Valencia, Madrid

Partiamo in 3 amici da un piccolo paesino in provincia di Roma (Carpineto Romano), destinazione Valencia. Partenza il 9 agosto da Roma Fiumicino con volo Alitalia (con la piacevole sorpresa di aver pagato un biglietto in economy e ritrovarsi in business) e atterraggio a Valencia alle 11,00 in punto come da tabella. Tramite agenzia, avevamo...
Scritto da: nellomar
valencia, madrid
Partenza il: 09/08/2006
Ritorno il: 17/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Partiamo in 3 amici da un piccolo paesino in provincia di Roma (Carpineto Romano), destinazione Valencia. Partenza il 9 agosto da Roma Fiumicino con volo Alitalia (con la piacevole sorpresa di aver pagato un biglietto in economy e ritrovarsi in business) e atterraggio a Valencia alle 11,00 in punto come da tabella. Tramite agenzia, avevamo prenotato una tripla all’Hotel Husa Serrano in Calle del Genaral Hurrutia. Un po’ decentrato ma pulito e confortevole e dal costo tutto sommato umano (30 euro a persona in alta stagione comprendente pernottamento e colazione). Valencia città bellissima: da visitare il Museo della Scienza e l’Oceanografico (costo 25 euro, ma se si è in possesso di una tessera studenti o una tessera per il dottorato si ha diritto ad uno sconto di circa 5 euro e la cosa bella è che quasi ovunque questi sconti vengono attuati quindi è consigliabile portarla sempre con se). Lo spettacolo che ammirerete all’interno dell’Oceanografico vale il prezzo del biglietto; squali, razze, gamberi giganti e numerose altre specie di pesci delle più svariate forme e colori ti avvolgono e mostrano ai più curiosi le loro parti più intime e i lati più nascosti del loro basso ventre (è possibile camminare in un tunnel che corre all’interno dell’acquario). Molto emozionante anche lo spettacolo dei delfini: difficile da raccontare a parole l’emozione fornita da questi simpatici mammiferi, ma trenta minuti di spettacolo sono volati di colpo. Anche il Museo della Scienza merita di esser visto: l’interazione tra scienza e uomo vi coinvolgerà in maniera travolgente.

Molto bello anche il centro di Valencia. Occorre camminare molto, scoprendo piano piano come il vecchio il nuovo, l’arte e la scienza si mescolano armoniosamente nel complesso cittadino. E’ bello ed intrigante fermarsi ad osservare la maestosità e la bellezza delle grandi piazze, come Plaza della Reina (dove dopo la mezzanotte è possibile ammirare artisti di strada che con bici e skateboards fanno acrobazie di ogni tipo) e Plaza dell’Ayuntamiento (centro nevralgico della città dove i valenziani si riuniscono nelle occasioni più importanti), ma è anche bello passeggiare con il naso rivolto al cielo tra i vicoli e le stradine della città vecchia, imbattendosi così per caso nella Plaza Redonda (mi ricorda molto quelle piazzette che si vedono spesso in Toscana), dove è possibile acquistare oggetti tipici del luogo. E’ poi consigliabile vedere il modernissimo Campus Universitario: noi non l’abbiamo visitato ma le nostre 6 simpaticissime amiche di Pavia conosciute in Hotel (la Francy, la Licia, la Leader ovvero la Roby, la Miky, la Otta e la Vale) ci hanno raccontato che è una vera e propria città organizzata, con tutti i servizi possibili ed immaginabili, ben lontano, purtroppo, dallo standard universitario italiano. Noi siamo andati, per pura e semplice curiosità, anche a vedere la Corrida (costo biglietto 17 euro): nonostante Andrea (il mio amico) abbia cercato di convincermi che questo spettacolo è patrimonio culturale degli spagnoli e così deve apparire, il mio stato d’animo ne è rimasto provato (non credo ci andrò mai più). La Valencia by night offre moltissimo, soprattutto nel periodo estivo. A notte inoltrata la Movida si scatena e i locali e le strade si affollano. Consiglio vivamente di fare un salto al barrio del Carmen, vicino Plaza della Reina. Molto movimentata è anche la Plaja, un po’ fuori mano rispetto al centro della città ma facilmente raggiungibile con l’autobus (costo di una corsa 1 euro) o con il taxi (7-10 euro). L’ultima sera ci siamo andati insieme con le nostre amiche pavesine (che con l’ausilio del sito Turisti per Caso saluto affettuosamente) nel tentativo di mangiare la Paella. E’ consigliabile non arrivare oltre le 23,00 poiché c’è il rischio di trovare i locali ancora affollati ma le cucine chiuse. Noi abbiamo rischiato di fare digiuno, ma la solita pizzeria (con gestione italiana) ci ha salvati. Dopo cena abbiamo preferito passeggiare sul lungo mare (con sortita anche sul bagnasciuga) evitando di rinchiuderci in un locale (ce ne sono tanti e tutti affollati, ma pieni di fumo in quanto in Spagna non vige il divieto di fumare negli ambienti pubblici). Piccolo inconveniente (che ha spaventato un po’ tutti ma soprattutto la “Bolsa”), l’incontro di uno squilibrato che ci parlava di satelliti, mentre si stava seduti su di una panchina sul lungo mare gustandoci la Otta ballare la danza del ventre. Tutto bene quel che finisce bene…Ma un po’ di tensione c’è stata e così, tra una chiacchiera e l’altra l’ultima sera a Valencia è volata via; le nostre amiche sarebbero ripartite per Pavia l’indomani, mentre noi eravamo con la valigia pronta per andare a Madrid.

