Valencia a novembre… col sole
Ovviamente pianificare con una bimba cosi piccola è fondamentale, scelgo Valencia per il clima mite, il volo diretto dalla mia città, la possibilità di visitarla con passeggino al seguito, quindi comoda da girare a piedi. Il volo è Ryanair (che in questo periodo di cancellazioni non è che mi fa stare molto tranquilla… ma vabbè ci fidiamo delle esperienze passate e infatti va tutto bene ), sulle 200 euro in tutto, costo senza imbarcare bagagli… nonostante la bambina siamo riusciti ad essere essenziali per non caricarci troppo e spendere di più.
Primo viaggio in aereo con la bimba filato liscio, che emozione, lei è stata brava (buon sangue non mente… viaggiatrice nel DNA) e il personale disponibile. Arriviamo a Valencia in mattinata e con un taxi (piuttosto caro ma abbiamo preferito arrivare direttamente a destinazione per non stressarci con i bagagli e la bimba) raggiungiamo l’appartamento prenotato su Booking, il Flats Friends Soho Suites a pochi passi dal Mercato Centrale e in un complesso di appartamenti per turisti nuovo, dotato di ogni comfort, pulito. Ci è costato 227,70 euro. Abbiamo sistemato un po’ le cose e siamo usciti per un giro e per fare la spesa di omogeneizzati e pannolini in primis… e non è stato facile… paese che vai cibo per svezzamento che trovi… ma con calma sono riuscita a trovare qualcosa che andasse bene.
Il giro da turisti è cominciato invece dal vivace Mercato Centrale (presso cui ci siamo riforniti nei giorni successivi), prosciutto, formaggi, pomodori giganti, pesce… quante cose buone! Proseguendo la passeggiata siamo arrivati in Plaza de la Reina dove sorge la Cattedrale, poi Plaza de la Virgin con al centro una imponente fontana, pausa merenda per la bimba in una tranquilla piazzetta e per noi alla Horchateria de Santa Catalina per gustare l’horchata, bevanda dolce tipica. Dopo la sosta abbiamo visitato la Lonja, edificio gotico in cui in passato si svolgevano scambi commerciali tra produttori di seta e mercanti, meravigliose sale da visitare e un bellissimo giardino pieno di alberi di mandarini molto profumati. Costo 2 euro a persona. Tornati a casa per far cenare la piccola abbiamo scelto il ristorante per la nostra cena… abbiamo optato per un locale di tapas chiamato La Botifarra molto tranquillo e qui abbiamo mangiato un calamaro alla griglia buonissimoooo. In Spagna si mangia da dio…è confermato.
Secondo giorno, altra giornata di sole e temperature miti… il nostro tour riprende dalla cattedrale…muniti di audio guida e marsupio per la bimba (comodo ma la mia schiena ancora grida vendetta) abbiamo visitato l’interno molto ricco e affascinante, in seguito ancora qualche giro nei dintorni e poi pranzo alla Riua per assaggiare la paella valenciana. Il ristorante l’ho scelto dopo una ricerca su internet e non ci ha deluso…locale storico, ottima paella, prezzo medio sulle 40 euro per due persone. Per smaltire l’abbondante pasto a base di riso decidiamo di raggiungere e percorrere un tratto dei giardini della Turia, tanto la bimba dormiva beatamente…la passeggiata ci fa scoprire questa parte molto interessante della città… il Puente del Mar, il Palau della Musica, il parco Gulliver per i bambini e gli adulti molto divertente. Cammina cammina arriviamo alla Ciudad de las Artes y las Ciencias che però ammiriamo dall’esterno…la visita è programmata nei giorni successivi. Tornati indietro con l’autobus, ci fermiamo al Mercato Colon, passeggiamo lungo le vie dello shopping nel quartiere dell’Eixemple, raggiungiamo Plaza del Ayuntamiento brulicante di gente, ci facciamo una birra in un bar tranquillo nei pressi della Lonja e ritorniamo a casa. Decidiamo di cenare a casa con jamon iberico, formaggio di capra e pomodori… tutta roba comprata al Mercato.
