Valensole e luberon

Venerdì 17 luglio 2009, ore 10.30 circa, partiamo con l’auto da Avigliana, io, marito, figlia, mia sorella e mio cognato per una breve vacanza itinerante in Provenza (per vedere i campi di lavanda in fiore) e Luberon, attraverso la statale del Monginevro che offre bellissimi panorami. Passiamo Briancon e scendiamo verso Gap. Ci affianca sulla...
Scritto da: irene26
valensole e luberon
Partenza il: 17/07/2009
Ritorno il: 19/07/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Venerdì 17 luglio 2009, ore 10.30 circa, partiamo con l’auto da Avigliana, io, marito, figlia, mia sorella e mio cognato per una breve vacanza itinerante in Provenza (per vedere i campi di lavanda in fiore) e Luberon, attraverso la statale del Monginevro che offre bellissimi panorami. Passiamo Briancon e scendiamo verso Gap. Ci affianca sulla destra, lungo la strada, il corso della Durance che ci accompagnerà per quasi tutto il viaggio fino alle montagne del Luberon. All’altezza di Enbrun incontriamo il Lago di Serre-Ponçon, lago artificiale creato da una diga eretta proprio sfruttando questo fiume. Il lago ha una forma articolata e si insinua tra le montagne creando un bel paesaggio. Ci fermiamo al Ristorante du Lac e dopo aver pranzato, facendo una breve passeggiata, notiamo intorno a noi una vegetazione alquanto strana… I fili d’erba hanno curiosi fiori bianchi… Anche le foglie sono bianche, e anche sul mancorrente della ringhiera sul fiume ci sono grappoli bianchi: insomma tutt’intorno è tempestato da un’invasione di piccole conchiglie bianche che creano un paesaggio di flora-fauna particolarmente curioso.

Riprendiamo il viaggio alla volta di Valensole godendoci il paesaggio circostante; vi sono molte piantagioni di mele. Ed ecco finalmente i primi campi di lavanda. Alcuni purtroppo “dejà coupè”, altri invece ancora lì in tutto il loro splendore! E’ un paesaggio molto colorato, i campi di lavanda blu, si alternano a quelli gialli del grano e a quelli giallo-pallido dell’avena; in mezzo al campo qualche trattore, e sparse qua e là le case in pietra grigia dalle persiane color turchese-verdino-pervinca…

Ci fermiamo sovente per fotografare…Ci spingiamo fino al lac de St. Croix, bacino artificiale creato a seguito della costruzione dello sbarramento del fiume Verdon, diventato un centro di turismo estivo molto frequentato per le diverse attività acquatiche che vi si possono svolgere. Breve sosta birra-gelato sul lago e poi via di nuovo sulla “rue de la lavande” a riempirci gli occhi di colore e le narici di profumo. Raggiungiamo quindi Cruis dove abbiamo prenotato via mail per il pernottamento presso les chambres d’hotes: Les mas des grailles (sito www. Mas-des-grailles.Com); è una casa in pietra, ristrutturata, posizionata in aperta campagna con ampia vista sulla vallata antistante. Ad attenderci c’è Mr. Alain Costas, il proprietario, appassionato di volo; parcheggiato vicino all’auto infatti il suo ultraleggero con il quale atterra e decolla dalla pista ricavata nel campo fronte casa.

Ceniamo nei dintorni a Mallefougasse –Augos al ristorante “Le Fougassais”, un tipico locale provenzale, sia come ambiente che come specialità culinarie, inoltre molto piacevole il rapporto tra il gentile personale e il cliente (consigliato a chi si trova da quelle parti) .

Il mattino seguente, dopo la colazione con le marmellate fatte in casa dal signor Alain, partiamo per il Luberon. Bel paesaggio lungo il percorso, tra vigneti, boschi e villaggi arroccati con castelli e chiese.

