Valencia e alicante a sorpresa
Avevamo 6 giorni di vacanza da utilizzare e abbiamo scelto queste mete all’ultimo minuto (abbiamo prenotato la domenica per partire il giovedì seguente) allettati dal prezzo stracciato del volo Ryanair da Pisa e, contrariamente alle nostre abitudini, non ci siamo preparati molto sui posti da visitare. Devo dire, comunque, che Valencia è stata una piacevolissima sorpresa e anche Alicante ci è piaciuta molto.
COSTI: Abbiamo prenotato sia il volo che gli alberghi su internet; volo Ryanair Pisa –Valencia e ritorno per 2 persone Euro 165 tutto compreso; 5 notti (3 a Valencia e 2 ad Alicante) in alberghi 3-4 stelle in camera doppia con bagno euro 350 totali colazione esclusa (abbiamo scoperto che in Spagna le colazioni in albergo non sono mai comprese nel prezzo nella camera e costano parecchio, anche 10-12 euro a persona, così abbiamo optato per le caffetterie, dove i prezzi di caffè, cappuccino e paste sono leggermente superiori rispetto all’Italia, ma tutto sommato abbordabili, es. Circa 5 euro per 1 caffè, 1 cappuccino e 2 paste dolci anche piuttosto grandi). Da notare che gli alberghi ad Alicante sono molto più economici rispetto a Valencia.
Per il pranzo abbiamo sempre scelto spuntini veloci spendendo circa 10 euro per volta (2 panini oppure 5-6 tapas a testa più 1 bibita). A cena siamo andati in ristoranti in cui abbiamo sempre speso circa 25-30 euro per 2 piatti principali più acqua e caffè.
Per i mezzi pubblici non abbiamo fatto abbonamenti, ci è sembrato più conveniente acquistare il biglietto volta per volta. I prezzi dettagliati sono riportati nel racconto di viaggio.
GIOVEDI’ 01/11: Partenza da Pisa alle 19.10 con volo Ryanair fino a Valencia.
Il volo è puntualissimo, arriviamo a Valencia alle 21; spuntino in una tavola calda dell’aeroporto e via alla metro per recarci in centro città. Le linee 3 e 5 della metro fanno capolinea proprio all’aeroporto e ti portano in centro in circa 10-15 minuti; il costo del biglietto è di Euro 1,70 a persona.
Alle 22 siamo già in albergo (Valencia EXPO, Av. Pio XII, non proprio in centro, ma collegato benissimo con metro e bus e comunque distante dal centro storico circa 15 minuti a piedi), prenotato con “Booking. Com”.
VENERDI’ 02/11: Per prima cosa andiamo alla stazione ferroviaria “Renfe” per acquistare i biglietti per Alicante dove andremo in serata (euro 25 a persona). L’edificio della stazione è davvero bellissimo sia all’esterno che all’interno e si trova proprio in centro città accanto alla Plaza de Toros.
Da qui, attraversando strade costeggiate da meravigliosi edifici ottocenteschi (per chi c’è stato ricordano moltissimo quelli sulla Gran Via di Madrid) raggiungiamo Plaza dell’Ayutamiento, Plaza della Reina (visita alla cattedrale euro 3,50 con audioguida e salita sul campanile “Miguelete” euro 2), Plaza della Virgen (Basilica della Virgen de los desamparados), chiesa di Santa Catalina, Plaza Redonda (detta anche –a ragione!!!- “il buco”). La zona della Cattedrale costituisce il cuore medioevale di Valencia ed è composta da un labirinto di stradine affollatissime e stracolme di negozi e locali.
Verso le 14 pranziamo in una delle tantissime “taperie” (si chiamano così?) di Plaza della Reina, poi ci dirigiamo verso i giardini del Turia. Siamo rimasti veramente sorpresi nello scoprire che questi giardini sono stati creati utilizzando il letto del fiume Turia, che dopo una inondazione nel 1957 è stato deviato a sud della città. Attraversiamo il Ponte de Fusta (eh, sì, anche se il fiume non c’è più i ponti esistono ancora ed alcuni sono veramente suggestivi) e costeggiamo il Turia fino ai Giardini del Real, passando davanti al Real Monasterio della Trinidad e al Museo di belle Arti.
