Valencia touch and go

Marzo 2007, per il nostro anniversario cedo alla tentazione di prenotare un weekend ovunque in Europa. Volo prenotato con Clickair: partenza da Roma Fiumicino, 60€ a testa andata e ritorno, destinazione: VALENCIA! La compagnia aerea è appena nata ed ho un po’ di remore, ma la voglia di partire è più grande della paura di non atterrare.. Il...
Scritto da: lorilollo
valencia touch and go
Partenza il: 23/03/2007
Ritorno il: 25/03/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Marzo 2007, per il nostro anniversario cedo alla tentazione di prenotare un weekend ovunque in Europa. Volo prenotato con Clickair: partenza da Roma Fiumicino, 60€ a testa andata e ritorno, destinazione: VALENCIA! La compagnia aerea è appena nata ed ho un po’ di remore, ma la voglia di partire è più grande della paura di non atterrare..

Il viaggio inizia da Napoli con il viaggio in TAV per Roma che praticamente costa quanto il volo! La partenza dall’aeroporto di Fiumicino è puntualissima, noi un po’ meno e facciamo un sacco di corse per essere in tempo agli imbarchi. Una volta saliti a bordo tutte le remore verso la compagnia crollano in un sonoro “WOW!”: tutto azzurro, personale di bordo squisito e il pilota merita applausi sia per il decollo che per l’atterraggio! Consiglio a tutti questa compagnia! Arrivati a Valencia, ci dirigiamo subito al punto di informazioni turistiche dell’aeroporto dove riceviamo gratis una cartina della città, le indicazioni per raggiungere il centro e su come arrivare dalla fermata dell’autobus al nostro ostello. Il biglietto per l’aerobus che ci porterà al centro costa 2,50€ e il viaggio dura circa mezz’ora. L’aerobus ci lascia a Calle Bailén, praticamente dietro la Estaciòn del Norte e Plaza de Toros. Il nostro ostello, prenotato tramite www.Hostelworld.Com, è nel pieno del Barrio Gotico, dietro Plaza de la Reina, e quindi decidiamo di andarci a piedi: in fondo dista solo 20 minuti dalla stazione e la passeggiata nel tardo pomeriggio valenciano è più che piacevole e ci permette di prendere confidenza con la città. Giunti all’ostello ‘Home Deluxe’, rimaniamo a bocca aperta: è davvero centralissimo e molto più carino di quanto ci aspettassimo. L’ostello è tutto colorato, ogni stanza è arredata secondo un tema diverso e ci sono 4 bagni tutti pulitissimi. Per 25€ a testa a notte, abbiamo la matrimoniale “Jardins du Casino” con bagno in comune che, ripeto, non è stato un problema visto che erano sempre pulitissimi. Dopo il check-in, posiamo le valige e dopo una veloce rinfrescata siamo già in strada. Giriamo a piedi per il Barrio Gotico tra Plaza de la Virgen, il Miguelete e Plaza de la Reina. Qui ci fermiamo per uno spuntino alla ‘Cerveceria 100 Montaditos’: specialità, neanche a dirlo, sono i MONTADITOS, piccoli panini ripieni di tutto, dal formaggio al tonno alle alici, con verdure, con gamberetti…I ripieni possibili sono 100, appunto! Dopo aver realizzato che lo spagnolo non è poi così simile all’italiano come credevamo, scegliamo a caso i vari panini da un elenco infinito e, consegnata la comanda al banco, attendo che venga chiamato il mio nome per poter ritirare i montaditos, che ci vengono serviti in un piatto tondo con al centro un sacco di patatine! Bagniamo il tutto con una dolce cerveca ad un tavolino all’aperto, proprio di fronte alla Cattedrale. Nonostante sia marzo, infatti, la temperatura è davvero piacevole! Dopo questa pausa deliziosa torniamo in ostello per una doccia. Alla sera giriamo un po’ per i localini di Calle Calatrava, Plaza Negrito e Calle Caballeros e alla fine ceniamo in Plaza de la Virgen alla Cafeteria Horchateria La Virgen: 12€ in due per 2 boccadillos, una porzione di patate Bravas (ovvero fritte e ricoperte con una salsa di aglio e maionese: desistete se avete problemi di digestione!), bibite e caffè. Dopo cena gironzoliamo ancora per il Barrio Gotico, ma la città è un po’ stanca per i festeggiamenti appena chiusi de Las Fallas e ad un certo punto non ci resta che andarcene a letto confidando in un sabato sera più ‘movimentato’.

