Veleggiando per le Cicladi

Due settimane in barca a vela alla scoperta delle Cicladi: Kithnos, Milos, Folegandros, Paros, Andiparos e Mikonos...
Scritto da: telly81
veleggiando per le cicladi
Partenza il: 06/08/2010
Ritorno il: 22/08/2010
Viaggiatori: 7
Spesa: 2000 €
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Premessa Come sono arrivata ad organizzare questa vacanza e a prendere questo treno che mi porterà ad Ancona e poi da lì in Grecia non lo so nemmeno io. Quasi trentanni e per la prima volta un viaggio da sola con persone totalmente sconosciute. Chi l’avrebbe mai detto? Ma dopo un anno difficile avevo bisogno di questo: di staccare, di non vedere alcuna faccia nota. Solo sole, mare e relax. Con questo stato d’animo mi appresto a partire per due settimana in barca a vela in Grecia, con un gruppo di ragazzi “conosciuti” tramite la bacheca di Turistipercaso, contattati solo 2 giorni fa…oltre tutto ho deciso cosa avrei fatto quest’estate solo 48 ore prima di partire! 6 agosto 2010 È arrivato il grande giorno: con una strana sensazione addosso prendo il regionale Faenza-Ancona dove incontro Francesco, l’unica persona con cui finora ho intrattenuto un minimo di conversazione, seppur telefonica o tramite mail. La prima impressione è fortunamente positiva…Arriviamo ad Ancona, taxi fino al porto, cambio biglietti (esperienza estenuante perché c’è una coda pazzesca) e finalmente alle 16.30, con un’ora di ritardo, partiamo. Nel frattempo ho conosciuto un’altra parte del gruppo: Monica, Carolina e Piero ed anche con loro mi trovo subito bene. E così cominciamo questo lungo viaggio che in 21 ore ci porterà a Patrasso. 7 agosto 2010 Il viaggio è stato davvero interminabile, non me lo ricordavo così lungo (forse perché la volta scorsa avevo viaggiato con la formula del camper on board che permette di riposarsi molto meglio), ma finalmente il sabato pomeriggio siamo a Patrasso. Pullman fino ad Atene (€ 17,30), taxi fino a Marina Alimos e finalmente ecco la nostra barca, una Jeannau Sun Odissey 43. Sistemiamo tutto (nel frattempo sono arrivati anche Enrico ed Alice ed il gruppo è al completo) e passiamo la prima serata nel porto chiacchierando e conoscendoci un po’, finchè il sonno non ha la meglio. 8 agosto 2010 Stamani, domenica, siamo pronti a partire. Prima tappa Capo Sounio, dove finalmente facciamo il primo bagno greco. Dopo un viaggio così lungo è stata la giusta ricompensa! E poi la location era di tutto rispetto…proprio sotto le rovine del tempio di Sounio! Nel pomeriggio ripartiamo per far tappa nella prima delle isole Cicladi che visiteremo, Kithnos. Ormeggiamo in rada, bagno al tramonto e poi cena in barca allietata da un ottimo prosecco (i miei compagni di viaggio, da buoni veneti, hanno portato 7 casse di vino!). Dopo cena a chiacchierare sotto un cielo così stellato che mai avevo visto prima. 9 agosto 2010 Oggi giornata di relax a Kithnos. I ritmi della barca sono bellissimi: alzarsi, mettersi il costume e come prima cosa della giornata buttarsi in mare, quando il sole del mattino è ancora basso. Non smetterei mai di guardare il mare: ad ogni ora scopri colori diversi, sfumature differenti: una scoperta continua. Dopo il primo bagno, colazione e poi si alternano bagni di sole, lunghe nuotate ed un sorso di prosecco. Nel pomeriggio nuoto fino alla spiaggia che in realtà è un istmo di sabbia che collega un promontorio alla terraferma che mi ricorda tanto Elafonissos. Stasera cena al ristorante, ma per arrivarci viviamo una scena comica: in sette con il tender a remi (nel frattempo il motore del tender si era rotto), in mezzo al mare con un buio totale rischiarato solo dalle stelle. Che scena comica e a tratti irreale! Ottima cena a base di insalata greca e carne (138 € in sette). 