Dopo una passeggiata rilassante all’interno dei giardini torniamo in centro attraversando il Ponte e le Torres Serranos. Passando da Plaza del Carmen visitiamo il “Giardino delle Esperidi” e il giardino botanico, gestito dall’Università (biglietto euro 0,60). Da qui torniamo in albergo a prendere le valigie e andiamo con la metro alla stazione. Il tempo è stato bellissimo per tutta la giornata: sole e temperature intorno ai 20°.
Alle 18.40 prendiamo il treno per Alicante (circa 160 km a sud di Valencia); arrivo ore 20.40. Un taxi (Euro 4,50) ci porta all’albergo “Mediterranea Plaza” in Plaza dell’Ayuntamiento e vicinissimo all’Esplanada de Espana (meraviglioso viale pedonale costeggiato da palme) e al mare.
Data l’ora, la stanchezza e la fame non spendiamo energie per la ricerca di un buon posto dove cenare e ci accontentiamo di uno dei ristoranti lungo l’Esplanada (ce ne sono a decine, uno accanto all’altro). Non è malissimo, ma si tratta del classico “mangificio per turisti”: non lo consigliamo.
Dopo cena facciamo una passeggiata fino al centro commerciale sul porto e poi a nanna.
Ci rendiamo conto che le strade intorno all’albergo devono essere al centro della “movida” di Alicante perché nel cuore della notte siamo svegliati da schiamazzi di ogni genere, ma il problema è subito risolto grazie al provvidenziale aiuto dei nostri fedeli tappi per le orecchie che non dimentichiamo mai di mettere in valigia (il sonno è prezioso!!!).
SABATO 03/11: Alle 9.30 usciamo dall’albergo per cercare un bar dove fare colazione (non compresa nel prezzo della camera); le strade sono completamente deserte a parte 2 o 3 mattinieri che fanno jogging, le serrande dei locali e dei negozi sono tutte abbassate: sembrano le 6.30 invece che le 9.30; questi spagnoli se la prendono veramente comoda!!! Alle 10 iniziano ad aprire i bar e finalmente facciamo colazione: i prezzi di caffè e pasticceria sono leggermente più alti rispetto all’Italia.
La giornata è bellissima, alle 10.30 è già caldo, così decidiamo di andare sulla spiaggia: ecco dov’erano tutti!!! La spiaggia è piena di gente in costume (è il 3 novembre!!!) a prendere il sole e fare il bagno. Seguiamo il loro esempio.
Verso le 12 decidiamo di andare a visitare il Castillo di Santa Barbara, una fortezza medioevale che si trova su un promontorio proprio a ridosso della spiaggia. Purtroppo l’ascensore non funziona e il bus sostitutivo (costo 2 euro a persona solo andata) è già pieno, così decidiamo di prendere un taxi, che ci porta al castillo per 5 euro. Il complesso della fortezza è composto per lo più da rovine, ma è molto suggestivo. Da qui godiamo di un panorama spettacolare sulla costa e di uno molto meno spettacolare sulla città. Infatti Alicante è la classica cittadina per le vacanze estive che negli ultimi 20 anni è stata oggetto di una urbanizzazione a dir poco selvaggia: decine e decine di mega condomini (in pratica enormi blocchi di cemento di parecchi piani) deturpano lo skyline della città.
Torniamo in città, mangiamo un panino veloce e poi di nuovo sulla spiaggia. Verso le 16.30 facciamo una passeggiata lungo il molo e poi lungo l’Esplanada, veramente bella (ricorda la Costa Azzurra, soprattutto la Croisette di Cannes). Verso l’ora di cena ci avventuriamo nelle stradine intorno all’Ayuntamiento, che costituiscono il centro storico di Alicante: è pieno di ristorantini tipici; scegliamo”El buen Comer” in Calle Mayor, 8 dove per 25 euro mangiamo una paella da favola: assolutamente consigliato!!! Dopo cena altro giro per le stradine del centro e sul lungomare e poi a letto.
DOMENICA 04/11: Alle 9.20 prendiamo il treno per tornare a Valencia. E’ un’altra splendida giornata di sole e lungo il tragitto ci godiamo il paesaggio veramente particolare: il colore prevalente è ocra, interrotto a tratti da ulivete e aranceti.
