Valencia, una piacevole scoperta
Indice dei contenuti
Avevo sentito parlare molto bene di Valencia, terza città della Spagna, e allora spinti da grande curiosità, a metà settembre (stagione perfetta) decidiamo di partire per quattro giorni con volo Ryan Air della durata di 1 ora e 45 minuti; appena prima dell’atterraggio si vede subito tutta la città, in particolar modo il maestoso complesso delle Città delle Arti e delle Scienze e il bel mare che poi da vicino non è un granchè.
L’aeroporto di Valencia Manises è relativamente piccolo; ci dirigiamo alle macchinette automatiche per fare due biglietti per la città, prendiamo la metro la n° 3 che porta in centro e scendiamo a Xativa davanti alla stazione del Norte, dall’esterno sembra un incrocio tra un castello e un palazzo antico con qualche tocco di modernismo e l’interno è molto particolare pieno di raffigurazioni di vita quotidiana con mosaici colorati. La giornata è stupenda ci sono 30° con un bel venticello, ci dirigiamo in un chioschetto per acquistare la tessera per i mezzi pubblici da 10 corse al prezzo di 12€, non è nominativa per cui quando si sale a bordo basta far strisciare la tessera in base al n° di persone, noi ci siamo spostati con gli autobus; comodi mai affollati con autisti sempre molto gentili nel dare informazioni e una volta finite le 10 corse visto che era domenica e non avendo trovato rivenditori che potessero ricaricare la tessera, i biglietti li abbiamo acquistati direttamente a bordo dal conducente, quindi è meglio avere con sé della moneta.
Il nostro Hotel era il Valencia Center un 4 stelle (prezzi molto buoni come un 3 stelle in Italia) nella zona nuova della città a 5 minuti a piedi dalla Città delle Arti e delle Scienze, un palazzone di 10 piani; la fermata del bus è davanti e di fronte all’Hotel, il n° è il 19 che porta da una parte in centro e dall’altra al mare comodo no? Date sempre un occhio ai nomi delle vie e dei palazzi perché sono scritte in valenciano e non in spagnolo (il valenciano è una sorta di catalano ma se lo sentono dire i valenciani si arrabbiano molto).
Appena arrivati, l’Hotel si presenta un po’ freddino in realtà le camere sono davvero confortevoli con minibar, set di cortesia e buon livello di pulizia, un aspetto molto positivo è la colazione: ricchissima a buffet (frutta, verdura dal dolce al salato e cosa molto importante prodotti per celiaci). Sulla terrazza al 10° piano c’è una palestra piccolissima e una piscina altrettanto piccola ma gradevole per una rinfrescata.
Arrivati a metà pomeriggio e dopo aver mangiato al volo abbiamo passeggiato piacevolmente per il centro, notando la bella Arena che sorge proprio di fianco alla Estacion del Norte, abbiamo raggiunto la bella Plaza dell’Ayuntamiento cioè del Municipio dove fontane bellissime zampillano e i chioschi dei 13 fiorai sfoggiano le loro meraviglie colorate. Di fronte si può notare la Posta Centrale neoclassica molto bella con un soffitto a vetri tutto da fotografare! Poi passeggiando abbiamo raggiunto la Plaza de la Reina e la Plaza de la Virgen che rappresentano il cuore della vita spirituale dove è ubicato l’ingresso della cattedrale che però era chiusa e abbiamo visitato due giorni dopo. Poi ancora desiderosi di una merendina pomeridiana sono le 19,00 ma siamo in Spagna e si cena tardi, ci rechiamo alla suggestiva Horchateria de Santa Catalina, nella Plaza de Santa Catalina con annessa chiesa un po’ spoglia ma che abbiamo comunque visitato. Ma cosa si beve all’horchateria se non la Horchata che è una bevanda tipica valenciana che si prepara con acqua, zucchero e il latte di un tubercolo che in Spagna chiamano chufa, si immergono nel bicchiere le famose fartones tipo tartine allungate al gusto di simil brioches alla crema o al cioccolato. Ottimo! dopo averle provate tutte e due camminando tranquillamente, notiamo la presenza totale del barocco come stile architettonico in quasi tutti i palazzi del centro e ci ritroviamo in una graziosa piazzetta in cui vendono solamente tessuti; tante piccole mercerie. Giunta l’ora della cena verso le 21,30 ci fermiamo piuttosto stanchi alla catena presente in Spagna e molto economica Cien Montaditos che in pratica sono panini piccoli imbottiti con qualsiasi ingrediente, poi nachos al formaggio e una bebida fresca.