10 agosto 2010 Oggi la giornata inizia molto presto, almeno per qualcuno, perché c’è in programma la navigazione notturna. Alle 3 per i nostri skipper suona la sveglia e partiamo, accompagati dal mare un po’ mosso, per Milos. Io alle 6 mi sento soffocare dal caldo in cabina e mi alzo, anche se il sonno poi mi accompagnerà per tutta la giornata. Questa levataccia è stata comunque ampiamente ripagata perché vedo sorgere il sole e di nuovo lo spettacolo della natura mi sorprende per la sua bellezza. In mattinata arriviamo a Milos: ci fermiamo per un bagno di fronte a Sarakiniko, una delle baie più belle dell’isola, ma il mare molto mosso fa sì che dopo poco dobbiamo spostarci. E finalmente arriva il momento della nostra prima veleggiata seria. Che bello, mi è piaciuto un sacco e i ragazzi sono stati molto bravi! Ci fermiamo in una baia vicino alla località di Empourio e ci rilassiamo un po’. Finalmente oggi scopro cosa significa vedere le cose sotto un’altra prospettiva: è diverso vedere le cose “dal mare” quando invece si è abituati a vederle “da terra”. Nuoto fino a riva dove c’è una spiaggetta deserta ed una chiesetta bianca: mi sembrava di essere sul set di Mediterraneo. Non ho veramente parole per descrivere la bellezza di certi luoghi. Nel pomeriggio ripartiamo ed ormeggiamo al porto di Adamas. Finalmente ecco le Cicladi che mi aspettavo: case bianche, porte e finestre blu. Per cena, per festeggiare adeguatamente il copleanno di Francesco, andiamo a Plaka, che è il paese più grande dell’isola, situato in alto sulla collina. Senza dubbio è molto carino, anche se ovviamente molto turistico. Autobus per Adamas e a letto. 11 agosto 2010 Stamani, dopo una colazione a base di yogurt ad un bar del porto di Adamas, ripartiamo alla volta di Kleftiko, una delle località più note dell’isola di Milos, raggiungibile solo dal mare. Lo scenario è fantastico: una scogliera a picco sul mare ed un mare di un azzurro intenso. Purtroppo il tempo passa alla svelta e dopo un po’ dobbiamo ripartire per trovare una sistemazione per la notte. Anche questa volta ormeggiamo in rada, in una bellissima baia di un isolotto di fronte a Milos. Serata in barca allietata da musica e rum. 12 agosto 2010 Oggi nuova tappa: Folegandros, citata dalla Lonely Planet come una delle isole più belle delle Cicladi. E per quanto ho avuto modo di vedere finora non si sbaglia. Ormeggiamo ad Ormos Vathi e da lì con l’autobus andiamo ad Hora, il capoluogo dell’isola, un posto assolutamente carinissimo. Case bianche, porte e finestre blu, bouganville e fiori di ibisco….un luogo delizioso. In cima al paese, sulla vetta della collina, c’è una chiesetta da cui possiamo ammirare il tramonto: giuro che avrei voluto che quel momento non finisse mai. Ceniamo ad un ristorantino nella piazza del paese dove mi gusto una buonissima moussaka (102 € in sette). A questo punto sarebbe meglio tralasciare come si conclude la nostra serata, perché sbagliamo autobus e alla fine rimaniamo bloccati ad Hora, senza pullman per rientrare e senza taxi (ce n’è uno in tutta l’isola ed è prenotato). Non ci rimane che tornare a piedi per circa 4 km, lungo una strada senza marciapiede. Alla fine anche questo sarà uno dei ricordi di questa vacanza da rivivere con il sorriso sulle labbra. Cerchiamo di cogliere anche i lati positivi: vedo un numero incredibile di stelle cadenti…non mi ricordavo che il cielo potesse essere così bello. Ma in questa vacanza sto davvero riscoprendo quanto la natura possa essere bella: il mare, il sole, il cielo e le stelle. 13 agosto 2010 Stamani ripartiamo da Folegandros e la nostra prossima tappa è l’isola di Andiparos. Ormeggiamo in rada davanti all’isolotto di Despotiko e ci facciamo una bella nuotata. Andiamo a “spiaggiarci” sull’isolotto di Despotiko dove c’è la tipica chiesetta greca bianca e blu. La sera facciamo la solita figura dei profughi andando a remi fino a riva dove ceniamo in compagnia di Jacovh e Charlotte, due amici di Enrico. 14 agosto 2010 Mattina di relax nella rada di Andiparos dove anche oggi ci raggiungono gli amici di Enrico. Nel pomeriggio ripartiamo ed andiamo ad ormeggiare a Paros, nella marina di Parokia, tipico paese greco, con il tipico “kastro” fatto da un intrico di stradine e vicoletti pieni di casette bianche. Per cena andiamo in un bel ristorante, con cucina molto ricercata e prezzi un bel po’ al di sopra degli standard greci. Dopo cena ci spostiamo a Naussa, perché le compagne di viaggio reclamano una serata in discoteca. Quindi long drink in un locale e poi a ballare, in un posto carino ma con musica pessima. In ogni modo troviamo il modo di fare le 5 di mattina! Ops, tra l’altro io sono riuscita a ritagliarmi uno spazio per mangiare il dolce tipico dell’isola: delle frittelle con sopra la nutella…buonissime! 