Valencia te quiero
Vi racconterò la nostra seconda parte di viaggio. Il 19 mattina siam partite alle 10 da Barcellona dalla stazione Sants con treno Euromed, un nostro Eurostar italiano (ma di livello superiore come tutto il sistema ferroviario spagnolo). Dopo 3 ore di viaggio siam arrivate alla Estaciòn del Norte di Valencia.Bellissima inaugurata nel 1917. Siam passate da un misero 21 gradi di Barça ad un 31° di Valencia, finalmente c’eravam lasciate alle spalle il maltempo! Cartina alla mano ci siam dirette verso l’hotel della stessa catena del primo High tech hotels il Petit Palace Bristol. Che dire niente a che vedere col primo, forse eravam state troppo fortunate. Una quadrupla microscopica..Dopo un po’ di sconforto decidiam di rilassarci e di passare il nostro primo pomeriggio in spiaggia. L’hotel fortunatamente era in pieno centro ed ogni giorno avevamo la fortuna di ammirare Plaza del Ayuntamiento con i suoi edifici maestosi di marmo bianco in stile neoclassico centro nevralgico della città. Andiam alla fermata metro più vicina da lì arriviam grazie ad un servizio navetta al paseo neptuno.Lì subito sorge imponente il villaggio dell’America’s Cup enormi complessi da Luna Rossa ad Alinghi si susseguono.. Ma c’è tempo oggi vogliam solo goderci il primo sole. Andiam alla Spiaggia della Malavarrosa consigliataci dalla guida.La spiaggia è larghissima la sabbia fine ed anche se il sole è caldissimo una brezza piacevole anzi un vento direi mitiga la temperatura. La spiaggia è completamente diversa da Barceloneta, tranquilla silenziosa costantemente sorvegliata da poliziotti con motorette a 4 ruote. La prima sera decidiam di cenare in centro. Ci mangiamo una pizza in un ristorante e non si sa come o perchè paghiamo solo 10 euro a testa (grazie al cameriere). Dato che 2 sere dopo ci torneremo spendendo il doppio!Dopo cena giretto veloce per le vie.Calle Caballeros con localini caratteristici e la bellissima Plaza de la Virgen di sera popolata da skaters e da gente di ogni età e tipo. Stanche Decidiam di tornar in albergo. Il secondo giorno lo passiam in spiaggia e la sera decidiam di cenare al porto.Volevo assolutamente cenare a La Pepica suggerita da turisti per caso, ma quella sera era todo completo!I camerieri son un po’ scorbutici non c’è che dire.Quello non è l’unico ristorante completo alla fine dopo mezz’ora ne troviamo uno.Chi diceva che Valencia è economica? Diciamo che è normale meno cara di qui ovvio ma non così tanto. Ceniamo paella niente di speciale, l’unica cosa buona le patatas bravas, patate al forno con salsa all’aglio e un salsa ketchup ma con peperoncino. Piccanti ma buonissime!Sul porto ci son solo 2 bar quindi si fa laspola. Decidiam di far un giro per la città olimpica: ci son locali e ristoranti bellissimi con design super high tech creati per la manifestazione ma con nostro sconforto o son chiusi o del tutto vuoti.Il terzo giorno io e mia sorella decidiam di visitare la città. Iniziam da Plaza de la Reina, la Catedral bellissima, il Miguelete il campanile con i suoi 51 metri di altezza. Proseguiamo per Plaza de la Virgen che deve il nome alla Basilica de Nuestra Senora de los Desamparados.Giriam in lungo ed in largo e man mano troviam edifici di importante interesse fino ad arrivare a Las Torres de Serranos ed all’antico corso del fiume Turia ora immensa zona verde con campi da calcio e immensi spazi per giocare o far attività sportiva. Ammiriamo tutti i ponti che si susseguono sul vecchio percorso del fiume. Da lì andiam al mercato di Colon, al mercato Central e di fronte alla Lonja la borsa della seta, edificio di stile gotico europeo dichiarata patrimonio UNESCO (da non perdere). Dopo tremila foto decidiam di meritarci un pomeriggio di relax alla playa. Il terzo giorno salutate le altre prendiam un taxi direzione Ciudad de las Artes y las Ciencias. Rimaniamo a bocca aperta, avevam intravisto qualcosa dal treno, ma tutte quelle strutture imponenti colpiscono. Decidiam di visitare l’Oceanografico e il museo delle arti e delle scienze(evitatelo se non siete amanti dei giochetti logici e via di seguito) entrata 25 euro, fortunatamente ho la riduzione per studenti universitari fino a 17 euro e rotti. L’acquario è molto bello non potete perdervelo. Da lì usciam giriam un po’ed andiam al museo..Dopo 5 minuti scappiamo… Alle 14 andiam in spiaggia e decidiam di prenotar La Pepica per la sera. I ristoranti aprono alle 20.30 e chiudono a mezzanotte, prenotiam per le 21.30. Dopo 1000 corse arriviamo, capiamo così che o hai la prenotazione o ti scordi di mangiar lì. (vi consiglio caldamente di prenotare). Un ristorante storico dove, accanto a moltissime altre, trionfa una foto di Ernest Hemingway che mangia beato un piatto di paella. Mangiamo un antipasto cozze calamari pescaditos e decidiam per una paella mista dato che la paella valenciana è solo pollo. La Paella più buona della mia vita, merita davvero un 10 e lode. Spendiam 25 euro a testa, davvero poco considerando ciò che abbiam mangiato. Continuiam la serata in uno dei 2 locali del porto, dove ordiniamo il cocktail tipico l’agua de Valencia: succo d’arancia cointreau e nn so che altro..Buono se vi piaccion i cocktail alla frutta. L’indomani la mattina giriam per negozi alle 14 ci aspetta il volo per Bergamo. Con tanta amarezza partiamo. Valencia mi è rimasta nel cuore così spagnola calda allegra estremamente rilassante. Ci tornerò sicuramente. Ila