Valtellina e Bernina

Viaggio di piacere tra valli, laghi e fiumi.
Scritto da: gam
valtellina e bernina
Partenza il: 10/06/2011
Ritorno il: 12/06/2011
Viaggiatori: 12
Spesa: 500 €
Pioverà? Speriamo che il bel tempo ci accompagni durante questi tre giorni che abbiamo deciso di trascorrere con gli amici in un viaggio a nord: Lago di Como, Valtellina, St. Moritz.

Viaggiamo con le auto, siamo un gruppo numeroso e Alvaro (il nostro capogita) ha organizzato tutto in maniera egregia!

Si parte da Massa e arriviamo intorno alle dieci a Lecco su ……..Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi…….. dice il Manzoni che tanto ha snervato la nostra vita di studenti con la lettura e lo studio dei suoi “Promessi sposi”! Per rimanere in argomento visitiamo subito Villa Manzoni sede del Museo Manzoniano (tre Euro a testa) dove sono raccolti manoscritti, documenti, antichi dipinti, arredi originali e le opere del grande autore. Annessa vediamo anche Cappella dell’Assunta (in stile neoclassico) e le suggestive cantine, con una splendida ghiacciaia e due torchi originali di metà Ottocento.

Il tempo è discreto, (meno male!) ed è ora di pranzo prenotato a Pescate, poco distante da Lecco, al Ristorante “Le torrette” dove consumiamo un pasto raffinato e leggero in un ambiente veramente elegante sulla terrazza a lago godendo di un panorama favoloso e rilassante.

Ripartiamo poi percorrendo la strada che fiancheggia il lato orientale del lago e incontriamo un susseguirsi di paesini pittoreschi, che sembrano dipinti, fioriti in un paesaggio terso e lussureggiante tra acque azzurre e montagne verdeggianti che danno serenità. Ci fermiamo per un caffè e scattiamo qualche foto ammirando le bellezze della località.

Lasciato il lago proseguiamo sulla statale 36 seguendo il percorso del fiume Adda (immissario del lago) verso la Valtellina ampia valle verdeggiante, ridente e fertile che ci accoglie con la sua bellezza. La Valtellina si estende per circa 200 km nel centro delle Alpi tra Lombardia e Cantone dei Grigioni in Svizzera, separa le Alpi Retiche dalle Alpi Orobie, sale dai 200 metri della sommità del lago di Como ai 4000 metri del pizzo Bernina.

Ci stupiscono i vigneti, situati sulla costa occidentale della valle più esposta al sole, strappati alla montagna dove l’uomo ha sfruttato al massimo gli spazi per la piantumazione (imitando il sistema usato dai Liguri nelle Cinque Terre), tutti allineati con ordine quasi maniacale, sembra siano stati pettinati da un enorme pettine, e curati in maniera impeccabile! Il nome di ogni podere è segnalato con grandi scritte, così spuntano sulla montagna i nomi Nera, Inferno…… E’ curioso! Si produce dell’ottimo vino: Valgella, Sassella, Nebbiolo. Superata la città di Sondrio e altri tipici fiabeschi paesini tra pascoli, coltivazioni di foraggi e mele, greggi di pecore e bovini liberi nei prati, si raggiunge Teglio, piccolo paese antico, probabilmente uno dei centri principali dell’epoca romana, che poi ha dato nome all’intera valle (in latino Vallis Tellina), fiorito ed accogliente dove si trova l’Hotel Combolo base del nostro viaggio. L’hotel è ospitale e famigliare, il personale molto gentile. Consumiamo un ricco pasto nel ristorante a base di piatti locali: salumi tipici, risotto al Sassella e bresaola, torta di grano saraceno con crema di mirtilli!!! veramente buono!!! Il tempo è bello e non fa freddo quindi dopo il lauto pasto usciamo e facciamo un giro notturno del paese, accompagnati da Laura (giovane proprietaria dell’albergo ed eccellente guida turistica) che ci fa ammirare le chiese, gli antichi edifici, la torre medievale da cui si gode un panorama mozzafiato sulla valle illuminata dalla luna e dove si stagliano le Alpi ancora spolverate di neve. E’ veramente suggestivo!