Il mattino seguente inizia nel migliore dei modi, ovvero con una colazione fantastica in ostello, compresa nel prezzo della stanza. La cucina dell’ostello è fornita di pane da tostare al momento, latte, succhi, caffè e martellatine deliziose. Le vettovaglie sono tutte di plastica colorata e mettono di buon’umore! Rinfrescati e rifocillati, alle 9 siamo già in strada, ma siamo un po’ in anticipo sui ritmi di una città che si sta appena svegliando: in astinenza da caffè espresso, ci fermiamo in un bar che sta ancora sistemando fuori i tavolini e poi iniziamo il nostro giro per la città. Partendo da Plaza de la Reina, visitiamo la caratteristica Plaza Redonda e da li camminiamo fino al Mercado Central. Dentro è pieno di generi alimentari di ogni specie: dalle mille varietà di frutta alle spezie, dai banchi della carne a quelli del pesce, tutto è un concerto di profumi in una esplosione di colori. Io ne sono rimasta semplicemente incantata. Dopo il mercato, dove ho fatto scorta di cayenna valenciana, visitiamo la Lonja de la Seda di Valencia, antico mercato della seta e monumento più rappresentativo della città. Questo è infatti uno splendido esempio del gotico valenciano, con alle spalle un delizioso giardino di arance, e da tempo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Dopo una breve pausa ritorniamo verso Plaza de la Reina e da li ci muoviamo verso il Puente de Serranos, che corre sul letto di quello che era il fiume Turia. Oggi prosciugato, il letto del fiume ospita giardini, piste ciclabili e campetti di calcio. Il ponte conduce dritto alla Puerta de Serranos o Torres de Serranos, gotiche torri risalenti al 1200 che sono la residua testimonianza delle poderose mura a difesa della città. Dall’alto delle torri si gode di un bellissimo panorama sulla città e in lontananza di vede anche il mio adorato Miguelete, campanile della Cattedrale in Plaza de la Reina. Scesi dalle torri ci fermiamo in un bar a Plaza de Fueros per un po’ di riposo e per bere qualcosa di fresco. Da li camminiamo fino alla Iglesia del Carmen e tornati sulla strada principale prendiamo un autobus che ci riporta al centro. Bellissima la passeggiata su Calle Colon, piena di negozi, di gente che passeggia e di chioschi che vendono bicchieri di Horchata, bibita tipica valenciana fresca e dissetante. Il caldo incalza, la fame anche. Ci fermiamo per un pasto veloce in un localino di fronte alla Estaciò del Norte e da li ci precipitiamo a Plaza Ayuntamiento per prendere l’autobus che ci porterà alla avveniristica Ciudad de Las Artes y las Ciencias. Abbiamo perso l’ultimo spettacolo al delfinario, e i biglietti per entrare nei vari musei sono alquanto cari, per questo decidiamo di restare semplicemente li, stesi sui giardinetti a rilassarci e goderci il sole che si infrange sulle varie piscine e fontane del complesso. Dopo esserci goduti il meritato riposo, compriamo una granita e passeggiamo fino al porto per vedere le barche dell’America’s Cup. Il porto è davvero bello, anche se per l’America’s Cup si è vestito un po’ troppo a festa, con negozi che vendono i gadget delle varie squadre e le barche che in realtà non si possono vedere in quanto sono nascoste negli hangar in vista dell’apertura della gara che avverrà di li ad una settimana. Visitato lo stand di Mascalzone Latino, riusciamo a sbirciare la barca in procinto di essere chiusa nell’hangar dopo gli ultimi ritocchi. Non potremmo essere più soddisfatti! Così lasciamo i porto e la tappa successiva è la spiaggia di Las Arenas. Kilometri di sabbia bianchissima si stendono all’orizzonte, costeggiati da un litorale pieno di locali e ristoranti dove l’happy hour è d’obbligo. Ovviamente ci sediamo in un chiosco per goderci il tramonto sul lungomare valenciano e rinfrescarci un pochettino dopo l’estenuante giornata. In tarda serata torniamo in autobus di nuovo verso il Barrio Gotico, capatina in ostello e ci prepariamo per la notte spagnola. Decidiamo di andare a mangiare la paella valenciana in un ristorantino raccomandato dalla guida della città e non troppo distante dal nostro ostello. Il ristorante si chiama La Riuà, in Calle Mar, a pochi passi da Plaza de la Reina, e qui degustiamo non solo una deliziosa paella marinara, ma anche dei formaggi tipici serviti con miele e mandorle, il tutto per 57.50€ in due, un po’ di più di quanto avremmo speso altrove, ma l’atmosfera del ristorante, il servizio e il cibo meritano sicuramente ogni centesimo. Con la pancia piena di delizie ci tuffiamo nella notte valenciana nel Barrio Gotico, ci fermiamo nei localini tra Calle Caballeros e Calle Calatraya per concludere la serata a Plaza Negrito. La domenica mattina arriva troppo presto e se non ci fossimo resi conto in tempo che in realtà era entrata in vigore l’ora legale, e che quindi sono già le 10!! Completamente ignari di questa cosa, avremmo sicuramente perso l’aereo, ma per fortuna la perfezione del servizio e dello staff dell’ostello ha fatto si che ciò non accadesse. Così dopo colazione, dobbiamo cancellare il nostro ultimo giretto per il centro e visto che i tempi sono alquanto stretti, decidiamo di prendere un taxi che con 12€ ci porta all’aeroporto da dove salutiamo a malincuore una Valencia magica che in soli 2 giorni ci ha già conquistati.



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