Valencia, una città che non può non piacervi!
Ma andiamo con ordine: un buon consiglio è acquistare subito all’arrivo la Valencia Card (da 24 ore a 15€, 48 ore a 20€ o 72 ore a 25€, a seconda della vostra permanenza), che comprende tutti quanti i mezzi pubblici senza restrizioni, incluso il viaggio a/r per l’aeroporto, ingressi gratuiti e sconti speciali per le attrazioni della città, per alcuni ristoranti e negozi. È già conveniente come abbonamento ai trasporti, approfittando degli altri vantaggi è sicuramente un buon investimento. Scoprirete presto che la metropolitana non è così risolutiva per gli spostamenti, con corse non particolarmente frequenti e linee non particolarmente tattiche. Molto più facile muoversi con i bus in superficie o con il tram (ad esempio per andare in spiaggia). Se vi sentite atletici una buona alternativa è la bici, il Turia è la ciclabile ideale. Il parco in realtà è recente, realizzato negli anni ’80 al posto dell’antico letto del fiume, prima deviato e poi prosciugato per evitare le periodiche dannose alluvioni. Come l’ex fiume, dunque, i giardini scorrono tutto attorno alla città fino alla celeberrima Città delle Arti e della Scienza (ovvero Ciutat de les Arts i les Ciències). Si alternano campi sportivi, macchie di vegetazione e parchi-nel-parco, ad esempio quello di Gulliver dove troneggia una statua di 70 metri del personaggio di Jonathan Swift – Gulliver, appunto – sdraiato e legato dai lillipuziani. La statua è in realtà un insieme di rampe, scale e scivoli, dove date le proporzioni ci si sente proprio come gli abitanti di Lilliput!
Quanto alla sopracitata Città delle Arti e della Scienza, è un po’ la cartolina universalmente nota di Valencia. Un complesso architettonico composto da cinque strutture piuttosto avveniristiche, suddivise per aree tematiche: arte, scienza e natura. Nel dettaglio c’è l’Hemisfèric, l’occhio di Calatrava che si completa nel riflesso dentro allo stagno, che è un cinema IMAX. L’Umbracle di cui avrete visto la passeggiata superiore alberata – o Paseo de las Esculturas – che è un parcheggio multipiano. Il Museo della scienza che ricorda un enorme scheletro animale, l’Oceanogràfic che è uno degli acquari più grandi d’Europa (un parco oceanografico all’aperto, per la precisione) e l’Ágora, una piazza coperta per gli eventi. Il Pont de l’Assut de l’Or, sempre qui, è il punto più alto della città. Scegliete in base ai vostri interessi dove entrare, io ho scelto l’Oceanografico, che richiede due o tre ore per girarlo bene e contiene tutti gli habitat marini esistenti. Le parti esterne sono le più belle, io ho un debole per i fenicotteri, ma è molto emozionante anche il famoso tunnel sottomarino dove si cammina letteralmente sovrastati dagli squali. A proposito di animali, un po’ fuori città all’estremità nord del Turia ci sarebbe anche il Bioparc, un giardino zoologico “a immersione” (ovvero con le barriere tra habitat e visitatori ridotte al minimo), ma io non ci sono stata.
Il centro città è piuttosto raccolto e si gira tranquillamente a piedi. Come dicevo, la piazza della Cattedrale merita di essere vista la sera perché la luce dei lampioni riflessa nel selciato di marmo, liscio e chiaro, le dona in modo speciale. Sembra un palcoscenico e la musica degli artisti di strada fa il resto. Per un bel panorama sopraelevato, invece, salite sulle Torres de Serrans, una delle due porte della città superstiti fra le dodici originarie. Il biglietto d’ingresso è fra quelli inclusi nella Valencia Card, per la cronaca. Preparatevi a fare qualche rampa di scale ripida, a volte senza corrimano, ma ne vale la pena per il colpo d’occhio: da un lato il serpente dei giardini lungo il viale, dall’altro i tetti del centro storico. Un altro snodo molto vivo è la Plaza del Ayuntamiento (ovvero la piazza del Municipio) con i giochi di luce della fontana e i palazzi eleganti intorno. Prendete nota: è qui che si trovano i taxi la sera, se ne avete bisogno. Ci sono poi la Plaza de Toros, un’arena che si ispira agli anfiteatri romani, e il Mercato Centrale, una bella struttura modernista di ferro e vetro dove effettivamente si svolge quotidianamente un mercato di prodotti freschi e locali. Una delle tappe imperdibili del vostro giro in centro.
A proposito di cibo, dite la verità, siete fra quelli che quando pensano alla Spagna pregustano subito una bella paella?! Una volta tanto siamo davvero nel posto giusto… La ricetta Valenciana classica della paella è quella mista di mare e terra (che io preferisco, per altro) e ho anche un consiglio per andare sul sicuro: La Pepica sul lungomare della Malvarrosa! È un ristorante enorme e sempre pieno, la vostra prima impressione probabilmente sarà quella di un posto per turisti, ma si rivelerà ben presto caratteristico e la paella che preparano è squisita (nonché bellissima da fotografare). Se il meteo lo consente sedetevi fuori con vista spiaggia. Personalmente ho una passione per il Vino tinto de verano – che giustamente suscita l’orrore di tutti i buongustai a cui lo confesso – ovvero vino rosso annacquato con una specie di gassosa. Una versione sempliciotta della Sangria molto popolare da queste parti che io potrei ordinare in qualsiasi contesto, dall’aperitivo alla cena. Magari voi comportatevi meglio di me e ordinate un vino-vino. Oppure, se ve la sentite, anche dell’Agua de Valencia che dell’acqua porta solo il nome e contiene invece un mix letale di succo d’arancia, cava – lo spumante spagnolo -, gin e vodka. Per finire i consigli gastronomici, oltre ai soliti classici della cucina spagnola (sempre un grande sì alle tapas!) assaggiate i fartons e l’horchata de chufa. Rispettivamente un dolce soffice ricoperto di glassa e l’orzata, che ad essere precisi del tutto andrebbero consumati insieme. Quanto agli indirizzi, una taverna caratteristica dove assaggiare piatti rivisitati particolari (in senso buono) è la Taberna La Sénia, mentre la miglior Tortilla che ho mangiato è quella di un localino carino proprio sulla Plaza del Mercado.
Non dimentichiamo che Valencia è una città di mare, se la stagione lo consente fate anche un giro in spiaggia, la più famosa è la Malvarrosa. Ci si arriva in tram o con il bus e ci vuole un po’, ma una volta lì potete passarci una giornata intera. La passeggiata sul lungomare è piena di bancarelle, negozietti e ristoranti. Andando verso il porto ci sono poi diversi locali e club, alcuni anche molto esclusivi, “eredità” dell’America’s Cup che si è svolta qui due volte nel 2007 e nel 2010. Telo alla mano potete investire un bel po’ di euro in una giornata al lussuoso Marina Beach Club (googlate per credere) oppure adagiarvi sulla spiaggia libera, gratis. A voi la scelta!