, consiglio il biglietto turistico che costa 18 € ed è valido 12h. Esistono anche altre opzioni per 24h e così via.
Cosa fare la sera? Per adesso fuori si gela. Non c’è anima viva in giro e ci saranno parecchi gradi sotto zero. Beh, la vita notturna è più o meno uguale a zero. In Strada Nova, Cannaregio 3662, c’è il Lounge Dinner Disco aperto dalle 18 alle 2. Okay per un drink, ma non aspettatevi tutto questo movimento. La new entry è l’Hard Rock Cafè in Bacino Orseolo. Poi la scelta spazia tra bacari e bacaretti che fortunatamente sopravvivono. C’è una vera e propria concentrazione subito dopo il Ponte di Rialto, in zona Erbaria, tra l’antica Chiesa di San Giacometto e la zona del mercato che vale una visita al mattino. L’ora dello spritz è affollatissima da queste parti. Provare per credere. Meglio non sedersi. Il prezzo del drink raddoppia se ci si siede ad un tavolo! Una buona pizza? In Salizada San Lio, tra Rialto e San Marco al Marco Polo, pizza, birra + caffè 20 €. Sempre in zona ho trovato per 60 € una double room in un due stelle semplice ma dignitoso. Camera con vista e ben riscaldata. Alla stazione Santa Lucia informatevi presso gli uffici del “Venezia-Si”. Dite il vostro budget di spesa e sestriere dove volete alloggiare. In tempo reale vi propongono la camera al prezzo che fa per voi. Richiedono una caparra, un 10% circa del prezzo della camera. Inutile dire che questi prezzi sono assolutamente inestistenti in occasione delle festivitá, o in periodi particolarmente “hot” per mostre, eventi…Con l’aria di Capodanno che incalza si palesa in giro l’idea di una “specie di disco” in campo San Polo. Vi assicuro per esperienza, avendo sperimentato in passato cose simili, che si tratta di pura “miseria”. Vi ritroverete con un bicchiere di vin brulè in mano e vi chiederete, dopo aver sborsato minimo 25 €, cosa ci faccio qui? Peggio se siete in compagnia della vostra morosa. Pur di attrarre gente non si sa cosa inventarsi! Altra patacca megagalattica “il bacio + brindisi collettivo” che si ripeterà in Piazza San Marco al freddo e al gelo, con il Dj di turno che, se finisce bene, continuerà a ripetervi: Are you ready? Ma pronti per cosa? Se non ci credete, provatelo almeno un’anno. Vedrete che brividi e raffreddori la sera stessa e il giorno dopo!!! Domani prima della partenza una sosta al Ghetto Ebraico, non lontano dal Ponte delle Guglie e se è aperto un buon caffè all’antica torrefazione “De marchi”, una tipica bottega dove è possibile degustare il più buon caffè di Venezia.
Auguri a tutti per le prossime festività!!!