Valle dei Templi con gli aranci

In Sicilia, il vantaggio della bassa stagione di fine inverno/inizio primavera non consiste solo nel trovare pochi e selezionati turisti, ma soprattutto è rappresentato dallo spettacolo dei mandorli in fiore e delle colorate distese di agrumeti carichi di aranci, limoni e mandarini. Scesi all’aeroporto di Punta Raisi, ci accoglie il sole di...
Scritto da: Pao Lab
valle dei templi con gli aranci
Partenza il: 23/02/2005
Ritorno il: 02/03/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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In Sicilia, il vantaggio della bassa stagione di fine inverno/inizio primavera non consiste solo nel trovare pochi e selezionati turisti, ma soprattutto è rappresentato dallo spettacolo dei mandorli in fiore e delle colorate distese di agrumeti carichi di aranci, limoni e mandarini. Scesi all’aeroporto di Punta Raisi, ci accoglie il sole di una terra aspra ma incredibilmente verde, come raramente si è visto, a seguito della eccezionale piovosità dei mesi scorsi. Partiamo per Agrigento: la statale è comoda e veloce, panoramica e senza intoppi di semafori, lavori o altro. A pranzo siamo nella trattoria Italiano, a Belmonte Mezzano, 18 km a Sud di PA. Qui sarete serviti e assaggerete i piatti di una formidabile cuoca nonnina siciliana verace e tuttofare. Se preferite il pesce, freschissimo, merita invece l’Arrhais di Porticello (S. Flavia), adiacente il porto e il mercato ittico di questo bel borgo di pescatori. Entrambi sono trattorie segnalate dalla affidabile guida Slow Food. Si riparte per AG; il paesaggio è rilassante, verdissimo, simile in certi tratti a quello visto in Irlanda ! … Rispetto al Nord ci saranno almeno 10 se non 15 gradi in più; per non parlare della sensazione di caldo e di aria di primavera data dal tepore del sole. Molto bella la passeggiata nel sito archeologico della Valle dei Templi, in primis verso il maestoso tempio della Concordia, fino a quello di Hera ora impalcato, tra le mura antiche e poi giu’, verso il tempio di Ercole/Eracle, con i blocchi di colonne sparsi al suolo. Dall’altro lato della strada/biglietteria si scavalcano, come giganteschi mattoncini Lego, i resti del tempio di Giove, quello che doveva essere il più grande (26 metri di altezza e ampio come un campo di calcio ! ). Poi ancora oltre verso un altro simbolo della Valle dei Templi, lo spigolo del frontone del tempio dei Di oscuri, da cui si inizia a scorgere la presenza di un giardino incantato: la magnifica Kolymbetra (=piscina sacra), giù nella valletta nascosta. Patrimonio del FAI, la Kolymbetra è un Eden colorato di piante cariche di succulente e profumatissime arance e mandarini (che il Fai regala ai visitatori), tra canali di irrigazione scavati in grotte nel tufo ancora dagli schiavi cartaginesi. Assaporare le arance di un paradiso terrestre non è cosa di tutti i giorni ! Merita il museo archeologico vicino alla chiesa di San Nicola e all’Ekklesiasterion, meglio con una guida che faccia apprezzare anche le curiosità storiche. Terone, ad es., non dovrebbe essere considerato un’offesa, visto che era un tiranno (=sovrano) di qualche secolo a.C. Sotto cui AG ebbe un periodo di prosperità commerciale. E che dire del simpatico Falaride, famoso anche per aver fatto fabbricare un toro di bronzo cavo in cui faceva rinchiudere il nemico. Acceso un fuoco sotto la pancia del toro, la statua diveniva incandescente e le grida del malcapitato da dentro si sentivano all’esterno come muggiti, passando attraverso la bocca e le narici. Sconsiglio Eracle Minoia: il teatro è coperto da una orrenda struttura di protezione che penalizza irrimediabilmente la visione. Bella solo la natura: il golfo visto dall’alto, il panorama sulla pineta, sulla spiaggia e le rocce levigate lungo la strada prima di giungere al sito. Per chi avesse nostalgia della montagna, un tour lungo le strade che portano a S. Angelo Muxaro da Raffadali (ottima la pasticceria Le Cuspidi, ove acquistiamo il loro pesto al pistacchio) lascerà stupiti dai picchi rocciosi e dagli strapiombi che si trovano nell’entroterra. In città abbiamo provato un bel ristorante (Da Giovanni), valido per il pesce e l’ambiente; consiglio la pasticceria della via centrale (v. Atenea) per le paste di mandorle e pistacchio (ora le vetrine sono decorate con la Pecura Favarisa). Le nostre grandi attese sui cannoli originali e cassate fresche sono state soddisfatte, come la scoperta dei cannoli alla crema di pistacchio. I migliori cannoli freschi preparati a vista li abbiamo assaporati nel nostro hotel (Colleverde Park Hotel), un 4 stelle che offre interessanti sconti per la bassa stagione. Salutiamo uno dei camerieri più simpatici, Giuseppe, e uno dei receptionist piu’ gentili e prodighi si consigli (Gerlando, in onore del patrono che però non si festeggia a differenza di San Calogero, per il quale si lanciano appositi panini durante la processione della sua statua). Il parco di cactus, palme fiori, ecc. È davvero rilassante, e poi gode davvero della vista sui Templi. … Sciacca è un bel borgo storico in cui abbiamo comprato deliziose ceramiche smaltate e decorate a mano, ricordo dei colori della Sicilia: su tutti dominano il blu e il giallo. Per i prodotti tipici commestibili, consiglio l’oleificio Biceno, sulla strada che porta al mega complesso multi alberghiero di Sciacca Mare. Ottimi gli oli aromatizzati naturalmente (al basilico, limone, arancio), come i paté di carciofi e mandorle, nero di seppia, pesto siciliano, finocchietto selvatico, spada. La qualità si paga, ma sulla vera qualità e bontà non si discute.


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