La mattina successiva ci sveglia un bel sole e consumata una ricca colazione partiamo per Tirano, dove saliremo sul Trenino Rosso del Bernina. Immancabile la visita della Basilica della Madonna (sorta in seguito all’apparizione della Madonna ad un contadino) il cui interno ricchissimo, in stile rinascimentale e barocco, ci meraviglia per la preziosità e sovrabbondanza degli stucchi, decorazioni marmoree, affreschi, dipinti che non lasciano alcun spazio libero alle pareti e al soffitto; l’organo, opera notevole, suscita l’ammirazione di tutti. Si dice che la preziosità degli interni sia da attribuire alla antica rivalità tra Cattolici e Protestanti della zona quindi al voler dimostrare da parte cattolica la ricchezza e fastosità delle propria chiesa. Il dominio dei Grigioni in Valtellina durò quasi tre secoli (dal 1500 al 1799) durante i quali si verificarono gravi scontri tra cattolici e protestanti e causa ignoranza, inciviltà e superstizione si tennero tanti processi alle streghe che di solito erano solo donne stravaganti, particolari, allegre mentre tribunali e roghi devastavano la valle. Nella zona sono presenti tante chiese sia dell’uno che dell’altro culto che si possono distinguere dalla sommità del campanile: quelle cattoliche hanno la croce, le protestanti un galletto.

Ma ecco è l’ora della partenza con il trenino rosso della Ferrovia Retica, patrimonio dell’Unesco che ci porterà a ST. Moritz. Il biglietto costa 48 Euro circa, spesi benissimo in quanto il tragitto (60 chilometri circa per tratta) è veramente eccezionale e offre un viaggio ricco di colori e profumi, tra rocce e montagne incombenti, abeti, laghi che appaiono improvvisi, cascate, ghiacciai….. è indescrivibile, da vedere assolutamente!!! Osserviamo una folta presenza di greggi di pecore, capre, mucche che pascolano sugli alpeggi, cavalli e asini e tre stambecchi sulle rocce delle alte quote (con un po’ di fortuna si possono vedere anche cervi, camosci, marmotte e scoiattoli). Sergio con grande stupore continua ad esclamare “ma che spettacolo!!!… ma che spettacolo!!!”. Il treno che parte dalla stazione di Tirano (429 metri) ed effettua durante il percorso una decina di fermate, si inoltra subito nel Cantone Svizzero dei Grigioni nella valle di Poschiavo e, vicino a Brusio descrive un ampio cerchio sulle suggestive rampe elicoidali per acquistare quota, quindi si inerpica seguendo un percorso ripido di curve e tornanti. Particolarmente suggestivo è lo scorcio del Lago di Poschiavo. Raggiunge poi l’Alpe Cavaglia (1693 metri) dove ammiriamo larici, abeti e pini, e procedendo verso nord, giunge a 2091 metri l’Alpe Grùm dove si dischiude lo spettacolo del ghiacciaio del Palù. In seguito incontra il lago Bianco (alimentato dalle acque del ghiacciaio che gli conferiscono un colore biancastro, simile al latte e le cui acque scendono verso sud e raggiungono l’Adriatico) poi la stazione del Passo del Bernina, punto più alto del percorso (2256 metri) (con l’incomparabile bellezza del pizzo Bernina e confine tra le due culture linguistiche, a sud si parla italiano, a nord il tedesco e il romancio) e infine il Lago Nero (alimentato dalle acque Lago Bianco ma scuro in quanto non direttamente colpito dal sole e le cui acque confluiscono nel fiume Inn quello delle parole crociate! e quindi nel Danubio e infine nel Mar Nero!) E’ straordinario! Finalmente il treno inizia la discesa, passa accanto ad alcune stazioni sciistiche, arriva alla stazione di Morteratsch, dove si ammira un panorama incomparabile sul ghiacciaio e raggiunge la città di St. Moritz, punto finale della nostra escursione.

Situata in Alta Engadina, ad un’altitudine di 1.856 metri, St. Moritz (San Maurizio) è una elegante e rinomata località turistica collocata in una bellissima posizione al di sopra e vicino al lago omonimo (che d’inverno ghiaccia mentre ora riflette suggestivamente le Alpi!!!) è frequentata da tanti ospiti VIP. Propone tanti impianti di risalita, piste per lo sci, la possibilità di praticare tutti gli sport invernali e sentieri per escursioni in montagna.

Sono le 12,30, l’aria frizzante ci ha messo appetito quindi consumiamo un abbondante e variato pranzo al buffet self service dell’accogliente Ristorante “Laudinella” Via Tegiatscha, 17.