E così con appena un’ora di sonno, dopo aver preventivamente acquistato il biglietto sull’Alaris (l’equivalente del nostro pendolino, ma molto molto meglio…E soprattutto molto puntuale al costo di 40 euro), partiamo per Madrid. Cosa che molto ci ha incuriositi è la modalità di salita sull’Alaris; ci si mette in fila e ciascuno deve presentare il proprio biglietto al personale ferroviario dopo aver fatto passare il proprio bagaglio al Metal Detector. In perfetto orario (alle 12,15), come da tabella, arriviamo alla stazione dell’Atocha a Madrid. A piedi arriviamo all’Hotel Regina in Calle Alcalà (come centralità ed importanza potrei paragonarla a via Nazionale a Roma), un tre stelle in pieno centro che ci è costato per una tripla (in alta stagione) circa 35 euro a persona (pernottamento e prima colazione). Con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto che la Domenica il Museo del Prado è gratis e senza metter mano al portafogli si può tranquillamente passeggiare tra capolavori di Goya, Caravaggio, Vélasquez e Picasso. Anche il Museo della Reina Sofia è gratis la domenica, ma non avremmo mai avuto il tempo di vederli entrambi.

Da visitare (per chi è appassionato) lo stadio Bernabeu. L’entrata costa 9 euro, ma ne vale la pena. Si effettua un vero e proprio tour dove è possibile visitare oltre alla tribuna centrale, anche gli spogliatoi e il campo di gioco (non ti fanno calpestare l’erba, ma puoi tranquillamente sederti sulle panchine ,che emozione). Si finisce poi nella sala trofei e che spasso è passeggiare tra una Coppa dei Campioni e un Pallone d’Oro.

Il centro di Madrid si può (anzi si deve) visitare tutto a piedi, con la testa rivolta verso l’alto, lasciandosi piano piano catturare e trascinare dalla bellezza architettonica di questa meravigliosa città. Bisogna senz’altro vedere il Palazzo Reale (costo del biglietto 8 euro ridotto 3,50) dove è possibile proiettarsi nella storia camminando tra sale per ricevimenti con lampadari lussuosi ed affreschi sui soffitti, sale per la musica con esposti strumenti musicali di epoche passate così come l’armeria (in cui sono esposte armature, corazze per cavalli, spade e moschetti) e la fermacia reale. Da non perdere i giardini di Sabatini (i giardini reali) e il parco del Retiro con un bel laghetto nel centro. Appena dietro il parco del Retiro c’è l’orto botanico (costa solo 2 euro e ne vale la pena). Molto belle anche le piazze, come Puerta del Sol (la piazza principale da cui si dipartono tutte le vie principali di Spagna), Plaza Major (il punto nevralgico della città) e Plaza d’España (dove si trova il monumento a Cervantes e Don Chisciotte). Meritevole di esser visto anche il nuovo planetario (si prende la linea 1 direzione Congosto e si scende alla fermata Pacifico, da qui si prende la linea 6, la linea circolare, e si scende alla prima fermata Alvaro Mendez); il visitatore viene proiettato indietro nel tempo, assistendo (seduto comodamente su una poltrona guardando direttamente la proiezione sul soffitto a forma di cupola) l’origine dell’universo. A due passi si trova anche il modernissimo cinema iMAX in cui si proiettano documentari e animazioni in 3D (ne vale la pena e il costo è di soli 7,50 euro). Intorno a Ferragosto è possibile incontrare feste patronali in cui si balla, si canta e si beve (tanto) in un’atmosfera tranquilla e tipica della Movida Madrilena e proprio quando ci stavamo adattando alla vita spagnola è giunto il giorno del ritorno a casa.

Purtroppo le vacanze durano sempre troppo poco e così con volo Alitalia da Madrid il 17 agosto siamo tornati a Roma e da qui al paesello.

Enrico



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