secondo giorno
È giunta l’ora di visitare il famoso complesso della Città delle Arti e delle Scienze che è composto da: Il museo della scienza Principe Felipe, dall’Hemisferic che è un cinema dove proiettano tutto in 3 e4D e planetario e per finire in bellezza l’Oceanografic ovvero l’acquario più grande d’Europa. Questo complesso sorgeva ove fino a qualche anno fa c’era il corso del fiume Turia che creò negli anni molteplici allagamenti, è un’area modernissima, progettata dall’architetto Santiago Calatrava uno dei personaggi più famosi della città. Si può scegliere di visitare solo l’acquario o il museo o viceversa, noi abbiamo fatto un biglietto cumulativo e abbiamo visitato tutto, prenotando i biglietti on line al prezzo di 36,50€ cad.
Il museo della scienza è veramente interessante sia per gli adulti che per i bambini, proprio perché si possono toccare con mano tutti gli esperimenti che propongono e al suo interno ci sono mostre davvero intelligenti sulla vita quotidiana, test per scoprire le proprie abilità fisiche e addirittura quando siamo andati noi il padiglione dedicato ai super eroi. Il pezzo forte è comunque l’Oceanografic che ha un acquario sufficiente a riempire 15 piscine olimpioniche ha ambienti polari,un delfinario, un’acquario dedicato al Mar Rosso,paesaggio mediterraneo, splendidi tunnel sottomarini uno dei quali di 70 m dove pesci di ogni tipo tra cui squali, anguille, razze, pesce spada ecc vi nuotano attorno. Per visitare bene tutto il complesso è necessaria una giornata intera e non dimenticate di fare la passeggiata sotto all’Umbracle che è la splendida terrazza piena di palme che unisce i vari padiglioni. Alla sera cena prenotata da casa al Ristorante Submarino che è situato all’interno dell’Acquario, molto bello soprattutto l’ambientazione con pesci argentati che ti nuotano attorno ma il menù cucina fusion non è poi così grandioso!
terzo giorno
Oggi (domenica) raggiungiamo con il bus il Bioparc nuova attrazione ecologica della città. Aperto nel 2008, senza barriere, l’habitat principale è quello della savana africana dove elefanti, zebre, giraffe, gnu, leoni ecc girano indisturbati fra finti ma molto realistici baobab. Poi c’è la zona del Madagascar dove si può passeggiare sotto ai carinissimi lemuri, abbarbicati sulle piante; il prezzo per l’ingresso è di 23,80€, ma nei week del mese di settembre c’era una promozione; e il prezzo era di 13,00€, non male direi anche se ovviamente la quantità di gente era incredibile. Nel pomeriggio siamo tornati in centro dove abbiamo visitato la Cattedrale molto particolare; è stata più volte sistemata nel corso degli anni per cui al suo interno c’è un mix di stili: barocco, romanico e anche gotico, dall’interno al prezzo di € 2 si può salire sulla torre del Miguelete, scala a chiocciola con 207 gradini che conduce alla torre campanaria alta 51 m, stupendo panorama su tutta la città. Scendendo sul lato settentrionale si trova la Basilica de Nuestra Senor de los Desamparados con una elaborata statua della Vergine, nel tardo pomeriggio ci siamo recati all’interno dell’Arena de Toros dove erano allestiti tendoni per la fiesta de la Cerveza (la birra) musica e divertimento. Dopo una nuotatina nella piccola piscina al 10° piano abbiamo cenato a base di gustosissime e piccanti tapas.
quarto giorno
Oggi è l’ultimo giorno e ci dedichiamo alla visita sempre in centro della Lonja de la Seda cioè la camera del commercio, dichiarata Patrimonio dall’Unesco. Fu costruita nel XVI secolo per ospitare la borsa merci, una banca e luogo d’incontro per i mercanti. Di fronte come perdersi la visita al Mercado Central con 900 bancarelle, con un tripudio di profumi e colori, dicono essere il più grande mercato coperto d’Europa.
Verso l’ora di pranzo ci spostiamo e facciamo una capatina veloce al mare, ci siamo fermati per dare un’occhiata al porto e all’edificio Veles e Vents una semplice struttura costruita per la Coppa America del 2007. Poi, come non gustare una paella sul mare, un po’ di sole e un bagnetto sulla spiaggia de Las Arenas!?
Purtroppo è ora di tornare in Hotel per darci una rinfrescata (grazie ai bagni vicino alla piscina) per poi raggiungere l’aeroporto. Siamo arrivati un minuto prima della chiusura del gate, peccato, volevo proprio perdere l’aereo per una volta! Andate a Valencia, merita davvero ed è molto economica rispetto alle famose Barcellona e Madrid.