Nel pomeriggio visitiamo il centro del paese, dove ammiriamo l’imponente “Palace-Hotel” che ha la struttura di una fortezza con il tetto e le guglie verdi e dove è stato ambientato il film “Vacanze di Natale 1991”; la vicina cioccolateria “Merkur”, uno squisito paradiso per golosi di cioccolata; la chiesa riformata o protestante affiancata da un alto e slanciato campanile con ripida guglia verde, sormontato dal gallo dorato che ruota secondo la direzione del vento; la torre pendente, resto della Chiesa di San Maurizio, risalente al cinquecentesco, la Scuola elementare ex Municipio e i numerosi hotel e negozi di lusso, collocati in questo scenario alpino tra montagne e laghi.

Ma è l’ora del rientro a Teglio dove alle venti è previsto il pasto, preceduto dalla dimostrazione della preparazione dei tipici pizzoccheri della Valtellina (l’Hotel è tra i soci fondatori dell’Accademia del Pizzocchero di Teglio). I pizzoccheri sono una specie di tagliatelle ricavate da un impasto preparato con due terzi di farina di grano saraceno, che dà una colorazione grigiastra, ed un terzo di farina di frumento. La cuoca ci sbalordisce per la velocità e l’abilità con cui li taglia!! Poi li serve in tavola preceduti dai tipici sciatt, croccanti frittelle di grano saraceno tonde con un cuore di formaggio fuso (mmmm… che bontà!!!) e dall’ottima bresaola al carpaccio. Non può mancare il dolce Bisciola con crema al Braulio (un amaro valtellinese a base di erbe)………………… E’ troppo, dobbiamo smaltire un po’ camminando nel paese!!

Terzo giorno: rientro! Dopo la solita colazione, i saluti al personale e l’acquisto di prodotti tipici nei vicini negozi (pizzoccheri, formaggi, bresaola, vini…..) ci dirigiamo verso la Val Chiavenna il cui nome deriva dal latino clavis, chiave, ovvero nodo di comunicazione fra la pianura padana e il mondo oltre le Alpi: è da qui che si raggiunge attraverso il passo dello Spluga la Svizzera. E’ immersa nelle Alpi, al centro della catena montuosa, tra le Lepontine e le Retiche in un una deliziosa valle dall’atmosfera serena immersa in un ambiente incontaminato, oasi di pace dove ancora è possibile ascoltare il silenzio!!!

Visitiamo a Prosto di Piuro, a soli due chilometri da Chiavenna il Palazzo Vertemate Franchi eretto nel cinquecento dai fratelli Guglielmo e Luigi, unico edificio che si è salvato dalla frana che nel 1618 sommerse il paese con molti suoi abitanti. E’ immerso in un ambiente incantevole e circondato da spazi luminosi e funzionali: il giardino all’italiana, il frutteto, il vigneto, il castagneto, alcune strutture necessarie per le attività agricole che si svolgevano nella proprietà e l’immancabile cappella. L’interno della villa è ricco di affreschi, quadri, stufe e soffitti intarsiati. Una eccellente guida ci accompagna nella visita per sei euro a persona.

Quindi pranzo in un tipico crotto!!! Raggiungiamo “Crotto Belvedere” in Via della Chiesa, 6 a Piuro. In questo ambiente caratteristico, una sorta di grotta ai piedi della montagna, si facevano e si fanno tuttora, maturare vini e salumi. I crotti sono cantine naturali formatesi sotto i massi di vecchie frane in cui soffia il “sorel” una corrente d’aria fresca d’estate e tiepida d’inverno. Gustiamo un pranzo a base di piatti locali, veramente favoloso, preceduto dall’antipasto di salumi e vini locali eccezionali, servito nel crotto stesso !!! Da provare!!!

Prima del rientro in Toscana ci soffermiamo per una passeggiata lungo un sentiero che costeggia un ruscello nei pressi del ristorante ed incontriamo una croce posta nel luogo dell’assassinio di suor Maria Laura Mainetti, nota dolorosa nella quiete e tranquillità del posto.

Il viaggio è terminato, adesso desideriamo rientrare velocemente a casa non senza ricordare con piacere e soddisfazione i bei momenti vissuti in queste località veramente naturali e spontanee.



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