15 agosto 2010 E arriviamo a Ferragosto…il giorno che di questa vacanza sicuramente mi rimarrà più impresso. Ci alziamo con molta calma, colazione e poi, dopo mezzogiorno, ripartiamo alla volta di Mikonos. Solo che le condizioni meteo non sono delle migliori e soprattutto peggiorano a vista d’occhio. Fatto sta che una navigazione di circa tre ore si trasforma in un’agonia di oltre otto ore! Mare forze sette, onde di quattro metri e vento a 60 nodi…giuro che ho avuto veramente paura e la situazione era abbastanza pericolosa. Tra le altre cose abbiamo perso il tender perché si è rotta la cima che lo teneva ed era troppo pericolo ed impensabile tentare di recuperarlo. Poi il fiocco è stato cazzato male e non riuscivamo più a manovrarlo…insomma, non sono state delle belle ore, con l’acqua che arrivava da ogni parte e la barca inclinata di non so quanti gradi. Alla fine però siamo riusciti ad arrivare a Mikonos ed abbiamo ormeggiato in una rada. Cena in un clima surreale, tutti silenziosi e distrutti sia fisicamernte che mentalmente. Ed infatti finito di cenare siamo andati tutti a dormire ed io mi sono dovuta arrangiare un po’ perché la mia cabina era invasa di acqua visto che l’osteriggio si era aperto. 16 agosto 2010 I postumi della giornata di ieri si fanno ancora sentire…il clima continua ad essere un po’ particolare, forse perché a mente fredda tutti ripensiamo al pericolo che abbiamo corso e di come alla fine tutto sia concluso comunque bene. Stamani ci spostiamo alla marina di Mikonos e mi sembra che tutti non vedano l’ora di mettere piede sulla terraferma. Il programma è quello di rimanere due giorni a Mikonos, quindi ci diamo da fare per trovare gli scooter da noleggiare solo che nel rent vicino al porto i motorini sono disponibili solo dal pomeriggio, quindi ci facciamo accompagnare dal noleggiatore alla spiaggia di Agios Stefanos e verrà a riprenderci non appena gli scooter saranno disponibili. Però dopo 10 giorni di vita in barca stare sdraiati in spiaggia a prendere il sole non è poi così comodo, con la sabbia che ti entra da ogni parte! Alle 18 finalmente recuperiamo i motorini: non mi pare vero, mi danno il Typhoon con il quale girerò due giorni per l’isola senza casco! Un salto nel passato..un ritorno ai miei 16 anni! Preso il motorino andiamo a vedere il tramonto ad Agrari Beach, poi aperitivo in spiaggia e ritorno alla barca dove ci cambiamo e usciamo per cena. Dopo passeggiata per Mikonos e tra una cosa e l’altra andiamo a letto che sono quasi le 4! Si vede che siamo arrivati alla fase “mondana” della vacanza! 17 agosto 2010 Oggi intera giornata a Mikonos. La destinazione iniziale è la spiaggia di Elia, ma io, Alice e Franz sbagliamo strada e facciamo un bellissimo giro tra baie e spiage stupende. Arrivati in spiaggia prendiamo lettino ed ombrellone (16 € per 2 lettini ed ombrellone) e ci godiamo una giornata di relax. Nel frattempo però ci concediamo anche il lusso di un pranzo di pesce in un bel ristorante vista mare. Verso le 18 seconda tappa della giornata: Paradise Beach, la discoteca in spiaggia più famosa e “tamarra” dell’isola. Alla fine saranno tre ore di alcool e balli sui tavoli…anche in questa circostanza mi sembra di essere tornata indietro di un bel po’ di anni! 18 agosto 2010 Stamani riconsegniamo i motorini e a malincuore lasciamo l’isola. In effetti Mikonos è conosciuta per essere l’isola dei gay, l’isola dello sballo, l’isola in cui ci sono solo italiani…tutto vero, però non è solo questo. Anzi, secondo me offre il giusto compromesso per chi vuole divertirsi senza rinunciare ad un mare da favola e a spiagge da sogno. La nostra prossima tappa è di nuovo Kithnos: cominciamo infatti a risalire, per essere ad Atene venerdì. Durante la navigazione incontriamo una barca a vela francese che ci chiede aiuto perché ha vela e timone rotti. Alla fine li traineremo per oltre due ore e questi nemmeno ci hanno ringraziato. Che gente maleducata c’è in giro! Ed io che pensavo che almeno in mare un po’ di etica esistesse! Comunque li lasciamo in una baia di Syros e ne approfittiamo per fare un bel bagno in uno scenario fantastico. Nel pomeriggio arriviamo a Kithnos, dove avevamo già dormito all’inizio del viaggio. Cena in barca, due chiacchiere e a letto. Come al solito fa da cornice uno splendido cielo stellato. 