Alle 11 arriviamo a Valencia e ci dirigiamo subito verso il nostro nuovo albergo “Medio Conqueridor” in Calle Cervantes. Andiamo a piedi perché è a meno di 5 minuti dalla stazione. Lasciamo i bagagli e andiamo a esplorare le zone del centro storico che non avevamo visto il primo giorno: la “Lonja della seta” (assolutamente da non perdere; entrata 2 euro a persona, ma la domenica è gratis) e il mercato centrale, che però la domenica è chiuso: torneremo. Da notare che la domenica lungo le stradine del centro si svolge un simpaticissimo mercatino delle pulci, molto interessante soprattutto per collezionisti e amanti di filatelica e numismatica.
Torniamo in Plaza della Reina e pranziamo a base di tapas alla “Taberna della Reina”: assolutamente consigliato per l’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Da qui prendiamo il bus n. 4 per la zona del porto (da notare che la Spagna è uno di quei civilissimi paesi in cui lo stesso autista del bus ti vende il biglietto della corsa, a differenza di quanto succede in Italia, dove comprare un biglietto per i mezzi pubblici è nella migliore delle ipotesi una caccia al tesoro senza speranza). Il biglietto costa 1,15 euro.
Arriviamo al porto che è stato sede dell’America’s Cup l’estate scorsa, poi proseguiamo sul Paseo Maritimo, interamente costeggiato da ristoranti. Ci fermiamo sulla Spiaggia Cabanyal a prendere un po’ di sole.
Verso le 17 prendiamo il bus per tornare in centro.
Dopo un giretto nella zona della Cattedrale cominciamo a cercare un posto in cui cenare: purtroppo gli spagnoli hanno la pessima abitudine di cenare tardi, quindi la maggior parte dei ristoranti apre dopo le 20. Prima puoi solo mangiare tapas oppure accontentarti dei locali per turisti che sono gli unici ad aprire un po’ prima. Ceniamo in un posto tra Plaza della Reina e Plaza dell’Ayuntamiento dove ci danno una paella veramente immangiabile (non diciamo il nome del ristorante, ma sappiate che si chiama con il titolo di un film di Benigni). Ci alziamo con più fame di prima e per rimetterci la bocca andiamo a bere una cioccolata calda alla “Horchateria Santa Catalina”: davvero ottima!!! Torniamo verso l’albergo, ma passando davanti alla Plaza de Toros vediamo che all’interno è stato allestito un mercatino medioevale davvero particolare e decidiamo di fare un giro, dopodichè andiamo a letto: siamo troppo stanchi per la movida valenciana.
LUNEDI’ 05/11: Destinazione: Ciutat de las artes e de las ciencias (prezzi e orari di apertura sul sito www.Cac.Es). Prendiamo il bus n. 19 dalla stazione ferroviaria (va bene anche il n. 35) e ci troviamo proiettati nel futuro in questo quartiere veramente spettacolare dove gli elementi predominanti sono l’acciaio e il vetro e gli edifici, anche se enormi, sembrano galleggiare sull’acqua della vasca artificiale.
La nostra idea era di fare il biglietto cumulativo per il museo delle scienze e l’Hemispheric, lasciando per ora da parte l’Oceanografico. Tuttavia l’ Hemispheric è chiuso, quindi iniziamo dal museo, dove, tra un esperimento e l’altro, restiamo fino quasi alle 16. Sarebbe troppo lungo raccontare nel dettaglio tutto ciò che è dentro a questa meravigliosa “scatola” di vetro, (cito solo il pendolo di Foucault a titolo di esempio), ma sappiate che il contenuto è sicuramente all’altezza del contenitore.
Alle 16 entriamo all’Oceanografico: credevamo che anche questo fosse una sorta di museo interattivo, invece si tratta di uno zoo/acquario collocato in edifici molto belli (anche questi di Santiago Calatrava), ma che comunque sono prigioni per gli animali che vi si trovano, soprattutto per i mammiferi marini (foche, delfini, leoni marini).
Dopo uno spuntino veloce alle 19 siamo in albergo: decidiamo, infatti, di non fare l’errore della sera precedente e di cercare un locale in cui cenare un po’ più tardi, quando tutti i ristoranti sono aperti e possiamo avere più scelta. Ci riposiamo un po’ e usciamo dopo le 20.