Il giorno successivo, per motivi di lavoro di mio marito, prendiamo dalla stazione Sorolla una macchina a noleggio prenotata dal sito rentalcars.com per poco più di 30 euro per una giornata (solo 24 euro sono per il seggiolino auto per la bambina, costo quindi bassissimo per la solo auto) e raggiungiamo Alicante, ad un paio di ore da Valencia. Sbrigati gli impegni in mattinata torniamo verso Valencia e decidiamo di fermarci a La Albufera, la laguna a sud della città famosa per la coltivazione di riso e per i piatti a base di questo cereale. Qui presso il ristorante El Sequer de Tonica, mangiamo una versione brodosa della paella con carciofi e seppia che dire buona è dire poco. Finito il pranzo passeggiamo per gli specchi di acqua bassa sotto un caldo sole e raggiungiamo il Mirador El Pujol un punto panoramico molto suggestivo dove puoi passeggiare lungo i moli presenti per l’attracco delle barchette e ammirare il paesaggio, gli uccelli della laguna e godere della pace del luogo. Qui seduta alla punta del molo ho fatto fare merenda alla bimba, dopo di che ci siamo diretti verso la zona delle spiagge di Valencia. Lasciata la macchina abbiamo fatto una passeggiata lungo le spiagge las Arenas e Malvarrosa e ci siamo addentrati nel barrio El Cabanyal che non ci ha entusiasmato più di tanto…sulla nostra guida sembrava più interessante! Tornati in città abbiamo lasciato la macchina e siamo tornati verso casa a piedi, passeggiando ancora un po’. Per la cena abbiamo deciso di recarci al barrio del Carmen, arrivando abbiamo subito capito che è qui che si riversano tutti quanti di sera, soprattutto nel fine settimana. Ad ogni angolo un locale, per strada tanta gente, tavolini sui marciapiedi anche a novembre, bello e vivace! Non avendo molta fame dopo il riso del pranzo abbiamo optato per una cena frugale in un localino vegano dalle parti delle torri de Serranos, poi ancora una passeggiata fino alle torri de Quart e poi a nanna.
Il sabato lo abbiamo dedicato alla Città delle Arti e della Scienza. Questa volta ci siamo arrivati in autobus e abbiamo visitato per prima cosa l’Oceanario dopo aver acquistato i biglietti dal sito perché alla biglietteria c’era la fila. L’Oceanario è molto grande e molto piacevole da visitare soprattutto perché la giornata era ancora una volta bella, visto che ci sono percorsi esterni da fare. Pranzo al sacco questa volta…mega panino al jamon acquistato al solito Mercato Centrale. Il biglietto che abbiamo fatto comprendeva anche la visita al Museo della Scienza ( costo 30 euro a testa ), abbiamo escluso dal giro l’ Hemisferic perché non ci sembrava adatto con prole neonata al seguito. Il Museo, che abbiamo visitato nel pomeriggio, è molto interessante ma tanto ricco di cose da fare e ci sarebbe voluta una giornata intera per apprezzarlo fino in fondo. Per bimbi più grandicelli e ragazzi è super! E anche per chi come me per professione e passione ne coglie gli aspetti didattici ed educativi. Dopo aver camminato tanto tutta la giornata ci concediamo una spremuta delle mitiche arance di Valencia e torniamo verso casa con l’autobus che ci fa fare un giro lunghissimo ( per un nostro errore nella scelta della fermata ). Arrivati all’appartamento prenotiamo, grazie alla signora della reception, il transfer per l’aeroporto visto che il giorno dopo avevamo l’aereo molto presto. Decidiamo di tornare ancora una volta al barrio del Carmen per la cena e scegliamo il ristorante di tapas El tap. Birra gelata, ottimo cibo e musica italiana allietano la nostra ultima sera valenciana. Complice la bella serata decidiamo di concederci un’ultima passeggiata, ripercorrendo Plaza de la Virgin, Plaza de la Reina che anche mia figlia dall’alto del marsupio in cui troneggiava ha gradito!
Il giorno seguente levataccia e aereo per tornare a casa.
Che dire… esperienza positiva al cento per cento. Pensavo di non riuscire a vedere molto con la bambina e invece abbiamo girato più di quanto avessi programmato. La città merita, è davvero godibile, basta una passeggiata tra i suoi molteplici palazzi per respirare storia e cultura e poi non troppo affollata visto il periodo che grazie al clima è comunque ottimo. La Spagna è, tra le mete vicine, la mia preferita per accoglienza, cibo, atmosfera,,,insomma offre un po’ di tutto! Consiglio vivamente
Al prossimo viaggio.