19 agosto 2010 Stamani ci rilassiamo a Kithnos e per me sarà il giorno delle grandi nuotate perché appena sveglia mi butto in mare e nuoto da sola. Poi più tardi vado a riva con Franz e saliamo a piedi fino in cima al promontorio dove c’è la classica chiesetta e soprattutto uno splendido panorama. Riscendiamo e di nuovo una bella nuotata fino alla barca, per poi scoprire che si è deciso di andare a pranzo alla taverna sulla spiaggia in cui siamo già stati all’andata, quindi di nuovo a nuoto fino a riva, pranzo a base di insalata greca e poi con la pancia piena di nuovo in barca. Ripartiamo con destinazione Capo Sounio e anche qui ci siamo già fermati all’andata. Giusto il tempo di ormeggiare e ci buttiamo in acqua nuotando fino a riva: io, Franz, Alice, Carolina ed Enrico vogliamo andare a vedere il tempio. E qui si potrebbe aprire un capitolo sulla situazione che si è creata: non ci vogliono far entrare perché siamo in costume. Da un lato potrei anche capirlo, ma alla fine non è un luogo di culto e poi è praticamente sulla spiaggia! Alla fine, anche se a turno, riusciamo ad entrare tutti tranne Franz (due magliette ce le avevamo, anche se secondo le guardie troppo corte!). Al di là delle scene per entrare, ne vale davvero la pena, perché il tempio di Poseidone è molto bello e poi l’ubicazione è davvero scenografica. Torniamo a nuoto in barca con il sole che ormai è tramontato. Oggi ho veramente nuotato tantissimo…meno male, con tutto quello che si mangia (e si beve!). Cena, di nuovo a chiacchierare nel pozzetto e poi a nanna. Ah, dimenticavo: con tutta questa compagnia di veneti ho imparato a fare lo spritz!!! 20 agosto 2010 Ultimo vero giorno di vacanza perché da domani comincerà il lungo viaggio di ritorno. Per prima cosa la notte è stata un incubo: un caldo pazzesco! Ho vagato per la barca per un bel po’ per poi ritrovarmi a dormire fuori (ma in compagnia, perché Alice e Carolina avevano avuto la mia stessa idea!). Poi mi sono alzata e non stavo bene: mal di gola, mal di testa e forse anche un po’ di febbre. Mentre gli altri sono andati a nuoto a riva, io sono rimasta in barca per vedere se mi passavano i miei malanni, ma starò scombussolata per tutto il giorno. All’ora di pranzo ripartiamo e nel pomeriggio siamo ad Atene (e durante le naviagazione scorgiamo anche la sagoma di alcuni delfini!). Facciamo il check out della barca, poi ci prepariamo ed andiamo ad Atene. Ci accordiamo per due taxi che ci scarrozzeranno tutta la sera per 50 euro cadauno. Prima tappa Acropoli, dove io decido di non entrare perché ci sono già stata due volte, è tardi e non sono così in forma. Si prosegue con stadio olimpico, palazzo reale e poi il taxista ci accompagna in un quartiere carinissimo per fare l’aperitivo con una fantastica vista sull’Acropoli illuminata. Dopo ci porta a cena in un locale di sua conoscenza in cui facciamo una mega mangiata di pesce e poi torniamo alla Marina, dove ci sono vari localini carini e ci fermiamo a bere l’ultimo cocktail. Rientriamo in barca, sistemiamo un po’ di cose ed andiamo a letto. 21 agosto 2010 Che giornata lunga! Stamani lasciamo la barca e poi gironzoliamo fintanto che non partiamo per Patrasso. Io torno di nuovo in pullman e già quelle tre ore di viaggio sono interminabili, poi ci dobbiamo aggiungere tutte le ore di traghetto! Comunque per me oggi non è stata una giornata facile. Ero molto malinconica ed hanno iniziato a riaffiorare mille pensieri, tanti ricordi e tanta confusione in testa. Alla fine questa vacanza mi ha consentito davvero di staccare per un pò; anche solo passare due settimane con persone del tutto sconosciute mi ha aiutato a lasciare in un angolino la mia vita di tutti i giorni. Invece oggi sono riaffiorati tutti i pensieri degli ultimi mesi perché sono consapevole che da domani tornerò alla vita di sempre con tutto ciò che ne consegue. Ho quasi 30 anni e non so cosa voglio, non so cosa succederà nel mio futuro e questa sensazione mi angoscia un po’. Oggi non avrei voluto pensarci, avrei preferito rimandare i problemi a dopodomani, ma tanto non riesco a comandare al mio cuore, quindi oggi salire sul traghetto e salutare la Grecia è stato più difficile di quanto pensassi. 