La ragazza della reception dell’hotel ci consiglia di andare nella zona della città compresa tra Calle Ciscar e Calle Burriana per trovare i ristoranti in cui vanno i valenciani e quindi in cui si mangia bene. In effetti queste strade (un po’ fuori dal centro storico) sono davvero piene di locali che preparano la paella e altri piatti tipici. Andiamo da “Ciscar 26” (appunto, in Calle Ciscar, 26) che ci fa una paella da leccarsi i baffi (neanche lontamente parente dello schifo della sera prima). Per quanto riguarda la paella vorremmo invitarvi a diffidare di quei locali che esibiscono in vetrina il “padellone” con la paella già pronta da servire sul momento: la paella vera (e davvero buona) è quella che il ristorante cucina apposta per voi; generalmente si trova nei ristoranti che sul menu hanno scritto che la si può ordinare minimo per 2 persone e che impiegano circa 20-30 minuti a prepararla.
Dopo cena facciamo un passeggiata lungo il Turia fino al Palazzo della Musica.
MARTEDI’ 06/11: Decidiamo di impiegare l’ultimo giorno a fare un po’ di shopping, quindi torniamo al mercato centrale, che nei giorni lavorativi è aperto. L’edificio in stile liberty ospita un mercato prevalentemente alimentare (ci sono moltissimi banchi di carne, pesce, frutta e verdura), ma troviamo anche una bancarella da cui acqustiamo una padella, appunto, per la paella.
Dopo un giro per i negozi del centro e da “El Corte Ingles” arriviamo al mercato “Colon”, meraviglioso edificio modernista che ospita ristoranti, chioschi di fiori e, al piano interrato, una grande libreria, un negozio di musica e qualche banco di specialità alimentari.
Pranziamo a panini e ci dirigiamo a Calle Serrano Morales per prendere il bus n. 20 (costo del biglietto 2 euro) che ci porterà alla “Albufera”, parco naturale a sud di Valencia (circa 30 km) costituito da una laguna litorale di acqua salina, separata dal mare da una lingua di sabbia. Qui si coltiva il riso e qui è nata la tradizione della paella.
Scendiamo al paesino chiamato “El Palmar”: lungo la laguna ci sono delle “baracche” di pescatori di anguille e coltivatori di riso che per 20 euro ti fanno fare un giro in barca di 40 minuti sulla laguna per godere la tranquillità del luogo e ammirare la splendida fauna di uccelli acquatici. Una volta finito il giro in barca (sono circa le 16) tentiamo di riprendere il bus per tornare a Valencia (da notare che il ragazzo dell’ufficio informazioni turistiche ci aveva detto che dall’Albufera passava un bus ogni ora per la città), ma questa si rivelerà una vera “missione impossibile”: infatti ogni persona da noi interpellata per conoscere l’orario del bus ci da’ una risposta diversa (le 17, no le 18, le 18.30…Boh?) e non ha la più pallida idea di dove sia la fermata; di cartelli neanche l’ombra.
Come si fa? Alle 20 dobbiamo essere in aeroporto e ci piacerebbe fare un ultimo giretto in centro… Colta da una illuminazione improvvisa faccio l’autostop…Miracolosamente si ferma subito un’auto con a bordo una coppia apparentemente normale…Apparentemente!!! Quando lei si è alzata per farci salire in macchina ci siamo accorti che non si reggeva in piedi… poi ci ha chiesto circa 20 volte di dove eravamo e circa 40 se Valencia ci era piaciuta. Lui stava leggermente meglio, anche se sull’autopista andava a 120 all’ora e si girava continuamente indietro per chiacchierare… Comunque sono stati davvero gentili, ci hanno portato fino alla Plaza de Toros. Quando siamo scesi dall’auto abbiamo baciato terra per lo scampato pericolo!!! Ultimo giro per le stradine del centro, spuntino a base di tapas da Sagardi e via all’aeroporto.
Il volo è puntuale e atterra a Pisa alle 23.30; purtroppo il bus delle ferrovie per tornare a casa c’è all’una; a mezzanotte e mezza l’aeroporto chiude e ci cacciano fuori all’addiaccio insieme a tante altre persone che devono trascorrere la notte al terminal in attesa dei voli del primo mattino: riaprirà solo alle 4, ma che razza di servizio è? Welcome to Italy!!! Questa è stata l’unica nota negativa di tutta la vacanza, che ci è piaciuta moltissimo e ci ha fatto scoprire un pezzetto di Spagna che non ci aspettavamo così bello e interessante, anche perché –a torto- poco celebrato dalle guide turistiche.
Il nostro consiglio è: VISITATE VALENCIA!!!