Abbiamo visto e consigliamo di vedere: – Lourmarin, un villaggio interamente pedonale, con il suo bel castello; – Gordes, caratteristico villaggio d’altura che si affaccia da un promontorio sul margine roccioso del plateau de Vaucluse. Le pareti della falesia si confondono con le abitazioni in pietra; – Le Village de Bories, museo di abitazioni rurali formato da alcune costruzioni in pietra a secco, simili ai trulli pugliesi (costo entrata 6 euro); – Fontaine de Vaucluse, è uno dei più importanti affioramenti di un fiume sotterraneo, la Sorgue, che sgorga da una grotta ai piedi di un’ alta parete rocciosa. Dalla sorgente le acque verde smeraldo scendono nel sottostante letto del torrente creando uno spettacolo di grande suggestione. Parcheggiando l’auto (costo 3 euro) si può raggiungere a piedi la sorgente in circa 10 minuti, percorso ombreggiato, leggermente in salita, ma direi accessibile a tutti, con numerosi negozietti di souvenir, bar, ristoranti ecc. Ecc.. Mentre scrivo, ho ancora negli occhi il verde fantastico di quell’acqua, scatenato dalla folta vegetazione che si trova nel letto del torrente e dall’ambiente circostante che la luce del sole accende quasi illuminandone le acque. Terminata la visita ci dirigiamo verso Manosque per il pernottamento. Domani vogliamo andare a “la Fete de la Lavande” a Valensole (questa festa si svolge ogni anno nella 3^ domenica di luglio).

Molti Hotel e Chambres d’hotes sono al completo. Troviamo alloggio presso l’Everhotel di Manosque, euro 55 per 2/3 persone, solo pernottamento. E’ un hotel di tappa, essenziale, pulito e dignitoso, e fa parte di una nuova catena con strutture in diverse città francesi (sito www.Erverhotel.Com).

La mattina seguente partiamo da Manosque e dopo aver fotografato i campi di lavanda che troviamo sul percorso giungiamo a Valensole. Il paese è in festa. L’enorme spazio adibito a parcheggio (gratuito) per l’occasione è già pieno di auto. Le case, sulle porte, sulle finestre e balconi, sono addobbate con mazzolini di lavanda, fiocchi, bamboline vestite con costumi provenzali. Seguendo il fiume di persone, raggiungiamo il centro della manifestazione. C’è il mercatino con prodotti locali e di artigianato, uno stand gastronomico, la sfilata della banda musicale in costume locale e tanta, tanta gente, quasi tutti hanno un mazzolino di lavanda in mano; infatti qua e là vi sono enormi mucchi di lavanda recisa a disposizione. Bella festa, ma troppa confusione. Oggi dobbiamo rientrare e quindi ci incamminiamo sulla strada di casa. Pranziamo in un locale che cucina con forno a legna sulla piazzetta di Oraison. La sosta successiva è Sisteron, paese dominato dalla spettacolare stratificazione calcarea verticale che si getta nella Durance. Facciamo un veloce giretto nella cittadella semideserta poi scendiamo per una tranquilla passeggiata lungo il fiume. Quindi rientriamo in Italia attraverso il colle del Monginevro.

E’ stato un bellissimo viaggio di 1000 kilometri, ci siamo divertiti, rilassati e inebriati con profumi e paesaggi spettacolari.

Ringrazio i miei compagni di viaggio per la simpatica convivenza e mio cognato per l’instancabile disponibilità alla guida! Con la speranza di aver scritto qualcosa di interessante-utile, saluto chi mi legge.

Un ciao da Irene NOTE: – Abbiamo mangiato bene spendendo non eccessivamente. Nei locali turistici il piatto del giorno in genere è il più economico e tipico. Il formaggio usato nelle insalate miste sovente è di capra o pecora. Le porzioni in genere sono abbondanti.

– Il periodo di fioritura della lavanda va da giugno ad agosto, secondo la varie zone e la loro esposizione, l’altitudine e la situazione geografica. A Valensole la piena maturazione della pianta si completa a giugno, Ma ho letto che a Sault l’altitudine maggiore fa sì che i fiori raggiungano il massimo splendore più tardi. – Noi abbiamo trovato bel tempo, solo un po’ perturbato il primo giorno. Di sera fà freschino.



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