22 agosto 2010 Ed è arrivato anche il giorno del rientro. Il viaggio è stato interminabile; anche all’andata è stato lungo, ma l’entusiasmo per l’inizo della vacanza era contagioso e faceva affrontare il viaggio con uno spirito più positivo. Alla fine siamo arrivati ad Ancona con un’ora di ritardo e dopo un veloce saluto ai miei compagni di avventura ho preso l’autobus per andare in stazione e da lì treno per Faenza dove c’era papà ad aspettarmi. Ancora un po’ di strada e davanti a me ritrovo la porta di casa. CONCLUSIONI Alla fine questa vacanza è giunta al termine e da scrivere ci sarebbe tanto…non solo sui luoghi visitati, ma anche sull’esperienza della barca a vela, sui compagni di viaggio, sul fatto che questa è stata la mia prima vacanza da sola. Da dove cominciare? Partiamo dai luoghi. Che abbia un debole per la Grecia è un dato di fatto, ed anche questa volta non mi ha deluso. Anzi, le isole visitate mi hanno affascinato tantissimo, a partire da Milos, passando per Folegandros, per arrivare a Mikonos. Il paesaggio brullo con le tipiche case bianche fa sembrare di essere nel bel mezzo di una cartolina, il mare è fantastico, i tramonti sono incredibilmente romantici, la cucina è buonissima (adoro insalata greca, moussaka e yogurt con miele). Insomma, una meta che consiglierei a chiunque, perché c’è un mix di arte, mare, divertimenti che è abbastanza insolito trovare. Per quanto riguarda la barca a vela me ne sono completamente innamorata. È stato amore a prima vista e nei miei progetti futuri adesso c’è anche la patente nautica. Penso veramente sia il modo migliore per vivere il mare e soprattutto consente di staccare e di catapultarsi in una dimensione totalmente diversa dalla vita di tutti i giorni. Niente televisione, niente giornali, niente orologio: le giornate scandite solo dal sole. E poi veleggiare è veramente bello, ho passato ore a vedere le vele e a cercare di carpire i segreti della navigazione a vela. È un’esperienza che spero di poter ripetere, perché veramente è una formula di vacanza che fa per me. Passiamo alla compagnia. Diciamo che era l’incognita maggiore ed è andata fin troppo bene. Ovviamente dei miei compagni di viaggio c’è chi ho apprezzato di più e chi meno, ma con nessuno i rapporti sono stati tesi. E quindi un grazie di cuore a tutti voi…grazie a Franz, un ragazzo interessante e simpatico, che è stato la mia “spalla” al Paradise (se non ci fosse stato lui non so come avrei fatto a tornare!). Grazie a Carolina, ottima compagna di cena, con la quale ci siamo “smezzate” un bel po’ di moussaka! Grazie a Piero, una persona piena di interessi e molto intelligente, che ricorderò per la “fish bag” e soprattutto per averci fatto ascoltare la canzone di Radio 105 che diventerà la colonna sonora del viaggio. Grazie e Monica, sempre carinissima e gentilissima. Grazie ad Alice che nel salutarmi mi ha fatto quasi commuovere nel dirmi “Guarda sempre avanti”. Ed infine grazie ad Enrico, il nostro skipper che ha il merito di aver organizzato un itinerario veramente bello. Questo era il gruppo: così, a scatola vuota, non avrei potuto chiedere di meglio. Senz’altro due settimane in barca con persone insopportabili o con cui non mi fossi trovata bene sarebbero state fin troppo lunghe. Ed invece il tempo è volato anche troppo. Cosa mi ha regalato questa esperienza? Tanto, come ogni viaggio. È stata un’esperienza diversa, nuova, ma comunque positiva. E mi ha insegnato che nella vita bisogna buttarsi e mettersi in gioco. Concludo così, con un aforisma che penso descriva bene il mio modo di vivere le cose e di affrontare la vita: Twenty years from now you will be more disappointed by the things that you didn’t do than by the ones you did do. So, throw off the bowlines. Sail away from the safe harbor. Catch the trade winds in your sails. Explore. Dream. Discover.” (M. Twain).


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