Valencia, fiesta de Las Fallas y mascletà

Abbiamo prenotato il volo da Bergamo per Valencia tantissimo tempo prima (agosto 2008, € 70 in due A/R) ma solo quando cominciamo a “studiare” un poco le guide scopriamo, con molto piacere, che proprio nei giorni in cui noi saremo la, si svolgerà l’importante festa de Las Fallas. Per chi, come noi, si trovi a Valencia per la prima volta,...
Scritto da: stefj
valencia, fiesta de las fallas y mascletà
Partenza il: 13/03/2009
Ritorno il: 15/03/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Abbiamo prenotato il volo da Bergamo per Valencia tantissimo tempo prima (agosto 2008, € 70 in due A/R) ma solo quando cominciamo a “studiare” un poco le guide scopriamo, con molto piacere, che proprio nei giorni in cui noi saremo la, si svolgerà l’importante festa de Las Fallas. Per chi, come noi, si trovi a Valencia per la prima volta, potrebbe avere qualche difficoltà nel capire che cosa sia esattamente una “falla” nonché il significato di questo Museo ricavato in un ex convento dei Padri Paules. Le “fallas” sono dei monumenti satirici alquanto peculiari, eretti con materiali combustibili (cartone, legno, ecc.) sulle piazze e ai crocevia delle strade principali, ove rimangono esposti al pubblico per vari giorni per essere poi bruciati la sera del 19 marzo, festa di San Giuseppe. La loro costruzione, curata da appositi artisti detti per l’appunto “falleros”, è resa possibile grazie agli sforzi degli abitanti di ogni quartiere i quali, riuniti in commissioni, lavorano tutto l’arco dell’anno per organizzare la festa. Ogni artista “fallero” sceglie la figura meglio riuscita del monumento cui sta lavorando e, qualche settimana prima della “plantá de la falla” – collocazione nelle vie – tutti i “ninots” (effigi) selezionati vengono esposti assieme. Una votazione popolare deciderà quale di questi “ninot” premiare per bellezza, arguzia e intenzione satirica, scampando così al rogo. I “ninots” premiati ogni anno – uno delle “fallas grandes” e un altro di quelle infantili – vengono poi custoditi in questo Museo. Assieme alle fotografie delle “fallas” più suggestive e ai cartelloni pubblicitari, vincitori del concorso annuale, danno vita alle collezioni e al patrimonio della cultura popolare e di questa festa di spicco qual è la “Fallas” di Valencia.

Venerdì 13 marzo 2009 – Andiamo a piedi all’aeroporto, eh sì è proprio comodo abitare ad un km da Orio al Serio! Il volo parte puntuale e in meno di due ore siamo a Valencia. Il moderno aeroporto non è grande; subito ci dirigiamo verso l’ufficio turistico dove acquistiamo la “Valencia Card 3 dias” (€ 18 cad. Scontata in occasione della festa, altrimenti € 20) che permette di viaggiare su tutti i mezzi ed ottenere sconti sui biglietti di ingressi, ristoranti, ecc… Chiediamo informazioni circa il rent a bike (abbiamo letto che a Valencia ci sono oltre 80 km di piste ciclabili) e l’Oceanografico e, su suggerimento della gentile addetta, per evitare domani code all’ingresso, acquistiamo direttamente anche i biglietti (€ 20 scontati del 15% grazie alla Valencia Card – altrimenti € 23). Ci riempie di cartine, e ci regala pure due foulard bianchi e blu che tutti i valenciani si legano al collo in occasione de Las Fallas. Prendiamo la metro in aeroporto (linea 3 e 5) che in circa 20 minuti porta direttamente in centro; da qui cambiamo fino a raggiungere in breve tempo il nostro hotel (Hilton, trovato in internet con una super offerta a € 150 per due notti, colazione inclusa). Fatto il check-in in hotel abbiamo anche la piacevole sorpresa di vederci assegnare una stanza “executive” al 24°piano anziché una “standard”. Lasciato lo zainetto, riprendiamo la metrò, scendiamo a “Turia” dove troviamo il rent a bike indicatoci dall’Ufficio del Turismo. Il noleggio costa € 5 all’ora, € 10 mezza giornata, € 15 euro per 24 ore; visto che sono ormai le 16,30 e l’ufficio chiude alle 19, “contrattiamo” per € 13 per due bici per 2 ore e mezza. Attraversata semplicemente la strada scendiamo tramite comoda via nel ex-letto del fiume Turia, ora trasformato in parco, zona sportiva, ricreativa… Una bellissima zona vivibile a disposizione della città. E’ uno spettacolo percorrere in bicicletta i circa km.6 fino alla Ciudad de las Artes y las Ciencies (CAC) fra alberi in fiore, ponti, fontane, tantissima gente che fa jogging, gioca a calcio, rugby, pattina, ascolta e fa musica… insomma, vive e si diverte! Una volta giunti alla CAC è uno spettacolo vedere queste stupende realizzazioni moderne firmate Calatrava-Candela: il Palau de la Musica, il Museo della Scienza Principe Felice, il museo delle Arti Reina Sofia, l’Emisferic, l’Humbracle, il ponte di Calatrava. Percorsi velocemente a ritroso i 6 km (sono quasi le 19) lasciamo le bici, oltrepassiamo la porta delle torri di Quart e Serranos e ci inoltriamo a piedi nei vicoli della medioevale Valencia. Qui, in ogni piazza, piazzetta, via sono in fase di ultimazione delle enormi realizzazioni in cartapesta, raffiguranti pupazzi dalle sembianze più strane. Ci dicono essercene 350 sparse per tutta la città, verranno bruciate la notte del 19, tranne una, la più bella, che verrà conservata in un museo. Luminarie e bancarelle che preparano “churros & chocolate” (dalle quali si alzano nuvole di fumo di olio fritto!!) fanno da contorno al tutto. Attraversiamo Plaza de la Virgen illuminata molto scenograficamente, ceniamo a base di paella in un locale vicino la cattedrale. … verso mezzanotte, abbiamo la piacevole sorpresa di non trovare in funzione la metro per l’ultima tratta verso il nostro hotel… così percorriamo a piedi gli ultimi 2 km! Durante tutto la giornata è un continuo sparare di petardi, uomini e donne di ogni età, in ogni angolo della città, sono tutti indaffarati in questa attività! Per fortuna il nostro hotel non è proprio in centro… Così non siamo disturbati più di tanto! Sabato 14 marzo 2009 – Sveglia abbastanza presto (già sentiamo i petardi scoppiettare!), alle 8,oo facciamo un’abbondante ed ottima colazione al buffet Hilton. Ben rifocillati, alle 10 (orario di apertura) entriamo all’Oceanografico; c’è già parecchia gente, soprattutto gruppi organizzati, per cui a tratti ci si deve fare spazio con “la forza”. L’acquario è grande e ben organizzato, a noi è piaciuta tantissimo la zona dell’ “Artico”, oltre ovviamente gli enormi squali e il divertente spettacolo dei delfini. Usciamo che sono ormai le 14. Vediamo in lontananza una grande quantità di fumo che si alza dal centro della città… domani capiremo di cosa si tratta! Decidiamo di prendere il bus verso il mare, destinazione Platja Malvarrosa. Scendiamo proprio al capolinea, alla fine del “Paseo Maritimo”: subito invogliati dal profumino di cibo di fermiamo a pranzare in riva al mare (Restaurant Almar € 22,50). Dopo pranzo percorriamo tutta la passeggiata fino al porto della America’s Cup: in spiaggia c’è tantissima gente che prende il sole, gioca o passeggia, altrettanta è seduta ai tavoli degli innumerevoli ristoranti, nonostante siano ormai quasi le 16! Anche noi non resistiamo, ci togliamo le scarpe e percorriamo un bel po’ di spiaggia, proprio in riva al mare! Ci spostiamo poi in metro verso la zona vecchia di Valencia, e sbuchiamo a “Colon” proprio nel cuore commerciale della città, che infatti è un brulicare di gente. Ci perdiamo un po’ nelle stradine, poi in Plaza del Ayuntamiento, il Mercato Centrale, la Cattedrale, saliamo a piedi (207 gradini di una ripida scala a chiocciola – € 2) fino in cima la torre del Micalet. Visto che il centro è davvero molto affollato e la zona del porto ci è molto piaciuta, decidiamo di tornare la anche per cena… Peccato tutti i ristoranti siano chiusi, evidentemente la sera la gente preferisce restare in città. Troviamo aperto solo un pub, beviamo una cerveza, poi tappa alla CAC per delle bellissime foto “by night”, un salto in un supermercato per comprare un bocadillo con jamon (che mangeremo “all’ombra” dell’Humbracle) e di nuovo in centro dove si sta svolgendo la Cabalgata Folklorica, una sfilata di carri allegorici, bande, figuranti in costume tipico. Ormai è quasi l’una, piuttosto stanchi (vorremmo fermarci anche per lo spettacolo pirotecnico dell’una e mezza ma proprio non ce la facciamo!) torniamo in hotel… Fortunatamente da oggi fino la fine de Las Fallas (il 19.03) il metrò viaggia senza sosta! Domenica 15 marzo 2009 – Stamattina restiamo a letto un pochino di più…E ne approfittiamo alla grande anche della mega colazione a buffet davvero spettacolare! Prima delle 10, comunque, zainetto in spalla, siamo nel centro di Valencia…Già molto affollato. Ci perdiamo ancora un po’ tra strade e stradine, visitiamo il bellissimo palazzo della Lonja de la Seda, l’antica sede della borsa della seta. In Plaza del Ayuntamiento, anche se non è ancora mezzogiorno, è già tutto pronto per la grande “mascletà” delle 14. Praticamente, in uno spazio recintato grande quanto un campo da tennis o forse più, al centro della piazza, sono state tese una infinità di corde ad ognuna delle quali sono appesi infiniti botti e petardi. Alle 14 verrà accesa l’unica miccia che farà scoppiare tutto quanto. La gente ha già preso posto nella tribunetta e dietro le transenne, appostata per assistere allo scoppio… purtroppo per raggiungere la fermata del metro dobbiamo attraversare la piazza… non è stato proprio facile tra uno spintone e l’altro… abbiamo temuto di perdere l’aereo! Fortunatamente riusciamo a prendere la metro (praticamente vuota perché tutti si stanno dirigendo verso il centro) per l’aeroporto, dove arriviamo che, puntualmente, stanno imbarcando il volo per Bergamo.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche